2 agosto - sabato
GIORNALE DI SICILIA
PUBBLICA ISTRUZlONE. Da ieri il
Centro Addestramento Professionale della zona industriale, è
diventato sede dell'Istituto professionale per l'industria
Scuola, consegnati i locali per il
«Fermi
L'edificio che aveva una capacità
di accogliere 500 persone è stato trasformato e ampliato: ora potrà
ospitarli
Da ieri i locali del Centro
Addestramento Professionale dell'ex Asi, ubicati nel cuore della
zona industriale Agrigento, sono diventati sede dell'istituto
professionale per l'industria e l'artigianato E. Fermi".
Una breve cerimonia di consegna dei
locali da parte del commissario dell'ex Provincia Regionale di
Agrigento, Benito Infurnari al preside dell'Ipia, Francesco
Casalicchio alla presenza del dott. Faraci in rappresentanza
dell'Irsaf, proprietario della moderna e razionale struttura, e del
Provveditore agli Studi Raffaele Zarbo. Si conclude così il lungo
iter burocratico avviato dall'allora assessore provinciale Piero
Marchetta, su segnalazione di Mario Aversa del comitato "Agrigento,
punto e a capo", che segnalò dopo la dichiarazione dl inagibilità
dei locali di Agrigento bassa, la possibilità di trasformare l'ex
centro in scuola. Oggi, grazie all'impegno dell'ing. Alfonso
Nuara e dell'arch, Alessandro Tuttolomondo del settore edilizia e
patrimonio dell'Utp dell'ex Provincia, diretto da Gaetano
Guacciardo, è una realtà. I ragazzi che da settembre frequenteranno
le lezioni nel nuovo Ipia, vivranno le ore di lezione in aule
spaziose e ben illuminate, con un sistema di sicurezza elettrico
all'avanguardia. Ogni ambiente, infatti, dispone di ben due
salvavita collegati ad un sistema centralizzato. Ogni aspetto della
sicurezza, ci ha detto l'arch. Daria Grillo dell'Ufficio tecnico
provincia, è stato attuato.
I tecnici dell'ex Provincia Inoltre
nella fase progettuale, hanno avuto l'abilità di trasformare, con
soluzioni architettoniche moderne e razionali, l'edificio che aveva
una capacità di accogliere 500 persone in una struttura moderna cha
ne potrà ospitare ben 1.060. Il nuovo Ipia dispone logisticamente di
14 aule da 26 metti quadrati, due da 25 e ben 22 aule laboratori.
Inoltre nei due grandi padiglioni collegati al corpo centrale della
struttura sono state realizzate una palestra coperta, che è la più
grande della provincia di Agrigento, e nell'altro sono stati creati
sette grandi laboratori, L'impresa ha realizzato i lavori, è stata
l'aver fatto trovare tutti gli ambienti disinfettati e puliti,
pronti per essere abitati. Da domani, pertanto inizierà il trasloco.
Per primi verranno trasferiti gli arredi (banchi, cattedre, armadi)
mentre per gli uffici il trasloco avverrà in vari momenti per non
bloccare l'attività amministrativa della scuola. Una volta
ultimati i collegamenti del gas e degli impianti, necessari al
funzionamento dei laboratori, verranno trasferite tutte le
attrezzature laboratoriali. Alla cerimonia di consegna era presente
anche il segretario provinciale della Uil scuola, prof. Lillo Burgio
che da anni è docente di psicologia all'Ipia "fermi". Presenti
alla cerimonia anche la dottoressa Amelia Scibetta della Pubblica
istruzione dell'ex provincia, il capo di gabinetto, Achille
Contino, il col. Vincenzo Giglio della polizia provinciale e per il
provveditorato agli studi Mimmo Catuara. (VA)
RACALMUTO. Il deputato regionale
Cimino:"È un patrimonio da difendere, sia concessa in uso alla
fondazione»
«La Regione salvi quella casa che
fu di Sciascia»
RACALMUTO
«La Regione intervenga. L l'appello
lanciato da Michele Cimino portavoce Pdr all'Ars, per la vendita
della casa dove Leonardo Sciascia visse da ragazzo e nei primi annidi
matrimonio e dove iniziò la stesura di grandi capolavori letterari e
lo scambio di lettere con gli intellettuali e letterrai del tempo.
L'abitazione costituisce per la città di Racalmuto, per la Sicilia
e per il nostro paese - scrive Michele Cimino - un patrimonio
culturale e morale che va difeso e valorizzato, consegnandolo alle
future generazioni nel ricordo di un gigante della cultura nazionale
qual è Leonardo Sciascia, baluardo di impegno culturale e civile,
testimone della migliore Sicilia> . Cimino ha lanciato un appello,
quasi identico a quello lanciato la scorsa settimana dall'ex
sindaco di Racalmuto, nonché scrittore, Enzo Sardo e ripreso poi
dall'attuale capo dell'amministrazione Emilio Messana e dal
commissario straordinario dell'ormai ex Provincia, Benito Infurnari
«La Regione intervenga - scrive Cimino e conceda I' abitazione in
uso alla fondazione Sciascia affinché ne faccia casa museo. In
alternativa va promossa una sottoscrizione pubblica per acquistarla e
donarla alla fondazione. Con rammarico non posso che constatare
l'assenza e il silenzio degli intellettuali siciliani. (CR)
LA SICILIA
L'Ipia ha una nuova casa
SCUOLA. Consegnati ieri i locali
dell'ex Cap della zona industriale, ma manca ancora l'agibilità
L'Ipia «Fermi» da ieri ha i nuovi
locali dell'ex Cap della zona Asi di Aragona-Favara: 14 aule da 26
alunni: 2 da 25; 22 aule-laboratorio da 26; altri 7 laboratori in uno
dei padiglioni ripavimentato; uffici; palestra; sala multi
funzionale! mensa; sala docenti/biblioteca; presidenza, per una
capienza complessiva dì 1.060, La consegna della struttura che, da
«Tipo 2» (12 classi, laboratori, mensa, biblioteca, per 500
persone), è oggi complesso scolastico di «Tipo 4», giunge dopo un
iter complesso avviato nel gennaio 2013 quando l'oggi Libero
Consorzio ricevette dall'lrsap il centro. Obiettivo della
progettazione della sezione edilizia e gestione patrimoniale dell'ex
Provincia, dopo la pulizia igienico-sanitaria, è stato l'adeguamento
della struttura, con la modifica dei caratteri distributivi
dell'edificio, la demolizione di alcuni tramezzi e la costruzione
di nuovi, nonché degli impianti esistenti, per un impegno di spesa
pari a un milione di euro.
L'edificio, dotato di
video-sorveglianza, scale antincendio, uscite di sicurezza e scala
interna
con lucernario, i cui lavori sono stati
realizzati dall'impresa Progresso Group, aveva ottenuto lunedì
scorso il certificato di regolare esecuzione, ma attende ancora
quello di agibilità. Dovranno essere i Comuni di Aragona e Favara,
ciascuno per la propria competenza (palestra e laboratori, di Favara;
la restante parte, di Aragona) a rilasciare il documento, già
richiesto dall'ex provincia di Agrigento. La consegna è avvenuta
alla presenza del commissario straordinario del Libero Consorzio
Benito Infurnari, del dirigente del settore edilizia e gestione
patrimoniale dell'Ente Gaetano Gucciardo e del dirigente
dell'Ufficio X Ambito Territoriale di Agrigento, Raffaele Zarbo.
«Avevo assunto un impegno e l'ho
mantenuto - ha detto Infurnari - dopo visti, approvazioni del genio
civile, gare, patto di stabilità, ora c'è un edificio adeguato,
sicuro e stabile».
«Abbiamo fatto di tutto - aggiunge
Zarbo - per assicurare agli studenti di poter iniziare l'anno
scolastico in locali adeguati al raggiungimento delle loro
competenze». Da parte di entrambi il rinnovo dell'impegno al
recupero di un lotto funzionale, di almeno una decina di aule della
struttura di via Mattarella, proseguendo l'iter avviato di
richiesta di un finanziamento regionale. La consegna è avvenuta
nelle mani del preside Francesco Casalicchio (prossimo alla guida
dell'lc Villaggio Mosè-Peruzzo, salvo pensionamento): «Il
trasferimento dell'Ipia Fermi è un'impresa - dice - non solo
sedie e armadi, ma officine di 400 mq e laboratori. Per questo
occorreranno bandi di gara».
Una coppia di corse per i trasporti
degli studenti, e gli interventi di segnaletica stradale da parte dei
comuni, dovrebbero fare il resto. Così l'esercito dell'Ipia
Fermi (nomade dal settembre 2012 con la chiusura della sede centrale
per calcestruzzo depotenziato), a eccezione di primo biennio e
sezione femminile socio-sanitaria, al Tortorelle, dovrebbe avviare
l'anno scolastico 201412015 nella nuova scuola.
CHIARA MANGIONE
REALMONTE
Auto parcheggiate sulla spiaggia
delle Pergole: festa finita
REALMONTE. f. d. m.) Dopo la totale
distruzione dell'immagine turistica derivante dallo squallido
parcheggio in riva al mare di contrada Pergole, Lo Stato finalmente
mostra i muscoli. Quando il danno ormai è abbondantemente consumato,
«grazie» alla notevole presenza mediatica della vicenda sui mezzi
d'informazione di tutto il mondo — giornali, tg, speciali, siti
internet, social network — la «festa» per i bifolchi che
scambiano la spiaggia per un parcheggio dovrebbe essere finita.
Siccome quanto accaduto non ha diritto di avvenire in un paese che si
dice civile, evidentemente dai piani altissimi dello Stato è
arrivata la decisione di passare alla controffensiva. Da ieri sono
infatti scattati controlli, presidi e vere e proprie opere di
educazione alle Pergole. A effettuare tutto ciò sono gli uomini
della Capitaneria di Porto Empedocle, dei carabinieri e il vigile
urbano di Realmonte. L'altro ieri il sindaco Pietro Puccio era
«esploso», cacciando da se il ronzio delle critiche di questi
giorni, rivoltegli da coloro i quali ritengono il Comune unico
responsabile dello scandalo. Uno scandalo che si ripete quasi ogni
anno, ma negli ultimi giorni l'associazione Mare Amico ha riesumato
con estrema veemenza. Del resto le foto e le immagini — raccolte
anche dal drone di una ditta specializzata - non avevano bisogno di
essere gonfiate più di tanto. Dunque, tra oggi e domani sono
previsti controlli, ramanzine e sanzioni. Se si trovasse la stessa
distesa di auto della scorsa domenica, chi si occupa di rimozione di
veicoli farà affari d'oro. Non è casuale che io Stato decida di
scendere in campo in questo week end. E' il primo fine settimana di
agosto, periodo in cui si riversa sulle spiagge di tutto e di più.
Anche con le auto sul bagnasciuga, facendo un danno irreparabile e
mondiale all'immagine di un'intera comunità.
ACCERTAMENTI DELLA POLIZIA
PROVINCIALE E DEL SETTORE ECOLOGIA
Depuratori non autorizzati, prime
contestazioni
Depuratori privi di autorizzazione allo
scarico, mancato rispetto delle procedure burocratiche, poca
attenzione nello smaltimento dei fanghi. Sono numerose le
contestazioni che il gruppo «Difesa del suolo» del settore Ambiente
e Territorio del Libero consorzio di Agrigento e la Sezione
Ambientale della Polizia provinciale ha avanzato in queste settimane
al gestore del servizio idrico e a municipi rispetto agli impianti di
trattamento dei reflui presenti nei comuni rivieraschi.
Un'attività di verifica partita
diverse settimane fa su impulso del commissario Benito Infurnari, il
quale aveva chiesto massima attenzione rispetto all'inquinamento
dei corsi d'acqua e sul funzionamento di depuratori e strutture cli
filtraggio. Una verifica capillare, che ha riguardato i territori di
Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Realmonte, Siculiana e
Sciacca, e che interesserà anche Menfi e Porto Empedocle.
«Dai primi risultati - spiegano dalla
Provincia attraverso una nota - è emersa una situazione abbastanza
preoccupante a Sciacca, il cui sistema di depurazione interessa solo
una parte della città, e alcune irregolarità in tutti i Comuni
ispezionati, generalmente relative alle autorizzazioni. Nella maggior
parte dei casi si tratta di autorizzazioni scadute, irregolarità
sulla tenuta dei registri e dei formulari di identificazione dei
rifiuti prodotti dai depuratori».
Problemi rispetto alle procedure
burocratiche e al funzionamento dell'impianto di pre trattamento
dei reflui (poi pompati dai pennelli a mare) sono stati rilevati
anche a Siculiana, mentre a Palma di Montechiaro gli agenti hanno
individuata una situazione definita «preoccupante» in contrada
Cappello. Qui, nella zona a valle del depuratore, è stata scoperta
una perdita di liquami, per la quale è stato diffidato il Comune. La
preoccupazione da parte della Provincia nasce dal fatto che nella
medesima zona erano presenti dei pozzi per l'irrigazione delle
coltivazioni. Proprio per scongiurare eventuali rischi perla salute
gli agenti hanno inviato una segnalazione al Municipio ma anche
all'Asp, perché provveda a verificare l'eventuale esistenza di
inquinamento delle falde.
«il settore Ambiente del Libero
consorzio comunale — prosegue la nota dell'Ente — continua
dunque ad esercitare una costante attività di controllo sul
territorio a tutela della salute dell'ambiente e dei cittadini,
nonostante l'incertezza legata al futuro dei Liberi Consorzi».
GIOACCHINO SCHICCHI
I
ARS APPROVA EMENDAMENTO DI FONTANA
Maggiori fondi per i Consorzi più
roseoi1 futuro del Cupa
Cupa, buone notizie giungono
dall'Assemblea regionale siciliana.
Sala d'Ercole ha infatti approvato un
emendamento presentato dal deputato agrigentino Vincenzo Fontana e
finalizzato ad aumentare di un milione e mezzo il fondo per le
università decentrate, portando la somma ad oltre 5 milioni di euro.
Essendo il Consorzio universitario di
Agrigento tra i più grandi della Sicilia, rispetto al complessivo
riuscirà ad ottenere una somma che dai vertici dell'Ente non
esitano a definire "importante".
"Ho seguito l'approvazione
dell'emendamento quasi in diretta durante la notte — spiega il
presidente Maria Immordino -. e devo ammettere che adesso sono più
serena, perché posso vedere un futuro di certo migliore per il
Consorzio. Per questo voglio ringraziare di cuore i deputati
agrigentini per tutto quanto fatto fino ad oggi in difesa del Cupa.
Credo che con queste condizioni -
continua Immordino - potremo già martedì, dopo l'assemblea del
Cda e dei soci, firmare con Palermo la nuova convenzione per il
prossimo anno accademico".
"In una finanziaria ter
difficilissima, in una fase di crisi e spending review galoppante —
dice invece Vincenzo Fontana - l'approvazione cte[l'emendamento
all'articolo 27 della finanziaria terche impingua i consorzi
universitari siciliani è una gran bella notizia per la il Cupa di
Agrigento e il futuro del polo e degli studenti.
Mi sono battuto con ardore — continua
- per non disperdere un patrimonio che da vent'anni è un punto di
riferimento per i tanti studenti e per le famiglie che trovano anche
un sollievo economico nel potere contare in una sede universitaria
vicina. In questa battaglia parlamentare sono stato sostenuto dai
colleghi Cimino e Di Mauro che ringrazio affettuosamente".
GIOACCHINO SCHICCHI
Agrigentonotizie
INDAGINE SUI DEPURATORI
NELL'AGRIGENTINO, LA POLIZIA PROVINCIALE: "UN DISASTRO"
Il gruppo "Difesa del suolo"
del settore "Ambiente e territorio" e la Sezione ambientale
della Polizia provinciale stanno eseguendo un'accurata indagine sulla
situazione dei depuratori della fascia costiera. Si tratta di una
verifica capillare che ha riguardato i depuratori dei Comuni di
Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Realmonte, Siculiana e
Sciacca, e che interesserà anche i Comuni di Menfi e Porto
Empedocle.
L'indagine è mirata, in particolare,
alla verifica della gestione dei rifiuti derivanti dalla depurazione
(fanghi, vaglio, sabbie, ecc.) e della parte tecnica e amministrativa
(autorizzazioni, registri carico/scarico, funzionalità dei
depuratori e altri dettagli).
Dai primi risultati è emersa una
situazione abbastanza preoccupante a Sciacca, il cui sistema di
depurazione interessa solo una parte della città, e alcune
irregolarità in tutti i Comuni ispezionati, generalmente relative
alle autorizzazioni. Nella maggior parte dei casi si tratta di
autorizzazioni scadute, irregolarità sulla tenuta dei registri e dei
formulari di identificazione dei rifiuti prodotti dai depuratori.
Il "Settore ambiente" del
Libero consorzio comunale continua, dunque, ad esercitare una
costante attività di controllo sul territorio a tutela della salute
dell'ambiente e dei cittadini, nonostante l'incertezza legata al
futuro dei Liberi consorzi comunali, le cui competenze, tuttavia,
dopo l'entrata in vigore della Legge regionale 8 del 2014,
rimangono inalterate pur con un cospicuo taglio dei trasferimenti
della Regione Siciliana.
Agrigentoflash
AGRIGENTO, INDAGINE DEL LIBERO
CONSORZIO SUI DEPURATORI DELLA FASCIA COSTIERA
Il Gruppo Difesa del Suolo del Settore
Ambiente e Territorio e la Sezione Ambientale della Polizia
Provinciale stanno eseguendo un'accurata indagine sulla situazione
dei depuratori della fascia costiera. Si tratta di una verifica
capillare che ha riguardato i depuratori dei Comuni di Licata, Palma
di Montechiaro, Agrigento, Realmonte, Siculiana e Sciacca, e che
interesserà anche i Comuni di Menfi e Porto Empedocle.
L'indagine è mirata, in particolare,
alla verifica della gestione dei rifiuti derivanti dalla depurazione
(fanghi, vaglio, sabbie, ecc.) e della parte tecnica e amministrativa
(autorizzazioni, registri carico/scarico, funzionalità dei
depuratori e altri dettagli).
Dai primi risultati è emersa una
situazione abbastanza preoccupante a Sciacca, il cui sistema di
depurazione interessa solo una parte della città, e alcune
irregolarità in tutti i Comuni ispezionati, generalmente relative
alle autorizzazioni. Nella maggior parte dei casi si tratta di
autorizzazioni scadute, irregolarità sulla tenuta dei registri e dei
formulari di identificazione dei rifiuti prodotti dai depuratori.
Il Settore Ambiente del Libero
Consorzio Comunale, continua, dunque, ad esercitare una costante
attività di controllo sul territorio a tutela della salute
dell'ambiente e dei cittadini, nonostante l'incertezza legata al
futuro dei Liberi Consorzi Comunali, le cui competenze, tuttavia,
dopo l'entrata in vigore della Legge Regionale n. 8 del 2014,
rimangono inalterate pur con un cospicuo taglio dei trasferimenti
della Regione Siciliana.
Ipia Fermi, consegnati i locali del
centro di addestramento professionale
Con una sobria cerimonia sono stati
consegnati, ufficialmente, i locali del centro di Addestramento
Professionale, nell'area industriale ex Asi, al dirigente
scolastico dell'Ipia Fermi Francesco Casalicchio.
Presenti, oltre al commissario
straordinario Benito Infurnari e al preside Casalicchio, il dirigente
dell'Ufficio scolastico provinciale Raffaele Zarbo, il dirigente
dell'Irsap di Agrigento Carmelo Faraci e il vice dirigente
dell'Ipia Costanza.
Per il Libero Consorzio erano presenti,
tra gli altri, il dirigente del settore edilizia scolastica Gaetano
Gucciardo, il V. direttore generale Amelia Scibetta, i progettisti e
direttori dei lavori l'architetto Alessandro Tuttolomondo e
l'ingegnere Alfonso Nuara, oltre al Rup Daria Grillo. I lavori
sono stati eseguiti dalla Progresso Group di s.r.l. di Favara.
Il Commissario, in un breve discorso,
ha voluto ripercorre le tappe che, in questi anni, hanno portato
all'utilizzo dei locali del Cap per destinarli all'IPia Fermi di
Agrigento. Il commissario ha voluto ringraziare tutti quanti si sono
spesi per la realizzazione dell'opera a cominciare dall'Irsap che
ha messo a disposizione questi locali, oltre ai funzionari dell'Ente,
al dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Raffaele Zarbo,
all'impresa che realizzato i lavori, e a coloro che si sono
impegnati nel raggiungimento dell'importante obiettivo di fornire
aule adeguate in un'unica struttura agli studenti e ai docenti
dell'Ipia Fermi di Agrigento. Anche il dirigente dell'Ufficio
scolastico provinciale Raffaele Zarbo e il dirigente scolastico
dell'Ipia Fermi Francesco Casalicchio hanno fatto riferimento agli
sforzi che hanno portato all'utilizzo del Cap come sede
dell'istituto sottolineando l'importanza di potere assicurare
un'unica sede idonea allo svolgimento dell'attività didattica.
La nuova struttura dispone di ampi locali, 16 aule didattiche + 22
aule laboratorio per lo svolgimento dell'attività scolastica, con
una capienza di oltre 1000 alunni La nuova struttura dispone anche di
una grandissima palestra.
3 agosto - domenica
4 agosto - lunedì
Il progetto fermo al palo
La Regione non risponde
Da 2 anni si attendono notizie
dall'assessorato all'Ambiente
Per qualcuno è stato una sorta di
fissazione, per altri un sogno irrealizzabile se non una potenziale
cattedrale nel deserto. Oggi invece, il progetto per la costruzione
di un aereoporto in provincia di Agrigento è un ricordo ormai
lontano. Nessuno più ne parla, nessuno batte i «pugni per chiedere
che l'iter venga completato, in positivo o in negativo, nessuno lo
utilizza nemmeno più per blandire le masse in campagna elettorale.
Una «damnatio memoriale» interrotta, però, e con effetti
tragicomici, dall'esistenza in piazza Vittorio Emanuele di un
manifesto, vecchio ormai di anni e sbiadito dalle intemperie, che
reca la faccia di diversi politici agrigentini (alcuni ormai caduti
in disgrazia) i quali garantivano il loro impegno per la costruzione
della struttura, sebbene oggi la loro voce taciti in merito.
L'aeroporto, così, è scivolato via
anche nelle priorità del piano triennale delle opere pubbliche del
Libero consorzio (fu Provincia) e il settore «grande progetto
aereoporto viene mantenuto in «freezer dall'Ente in attesa di
novità.
Già, ma a che punto è rimasto fermo
l'iter? «La Provincia - spiega l'ingegnere Piero Hamel, oggi in
pensione ma fino a qualche settimana fa responsabile del settore -
sta ancora attendendo da circa un paio di anni una risposta
dall'Assessorato regionale territorio e ambiente una risposta sulla
possibilità di variare la finalità urbanistica delle aree
all'interno del comune di Licata.
La richiesta è stata depositata da
tempo senza che nessuno abbia detto un si o un no, e nonostante, va
detto, dalla nascita del Governo Crocetta fosse in carica un
assessore all'Arta di Agrigento, Mariella Lo Bello, A rendere
complicata una risposta, forse, il fatto che quasi contestualmente a
quella richiesta sia giunto in Assessorato il voto del Consiglio
comunale di Licata, che il 15 ottobre 2013 disse no alla possibilità
dì una variante urbanistica.
«Un parere - precisa Hamel -
assolutamente non vincolante, del quale la Regione potrebbe anche non
tenere conto.
L'aeroporto, ad oggi, è quindi fermo
al palo per una «semplice trasformazione urbanistica di un'area
che ad oggi è agricola. «Quello consumato ai danni dell'aeroporto
- dice l'ex presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, forte
sostenitore della costruzione della struttura - è stato un vero e
proprio omicidio politico, condotto in ultimo all'interno del
Consiglio comunale di Licata, dove maggioritarie erano le forze di
centrodestra, tra cui il mio Mpa. Sono stato sottoposto per anni ad
una corsa ad ostacoli, superando tutti i problemi che erano stati
posti. trovando la società israeliana pronta ad occuparsi della
flotta, trovando i fondi, circa 30 milioni di euro pubblici, per la
costruzione, ottenendo la Via e la Vas e facendo realizzare uno
studio di fattibilità dalla Kpng sulla economicità dell'opera. E
tutto questo è stato alla fine bloccato per semplici necessità da
campagna elettorale e dal potere delle aree dei grandi aeroporti di
Palermo e catania. GS