1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2014 » Agosto » 4 » Rassegna stampa del 2, 3 e 4 agosto 2014

Rassegna stampa del 2, 3 e 4 agosto 2014

2 agosto - sabato GIORNALE DI SICILIA
PUBBLICA ISTRUZlONE. Da ieri il Centro Addestramento Professionale della zona industriale, è diventato sede dell'Istituto professionale per l'industria
Scuola, consegnati i locali per il «Fermi L'edificio che aveva una capacità di accogliere 500 persone è stato trasformato e ampliato: ora potrà ospitarli
Da ieri i locali del Centro Addestramento Professionale dell'ex Asi, ubicati nel cuore della zona industriale Agrigento, sono diventati sede dell'istituto professionale per l'industria e l'artigianato E. Fermi".
Una breve cerimonia di consegna dei locali da parte del commissario dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, Benito Infurnari al preside dell'Ipia, Francesco Casalicchio alla presenza del dott. Faraci in rappresentanza dell'Irsaf, proprietario della moderna e razionale struttura, e del Provveditore agli Studi Raffaele Zarbo. Si conclude così il lungo iter burocratico avviato dall'allora assessore provinciale Piero Marchetta, su segnalazione di Mario Aversa del comitato "Agrigento, punto e a capo", che segnalò dopo la dichiarazione dl inagibilità dei locali di Agrigento bassa, la possibilità di trasformare l'ex centro in scuola. Oggi, grazie all'impegno dell'ing. Alfonso Nuara e dell'arch, Alessandro Tuttolomondo del settore edilizia e patrimonio dell'Utp dell'ex Provincia, diretto da Gaetano Guacciardo, è una realtà. I ragazzi che da settembre frequenteranno le lezioni nel nuovo Ipia, vivranno le ore di lezione in aule spaziose e ben illuminate, con un sistema di sicurezza elettrico all'avanguardia. Ogni ambiente, infatti, dispone di ben due salvavita collegati ad un sistema centralizzato. Ogni aspetto della sicurezza, ci ha detto l'arch. Daria Grillo dell'Ufficio tecnico provincia, è stato attuato.
I tecnici dell'ex Provincia Inoltre nella fase progettuale, hanno avuto l'abilità di trasformare, con soluzioni architettoniche moderne e razionali, l'edificio che aveva una capacità di accogliere 500 persone in una struttura moderna cha ne potrà ospitare ben 1.060. Il nuovo Ipia dispone logisticamente di 14 aule da 26 metti quadrati, due da 25 e ben 22 aule laboratori. Inoltre nei due grandi padiglioni collegati al corpo centrale della struttura sono state realizzate una palestra coperta, che è la più grande della provincia di Agrigento, e nell'altro sono stati creati sette grandi laboratori, L'impresa ha realizzato i lavori, è stata l'aver fatto trovare tutti gli ambienti disinfettati e puliti, pronti per essere abitati. Da domani, pertanto inizierà il trasloco. Per primi verranno trasferiti gli arredi (banchi, cattedre, armadi) mentre per gli uffici il trasloco avverrà in vari momenti per non bloccare l'attività amministrativa della scuola. Una volta ultimati i collegamenti del gas e degli impianti, necessari al funzionamento dei laboratori, verranno trasferite tutte le attrezzature laboratoriali. Alla cerimonia di consegna era presente anche il segretario provinciale della Uil scuola, prof. Lillo Burgio che da anni è docente di psicologia all'Ipia "fermi". Presenti alla cerimonia anche la dottoressa Amelia Scibetta della Pubblica istruzione dell'ex provincia, il capo di gabinetto, Achille Contino, il col. Vincenzo Giglio della polizia provinciale e per il provveditorato agli studi Mimmo Catuara. (VA)

RACALMUTO. Il deputato regionale Cimino:"È un patrimonio da difendere, sia concessa in uso alla fondazione» «La Regione salvi quella casa che fu di Sciascia» RACALMUTO «La Regione intervenga. L l'appello lanciato da Michele Cimino portavoce Pdr all'Ars, per la vendita della casa dove Leonardo Sciascia visse da ragazzo e nei primi annidi matrimonio e dove iniziò la stesura di grandi capolavori letterari e lo scambio di lettere con gli intellettuali e letterrai del tempo. L'abitazione costituisce per la città di Racalmuto, per la Sicilia e per il nostro paese - scrive Michele Cimino - un patrimonio culturale e morale che va difeso e valorizzato, consegnandolo alle future generazioni nel ricordo di un gigante della cultura nazionale qual è Leonardo Sciascia, baluardo di impegno culturale e civile, testimone della migliore Sicilia> . Cimino ha lanciato un appello, quasi identico a quello lanciato la scorsa settimana dall'ex sindaco di Racalmuto, nonché scrittore, Enzo Sardo e ripreso poi dall'attuale capo dell'amministrazione Emilio Messana e dal commissario straordinario dell'ormai ex Provincia, Benito Infurnari «La Regione intervenga - scrive Cimino e conceda I' abitazione in uso alla fondazione Sciascia affinché ne faccia casa museo. In alternativa va promossa una sottoscrizione pubblica per acquistarla e donarla alla fondazione. Con rammarico non posso che constatare l'assenza e il silenzio degli intellettuali siciliani. (CR)

LA SICILIA L'Ipia ha una nuova casa
SCUOLA. Consegnati ieri i locali dell'ex Cap della zona industriale, ma manca ancora l'agibilità L'Ipia «Fermi» da ieri ha i nuovi locali dell'ex Cap della zona Asi di Aragona-Favara: 14 aule da 26 alunni: 2 da 25; 22 aule-laboratorio da 26; altri 7 laboratori in uno dei padiglioni ripavimentato; uffici; palestra; sala multi funzionale! mensa; sala docenti/biblioteca; presidenza, per una capienza complessiva dì 1.060, La consegna della struttura che, da «Tipo 2» (12 classi, laboratori, mensa, biblioteca, per 500 persone), è oggi complesso scolastico di «Tipo 4», giunge dopo un iter complesso avviato nel gennaio 2013 quando l'oggi Libero Consorzio ricevette dall'lrsap il centro. Obiettivo della progettazione della sezione edilizia e gestione patrimoniale dell'ex Provincia, dopo la pulizia igienico-sanitaria, è stato l'adeguamento della struttura, con la modifica dei caratteri distributivi dell'edificio, la demolizione di alcuni tramezzi e la costruzione di nuovi, nonché degli impianti esistenti, per un impegno di spesa pari a un milione di euro.
L'edificio, dotato di video-sorveglianza, scale antincendio, uscite di sicurezza e scala interna
con lucernario, i cui lavori sono stati realizzati dall'impresa Progresso Group, aveva ottenuto lunedì scorso il certificato di regolare esecuzione, ma attende ancora quello di agibilità. Dovranno essere i Comuni di Aragona e Favara, ciascuno per la propria competenza (palestra e laboratori, di Favara; la restante parte, di Aragona) a rilasciare il documento, già richiesto dall'ex provincia di Agrigento. La consegna è avvenuta alla presenza del commissario straordinario del Libero Consorzio Benito Infurnari, del dirigente del settore edilizia e gestione patrimoniale dell'Ente Gaetano Gucciardo e del dirigente dell'Ufficio X Ambito Territoriale di Agrigento, Raffaele Zarbo.
«Avevo assunto un impegno e l'ho mantenuto - ha detto Infurnari - dopo visti, approvazioni del genio civile, gare, patto di stabilità, ora c'è un edificio adeguato, sicuro e stabile».
«Abbiamo fatto di tutto - aggiunge Zarbo - per assicurare agli studenti di poter iniziare l'anno scolastico in locali adeguati al raggiungimento delle loro competenze». Da parte di entrambi il rinnovo dell'impegno al recupero di un lotto funzionale, di almeno una decina di aule della struttura di via Mattarella, proseguendo l'iter avviato di richiesta di un finanziamento regionale. La consegna è avvenuta nelle mani del preside Francesco Casalicchio (prossimo alla guida dell'lc Villaggio Mosè-Peruzzo, salvo pensionamento): «Il trasferimento dell'Ipia Fermi è un'impresa - dice - non solo sedie e armadi, ma officine di 400 mq e laboratori. Per questo occorreranno bandi di gara».
Una coppia di corse per i trasporti degli studenti, e gli interventi di segnaletica stradale da parte dei comuni, dovrebbero fare il resto. Così l'esercito dell'Ipia Fermi (nomade dal settembre 2012 con la chiusura della sede centrale per calcestruzzo depotenziato), a eccezione di primo biennio e sezione femminile socio-sanitaria, al Tortorelle, dovrebbe avviare l'anno scolastico 201412015 nella nuova scuola.
CHIARA MANGIONE

REALMONTE
Auto parcheggiate sulla spiaggia delle Pergole: festa finita
REALMONTE. f. d. m.) Dopo la totale distruzione dell'immagine turistica derivante dallo squallido parcheggio in riva al mare di contrada Pergole, Lo Stato finalmente mostra i muscoli. Quando il danno ormai è abbondantemente consumato, «grazie» alla notevole presenza mediatica della vicenda sui mezzi d'informazione di tutto il mondo — giornali, tg, speciali, siti internet, social network — la «festa» per i bifolchi che scambiano la spiaggia per un parcheggio dovrebbe essere finita. Siccome quanto accaduto non ha diritto di avvenire in un paese che si dice civile, evidentemente dai piani altissimi dello Stato è arrivata la decisione di passare alla controffensiva. Da ieri sono infatti scattati controlli, presidi e vere e proprie opere di educazione alle Pergole. A effettuare tutto ciò sono gli uomini della Capitaneria di Porto Empedocle, dei carabinieri e il vigile urbano di Realmonte. L'altro ieri il sindaco Pietro Puccio era «esploso», cacciando da se il ronzio delle critiche di questi giorni, rivoltegli da coloro i quali ritengono il Comune unico responsabile dello scandalo. Uno scandalo che si ripete quasi ogni anno, ma negli ultimi giorni l'associazione Mare Amico ha riesumato con estrema veemenza. Del resto le foto e le immagini — raccolte anche dal drone di una ditta specializzata - non avevano bisogno di essere gonfiate più di tanto. Dunque, tra oggi e domani sono previsti controlli, ramanzine e sanzioni. Se si trovasse la stessa distesa di auto della scorsa domenica, chi si occupa di rimozione di veicoli farà affari d'oro. Non è casuale che io Stato decida di scendere in campo in questo week end. E' il primo fine settimana di agosto, periodo in cui si riversa sulle spiagge di tutto e di più. Anche con le auto sul bagnasciuga, facendo un danno irreparabile e mondiale all'immagine di un'intera comunità.

ACCERTAMENTI DELLA POLIZIA PROVINCIALE E DEL SETTORE ECOLOGIA
Depuratori non autorizzati, prime contestazioni
Depuratori privi di autorizzazione allo scarico, mancato rispetto delle procedure burocratiche, poca attenzione nello smaltimento dei fanghi. Sono numerose le contestazioni che il gruppo «Difesa del suolo» del settore Ambiente e Territorio del Libero consorzio di Agrigento e la Sezione Ambientale della Polizia provinciale ha avanzato in queste settimane al gestore del servizio idrico e a municipi rispetto agli impianti di trattamento dei reflui presenti nei comuni rivieraschi.
Un'attività di verifica partita diverse settimane fa su impulso del commissario Benito Infurnari, il quale aveva chiesto massima attenzione rispetto all'inquinamento dei corsi d'acqua e sul funzionamento di depuratori e strutture cli filtraggio. Una verifica capillare, che ha riguardato i territori di Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Realmonte, Siculiana e Sciacca, e che interesserà anche Menfi e Porto Empedocle.
«Dai primi risultati - spiegano dalla Provincia attraverso una nota - è emersa una situazione abbastanza preoccupante a Sciacca, il cui sistema di depurazione interessa solo una parte della città, e alcune irregolarità in tutti i Comuni ispezionati, generalmente relative alle autorizzazioni. Nella maggior parte dei casi si tratta di autorizzazioni scadute, irregolarità sulla tenuta dei registri e dei formulari di identificazione dei rifiuti prodotti dai depuratori».
Problemi rispetto alle procedure burocratiche e al funzionamento dell'impianto di pre trattamento dei reflui (poi pompati dai pennelli a mare) sono stati rilevati anche a Siculiana, mentre a Palma di Montechiaro gli agenti hanno individuata una situazione definita «preoccupante» in contrada Cappello. Qui, nella zona a valle del depuratore, è stata scoperta una perdita di liquami, per la quale è stato diffidato il Comune. La preoccupazione da parte della Provincia nasce dal fatto che nella medesima zona erano presenti dei pozzi per l'irrigazione delle coltivazioni. Proprio per scongiurare eventuali rischi perla salute gli agenti hanno inviato una segnalazione al Municipio ma anche all'Asp, perché provveda a verificare l'eventuale esistenza di inquinamento delle falde.
«il settore Ambiente del Libero consorzio comunale — prosegue la nota dell'Ente — continua dunque ad esercitare una costante attività di controllo sul territorio a tutela della salute dell'ambiente e dei cittadini, nonostante l'incertezza legata al futuro dei Liberi Consorzi».
GIOACCHINO SCHICCHI

I
ARS APPROVA EMENDAMENTO DI FONTANA
Maggiori fondi per i Consorzi più roseoi1 futuro del Cupa
Cupa, buone notizie giungono dall'Assemblea regionale siciliana.
Sala d'Ercole ha infatti approvato un emendamento presentato dal deputato agrigentino Vincenzo Fontana e finalizzato ad aumentare di un milione e mezzo il fondo per le università decentrate, portando la somma ad oltre 5 milioni di euro.
Essendo il Consorzio universitario di Agrigento tra i più grandi della Sicilia, rispetto al complessivo riuscirà ad ottenere una somma che dai vertici dell'Ente non esitano a definire "importante".
"Ho seguito l'approvazione dell'emendamento quasi in diretta durante la notte — spiega il presidente Maria Immordino -. e devo ammettere che adesso sono più serena, perché posso vedere un futuro di certo migliore per il Consorzio. Per questo voglio ringraziare di cuore i deputati agrigentini per tutto quanto fatto fino ad oggi in difesa del Cupa.
Credo che con queste condizioni - continua Immordino - potremo già martedì, dopo l'assemblea del Cda e dei soci, firmare con Palermo la nuova convenzione per il prossimo anno accademico".
"In una finanziaria ter difficilissima, in una fase di crisi e spending review galoppante — dice invece Vincenzo Fontana - l'approvazione cte[l'emendamento all'articolo 27 della finanziaria terche impingua i consorzi universitari siciliani è una gran bella notizia per la il Cupa di Agrigento e il futuro del polo e degli studenti.
Mi sono battuto con ardore — continua - per non disperdere un patrimonio che da vent'anni è un punto di riferimento per i tanti studenti e per le famiglie che trovano anche un sollievo economico nel potere contare in una sede universitaria vicina. In questa battaglia parlamentare sono stato sostenuto dai colleghi Cimino e Di Mauro che ringrazio affettuosamente".
GIOACCHINO SCHICCHI

Agrigentonotizie

INDAGINE SUI DEPURATORI NELL'AGRIGENTINO, LA POLIZIA PROVINCIALE: "UN DISASTRO"
Il gruppo "Difesa del suolo" del settore "Ambiente e territorio" e la Sezione ambientale della Polizia provinciale stanno eseguendo un'accurata indagine sulla situazione dei depuratori della fascia costiera. Si tratta di una verifica capillare che ha riguardato i depuratori dei Comuni di Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Realmonte, Siculiana e Sciacca, e che interesserà anche i Comuni di Menfi e Porto Empedocle.
L'indagine è mirata, in particolare, alla verifica della gestione dei rifiuti derivanti dalla depurazione (fanghi, vaglio, sabbie, ecc.) e della parte tecnica e amministrativa (autorizzazioni, registri carico/scarico, funzionalità dei depuratori e altri dettagli).
Dai primi risultati è emersa una situazione abbastanza preoccupante a Sciacca, il cui sistema di depurazione interessa solo una parte della città, e alcune irregolarità in tutti i Comuni ispezionati, generalmente relative alle autorizzazioni. Nella maggior parte dei casi si tratta di autorizzazioni scadute, irregolarità sulla tenuta dei registri e dei formulari di identificazione dei rifiuti prodotti dai depuratori.
Il "Settore ambiente" del Libero consorzio comunale continua, dunque, ad esercitare una costante attività di controllo sul territorio a tutela della salute dell'ambiente e dei cittadini, nonostante l'incertezza legata al futuro dei Liberi consorzi comunali, le cui competenze, tuttavia, dopo l'entrata in vigore della Legge regionale 8 del 2014, rimangono inalterate pur con un cospicuo taglio dei trasferimenti della Regione Siciliana.

Agrigentoflash


AGRIGENTO, INDAGINE DEL LIBERO CONSORZIO SUI DEPURATORI DELLA FASCIA COSTIERA
Il Gruppo Difesa del Suolo del Settore Ambiente e Territorio e la Sezione Ambientale della Polizia Provinciale stanno eseguendo un'accurata indagine sulla situazione dei depuratori della fascia costiera. Si tratta di una verifica capillare che ha riguardato i depuratori dei Comuni di Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Realmonte, Siculiana e Sciacca, e che interesserà anche i Comuni di Menfi e Porto Empedocle.
L'indagine è mirata, in particolare, alla verifica della gestione dei rifiuti derivanti dalla depurazione (fanghi, vaglio, sabbie, ecc.) e della parte tecnica e amministrativa (autorizzazioni, registri carico/scarico, funzionalità dei depuratori e altri dettagli).
Dai primi risultati è emersa una situazione abbastanza preoccupante a Sciacca, il cui sistema di depurazione interessa solo una parte della città, e alcune irregolarità in tutti i Comuni ispezionati, generalmente relative alle autorizzazioni. Nella maggior parte dei casi si tratta di autorizzazioni scadute, irregolarità sulla tenuta dei registri e dei formulari di identificazione dei rifiuti prodotti dai depuratori.
Il Settore Ambiente del Libero Consorzio Comunale, continua, dunque, ad esercitare una costante attività di controllo sul territorio a tutela della salute dell'ambiente e dei cittadini, nonostante l'incertezza legata al futuro dei Liberi Consorzi Comunali, le cui competenze, tuttavia, dopo l'entrata in vigore della Legge Regionale n. 8 del 2014, rimangono inalterate pur con un cospicuo taglio dei trasferimenti della Regione Siciliana.


Ipia Fermi, consegnati i locali del centro di addestramento professionale
Con una sobria cerimonia sono stati consegnati, ufficialmente, i locali del centro di Addestramento Professionale, nell'area industriale ex Asi, al dirigente scolastico dell'Ipia Fermi Francesco Casalicchio.
Presenti, oltre al commissario straordinario Benito Infurnari e al preside Casalicchio, il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Raffaele Zarbo, il dirigente dell'Irsap di Agrigento Carmelo Faraci e il vice dirigente dell'Ipia Costanza.
Per il Libero Consorzio erano presenti, tra gli altri, il dirigente del settore edilizia scolastica Gaetano Gucciardo, il V. direttore generale Amelia Scibetta, i progettisti e direttori dei lavori l'architetto Alessandro Tuttolomondo e l'ingegnere Alfonso Nuara, oltre al Rup Daria Grillo. I lavori sono stati eseguiti dalla Progresso Group di s.r.l. di Favara.
Il Commissario, in un breve discorso, ha voluto ripercorre le tappe che, in questi anni, hanno portato all'utilizzo dei locali del Cap per destinarli all'IPia Fermi di Agrigento. Il commissario ha voluto ringraziare tutti quanti si sono spesi per la realizzazione dell'opera a cominciare dall'Irsap che ha messo a disposizione questi locali, oltre ai funzionari dell'Ente, al dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Raffaele Zarbo, all'impresa che realizzato i lavori, e a coloro che si sono impegnati nel raggiungimento dell'importante obiettivo di fornire aule adeguate in un'unica struttura agli studenti e ai docenti dell'Ipia Fermi di Agrigento. Anche il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Raffaele Zarbo e il dirigente scolastico dell'Ipia Fermi Francesco Casalicchio hanno fatto riferimento agli sforzi che hanno portato all'utilizzo del Cap come sede dell'istituto sottolineando l'importanza di potere assicurare un'unica sede idonea allo svolgimento dell'attività didattica. La nuova struttura dispone di ampi locali, 16 aule didattiche + 22 aule laboratorio per lo svolgimento dell'attività scolastica, con una capienza di oltre 1000 alunni La nuova struttura dispone anche di una grandissima palestra.


3 agosto - domenica

4 agosto - lunedì

Il progetto fermo al palo
La Regione non risponde
Da 2 anni si attendono notizie dall'assessorato all'Ambiente
Per qualcuno è stato una sorta di fissazione, per altri un sogno irrealizzabile se non una potenziale cattedrale nel deserto. Oggi invece, il progetto per la costruzione di un aereoporto in provincia di Agrigento è un ricordo ormai lontano. Nessuno più ne parla, nessuno batte i «pugni per chiedere che l'iter venga completato, in positivo o in negativo, nessuno lo utilizza nemmeno più per blandire le masse in campagna elettorale. Una «damnatio memoriale» interrotta, però, e con effetti tragicomici, dall'esistenza in piazza Vittorio Emanuele di un manifesto, vecchio ormai di anni e sbiadito dalle intemperie, che reca la faccia di diversi politici agrigentini (alcuni ormai caduti in disgrazia) i quali garantivano il loro impegno per la costruzione della struttura, sebbene oggi la loro voce taciti in merito.
L'aeroporto, così, è scivolato via anche nelle priorità del piano triennale delle opere pubbliche del Libero consorzio (fu Provincia) e il settore «grande progetto aereoporto viene mantenuto in «freezer dall'Ente in attesa di novità.
Già, ma a che punto è rimasto fermo l'iter? «La Provincia - spiega l'ingegnere Piero Hamel, oggi in pensione ma fino a qualche settimana fa responsabile del settore - sta ancora attendendo da circa un paio di anni una risposta dall'Assessorato regionale territorio e ambiente una risposta sulla possibilità di variare la finalità urbanistica delle aree all'interno del comune di Licata.
La richiesta è stata depositata da tempo senza che nessuno abbia detto un si o un no, e nonostante, va detto, dalla nascita del Governo Crocetta fosse in carica un assessore all'Arta di Agrigento, Mariella Lo Bello, A rendere complicata una risposta, forse, il fatto che quasi contestualmente a quella richiesta sia giunto in Assessorato il voto del Consiglio comunale di Licata, che il 15 ottobre 2013 disse no alla possibilità dì una variante urbanistica.
«Un parere - precisa Hamel - assolutamente non vincolante, del quale la Regione potrebbe anche non tenere conto.
L'aeroporto, ad oggi, è quindi fermo al palo per una «semplice trasformazione urbanistica di un'area che ad oggi è agricola. «Quello consumato ai danni dell'aeroporto - dice l'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, forte sostenitore della costruzione della struttura - è stato un vero e proprio omicidio politico, condotto in ultimo all'interno del Consiglio comunale di Licata, dove maggioritarie erano le forze di centrodestra, tra cui il mio Mpa. Sono stato sottoposto per anni ad una corsa ad ostacoli, superando tutti i problemi che erano stati posti. trovando la società israeliana pronta ad occuparsi della flotta, trovando i fondi, circa 30 milioni di euro pubblici, per la costruzione, ottenendo la Via e la Vas e facendo realizzare uno studio di fattibilità dalla Kpng sulla economicità dell'opera. E tutto questo è stato alla fine bloccato per semplici necessità da campagna elettorale e dal potere delle aree dei grandi aeroporti di Palermo e catania. GS


Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO