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/ Rassegna stampa » 2014 » Marzo » 19 » Rassegna stampa del 19 marzo 2014

LA SICILIA
 

TRIBUNALE. Insediato il nuovo Collegio, imputati di abuso d'ufficio 5 dirigenti della Provincia iniziato il "D'Orsi bis"
Ha preso ufficialmente il via - e già questa è una grande notizia - la sorta di processo parallelo a quello che si sta svolgendo a carico dell'ex presidente dello stesso ente provinciale Eugenio D'Orsi. Gli imputati sono Ignazio Gennaro, vice direttore generale, e i funzionari Giuseppina Miccichè, Piero Hamel e Gaetano Gucciardo quattro tra dirigenti e funzionari della Provincia regionale, accusati di abuso d'ufficio.
Per Gennaro e Miccichè, in sede di udienza preliminare venne disposto il proscioglimento da tre capi di imputazione. Il filone principale dell'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto Giacomo Forte, ipotizza delle irregolarità che sarebbero state commesse nelle liquidazione dei rimborsi spese all'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Per i 4 imputati oltre all'accusa principale dei rimborsi spese, vengono contestate altre ipotesi di abuso d'ufficio, relativamente al periodo compreso fra il 2008 e il 2010, per l'acquisto di alcuni beni di rappresentanza. Altre accuse ancora riguardano l'illegittimo affidamento esterno di alcuni contratti. Giuseppina Micciché è assistita dagli avvocati Accardo e Vincenza Gaziano, Gennaro dall'avvocato Vincenzo Caponnetto e Gucciardo, difeso dall'avvocato Daniela Ciancimino. Il processo ieri si è incardinato con il nuovo collegio giudicante, presieduto da Franco Provenzano, a latere Tenne e Mancuso. E' stato anche riunificato un altro procedimento parallelo a carico di un altro funzionario dell'ex Provincia regionale, Antonino Graci, difeso dall'avvocato Rosa Salvago.
Nei mesi scorsi il primo collegio presieduto dal giudice Giuseppe Melisenda Giambertoni, a latere Infantino e Contini nell'udienza aveva ratificato la dichiarazione di astensione - già avanzata al presidente del Tribunale Luigi D'Angelo. Il primo collegio, essendo impegnato - come detto - nel processo parallelo a D'Orsi ha ritenuto coerente staccarsi da questo parallelismo. Dunque i due processi si sono scissi in maniera definitiva, con la prima udienza svoltasi ieri. Per Gennaro e Miccichè, in sede di udienza preliminare fu disposto il proscioglimento da tre capi di imputazione. Ieri gli avvocati difensori hanno presentato la loro lista testi, compreso il nuovo pubblico ministero che seguirà il procedimento, il sostituto procuratore Carlo Cinque, al posto di Giacomo Forte. Cinque è stato incaricato poco prima dell'udienza, tanto che ha dovuto legge- rei passaggi salienti dei capi d'imputazione, il pm nella propria lista testi ha messo ai primi posti i finanzieri che effettuarono le indagini, ovvero il colonnello Pasquale Porzio e il maresciallo Guglielmo Greco. Proprio quest'ultimo sarà il primo a deporre nell'udienza programmata per il prossimo i aprile.
FRANCESCO DI MARE
 

Siciliainformazioni
 

Aronica ripone la scure
La riforma delle Province è legge
La riforma delle province in Sicilia è ufficialmente legge. Secondo quanto si apprende, il disegno di legge approvato la scorsa settimana dall'Assemblea regionale siciliana e che prevede l'abolizione delle Province e l'istituzione di Liberi consorzi ha passato il vaglio del Commissario dello Stato. Erano in tanti a temere che il Commissario Carmelo  Aronica potesse impugnare alcuni articoli della legge, soprattutto i rappresentanti dell'opposizione all'Ars secondo cui la legge sarebbe  stata incostituzionale.
Il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, esprime "soddisfazione per il via libera da parte del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, alla legge sull'istituzione dei liberi consorzi comunali e delle città  metropolitane". "Il merito - spiega Ardizzone - va a tutto il Parlamento siciliano. Abbiamo inaugurato un nuovo iter legislativo che ha consentito, grazie all'apporto di deputati della maggioranza e dell'opposizione, di migliorare il coordinamento del testo, tanto da  superare il vaglio del Commissario dello Stato".
 

SiciliaLive
 

Rimpasto, ecco i nodi ancora da sciogliere
Crocetta resiste ma è sempre più solo
Accursio Sabella
Fumata nera ieri al vertice di maggioranza. Cinque ore di confronto tra le accuse dei partiti e  la minaccia di dimissioni del governatore. Che ieri è apparso molto teso all'incontro pubblico disertato da Montante. Ecco chi sale e chi scende nel toto-assessori, mentre all'Ars torna lo stallo.
PALERMO - Non un nuovo governo, ma un governo nuovo. Lo slogan potrebbe provare ad addolcire la pillola. A trovare un compromesso, ancora lontano. A Rosario Crocetta, oggi, sono arrivate dai partiti richieste molto chiare. E se la parola "azzeramento" non è stata poi così ricorrente durante il vertice-fiume a Palazzo d'Orleans (durato oltre cinque ore), il concetto è rimasto quello: bisogna cambiare.
Le richieste più pressanti sono giunte dal Pd e dall'Udc. Nonostante le dichiarazioni diplomatiche del "dopo-vertice". Con il capogruppo democratico Gucciardi a parlare di "buon punto di partenza al quale dovranno seguire altri passi. Certamente, si è preso atto del fatto che la maggioranza, in questi mesi, è mutata". E col segretario dell'Udc Giovanni Pistorio a parlare di "incontro franco e leale" ma anche pronto a precisare che "il profilo politico della giunta è un aspetto inderogabile". La "formula" politica, si vedrà. Ma proprio questo nodo (giunta politica/giunta tecnica) condiziona ovviamente le scelte dei partiti. Così, ad esempio, se nel Pd è sempre forte la candidatura a un assessorato per l'ex segretario provinciale della Cgil catanese Angelo Villari, si fa strada anche l'ipotesi Fabrizio Ferrandelli per i Beni culturali. Il deputato regionale, infatti, non pare contentissimo di ciò che è seguito al suo impegno tra le fila dei renziani. E spererebbe in un riconoscimento per quanto fatto in Sicilia. E le tante questioni sul tappeto hanno convinto il Pd a rivedersi già ieri sera, insieme al segretario regionale Raciti, in una riunione a Palazzo dei Normanni.
Per quanto riguarda l'Udc, invece, Pistorio ha un po' ironizzato: "Il presidente Crocetta - ha detto - coltiva la sua solitudine come aspetto positivo. Noi invece vogliamo accorciare le distanze, vogliamo accompagnarlo, vogliamo essere partecipi di questa rivoluzione". Nomi? Ovviamente non se ne parla. Ma l'Udc dovrebbe perdere un assessorato e azzerare (loro sì) la propria rappresentanza. Una conseguenza "logica" dopo la precisazione di una giunta "politica". "A meno che - ha provato a sviare Pistorio - non si attribuiscono cariche politiche ai tecnici". Cosa che non avverrà. Non a caso, Pistorio liquida con una battuta il possibile ridimensionamento della rappresentanza in giunta: "Chissà. Magari funzionano meglio due assessori politici, rispetto a tre tecnici che vanno per conto loro". Ogni riferimento è, ovviamente, casuale. E proprio il segretario dell'Udc è uno degli aspiranti nuovi assessori.
La "perdita" di un assessore centrista, nelle idee di Crocetta, sarebbe servita per aprire un varco ad Articolo 4. Mentre la cessione di uno degli assessori riferibili al presidente (quello della Sgarlata il nome più ricorrente) avrebbe permesso l'ingresso in giunta dei Drs. Insomma, il rimpasto si sarebbe tradotto in un rimpastino. Ma le future new entry del governo Crocetta sembrano pensarla in maniera diversa. Anche da Articolo 4, infatti, che ha richiesto due assessorati, nel rispetto della nuova rappresentanza a Sala d'Ercole, sarebbe giunta al governatore anche la richiesta di un "azzeramento". Di un governo nuovo di zecca. Una ipotesi non così caldeggiata dagli uomini di Totò Cardinale. Che avranno comunque un assessore. E, se arriverà l'apertura ai politici, potrebbe trattarsi di Marco Forzese. Dovrebbero restare al loro posto invece Nelli Scilabra, Lucia Borsellino, Linda Vancheri e Michela Stancheris. Quest'ultima potrebbe proprio essere "adottata" da uno dei partiti alleati al governatore.
Una cosa è certa. Durante la riunione di oggi, i momenti di tensione sono stati diversi. "Basta, volete che mi dimetto? Sono pronto...". Così Crocetta, avrebbe reagito, infatti, secondo il racconto di alcuni presenti al vertice di maggioranza a Palazzo d'Orleans, di fronte alle richieste del Pd e dell'Udc. Ma il governatore appare un po' all'angolo. E la sua reazione suona come un contrattacco. A una situazione che rischia di sfuggirgli dalle mani. La giornata, infatti, "riscaldata" solo dal sì del Commissario dello Stato alla riforma delle Province, è iniziata e terminata nel gelo. Ieri mattina, infatti, non è passata inosservata la scelta del presidente di Confindustria Antonello Montante di "snobbare" un convegno a Villa Malfitano su progetti di partenariato tra Sicilia e Tunisia. Una decisione ufficialmente legata ai fitti impegni del numero uno degli industriali siciliani, ma che segue i recenti attacchi di Confindustria al governo Crocetta, specie sulla scelta di sostenere il mutuo da un miliardo col mantenimento del livello massimo delle aliquote Irpef e Irap in Sicilia. E alla freddezza di Montante, Crocetta ha in effetti risposto. Giunto a Villa Malfitano, infatti, il governatore si è intrattenuto all'esterno con i giornalisti. Ma non è entrato nelle sale dove si teneva il forum, nemmeno per un saluto. Del resto, come spiega Pistorio, il governatore "ama la sua solitudine". Ma adesso rischia di restare isolato.
Anche perché la giornata avrebbe portato al governatore un'altra amarezza. Proprio il vertice sul rimpasto ha tenuto la maggioranza lontana da Sala d'Ercole per tutto il pomeriggio. Consentendo all'opposizione di rimandare in commissione proprio il ddl al centro delle recenti polemiche, quello sui pagamenti alle imprese. "Non ci voleva proprio" ha commentato l'assessore Bianchi, consapevole dei problemi portati in dote da questo stop: nuovo rallentamento dell'iter, e ricadute serie sulla manovra-bis. Che dovrà essere votata da una maggioranza. Quella del "governo nuovo".
 

Province, il via libera di Aronica
La soddisfazione di Ardizzone
"Il merito - spiega Ardizzone - va a tutto il Parlamento siciliano. Abbiamo inaugurato un nuovo iter legislativo che ha consentito, grazie all'apporto di deputati della maggioranza e dell'opposizione, di migliorare il coordinamento del testo".
PALERMO- La legge sull'istituzione dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane incassa il via libera del Commissario dello Stato Carmelo Aronica. Lo rende noto il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone che esprime soddisfazione per il sì di Aronica alla riforma delle province. "Il merito - spiega Ardizzone - va a tutto il Parlamento siciliano. Abbiamo inaugurato un nuovo iter legislativo che ha consentito, grazie all'apporto di deputati della maggioranza e dell'opposizione, di migliorare il coordinamento del testo, tanto da superare il vaglio del Commissario dello Stato".
La nota di Crocetta.
"Dà coraggio e forza all'azione riformatrice intrapresa dal governo e dal parlamento della Sicilia. Adesso via libera ai disegni di legge sulla semplificazione amministrativa, al testo unico sulle attività produttive, sull'acqua pubblica, sui testimoni di giustizia. Per dare lavoro, sviluppo e trasparenza. La Sicilia oggi è avanti e ciò lo rivendichiamo con orgoglio". La nota del presidente Crocetta.
 

GdSonline
 

Riforma delle Province, Ardizzone: "Via libera dal commissario di Stato"
PALERMO. La legge sull'istituzione dei  liberi consorzi comunali e delle città metropolitane incassa il  via libera del Commissario dello Stato Carmelo Aronica.  Lo rende noto il presidente dell'Assemblea regionale siciliana,  Giovanni Ardizzone che esprime soddisfazione per il sì di  Aronica alla riforma delle province.  «Il merito - spiega Ardizzone - va a tutto il Parlamento  siciliano. Abbiamo inaugurato un nuovo iter legislativo che ha  consentito, grazie all'apporto di deputati della maggioranza e  dell'opposizione, di migliorare il coordinamento del testo,  tanto da superare il vaglio del Commissario dello Stato".
 

 

Agrigento, disabili sensoriali: assistenza «sospesa» per trentadue alunni
   
 
 

AGRIGENTO. È in una situazione di stallo, la vicenda dell'assistenza scolastica ai ragazzini sordi, muti e ciechi delle scuole comunali.
Da un lato c'è la Provincia che dal primo gennaio scorso ha scaricato tutte le competenze, comprese quelle economiche e gestionali, ai comuni del territorio e dall'altro il Comune, in questo capo il capoluogo, che per non perdere tempo nella redazione di un apposito bando e nello svolgimento dello stesso, ha deciso di trasferire le somme necessarie all'assistenza, ai dirigenti scolastici per avviare direttamente il servizio a 32 studenti disabili sensoriali.
In mezzo, gli stessi dirigenti scolastici che hanno rimandato indietro gli assegni e che spiegano che il servizio vada realizzato seguendo le procedure di evidenza pubblica, essendo anche loro tenuti alla trasparenza negli atti pubblici. 
 

 

 

 

 

 

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