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/ Rassegna stampa » 2014 » Aprile » 1 » Rassegna stampa dell'1 aprile 2014

GIORNALE DI SICILIA
 

Gestione di condomini, seminario di formazione
Venerdì esperti a confronto al Polo universitario
Seminario di aggioramento e formazione per i fini ed aspetti dello statuto di Gesticond, venerdì, alle 9, al Polo universitario. Ad organizzarlo il presidente delle sede provinciale Maria Gabriella Miceli. A relazionare saranno il presidente dell'Ordine degli avvocati Antonino Gaziano, l'avv. Luigi Troia, il presidente nazionale Gesticond Sergio Gaglianese, il coordinatore Sud ed isole centro studi formazione e aggiornamento l'avvocato Guerino, Alfonso La Carrubba e il presidente Gaetano Marra.
 

RILIEVI DELLA POLIZIA. Appello all'uso del microchip
Randagi causano incidente Tre feriti sulla provinciale 67
E' stato un branco di cani randagi a provocare, nel pomeriggio di sabato, l'incidente stradale che si è registrato sulla provinciale 67, in contrada Carrubbella. Ad accertarlo sono stati gli agenti del locale commissariato di polizia, coordinati dal dirigente Giovanni Minardi. Nell'incidente sono rimaste ferite tre persone, tutte medicate al pronto soccorso dell'ospedale San Giacomo d'Altopasso, Per fortuna nessuna di loro è in gravi condizioni. Dopo essere stati sottoposti alle cure del caso, da parte dei medici, i tre licatesi sono stati dimessi e sono tornati a casa. L'incidente, secondo quanto reso noto dalla polizia, si è verificato intorno alle 18 di sabato. Un'utilitaria con quattro persone a bordo stava percorrendo la provinciale 67 quando, all'altezza di contrada Carrubbella, il conducente si è trovato improvvisamente di fronte un branco di cani randagi.
L'uomo ha avuto la prontezza di riflessi di sterzare per evitare l'impatto con gli animali, ma l'auto è finita fuori strada capottandosi. Sul posto, non appena è scattato l'allarme, sono intervenuti gli agenti del commissariato di polizia e gli operatori del 118. I feriti sono stati trasportati in ospedale per le cure del caso. Per rimuovere l'auto dalla strada è stato necessario l'intervento del carroattrezzi. La polizia ha colto l'occasione per ricordare a tutti che i microchip per i cani sono un obbligo, previsto dalla legge. In questo modo, secondo gli investigatori, viene scongiurato il rischio di abbandono degli animali. Considerato, infatti, che è vietato abbandonare gli animali, se tutti i cani sono dotati di microchip i loro padroni non possono abbandonarli. Gli animali, infatti, una volta catturati sarebbero riconducibili al padrone, che verrebbe denunciato. (AAU)
 

SALUTE L'azienda trapanese da cui dipendono altre quattro città affida l'appalto da 15 milioni per e attrezzature Sanità, in cinque province siciliane arriva la «Pet»
 

TRAPANI
La sanità della provincia di Trapani si dota di «Pet», un'altra importante ed avanzata attrezzatura tecnico- sanitaria, sino ad oggi mancante in tutto il territorio, così come in altre province della Sicilia. L'Azienda sanitaria provinciale trapanese ha proceduto infatti all'approvazione di una gara centralizzata (che comprende anche le province di Agrigento, Caltanissetta, Ragusa e Siracusa) per l'acquisto di 5 PET (Tomografia emissione positromi). L'appalto per dotare ciascuna delle 5 province dell'apparecchiatura tecnico-sanitaria è andata appannaggio di un'associazione di imprese, costituita dalla Siemens di Milano e da Dimensione Espa di Torino per un importo complessivo di 15 milioni di euro, vale a dire circa 3 milioni di euro per ciascuna Pet, Sino ad oggi, infatti, tutti ì pazienti che devono sottoporsi a questo esame sono costretti a recarsi a Palermo, e proprio per l'Azienda sanitaria provinciale, guidata da Fabrizio De Nicola, si tratta di un passo avanti importante per dare migliore assistenza e migliore qualità dei servizi all'utente.
Ma per pervenire a questo risultato, vale a dire all'acquisto della Pet, diverse sono state le iniziative portate avanti da singoli cittadini, da alcuni operatori ed in primo luogo dall'associazione «Mondo donna» diretta da Angela Cangemi. «Si tratta di uno strumento diagnostico di rilevante importanza - dice al riguardo il responsabile del sindacato degli Infermieri, Baldo Scaturro - in un territorio molto spesso trascurato. Ma, per sapere cosa è la Pet e a cosa serve lo abbiamo chiesto al direttore di dipartimento di radiologia Giuseppe Cassarà: «Si tratta di un'apparecchiatura - dice il direttore - che vede approfonditamente il paziente, al quale viene iniettata una sostanza radioattiva che si va a canalizzare nei punti di maggiore attività dovevi sono le cellule altrimenti non controllabili, si ha di conseguenza una mappa di tutto il corpo, in sostanza serve perla ricerca di metastasi». Ed infine il direttore Cassarà fa rilevare che l'attivazione di una Pet non significa affatto mettere fuori gioco la Tac o la risonanza magnetica, attrezzature tecnico-sanitarie che restano di rilevante importanza per la diagnostica.
Adesso si porrà il problema della collocazione di questa apparecchiatura, molto probabilmente a Trapani o a Marsala, ma c'è anche chi ipotizza Mazara del Vallo, mentre nel frattempo si pone già per l'Azienda sanitaria provinciale trapanese il problema della formazione del personale sanitario e parasanitario che verrà utilizzato per il funzionamento della Pet.
ANTONINO DONATO
 

SPIAGGE Pubblicato sulla Gazzetta ufficiale di ieri, il decreto che vieta la balneazione 200 metri a destra e 200 a sinistra, in una delle spiagge più frequentate della zona
P. Empedocle, niente bagni con Montalbano
Stamattina, il sopralluogo del referente dell'ufficio di sanità, della Polizia municipale e degli esperti dell'Ufficio tecnico
Porto Empedocle rischia di perdere altri 400 metri di spiaggia per la balneazione di turisti e vacanzieri.
La Regione Sicilia ha infatti pubblicato sulla gazzetta ufficiale (lei 31 marzo, cioè ieri, il decreto vieta la balneazione per la prossima stagione nel lido Macallè, meglio conosciuta come la spiaggia del commissario Montalbano, personaggio reso celebre dalla penna dello Scrittore empedoclino Andrea Camilleri. Si dispone infatti, il divieto di balneazione 200 metri a destra e 200 a Sinistra dal Varco Macallè, tratto di spiaggia molto frequentato in estate e a ridosso del centro abitato a poche centinaia di metri dalla centrale termoelettrica dell'Enel. La pubblicazione della disposizione sulla gazzetta, non è passata inosservata all'ambientalista agrigentino Claudio Lombardo di Mareamico che gallo scorso anno, aveva segnalato i problemi che presentava questa spiaggia empedoclina per la presenza di liquami fognanti, provenienti dalla zona di Ciuccafa, che arrivavano in mare. In quel caso, il comune corse ai ripari e dopo qualche settimana, la zona venne bonificata e restituita lla fruibilità dei turisti. «Adesso - spiega Lombardo - c'è di più perchè esiste la certificazione che ne impedisce la balneazione per decreto. E lo stesso sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto, ieri ha preso visione degli atti appena pubblicati in Gazzetta e relativi al lido Macallè organizzando già per questa mattina, un sopralluogo alla presenza del referente di igiene sanitaria, della Polizia municipale e degli esperti dell'ufficio tecnico comunale, nel corso del quale si procederà anche alla campionatura delle acque per nuove analisi.»Decreti di questo genere - spiega il sindaco Elmetto - vengono emessi ogni anno in questo periodo dalla Regione e riguardano la quasi totalità delle zone con fiumi che sfociano. Quest'anno, con sorpresa, viene inserito il Macallè che in realtà è un influvio e che non ha mai dato particolari problemi tranne lo scorso luglio quando, grazie alla tempestività delle segnalazioni dei cittadini, abbiamo sollecitato Girgenti Acque e insieme si è provveduto ad intervenire sulla rottura che aveva causato lo sversamento di liquami. Riteniamo dunque - conclude il prime cittadino - che il decreto sia stato emesso alla luce di quanto accaduto lo scorso anno. Adesso, saranno effettuate nuove analisi e sopralluoghi e decideremo se e conie contestare questo decreto». (AMM)
 

LA SICILIA
 

SAN GIOVANNI GEMINI
 Stanziati 500mila euro per la provinciale n 26
 

SAN GIOVANNI GEMINI Il commissario della Provincia regionale Benito Infurnari, rispondendo alla richiesta del Comune di mettere in sicurezza la provinciale 26, ha evitato l'isolamento di San Giovanni Gemini e Cammarata. Ha destinato, infatti, 500mila euro per gli interventi urgenti al fine di evitare il cedimento della carreggiata. A richiedere il contributo era stato il nuovo sindaco di San Giovanni Gemini Carmelo Panepinto vista che la provinciale del Melaco, lunga sette chilometri, costituisce un vero e proprio attentato all'incolumità di chi vi transita, Dopo le ultime piogge si è temuto il peggio. Se fosse franato il tratto di strada subito dopo l'uscita dal paese, l'isolamento della zona sarebbe stato totale considerato che l'altra provinciale, la n. 24 che collega i due centri montani di Cammarata e San Giovanni Gemini con la stazione ferroviaria e lo scorrimento veloce Agrigento — Palermo, è chiusa da tempo a causa di una frana che ha reso impraticabile il ponte Giuri. Per fortuna i due Comuni montani sono ancora raggiungibili sebbene in maniera precaria ma quel che conta è avere scongiurato l'isolamento. Adesso si attende l'inizio dei lavori per porre fine alle tante insidie che rendono completamente insicura l'importante arteria di collegamento soggetta ad un intenso traffico anche di mezzi pesanti, tra cui gli autobus di linea che collegano con il capoluogo.
 

Evitare la chiusura del Consorzio Universitario
Immordino: «Ad oggi tante parole, pochi fatti»
Cupa, è ancora caccia ai fondi per salvare il Consorzio,
Se l'attenzione mediatica si è infatti affievolita sul tema, dopo il "picco" registrato a febbraio, quando venne resa nota la scelta di ridurre da 6 a 4 i corsi di laurea per assenza di risorse, la macchina burocratica sta continuando a lavorare, i risultati, però, sono poco incoraggianti.
Come è noto, il problema è essenzialmente economico: nonostante i tagli verticali imposti alla spesa il Cupa costa e non può contare attualmente su fonti di finanziamento diverse da quelle pubbliche.
In queste settimane — spiega la presidente del Consorzio Maria Immordino — abbiamo svolto diversi tavoli tecnici. Se l'università ci ha garantito l'impegno a rivedere complessivamente la convenzione, addebitando al Cupa solo il 30 per cento dei costi, attendiamo che la Regione vari la finanziaria bis per conoscere l'importo assegnato ai Consorzio universitari in Sicilia".
Non solo, per mantenere in vita l'università agrigentina sarà necessario che i soci fondatori facciano uno sforzo economico aggiuntivo.
Il Comune di Agrigento dovrebbe portare da 150 a 400mila la propria quota annuale, mentre la Provincia dovrebbe farla lievitare da 750mila a 850mila, così come crescerà — non sappiamo però in che misura — l'impegno economico da parte della Camera di Commercio.
"Sarà necessario aumentare il capitale del Cupa — continua Immordino perché si possa continuare a lavorare.
Fino ad ora ho registrato molte dichiarazioni di buona volontà, ma attendiamo che queste si tramutino in impegni economici concreti. Capisco la difficoltà degli enti pubblici in questo momento di crisi — continua — ma non possiamo permettere che la provincia di Agrigento perda il Cupa, anche se devo ammettere cori sconforto che la comunità agrigentina non è scesa in campo realmente in difesa dell'università. Avevamo lanciato alcune proposte — continua — come l'azionariato diffuso e il socio benemerito, che sono andate letteralmente deserte.
Sarebbe bastato — conclude — che ogni famiglia acquistasse un'azione da 5 euro per consentirci di pagare quasi un intero corso di laurea».
 

L'ATO IDRICO HA FORNITO I DATI DEL SERVIZIO ALL'AEG SMENTENDO L'IPOTESI DI UN AUMENTO
Acqua, tariffe inalterate per i prossimi due anni
Contrariamente a quanto era inizialmente previsto, le tariffe idriche applicate da Girgenti Acque non subiranno nessun aumento almeno per l'anno in corso e per quello a venire, La buona notizia si desume dal "rapporto" inviato dall'ato idrico all'Autorità di vigilanza per l'energia elettrica, il gas e l'acqua, contenente tutte le notizie che per legge vanno comunicate a quest'ultima, con una proposta di confermare la struttura tariffaria del 2013.
Come si sa, ogni anno i gestori devono inviare all'Aeeg una relazione contenente tutte le notizie necessarie per avere un quadro previsto della situazione gestionale: struttura, impianti, dotazioni, spese, eccetera, Da queste notizie si desumono poi i criteri per la determinazione degli importi da far pagare agli utenti per la erogazione del servizio. Ora, nella fase iniziale della gestione, Girgenti Acque ha fatto registrare delle perdite rilevanti, ma con l'andare del tempo si è registrata una inversione di tendenza, per cui - il disavanzo iniziale è stato gradualmente ed in parte recuperato. La necessità di definire integralmente tale recupero ha fatto pensare che nel corso del 2014 si sarebbe dovuto far ricorso ad un ulteriore aumento delle tariffe.
Invece non è andata così: da una parte, a quanto sembra, si è rilevato un aumento delle entrate, frutto della lotta all'evasione e della scoperta di tantissime prese abusive che sono state regolarizzate. Dall'altra nel corso di questi anni, spiega lo stesso gestore, si è eliminato un quantitativo innumerevole di perdite, il che ha consentito una riduzione del quantitativo di acqua da acquistare e quindi ha fatto abbassare i costi.
Si è dunque rilevato che con le attuali tariffe si può centrare l'obbiettivo della parità di bilancio. mantenendo anche la possibilità di effettuare gli investimenti (non si dimentichi che Girgenti Acque deve anche intervenire con il 30 per cento sul costo dei nuovi impianti da realizzare). Da qui la decisione di mantenere inalterate le tariffe.
SALVATORE  FUCÀ
 

ELEZIONI EUROPEE Da lunedì a guidare il Comune sarà il vicesindaco Piero Luparello
Zambuto lascia il timone
Marco Zambuto lascia il timone della città. Dalla prossima settimana a guidare il comune di Agrigento sarà il suo vice, Piero Luparello, che con lui ha condiviso anche la prima sindacatura.
La decisione, naturalmente, è legata alla sua volontà di candidarsi alle prossime consultazioni europee nella lista del Pd in quota Renzi. Zambuto non continuerà la gestione dell'amministrazione comunale durante la campagna elettorale, preparandosi anche alla grande scelta di lasciare palazzo dei Giganti nel caso in cui venisse eletto al parlamento europeo.
Gli servono solo pochi giorni ancora, ha annunciato, prima di potersi «assentare», per sistemare le ultime carte e fare gli ultimi cambiamenti in giunta. Intanto deve ancora sostituire l'assessore Lo Presti che si è dimesso e deve anche chiarire con Gerlando Gibilaro se resta o va via. Per il resto ha preannunciato che confermerà tutta la sua squadra. Poi tutte le energie sulla campagna elettorale.
Zambuto è ormai pronto a lasciare la poltrona di sindaco per concorrere a quella di europarlamentare. Rinuncia a una carica in forte crescita, che proprio con il Governo Renzi porterebbe alla gestione oltre che del Comune, anche delle ex province con un posto anche al Senato, per andare a sedere in uno scranno di un parlamento europeo che vive dei primi segnali di un antieuropeismo e di un anti euro in forte crescita.
«Si vive di stagioni e se ne stanno vivendo delle nuove. Anche a livello europeo la situazione sta cambiando e si prevedono contati più diretti con i sindaci e gli amministratori, lo spero che da Bruxelles posso continuare a lavorare con impegno per la mia città e comunque per la Sicilia. Farò la mia parte anche da lì. Me ne vado con la coscienza a posto di avere lavorato bene per Agrigento. Proprio ieri ho confermato il rispetto del patto di stabilità, mentre la città è un grande cantiere con lavori in varie parti della città. Stiamo rifacendo le strade nei vari quartieri, rifacendo la rete idrica e fognaria e pressiamo per avere una legge speciale per Agrigento che ci aiuti a risolvere tutti i problemi legati al dissesto idrogeologico. Abbiamo ripianato una montagna di debiti che abbiamo ereditato dalle amministrazioni precedenti pagando mutui e debiti fuori bilancio. Da quando mi sono insediato è cambiata la vita degli agrigentini nella distribuzione dell'acqua e in molti altri servizi
- E se non venisse eletto?
«Tornerò a lavorare per Agrigento»
Sicilia24h
 

Nominati i manager,scontro sulla giunta
Lui è Salvatore Lucio Ficarra, direttore amministrativo dell'Azienda sanitaria di Enna e, a scavalco, anche di Agrigento. Adesso Ficarra, 50 anni, laureato in Giurisprudenza, è stato nominato direttore generale dell'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento. Gli altri manager nominati dal presidente della Regione, Crocetta, e dall' assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, sono Ida Grossi a Caltanissetta, Mario Zappia a Catania, Calogero Muscarnera a Enna, Gaetano Sirna a Messina, Antonio Candela a Palermo, Maurizio Aricò a Ragusa, Salvatore Brugaletta a Siracusa, e Fabrizio De Nicola a Trapani. Poi, a Palermo, al "Civico Di Cristina", Giovanni Migliore, e a "Villa Sofia Cervello" , Gervasio Venuti. Sono tutti all'interno della lista dei selezionati dall'apposita commissione di valutazione, hanno lavorato nella sanità pubblica e vantano esperienza ospedaliera. Poi, tranne 3, non sono stati manager. E Crocetta sottolinea : "sono incarichi non oggetto di mediazione politica ma affidati sulla base delle professionalità e della trasparenza. E' una vera rivoluzione, contro il sistema precedente, lanciando un nuovo metodo, invocato dai cittadini". La nomina dei manager della Sanità è sul palcoscenico, e dietro le quinte invece è ancora la ricomposizione della Giunta regionale. Tanti personaggi sono in cerca d'autore e i nervi sono sempre più tesi. A fronte di una Sicilia che cola a picco la maggioranza è lacerata dallo scontro per il secondo governo Crocetta. Tra il presidente della Regione e i partiti è in corso una prova muscolare e nessuno è intenzionato a cedere. Anzi, Crocetta ieri sera ha riunito la Giunta e ha nominato i manager della Sanità : "azzuffatevi voi, io invece procedo, avanti tutta". E alla riunione di Giunta hanno partecipato, nonostante il divieto del partito, 2 dei 3 assessori Udc, Dario Cartabellotta ed Ester Bonafede, assente Patrizia Valenti. Incombono le elezioni europee e si è alla ricerca di assetti di potere. I partiti rivendicano rappresentanza in giunta, e Crocetta solleva la paletta rossa : "non sarà mai assessore chi si è macchiato di complicità con i governi precedenti provocando lo sfascio della Sicilia". Il riferimento, implicito, è a Giovanni Pistorio e a Rosolino Greco, proposti dallo Udc. E la stessa Udc invoca la firma su un patto di programma per impegnare il governo su alcune priorità. Crocetta risponde : "i diktat - o fai così o non ti diamo la fiducia - con me non funzionano, io ho solo un obiettivo: salvare la Sicilia. Sono disposto a perdere tutto ma non la dignità. Se vogliono chiudere, l'accordo è pronto in 3 ore in una cornice già definita. Altrimenti, sono pronto a formare un governo di alto profilo e presentarmi direttamente davanti all'Assemblea regionale". Replica il presidente dell'Udc, Gianpiero D'Alia : "l'atteggiamento di Crocetta ricorda quello dei bambini che portano via la palla quando la partita va male. Forse il presidente Crocetta non ha compreso: per l'Udc non è una questione di nomi, ma di cose da fare. Non siamo al mercato per scambiare nomi di assessori o nomine nella sanità, vogliamo solamente sapere se il presidente della Regione è disponibile a firmare un contratto di coalizione. In caso contrario ognuno andrà per la propria strada". 
 

 

 

 

 

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