Ilmessaggero.it
Province, trasferimenti
per 30 mila dipendenti
A fine mese le elezioni
dei nuovi Consigli. Lazio, cambiano gli equilibri amministrativi
Eppur si muove. L'Italia
delle Province, uno dei comparti più anchilosati fra quelli
dell'immobile moloch della nostra burocrazia, sta per mettersi in
moto. Siamo alla vigilia, infatti, (gli addetti ai lavori parlano del
15 settembre come data ultima) della Conferenza Stato-Regioni che
sancirà l'accordo definitivo sulle competenze delle Nuove Province
o Aree Vaste partorite ad aprile con la riforma Delrio. Un'intesa
importante sul piano tecnico e su quello simbolico perché scuoterà
migliaia di comode poltrone e metterà a soqquadro centinaia di
placidi uffici. Secondo le prime valutazioni, infatti, circa 30 mila
dipendenti delle vecchie Province, sui 60 mila totali, lasceranno il
loro posto per cambiare "padrone". Sia chiaro: nessuno
perderà lo stipendio e la ristrutturazione sarà concordata con il
sindacato. Ma resta il fatto che da anni un comparto
dell'amministrazione pubblica italiana non affrontava una
rimescolamento delle carte di questa portata. I 30 mila ex
provinciali andranno in gran parte alle Regioni (ma forse senza
cambiare contratto e senza i ghiotti aumenti di stipendio), qualcuno
sarà assorbito dai Comuni, altri torneranno alle Aree Vaste con
modalità - come vedremo - diverse da Regione e Regione. E'
possibile infine che qualcuno finisca al ministero del lavoro o ai
Tribunali che paiono aver bisogno come il pane di nuovo
personale. E' importante capire però che la valanga di
trasferimenti sarà di portata diversa da Regione a Regione. Perché
spetta proprio ai governatori regionali definire tutte le competenze
delle Aree Vaste. Accade infatti che la Lombardia del leghista
Roberto Maroni abbia deciso di assegnare alle amministrazioni targate
Delrio ben 164 materie di competenza che si aggiungono alle tre più
importanti concesse - per tutti gli enti - dalla riforma:
manutenzione delle strade; manutenzione delle scuole superiori e
pianificazione del territorio (importantissima base dei piani
regolatori). Dunque le future Province lombarde saranno meno snelle
di quelle della Liguria o della Calabria che invece hanno deciso di
gestire in proprio molte materie " provinciali".
I NUOVI
EQUILIBRI
A complicare il puzzle c'è poi la riforma del lavoro
che, entro l'anno, chiarirà il futuro dei Centri per l'impiego
provinciali e del relativo personale che forse finiranno ad una
Agenzia Nazionale. «Ma al di là dei singoli aspetti tecnici, sta
emergendo che questa riforma avvia un cambiamento generale degli
equilibri della pubblica amministrazione italiana e del rapporto fra
la politica e il territorio», spiega il sottosegretario Gianclaudio
Bressa che assieme al ministro degli Affari Regionali, Maria Carmela
Lanzetta, sta seguendo la riforma. Del resto la riforma
prevede la nascita di 10 Aree Vaste speciali, le Città Metropolitane
(da Reggio Calabria a Roma), con l'assegnazione ai sindaci dei
principali centri italiani concreti poteri di coordinamento sul
territorio. Poi - se passerà la riforma della Costituzione - saranno
immessi in Senato 21 amministratori comunali. Difficile non prevedere
nuovi scossoni all'apparato amministrativo. Un esempio? Dall'anno
prossimo il sindaco di Roma, che ha già i poteri di Roma Capitale,
guiderà de facto anche la Città Metropolitana che comprende oltre 3
milioni di abitanti e avrà poteri e peso su materie delicate come i
trasporti che fatalmente peseranno sugli equilibri con la
Regione. Il primo banco di prova di questi nuovi pesi politici
e territoriali emergerà dalle elezioni per i nuovi consigli
provinciali che si terranno fra il 28 settembre e il 12 ottobre. I
consiglieri comunali delle attuali province saranno chiamati ad
eleggere fra loro stessi il presidente e i consiglieri ( che non
avranno stipendio) delle future Aree Vaste. Si tratterà di organii
composti da un minimo di 10 membri per le Aree più piccole ai 24
della Città Metropolitana di Roma.
Sulla formazione delle liste
c'è già un discreto fermento fra i partiti. I 5Stelle, ad
esempio, sono allarmatissimi: hanno molti voti ma pochi consiglieri
comunali e rischiano di restare fuori dai giochi anche se magari
controllano Comuni importanti come Parma, Livorno o Civitavecchia
(che è anche un porto e dunque sarà uno dei punti strategici della
Città metropolitana di Roma). Il Pd, che verosimilmente farà il
pieno di presidenti, ha invece il problema opposto: qui e là il
partito è dilaniato da spinte campanilistiche che potrebbero portare
a liste contrapposte. «Dal mio osservatorio però - chiosa Bressa -
vedo soprattutto una spinta positiva ad un nuovo governo del
territorio». Vedremo. Prima c'è lo spettacolo inedito di una
fetta di burocrazia che torna a remare.
LA SICILIA
Scala dei Turchi, si cambia
REALMONTE. L'area demaniale
affidata al Comune» Presto un Piano di gestione
L'assessore regionale all'Ambiente
Mariarita Sgarlata, il sindaco di Realmonte Pietro Puccio e una
delegazione di Legambiente si sono incontrati ieri per individuare la
migliore soluzione possibile al problema del sovraffollamento dei
visitatori alla Scala dei Turchi durante l'estate. Nel corso della
riunione si è convenuto che il modello a cui fare riferimento non
potrà che essere quello già sperimentato in alcuni luoghi
altrettanto belli ma fragili. Ci sono esempi come la riserva Isola
dei Conigli gestita da Legambiente a Lampedusa. In tutti questi casi
si tratta digestioni che prevedono di contingentare gli ingressi in
modo da renderle l'afflusso dei turisti compatibile con la tutela
della natura e del paesaggio. «Dopo essere intervenuta in modo
tempestivo - ha dichiarato Sgarlata - sulla vicenda del parcheggio
selvaggio a Realmonte, continuo ad assicurare il mio impegno con
azioni concrete, proseguendo la campagna di sensibilizzazione
affinché le nostre spiagge libere vengano fruite nel rispetto
dell'ambiente e del paesaggio. Dall'incontro con il sindaco di
Realmonte e il presidente di Legambiente Sicilia è emersa la
decisione concorde di procedere per il momento alla consegna
provvisoria dell'area demaniale sottostante la Scala dei Turchi
dalla Regione al Comune, in attesa della definizione di un apposito
protocollo d'intesa per l'affidamento in concessione al Comune di
Realmonte e della presentazione di un piano di gestione, che Comune e
Legambiente redigeranno già nelle prossime settimane».
«L'Amministrazione Comunale - dichiara il sindaco di Realmonte
Pietro Puccio - è pronta ad assumersi le proprie responsabilità
perché questo bene così prezioso venga fruito nel modo più
confacente ai suo valore, cosa che purtroppo fino a oggi non è stato
possibile realizzare ma che non è più rinviabile. Già con la
consegna del demanio, saremo messi nelle condizioni di redigere un
regolamento e di rafforzare in questo modo l'azione di controllo,
già avviata in queste settimane con il presidio permanente della
Polizia Provinciale e che nelle prossime stagioni estive dovrà
essere rafforzata, per esempio replicando l'esperienza dei campi di
volontariato di Legambiente dello scorso anno». «Rendere
compatibile la fruizione turistica con la conservazione di un luogo
come la Scala dei Turchi non solo è doveroso —dice Mimma Fontana,
presidente di Legambiente Sicilia — ma è anche l'unico modo per
conservare una risorsa che è già diventata uno straordinario
attrattore turistico».
GIORNALE DI SICILIA
RACALMURO
Sei mesi di lavori all'Ipia
Marconi
Saranno consegnati oggi alle 10 i
lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento strutturale
dell'Ipia Marconi di Racalmuto. La ditta aggiudicataria avrà 180
giorni di tempo per concludere i lavori che dovranno ristabilire e
condizioni di sicurezza dell'immobile di competenza del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento, di cui è commissario Benito
Infurnari, che potrà essere utilizzato nuovamente dall'Istituto
professionale di Racalmuto. LOG
IL VERTICE. L'assessore Sgarlata
concorda un piano col sindaco di Realmonte e col presidente di
Legambiente
"Scala dei Turchi come Budelli"
la Regione vuole limitare gli accessi
La Scala dei Turchi a numero chiuso.
Come Budelli, come l'Asinara. Sono questi i modelli cui fare
riferimento, secondo la Regione, per salvare la splendida spiaggia
dalla scogliera bianca, attaccata dall'altissimo numero di bagnanti
durante la stagione estiva. Molti di loro staccano la marna bianca e
la sciolgono in acqua per cospargersi il corpo, convinti che abbia
effetti benefici sulla pelle. Una tesi smentita dai dermatologi, che
anzi spiegano come la marna possa irritare la pelle.
Ma i visitatori non sentono ragioni e
continuano. Proprio come avveniva fino agli anni Ottanta sulla
splendida Spiaggia Rosa di Budelli, nell'arcipelago sardo della
Maddalena, un luogo reso celebre dal film «Deserto Rosso» di
Michelangelo Antonioni. Molti turisti portavano via i frammenti di
granito che rendevano così particolare il colore della spiaggia, per
decorare gli acquari di casa. Col risultato che oggi la Spiaggia
Rosa, pur vietata ai bagnanti da oltre vent'anni, fatica a
ritrovare il suo originario colore. La bianca scogliera della Scala
dei Turchi, per la Regione, non dovrà subire la stessa fine. Così
ieri l'assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariarita
Sgarlata, il sindaco di Realmonte Pietro Puccio e una delegazione di
Legambiente si sono incontrati proprio per individuare la migliore
soluzione. E si è convenuto che il modello a cui fare riferimento
non potrà che essere quello già sperimentato in alcuni luoghi
altrettanto belli ma fragili. Ci sono esempi, oltre che in Sardegna,
in Toscana, come l'Isola di Montecristo, ma anche più vicini a
noi, come la riserva regionale di Isola dei Conigli, gestita da
Legambiente a Lampedusa. In tutti questi casi le gestioni »prevedono
di contingentare gli ingressi in modo da renderle l'afflusso dei
turisti compatibile con la tutela della natura e del paesaggio»,
come si legge in una nota di Legambiente. «Dall'incontro - ha
dichiarato l'assessore Sgarlata - è emersa la decisione concorde
di procedere per il momento alla consegna provvisoria dell'area
demaniale sottostante la Scala dei Turchi dalla Regione al Comune, in
attesa della definizione di un apposito protocollo d'intesa per
l'affidamento in concessione e della presentazione di un piano di
gestione, che Comune e Legambiente redigeranno già nelle prossime
settimane». «Stiamo predisponendo - ha detto il sindaco di
Realmonte Pietro Puccio - un nuovo piano per una migliore fruizione
della Scala dei Turchi che prevede anche il pagamento di un ticket di
ingresso che sarà investito in servizi, salvaguardia e promozione ma
anche per garantire la sicurezza di bagnanti e turisti.
L'amministrazione comunale è pronta ad assumersi le proprie
responsabilità perché questo bene così prezioso venga fruito nel
modo più confacente al suo valore», ha detto il sindaco spiegando
che «già con la consegna del demanio saremo messi nelle condizioni
di redigere un regolamento e di rafforzare l'azione di controllo,
già avviata in queste settimane con il presidio permanente della
polizia provinciale, per esempio replicando l'esperienza dei campi
di volontariato di Legambiente». CAGI
CENTRO STORICO. La chiesa del
patrono San Gerlando è chiusa ormai dal 2011
Cattedrale, martedì tutti convocati
Incontro chiesto dalla Giammanco
Sono stati invitati tutti gli «attori»
interessati alla vicenda. L'appuntamento è per martedì 9
settembre alle 9.30 nella sala Giunta del Municipio di Agrigento e
all'ordine del giorno c'è «l'incontro conoscitivo sulla messa
in sicurezza del costone nord della città e della Cattedrale di
Agrigento». A convocano è stata lo scorso 12 agosto, il commissario
straordinario Luciana Giammanco che ha trasmesso un formale invito al
prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, agli assessori regionali al
territorio ed ambiente ed ai beni culturali, i dirigenti generali dei
Dipartimenti protezione civile, ambiente e beni culturali ed identità
siciliana. E'stata chiesta la presenza anche del Soprintendente dei
beni culturali di Agrigento, dell'ingegnere capo del Genio Civile,
del dirigente provinciale della protezione civile regionale, dei
Dirigenti comunali dei lavori pubblici e della protezione civile e
del direttore dell'Ufficio beni culturali ed ecclesiastici
dell'arcidiocesi. Tutti riuniti allo stesso tavolo per fare il
punto sullo stato dell'arte della situazione. La Cattedrale è
chiusa ormai dal 2011 e sull'intero quartiere, esiste un allarme
per pericolo crolli. Gli studi, gli incontri, i sopralluoghi, al
momento non hanno portato a nulla, solo ari un peggioramento quasi
naturale della situazione. Nelle ultime settimane, tra una fiaccolata
e una veglia, era stato il direttore dell'AMIco del Popolo Don
Carmelo Petrone a scrivere una lettera a Crocetta che aveva
annunciato lo stanziamento di 22 milioni di euro per la messa in
sicurezza del colle San Gerlando. «Dopo tanti annunci e proclami -
scrive - abbiamo appreso dalla Sgarlata che i soldi promessi non ci
sono più. O meglio, che i 22 milioni di euro certi e che la somma
disponibile per risanare il colle è di soli 5 milioni di euro». AMM
«GIRGENTI ACQUE» Gli
amministratori contestano i dati forniti dal gestore idrico
Acqua, tariffe diverse
Ventisette sindaci chiedono «equità»
«Disparità inaccettabile ed
insostenibile tra i Comuni che rispettando la legge hanno consegnato
le proprie reti»
Ad Agrigento, in una abitazione
nella quale chi vi abita ha la residenza, si paga in media 202 euro
all'anno, a Licata 220 euro, a Porto Empedocle 206 euro, a Sciacca
183 euro ed a Sambuca di Sicilia 208 euro. Sulle tariffe dell'acqua è battaglia
a tutto campo. Gli amministratori contestano i dati forniti da
Girgenti Acque, il cui amministratore delegato è Marco Campione,
all'assessorato regionale all'Energia. Infatti, secondo il
prospetto presentato dal gestore idrico ad Agrigento in una
abitazione nella quale chi vi abita ha la residenza si paga in media
circa 202 euro all'anno, a Licata 220 euro, a Porto Empedocle 206
euro, a Sciacca 183 euro ed a Sambuca di Sicilia 208 euro. Nella
giornata di ieri, ai funzionari dell' assessorato regionale il
sindaco di Sambuca, Leo Ciaccio, ha portato una documentazione che è
in tutt'altra direzione. Ciaccio ha consegnato un centinaio di
bollette dei suoi cittadini. «In media le tariffe che i miei
cittadini pagano sono per importi superiori a 500 euro - dice Ciaccio
- e ci sono casi che superano anche dei doppio la media presentata
dalla Girgenti Acque che è una media in difetto». Sono sul piede di
guerra i 27 amministratori che voglio essere ascoltati dal governo
regionale. Invocano equità. Dicono che c'è una disparità,
inaccettabile e insostenibile, tra i 27 Comuni - Agrigento in testa -
che hanno rispettato la legge consegnando le proprie reti al gestore
privato ed i Comuni che invece non lo hanno fatto. Nel capoluogo, in
particolare, le forniture per usi domestici in abitazioni sono 1173,1
% del totale. Le utenze allacciate, secondo i dati forniti dalla
Girgenti Acque sono 18.392. La tariffa media dell'acqua di 202 euro
è costituita dalla somma dei seguenti elementi: quota fissa annuale
di 56,80 euro, a cui sommare il costo medio dell'acqua pari a 71,77
euro oltre un costo medio della fognatura di 10,54 euro ed un costo
medio di depurazione di 44,63 euro, con una iva pari al 10%. La
disparità è, naturalmente, quello che brucia di più: nell'area
del Belice, nell'ambito di pochi chilometri, l'acqua si paga in
modo diverso. A Menfi si paga a forfait, indipendentemente dal
consumo. Nella cittadina del vino, per ogni allaccio, compreso il
canone della fognatura e quello di depurazione, si paga meno di 200
euro l'anno. E questo a prescindere dal consumo. A Santa Margherita
Belice si paga a consumo. Nella cittadina del Gattopardo, fino a 96
metri cubi la tariffa complessiva è di 105 euro. Calogero Lanzarone,
capo- gruppo di maggioranza di Menfi, ha fatto sapere che
l'amministrazione ha avviato una rilevazione dei consumi del
servizio idrico. "Un monitoraggio - ha detto - per avere il quadro
della situazione". «L'obiettivo che ci si prefigge - ha aggiunto
- è quello di controllare la quantità di acqua utilizzata in modo
da ridurre il canone a quei nuclei familiare che hanno un consumo
idrico inferiore ed evitare un canone forfettario doppio per coloro
che hanno una seconda casa. FRG
agrigentonotizie.it
Scala dei turchi a
Realmonte, si lavora per un ingresso controllato dei turisti
L'assessore
regionale all'Ambiente Mariarita Sgarlata, il sindaco di Realmonte
Pietro Puccio e una delegazione di Legambiente si
sono incontrati questa mattina per
individuare la migliore soluzione possibile al problema del
sovraffollamento dei visitatori alla Scala dei Turchi durante
i mesi estivi.
Nel
corso della riunione si è convenuto che il
modello a cui fare riferimento non
potrà che essere quello già sperimentato in alcuni luoghi
altrettanto belli ma fragili. Ci sono esempi
in Sardegna, come la spiaggia di Budelli o l'Isola dell'Asinara,
in Toscana come l'Isola di Montecristo,
ma anche più vicini a noi, come la
riserva regionale "Isola dei Conigli" gestita da Legambiente a
Lampedusa.
In tutti questi casi si tratta di gestioni che prevedono di
contingentare gli ingressi in modo da rendere
l'afflusso dei turisti compatibile con la tutela della natura e del
paesaggio.
"Dopo
essere intervenuta in modo tempestivo - dichiara
l'assessore Mariarita Sgarlata - sulla
vicenda del parcheggio selvaggio a Realmonte, continuo ad assicurare
il mio impegno con azioni concrete, proseguendo la campagna di
sensibilizzazione affinché le nostre spiagge libere vengano fruite
nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio costiero. Dall'incontro
con il sindaco di Realmonte e il presidente di Legambiente Sicilia è
emersa la decisione concorde di procedere
per il momento alla consegna provvisoria dell'area demaniale
sottostante la Scala dei Turchi dalla Regione al Comune,
in
attesa della definizione di un apposito protocollo d'intesa per
l'affidamento in concessione al Comune di Realmonte e della
presentazione di un piano di gestione, che Comune e Legambiente
redigeranno già nelle prossime settimane".
"L'Amministrazione
comunale -
dichiara il sindaco di Realmonte Pietro Puccio - è
pronta ad assumersi le proprie responsabilità perché questo bene
così prezioso venga fruito nel modo più confacente al suo valore,
cosa che purtroppo fino a oggi non è stato possibile realizzare ma
che non è più rinviabile. Già con la consegna del demanio, saremo
messi nelle condizioni di redigere un regolamento e di rafforzare in
questo modo l'azione di controllo, già avviata in queste settimane
con il presidio permanente della Polizia provinciale e che nelle
prossime stagioni estive dovrà essere rafforzata, per esempio
replicando l'esperienza dei campi di volontariato di Legambiente
dello scorso anno".
Agrigento,
i lavoratori Italcementi in protesta davanti alla Prefettura:
"Qualcuno ci aiuti"
"Quel poco che c'è -
afferma uno dei protestanti - ce lo vogliamo dividere tutti, e
chiediamo alla società e ai politici di venirci incontro, perchè i
presupposti per una soluzione al problema ci sono tutti".
Si sono ritrovati, questo
pomeriggio, davanti al palazzo della Prefettura di Agrigento i
lavoratori dello stabilimenti Italcementi di Porto Empedocle per
protestare contro la paventata
perdita del posto di lavoro. La
società avrebbe intenzione di ridurre il numero di lavoratori,
impiegandone 31 al centro di macinazione e mandando i restanti in
mobilità. "Quel poco che c'è -
afferma uno dei protestanti - ce lo
vogliamo dividere tutti, e chiediamo alla società e ai politici di
venirci incontro, perchè i presupposti per una soluzione al problema
ci sono tutti".
Livesicilia.it
Troppi
turisti a Scala dei Turchi. Spunta l'idea del numero chiuso
L'assessore
regionale al Territorio e Ambiente Mariarita Sgarlata, il sindaco di
Realmonte Pietro Puccio e una delegazione di Legambiente si sono
incontrati questa mattina per individuare la migliore soluzione
possibile al problema del sovraffollamento dei visitatori alla Scala
dei Turchi durante i mesi estivi e convenuto che il modello a cui
fare riferimento non potrà che essere quello, già sperimentato in
alcuni luoghi, di gestioni che prevedono di contingentare gli
ingressi in modo da renderle l'afflusso dei turisti compatibile con
la tutela della natura e del paesaggio.
"Dall'incontro
con il sindaco di Realmonte e il presidente di Legambiente Sicilia -
ha detto Sgarlata - è emersa la decisione concorde di procedere per
il momento alla consegna provvisoria dell'area demaniale sottostante
la Scala dei Turchi dalla Regione al comune, in attesa della
definizione di un apposito protocollo d'intesa per l'affidamento in
concessione al comune di Realmonte e della presentazione di un piano
di gestione, che comune e Legambiente redigeranno già nelle prossime
settimane". "Dopo
essere intervenuta in modo tempestivo - ha aggiunto Sgarlata - sulla
vicenda del parcheggio selvaggio a Realmonte, continuo ad assicurare
il mio impegno con azioni concrete, proseguendo la campagna di
sensibilizzazione affinché le nostre spiagge libere vengano fruite
nel rispetto dell'ambiente e del paesaggio costiero".
Agrigentooggi.it
FAVARA, CAOS POLITICO IN
COMUNE
Una
situazione senza precedenti, specie dopo la bocciatura ieri sera del
conto consuntivo da parte del Consiglio Comunale. E ciò dopo diverse
sedute andate a vuoto per mancanza di numero legale, e pur con la
presenza di un Commissario ad hoc nominato dal Governo
regionale!
Proprio
così ! mai come in questo periodo tanta confusione, mentre tra i
cittadini, sgomenti e sorpresi, sembrano regnare amarezza, sfiducia e
rassegnazione.
Tutto
un clima di grande confusione culturale e politica che naturalmente
si riflette sulla città, sempre sommersa dai problemi, con i
cittadini che non sanno a chi rivolgersi.
I
due deputati nazionali favaresi, Bosco e Moscatt, finalmente,
dovrebbero, si spera, tempestivamente intervenire e, quanto meno
tentare con ogni mezzo di salvare questa martoriata
città.
L'Amministrazione
Manganella che recentemente aveva dato segni di vita, premiando i
meritevoli, ma alzando poco dopo la voce per denunciare la mancanza
di loculi al cimitero e minacciare provvedimenti contro i dipendenti
comunali responsabili del disservizio, sembra adesso davvero in seria
difficoltà ...... specie dopo l'ultima scomposta e poco esemplare
sceneggiata, condita anche da invettive pare personali di
reazione-controreazione che si è verificata nella penultima riunione
del Consiglio Comunale di lunedì sera.
Ma,
come dicevamo, ieri sera la goccia finale ! Con 10 voti a favore, 9
contrari e 3 astenuti, il Consiglio comunale non ha approva il conto
consuntivo. Non solo ! Nella stessa seduta è stata presentata la
mozione di sfiducia al Sindaco, firmata da 13 consiglieri e quindi a
breve i capigruppo saranno convocati dal Presidente del CC Leonardo
Pitruzzella e dovranno calendarizzare la riunione per discutere tale
mozione.
Difficile
prevedere gli sviluppi. I fedelissimi dell'Amministrazione sembrano
solo 10 (dieci) e perché la mozione di sfiducia sia approvata si
richiedono i due terzi, cioè 20 (venti) voti sui 30 componenti il
Consiglio. Perciò la cosa dai più viene giudicata difficile .....
mentre si fa notare che, è sotto gli occhi di tutti, che rispetto ad
alcuni q mesi fa' la situazione si è completamente ribaltata, nel
senso i fedelissimi erano esattamente 20 e solo una minoranza formata
da 10 consiglieri era all'opposizione.
I
responsabili ufficiali dei locali Partiti, quando si fanno vivi, si
vede chiaramente che sono in affanno e in confusione ...non escluso o
specie forse il PD che è il Partito del Sindaco..... E poi nessun
Partito è in grado di mobilitare il popolo per una corale e popolare
protesta contro tutti gli eletti, Sindaco e Consiglieri ..... gli
storici capipopolo del passato, per lo più (ma non solo!) ex PCI, ex
PDS, ex DS, adesso PD ....ex An...ex FLi......tutti forse si sono
imborghesiti e al di là di qualche "coraggiosa" dichiarazione ...
non sanno andare ! D'altra parte è avvenuto tra i Consiglieri
tutto un mescolamento di carte e di cambio di bandiera e di casacca
veramente inimmaginabile ... Quindi arduo e difficile prevedere una
possibile soluzione .... mentre comunque il degrado della città
inesorabilmente continua ed i disservizi ed i problemi per i
cittadini pure !
Intanto
adesso buona parte della responsabilità pare che passi al
Commissario Regionale al quale il presidente Pitruzzella si appresta
a passare le carte con quanto è avvenuti ieri sera.
Cosa
succederà ? Quali decisioni prenderà il Commissario ? Difficile
dirlo .....c'è chi ipotizza la decadenza del Consiglio Comunale in
conseguenza della mancata approvazione del Conto consuntivo .... non
senza però comunque aver prima tentato di approvare la sfiducia al
Sindaco Manganella.
Sicilia24h.it
Ipia Marconi di Racalmuto:
entro sei mesi saranno completati i lavori.
Saranno
consegnati oggialle ore 10,00 i lavori di manutenzione straordinaria
e adeguamento strutturale dell'IPIA Marconi di Racalmuto
all'impresa aggiudicataria ATI DED GROUP SRL (capogruppo) V &
GROUP (associata), firmataria del contratto d'appalto del 25 luglio
2014. L'ATI
"CAP D.ED. Di Pasquale Giuseppa" di Riesi (Cl), si era
aggiudicata i lavori offrendo un ribasso del 32,8258% sull'importo
a base d'asta di 658.053,36 euro, esclusa la parte relativa agli
oneri per la sicurezza per 24.039,33 euro che non era soggetta a
ribasso. La
ditta aggiudicataria avrà, a partire da domani, 180 giorni di tempo
per concludere i lavori. Giungono così alla fase realizzativa i
lavori di manutenzione straordinaria e consolidamento statico
dell'IPIA Marconi di Racalmuto che comprendono, tra gli altri, il
rinforzo della struttura, la verifica degli impianti esistenti e la
manutenzione della scala esterna. Grazie a questi lavori, inseriti
nel piano triennale delle opere pubbliche e finanziati con fondi del
bilancio provinciale, saranno ristabilite le condizioni di sicurezza
dell'immobile di competenza del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento che potrà essere utilizzato nuovamente dall'Istituto
professionale di Racalmuto