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Rassegna stampa del 13- 14- 15 dicembre 2014

13 - sabato
GIORNALE DI SICILIA
CANICATTI'SCUOLA A fare esplodere la protestala rottura di un tubo dell'acqua che ha provocato alcuneinfiltrazioni nelle già martoriatemura delle classi dell'istitutoSicurezza, gli studenti scrivono aDiomedeA porre all'attenzione delleautorità competenti i problemi che da anni li attanagliano sonostati gli studenti dello «Sciascia»
Dopo aver temporaneamente risolto la"grana" della mancanza di locali idonei dove ospitare glistudenti del Professionale «Marconi, cori il loro trasferimento alCentro Sociale di contrada Bastianella, si ripropone in città ilproblema riguardante la fatiscenza degli istituti scolasticisuperiori.
A porre nuovamente all'attenzionedelle autorità competenti i problemi che da anni li attanaglianosono stati gli studenti del liceo Scientifico Sciascia che da qualchegiorno hanno occupato l'istituto anche per protestare control'inadeguatezza dei luoghi nei quali sono costretti a tare lezione.A far esplodere la protesta è stato un piccolo 'incidente"verificatosi alcuni giorni fa con la rottura di un tubo dell'acquache ha provocato alcune infiltrazioni nella già martoriate muradelle classi dell'istituto, dislocato in tre diversi plessi. Iragazzi, di fronte a questo nuovo problema, hanno chiesto aldirigente scolastico, Rossana Virciglio, un incontro al fine divalutare le possibili soluzioni alla loro situazione di gravedisagio. Un incontro che però si è rivelato poco proficuo, cosa cheha spinto gli alunni a scrivere una lunga lettera al Prefetto diAgrigento Nicola Diomede, nella quale vengono esposti i problemipresenti allo Sciascia. «Abbiamo deciso di portare a conoscenzadella nostra situazione il Prefetto di Agrigento - ha dichiarato larappresentante d'istituto Lucrezia D'Angelo - al quale abbiamochiesto di visitare la nostra scuola affinchè possa constatare dipersona la drammaticità della situazione». Numerosi i problemilamentati dagli studenti nella loro lettera. Oltre alle infiltrazionidi acqua, risulta delle quali presenti in mura composta da semplicecartongesso, che provocano cadute dell'intonaco e di calcinacci glistudenti dello Scientifico si ritrovano a fare lezione in auleanguste originariamente destinate alla funzione di servizi igienici,con corridoi stretti che non consentono il passaggio simultaneo dipiù di una persona ed in una condizione generale di pericolosità edisagio. «Chiediamo che venga presa in considerazione la possibilitàdi realizzare nuovi locali dove ospitare la scuola - ha concluso laD'Angelo - in modo da garantire a noi studenti spazi adeguati esicuri dove poter studiare".

PALAZZO DI CITTÀ. Si ritroverannonella «città delle arance» i primi cittadini che hanno consegnatogli impiantiAto idrico, in Municipio un incontrodi sindaciSi incontreranno ancora, e stavoltanella "città delle arance" i ventisette sindaci dei comuni cheuna mezza dozzina di anni fa hanno consegnato gli impianti idriciall'Ato idrico perché venisse gestito il servizio idrico tramitela società agrigentina "Girgenti acque". A promuovere l'incontrosono stati il sindaco Carmelo pace e l'assessore ai lavori pubbliciTommaso Pedalino, che hanno indetto una conferenza stampa per martedì16 dicembre presso i locali della "Sala dei Sindaci" del Palazzodi Città. Alla base dell'incontro l'esame dei problemi legatialla gestione del servizio idrico, che continua a creare moltomalcontento tra gli utenti che lamentano il pagamento di tariffealquanto "salate" per avere il "prezioso liquido". Allaconferenza parteciperanno tutti i sindaci facenti parte del Consorziodi Ambito Territoriale interessati alla fuoriuscita. Nell'ambitodella stessa conferenza si renderanno note le azioni comuni daintraprendere e sarà proposta la data di convocazione dei Consiglicomunali. Al centro dell'incontro ci sarà prevalentemente l'esamedi un parere pro-ventate che l'Amministrazione comunale di Ribera,come pure altre Amministrazioni comunali che hanno aderitoall'iniziativa, ha richiesto ad un legale, l'avvocato SalvatoreMazza, che cura gli interessi di diversi comuni in questa "vertenza".Il parere si fonda sul fatto che quando i 'Ato idrico è statocostituito ai sensi della legge Galli era previsto che dovesserofarne parte tutti e quarantadue i comuni della provincia agrigentinae non solo quelli che hanno consegnato gli impianti idrici. questo hacreato una situazione davvero insostenibile proprio per quei comuniche hanno rispettato la richiesta della Regione siciliana in talsenso e che, dicono i sindaci, debbono sobbarcarsi le spese proprie,ma anche di quei comuni che non fanno parte dell'ato idrico. Da quila necessità di un approfondimento per verificare la legittimità omeno, in queste condizioni, dell'esistenza dell'ATO idricostesso. (Tc)

POLO UNIVERSITARIOL'Auditorium dedicato a Livatino e. v.) Sarà intitolato al giudicecanicattinese Rosario Livatino ucciso dalla mafia il 21 settembre del1990 in un agguato lungo la statale 640 in contrada Gasenal'auditorium del Polo Universitario di Agrigento. La cerimonia siterrà lunedì prossimo 15 dicembre con inizio alle 10. A darnenotizia sono stati il Magnifico Rettore dell'Università di PalermoRoberto Lagalla e i Presidente del Cupa di Agrigento Maria Immordino.11 programma dell'iniziativa, l'ennesima che si svolge perricordare la memoria del magistrato che ha pagato con la vita iltentativo di fare affermare valori importanti come legalità egiustizia vedrà anche l'intervento del Ministro dell'internoAngelino Alfano.Tra i partecipanti Giuseppe Palilla presidentedell'associazione «Amici del Giudice Rosario Angelo Livatino»,della professoressa Ida Abate fondatrice della stessa associazione edinsegnate dei magistrato Luigi D'Angelo Presidente del Tribunale diAgrigento, Maria Immordino Presidente del Cupa, Roberto LagallaMagnifico Rettore dell'Università degli Studi di Palermo. Primadell'inizio della cerimonia all'interno dell'auditorium delPolo Universitario del capoluogo sarà scoperta una targa in memoriadei magistrato ucciso. La cerimonia di intitolazione sarà conclusapoco prima di mezzogiorno con una messa che verrà celebratadirettamente dall'Arcivescovo di Agrigento, Monsignor FrancescoMontenegro.

PROVINCIA
«Eredita salata» di Infurnaritributo sui rifiuti al massimo
Determina del commissario prima dilasciare il posto al successore
Il Libero consorzio di Agrigento è a"secco" di risorse economiche e per il 2015 aumenta al massimo iltributo sui rifiuti.
A deciderlo è stato l'ormai excommissario dell'ex Provincia Benito Infurnari, il quale lo scorso31 ottobre con una determinazione che è assolutamente passata sottosilenzio (e che al momento è presente sul sito on line dell'Entesolo come titolo, essendo stato caricato erroneamente un allegatodiverso) ha appunto stabilito per il prossimo esercizio finanziariodi variare, al rialzo di un punto percentuale il tributo per"l'esercizio delle funzioni di tutela, prevenzione ed igienedell'ambiente per l'esercizio finanziario". Un onere riflesso,calcolato adesso nella misura del 5% delle tariffe per unità disuperficie stabilite dai Comuni della provincia per lo smaltimentodei rifiuti solidi urbani, che spetta appunto alle province per ilsuo ruolo (o ex ruolo) di ente di controllo dal punto di vistaambientale. Un aumento che dovrebbe incidere per circa 200mila eurosul costo della bolletta di tutti i contribuenti del territorioportando quindi intorno al milione e ottocentomila euro l'incassoprevisto per questa specifica tariffa (stima realizzata utilizzandoil bilancio consuntivo 2013).
Un introito che l'ex Provincia forsenon "merita", essendo in parte impossibile per questo entesvolgere la sua reale funzione di controllo in un momento comequesto, in cui mancano le risorse e vi è incertezza sullecompetenze, ma che è essenziale per 1' Ente, dato che dal Governocon la nuova legge di Stabilità si andrà a tagliare in modoorizzontale il contributo per gli enti intermedi.
GIOACCHNO SCHICCHI

14 - domenica
GIORNALE DI SICILIA

SPIAGGE DEVASTATE A FERRAGOSTO
Il Prefetto promuove tavolo tecnico
Mareamico ha annunciato eri che ilprefetto Nicola Diomede raccogliendo le nostre sollecitazioni, ci hacomunicato che è sua intenzione promuovere per il prossimo anno,specifiche riunioni in prefettura per scongiurare l'occupazioneselvaggia delle spiagge a ferragosto". "In verità - scriveMareamico - questa è una storia vecchia, solo che negli ultimi annila situazione è notevolmente peggiorata ed è diventata un'usanzacompletamente fuori controllo occupare abusivamente lo spaziodemaniale. Questa nostra insistenza ha portato un primo sostanzialerisultato rappresentato da una missiva che ci ha inviato il prefettocon la quale oltre che ringraziarci per le nostre sollecitazioni, cicomunicava che era sua intenzione promuovere, per il prossimo anno,specifiche riunioni in Prefettura per risolvere questa vicenda.Abbiamo rassegnato a nostra disponibilità a fornire ulteriori datiper risolvere tale problematica (AAU).

BILANCIO L'assessore Baccei oggi aRoma incontrerà il sottosegretario Delrio per trovare un'intesa,mentre monta la protesta dei sindaci per il calo dei fondi ai Comuni
Crocetta: pagare forestali con fondieuropei
Il presidente: è una bozza, nessunosi spaventi dei tagli. Previsto un risparmio di 500 milioni nellasanità. Ridotti i soldi all'Ars
Tagliare almeno 500 milioni nellasanità e spostare la spesa per forestali e operai dei consorzi dibonifica e dell'Esa sui fondi europei. Rosario Crocetta traccia larotta pèr far quadrare i conti regionali ma avverte: «Roma non puòdisinteressarsi dei problemi della Sicilia. Quello che stiamopreparando è un bilancio provvisorio, che serve solo a iniziarel'anno. Poi dovremo trovare col governo nazionale l'intesa sumisure cruciali».
I tagli in arrivo
L'assessore all'Economia,Alessandro Baccei, sta mettendo a punto un bilancio che prevede tagliper un miliardo e mezzo: quasi tutti i capitoli di spesa verrannoridotti mediamente del 20 /25% rispetto a quest'anno. Previstitagli per i fondi che finanziano i precari degli enti locali,
le pensioni (in arrivo un nuovoprelievo di solidarietà) e le retribuzioni dei regionali(soprattutto i dirigenti) e dei forestali. Ridotti anche ifinanziamenti all'Ars. Martedì il provvedimento arriverà ingiunta e servirà come base per l'esercizio provvisorio.
I tagli ai regionali
Il presidente precisa che «le misuresul personale le ho chieste io da tempo, dovevano già entrare nelleFinanziarie precedenti. Toglieremo circa 800 posizioni dirigenziali ele relative indennità, come ci chiede la Corte dei Conti. Ma oltreai tagli faremo una riqualificazione del personale, che passa daiprepensionamenti per alleggerire gli organici e risparmiare 40milioni in 3 anni.
I fondi Ue per i forestali
Crocetta ha chiesto all'assessoreall'Economia di mettere a punto un piano che permetta anche di»avere progetti di investimento a tutela del territorio dafinanziare con i fondi europei e su cui impiegare i forestali, glioperai dei consorzi di bonifica e dell'Esa, In questo modosgraveremmo il bilancia regionale e accelereremmo la spesa deicontributi comunitari»
«È un bilancio provvisorio»
Ma queste sono misure che arriverannocon i collegati alla Finanziaria, dunque a marzo. Quello che arriveràmartedì è invece un bilancia che si limita a registrare i taglichiesti da Roma: «È solo un testo tecnico, provvisorio - commentaCrocetta - e i tagli non devono impressionare». Ma martedì siaprirà in giunta anche il dibattito sulla possibilità di tagliarerisorse anche da un settore che finora, almeno nel bilancioregionale, ha visto i propri stanziamenti invariati: «Dalla sanità- anticipa il presidente - possiamo recuperare 500 milioni tagliandogli sprechi che ancora ci sono». L'obiettivo, per arrivare allasoglia del miliardo e mezzo di tagli, è quello di «pescare'>da un settore che vale da solo 4,3 miliardi di fondi regionali. Lìdunque il margine di manovra è maggiore.
Ma Crocetta segnala un problema: "LoStato ci impone di destinare alla stessa sanità i risparmi ricavatitagliando gli sprechi. In questo modo non otteniamo alcun vantaggiosul nostro bilancio. Forse si vuole così tutelare qualche lobby».
Le richieste allo Stato
Il tema serve al presidente per metteresul tappeto una serie di richieste al governo nazionale: Ilsottosegretario Graziano Delrio mi ha assicurato l'apertura di untavolo in cui potremo affrontare i nostri problemi di cassa. Nonpossiamo continuare ad anticipare la spesa dei fondi europei, perchèBruxelles restituisce queste somme dopo un anno e noi intanto ciritroviamo con un miliardo all'anno in meno in cassa. Roma ci deveaiutare a trovare una soluzione». La seconda richiesta allo Statosarà quella di »diluire in più anni alcuni tagli e il recuperodell'indebitamento che abbiamo ereditato dai precedenti governi».Fin qui il governo regionale si limita a chiedere un ammorbidimentodelle misure di rigore nazionali. Ma Crocetta invoca anche risorsefresche: »Con Delrio bisogna discutere anche dei trasferimentistatali previsti da norme dello Statuto mai applicate».
In queste tre richieste sta la chiavedi volta per arrivare, a marzo, a un bilancia meno duro. La Regione -è il senso delle parole di Crocetta - farà poi la propria parte conuna Finanziaria di riforme che abbattono strutturalmente la spesa.
Baccei vola a Roma
Intanto però bisogna affrontarel'emergenza. E in vista della presentazione della prima bozza dibilancio già oggi Baccei avrà un incontro con Delrio a Roma.L'assessore illustrerà le difficoltà mentre è costretto aregistrare le proteste sulle prime indiscrezioni: il taglio dei fondiai Comuni per i precari - che potrebbe portare a una riduzione dellebuste paga - non va giù ai sindaci. »Avevamo appena concordato conla Regione - spiega il vicepresidente dell'Anci, Paolo Amenta - ilmantenimento dei livelli del 2013. Ora ai Comuni si chiede dipartecipare alla spesa per i precari. Noi al massimo possiamo metteresul piatto i risparmi derivanti dai pensionamenti».


NON PIOVE E L'ACQUA SI GETTA
BIVONA La diga Castello si stasvuotando, urge attivazione della bretella col fiume Verdura
BIVONA Manca la pioggia, l'acquadella diga Castello sta per esaurirsi e il prezioso liquido del fiumeVerdura se ne va inutilizzato a mare, nel Canale di Sicilia.Rischiano tanto migliaia di ettari di frutteto in tutto ilcomprensorio occidentale della provincia per la mancata irrigazione eperfino le popolazioni agrigentine che utilizzano l'acquadell'invaso di Bivona per uso civile.
La confederazione italiana agricoltoridi Ribera, con un documento a firma di Giovanni Caruana, responsabiledi zona, scrive al presidente della Regione, all'assessoreregionale all'Agricoltura, al prefetto di Agrigento eall'amministratore del consorzio di bonifica Agrigento 3 perchiedere l'attivazione della bretella di collegamento idrico tra ilfiume Verdura e la diga Castello. "Il pro- trarsi della stagioneestiva, con il conseguente allungamento della campagna irrigua, ciconsegna a metà dicembre - si legge nella nota - una Diga Castellocon poca acqua disponibile al fabbisogno sia irriguo che potabile.Questo dato mette in serio pericolo il futuro di migliaia di aziendeagricole dei 12 comuni che basano la propria economiasull'agricoltura che dipende dall'acqua invasata nella DigaCastello. La C.I.A. già nel dicembre del 2012 ha chiesto unautorevole intervento per capire per quale ragione il collegamentofiume Verdura diga Castello, inaugurato pomposamente nella primavera2011 e costato a tutti noi oltre 22 milioni di euro, in grado diportare nelle stagioni invernali circa 4 milioni di metri cubi diacqua a costo zero per caduta naturale alla diga Castello non vieneattivato".
Scrive ancora Giovanni Caruana: "Inquella occasione, per intervento della presidenza della Regione, inun incontro presso l'assessorato regionale Agricoltura tra le OO.PR Agricole il Consorzio 3 Agrigento e l'Enel abbiamo appreso chetale struttura non è attivata a causa di pendenze economiche tral'Enel e il Consorzio di Bonifica. Pertanto mentre l'acquafinisce nel mare Mediterraneo la Diga resta semi vuota e gliagricoltori vivono con trepidazione, nella totale in certezza delproprio futuro, non sapendo se l'estate prossima saranno nellecondizioni di irrigare i terreni. In barba all'impiego di soldi ditutti i contribuenti buttati in opere importanti, ma vanificatedall'inerzia degli Enti preposti alla loro gestione",
Pertanto, il Comitato Zona della C.I.A.di Ribera di fronte a questa drammatica situazione torna a chiederela convocazione urgente di un incontro per definire, una volta pertutte, l'automatica attivazione della bretella di collegamentofiume Verdura — diga Castello, durante il periodo invernale; quandocioè l'acqua, che non può che scendere a valle, può essereimmagazzinata a costo zero anziché perdersi. La situazioneparadossale oggi è che l'acqua del fiume si perde inutilmente amare perché sul fiume non c'è alcuna diga o sbarramentoartificiale, la diga Castello di Bivona si svuota a causa dei forzosiprelievi idrici per uso civile ad agricolo e diverse migliaia diettari di agrumeto e frutteto in genere rischiano di rimanere senzaalcuna irrigazione, anche perché ormai non vi sono piogge ormai damesi.
ENZO MINIO

15 - lunedì

LA SICILIA

Baccei riferisce del confrontoromano
Possibile rinvio del Bilancio a fineanno la Regione verso l'esercizio provvisorio
PALERMO. È atteso oggi il ritorno aPalermo dell'assessore all'Economia, Baccei, per conoscerel'esito dell'incontro con il sottosegretario alla Presidenza,Delirio, e mettere alcuni punti fermi sul risanamento finanziariodella Regione. Domani, la giunta dovrebbe varare il Def(Documentoeconomico-finanziario), ma uno slittamento è ritenuto possibile.
Se non ci sarà un'accelerazione,l'Ars potrebbe essere convocata il 29-30 prossimi per approvarel'esercizio provvisorio di due mesi, I documenti contabili dovrannoessere approvati dalle commissioni di merito per arrivare incommissione Bilancio il 22.
Tempi strettissimi che farebberotramontare l'ipotesi di approvare entro la fine dell'annobilancio di previsione e ddl di stabilità. li presidente dell'Ars,Ardizzone, durante l'ultima seduta d'Aula la scorsa settimana, èstato molto chiaro in merito, Anche perché potrebbe rivelarsi unvero e proprio boomerang l'approvazione frettolosa della manovrafinanziaria, Anzi, essendo venuto meno il controllo preventivo dilegittimità delle leggi da parte del Commissario dello Stato,abolito da una recente sentenza della Corte Costituzionale, l'Ars èchiamata a un ulteriore sforzo di responsabilità per evitarei1npugnative dopo la pubblicazione sulla Gurs.
Nel frattempo, il presidente dellaRegione, Crocetta, è costretto a occuparsi dell'incipienteemergenza rifiuti. Le discariche pubbliche siciliane sono ormaisature, così come quella privata di Siculiana. A rendere lasituazione difficile, le inchieste giudiziarie che hanno portato allachiusura delle discariche private di Mazzarrà Sant'Andrea (Me) edi Motta Santa Anastasia (Ct). La soluzione prospettata è quella diriaprire alcune discariche pubbliche già chiuse, aumentandone lacapacità ricettiva. La settimana scorsa Crocetta ha chiesto algoverno poteri commissariali per potere affrontare la situazionevelocemente, evitando che i rifiuti non vengano raccolti per mancanzadi luoghi in cui smaltirli.
Nello stesso tempo, occorre imprimereun'accelerazione alla riforma delle Province con la creazione deiLiberi consorzi di Comuni e l'istituzione delle cittàmetropolitane di Palermo, Catania e Messina. Un processo piuttostocomplesso, affidato all'assessore, Castronovo ("tecnico" diarea Udc), proveniente dalla segreteria generale di palazzo Chigi,che però potrebbe lasciare l'incarico per gravi motivi familiari.E cambiare in corsa un assessore, secondo il presidente Crocetta,«potrebbe diventare una grana». Castronovo non si è ancoradimessa, ma potrebbe farlo da un momento all'altro. "Mi auguroche l'assessore - ha detto il segretario dell'Udc, Pistorio -rimanga al suo posto e che i suoi problemi familiari si risolvano nelmigliore dei modi».

PORTO EMPEDOCLE Lo scalo agrigentinocosta alle navi passeggeri di più rispetto a Trapani e Palermo
Un attracco troppo "salato"
Attraccare con una nave passeggeri aPorto Empedocle costa 3 mila euro in più di Trapani e circa ildoppio di Palermo.
Sono questi i dati ricavabili daitariffari pubblicati dalle Capitanerie di porto dei tre scalisiciliani considerando nel loro complesso i servizi tecnico-nautici,quelli cioè necessari per le fasi di avvicinamento e attracco allebanchine.
Considerando una grande navepasseggeri, se a Porto Empedocle gli ormeggiatori costano acomplessivamente 2123 euro per attracco e ripartenza (compresal'eventuale maggiorazione del 50% in caso di fuori orario), aTrapani lo stesso servizio costa 1.092,50 euro e a Palermo 1.410euro.
Ancora più evidente è il divariorispetto al costo del rimorchiatore, anche perché questo, a leggerele tariffe pubblicate sul sito della Capitaneria di Porto di PortoEmpedocle, è cresciuto dell'8.48% quest'anno.
I numeri dicono che questo serviziocosta 12.424,75 euro nel porto empedoclino, 10.555,18 a Trapani e6.312,58 euro a Palermo.
Stessa proporzione si mantiene separliamo dell'ultimo dei servizi tecnici, ovvero quello delpilotaggio all'interno del porto: tra arrivo e partenza chiraggiunge la banchina empedoclina deve pagare 4.194 euro contro le3.782,85 euro di Trapani e le 1.798 euro di Palermo. Ciò significa,alla fine dei conti, che attraccare nel capoluogo costa "solo"9.521 euro contro le 18.643 euro di Porto Empedocle e le 15.430 eurodi Trapani. Tutto deciso dal Ministero, sentite le sigle di categoriadei portuali, e tutto collegato imprescibilmente ad un concettotecnico-economico che ben poco prende in considerazione leaspirazioni di Porto Empedocle di divenire una meta croceristica.
Quello che fu il "molo di Girgenti",infatti, è classificato come "porto a basso fatturato", perchéè ridotto il numero — sul totale — dei mezzi che si avvalgonodei servizi tecnici, ed è quindi sostanzialmente necessario andare a"recuperare" sul costo fisso aumentando la tariffazione.
Nulla, in tal senso, può essere fattodalle amministrazioni locali (da un punto di vista economico) penal'accusa di voler "dopare" la libera concorrenza che però,sostengono in molti, viene già. pesantemente condizionata propriodalle tariffazioni decise a livello centrale.
A minimizzare rispetto all'impattoche queste tariffe hanno sul traffico croceristico a Porto Empedocleè il primo cittadino, Calogero Firetto, il quale tuttavia ammettel'esistenza di un problema.
"Abbiamo chiesto al Ministeromaggiore autonomia rispetto a questi aspetti gestionali - spiega - mava precisato che questo maggiore costo attualmente non pesa sultraffico delle navi di alta fascia.
Se Costa Crociere — prosegue ildeputato regionale e sindaco empedoclino — per il 2015 non faritappa nella nostra città tornerà però nel 2016, mentre le grandicompagnie come la Windstar hanno anzi previsto un aumento del 48%.
Di certo, tuttavia, una revisione delsistema dei costi consentirebbe di guadagnare competitività sulmercato di fascia media, quello cioè che potrebbe essere scoraggiatodai maggiori costi".
Intanto all'Assemblea regionalesiciliana rispetto al "caso" Costa Crociere il deputato del PdrMichele Cimino ha chiesto al presidente della terza commissione BrunoMarziano di
calendarizzare una riunione con lapresenza dei vertici della compagnia per "accertare quanto apparsosugli organi di stampa e procedere per quanto nelle competenze dicodesta Commissione ad individuai'e percorsi e soluzioni le cuiricadute occupazionali per la provincia di Agrigento sarebbero dinotevole portata".
G. SCH.













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