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Rassegna stampa del 25 novembre 2014

LA SICILIA
Libero Consorzio (ex Provincia) vende le quote della PraPLTerIl Libero Consorzio Comunale, già Provincia Regionale di Agrigento, continua la dismissione delle quote delle Società partecipate in suo possesso.Sono in vendita le azioni che rappresentano il 22,89% del capitale sociale della compartecipazione alla Società "Agenzia Pro.Pi.Ter Terre Sicane" con un prezzo a base d'asta di 11.600,00 per l'intera quota posseduta. I soggetti interessati possono presentare la propria offerta entro e non oltre le ore 11:00 del 18 dicembre 2014.L'avviso della vendita delle quote è disponibile sul sito internet dell'ente www. Provincia.agrigento. it, nella home page.L'aggiudicazione avrà luogo a favore del soggetto che avrà presentato l'offerta più vantaggiosa e li cui prezzo sia migliore o almeno pari a quello a base d'asta. Non saranno ammesse offerte a ribasso. L'aggiudicazione sarà definitiva a unico incanto. La società 'Agenzia PRO. PI. TER Terre Sicane" s. p. a., con sede nel comune di Sciacca, promuove attività dirette allo sviluppo del comprensorio.Pro. Pi. Ter. ha lo scopo di occuparsi di attività integrate di studio, di ricerca, di progettazione dì formazione, dì assistenza tecnica, di consulenza e sostegno nell'accesso a tutte le forme di sussidio regionale, nazionale e comunitario, esercitan-do anche il ruolo di connessione tra gli Enti pubblici e privati aderenti a patto da una parte e la Regione io Stato e l'Unione Europea dall'altra.
GIORNALE DI SICILIA
ENTI PUBBLICIL'ex Provincia mette in vendita le azioni della Propiternv, Il Libero Consorzio Comunale, già Provincia Regionale di Agrigento, continua la dismissione delle quote delle società partecipate in suo possesso.Sono in vendita le azioni che rappresentano il 22,89% del capitale sociale della compartecipazione alla Società "Agenzia PRO.PI.TER Terre Sicane" con un prezzo a base d'asta di 11.600,00 perl'intera quota posseduta. I soggetti interessati possono presentare la propria offerta entro e non oltre le ore 11 del 18 dicembre 2014, L'avviso della vendita delle quote è disponibile sul sito internet dell'ente , nella home page. L' aggiudicazione avrà luogo a favo - re del soggetto che avrà presentato l'offerta più vantaggiosa e il cui prezzo sia migliore o almeno pari a quello a base d'asta. Non saranno ammesse offerte a ribasso. L'aggiudicazione sarà definitiva a unico incanto.
PROV1NCIA. Di Natale: «Aspettiamo le motivazioni»Processo ai funzionari «Sul ricorso si deciderà»Il procuratore Renato Di Natale insieme all'aggiunto Ignazio Fonzo e al pm Carlo Cinque — questi ultimi due hanno rappresentato l'accusa al processo — valuteranno nelle prossime settimane se appellare il verdetto emesso venerdì scorso dal collegio di giudici presieduto da Francesco Provenzano che ha assolto quattro dei cinque funzionari dell'ex Provincia condannando a Otto mesi di reclusione il solo Ignazio Gennaro, vice direttore generale dell'ente, per sole tre delle venti imputazioni di abuso di ufficio contestate. «È presto per dirlo — spiega Di Natale — perché prima occorrerà leggere le motivazioni». I giudici (nel collegio anche Maria Alessandra Tedde e Giancarlo Caruso) hanno fissato in novanta giorni il termine per il deposito delle motivazioni. Subito dopo la Procura potrà impugnare, se lo riterrà, le assoluzioni e il difensore di Gennaro — l'avvocato Vincenzo Caponnetto — potrà appellare la condanna perle residue accuse rimaste in piedi. Gennaro è stato riconosciuto colpevole di avere rimborsato - in maniera illegittima - perché non sarebbe risultato il fine istituzionale - pranzi, cene e spese varie nei bar del presidente della Provincia Eugenio D'Orsi. Per Giuseppina Miccichè, Piero Hamel, Antonino Graci e Gaetano Gucciardo, nei cui confronti il pm Carlo Cinque aveva chiesto condanne da 7 mesi a un anno e sei mesi, è stata invece decisa l'assoluzione. (GECA)
Formazione, al palo i corsi per i licenziati Le Province chiedono l'affitto dei localiPALERMOCi sono mille ostacoli che impediscono al Ciapi di Priolo di marciare a pieno regime e impiegare tutti i 1.431 ex dipendenti degli enti di formazione. In un primo momento non si trovavano gli alunni per attivare i corsi, ora non si trovano le aule. E per quelle individuate è andato in scena una trattativa fra enti pubblici, una guerra fra poveri per accaparrarsi le ultime risorse del settore.Il Ciapi dovrebbe portare avanti i corsi tolti agli enti espulsi dal sistema per inchieste giudiziarie o amministrative. In pratica, con i finanziamenti recuperati la Regione sta tentando di svolgere ugualmente le lezioni affidandole a un proprio ente che così dà lavoro al personale delle strutture soppresse. Dovevano così trovare un paracadute in 1.431 anche se ad aver perso il posto nell'ultimo anno sono in duemila.Oggi però sono effettivamente partiti solo 95 corsi su 231  e vi trovano lavoro appena 495 persone. In realtà la Regione sarebbe pronta a far partire un'altra cinquantina di corsi ma l'assessorato alla Formazione sta incontrando una difficoltà inattesa: contava di risparmiare utilizzando le scuole invece di sedi in affitto e invece ha scoperto che anche per le aule pubblica dovrà pagare. Gli istituti, soprattutto quelli superiori, hanno infatti chiesto il pagamento di un affitto e in alcuni casi a questa richiesta si è aggiunta anche quella della Provincia. Enti a loro volta al verde che stanno provando a far cassa.L'assessore Maria Lo Bello non l'ha presa benissimo: «Trovo giusto che le scuole ci chiedano un contributo perchè i nostri corsi si svolgeranno nel pomeriggio e dunque c'è da pagare lo straordinario di bidelli e altro personale. Mi meraviglia invece che altre richieste di affitto arrivino dalle Province. Gli enti pubblici dovrebbero collaborare». La Lo Bello sottolinea che «fino a ora l'unica scuola clic non ha chiesto nulla offrendoci i locali gratuitamente è quella di Librino», che sì trova in uno dei quartieri più degradati di Catania.Le difficoltà del Ciapi stanno aggravando la crisi del settore. Ieri Cgil, Cisl e Uil hanno portato i formatori in strada per protestare contro i ritardi nel pagamento degli stipendi e il rischio licenziamenti. La preoccupazione maggiore dei sindacati è però sul ritardo nell'attivazione della cassa integrazione. Giuseppe Raimondi della Uil ha calcolato che «la crisi del settore è tale che alla fine dell'anno avremo 4 mila lavoratori su 8 mila in attesa della cassa integrazione». Anche la Cisl con Giovanni Migliore chiede «risposte urgenti sugli ammortizzatori sociali». E la Cgil con Giusto Scozzato ha avvertito che «se il governo pensa di risolvere i problemi sottraendosi al confronto, siamo proprio messi male». Il riferimento è a un incontro chiesto e non ottenuto con l'assessore al Lavoro, Bruno Caruso. Il rifiuto ha inizialmente portato all'occupazione dell'assessorato ma poi la stessa Cgil ha reso noto che i lavoratori hanno avuto un primo incontro con la Lo Bello ieri e attendono per oggi il faccia a faccia con Caruso. Che andrà in scena in un clima di grande tensione. (GIA:PI)
canicattìweb
Naro, in agitazione i lavoratori precari del Comuneda Redazione Canicatti Web I lavoratori precari del Comune di Naro, nell'ambito dello stato di agitazione indetto a partire da lunedì 24 novembre su richiesta dell'assemblea dei precari che rivendica la stabilizzazione, vuole  cogliere l'occasione per ricordare come la locale politica si sia completamente disinteressata al problema , nonostante gli stessi mantengano in efficienza tutti gli uffici del Comune.L' appello dei Precari di Naro a tutti i colleghi della Sicilia e quella produrre mobilitazioni comuni che mettano insieme tutte le rivendicazioni, a partire dalle stabilizzazioni .. La mobilitazione per la stabilizzazione di tutti i  lavoratori ad oggi a tempo determinato non si ferma, i precari sono intervenuti a un assemblea interna , presso l'aula consiliare del Comune rivendicando le loro ragioni è sicuramente quella principale  è il diritto di sapere quale brutto gioco si stia mettendo in atto sulla loro pelle e  sulla loro dignità.La sensazione dei lavoratori e che i politici di turno, desiderano che tutto rimanga così ,in modo da poter avere uffici funzionanti e lavoratori a basso costo, all'insegna del vecchio detto " A VUTTI CHINA E A MUGLIERI M'BRIACA" .Adesso basta, non ci si ferma, e ci si augura che con questa forma di lotta civile, Politici e Funzionari capiscano una volta per tutte che non siamo contro nessuno ma rivendichiamo semplicemente i nostri diritti sanciti anche da numerosi interventi della Corte Europea.I lavoratori Precari del Comune di Naro
Delia, Proroga precari negli enti locali: Intervento del Sindacoda Redazione Canicatti WebIl sindaco di Delia, Gianfilippo Bancheri, risponde al grido di allarme del sindaco del comune di Sant'Angelo di Brolo, Basilio Caruso che, con una lettera inviata all'Anci e ai sindaci dell'isola, ha chiesto una proroga per i lavoratori precari degli enti locali e le assunzioni a tempo indeterminato.<<Sono d'accordo con il sindaco di Sant'Angelo di Brolo - ha dichiarato il sindaco di Delia. D'altronde le preoccupazioni che lo hanno spinto a scrivere una lettera all'Anci e ai sindaci siciliani sono anche le mie e non da ora. Conosco bene le sue argomentazioni. Da anni, ormai, viviamo anche noi con lo spauracchio del blocco dei servizi comunali in caso di mancata proroga dei lavoratori precari>>.<<E' da mesi - ha aggiunto Bancheri - che seguo la vicenda dei precari, sulla quale quasi giornalmente mi sento con gli altri sindaci e con i dirigenti dell'Anci Sicilia. In particolare con il suo segretario generale, Mario Alvano, al quale ho proposto delle iniziative concrete e appropriate per affrontare e risolvere il problema. Ultimamente mi sono sentito anche con il dottore Morale dell'assessorato alle Autonomie locali il quale mi ha annunciato che a breve ci convocherà per sederci ad un tavolo tecnico con il nuovo assessore regionale>>.Il sindaco Bancheri nel condividere le preoccupazioni di Caruso si è dichiarato comunque fiducioso. Certo c'è in ballo il futuro di 20 mila famiglie e del loro reddito. Tuttavia la battaglia in difesa dei lavoratori precari non è chiusa - dice il sindaco di Delia - e se saremo uniti possiamo farcela>><<Di fronte a una simile prospettiva non potevo rimanere in silenzio - ha aggiunto Gianfilippo Bancheri. Da parte mia ho già telefonato al vice presidente Anci Sicilia per esprimere la mia piena solidarietà al collega di Sant'Angelo di Brolo e chiesto iniziative concrete per fronteggiare con forza una situazione che ormai ha i connotati dell'urgenza, visti i vincoli della normativa finanziaria nazionale e visto che potremmo presto trovarci da un lato nell'impossibilità di assicurare molti dei servizi comunali alla cittadinanza e dall'altro con un esercito di nuovi disoccupati in una situazione che è già grave e preoccupante di per se>>.Il sindaco Bancheri che ha condiviso le preoccupazioni di Caruso si è dichiarato comunque fiducioso. La battaglia in difesa dei lavoratori precari è giusta. C'è in ballo il futuro di 20 mila famiglie e del loro reddito. Nulla è ancora perso. Credo fermamente invece che se saremo uniti possiamo farcela>>.

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