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/ Rassegna stampa » 2014 » Marzo » 28 » rassegna stampa del 28 marzo 2014

LA SICILIA
 

UN SOLO BUS COLLEGA PUNTA RAISI A SCIACCA
GIUSEPPE RECCA
Lo sviluppo del turismo è da almeno 40 anni uno dei punti fermi del programma politico amministrativo dei sindaci che si sono succeduti alla guida della città di Sciacca. Ma al di là delle buone intenzioni, nessuna delle autorevoli personalità che hanno amministrato la città ha capito che senza adeguate vie di comunicazione non può esserci nessuna possibilità di andare oltre all'esistente. Oggi, a 30 anni dalla chiusura del tratto ferroviario Castelvetrano-Selinunte, a 40 anni dal primo studio di fattibilità dell'autostrada Siracusa-Mazara e con una strada statale progettata per ospitare il traffico stradale degli anni '60, in pochi sanno che c'è un solo autobus al giorno che collega l'aeroporto Falcone-Borsellino a Sciacca. Chi arriva a Palermo, proveniente da Roma, con un aereo che atterra alle sette del mattino nel capoluogo siciliano, deve aspettare la partenza dell'autobus delle 14.55, l'unico della giornata, che lo conduce a Sciacca in un'ora e mezza, A conti fatti, Roma-Sciacca in più di dieci ore, quando da Palermo con l'aereo in poco più di tre ore si arriva a Parigi e in quattro ore a Londra. Si parla di sviluppare flussi turistici attraverso il potenziamento delle linee aeree con la Sicilia, ma nessuno si accorge che prima di pensare agli aerei sarebbe opportuno occuparsi delle strade e degli autobus che non ci sono. Gli stranieri scelgono la Sicilia per le sue bellezze, ma quando toccano con mano il problema delle vie di comunicazione preferiscono scegliere altre aree mediterranee per le loro vacanze. Non occorre essere esperti di marketing turistico per comprendere che un territorio è in grado di attrarre flussi turistici solo se è capace di mettere a sistema attrazioni naturali, ricettività, accessibilità, servizi e immagine. Non bastano mare, storia, arte e cultura. E fa sorridere sentire ancora gli operatori politici parlare di sviluppo del turismo senza sapere che un solo autobus al giorno è il primo anello debole della catena.
 

Montallegro dalla minoranza «guerra» a Piano paesaggistico
MONTALLEGRO e. m.) All'unisono tutti chiedono nella cittadina la revoca e la riformulazione del piano paesaggistico provinciale ritenuto insufficiente ed errato in alcune parti e senza procedure di partecipazione e di concertazione con le istituzioni locali,
Lo sostengono con tre distinti documenti il gruppo di lavoro del piano paesaggistico, i consiglieri della minoranza consiliare e i rappresentanti di "MontaIlegro Domani " e del Movimento 5 Stelle. Il gruppo di lavoro ha riscontrato delle difficoltà oggettive perla lettura degli elaborati che impediscono un' immediata valutazione e l'effettiva individuazione delle aree e degli immobili sul territorio e ha rilevato la mancata conformità della documentazione cartografica e topografica di vaste aree comunali, l'assenza nelle tavole di diversi piani attuativi del comune, delle aree destinate a strutture turistiche e alberghiee e l'errata ricognizione delle aree di interesse archeologico. Il documento, inviato all'anlrninistrazione comunale, chiede la riformulazione e la revoca della pubblicazione del piano. I consiglieri della minoranza consiliare Cirillo, Bonifacio Tuttolomondo e Panarisi annunciano una raccolta di firme dei cittadini che avrà luogo nella giornata di domenica prossima sul viale della Vittoria dove sarà allestito un gazebo. Leonardo Manzone di "Montallegro Domani" nei giorni scorsi aveva criticato il piano imposto dall'alto, senza alcun coinvolgimento del comune proponendo un'assemblea Popolare.
 

Fiducia stentata sulle Province
si complica l'iter delle riforme
L'esecutivo vuoi varare ai primi di aprile il ddl, ma slitta I'Italicum
GABRIELLA BELLUCCI
ROMA. La riforma delle Province passa al Senato sotto il peso della fiducia posta dal governo (160 sì" contro 133 "no'), e torna alla Camera per l'ultimo via libera, Ma lascia sul tappeto pesanti malumori nella maggioranza che potrebbero creare ulteriori intralci sul pacchetto di riforme in cantiere, legge elettorale inclusa.
All'indomani degli incidenti che avevano rischiato di compromettere il provvedimento (il governo è andato sotto due volte in commissione e la pregiudiziale di costituzionalità è stata respinta in Aula con soli quatto voti di scarti) palazzo Chigi è corso ai ripari. Alle 8 del mattino il Consiglio dei ministri si è riunito per una seduta—lampo che ha autorizzato la fiducia al ddl Delrio sul maxiemendamento che contiene il testo della Camera e le modifiche approvate in commissione Affari costituzionali.
Provvedimento blindato, dunque, su cui il Senato non avrebbe potuto più apportare modifiche. Con buona pace dei dissidenti di Fi che al momento del voto, nel pomeriggio, hanno confermato di essere contrari a titolo personale (il resto del gruppo ha votato a favore), ma con grande entusiasmo del premier, Renzi, che per tutta la giornata non ha fatto che decantare la riduzione dei costi della politica: «Tremila posti in meno ai puliti ci è la premessa per tornare a dare speranza ai cittadini»
Ma la tesi dei detrattori, tra i quali si è inserita Fi al completo, è opposta. Ovvero: che il ddl Delrio non abolisce realmente le Province, ma sfila ai cittadini il diritto di voto su un livello di amministrazione, e provocherà un moltiplicarsi di poltrone con la redistribuzione delle competenze provinciali a Città metropolitane e Comuni. Non è vero che col ddl verranno tagliati tremila posti dei Politici e altrettanti stipendi — contesta il leghista Calderoli i consigliere comunali aumenteranno di ventiseimila unita, più cinquemila assessori'. Il provvedimento, infatti, prevede la riforma «a invarianza di spesa»; quindi, «lo stipendio viene diminuito, ma lo prenderanno tutti e trentunmila» Una critica sottoscritta da Sel, M5S e anche da Fi che accusa Renzi di «pubblicità ingannevole» con gli sbandierati risparmi.
Ma il governo tira dritto verso l'obiettivo principale da far valere nella campagna elettorale per le Europee) che è, al momento, impedire le elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali a maggio: la riforma deve diventare legge entro i primi cli aprile alla Camera il testo dovrà passare in tempi record altrimenti salta tutto Dopodiché, i consigli provinciali in carica otterranno delle proroghe in attesa non solo che il ddl Delrio enti a regime, ma soprattutto che - questo il disegno della maggioranza con la riforma del Titolo V si possano ridefinire le competenze delle Regioni.
Ci vorrà tempo, insomma, prima di arrivare ai traguardo finale. Senza contare che la strada del pacchetto di riforme costituzionali, da far marciare di pari passo con l'Italicum, non si preannuncia in discesa. Sulla legge elettorale è in corso il braccio di ferro tra il Pd e Fi per i tempi d'approvazione. Renzi, per tenere unita la maggioranza, vorrebbe dare la precedenza alle grandi riforme, mentre Berlusconi punta i piedi sulla priorità della legge elettorale. Motivo per cui il premier si starebbe orientando a tentare Fi con un cavallo di battaglia dei forzisti ne ha parlato ieri sera ai gruppi del Pd: introdurre nelle riforme costituzionali il potere del capo del governo di revocare i ministri (attualmente può farlo solo presidente della Repubblica).
Le trattative sarebbero già in corso ma, a quanto pare, la soluzione che sta prendendo corpo è di rinviare in ogni caso l'esame dell'Italicum al Senato a dopo le Europee La legge elettorale di stampo bipolare, infatti, così come prevede il doppio turno. potrebbe risultare inadeguata se il Pd, ma soprattutto Fi, venissero surclassati dal M5S, il terzo incomodo che rischia di mandare all'aria tutto il pro getto di riforme, se non la legislatura.
 

GIORNALE DI SICILIA
 

PROVINCIA. Attività assistita con animali in fattorie per portatori di handicap che frequentano centri riabilitativi
Aiuti ai disabili, prendono il via i progetti
Prenderanno il via nelle prossime settimane i progetti per attività socio-assistenziali autorizzati dal commissario Benito Infurnari. I progetti riguardano due tipologie. Nella prima è prevista l'attività assistita con animali in fattorie didattiche in favore di disabili che frequentano centri di riabilitazione, case famiglia, comunità alloggio e comunità terapeutiche assistite, sia pubbliche che private. Nella tipologia A sono stati ammessi la Cooperativa Servizi Sociali di San Piero Patti che ha presentato il progetto "Amici della fattoria" che prevede attività nella fattoria didattica Vassallo di Licata riservato a 12 bambini disabili e alle loro famiglie dei comuni di Agrigento, Siculiana, Comitini e Porto Empedocle, mentre l'Associazione "Serena" di Favara ha proposto un progetto di Onoterapia, un percorso terapeutico che utilizza gli asini. Quest'ultimo progetto si svolgerà nella fattoria didattica "La Fattoria dell'Arte Rocca Reina" di Santo Stefano Quisquina e interessa 20 disabili psicofisici adulti. La tipologia B prevede, invece, attività educative assistite cori animali domestici all'interno delle scuole elementari in classi con presenza di alunni con disagio socio-affettivo. Per questa tipologia è stata scelta l'Associazione Pets Friends di Palermo che ha proposto il progetto "Un animale per sorridere" che prevede l'utilizzo, nelle classi con alunni con disagio, di cani e conigli, accuratamente scelti e certificati dal servizio veterinario dell'Asp. Il progetto interessa 180 bambini delle quinte classi dell'Istituto Esseneto di Agrigento, dell'Istituto Falcone e Borsellino di Favara e De Cosmi di Casteltermini, Psicologi, assistenti pet terapy, Veterinari e assistenti Osa organizzeranno le attività in questione. Per ogni progetto è prevista una spesa di 5.000 euro, per un totale di 15.000 euro. (PAPI)
 

 

FORZA ITALIA: PUBBLICITÀ INGANNEVOLE. RENZI: UNA GIORNATA IMPORTANTE, FINIRÀ ANCHE IL BICAMERALISMO PERFETTO
Province, arriva dal Senato dal Senato il sì alla fiducia
Il governo incassa la maggioranza sul filo. Il testo ora passa alla Camera.
La riforma entrerà in vigore dal 2015
Il premier Matteo Renzi si gioca tutto sulle riforme: «O si fanno o vado a casa ha detto ieri durante una visita ad una scuola di Scalea, in provincia di Cosenza. La sfida del presidente del Consiglio è a tutto campo: dalle province allo stipendio dei manager. «Se non si finirà con la storia del bicameralismo perfetto - ha detto Renzi - io smetto di fare politica. Sono disponibile a rischiare». E mentre continua la fibrillazione nella maggioranza sulla riforma delle Province, ieri il governo ha ottenuto al Senato la fiducia sul ddl vicino. Intanto si lima la bozza di riforma del titolo V della Costituzione che dovrebbe arrivare lunedì in Parlamento.
Riforma delle Province. Il governo ha incassato al Senato la fiducia sul maxiemendamento al Ddl vicino che recepisce le modifiche apportate al testo dalla commissione Affari Costituzionali e le osservazioni della commissione Bilancio. Il ddl, che ora torna alla Camera, passa con 160 si, 133 no. Un risultato sul filo se si pensa che la maggioranza che disse si alla nascita dell'esecutivo Renzi il 25 febbraio scorso potè contare su 169 senatori. La riforma prevede clic fino al 31 dicembre 2014 ci sarà una fase di accompagnamento: per 9 mesi le giunte provinciali continueranno ancora a operare e dall'1 gennaio 2015 la riforma entrerà ufficialmente in vigore, liberando di conseguenza gli enti delle funzioni più rilevanti. I nuovi i consigli provinciali saranno eletti e composti da Sindaci e Consiglieri Comunali con un sistema elettorale basato sul numero di abitanti dei Comuni da loro rappresentati Questo privilegerà gli amministratori dei grandi comuni, portando quelli piccoli a unirsi. Il testo riduce poteri e funzioni delle Province, cancellando i consigli eletti- vie istituendo dieci città metropolitane presiedute dai rispettivi sindaci metropolitani e da consiglieri che non percepiranno indennità e doppio stipendio. Renzi aveva spinto per il si: «Una giornata importante per le riforme',. Ma Forza Italia va all'attacco, Anna Maria Bernini parla di «pubblicità ingannevole di Renzi. Secondo il governo con il ddl Delrio saranno circa tremila i politici che smetteranno di ricevere una retribuzione, In Sicilia la riforma delle Province e stata già approvata dall'assemblea regionale: l'Isola è la prima regione ad abolire le Province che vengono sostituite dì liberi consorzi dei comuni e da tre città metropolitane: Palermo, Catania e Messina. La riforma dovrebbe entrare in vigore in autunno.
Riforma del Senato. La cancellazione del bicameralismo perfetti) C la modifica del titolo V è stata al centro della «riunione chiave» con deputati e senatori del Pd: Renzi, nonostante le resistente, è determinato ad approvare la bozza del ddl costituzionale iii prima lettura entro le europee. Si affaccia anche l'ipotesi dell'esecutivo di introdurre tra le riforme il rafforzamento dei poteri del premier, cosa che servirebbe a rinsaldai e il patto con è forza Italia. Secondo le ultime bozza del ddl, il futuro Senato sana composto dai governatori regionali e da un numero di componenti proporzionati al numero degli abitanti di ciascuna Regione, eletti dai rispettivi consigli, e da alcuni sindaci. I ermo restando clic il Senato non sarà eletto direttamente dai cittadini e non darà la fiducia al governo, esso manterrà il potere legislativo sulle riforme Costituzionali. E la sinistra del Pd ha proposto la cancellazione del vincolo del pareggio di bilancio.
Tetto agli stipendi dei manager, Secondo il premier «c'è un'emergenza nel rapporto tra politica e cittadini. Uno scollamento drammatico - ha detto Renzi tra le istituzioni e i cittadino, aggiunge, evidenziando che il punto centrale è ridurre agli occhi dei cittadini l'impatto mastodontico della politica». Sul tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici, Renzi è chiaro: «Piaccia o non piaccia, il governo intende andare fino in fondo".
 

LA CELLA DIVENTERA' A SCUOLA
ISTRUZIONE. L'assessore regionale ha autorizzato l'Istituto tecnico «Don Michele Arena» all'apertura di un corso di servizi enogastronomici e ospitalità alberghiera
Vittorio Alfieri
La scuola entra in carcere L'assessore regionale alla Pubblica Istruzione ha autorizzato, infatti, l'Istituto tecnico "Don Michele Arena Miraglia" all'apertura di un corso di servizi enogastronomici ed ospitalità alberghiera con articolazione enogastronomia presso la casa circondariale di Sciacca,
Dopo il carcere di Agrigento, dove da anni è attivo un corso di alberghiero, dal prossimo anno scolastico verrà attivato nella casa circondariale di Sciacca.
Una grande occasione per i reclusi di poter iniziare un nuovo percorso clic consentirà loro, una volta scontata la pena detentiva, di guardare con maggiore serenità al proprio futuro.
L'assessore regionale alla Pubblica Istruzione con proprio decreto ha autorizzato in 17 scuole del territorio agrigentino l'istituzione di 31 nuovi corsi di studio che prenderanno il via a settembre con l'inizio del nuovo anno.
Di particolare importanza il Corso di "turismo" e quello di alberghiero richiesti dall'autorità scolastica del liceo scientifico "Majorana" di Lampedusa e Linosa. Da settembre pertanto Lampedusa avrà il corso di servizi enogastronomici ed ospitalità alberghiera (cucina e bari e quello di addetti alla ricettività. Un provvedimento importante per le isole delle Pelagie a forte vocazione turistica. Sempre al "Don Michele Arena" di Sciacca sono stati autorizzati due importanti corsi: quello turistico e quello tecnologico trasporti e logistica articolazione conduzione mezzo navale. Sempre a Sciacca a settembre partirà il un corso serale di alberghiero con articolazioni di enogastromia, servizi sala e vendita ed accoglienza turistica. Altro corso serale è stato autorizzato a Favara presso l'Istituto professionale Marconi". Si tratta di tecnico del settore industria ed artigianato ad indirizzo manutenzione ed assistenza tecnica.
A Canicattì arriva, dopo tanta attesa, il liceo linguistico presso l'istituto di Istruzione superiore secondaria indirizzo scientifico ". Sciascia". E sempre a Canicattì presso l'istituto tecnico commerciale e per geometri "Galileo Galilei" è stato autorizzato il corso di tecnico dei servizi informatici ed aziendali. Santo Stefano Quisquina presso l'istituto Magistrale Madre Teresa di Calcutta" è stato autorizzato l'avvio,dal prossimo settembre, del corso di servizi socio sanitari. All'istituto tecnico di istruzione secondaria superiore di Agrigento "Michele Foderà sono stati autorizzati due nuovi indirizzi. Il primo presso l'Itc "Foderà" riguarda il corso di "Relazioni internazionali per il marketing" mentre all'istituto tecnico per geometri "Brunelleschi" il nuovo indirizzo sarà quello di tecnico della gestione ambientale e del territorio.
Ad Agrigento presso il liceo scientifico e delle scienze umane "Puliti" partirà a settembre il corso di scienze umane con opzione socio-economiche. Il corso prevede meno ore dilatino e più diritto ed economia. All'lpsia "Archimede"di Cammarata sono stati autorizzati due corsi: tecnico elettronico ed elettrotecnica con articolazione elettronica ed il secondo di chimica con indirizzo chimica, materiali, e biotecnologie.
Sicilia24h
 

I progetti per attività socio-assistenziali al via nelle prossime settimane
Inizieranno nelle prossime settimane i progetti per attività socio-assistenziali autorizzati dal Settore Solidarietà' Sociale, Politiche della Famiglia e Pari Opportunità per il 2014.
I progetti riguardano due tipologie. Nella tipologia A è prevista l'attività assistita con animali in fattorie didattiche in favore di disabili che frequentano centri di riabilitazione, case famiglia, comunità alloggio e comunità terapeutiche assistite, sia pubbliche che private. Nella tipologia A sono stati ammessi la Cooperativa Servizi Sociali di San Piero Patti (ME) che ha presentato il progetto "Amici della fattoria" che prevede attività nella fattoria didattica Vassallo di Licata riservato a 12 bambini disabili e alle loro famiglie dei comuni di Agrigento, Siculiana, Comitini e Porto Empedocle, mentre l'Associazione "Serena" di Favara ha proposto un progetto di Onoterapia, un percorso terapeutico che utilizza gli asini. Quest'ultimo progetto si svolgerà nella  fattoria didattica "La Fattoria dell'Arte Rocca Reina" di Santo Stefano Quisquina e interessa 20 disabili psicofisici adulti.
La tipologia B prevede, invece, attività educative assistite con animali domestici all'interno delle scuole elementari in classi con presenza di alunni con disagio socio-affettivo. Per questa tipologia è stata scelta l'Associazione Pets' Friends di Palermo che ha proposto il progetto "Un animale per sorridere" che prevede l'utilizzo, nelle classi con alunni con disagio, di cani e conigli, accuratamente scelti e certificati dal servizio veterinario dell'Asp. Il progetto interessa 180 bambini delle quinte classi dell'Istituto Esseneto di  Agrigento, dell'Istituto Falcone e Borsellino di Favara e De Cosmi di Casteltermini. Psicologi, assistenti pet terapy, Veterinari e Assistenti O.S.A. organizzeranno le attività in questione. Per ogni progetto è prevista una spesa di 5.000 euro, per un totale di 15.000 euro.
 

Lavalledeitempli.net
 

Sicilia - Legge sull'amianto: passano emendamenti Ncd
Redazione 
"Grazie ai nostri emendamenti votati positivamente in Aula, abbiamo migliorato la legge sull'amianto" lo dicono il capogruppo Ncd, Nino D'Asero, e tre suoi colleghi di gruppo  cofirmatari: Nino Germanà, Vincenzo Fontana e Pietro Alongi.
In pratica, il primo degli emendamenti "passati" oggi sana un vuoto del ddl discusso e individua nell'assessorato all'Energia e ai servizi di pubblica utilità il referente primario degli interventi: autorizzato all'emissione dei decreti e alla definizione dei termini di premialità per gli enti e i privati che adottino azioni utili alla prevenzione, al risanamento dei siti, impianti ed edifici contenenti amianto. Il secondo aiuta a individuare alcuni ambiti particolarmente caratterizzati da notevole presenza di asbesto. In particolare, Priolo, Biancavilla, San Filippo del Mela, Milazzo e Gela.
 

Today
 

Il Senato dice sì al taglio delle Province (e al governo)
Con 160 sì e 133 no Palazzo Madama vota la fiducia al governo Renzi e al ddl Delrio sul riassetto delle Province. Il testo, modificato al Senato, tornerà alla Camera in terza lettura. Poi, l'approvazione definitiva
Redazione
 ROMA - Mossa riuscita. Il Senato, messo alle strette dalla fiducia posta dal governo, ha votato sì al ddl Delrio sul riassetto delle Province. A favore hanno votato 160 senatori, contro 133 e nessuno si è astenuto. Il provvedimento, modificato a Palazzo Madama, tornerà ora alla Camera in terza lettura, dove era già stato licenziato in prima lettura a fine dicembre. Quello dei prossimi giorni, comunque, dovrebbe essere l'ultimo "rimbalzo" a Montecitorio prima dell'approvazione definitiva. Per la gioia, immaginabile del premier, Matteo Renzi, che in mattinata - prima di "ordinare" ai suoi di porre la fiducia sul ddl - aveva accelerato via Twitter: "Oggi giornata importante per le Province".
Tra le novità contenute nel testo l'istituzione di dieci Città metropolitane, il trasferimento di alcune delle funzioni delle Province a Comuni e Regioni, la trasformazione degli organi provinciali in enti di secondo grado. Di fatto le Province già commissariate continueranno ad esserlo e quelle in scadenza saranno prorogate fino al 31 dicembre 2014, spostando al primo gennaio 2015 il momento in cui le nuove Città metropolitane entreranno a pieno regime. Tutto in attesa che il Parlamento approvi la riforma del Titolo V della Costituzione cancellando definitivamente la parola "Provincia" dalla Carta.
LE CITTA' METROPOLITANE - Il disegno di legge che si appresta a superare definitivamente l'esame del Parlamento istituisce dieci città metropolitane: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria. Si tratta di "enti territoriali di area vasta" coincidenti con il territorio provinciale che si occuperanno di "cura dello sviluppo strategico del territorio metropolitano, promozione e gestione integrata dei servizi, delle infrastrutture e delle reti di comunicazione, cura delle relazioni istituzionali afferenti al proprio livello, ivi comprese quelle a livello europeo".
Renzi, perché tanto "odio": senza Province saresti premier?
Sparisce - rispetto al testo uscito dalla Camera - la possibilità di istituire Città metropolitane nei capoluoghi delle Regioni Sicilia, Sardegna, Friuli Venezia Giulia e nelle grandi Province con più di un milione di abitanti. Il sindaco metropolitano sarà di diritto il sindaco del Comune capoluogo, mentre il consiglio metropolitano sarà formato dai sindaci o dai consiglieri dei Comuni della Città metropolitana eletti, in secondo grado, senza stipendi aggiuntivi rispetto a quelli già percepiti. Entro il 31 dicembre 2014 il consiglio metropolitano approva lo statuto e dal 1 gennaio le nuove Città metropolitane entreranno a pieno regime. Ai nuovi enti locali spetteranno "il personale e le risorse strumentali della provincia a cui ciascuna città metropolitana succede a titolo universale in tutti i rapporti attivi e passivi, ivi comprese le entrate provinciali, all'atto del subentro alla Provincia". Lo statuto della città metropolitana può prevedere l'elezione diretta del sindaco e del consiglio metropolitano con il sistema elettorale che sarà determinato con legge statale. Una modifica apportata dal Senato consente alle Città metropolitane, d'intesa con i Comuni interessati, di esercitare anche le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive.
LE PROVINCE - Gli organi delle future Province - almeno fino a che non verrà approvata la riforma costituzionale per abolirle definitivamente e Renzi spera di farlo prima della chiamata alle urne del 25 maggio - saranno il presidente, il consiglio provinciale e l'assemblea dei sindaci. Dopo gli accordi con l'opposizione i presidenti delle Provincie e i consigli provinciali in scadenza a primavera resteranno in carica fino al 31 dicembre 2014. Il presidente assumerà le funzioni di commissario. Le funzioni delle Province verranno trasferite gradualmente in parte ai Comuni e in parte alle Regioni, secondo "soluzioni gestionali e organizzative orientate all'efficienza e all'efficacia, ivi comprese, con intese o convenzioni, l'avvalimento e le deleghe di esercizio, valorizzando anche le autonomie funzionali". Tra le funzioni che rimarranno alle Province quella di pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, tutela e valorizzazione dell'ambiente; pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale; autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, strade provinciali; programmazione provinciale della rete scolastica e gestione dell'edilizia scolastica. Anche le Province, d'intesa con i Comuni, potranno esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive.
I COMUNI - Il disegno di legge cerca di incentivare le unioni e le fusioni dei piccoli Comuni, oltre a prevedere la gratuità dell'incarico per gli organi derivanti da unioni. Per esempio, in caso di fusione di Comuni, il trasferimento della proprietà dei beni mobili e immobili dai Comuni estinti al nuovo comune è esente da oneri fiscali. L'obbligo per l'esercizio associato delle funzioni fondamentali, da effettuarsi entro il 1 dicembre 2014, viene confermato per i Comuni con almeno 10mila abitanti, mentre viene abbassato a 3mila per i soli Comuni montani. Tra gli incentivi a favore della fusione dei Comuni quello che prevede l'utilizzo dei "margini di indebitamento consentiti dalle norme vincolistiche in materia a uno o più dei comuni originari e nei limiti degli stessi, anche nel caso in cui dall'unificazione dei bilanci non risultino ulteriori possibili spazi di indebitamento per il nuovo ente". Ulteriore novità la possibilità per i piccoli comuni dell'incorporazione ad un Comune contiguo. "In tal caso - si legge nel ddl - il Comune incorporante conserva la propria personalità, succede in tutti i rapporti giuridici al Comune incorporato e gli organi di quest'ultimo decadono alla data di entrata in vigore della legge regionale di incorporazione. Lo statuto del Comune incorporante prevede che alle comunità del Comune cessato siano assicurate adeguate forme di partecipazione e di decentramento dei servizi". Più in generale viene stabilito che per i Comuni con popolazione fino a 3mila abitanti il consiglio comunale è composto, oltre che dal sindaco, da dieci consiglieri e il numero massimo degli assessori è stabilito in due; per i Comuni con popolazione superiore a 3mila e fino a 10mila abitanti, il consiglio comunale è composto, oltre che dal sindaco, da dodici consiglieri e il numero massimo di assessori è stabilito in quattro. Nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3mila abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico. Ai sindaci dei Comuni con popolazione fino a 3mila è consentito un numero massimo di tre mandati.
 

Infoagrigento
 

Provincia: i progetti per attività socio-assistenziali al via nelle prossime settimane
Inizieranno nelle prossime settimane i progetti per attività socio-assistenziali autorizzati dal Settore Solidarietà' Sociale, Politiche della Famiglia e Pari Opportunità per il 2014.
I progetti riguardano due tipologie. Nella tipologia A è prevista l'attività assistita con animali in fattorie didattiche in favore di disabili che frequentano centri di riabilitazione, case famiglia, comunità alloggio e comunità terapeutiche assistite, sia pubbliche che private. Nella tipologia A sono stati ammessi la Cooperativa Servizi Sociali di San Piero Patti (ME) che ha presentato il progetto "Amici della fattoria" che prevede attività nella fattoria didattica Vassallo di Licata riservato a 12 bambini disabili e alle loro famiglie dei comuni di Agrigento, Siculiana, Comitini e Porto Empedocle, mentre l'Associazione "Serena" di Favara ha proposto un progetto di Onoterapia, un percorso terapeutico che utilizza gli asini. Quest'ultimo progetto si svolgerà nella fattoria didattica "La Fattoria dell'Arte Rocca Reina" di Santo Stefano Quisquina e interessa 20 disabili psicofisici adulti.
La tipologia B prevede, invece, attività educative assistite con animali domestici all'interno delle scuole elementari in classi con presenza di alunni con disagio socio-affettivo. Per questa tipologia è stata scelta l'Associazione Pets' Friends di Palermo che ha proposto il progetto "Un animale per sorridere" che prevede l'utilizzo, nelle classi con alunni con disagio, di cani e conigli, accuratamente scelti e certificati dal servizio veterinario dell'Asp. Il progetto interessa 180 bambini delle quinte classi dell'Istituto Esseneto di Agrigento, dell'Istituto Falcone e Borsellino di Favara e De Cosmi di Casteltermini. Psicologi, assistenti pet terapy, Veterinari e Assistenti O.S.A. organizzeranno le attività in questione. Per ogni progetto è prevista una spesa di 5.000 euro, per un totale di 15.000 euro.
 

GdSonline
 

Riforma province, fiducia in Senato
Il testo passa alla Camera
 ROMA. Il governo incassa la fiducia sul maxiemendamento al Ddl Delrio che recepisce le modifiche apportate al testo dalla commissione Affari Costituzionali e le osservazioni della commissione Bilancio.
Il ddl, che ora torna alla Camera, passa con 160 "sì", 133 "no". Commissione Bilancio, con ddl Delrio rischio aumento spesa - Se il ddl Delrio di riforma delle Province diventasse legge la spesa per lo Stato potrebbe aumentare. 
A paventare il rischio è la commissione Bilancio del Senato che dà il suo parere favorevole al provvedimento, ma con 7 osservazioni. Prima di tutto si potrebbero decuplicare "costi e funzioni per l'elezione diretta del sindaco e del consiglio delle città metropolitane". Ma rischi di costi più alti arriverebbero anche dall'aumento dei consiglieri e assessori comunali fino a 10 mila abitanti. Ma non finisce qui. Secondo la commissione Bilancio di Palazzo Madama anche "il trasferimento di personale e funzioni delle Province ad altri Enti territoriali potrebbe comportare costi, sia in termini economici che organizzativi, allo stato difficilmente quantificabili".
Senza contare che il trasferimento di personale "potrebbe comportare il rischio di un allineamento 'verso l'alto' del trattamento accessorio dei dipendenti coinvolti". L'esclusione delle Unioni di Comuni fino a mille abitanti dal patto di stabilità interno, inoltre, potrebbe comportare il "rischio di minori economie di spesa rispetto a quelle già scontate a legislazione vigente". E "non risultano", poi, "chiari gli effetti sul patto di stabilità interno" dalle norme sulla fusione tra Comuni con meno di 5mila abitanti. Infine, "non risulta evidente l'idoneità del meccanismo di compensazione" previsto per "garantire la invarianza di spesa" della norma che "prevede l'incremento del numero dei consiglieri e assessori dei Comuni fino a 10mila abitanti". 
 

 

  
  
  
  
 

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