1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2014 » Marzo » 26 » rassegna stampa del 26 marzo 2014

GIORNALE DI SICILIA


UNIVERSITA'
Domani pomeriggio parte il progetto"Archeomed"
Sono oltre una cinquantina soggetti,tra amministrazioni locali, associazioni culturali ed archeologiche,aziende operanti nei settori ricettivi e della ristorazione, chehanno aderito al network del progetto chiamato Archeomed efinalizzato a mettere in rete i siti archeologici minori del bacinodel Mediterraneo. Per i soggetti aderenti al progetto è prevista,per domani, alle ore 15,30, al Polo Universitario di via Quartararo,la cerimonia di consegna delle chiavi di accesso al portale. (AMM)




STRUMENTO PAESAGGISTICO. L'unicoconsigliere comunale dell'Mpa-Pds dichiara di «nutrire fortiesitazioni»
Il Piano paesaggistico fa discutere
Brisciana: «Si interpelli Crocetta»
Al fine di apportare i giusti ed idoneicorrettivi al Piano paesaggistico ha rivolto un invito al sindacoCarmelo Pace, "con l'urgenza del case" a sottoporreall'attenzione del presidente della ttegione siciliana RosaneCrocetta le "criticità" clic vengono fuori dallo strumentourbanistico. varato dalla Sovrintendenza ai beni culturali eambientali della provincia di Agrigento. A muoversi in questadirezione è stato l'unico consigliere comunale dell'Mpa-Pds, ilprofessore Giuseppe Brisciana, già sindaco della città di Ribera,il quale ha preso visione dell'importante strumento urbanistico cheè stato pubblicato nel sito del Comune nei giorni scorsi e checontinua a fare discutere le forze politiche, ma anche i tecnicidell'agrigentino per i numerosi vincoli che vengono posti.Brisciana ha indirizzato una nota al primo cittadino riberese e alpresidente del consiglio comunale Giuseppe Tortorici perchè mettanoin campo le azioni necessarie per superare i limiti individuati nelPiano pci il quale, Brisciana ha dichiarato di nutrire "fortiesitazioni". "Sembrerebbe - ha dichiarato l'ex sindaco - che cisiano delle mancanze che, oltre ad incidere negativamentesull'effettiva attuazione ed operosità del Piano, possanodeterminare gravi impedimenti e difficoltà allo svilupposocio-economico della collettività". Uno dei principali limiti cheviene fatto rilevare è quello relativo ai vincoli di inedificabilitàlungo la fascia costiera, per un tratto esteso che va dalla battigiafino a 300 metri da questa, clic penalizzerebbero notevolmente iproprietari dei terreni in questione, che già sono gravati dalpagamento di tasse ritenute esose, senza peraltro potere utilizzarele loro proprietà terriere. Un intervento di Crocetta, secondol'esponete politico riberese, potrebbe servire per bruciare letappe e arrivare ad una migliore definizione dello strumentourbanistico in questione, che nei giorni scorsi è stato già oggettodi un incontro tenuto nella sede della provincia regionale diAgrigento: all'incontro hanno allora preso parte amministratori esindaci dei comuni interessati (per quello di Ribera era presente ilsindaco Carmelo Pace e l'assessore ai lavori pubblici TommasoPedalino), i Commissario straordinario Benito Infurnari e irappresentanti degli ordini professionali degli architetti, degliagronomi, degli ingegneri, dei geologi. E proprio questi ultimi ieridovevano tenere un nuovo incontro per approvare un documento dasottoporre proprio agli organismi regionali competenti per cercare dineutralizzare alcuni effetti ritenuti fortemente penalizzanti. Oggi,secondo quanto si è appreso nel Palazzo di città, li documento deirappresentanti degli organi professionali dovrebbe essere portatoall'attenzione dell'Amministrazione comunale riberese perchépossa fare le proprie valutazioni e vedere il da farsi. Probabile,comunque, clic alla fine il provvedimento possa essere ancheimpugnato.(TC)


Riforma delle Province n aula colbatticuore
Governo battuto in commissione duevolte, via libera al testo al terzo tentativo solo per preferenze.Oggi il voto definitivo
Teodoro Fugione
ROMA
Due volte sotto in commissione e un koevitato per un soffio, soltanto per quattro voti, in Aula al Senato.Il disegno di legge Delrio sulla riforma delle Province rischia ditrasformarsi in una trappola per il governo. Maggioranza ed esecutivone escono fuori, alla fine, grazie ad un accordo bipartisan per lacalendarizzazione d'urgenza di un ddl costituzionale che abolisce"tout court" le Province. Oggi, però, si voterà perl'approvazione del ddl Delrio; e il via libera si gioca ancora sulfilo dei numeri. Lo ha molto chiaro anche il premier, che avverte i<piccoli della maggioranza: Domani (oggi. ndr) è la prova delnove, la palestra per vedere chi sta dalla parte delle riforme ,avverte. E ricorda che se passa la riforma delle province «tremilapolitici smetteranno di ricevere un'indennità.
In vista dell'avvio delle riformeistituzionali, dunque, il disegno di legge che porta la firma del piùfidato sottosegretario di Matteo Renzi si è trasformato in una provadella tenuta degli accordi di governo. Lo scarso margine con il qualela maggioranza ha evitato l'approvazione della pregiudiziale altesto, presentata dal M5S ed appoggiata da Sci, ha messo in allarmePalazzo Chigi. I voti contro il testo sono stati 111; quelli a favoresoltanto 115. Sono pochissimi considerando clic, quando Renzi hachiesto la fiducia a Palazzo Madama, ha ottenuto 169 voti a favore.Tra l'altro, tra le file dell'opposizione ci sono stati ben 17assenti di Forza Italia (il presidente del gruppo Paolo Romani hainviato un sms di rimprovero ai suoi, dicendogli che a causa dellaloro assenza si è persa un'occasione unica).
In particolare, nell'esecutivo non èpassato inosservato il voto contrario in Aula di tre esponenti di«Per l'italia, il gruppo parlamentare di Mario Mauro, l'exministro che con la sua assenza in commissione (lui stesso l'hadefinita voluta e «politica») ha t'atto sì che la maggioranzaandasse Sotto su un emendamento di Sei che restituisce alle Provincela competenza degli istituti scolastici, L'altro ko per l'esecutivoè arrivato su un emendamento del relatore Francesco Russo del Pd,clic intendeva porre un tetto alle indennità dei presidenti diProvince.
Gli attacchi di Mauro e di parte di Perl'Italia (ma anche in Ncd non mancano i malumori) mirerebbero afare pressing sul governo per rivedere - spiegano fonti dellamaggioranza - le soglie di sbarramento della legge elettorale.
Oggi. comunque, il testo dei ddl Delriodovrebbe essere approvato al Senato per poi ritornare alla Camera perla conversione definitiva in legge. Il testo rivede funzioni ecompetenze degli enti provinciali in vista (Iella loro futurasoppressione. Il disegno di legge istituisce le città metropolitanesul territorio nazionale (sono escluse le Regioni a statuto speciale)e trasforma le Province in associazioni territoriali tra leamministrazioni comunali.
Parallelamente, al Senato, partirà ladiscussione del ddl costituzionale per l'abolizione delle Province.Maggioranza e opposizione hanno già trovato l'accordo per lacalendarizzazione d'urgenza (stamane l'Aula darà il suo ok).Basi: della discussione sarà il disegno di legge costituzionale 1373presentato a Palazzo Madama lo scorso 11 marzo dal senatore M5S VitoCrimi. Il provvedimento dei parlamentari di Grillo cancella la parola<provincia> dalla Costituzione. Ma - spiegano fonti dimaggioranza - si tratta soltanto di una piattaforma dalla qualepartire.


INIZIATIVA. La società che hadeciso di realizzare la struttura lungo il litorale compreso traLicata e Gela ha ormai ottenuto quasi tutte e autorizzazionenecessarie
Una marcia contro impianto eolicooff shor
Scenderanno in piazza la giuntacittadina insieme a quelle di altre quattro città e due province.Sostegno a "No Peos"
Angelo Augusto
Cinque Comuni e due Province sipreparano a marciare per dire no alla realizzazione del parco eolicooff shore lungo il litorale compreso tra Licata e Cela. La decisioneè stata presa ieri, nel corso di un vertice nell'aula consiliaredel municipio di Licata, al quale hanno partecipato i rappresentantidell'amministrazione locale e quelli di Agrigento, Palma diMontechiaro, Butera e Gela, oltre agli esponenti delle Province diCaltanissetta ed Agrigento. C'era Tony Licata, presidente delcomitato "No parco eolico offshore" e Fabio Leopardi e ValentinaCassarino, rappresentanti del neonato comitato "Difendi Gela".Questi ultimi si sono confrontati con l'assessore al Turismo diLicata, Massimo Licata D'Andrea, il sindaco di Palma di Monte-chiaro Pasquale Amato e Giuseppe Ventura, assessore al Turismo diGela.
"L'incontro — si legge in unanota diffusa dal Comune ieri - si è tenuto in vista della primaudienza che si terrà presso il Tar del Lazio per discutere sullarichiesta di sospensione del progetto di realizzazione del primoparco eolico off shore che dovrebbe sorgere nel Golfo di Gela".
Ed ecco cosa è stato deciso. "Dopoaver fatto il punto della situazione, i presenti, allo scopo dimaggiore dare sostegno alla richiesta di sospensione del progettoavanzato da legale che difende gli interessi del coordinamento,all'unanimità - ha reso noto Palazzo dell'Aquila - hanno decisodi indire un convegno, che si terrà a Cela, con la partecipazione diesponenti tecnici e politici, e di dare vita ad una manifestazionecittadina con la partecipazione di tutte le componenti delcoordinamento "No parco eolico offshore".
L'intenzione, dunque, è diriaccendere i riflettori su di una questione che si trascina ormai daanni. Il progetto per la realizzazione del parco eolico off shore nelmare compreso tra Licata e Gela (sarebbe il primo in Sicilia) èstato presentato ormai diversi anni fa. Sin dal primo momento, con lacostituzione del Comitato "No Peos", Licata si è opposta allarealizzazione della struttura. Tante le critiche rivolteall'iniziativa. Il "no" è stato pronunciato, tra le altrecose, sia perché si temono contraccolpi negativi per il turismo, inuna terra in cui questa risorsa è finalmente in via di sviluppo; siaperché si ritiene che le pale coliche in mezzo al mare possanocostituire un problema per i pescatori. Alla battaglia di "No Peos"e del Comune si sono aggiunti, nel corso degli anni, i rappresentantidelle amministrazioni comunali dei Centri vicini e quelli delle dueProvince nel cui territorio ricadono le città in questione. Un primoricorso al Tar era stato già presentato negli anni scorsi. L'iterper la costruzione del parco eolico, però, è andato avanti e lasocietà che ha presentato il progetto è ormai in possesso di quasitutte le autorizzazioni per dare il via alle installazioni delle palein mezzo al mare.


LA SICILIA


Al liceo Leonardo sanno comespendere Scuola. Pronta la lista per ottenere una parte dei miliardipromessi da Renzi per la sicurezza edilizia
Ai tre miliardi e mezzo annunciati dalpremier Renzi, in tema di sicurezza ed edilizia scolastica, guardacon favore il liceo scientifico Leonardo di Agrigento. Tanto daessere già chiare le richieste che potrebbero essere avanzate: dalpiù semplice 'rammendo" del tetto del primo plesso allarealizzazione di un padiglione ex novo, con annessa palestra alchiuso, o alla ristrutturazione di un'ala in disuso dell'adiacenteCittadella Sanitaria dell'Asp.
«C'e un padiglione — racconta ilvice- dirigente Pietro Mangione — messoci a disposizione dall'Asp.Ma lo stabile, dalle condizioni strutturali idonee, è daristrutturare interamente all'interno, con un intervento di 500mila euro circa. Un'esigenza legata alla necessità di reperirenuove aule e all'impossibilità di ricorrere ai vicini localidell'ex Caserma dei Vigili del Fuoco: «Abbiamo 58 classi, di cui14 nella sede distaccata di via Dante — prosegue - già in passatoabbiamo dovuto adoperare stanze e sala riunioni come aule. Adessodobbiamo garantire adeguata collocazione, banchi e sedie, ai nuoviiscritti, circa 300, a fronte dei 225 alunni da diploma. Se potessimoristrutturare il padiglione dell'Asp — aggiunge - guadagneremmo20 aule, con la possibilità di eliminare la succursale e farconvogliare tutti gli studenti nella zona adiacente alla centrale delviale della Vittoria. Avevamo già chiesto tre aule sottolinea -nell'ex caserma dei vigili del fuoco ricevendo risposta negativadalla Provincia)). L'istituto si appresta a introdurre il nuovoindirizzo "scienze applicate", a fianco dello scientificotradizionale e del linguistico, e se ciò comporta il reperimento dialtre aule, non vanno dimenticati i problemi strutturali e lamancanza di una palestra coperta. no, per la palestra, la scuola haricevuto la proposta di un'associazione sportiva per larealizzazione di una struttura geodetica che chiuda metà cortile(che funge da palestra). Sul fronte sicurezza: transennata un'arealaterale al secondo plesso per paura della pericolosità di un muroprospiciente: all'esterno dell'istituto, la persistenzad'inferriate interrotte sulle strade che portano all'ingressoprincipale. «Abbiamo chiesto al Comune — precisa il vicepreside —a dicembre e a inizio anno di riparare il danno. Sulla sostituzionedel momentaneo steccato siamo stati rassicurati circa il montaggiod'inferriate provenienti dalla villetta del viale della Vittoria».
CHIARA MANGIONE


Tutti uniti contro le pale
Comitato «No Peos» Verticeintercomunale ieri mattina tra i comuni costieri anti-impianto eolico
Il fronte del Coordinamento No Peos haconfermato anche ieri mattina la propria unione. A Palazzo di cittàsi è tenuta infatti una riunione operativa a cui hanno preso parteil vicesindaco Angelo Cambiano e l'assessore Massimo LicataD'Andrea in rappresentanza del Comune, il sindaco di Palma diMontechiaro Pasquale Amato, l'assessore Giuseppe Ventura del comunedi Gela, Fabio Leopardi e Valentina Cassarino del comitato Difesa delGolfo e Tony Licata del Comitato.
In fase di studio c'è una grandemanifestazione, seguita da un convegno, da ospitare a Gela nellaprima parte del mese di Aprile e che possa coinvolgere tutti i comunicostieri interessati dall'eventuale istallazione dei pali eolicisulla quale si attende inoltre la prima udienza che si terrà pressoil Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio per discutere sullarichiesta di sospensione del progetto di realizzazione del primoparco eolico off-shore che dovrebbe sorgere nel Golfo di Gelainteressando di conseguenza anche i litorali costieri di Butera,Licata e Palma di Montechiaro. I partecipanti all'incontro di ierimattina ospitato nel gabinetto del sindaco di Palazzo di Città, alloscopo di maggiore dare sostegno alla richiesta di sospensione delprogetto avanzato dalla studio legale che difende gli interessi delcoordinamento, hanno deciso di indire un convegno con lapartecipazione di esponenti tecnici e politici e di dare vita ad unamanifestazione cittadina con la partecipazione di tutte le componentidel coordinamento No Peos. 'Abbiamo avuto l'onore di ospitare lerappresentanze istituzionali dei comuni limitrofi con i quali stiamocondividendo questo percorso — ha spiegato il vicesindaco AngeloCambiano — per dire no a un'istallazione di questo tipo cheandrebbe a mortificare i territori. Non ci sarebbe nessun beneficioper la collettività dall'istallazione a due miglia dalla nostracosta di queste pale eoliche. Si tratta di una scelta impostadall'alto e questo noi come rappresentanti di comunità non lopossiamo accettare, per questo abbiamo valutato l'opportunità diporre in essere una serie di azioni condivise".
Sulla stessa lunghezza d'onda ilpresidente del Comitato "Difendi Licata — No Peos" Tony Licatail quale ha affermato che "c'è un riverbero di interesse legatoal fatto che da qui a una ventina di giorni ci sarà un'udienzapresso il Tar del Lazio per la discussione della richiesta disospensiva che lo studio legale Polizzotto sta portando avanti suesplicita richiesta del coordinamento dei cinque sindaci, delle dueprovince e dei comitati civici'. Presente al tavolo tecnico anchel'assessore Giuseppe Ventura di Cela che ha sancito l'entrata inscena decisa del comune nisseno in questa battaglia per evitarel'istallazione delle pale eoliche. "Quello dell'eolicooff-shore sul nostro territorio è un progetto che a noi non piace —le sue parole — e mi dispiace che provenga tutto dall'alto.Questo è un progetto che noi non condividiamo perché serve solo aiprivati che realizzano questo tipo di intervento ma non servesicuramente alla popolazione e al territorio. La consideriamoun'invasione del territorio dal punto di vista naturalistico,paesaggistico e turistico". A breve, come detto, verrà discussa aRoma la richiesta di sospensiva che il Coordinamento No Peos siaugura possa essere ascolta scongiurando l'istallazione.
GIUSEPPE CELLURA


Maggioranza messa in difficoltà daMauro e parte di Pi, malumori in Ncd
Province, il governo battuto duevolte Oggi prova del fuoco
Arriva al voto decisivo in Aula ilddl di Delrio
TEODORO FULGIONE
Due volte sotto in commissione e un koevitato soltanto per quattro voti io Aula al Senato. Il ddl Delriosulla riforma delle Province rischia di trasformarsi in una trappolaper il governo. Maggioranza ed esecutivo ne escono fuori, alla fine,grazie ad no accordo bipartisan per la calendarizzazione d'urgenzadi un ddl costituzionale che abolisce «tout court» le Province.Oggi, però, si voterà per l'approvazione del ddl Del- do; e ilvia libera si gioca ancora sul filo dei numeri.
In vista dell'avvio delle riformeistituzionali, il disegno di legge che porta la firma del più fidatosottosegretario di Matteo Renzi si è trasformato in una prova dellatenuta degli accordi di governo. Lo scarso margine con il quale lamaggioranza ha evitato l'approvazione della pregiudiziale al testo,presentata dal M5S e appoggiata da Sel, ha messo in allarme PalazzoChigi. I voti contro il testo sono stati 111; quelli a favoresoltanto 115, Sono pochissimi considerando che, quando Renzi hachiesto la fiducia a Palazzo Madama, ha ottenuto 169 voti a favore.Tra l'altro, tra le file dell'opposizione ci sono stati ben 17assenti di Forza Italia (il presidente del gruppo 'Paolo Romani hainviato un sms di rimprovero ai suoi, dicendogli che a causa dellaloro assenza si è persa una occasione unica).
In particolare, nell'esecutivo non èpassato inosservato il voto contrario in Aula di tre esponenti di«Per l'Italia». Pi è il gruppo parlamentare di Mario Mauro, i'exministro che con la sua assenza in commissione (lui stesso l'hadefinita voluta e «politica») ha fatto sì che la maggioranzaandasse sotto su un emendamento di Sel che restituisce alle Provincela competenza degli istituti scolastici. L'altro ho per l'esecutivoè arrivato su un emendamento dei relatore Francesco Russo del Pd cheintendeva porre un tetto alle indennità dei presidenti di Province.
Gli attacchi di Mauro e di parte di Pi(ma anche in Ncd non mancano i malumori) mirerebbero a fare pressing sul governo per rivedere - spiegano fonti della maggioranza - lesoglie di sbarramento della legge elettorale.
Oggi, comunque, il testo del ddl Delriodovrebbe essere approvato al Senato per poi ritornare alla Camera perla conversione definitiva in legge. Il testo rivede funzioni ecompetenze degli enti provinciali in vista della loro futurasoppressione, Il disegno di legge istituisce le città metropolitanesul territorio nazionale (sono escluse le Regioni a statuto speciale)e trasforma le Province in associazioni territoriali tra leamministrazioni comunali.
Parallelamente, al Senato, partirà ladiscussione del ddl costituzionale per l'abolizione delle Province.Maggioranza e opposizione hanno già trovato l'accordo per lacalendarizzazione d'urgenza (stamani l'Aula darà il suo ok).Base della discussione sarà il disegno di legge costituzionale 1373presentato a Palazzo Madama lo scorso 11 marzo dal senatore M5S ViteCrimi, Il provvedimento dei parlamentari di Grillo cancella la parola«provincia» dalla Costituzione. Ma - spiegano fonti di maggioranza- si tratta soltanto di una piattaforma dalla quale partire.


La Cisl s è rinnovata
In riferimento ad un articolo apparsonel vostro quotidiano domenica 23 marzo scorso in riferimento aifatti raccontati dove si parla della Cisl di Agrigento e' bene faredelle precisazioni, I soggetti in questione sono ex dirigenti Cisl,non risultano più iscritti da diversi anni e aderiscono ad altresigle sindacali, dove hanno ricoperto incarichi dirigenziali. La CislAgrigentina si è data una nuova organizzazione coinvolgendo nuovidirigenti che stanno promuovendo nel territorio un nuovo modo di faresindacato, più vicino al territorio con la presenza costante neiluoghi di lavoro, valorizzando le RSA e le RSU coinvolgendomilitanti, lavoratori e pensionati. La Cisl ambisce ad un ruolo diprimo piano nel territorio, nella contrattazione aziendale e nellacontrattazione sociale per attenuare gli effetti della crisi,chiedendo la ristrutturazione della spesa agli Enti Locali el'eliminazione degli sprechi allo scopo di spostare le risorse perinvestimenti produttivi e nel welfare. La Cisl vuole essereprotagonista del rilancio della provincia di Agrigento elaborandoproposte e realizzando accordi bilaterali che facilitino gliinvestimenti e l'occupazione. Stiamo affrontando e combattendo, conadeguata formazione ai nostri dirigenti e ai Lavoratori, il fenomenodel lavoro nero e irregolare perché fautori della legalità e delrispetto delle regole. Polemiche, veleni, denigrazioni nonappartengono al nuovo gruppo dirigente che da diversi anni lavora peressere 'socialmente dinamico ed eticamente riconoscibile" con laconsapevolezza di far parte di una grande organizzazione. Conl'auspicio di trovare nel vostro quotidiano maggiore spazio perdare costante aggiornamento delle azioni attuate dalla Cisl e delleproposte formulate al fine di realizzare quanto sopra detto,l'occasione e' propizia per ringraziarvi.
Maurizio Saia - Segretario TerritorialeAgrigento Caltanissetta Enna

Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO