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/ Rassegna stampa » 2014 » Marzo » 21 » rassegna stampa del 21 marzo 2014

Sicilia24h.it
Rimborsi spese illegittimi a D'Orsi, riparte processo a cinque funzionari
Riparte a quasi un anno dal rinvio a giudizio, il processo a carico di cinque fra funzionari e dirigenti della Provincia regionale accusati di abuso di ufficio. Ieri mattina, dopo che i giudici della prima sezione penale presieduta da Giuseppe Melisenda Giambertoni si erano astenuti perché incompatibili a processare sia i funzionari che l'ex presidente Eugenio D'Orsi, e dopo un secondo tentativo andato a vuoto per ragioni simili, è stato aperto il dibattimento. Per l'occasione è stato composto un collegio di giudici presieduto dal capo dell'ufficio Gip-Gup Francesco Provenzano e completato da due magistrati della prima sezione penale: Maria Alessandra Tedde e Giancarlo Caruso, quest'ultimo arrivato da pochi giorni al tribunale di Agrigento. Cambia anche il pm: l'accusa sarà rappresentata dal nuovo sostituto Carlo Cinque che prende il posto di Giacomo Forte che sta per lasciare la Procura. Cinque gli imputati. Si tratta di Ignazio Gennaro, vice direttore generale dell'ente; e dei funzionari Giuseppina Miccichè, Piero Hamel, Antonino Graci e Gaetano Gucciardo. Oltre all'accusa principale, relativa alle procedure di rimborso delle spese sostenute da D'Orsi che sarebbe avvenuto in assenza di un "concreto fine istituzionale", vengono contestate altre ipotesi di abuso di ufficio. Un filone dell'inchiesta è relativo all'acquisto di alcuni beni di rappresentanza. Altre accuse riguardano l'illegittimo affidamento esterno di alcuni incarichi che, invece, secondo l'accusa potevano essere evitati facendo ricorso a risorse interne. Si torna in aula il primo aprile per sentire i primi testi
gds.it
Pronta la Finanziaria bis, tagli per cento milioni
Ridotti i budget per gli Enti collegati che impiegano 26 mila dipendenti. Cultura e sport sono tra i settori più penalizzati. Le carte della manovra depositate ieri all'Ars: da martedì al via la discussione in commissione bilancio   PALERMO.Tagli alle leggi di spesa per 100 milioni, decine di capitoli azzerati. Ieri i documenti della nuova Finanziaria sono stati depositati, da martedì via alla discussione in commissione Bilancio. La tabella 1 nella nuova formulazione della Finanziaria presenta corposi tagli, dopo l'impugnativa del Commissario dello Stato che aveva interamente bocciato l'allegato. Dei 270 milioni di euro previsti inizialmente, ne restano stanziati 170, soprattutto per garantire il pagamento degli stipendi.
Conto salato per lo sport e la cultura. Saltano i fondi per le iniziative di carattere culturale ed artistico, il contributo al Museo d'Arte Moderna di Palermo, i fondi ad enti e associazioni teatrali private (per le rassegne, le attrezzature, la gestione delle sale, l'opera dei pupi), le convenzioni con le società sportive. Vengono completamente azzerati alcuni capitoli della Protezione civile e per gli interventi in caso di calamità, nei capitoli che si salvano restano stanziati circa 2 milioni e mezzo di euro. Non c'è più un euro per consulenze e per il personale a tempo determinato dell'ufficio di Bruxelles (solo 78 mila euro per il personale esterno).

Agrigentonotizie.it


"Spese gonfiate", condannato Carmelo Callari
Due anni, tre mesi e 20 giorni di reclusione, più 800 euro di multa. E' la condanna emessa dai giudici della Seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento a carico dell'ex presidente del Consiglio comunale Carmelo Callari, accusato di avere approfittato della sua carica per fare dei viaggi privati a Roma e Milano spacciandoli per missioni istituzionali e ottenendo il rimborso delle spese dal Comune. Callari, che è stato assolto dall'accusa delle "missioni fantasma", è stato condannato per le spese gonfiate al fine di ottenere i rimborsi e, inoltre, alla pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per un anno e 6 mesi, all'incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 mesi e al pagamento di 10mila euro al Comune di Agrigento (costituitosi parte civile) a titolo di provvisionale per risarcimento danni. Assolto, invece, il funzionario comunale Domenico Sinaguglia. Il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il pubblico ministero Andrea Maggioni avevano chiesto la condanna 4 anni e 3 mesi di reclusione per Callari e l'assoluzione per Sinaguglia."



livesicilia.it LA PALUDE
PALERMO - Un pantano. Una palude. L'immagine è stata descritta in modo inequivocabile da chi ha dati e strumenti per farlo.
 L'ormai ex assessore all'Economia Luca Bianchi ha, anzi, legato la sua decisione di lasciare il governo proprio all'impossibilità di incidere, di smuovere, appunto, le acque stagnanti in cui versa la Regione siciliana. Uno stato nel quale la Sicilia è piombata dopo l'affondamento del ddl salvaimprese. Un fatto che porterebbe con sé conseguenze gravissime, allarmanti.
Intanto, oggi Crocetta è volato a Roma. È consapevole della gravità della situazione. Ne sono consapevoli anche i suoi alleati. Per questo, di fronte all'idea della sostituzione di Bianchi, si va alla ricerca di un identikit preciso: alto profilo, grandi competenze, disinvoltura nei momvimenti romani. Serve qualcuno che dialoghi col governo Renzi. E che intervenga subito sui conti della Sicilia. Che non quadrano.
Così, lo stallo, il pantano è raffigurato bene dalle ultime due sedute dell'Assemblea regionale. Brevi e indolori. L'ultima, durate cinque minuti, al cospetto di sei deputati. A Sala d'Ercole, intanto, la Finanziaria-bis non arriva. Si è vista oggi, per la prima volta, in Commissione bilancio.
Ed è questo il primo problema. In attesa, infatti, sono circa 20 mila siciliani (dipendenti di società regionali, Teatri, associazioni). I loro stipendi, sulla carta, ancora non esistono. Anche perché - lo ha spiegato lo stesso Bianchi - la bocciatura del ddl sul mutuo si lega a doppio filo a quella Finanziaria. L'approvazione del testo sui pagamenti, infatti, avrebbe consentito - stando alle stime del governo regionale - di incassare circa 70 milioni di euro di gettito Iva. Soldi che sarebbero serviti per far quadrare, appunto, i conti della Finanziaria-bis. Ma col ritorno in commissione del ddl, si riparte da capo.
Col rischio di reazioni a catena. Alcune di queste, tra l'altro, illustrate dallo stesso Bianchi. "Lo stop al dl pagamenti - ha spiegato l'ex assessore - ci costringerà a pagare interessi di mora pari all'8%, invece del 2,8% previsto dal mutuo. A questo andranno aggiunte le sanzioni che potrebbero giungere dall'Europa. E che possono arrivare fino al blocco delle assunzioni, mettendo a rischio, così, anche le stabilizzazioni dei precari. Infine, il venir meno dell'anticipazione a Riscossione Sicilia di 40 milioni, potrebbe portare una società strategica come questa alla chiusura".
Ma ovviamente, non c'è solo questo. Come detto, il dl pagamenti sarebbe stato propedeutico alla manovra-bis. Un intervento da 300 milioni di euro che dovrà mettere delle "pezze" dopo la maxi-impugnativa del Commissario dello Stato. Un testo giunto solo oggi in Commissione, dove sarà ulteriormente discusso. Insomma, per l'approvazione è ancora presto. Senza contare il fatto che nel frattempo lo stop al "salvaimprese" comporterà il rallentamento di una serie di pagamenti ai fornitori della Regione che attendono in alcuni casi da anni.
Insomma, il quadro è a tinte fosche: imprese bloccate e in crisi, dipendenti "para-regionali" senza stipendio, teatri senza finanziamenti, associazioni antiracket a secco, come Università, enti parco, Forestali. Tutto fermo. Senza contare le aziende sanitarie e gli ospedali. Anche la nomina dei dirigenti generali - è ormai sotto gli occhi di tutti - è legata solo a logiche di Palazzo. E nel frattempo, la maggior parte delle Asp va avanti con alla guida commissari che sanno già che non verranno riconfermati. Con tutte le conseguenze del caso.
Nel frattempo, infatti, c'è da risolvere un altro problema. Il problema dei problemi. Che ha sorpassato, come è ormai evidente, le altre emergenze. La dimostrazione plastica proprio pochi giorni fa, quando la maggioranza ha snobbato il dl salvaimprese per provare a far quadrare le nuove tessere dell'esecutivo. Un'immagine rispolverata oggi, in una imbarazzante seduta dell'Ars, alla quale hanno partecipato una manciata di deputati. Una seduta-lampo, quasi inutile. C'è altro a cui pensare, appunto. Il problema dei problemi: il rimpasto di governo. E i prossimi giorni potrebbero persino essere più difficili. Si avvicinano le elezioni europee. E molti deputati hanno già la testa altrove. La Sicilia è un'immensa palude, adesso. Dove la politica - soprattutto quella che oggi ha anche responsabilità di governo - sta trascinando i siciliani.

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