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Rassegna stampa del 5 novembre 2014

GIORNALE DI SICILIA
La "Strada degli scrittori"arriva a GenovaInizia oggi l'esperienza della Stradadegli Scrittori che, con il Distretto Turistico Valle dei Templi,sarà nello stand della Regione Sicilia ad ABCD - Borsa del TurismoScolastico e Studentesco di Genova. Il giornalista Felice Cavallaro,ideatore del progetto, terrà sei conferenze, già inserite nelprogramma incontrando operatori del settore, docenti, genitori estudenti. «Presenteremo una
proposta di itinerario per una gita diistruzione di quattro giorni - spiega l'amministratore delDistretto Gaetano Pendolino - e cattureremo attenzione dei visitatoricon l'attore Francesco Naccari, che leggerà brani tratti dalleopere dei nostri scrittori.
Inoltre inviteremo educatori eoperatori alla visione dei cortometraggi realizzati sulla Stradadegli Scrittori, per iniziativa dell'assessorato regionale delTurismo e il Sicilia Film Commission, da giovani registi del CentroSperimentale di Cinematografia, guidati dal direttore della sedeSicilia della Scuola Sperimentale di Cinematografia di Palermo, IvanScinardo». (AMM)

AUTOTRASPORTATORIIl 14 novembre la seconda sessioned'esamiSi Svolgeranno il 14 novembre, alle8.15 nella Sala "5. Pellegrino, in Via Acrone ad Agrigento, gliesami della Il' sessione 2ol4perIaccesso alla professione diautotrasportatore di merci su strada I candidati che supereranno gliesami potranno svolgere la professione in Italia e su tutto ilterritorio dell'Unione Europea. Per ulteriori informazioni visitareil sito wvvw.provincia.agrigento.it oppure chiamare i numeri0922/593134 - 593123.

I NODI DELLA SICILIA. Ilneoassessore all'Economia Baccei: «Taglieremo le spese inutili,così troveremo i fondi per l'occupazione». Addio di Leanza adArticolo4
Crocetta: «Subito risposte aimprese e precari»
Il presidente della Regione presentala nuova giunta: «L'accordo è un capolavoro». Entro un mese lariforma dei forestali
Entro un mese la riforma dell'impiegodei forestali, poi tagli alle spese per poter approvare laFinanziaria nei primi mesi del 2015, dopo l'esercizio provvisorio:Rosario Crocetta porta il
nuovo governo sotto i flash deifotografi e mostra come sarà la fase tre della legislatura.
E' un nuovo inizio, con una squadracoesa, è la sintesi politica del presidente. La squadra coesa èquella espressa da tutte le anime della coalizione: si rivedono nona caso a Palazzo d'Orleans tutti i leader del Pd in primisAntonello Cracolici che ha guidato fino a pochi giorni fa l'attaccodei cuperliani al governo. Ci sono Giuseppe Lupo e il capogruppoBaldo Gucciardi a rendere palese la pace fra le correnti. «Senzaquesto nuovo patto fra alleati si sarebbe andati alle urne. L'accordoè un capolavoro» ammette il presidente. A Palazzo d'Orleansarriva anche Lino Leanza, che porta in dote sei deputati. Durante laconferenza stampa Leanza ha annunciato l'uscita da Articolo 4
per fondare un proprio nuovo movimentoche vedrà altri 5 deputati regionali: Salvatore Cascio, GiambattistaColtraro, Carmelo Currenti, Luisa Lantieri e Totò Lentini. Il pattocon Luca Sammartino e Valeria Sudano si è rotto proprio sulla nominadegli assessori.
Sammartino e Sudano non si sentonorappresentati, avrebbero voluto un loro esponente ma ha prevalsoLeanza che ha indicato Nino Caleca all'Agricoltura. Con Sudano eSammartino - che
per il momento non passanoall'opposizione ma si mettono in posizione critica restano invecePaolo Ruggirelo, Alice Anselmo e Raffaele Nicotra. La prima prova delvoto di questa ritrovata alleanza ieri è stata rinviata. C'è daeleggere il vice presidente dell'Ars, carica a cui aspiral'opposizione.
Ma il centro destra non ha trovatol'unità su un nome e dunque tutto è slittato.
È uno scenario a cui si guarda coninteresse nel Pd perchè potrebbe scapparci il colpaccio di eleggereun democratico (si fa il nome di Lupo). Soprattutto se il rinviodella votazione si trascinerà
fino a metà dicembre, quando verrannorinnovati anche i vertici delle commissione e i cuperliani dovrebberolasciare spazio ai renziani.
Crocetta guarda agli equilibri politicicon ritrovata fiducia. Ma ad agitarlo è l'agenda programmatica:«Quello appena trascorso è stato un anno terribile, in cui abbiamodiscusso solo di Finanziaria. Dobbiamo riuscire a fare meglio. Seserve, andremo all'esercizio provvisorio per approvare prima dellamanovra alcune riforme importanti. Quella della Formazioneprofessionale, quella della macchina burocratica. Ogni giornodobbiamo mettere a posto un tassello della rivoluzione».
Sono i forestali che ritornano piùvolte al centro del dibattito. È chiaro che la spesava ridotta. MaCrocetta annuncia che la riforma partirà dal loro impiego: « Devolavorare su progetti di prevenzione del dissesto idrogeologico.Dobbiamo abbassare la spesa regionale e lavorare su quella perinvestimenti, In pratica, bisogna fare in modo che i progetti in cuilavorano i forestali siano finanziabili con i fondi europei. Ilprincipio guida in generale è che «dobbiamo tagliare la spesasuperflua e parassitaria e dare risposte vere a imprese e precari.Solo così ripartirà lo sviluppo. Gli assessori sono coscienti delladrammaticità della situazione». Il presidente precisa pure che laprogrammazione dei fondi europei, delega al centro di un braccio diferro nel Pd, sarà collegiale. E infine sfida l'opposizione sulleriforme: «La politica non è guerra, quelli che dicono sempre nosono i peggiori nemici dello sviluppo».
Accanto a Crocetta si moltiplicano gliinterventi degli assessori. li supertecnico all'Economia,Alessandro Baccei sottolinea che «c'è la volontà del governocentrale di sostenere il percorso di risanamento della Regione.Taglieremo le spese inutili, così troveremo i fondi perl'occupazione». Antonio Purpura anticipa che per rilanciare i beniculturali «bisognerà valorizzare gli asset del nostro patrimoniodal punto di vista economico».
Fuori dal Palazzo arrivano aperture dicredito. Per Michele Pagliaro della Cgil »Crocetta annuncia riforme.Entro dicembre dovranno esserci i risultati». E per Ettore Pottinodi Confagricoltura »serve la concertazione per varare riforme chevanno dal credito agrario allo snellimento delle procedureburocratiche, dall'ammodernamento degli enti regionali alla lottaalla contraffazione, dall'incentivazione dei nuovi strumentiaggregativi alla regolamentazione degli accordi commerciali, oltrealla riorganizzazione del sistema dei controlli dei prodottid'importazione».

«C'È UN'EMERGENZA PROVINCEVARARE LA RIFORMA PER FARE CHAREZZA»Spinge per risolvere al più prestol'impasse in cui sono piombate le Province, avverte dei rischi chepossono nascere se verrà soppressa la figura del Commissario delloStato e rimanda il giudizio sul nuovo governo. Giovanni Ardizzone,presidente dell'Ars, legge la nuova fase politica alla luce delleemergenze che governo e Parlamento saranno chiamati ad affrontare abreve.
Crocetta parla di una fase nuova.Quali provvedimenti dovrebbe portare all'Ars con priorità?
«La prima emergenza da risolvereriguarda il governo delle vecchie Province. Al di là della riformaorganica siamo in uno stato di incertezza perchè i commissari adaria, che il governo ha nominato in attesa di approvare la norma chepermette di tornare al commissari straordinari, hanno poteri moltolimitati. C'è un problema di rappresentanza legale dell'ente cheva chiarito subito".
Poi si dovrà finalmente affrontarel'ultimo atto della riforma. Ancora oggi ci sono due testi, uno delgoverno che lavora a una propria regolamentazione e l'altropromosso da lei che punta al recepimento della Delrio. Quale andràavanti?
«In realtà non sono molto diversi, Ebisogna iniziare col dire che la riforma Delrio, essendo di naturaeconomico-sociale, è applicabile in Sicilia. La vera differenza frai due testi è nella governance che si prevede per le cittàmetropolitane e per i liberi consorzi. Delrio assegna la guida dellecittà metropolitane automaticamente ai sindaci dei capoluoghi,mentre una parte autorevole del Parlamento regionale proponel'elezione diretta. Poi c'è il problema delle funzioni e deiconfini, Il testo di Delrio, a cui si ispira quello maturato all'Ars,armonizza i confini dei liberi consorzi con quelli delle vecchieProvince e dà inseguito la possibilità di staccarsi. Infine, nellesto maturato all'Ars le funzioni sono quelle previste dallavecchia legge che ha dato vita alle Province, a cui si aggiunge unrecepimento automatico di quelle che lo Stato attribuirà con lapropria riforma. Ma si può arrivare a una mediazione fra il testodel governo ) regionale e quello dell'Ars».
Quali altre riforme suggerisce?
Si parla tanto di quella della pubblicaamministrazione. Ma io mi pongo anche un problema, attualizzare loStatuto siciliano alla luce delle riforme che stanno maturando eanche del molo che dovrà avere il Commissario dello Stato dopo lasentenza della Consulta che sta per arrivare. Ne ho già discusso inconferenza dei capi- gruppo e procederemo quanto prima alla creazionedi una commissione per la riforma dello Statuto.
Si riferisce al rischio che vengasoppressa la figura del Commissario dello Stato?
Dobbiamo renderci conto che la Siciliaè sotto osservazione. Ma davvero pensiamo che col controllosuccessivo sulla legge che dovrebbe fare il consiglio dei ministri il giudizio sarà scevro da meccanismi politici?
Quali rischi individua?
Se una legge sulle assunzioni vienebloccata dal controllo preventivo del Commissario dello Stato,restiamo soggetti a un giudizio tecnico. Domani, se la figura delCommissario dello Stato venisse abrogata, il controllo sarebbe delgoverno nazionale. E quindi oltre al giudizio tecnico ci sarà pureuna valutazione politica. Sarà un vantaggio?».
Una riforma dello Statuto potrebbemodificare questo scenario?
«Sul controllo delle leggi no, ma unariforma serve anche a superare istituti ormai troppo vecchi oinapplicati. Penso, per esempio, alla previsione secondo cui ilpresidente della Regione è anche capo della polizia».
Crocetta ha detto che il 2014 èstato un anno orribile perchè si è discusso solo di Finanziaria.Lei che 2015 si attende dal punto di vista legislativo?
«Intanto vorrei precisare chequest'anno abbiamo fatto anche tante altre leggi. E dal punto divista del numero di sedute abbiamo lavorato molto più di altriconsigli regionali, per la precisione il doppio della Lombardia e delVeneto e il quadruplo dell'Emilia Romagna. A maggior ragione possoassicurare che il 2015 non sarà un anno in cui si parlerà solo diFinanziaria. Bisogna sganciare il Parlamento dalle dinamiche digoverno. Abbiamo l'autorevolezza per esitare leggi di riforma,basta guardare al numero di disegni di legge giunti da tutti i gruppiparlamentari.
Crocetta e i partiti parlano inquesti giorni di "clima nuovo» intorno agli assessori. E si diconosicuri che ciò aiuterà l'approvazione delle riforme. Lei èottimista?
lo mi auguro che il clima sia buono eaiuti le riforme. Per quanto riguarda gli assessori, comincino colprendere confidenza con i banchi di Sala d'Ercole e anche conquelli delle commissioni. Sarebbe un buon inizio».
Nel 2014 siete stati anche criticatiper la questione del tetti di stipendio. Avete un limite dl 240 milaeuro, mentre alla Regione ce n'è uno da 160 mila che però il Cgateme possa essere incostituzionale. Che idea si è fatto di questavicenda?
«Il parere del Cga mi sembra ovvio,visto che suggerisce di adeguarsi ai tetti di stipendio nazionali. Èin linea con i principi di diritto e non insegue la moda delpopulismo. Però vorrei precisare un'altra cosa.
Prego.
Noi all'Ars abbiamo fatto quello cheal Parlamento nazionale non hanno fatto. Cioè abbiamo ridottodavvero gli stipendi diminuendo la spesa di 71 milioni nelquinquennio. Consegniamo alla prossima legislatura un Parlamento piùsnello e più organico nei costi,'.
Negli ultimi tempi non sono mancatesue sottolineature sul differente atteggiamento del Parlamentonazionale e di quello regionale rispetto a vari temi.
Lo penso anche della legge Severino.Che prevede regole diverse per i parlamentari nazionali e per quelliregionali rispetto a stesse fattispecie. A Roma la decadenza scattasolo quando si è condannati a pene superiori a due anni, mentre neiconsigli regionali è prevista anche per pene inferiori ai due anni.È incostituzionale e illogico, lobo dovuto prendere atto delladecadenza di un deputato regionale, Salvino Caputo, per un reatominore e una condanna inferiore a quella che, invece, non ha impeditoal sindaco di Napoli di tornare in sella. Non c'è dubbio che lalegge Severino vada rivista, dispiace solo che perchè a Roma se neaccorgessero è servito un caso De Magistris.
LA SICILIA

Il Commissario precario con originiriberesi
Si dovrebbe insediare formalmentestamattina Vincenzo Lauro, funzionario direttivo della RegioneSicilia e nuovo commissario ad acta del Libero consorzio diAgrigento.
Nato a Ribera nel 1952 e nellacittadina ha compiuto gli studi della scuola elementare e media.Successivamente, si è trasferito in Svizzera a Losanna dove hafrequentato l'istituto tecnico commerciale e dove ha conseguito ildiploma che nel 1992 gli ha permesso di vincere il concorso pubblicodi assistente contabile e di raggiungere oggi la funzione direttiva.Da giovane ha lavorato al gruppo parlamentare della Dc all'Ars edstato molto vicino all'onorevole Angelo La Russa, anche se da anninon fa più politica attiva.
Un incarico, il suo come quello deglialtri commissari ad acta nominati dalla Regione, fortementecaratterizzato dalla precarietà: nello stesso decreto di nomina èinfatti precisato come il suo compito primario sia il controllo delcorretto funzionamento dell'Ente ma che, essendo appunto 'adacta", non potrà firmare alcun atto se non preventivamenteautorizzato dall'Assessorato regionale agli Enti Locali. Gli saràquindi sostanzialmente impossibile svolgere la quotidiana attivitàdi amministratore e si spera, quindi, che la parentesi del"commissario del commissario" possa essere estremamente breve.Del resto, teoricamente, dovranno servire solo a "tamponare"mentre l'Aula approva una "leggina" che consenta di nominaredei nuovi commissari.
Intanto nella giornata di lunedìl'ormai ex commissario Benito Infurnari ha lasciato le consegne.L'ex funzionario ha salutato personalmente i dipendenti ed haricevuto in forma privata i deputati Vincenzo Fontana e Nino Boscoprima di recarsi presso i locali dell'Ato Idrico per fare lostesso. Improbabile, da quanto emerge, la sua riconferma, dato chetrattandosi di un soggetto in quiescenza la sua nomina sarebbe non inconformità con la legge nazionale.
Si apre quindi nuovamente la "fiera"del "toto-commissario" per l'individuazione del dirigenteregionale che dovrà guidare l'Ente in questa fase di passaggio chesi presenta tutt'altro che facile. Tra i "nodi" da dipanare cisono il rinnovo dei contratti dei precari, l'assenza di fondi daparte dello stato e la sopravvivenza di partecipate cruciali per ilterritorio come il Cupa.
A pesare sulle scelte del presidentedella Regione, ovviamente, saranno poi i nuovi equilibri politici chescaturiscono dal recente rimpasto. Se Infurnari è stato da sempreindicato come "gradito" al Ncd, è possibile che adesso Crocettapossa decidere di ripiegare su soggetti vicini a formazioni più"amichevoli" oppure, come fatto nel caso del commissario delComune Luciana Giammanco, su uomini o donne di propria strettafiducia.
G.s.

FONDI UE, PER IL 2014.2020 ARRIVANO44 MLD (22,2 PER IL SUD). "CHI NON LI USA BENE SARA' "SOSTITUITO"
Delrio: la Sicilia deve spenderesubito 600 mm
ANNA RITA RAPETTA
ROMA. Il Paese può tornare a cresceree i fondi Ue sono l'occasione per far fare un passo in questadirezione. Ne è convinto il sottosegretario Graziano Delrio che ieria Palazzo Chigi ha presentato l'Accordo di partenariato 2014-2020sottoscritto con l'Ue per sbloccare 44 miliardi di euro di fondistrutturali, di cui 22,2 destinati alle regioni del Sud.
Un tesoretto che non possiamopermetterci di perdere, avverte Delrio mettendo in guardia gliamministratori poco virtuosi: chi non userà bene i fondi saràsostituito e per farlo il governo userà i poteri previsti dalloSblocca-Italia. E questa la linea dell'esecutivo che in qualchemodo cerca di arginare le voci critiche che si sono levate nellastessa maggioranza. Come quella di Francesco Boccia, esponente Pd epresidente della commissione Bilancio, secondo cui non si possonocontinuare a scaricare responsabilità sulle Regioni incapaci"senza "fare nomi e cognomi" e senza rispondere con "azioni esanzioni". Tutto nasce dalla norma della legge di Stabilità chedistrae risorse dai fondi Ue destinati alle aree svantaggiate. "Nonè vero che il governo toglie 3 miliardi di euro al Sud, ma dobbiamosmetterla di essere il Paese delle deroghe e delle proroghe, se ifondi
non vengono usati entro una tale datavengono sospesi e riprogrammati", spiega il sottosegretarioannunciando la fine delle deroghe per l'attuazione dei programmi."Contiamo di sostituire tutti quelli che non agiscono in manieracorretta", afferma: "Se hai chiesto i soldi per una strada checonsideri strategica e dopo anni ancora non hai iniziato a usarlivuoi dire che quel la strada tanto strategica non era, dunque queifondi vengono riprogrammati e usati altrove".
Entrando nel merito dell'Accordo dipartenadato 2014-2020, l'italia è il secondo Stato membro Ue perdotazione di bilancio, dopo la Polonia, che avrà 75 miliardi.Seguono la Spagna con circa 28 miliardi, la Romania 23, l'Ungheriae la Croazia circa 22 miliardi, il Portogallo 21, la Repubblica Ceca19. Le risorse comunitarie per l'italia sono così divise nei varifondi strutturali e d'investimento: ai Fondo europeo di svilupporegionale (Fesr) vanno 20,6 miliardi, al Fondo sociale europeo (Fse)10,4 miliardi; al Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale(Feasr) 10,4 miliardi; al Fondo europeo per gli affari marittimi e lapesca (Feamp) 537milioni. A questi si aggiungono 1,1 miliardi dellacooperazione territoriale europea e 567 milioni della GaranziaGiovani (Yei).
La priorità del Belpaese è ilMezzogiorno a cui sono destinati più della metà dei 44 miliardi."Come la Germania con la Germania Est, noi abbiamo un problema diunificazione del Mezzogiorno: ha grande capitale umano, ma sta unpasso indietro. Solo se cresce il Pii del Sud cresce il Pii delPaese: ma non basta spendere, bisogna spendere bene per vincere lasfida", spiega il sottosegretario aggiungendo che il governo vuoleanticipare al 2015 la presentazione dei piani strategici diintervento sui diversi settori, dalla ricerca alla lotta allapovertà, voluta da Bruxelles per il 2016.
Quanto al passato, ad oggi l'Italiaha speso circa il 61% dei fondi strutturali dell'Ue fruttodell'accordo 2007-2013. Al 31 dicembre si conta di arrivare a unaquota di spesa del 62,5%. "Ma bisogna arrivare al 70% che èl'obiettivo comunitario che abbiamo entro dicembre 2014, quindidobbiamo fare un notevole incremento di spesa", ha incalzatoDelrio, osservando, ad esempio, che la Sicilia ha 600 milioni di euroda spendere.

GdS online

IL PRESIDENTE DELL'ARS
Ardizzone: «C'è un'emergenzaProvince, varare la riforma per fare chiarezza»
di Giacinto Pipitone
PALERMO. Spinge per risolvere al piùpresto l'impasse in cui sono piombate le Province, avverte deirischi che possono nascere se verrà soppressa la figura delCommissario dello Stato e rimanda il giudizio sul nuovo governo.Giovanni Ardizzone, presidente dell'Ars, legge la nuova fasepolitica alla luce delle emergenze che governo e Parlamento sarannochiamati ad affrontare a breve.
Crocetta parla di una fase nuova. Qualiprovvedimenti dovrebbe portare all'Ars con priorità?
«La prima emergenza da risolvereriguarda il governo delle vecchie Province. Al di là della riformaorganica, siamo in uno stato di incertezza perchè i commissari adacta che il governo ha nominato in attesa di approvare la norma chepermette di tornare ai commissari straordinari hanno poteri moltolimitati. C'è un problema di rappresentanza legale dell'ente cheva chiarito subito».
Poi si dovrà finalmente affrontarel'ultimo atto della riforma. Ancora oggi ci sono due testi, uno delgoverno che lavora a una propria regolamentazione e l'altropromosso da lei che punta al recepimento della Delrio. Quale andràavanti?
«In realtà non sono molto diversi. Ebisogna iniziare col dire che la riforma Delrio, essendo di naturaeconomica-sociale, è applicabile in Sicilia. La vera differenza frai due testi è nella governance che si prevede per le cittàmetropolitane e per i liberi consorzi. Delrio assegna la guida dellecittà metropolitane automaticamente ai sindaci dei capoluoghi mentreuna parte autorevole del Parlamento regionale propone l'elezionediretta. Poi c'è il problema delle funzioni e dei confini. Iltesto di Delrio, a cui si ispira quello maturato all'Ars, armonizzai confini dei liberi consorzi con quelli delle vecchie Province e dàin seguito la possibilità di staccarsi. Infine, nel testo maturatoall'Ars le funzioni sono quelle previste dalla vecchia legge che hadato vita alle Province a cui si aggiunge un recepimento automaticodi quelle che lo Stato attribuirà con la propria riforma. Ma si puòarrivare a una mediazione fra il testo del governo regionale e quellodell'Ars».

La Sicilia

POLITICA
Ex Province, scaduti i commissari
la proroga rimane ferma all'Ars
PALERMO - Province nel caos in Sicilia:i mandati dei commissari straordinari sono scaduti il 31 ottobre e ilgovernatore Rosario Crocetta, in attesa della proroga degli incarichicon il disegno di legge all'ordine del giorno dei lavoriparlamentari di domani, ha nominato commissari ad acta, i cui compitituttavia sono limitati. A rischio è l'intera attività degli enti,a cominciare dai servizi sociali per i disabili.
L'Ars nei mesi scorsi ha approvato lalegge che cancella l'elezione diretta degli organismi delleProvince, sostituendo gli enti con i Liberi consorzi, noma che deveessere ancora completata con una nova legge che attribuisca compiti efunzioni. Diversi i testi depositati in commissione Affariistituzionali, compreso un ddl governativo e uno preparato dagliuffici della Presidenza su input del presidente dell'Assemblea,Giovanni Ardizzone.

Agrigentonotizie

"Un sms per dire no a droga ebullismo", riunione in Prefettura ad Agrigento
Scopo sarà favorire la condivisionedelle strategie di prevenzione e contrasto dei fenomeni e la massimadiffusione delle iniziative volte a contrastarli
Redazione
In occasione dell'avvio del nuovoanno scolastico, con direttiva del 15 settembre 2014, il ministrodell'Interno, Angelino Alfano, nell'ottica di un rafforzamentodelle attività di prevenzione e contrasto dei fenomeni di spaccio econsumo delle sostanze stupefacenti e di bullismo negli istitutiscolastici, ha promosso l'istituzione di un servizio telefonico(chiamando il numero 43002) al quale i cittadini potranno rivolgersiinviando un sms per segnalare (gratuitamente ed in modalitàprotetta) episodi di spaccio e di bullismo, ferma restando lafunzione dei numeri d'emergenza.
Ricevuto il messaggio (che dovràcontenere, all'inizio, l'indicazione della provincia ove si èverificato l'evento), la Questura tempestivamente disporrà ilconseguente intervento o curerà lo smistamento delle segnalazioniricevute, secondo modalità e criteri di alternanza tra le Forze diPolizia.
Per favorire la condivisione dellestrategie di prevenzione e contrasto dei fenomeni e la massimadiffusione delle iniziative volte a contrastarli, giorno 5 novembre2014, alle 10, presso la sede centrale della Prefettura di Agrigento,si svolgerà una riunione del Comitato provinciale per l'Ordine ela Sicurezza Pubblica alla quale sono stati invitati a partecipare,oltre ai rappresentanti delle Forze dell'Ordine, anche iprocuratori della Repubblica presso i Tribunali di Agrigento eSciacca, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale per iminorenni, nonchè il dirigente dell'Ufficio Scolasticoprovinciale, la Consulta degli studenti della provincia di Agrigento,il direttore dell'Asp e del Sert, il commissario straordinario delComune di Agrigento, quello di Licata, ed i sindaci dei Comuni diCanicattì e Sciacca.
Al termine della riunione si svolgeràuna conferenza stampa aperta agli organi di informazione, volta adassicurare ampia diffusione dei contenuti dell'iniziativa.




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