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rassegna stampa del 10 ottobre 2014

sicilia24h.it

Approvato il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni dei beni. Per i relitti prevista la vendita

Il Commissario Straordinario Benito Infurnari ha approvato, su proposta del settore Edilizia e Gestione Patrimoniale, il piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni della Provincia non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali per l'anno 2014-2016. Il piano prevede la dismissione dei seguenti immobili: lotto di terreno, adibito a villetta comunale, sito nel comune di Castrofilippo, confinante con la proprietà del Comune di Castrofilippo e proprietà private, dal valore di € 318.123,46; edificio ubicato nel comune di Comitini, confinante con proprietà private del valore € 21.101,54; relitto stradale lungo la SP. n° 38 tratto "Licata - c/da Cascino - Montesole - S.S. 115″ al Km. 3+300 circa,  nel Comune di Licata confinante con il tratto di SP. n° 38 e con terreno distinto, prezzo stimato €. 4.775,00;  relitto stradale lungo la ex SP. n° 17 tratto "Raffadali - Santa Elisabetta al Km. 0+700″ confinante con il tratto di SP. n° 17 sopra citato e con terreno privato, prezzo stimato €. 3.000,00. Per i relitti stradali è prevista la vendita mediante pubblico incanto. Il piano contiene anche i seguenti lotti da destinare per operazioni di riqualificazione e recupero mediante cessione in locazione o concessione, anche con mutamento di destinazione d'uso: ex convento di Alessandria della Rocca, confinante con proprietà della Curia stimato in € 504.057,96, da valorizzare mediante cessione in locazione o concessione a medio - lungo termine (non superiore a 50 anni) ex art. 3bis D.L. 351/01; edificio ex preventorio antitubercolare nel comune di Santo Stefano Quisquina, utilizzato in parte come sede del Liceo Scientifico M.T. Calcutta, stimato €. 5,332706,61 da valorizzare mediante cessione in locazione o concessione a medio - lungo termine (non superiore a 50 anni) ex art. 3bis D.L. 351/01. Il Piano approvato fa parte integrante dei documenti allegati al bilancio di previsione 2014 deliberato dal Commissario Straordinario.


Iniziati i lavori di bonifica sulla SP n. 34
Il Gruppo Tutela Ambientale del Settore Ambiente, diretto dall'Ing. Bernardo Barone, ha iniziato i lavori di bonifica di due strade di competenza della Provincia Regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio Comunale. Attualmente è in  corso la rimozione di un notevole quantitativo di amianto (almeno sei "big bags" già pronte per essere trasportate ai centri autorizzati di stoccaggio e smaltimento di questo pericoloso materiale) sulla Strada Provinciale n. 34 Bivio Tamburello-Bivona. Oltre all'amianto, sono stati rimossi anche pneumatici dismessi e materiale ferroso di varia origine, segnalati dal personale stradale del Libero Consorzio e dagli agenti del Corpo Forestale Regionale. I lavori, coordinati dal direttore di cantiere geom. Vincenzo Dainotto, sono eseguiti dagli operai dell'impresa "Ecorecuperi" di San Cataldo, aggiudicataria dell'appalto per la  raccolta, trasporto e conferimento in discarica (o presso le ditte autorizzate al recupero) dei rifiuti. Dopo la SP n. 34 sarà la volta della SPC (ex consortile) n. 36 Borgo Pasquale-Vallelunga. Direttore dei lavori di queste operazioni è il Geom. Nando Parello, mentre il Dr. Giovanni Bellavia e il Geom. Rosolino Chibbaro sono, rispettivamente, il funzionario responsabile e il responsabile unico del procedimento.


Sicurezza pubblica, Brandara chiede ai sindaci di formare i "Patti per la Sicurezza"
"Dinnanzi al quotidiano aumento di furti, aggressioni e fenomeni di danneggiamento , truffe ad anziani e fenomeni di danneggiamento, che provocano una diffusa sensazione di insicurezza sociale i Comuni della Provincia si stringano intorno alla Prefettura e approfittino dell'opportunità offerta dal Ministero dell'Interno già da anni rispetto ai cosiddetti "Patti per la sicurezza"".E' questa la proposta del presidente del Consorzio per la Legalità e lo Sviluppo Mariagrazia Brandara la quale, rilevato l'aumento di casi di reati contro la persona e il patrimonio riportati dalla stampa locale lancia ai Comuni dell'agrigentino la "sfida" per la creazione di strutture intermedie che possano riuscire a coordinare gli interventi sui territori."Lo strumento messo a disposizione dal Ministero mira alla possibilità, ad esempio, di condurre azioni coordinate tra le forze di Polizia e le Polizie Municipali - spiega - per l'attuazione di specifici interventi che affrontino le criticità riscontrate dalla comunità, rafforzando ovviamente la collaborazione istituzionale con la Prefettura. Occuparsi di ordine pubblico, del resto, dovrebbe essere normale per un sindaco, dato che la sicurezza urbana è una componente essenziale della qualità della vita. Così, se la la competenza in materia di ordine e sicurezza pubblica e di contrasto alla criminalità appartiene allo Stato, alle Amministrazioni Locali spetta l'onere di porre le basi per quella che può essere definita una 'sicurezza partecipata', che parta dalle istanze dei cittadini e degli stranieri che vivono sui territori e adottando le misure di prevenzione necessarie". Si tratta, a ben vedere, di una razionalizzazione delle competenze già esistenti, con la creazione di un comitato provinciale che interloquisca con l'ufficio territoriale del Governo e avanzi le proprie proposte. Tra queste la possibilità di impiegare associazioni di volontariato nell'azione di presidio presso gli istituti scolastici, ottimizzando così anche i compiti e le attività proprie della Polizia Locale; la previsione della vigilanza di esercizi pubblici e aree di pubblico utilizzo - soprattutto in aree notturne - ad assicurare una perfetta integrazione tra le forze organica di cui dispongono le Polizie locali con le forze dell'Ordine nell'espletamento ad esempio dei servizi di sicurezza stradale, garantendo la viabilità ordinaria e concorrendo a garantire i servizi di quella straordinaria legati a manifestazioni od eventi.
"Ad oggi - spiega Brandara in conclusione - solo in tre province in Sicilia si è provveduto a realizzare dei Patti per la sicurezza, e tra questi ovviamente non c'è Agrigento. Credo che sia una opportunità perché i sindaci, primi tra i cittadini, possano assumere su di sé il diritto-dovere di tentare di migliorare le condizioni di vita delle persone che si amministra passando per città più sicure, in cui nessuno venga tenuto ai margini e dove al contempo nessuno debba poter parlare la lingua della violenza. Un esperimento in tal senso, tra l'altro - prosegue - lo avevo già portato avanti durante la mia esperienza da sindaco di Naro nel 2008. Allora si trattava di un Osservatorio cittadino delle Istituzioni in rete finalizzato nello specifico a pianificare ed attuare iniziative locali per la sicurezza delle famiglie, per la diffusione della cultura della legalità e per la prevenzione dei fenomeni di devianza sociale".


LA SICILIA
TRASFERMENTI DI RISORSE DECRETATI IERI DA CROCETTA E DALL'ASSESSORE VALENTI Pronti i fondi per i Comuni, acconti del 60% PALERMO. Il presidente della Regione Rosario Crocetta e l'assessore alle Autonomie locali Patrizia Valenti hanno decretato i trasferimenti di risorse agli Enti locali a cominciare dal pagamento del terzo acconto sulla annualità 2014, «al fine - si legge nel comunicato congiunto - di sostenere i Comuni e fornire immediato sollievo gestionale». L'ammontare dell'acconto è pari al 60% della terza trimestralità concessa sul Fondo Autonornie Locali 2013. Al fine di accelerare l'esito del procedimento, il dipartimento procederà al pagamento nelle prossime ore. Intanto, sul piano squisitamente politico, ormai non ci sono dubbi. La mozione di sfiducia al governatore Crocetta sarà presentata entro il 22 ottobre. Questo è l'accordo raggiunto dalla coalizione di centrodestra. Ma è chiaro che ci sarà la sfiducia anche dei pentastellati. E, al di là, delle motivazioni, che potrebbero essere differenti, i «sì» e i «no» si sommano. Il punto è un altro: le opposizioni seppurvariopinte hanno i numeri per raggiungere quota 46? No. La sfiducia potrà passare col voto aggiuntivo di settori della maggioranza. Questo avverrà? Forse l'interrogativo è pleonastico: sarà difficile che i malpancisti della coalizione di governo dicano «sì» alla sfiducia che, peraltro, si vota per appello nominale, quindi palese. Il vero significato politico della sfiducia, con realismo, lo definisce Nello Musumeci, leader della coalizione di centrodestra: «Con la mozione di sfiducia metteremo allo scoperto quei depurati di centrosinistra che criticano Crocetta di giorno e vanno poi a trattare di notte. C'è chi fa l'anticrocettiano solo davanti alle telecamere o in tribuna e poi tratta con il governatore per ottenere posti di governo e di sottogoverno. Siamo stati eletti per interpretare gli interessi legittimi della gente. Questa è l'occasione buona affinché la politica dia un segno di credibilità, anche se questo può significare per me e i colleghi deputati lasciare l'Ars con tre annidi anticipo. L'importante è porre fine a questa condizione di stallo in cui vive la gente). Sebbene diversificata nella forma e nella conclusione, la sostanza della dichiarazione del capogruppo del Ncd Nino D'Asero non cambia: «La mozione di sfiducia al governatore Crocetta sia un momento di verifica reale e non una procedura formale. Da questo governo nessuna risposta è arrivata ai tanti problemi dell'isola e le emergenze continuano ad aumentare, il cambio di rotta che da tempo sollecitiamo non c'è stato, per questo, assieme agli altri partiti d'opposizione, riteniamo che sia arrivato il momento di andare al voto». E fin troppo chiaro che al voto ci si va se una parte della maggioranza vota la sfiducia. Ma è evidente che la mozione di sfiducia oltre che mettere alla prova almeno la metà del Pd aIl'Ars e lo stesso Pd in quanto partito, servirà a fare il punto sullo stato di salute del governo. Peraltro, la sfiducia si voterà dopo che l'Ars si sarà pronunciata su due momenti fondamentali, almeno in questo periodo: prima il voto sulle mozioni di censura nei confronti degli assessori Nelli Scilabra e Linda Vancheri, previsto per la prossima settimana; dopo il dibattito con voto d'Aula sul recepimento della Delirio relativa alle città metropolitane e liberi consorzi. L'uno e l'altro sono vere e proprie bombe d'acqua che si abbattono nei palazzi dirimpettai della Regione. Il conflitto tra il presidente deil'Ars Giovanni Ardizzone e il governatore Crocetta ha un chiaro significato politico. Il primo ha dalla sua l'adesione di tutti i gruppi parlamentari favorevoli alla Delrio; il secondo con la difesa della sua riforma appare isolato. Il momento, come si vede, è difficile e mentre la politica litiga, non si va alla soluzione dei problemi anche se essa è possibile solo se libera da partito preso. Ancora una volta la «formazione»: gli sportellisti della formazione, per i quali Marco Falcone suggerisce una ricetta: «Riteniamo che si possa dare risposta al disagio di questi 1.753 lavoratori usando le risorse residue del programma operativo Fesr 2007-2013, per il rafforzamento amministrativo, comunemente detto di assistenza tecnica, per circa 70 milioni. La misura che proponiamo al governo regionale è assolutamente attuabile e in tempi brevi».


Riforma Pa, critica la Corte dei conti Dirigenti, ecco i superstipendi 2012 ROMA. Il ddl sulla Pubblica amministrazione, messo a è punto dal ministro Marianna Madia, è "coraggioso e ambizioso», ma "va meglio calibrato'. Altrimenti, secondo il presidente della Corte dei conti, Raffaele Squitieri, c'è il rischio che in alcuni casi gli effetti siano opposti a quelli di razionalizzazione dei costi e meritocrazia enunciati dai governo. Tra i punti critici evidenziati durante l'audizione in commissione Affari costituzionali dei Senato, Squitieri ha citato "la genericità di alcune deleghe" come quelle sulla dirigenza pubblica e le società partecipate. Sul primo fronte, la riforma "aumenta i margini di discrezionalità per 11 conferimento degli incarichi, con un insieme di elementi che potrebbero sacrifica- re l'autonomia dei dirigenti". In particolare, sotto la lente ci sono l'abolizione della distinzione di fasce dirigenziali, la breve durata degli incarichi attribuiti, e "il rischio che il mancato conferimento di una funzione possa provocare la decadenza del rapporto di lavoro". L'invadenza della politica, insomma, resta contro- versa. Perché il ddl "aumenta la discrezionalità nel conferimento degli incarichi", solo in parte "temperata dalla previsione dì requisiti legati alla particolare complessità degli uffici, e al grado di responsabilità che i dirigenti sono chiamati ad assumere". Con l'abolizione delle fasce, inoltre, secondo Squitieri la previsione di un unica qualifica dirigenziale con trattamento economico superiore a quello attualmente previsto per la seconda fascia, "non potrà che generare maggiori costi a regime", man mano che entreranno assunti con i nuovi concorsi. invece di ridurre le spese pubbliche, insomma, si rischia di aumentarle.Ci sono poi altre "perplessità" sul piano economico. La riforma, infatti, indica che la retribuzione di risultato (il bonus legato agli obiettivi raggiunti, in altre parole) debba essere "non superiore al 15% del totale degli emolumenti. Attualmente, invece, 11 bonus rappresenta il 30% del totale, Quindi, "il criterio appare in controtendenza rispetto alla più volte enunciata necessità di correlare una parte congrua del trattamento economico al raggiungimento di obiettivi prefissati". La Corte dei conti per altri versi fornisce i dati del 2012, gli ultimi disponibili, sui compensi annui degli alti dirigenti di Stato, che viaggiano tra i 150 mila e i 220 mila euro lordi fra parte fissa (stipendio tabella- re) e trattamento variabile (riconoscimento di risultato e voci accessorie). Per le entità svettano le agenzie fiscali (entrate, demanio e dogane) e gli enti pubblici non economici (dall'Inps all'Aci). Le buste paga degli enti di ricerca (dal Cnr all'istituto nazionale di Geofisica) sono invece le più leggere, comunque superiori ai l5O mila euro.


EX PROVINCIA OPERAZIONE CONCLUSA DAL COMMISSARIO E' stato approvato il piano delle alienazioni Il Commissario Straordinario dell'ex Provincia regionale di Agrigento Benito Infurnari ha approvato, su proposta del settore Edilizia e Gestione Patrimoniale, il piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni della Provincia non strumentali all'esercizio delle funzioni istituzionali per l'anno 2014-2016. Lo strumento prevede la dismissione dei seguenti immobili: lotto di terreno, adibito a villetta comunale, sito nel comune di Castrofilippo, confinante con la proprietà del Comune di Castrofilippo e proprietà private, dal valore di 318.123,46 euro; edificio ubicato nel comune di Comitini, confinante con proprietà private del valore i21,101,54; relitto stradale lungo la SP. n" 38 tratto «Licata - e/da Cascino - Montesole — S. S. 115» al 1Km. 3+300 circa, nel Comune di Licata confinante con il tratto di SP. n 38 e con terreno distinto, prezzo stimato 4.775,00 euro: relitto stradale lungo la ex SP. n° 17 tratto «Raffadali - Santa Elisabetta al 1Km, 0+700» confinante con il tratto di SP. n° 17 sopra citato e con terreno privato, prezzo stimato 3.000,00 euro.Per i relitti stradali è prevista la vendita mediante pubblico incanto. Il piano contiene anche i seguenti lotti da destinare per operazioni di riqualificazione e recupero mediante cessione in locazione o concessione, anche con mutamento di destinazione d'uso: ex convento di Alessandria della Rocca, confinante con proprietà della Curia stimato in 504.057,96 euro, da valorizzare mediante cessione in locazione o concessione a medio - lungo termine (non superiore a 50 anni) ex art. 3bis D. L. 351/01: edificio ex preventorio antitubercolare nel comune di Santo Stefano Quisquina, utilizzato in parte come sede del Liceo Scientifico M. T. Calcutta, stimato 5,332706,61 euro da valorizzare mediante cessione in locazione o concessione a medio - lungo termine (non superiore a 50 anni) ex art. 3bis D. L. 351 /01.


Amianto ed altri materiali rimossi nei pressi di Bivona Il Gruppo Tutela Ambientale del Settore Ambiente diretto dall'lng. Bernardo Barone, ha iniziato i lavori di bonifica di due strade di competenza della Provincia Regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio Comunale, Attualmente è in corso la rimozione di un notevole quantitativo di amianto (almeno sei "big bags" già pronte per essere trasportate ai centri autorizzati stoccaggio e smaltimento di questo pericoloso materiale) sulla Strada Provinciale n 34 Bivio Tamburello Bivona. Oltre all'amianto, sono stati rimossi anche pneumatici dismessi e materiale ferroso di varia origine, segnalati dal personale stradale del Libero Consorzio e dagli agenti del Corpo Forestale Regionale che svolgono il proprio servizio in quelle zone. i lavori, coordinati dal direttore di cantiere georn. Vincenzo Dainotto, sono eseguiti dagli operai dell'impresa "Ecorecuperi" di San Cataldo, aggiudicataria dell'appalto perla raccolta, trasporto e conferimento in discarica (o presso le ditte autorizzate al recupero) dei rifiuti. Dopo la SP n. 3 sarà la volta della SPC (cx consortile) n. 36 Borgo Pasquale-Vallelunga. Direttore dei lavori di queste operazioni è Nando Parello, mentre Giovanni Bellavia e Rosolino Chibbaro sono, rispettivamente, il funzionario responsabile e il responsabile unico del procedimento.

GIORNALE DI SICILIA STATISTICA. Ne mese di luglio si è registrata la terza flessione consecutiva. Positivo il dato dei primi sette mesi Nemmeno l'estate ferma il trend negativo di presenze turistiche nell'Agrigentino. Nonostante il saldo turistico dell'anno in corso sia ancora positivo, anche nell'ultima rilevazione, quella del mese di luglio, si è registrata la terza flessione consecutiva. Una leggera flessione delle presenze nelle strutture turistico - ricettive con un —4,09%. Rimane positivo invece il saldo dei primi sette mesi del settore. In provincia di Agrigento, infatti, rispetto allo stesso periodo del 2013, da gennaio a Luglio le presenze turistiche, 651.014 contro 645.570 in tutta la provincia, sono aumentate, sia pure lievemente, dello 0,84 %. Si interrompe anche il trend positivo delle presenze relativo ai turisti italiani che subiscono una flessione dcl 4,42%. Per gli stranieri il calo è del 3,62%. I dati sono elaborati dall'osservatorio turistico del settore Attività economiche e produttive" del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Complessivamente da gennaio a luglio, gli arrivi nelle strutture turistiche e ricettive, registrano un aumento dello 0,27% rispetto allo stesso periodo del 2013. A luglio si è, invece, registrata una flessione degli arrivi dell'i 09%, sempre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel mese di luglio rispetto allo stesso periodo del 2013, gli arrivi nelle strutture turistiche degli italiani sono quasi invariati — 0,16% mentre per gli stranieri il saldo negativo è del 2,12%, mentre il calo maggiore delle presenze complessive attesta un soggiorno dei turisti più breve nella nostra provincia rispetto allo scorso anno. Da gennaio a Luglio il dato positivo dei turisti italiani si riferisce sia rispetto al numero di arrivi con un saldo positivo del 6,29 % che nei giorni complessivi del soggiorno (presenze) con un più 6,57%. Per gli stranie ri, nei primi sette mesi, invece la situazione è negativa rispetto allo scorso anno con un calo delle presenze del 5,11%. Intanto sale a quota 18.628 posti letti la capacità ricettiva dell'Agrigentino. Sono 33 in più rispetto all'ultima rilevazione, ed è stato possibile raggiungere questo numero grazie alle nuove classificazioni di strutture operate dal settore "Promozione turistica ed attività economiche e produttive", nel mese di settembre. I dati sommo disponibili on-line, nel sito del Libero Consorzio provincia.agrigento.it nel portale del turismo. ('PAPI)

Livesicilia.it Crocetta li ha cacciati, ora l'assessorato è vuoto. Il fallimento delle rotazioni nella Formazione


Di Accursio Sabella PALERMO - E adesso il governo si accorge che all'assessorato della Formazione il personale non basta. Adesso, solo adesso si accorge che la maxirotazione vouta dal presidente della Regione Crocetta pochi mesi dopo il proprio insediamento ha portato più problemi che benefici. Anzi, per usare le parole del neo dirigente generale Gianni Silvia, quel megatrasferimento ha provocato "un danno sul buon andamento dell'azione amministrativa".
E dire che quella maxirotazione era stata indicata come uno dei primi effetti della rivoluzione. Del cambiamento. Della rottura. Via i funzionari che fino ad allora avevano gestito le pratiche di quel settore. E con essi, in qualche caso, nell'idea del governo, via anche un po' di conflitti di interesse e posizioni ambigue. Già. Peccato però che dopo la deportazione dei dipendenti, non sia arrivato nessuno al loro posto. Lasciando il dipartimento sottodimensionato, indebolito. E lo sanno bene i tanti lavoratori che a più riprese hanno chiesto notizie sugli stipendi arretrati. Stipendi che non arrivavano anche, stando alle giustificazioni provenienti dal dipartimento, per "carenza di personale".

Era il gennaio del 2013, quando alla Regione si avvertì il primo vero "terremoto". Il presidente Crocetta con l'assessore Scilabra decidono di trasferire il personale dell'assessorato alla Formazione (una sessantina di persone) ad altri dipartimenti. Il provvedimento arriva dopo le denunce del governatore e dell'assessore sulla gestione dei fondi della Regione, finiti in conti personali di alcuni dipendenti. Le inchieste coinvolgono anche alcuni enti di formazione che avrebbero utilizzato risorse destinate a pagare i corsisti per altri scopi. "Con questo provvedimento - commentava allora Crocetta - si mette fine ad una gestione consolidata, nel settore formazione che ha coinvolto l'assessorato, in questi anni, in una serie infinita di scandali". Sarà. Di certo c'è che con quel provvedimento il presidente della Regione ha praticamente immobilizzato un dipartimento impegnato in tante operazione delicatissime. Oltre a quelle riguardanti i rendiconti sui Fondi europei anche quelle relative all'emissione dei mandati di pagamento nei confronti dei lavoratori.

Ovviamente non è la rotazione in sé a creare il danno. Quanto il fatto che a quella rotazione non sia seguita alcuna sostituzione del personale. Quei posti, insomma, sono rimasti vuoti. E incassato il plauso (anche il nostro, in quei giorni) per un provvedimento che appariva utile, il governatore non ha, come dire, completato l'opera. E ha finito per lasciare gli uffici sguarniti.

A dirlo, adesso, è, paradosso nel paradosso, lo stesso Crocetta. Con una delibera di giunta che porta la sua firma e che potrebbe persino suonare come un mea culpa. Una delibera che si fonda anche sui primi atti del nuovo dirigente generale Gianni Silvia. Che ammette: qua siamo davvero in pochi. "Lo scrivente - fa sapere Silvia all'assessore Scilabra con una nota del 16 settembre scorso - ha operato una ricognizione della dotazione di personale dell'intero dipartimento. All'esito della stessa, è emerso che a far data dal primo gennaio 2013 lo scrivente dipartimento ha visto ridotte in modo significativo le unità di personale allo stesso assegnate".

Nel gennaio del 2013, era già in carica, da qualche mese, il governo Crocetta. È lui a volere quelle rotazioni. "In particolare - prosegue Silvia - sono venute meno 94 unità di personale, trasferite presso altro ramo dell'Amministrazione, senza che al contempo si sia provveduto a reintegrare la struttura delle qualifiche venute meno per effetto di detti trasferimenti". Il passaggio, ovviamente, tira in causa più o meno implicitamente, l'ex dirigente generale Corsello che non avrebbe "rimpiazzato" i funzionari trasferiti dal presidente.

Ma quelle rotazioni hanno danneggiato l'assessorato. E Silvia non gira troppo attorno alla questione: "Il maggior danno sul buon andamento dell'azione amministrativa è stato determinato dalla perdita di figure di alto profilo". Questo passaggio nella lettera di Silvia, si tinge un po' di giallo. Nella delibera di giunta che si basa anche su questo documento, le parole del dirigente vengono meglio specificate. "La frase - si legge nella delibera - è da intendersi 'la maggiore difficoltà di perseguire il buon andamento dell'azione amministrativa". Si sa, parlare di "danno" quando si ha a che fare con l'Erario non è mai troppo conveniente.

Ma la "carenza organica" dovuta ai trasferimenti, prosegue Silvia, "ha comportato numerose segnalazioni da parte dei vari dirigenti di servizio di questo dipartimento, i quali hanno lamentato l'impossibilità, in più occasioni, di raggiungere gli obiettivi specifici della struttura intermedia ai medesimi assegnata". Inutili gli atti di interpello in passato emanati dall'amministrazione. La scelta delle rotazioni ha finito per rappresentare un autogol. Nessun funzionario ha risposto alla chiamata dell'assessorato. "Appare di tutta evidenza - scrive Silvia - come il personale incardinato presso questa struttura dipartimentale sia fortemente sottodimensionato". Da qui, la richiesta, contenuta nella delibera di giunta del 7 ottobre scorso, al dirigente generale della Funzione pubblica Luciana Giammanco di "porre in essere le iniziative ritenute utili, nel rispetto delle disposizioni contrattuali, al fine di individuare le risorse umane per far fronte alle esigenze lavorative del dipartimento". La dirigente, insomma, provi a mettere una pezza sui danni (già, i danni) creati dalle "rivoluzionarie" rotazioni del presidente Crocetta.


Televideoagrigento.it
Approda alla Camera dei deputati e all'Ars l'inchiesta giudiziaria sulle false invalidità civili legate alla legge 104.
Presentate due interrogazioni a firma Movimento cinque stelle.


Effetto boomerang dell'inchiesta-scandalo 104 ad Agrigento. Approda alla Camera e all'Ars la vicenda con una doppia interrogazione a firma del Movimento cinque stelle. A Montecitorio l'atto ispettivo porta la firma della deputata Giulia Di Vita che chiede ai ministri del Lavoro, Giuliano Poletti e alla Salute, Beatrice Lorenzin, di indicare con esattezza il numero dei controlli relativi al piano di verifiche straordinarie Inps sui cosi detti "falsi invalidi", il numero delle revoche dei benefici ed una stima del danno erariale provocato dal fenomeno. Ed il deputato regionale pentastellato, Matteo Mangiacavallo, chiede al governo regionale controlli a tappeto in tutte le Asp della Sicilia per scongiurare eventuali ulteriori abusi dei benefici nati per tutelare ed assistere i veri soggetti svantaggiati. Intanto l'inchiesta "la carica delle 104", condotta dalla Digos e coordinata dalla Procura di Agrigento, approda al Tribunale del riesame di Palermo. Tutte le udienze per gli indagati finiti in carcere saranno celebrate tra oggi e domani. In stato d'arresto, lo ricordiamo sono 12 persone, più 5 obblighi di presentazione oltre alla denuncia di un centinaio di persone. E non si esclude che il bilancio dell'operazione possa aggravarsi. Gli agenti della Digos hanno prelevato altri incartamenti, adesso al vaglio degli inquirenti, dall'Ufficio Scolastico provinciale di viale della Vittoria relativi ai movimenti del personale in servizio nelle scuole che usufruisce della famigerata 104. E questo sulla base di un protocollo di legalità che l'ufficio scolastico, allora Provveditorato agli Studi, siglò nel 2007 con la Prefettura. Intanto all'Asp di Agrigento parte la rivoluzione delle commissioni di invalidità. Ad annunciarla è il direttore generale, Salvatore Ficarra. Il bando per partecipare è già uscito, si tratta di 18 commissioni mediche che rimarranno in carica per tre anni con la possibilità dell'azienda  di attivare la rotazione delle commissioni o dei membri ogni 18 mesi. Sarà obbligo per ogni membro avvertire i colleghi, allontanarsi e mettere a verbale che la commissione sta visitando un proprio assistito, coniuge o parente. Non potrà far parte delle commissioni chi ricopre cariche pubbliche elettive o per nomina. 

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