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Rassegna stampa del 10 giugno 2014

LA SICILIA

Caccia agli scarichi abusivi nei due fiumi
Gli uomini della Polizia provinciale rinforzano i controlli dietro la "regia" della Procura della Repubblica
Con la caccia agli scarichi abusivi nei fiumi Akragas e Naro si punta alla regolarizzazione delle utenze fognarie della zona. Durante un incontro svoltosi tra il commissario della Provincia Benito Infurnari, il settore Ecologia dell'ente, il Comune di Agrigento, il Genio Civile e la Girgenti acque si sono infatti gettate le basi per quello che dovrà essere fatto nelle settimane a venire."Faro" di questa vicenda è la Procura della Repubblica che, come si ricorderà, nelle settimane scorse aveva chiesto al Municipio e al suo Ufficio tecnico che si attivassero per monitorare la presenza di scoli abusivi nei due corsi d'acqua. Scoli che, purtroppo, continuano a spuntare "come funghi". Per potenziare il servizio di controllo la Provincia ha disposto che gli uomini della Polizia provinciale, che è un Corpo addetto ai reati di natura ambientale, agiscano in supporto, anche se le sanzioni dovranno per competenza essere comunque emesse dalla Polizia locale, il Genio civile, dal canto suo, dovrebbe provvedere in economia ad effettuare la pulizia e la manutenzione delle sedi fluviali, in modo da rendere anche più semplice l'attività d'indagine. Mentre i controlli proseguono, tuttavia, si sta anche puntando a dare risposte ai cittadini che al momento si trovano sprovvisti di reti fognarie. Una situazione ben nota al Comune, dato che ad "autodenunciarsi" erano stati nel mese di marzo gli stessi residenti, quando scrissero all'allora assessore ai Lavori pubblici Gerlando Gibilaro precisando che le proprie case, "regolarmente autorizzate""alla data odierna, scaricano i propri reflui entro obsolete fosse settiche ovvero mediante altre modalità inidonee e superate". Sempre durante il tavolo tecnico dei giorni scorsi, quindi, Benito Infurnari ha dato indirizzo perché il Comune concordi con la Girgenti acque gli interventi necessari a realizzare le fogne nell'area del Villaggio Peruzzo, limitatamente "alle abitazioni pre Gui-Mancini o successivamente sanate". Prive di condutture sono ad oggi circa 300 abitazioni, tutte ricadenti nella prima fascia di viale Emporium e Parco Oliva. L'idea, assolutamente astratta, è quella di convogliare i reflui verso le vasche di accumulo presenti nei pressi del depuratore incompleto del Villaggio Peruzzo, attualmente utilizzate dalla premente che spinge i liquami di San Leone verso Sant'Anna, affinché i motori spingano via anche quelli prodotti da quella zona. Una sollecitazione affinché il Comune si attivi subito arriva dai consiglieri della Seconda commissione consiliare Michele Mallia e Gerlando Gibilaro, i quali hanno chiesto, "considerato che tutti i convenuti hanno dato, ognuno per la propria parte di competenza, il loro pieno apporto collaborativo per la definitiva risoluzione della problematica in argomento" di "volere attivare, tutte quelle procedure tecniche ed amministrative al fine di indire, con cortese sollecitudine, una riunione o tavolo tecnico al fine di addivenire, con immediatezza, alla risoluzione della questione". GIOACCHINO SCHICCIHI

IL CROLLO DEL PONTE
Ufficializzati quattro percorsi alternativi in attesa che l'Anas decida sul da farsi. Lunedì nuovo
vertice in Prefettura
Petrulla, interviene la Procura
Apposti i sigilli e nominati due consulenti tecnici per accertare le cause del cedimento
il ponte PetruLLa finisce sotto sequestro. I carabinieri di Licata, coordinati dal capitano Massimo Amato, ieri hanno infatti apposto i sigilli all'infrastruttura che lunedì mattina ha subìto un cedimento provocando il ferimento di sei persone che in quel momento si trovavano in marcia sul viadotto, fortunatamente non in maniera grave ricoverate tra gli ospedali di Licata, Canicattì e Caltanissetta. Il provvedimento di sequestro è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Agrigento e porta la firma del sostituto procuratore Carlo Cinque che ha preso in carico la vicenda e insieme all'aggiunto Ignazio Fonzo sta coordinando la prima fase di indagine. Dalla Procura sono stati inoltre nominati due periti a cui è stato affidato il compito di accertare il perché del cedimento e se le cause vanno addebitate a problemi di natura strutturale riconducibili alla realizzazione dell'opera oppure alla mancanza di interventi manutentivi nel corso degli anni. I due periti sono i docenti universitari (entrambi dell'Ateneo di Catania) Rosario Colombrita e Antonio Badalà che si sono già recati sul posto per una prima analisi esplorativa, accompagnati da un gruppo di tecnici.
Il disagio maggiore causato dall'improvviso cedimento è legato ovviamente alla viabilità per i residenti nel comprensorio tra Licata, Ravanusa, Naro, Campobello e Canicattì. La Prefettura di Agrigento è corsa ai ripari comunicando i tragitti alternativi che dovranno essere percorsi fino a quando persisterà l'impossibilità di utilizzare il ponte Petrulla. Quattro i percorsi alternativi studiati: per tutti i veicoli provenienti da Gela e da Licata, compresi i mezzi pesanti con massa superiore alle 3.5 tonnellate: Strada Statale 115, uscita Butera, Strada Statale 626, uscita Riesi, Strada Statale 190. Il secondo percorso è riservato a tutti i veicoli provenienti da Agrigento, compresi i mezzi pesanti con massa superiore alle 3.5 tonnellate: Strada Statale 115, Strada Statale 640, uscita Canicattì nord, Strada Statale 122 ter, Strada Statale 123, Strada Statale 644.11 terzo itinerario è stato studiato invece solo per i veicoli con massa inferiore alle 3.5 tonnellate e prevede la percorrenza della Strada Statale 115, uscita Naro, Strada Statale 576, Strada Statale 410/DIR, Strada Statale 123 mediante viabilità comunale di Canicattì, Strada Statale 644, Infine, ultima chanche, solamente per i veicoli con massa inferiore alle 3.5 tonnellate: Strada Statale 115, uscita Campobello di Licata al chilometro 216, Strada Provinciale 63b, Strada Provinciale 46, Strada Provinciale 12, Strada provinciale 59, Strada Statale 644. Ma anche in questo caso si tratta di un attraversamento particolarmente complicato. A seguito di un incontro tra il prefetto e i vertici dell'Anas è stato deciso di seguire due strade per affrontare la situazione d'emergenza che si è venuta a creare a seguito del crollo. La prima riguarda la strada statale 123 che l'Anas metterà in sicurezza entro il 20 luglio; la seconda riguarda il ripristino di una vecchia strada che passa sotto il ponte, nei pressi dell'area interessata al crollo. Oggi pomeriggio i tecnici dell'Anas effettueranno un sopralluogo per verificare la fattibilità di questa soluzione, Il tutto verrà comunque discusso lunedì prossimo, alle 16, in Prefettura tra i tecnici dell'Anas e il prefetto Diomede. Disagi e problemi che ovviamente sono vissuti non solo dalle comunità di questo tratto della provincia di Agrigento ma anche da quelli di una parte della provincia di Caltanissetta, Riesi, Mazzarino, Sommatino i cui residenti si rivolgono a Licata sia per le cure sanitarie (ospedale San Giacomo d'Altopasso) che per recarsi al mare nelle spiagge del litorale costiero licatese. E' chiaro che la situazione è in divenire andrà monitorata di giorno in giorno. Il gestore della rete stradale (l'Anas) sta studiando le soluzioni da mettere in atto per risolvere la situazione e riaprire il tratto della 123 attualmente interdetto. GIUSEPPE CELLURA

DI SICILIA

CUPA. L'obiettivo del progetto è di elaborare politiche, progetti, norme e pratiche capaci di attivare nuovi cicli
Università, arriva il master per gli architetti
Hyper-cvcling Costa Sud è il titolo del workshop di progettazione promosso dal Consorzio universitario con l'obiettivo di elaborare politiche, progetti, norme e pratiche capaci di attivare nuovi cicli di vita a partire dall'applicazione di processi di riciclo creativo e proattivo sul sistema paesaggistico, urbano e architettonico. Il workshop propone cinque giornate. Il workshop è aperto a 30 partecipanti (laureandi e giovani laureati in Architettura o Ingegneria, con attribuzione di crediti formativi), che saranno selezionati in base al proprio curriculum vitae da un comitato scientifico. La
scadenza per le iscrizioni è fissata al 20 luglio. Il team è composto da Maurizio Carta, coordinatore; Daniele Ronsivalle, responsabile laboratorio. Fanno parte del gruppo di ricerca: Marcella Aprile, Vincenzo Melluso, Ferdinando Corriere, Alessandra Badami, Daniele Milone, Valeria Scavone, Flavia Schiavo, Ignazio Vinci. Mentre il "Recycle Palermo Lab" è composto da:
Angelica Agnello, Michele Anzalone, Annalisa Contato, Daniela Di Raffaele, Giuseppina Farina, Carmelo Galati Tardanico, Barbara Lino, Jessica Oliva, Gerlandina Prestia e Raffaella Riva Sanseverino. PAPI

ISTITUTO GEOMETRA. L'appalto è stato aggiudicato alla «Coco Salvatore impresa costruzioni edili e stradali»
Lavori al Tecnico di Bivona, offerte sotto esame
A seguito alla verifica dei requisiti delle imprese partecipanti all'appalto per i lavori di completamento dell'Istituto tecnico commerciale e per Geometri di Bivona, aggiudicato provvisoriamente nei mesi scorsi, l'ufficio regionale gare ha nuovamente convocato la Commissione. Alcune imprese, infatti, non sono risultate in regola con gli obblighi contributivi, e pertanto è stato necessario un nuovo esame delle offerte, rideterminando la soglia di anomalia dei ribassi. L'appalto della Provincia (oggi Libero Consorzio Comunale) aveva un importo complessivo di 2.805.614 euro di cui 1,957.747 euro per lavori al netto, 59.530 euro per oneri per la sicurezza diretti, 4.060 euro per oneri per la sicurezza speciali e 784.277 euro per costo del personale non soggetto a ribasso. Dopo la verifica, i lavori sono stati aggiudicati provvisoriamente alla «Coco Salvatore impresa costruzioni edili e stradali» con sede a Paternò. Seconda in graduatoria è invece risultata la «Edilaurora strade srl» di Favara che ha offerto il ribasso pari al 32,3608 per cento. Riparte, dunque, l'iter burocratico che consentirà di procedere al completamento di 25 aule dell'istituto di Bivona. La Commissione dell'Urega è stata presieduta da Melchiorre Cirami, vicepresidente Federico Piazza e componente, in rappresentanza del Libero consorzio comunale, Salvatore Izzo, funzionario amministrativo dell'ufficio gare. PAPI

CONTRADA PETRULLA. Il magistrato, che coordina l'inchiesta sull'accaduto, ha nominato due consulenti e ieri ha raggiunto il viadotto per una prima ricognizione
Crollo del ponte, sopralluogo della procura
La Prefettura ha stabilito i percorsi alternativi per gli automobilisti, ma la giunta di Licata preme per il by pass del viadotto
Intervento del deputato agrigentino del Partito Democratico Maria Iacono, che parla «dell'assoluta precarietà della rete infrastrutturale della provincia dl Agrigento».
Angelo Augusto
Primo sopralluogo dei magistrati della procura della Repubblica di Agrigento sui pulite Petrulla, crollato lunedì scorso mentre transitavano le auto, con la strage evitata per miracolo. Ieri mattina il pm che coordina le indagini dei carabinieri sull'accaduto, Carlo Cinque, insieme ai professori Rosario Colombrita ed Antonio Badala dell'Università di Catania, consulenti nominati dall'ufficio giudiziario, ha raggiunto la statale 123 Licata— Ravanusa e per almeno un'ora e rimasto sul posto. Quella del sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, e dei periti nominati, è stata la prima ricognizione sul luogo in cui si e verificato il crollo del viadotto. Già nei prossimi giorni, con molta probabilità, il pin Cinque tornerà nel sito ed insieme a lui, oltre ai consulenti dell'università di Catania, ci saranno anche tecnici e dirigenti dell'Anas. La procura di Agrigento, come è noto, ha aperto un'inchiesta già poche ore dopo il crollo. L'ipotesi di reato ipotizzata, per il momento, è quella di disastro colposo. Non ci sono ancora indagati. Intanto il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, considerato che nel sito interessato dal crollo la statale e stata chiusa al traffico, ha reso noti i percorsi alternativi per gli automobilisti. Eccoli: "percorso A — scrive la prefettura - per tutti i veicoli provenienti da Gela e da Licata, compresi i mezzi pesanti con massa superiore alle 3,5 tonnellate: statale 115, uscita Butera statale 626, uscita Riesi, statale 190; percorso B: per i tutti i veicoli provenienti da Agrigento,compresi i mezzi con massa superiore alle 3,5 tonnellate: statale 115, statale 640, uscita Canicattì nord, statale 122 ter, statale 123, statale 644; percorso C: solamente per i veicoli con massa inferiore alle 3,5 tonnellate: statale 115, uscita Naro, statale 576. statale 410/Dir, statale 123 mediante viabilità comunale di Canicattì, statale 644; percorso D: solamente per i veicoli con massa inferiore alle 3,5 tonnellate: statale 115, uscita Campobello di Cicala ai Ktn216, strada provinciale 63b, strada provinciale 46, strada provinciale 12, strada
provinciale59, statale 644". I sindaci di Licata, Campobello di Licata e Ravanusa, però, continuano a sollecitare gli enti competenti affinché sia realizzato un by pass in prossimità dei ponte crollato, in modo di riaprire al più presto la 123. Abbiamo già individuato i proprietari dei fondi che sarebbero attraversati — ha annunciato ieri il vice sindaco di Licata Angelo Cambiano — dalla bretella che potrebbe essere realizzata. Attendiamo al massimo per domani (oggi ndr) una convocazione dall'Anas per sapere se la nostra ipotesi viene ritenuta percorribile". Intanto sul crollo del ponte è intervenuto il deputato dei Pd Maria Iacono. " il crollo , oltre ad avere dell'incredibile per la dinamica dell'accaduto, testimonia, qualora ci fossero dubbi—scrive il parlamentare - l'assoluta precarietà della rete infrastrutturale della provincia di Agrigento". AUU
I


livesicilia.it

Venturino: "Comuni confusi. Riforma delle Province va corretta

La riforma delle province è una rivoluzione ormai avviata che non può essere stoppata, ma necessita di importanti correzioni, perché al momento i comuni siciliani vivono in uno stato di grande confusione
Per queste ragioni abbiamo lavorato ad un nuovo disegno di legge che mette ordine ed impegna il Governo a velocizzare l'attribuzione delle funzioni". Lo dice il vice presidente dell'Ars Antonio Venturino.
"E' necessario - continua il deputato - che si offra ai Comuni siciliani il tempo necessario ad elaborare in modo sereno e consapevole una scelta strategica per il loro futuro amministrativo. Per questo motivo proponiamo un differimento di 6 mesi. La scelta dei comuni dovrebbe essere frutto di valutazioni legate alle funzioni e alle competenze attribuite ai liberi consorzi ed alle Città Metropolitane, piuttosto che a mere valutazioni di tipo campanilistico". "In questi mesi abbiamo assistito a numerosi dibattiti in seno ai Consigli Comunali siciliani, - aggiunge - che hanno fatto emergere difficoltà di valutazione e di scelta in ordine alla stessa applicabilità della riforma".
Grandangoloagrigento.it Angelo Balsamo, corruzione in atti giudiziari ed altro: a processo il sindaco (sospeso) di Licata
Vanno tutti a giudizio: sindaco, accusatrici e favoreggiatore. Il Gup del Tribunale di Agrigento, Ottavio Mosti ha mandato a processo il sindaco (sospeso) di Licata Angelo Balsamo, Mary Ann Casaccio, Francesca Bonsignore e l'imprenditore Carmelo Malfitano. Assoluzione per tutti dall'accusa di truffa. Per il resto confermato l'intero impianto accusatorio che avevano individuato il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituto procuratore Salvatore Vella. In udienza, Vella è stato implacabile anche nelle repliche. Il risultato finale dell'udienza preliminare dunque è questo: rinvio a giudizio, e processo già fissato davanti la seconda sezione del Tribunale di Agrigento il prossimo 22 ottobre per Balsamo, Malfitano e Bonisgnore. Le accuse sono pesanti: corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza, calunnia, ed altro tranne che per Malfitano che risponde di favoreggiamento. Ci sono alcuni distinguo da fare: La Casaccio, insieme alla sorella, è anche parte offesa perché vittima di calunnia. Ed ha chiesto di patteggiare la pena, ottenendo peraltro l'assoluzione dal reato di truffa. Il giudice Mosti ha rinviato tutto ad altro Gup per la definizione della vicenda. Rinvio a giudizio anche per l'imprenditore Carmelo Malfitano che si è rivelato un protagonista piuttosto che comprimario. Dopo l'arresto di Balsamo si adoperò affinchè il sindaco arrestato e le sue accusatrici raggiungessero un accordo soddisfacente per tutti ed evitare i guai giudiziari per Balsamo. Da qui l'accusa di favoreggiamento personale. Gli imputati difesi dagli avvocati Glicerio, Marino, Gaziano e Tricoli, adesso affronteranno l'ulteriore corso della giustizia. La vicenda è stata originata da un'indagine riguardante un processo civile per il risarcimento dei danni dopo un incidente stradale. Balsamo, secondo la Procura, avrebbe dato istruzioni a una falsa testimone (Bonsignore) per permettere al figlio della sua assistita (Casaccio) di ricevere l'indennizzo nonostante non gli spettasse. Balsamo, dopo la revoca della custodia cautelare è gravato dal divieto di soggiorno a Licata e pertanto oggi risiede a Falconara, territorio di Butera.


agrigentonotizie.it
Porto Empedocle, prefetto e sindaco in visita al cantiere della centrale Enel

Il prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, e il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, hanno oggi visitato la centrale Enel per sottolineare l'interesse e la vicinanza delle istituzioni per l'importante progetto di adeguamento ambientale che Enel sta realizzando nel proprio impianto termoelettrico. Ad accoglierli e ad accompagnarli nella visita al cantiere della centrale è stato Roberto Renon, responsabile dell'Area di Business Generazione di Enel, che, nell'illustrare le attività di ambientalizzazione in corso, ha confermato che tutto procede secondo il programma stabilito e che, ad oggi, sono già stati realizzati oltre il 50 percento dei lavori necessari. I lavori proseguiranno, senza sosta, nei prossimi mesi e consentiranno di rendere, dal prossimo 20 dicembre, il nuovo turbogas da 80 MW disponibile per la produzione di energia elettrica. Come previsto, a breve partiranno anche le attività per la dismissione del gruppo 2, uno dei due gruppi ad olio combustibile attualmente esistenti. Il gruppo 1, invece, da gennaio 2015 verrà mantenuto in "riserva fredda", disponibile cioè solo per eventuali situazioni di emergenza dettate dal Gestore della rete elettrica nazionale. Durante la visita Renon ha sottolineato la massima attenzione dell'Enel per gli aspetti e gli adempimenti legati alla sicurezza sul lavoro per quanti operano nel cantiere e nella centrale, indifferentemente che questi siano dipendenti dell'azienda o delle imprese appaltatrici. Per quanto riguarda gli aspetti occupazionali, Renon ha poi ricordato che, per l'espletamento di tali lavori, solo nel cantiere attualmente operano circa 110 unità lavorative, di cui il 50 percento residenti a Porto Empedocle. A regime, invece, come previsto nell'accordo sottoscritto con i sindacati di categoria lo scorso febbraio, nella centrale opereranno complessivamente 47 unità lavorative dirette e 30 dell'indotto, mantenendo, quindi, pressoché inalterati gli attuali livelli occupazionali, come da più parti sempre auspicato. "Ambiente, sviluppo, occupazione e sicurezza sul lavoro - ha dichiarato Roberto Renon - sono le priorità della nostra azienda e punti di forza di questo progetto che, con un investimento di 80 milioni di euro, consentirà alla centrale di Porto Empedocle di poter continuare a operare nei prossimi anni, per garantire la sicurezza della rete elettrica nell'area sud-occidentale della Sicilia".

Corruzione in atti giudiziari, Angelo Balsamo rinviato a giudizio
Il sindaco di Licata, Angelo Balsamo, è stato rinviato a giudizio per corruzione in atti giudiziari, calunnia e falsa testimonianza nell'ambito di un'inchiesta su una presenta truffa assicurativa in un incidente stradale in cui lui era legale prima di essere nominato primo cittadino. Rinviata a giudizio anche Francesca Bonsignore, la quale avrebbe reso falsa testimonianza per favorire l'ottenimento del rinascimento. Il 22 ottobre prossimo si svolgerà la prima udienza nel Tribunale di Agrigento. La vicenda riguarda un processo per il risarcimento del danno dopo un incidente stradale, nel quale Balsamo, secondo la Procura, avrebbe dato istruzioni a una falsa testimone per permettere al figlio della sua assistita di ricevere l'indennizzo nonostante non gli spettasse. Angelo Balsamo era stato confinato agli arresti domiciliari e il prefetto ne ha disposto la sospensione dalla carica di sindaco.

Repubblica.it
La Procura sequestra il viadotto crollato, la strada nella lista a rischio
"Al di là delle valutazioni tranquillizzanti riguardo l'insussistenza di immediati pericoli di crollo nelle opere esaminate va evidenziato che non vi è stata opera sottoposta a valutazione dei periti che non abbia rilevato delle anomalie di pure diversa significatività". C'era anche la "626" nella lista delle opere pubbliche a rischio elencate quattro anni fa nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Caltanissetta Giovanbattista Tona nei confronti delle quattordici persone coinvolte nello scandalo del cemento depotenziato portato alla luce dall'inchiesta condotta dal procuratore Sergio Lari e dall'allora aggiunto Nicolò Marino. Srtamane c'è stato un sopralluogo dei periti nominati
dalla procura. Il viadotto è stato posto sequestro dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dal sostituto procuratore Carlo Cinque, che hanno affidato la consulenza tecnica ai professori Rosario Colombrita e Antonio Vadalà, entrambi dell'univerità di Catania.
Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia di Licata. Il sequestro si è reso necessario per accertare le cause che hanno portato al cedimento. Il viadotto Petrulla è lungo 492 metri e la parte crollata è una delle dodici campate di cui è costituito.Uno dei tanti affari che Cosa nostra, grazie al controllo della "Calcestruzzi" del gruppo Italcementi, avrebbe portato a termine lucrando sulla qualità del cemento fornito alle ditte impegnate nella costruzione di grandi importanti opere pubbliche in Sicilia e non solo. Il "risparmio" dell'azienda che, secondo formule "taroccate" poi trovate in un computer, forniva calcestruzzo con più sabbia e meno cemento, andava a finire nelle tasche di Cosa nostra. Che il crollo del viadotto Petrulla, "scivolato" lunedì tra Licata e Ravanusa, possa essere stato causato dalla costruzione con cemento depotenziato è, per il momento, ancora solo una delle ipotesi prese in esame dal procuratore aggiunto di Agrigento Ignazio Fonzo e dal sostituto procuratore Carlo Cinque che oggi conferiranno l'incarico ai periti che dovranno stabilire perché hanno ceduto le travi di cemento armato precompresso del viadotto. Ieri, però, i magistrati agrigentini si sono confrontati con i colleghi di Caltanissetta che hanno istruito il processo per il cemento depotenziato per capire se la strada in questione sia nella mappa del rischio già disegnata quattro anni fa e che, naturalmente, avrebbe dovuto far partire controlli accuratissimi su tutte le infrastrutture coinvolte. E la "626" è in quella mappa anche se il viadotto Petrulla non è tra i tratti che allora i periti segnalarono come particolarmente critici: c'erano lo svincolo di Castelbuono e la galleria Cozzo Minneria dell'autostrada PalermoMessina, l'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, la diga foranea di Gela, ma c'erano anche la galleria Cipolla verso Licata e lo scorrimento 626 Salso III dove i prelievi rivelarono livelli non accettabili di cemento. Chi controllò lo stato reale delle opere di quella mappa del rischio e come? Dovrà accertare anche questo l'inchiesta aperta dalla Procura di Agrigento che nei prossimi giorni sentirà anche i responsabili dell'Anas per capire come sia stato possibile che la squadra incaricata di sorvegliare il viadotto non abbia mai colto alcun segnale del degrado dell'opera che poi ha portato al crollo di lunedì. La Calcestruzzi spa infine, tiene a precisare alcuni particolare sulla vicenda. "La sentenza di primo grado del Tribunale di Caltanissetta ha sgombrato il campo da qualsiasi ipotesi di rapporto dei vertici della società della Calcestruzzi con associazioni criminali" è detto in una nota. "Il Tribunale ha stabilito che per l'allora amministratore delegato della società non c'è mai stato nessun rapporto con la mafia, né alcun comportamento che abbia in qualche modo favorito le associazioni criminali. Come pure sgombra il campo dal l'ipotesi dell'esistenza di una associazione finalizzata alla frode in pubbliche forniture". Inoltre la sociatà aggiunge che: sulla "fragilità" delle strutture si prende come riferimento le perizie dell'accusa senza tener conto che le analisi dei periti del Tribunale (non della difesa) hanno accertato che nelle strutture oggetto dell'inchiesta le resistenze dei manufatti erano conformi ai progetti e in molti casi anche superiori" .



Gds.it Servizi igienici a nuovo, un bando da 30 mila euro all'Ars di RICCARDO VESCOVO PALERMO. Stipendi e curricula saranno pure top secret, ma almeno tutti i siciliani possono sapere come saranno sistemati i bagni di Palazzo dei Normanni. Carta igienica, asciugamani elettrici, pattumiere in metallo con pedalino, scopini, copriwater: l'amministrazione del Parlamento siciliano si appresta a mettere a nuovo i servizi igienici con un bando da quasi 30 mila euro pubblicato sul  sito  www.ars.sicilia.it Per presentare le istanze c'è tempo fino alle 12 del prossimo 22 luglio. Il prodotto più costoso è sicuramente l'asciugamani elettrico ad aria calda che dovrà attivarsi automaticamente col sensore: a Palazzo dei Normanni ne servono ben 153 con un prezzo a base d'asta complessivo di 9 mila e 921 euro (ogni apparecchio è stimato sui 187 euro).  Altri dieci asciugamani elettrici dovranno invece essere ad alta velocità, per un costo totale di 7.280 euro. E poi carta igienica a rotolo "mini jumbo", di cui l'Ars dovrebbe acquistare 2730 rotoli, oltre a 42 litri di sapone liquido per le mani. L'avviso specifica anche le caratteristiche tecniche che dovrà avere la carta igienica: quella a rotoli più piccoli, in particolare, dovrà avere i veli incollati e dovrà essere profumata 

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