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Rassegna stampa del 18 dicembre 2014


La Sicilia
Camera di Commercio Il segretario generale dell'ente agrigentino fa il puntoDopo la fusione, la transizioneDopo il caos creato dalla Regione con il perennemente incompleto processo di riforma delle Province, identica situazione sta creando adesso il Governo Renzi rispetto alle Camere di Commercio. Se, come è noto, nei giorni scorsi, i consigli camerali di Agrigento, Enna e Caltanissetta hanno votato la "fusione" tra le tre realtà, in ossequio alla legge 580, adesso per la "casa degli imprenditori" si apre un futuro pieno di dubbi. "Nell'immediato futuro si apre una fase transitoria spiega il segretario generale della Camera di Agrigento, Giuseppe Virgilio — nella quale rimangono immutati gli organi, in attesa che Ministero e Regione ognuno per la propria competenza diano il via libera per la creazione del nuovo Ente. Solo a quel punto i nuovi organi potranno produrre gli atti organizzati- vie gestionali necessari". Tra i punti principali c'è di certo quello del personale."In quella fase si andrà a stabilire, in base al numero delle imprese inscritte, la dotazione organica dell'ente, individuando eventuali esuberi o necessità di personale, Di certo parlarne al momento è prematuro, sebbene vada precisato che il nuovo ente dovrebbe fare riferimento ad un bacino importante di l3Omi- la aziende". E le sedi territoriali?"Come è evidente si tratta di un territorio vastissimo, qualche problema organizzativo ci sarà di sicuro. Credo che comunque se non si vuole perdere il contatto con il territorio, sarà difficile rinunciare alle sedi provinciali. Chiuderle significherebbe privare i nostri imprenditori dei servizi che oggi garantiamo con un alto livello di performance. Siamo comunque dinanzi ad una riorganizzazione amministrativa con cercheremo di condurre al meglio"GOACCHINO SCHICCHI
LIBERO  CONSORZIO COMUNALEDomani corso su AnticorruzioneSi svolgeranno domani 19 dicembre e venerdì 22. dalle 10 alle 17 nell'aula Silvio Pellegrino di Via Acrone ad Agrigento, le giornate conclusive del corso di aggiornamento sul tema "Anticorruzione Leggi n. 190/2012 e o. 114/2014". Il Corso organizzato con la Fondazione Proino P. A. di Lucca è tenuto da Francesco Cancilla, Magistrato della Corte dei Conti ed è rivolto ai dipendenti del Libero Consorzio,
Giornale di Sicilia
Provincia fuori dal Polo, proteste all'Ars«La decisione del commissario straordinario Alessandra Diliberto di far uscire la Provincia di Agrigento dal Consorzio Universitario è grave e inspiegabile». Lo dicono i parlamentari regionali Giovanni Panepinto (PD) ed Enzo Fontana (Ncd). «Abbiamo chiesto al presidente ed al vicepresidente della commissione Cultura all Ars di affrontare in una seduta questa vicenda e chiedere al commissario della Provincia i motivi di una decisione inaccettabile».
agrigentonotizie.it

E' emergenza idrica in sette comuni della provincia di Agrigento

E' emergenza idrica nei comuni di Castrofilippo, Grotte, Naro, Racalmuto, Ravanusa, Canicattì e Campobello di Licata, gestiti dal consorzio Tre sorgenti, a causa di una rottura alla condotta idrica. Girgenti acque, per giorni, ha lanciato allarmi ed appelli a tutte le istituzioni affinché prendessero provvedimenti per la mancata riparazione delle falle sulla condotta di adduzione da parte dello stesso consorzio, che ha annunciato per oggi, 18 dicembre, l'inizio dei lavori di riparazione. "Si tratta di una situazione incresciosa - scrivono - per far fronte alla quale Girgenti acque per questi comuni si adopererà a garantire l'erogazione idrica ai servizi pubblici essenziali con proprie autobotti. Per alleviare i disagi della popolazione Girgenti Acque distribuirà l'acqua anche nelle piazze con proprie autobotti".


Agrigentoweb.it CUPA. Fontana accusa il commissario del libero Consorzio di Agrigento Di Liberto
Duro intervento dell'On.Vincenzo Fontana del Ncd sul recesso del contributo al Consorzio Universitario di Agrigento da parte del Commissario dell'ex provincia di Agrigento Di Liberto. Per la cronaca l'ex provincia detiene l'80% delle quote all'interno del polo agrigentino. "Una scelta gravissima e cervellotica - dice Fontana - che rischia di mettere in ginocchio un'area che abbraccia gli studenti universitari della nostra Provincia e non.Il Consorzio Universitario di Agrigento che è uno dei pochi gioielli sul territorio, svenduto da un commissario che con superficialità inaudita rischia di penalizzare studenti, famiglie, indotto e il diritto allo studio con conseguenze disastrose.Non voglio immaginare che ci sia un disegno politico, ma dopo vent'anni non può un commissario distruggere una struttura e tutti questi corsi di laurea.Per tutto ciò ho presentato un'interrogazione e invito il Governo ad intervenire per sanare un vulnus che colpisce un territorio, tante famiglie meno abbienti e gli studenti che si troverebbero ad essere sballati in altri atenei per una scelta politica fuori da ogni logica che vuole sbaraccare 3000 mila studenti con tutto quello che ne potrebbe derivare anche a livello sociale ed economico. Il Governo intervenga e non faccia il Ponzio Pilato della situazione, non si può cancellare da Agrigento l'Università con metodi spiccioli e inconsulti".


Sicilia24h.it E brava la dott.ssa Di Liberto! Agrigento aspettava proprio lei per uccidere il diritto allo studio a 3000 giovani agrigentini. Per favore, torni da dove è venuta Ieri aveva altri impegni e non ha potuto essere presente all'intitolazione di un'aula del Consorzio Universitario al giudice Rosario Livatino.
E' probabile che i suoi impegni siano stati dettati dalla sua coscienza, in quel momento poco leale contro un Consorzio per il quale, senza pietà e senza alcuna regola di lealtà, per la Di Liberto può chiudere i battenti.
Ex cuffariana di lungo rango, oggi amica di Rosario Crocetta, è arrivata ad Agrigento pochissimi giorni addietro. Di Agrigento e della sua provincia non conosce praticamente nulla; è stata gettata all'ex Provincia regionale in attesa dell'otto aprile prossimo, quando si insedieranno gli organi elettivi del Libero Consorzio Comunale. Ma fino a quel tempo, però, nessuno le aveva chiesto di fare danni.
E lei si è già resa protagonista, purtroppo in negativo. Ha già avuto modo di farsi conoscere dagli agrigentini e di conoscere pochissimo la storia di una provincia malata, martoriata e mortificata da una serie di eventi che è meglio non ricordare. L'ultimo posto nelle classifiche nazionali sono il frutto anche di provvedimenti desolanti come quello adottato nei giorni scorsi dalla Di Liberto Alessandra: recessione di qualsiasi intervento tra la ex Provincia regionale di Agrigento e il Consorzio Universitario.
Il tutto in gran sordina, senza dire niente a nessuno, nemmeno al suo leader Saro Crocetta, nella qualità di Presidente della Regione. La stessa cosa ha fatto con tutta la deputazione agrigentina regionale e nazionale che tantissimo si sta adoperando per scongiurare il pericolo chiusura del Consorzio; di peggio ha fatto con la presidente del Consorzio professoressa Maria Immordino e con il Magnifico Rettore Roberto Lagalla che proprio ieri si è fatto in quattro per scongiurare (fra mille difficoltà) la chiusura del Polo Universitario agrigentino.
Inspiegabili, impensabili e molto poco comprensibili i motivi che hanno spinto la Di Liberto a prendere questa decisione poco saggia, quasi sottobanco, di nascosto e senza avvisare alcuno.
Agrigento e la sua provincia non meritano tutto ciò; Agrigento e la sua provincia non meritano un commissario che preferisce prendere le scorciatoie, inutili, dannose e meno impicciose. Della serie, metto una firma e stacco la spina.
Ma dove, ma quando? Agrigento e la sua provincia non ci stanno! In una terra difficile come la nostra occorrono ben altre figure.
Non è possibile né tollerabile che burocrati pro tempore assegnati per traghettare un ex Ente verso mete ancora ignote, con una sola firma possano definitivamente affossare una provincia, già in ginocchio, cancellando uno dei pochissimi (se non l'unico) fiore all'occhiello che ci è rimasto.
Di certo la signora Di Liberto non va per il sottile. Quando prende la penna per firmare il recesso evidentemente non pensa che in quel momento mortifica e nega il sacrosanto diritto allo studio (e la dignità) di circa tremila giovani studenti che fra mille difficoltà affrontano questo passaggio fondamentale della loro vita.
Quando la signora Di Liberto prende la penna per firmare il recesso non pensa evidentemente che molti dei tremila studenti non hanno la possibilità economica di spostarsi in altre città per seguire gli studi.
Niente di niente. Con un solo colpo di spugna la Di Liberto forse non si è resa conto (e qui crediamo nella sua buona fede...) che ad essere umiliati, oltre ad una intera provincia, non sono solo i giovani aspiranti dottori, ma anche intere famiglie.
La Di Liberto ha anche mostrato pochissima accortezza e rispetto nei confronti di chi, con tanto spirito di sacrifico ed enormi difficoltà, sta cercando di salvare il diritto allo studio ad Agrigento. Stiamo parlando dell'intera classe politica della provincia di Agrigento la quale, oggi, va apprezzata per come si sta muovendo al fine di scongiurare la chiusura del Polo Universitario.
E' intervenuto anche il ministro Angelino Alfano e state certi farà di tutto per ribaltare una decisione così poco elegante presa della signora Di Liberto.
Grazie alla deputazione agrigentina regionale e nazionale, da destra a sinistra, si sta muovendo anche il Governo Centrale al quale è stato presentato un emendamento attraverso il quale si chiede un contributo straordinario di un milione e mezzo di euro per salvare il diritto allo studio ad Agrigento.
L'emendamento presentato è il numero 1698. Lo vada a leggere la dottoressa Di Liberto, lo vada a leggere di corsa. Vada, vada!
Durissime (e prevedibili) le reazioni del mondo politico contro la recessione dilibertiana. Primo fra tutti, l'on. Vincenzo Fontana del NCD, fautore e instancabile promotore di iniziative atte a far crescere il Consorzio Universitario, nato in sordina ma poi venuto fuori in modo prepotente ed eccellente. In coro con l'on. Giovanni Panepinto del PD additano la decisione della Di Liberto come "un fatto grave e inspiegabile".
L'on. Di Mauro, componente della commissione Bilancio, ha sottolineato come "si sono fatti grandi sforzi per tenere a galla il Consorzio Universitario, raddoppiando anche la cifra in bilancio, per poi assistere a simili decisioni. Si è mossa tutta la classe politica - ha precisato Di Mauro - perché il diritto allo studio non si può negare a nessuno".
Anche la presidente del Consorzio, professoressa Maria Immordino  si dichiara "stupita e sconvolta da un simile provvedimento, nonché fortemente dispiaciuta in quanto la Di Liberto non ha avuto la cortesia istituzionale di informarla della firma del recesso".
Insomma, ci si trova, purtroppo, dinnanzi ad un caso davvero raccapricciante. Con una sola firma, si umilia e si distrugge quanto fatto di buono fino ad oggi a favore del Consorzio Universitario agrigentino. Si umilia e si nega il diritto allo studio a tremila volenterosissimi giovani che guardano e trepidano al proprio futuro. Si umilia la dignità e si mostra scarsissima sensibilità verso una buona parte di studenti che non ha la possibilità per poter frequentare atenei in altre città.
La terra di Pirandello non aveva bisogno di certo di questi commissari. Una sola firma non può fare tutti questi danni; la dottoressa Di Liberto invece di prendere le scorciatoie deve, al contrario, percorrere tutte le strade possibili ed immaginabili (anche quelle inimmaginabili) per dare man forte e scongiurare la chiusura di quella che ormai è diventata una vera e propria Istituzione e dove tutti, ma proprio tutti, si stanno adoperando fattivamente per tenerla in alto.
Se la dottoressa Di Liberto non ha particolari peculiarità atte a proporre invece di distruggere, faccia un passo indietro, si dimetta da questo incarico e torni da dove è venuta.
Qui occorrono amministratori, seppur talvolta commissari pro tempore, capaci di proporre, carichi di energie e soprattutto con tanta, tantissima voglia di fare.
L'angolo geografico che si viene ad  amministrare è fortemente compromesso. E questo Crocetta lo sa bene.
Di inviarci la dottoressa Di Liberto Alessandra ne poteva proprio fare a meno.




Il Libero Consorzio organizza un corso su "Anticorruzione Leggi n. 190/2012 e n. 114/2014"

Si svolgeranno venerdì 19 Dicembre e 22 Dicembre, dalle ore 10:00 alle ore 17:00 nell'aula Silvio Pellegrino di Via Acrone ad Agrigento, le giornate conclusive del corso di aggiornamento sul tema "Anticorruzione Leggi n. 190/2012 e n. 114/2014".
Il Corso organizzato dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento con la Fondazione Promo P.A. di Lucca è tenuto da Francesco Cancilla, Magistrato della Corte dei Conti ed è rivolto ai dipendenti del Libero Consorzio quale formazione obbligatoria prevista per i pubblici dipendenti dalla legge 190 del 2012 in materia di prevenzione e anticorruzione nella Pubblica Amministrazione.
Al corso sono stati inviatati a partecipare anche i segretari comunale e i funzionari dei comuni della provincia di Agrigento oltre al personale del Consorzio Universitario.
L'incontro di venerdì prossimo riguarderà le norme del diritto penale che riguardano i reati contro la pubblica amministrazione, la trasparenza nella pubblica Amministrazione alla luce delle norme vigenti quale deterrente contro la corruzione e la responsabilità erariale dei pubblici dipendenti.
Nella prima giornata del corso svoltosi ieri il magistrato Francesco Cancilla ha affrontato il tema dell'etica e della legalità secondo quanto stabilito dalla Legge 190/2012, il nuovo sistema di anticorruzione in vigore nelle amministrazioni pubbliche e il codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Cancilla si è infine soffermato sulla figura del whistleblower, il dipendente che segnala casi di corruzione al quale viene riconosciuta una particolare tutela da parte dello Stato.


Gds.it
ANTI CORRUZIONE Raddoppio 640, dettate prescrizioni all'Anas Nella delibera sottoscritta dal presidente Raffaele Cantone si fa riferimento a una prima nota di contestazione risalente al 7 agosto del 2013

AGRIGENTO. "Il controllo sui tempi di esecuzione delle opere é stato carente e la redazione del piano economico non è in linea con il regolamento". Sono solo alcuni dei rilievi che l'Autorità nazionale anticorruzione ha mosso all'indirizzo dell'Anas nella qualità di stazione appaltante dei lavori di raddoppio della strada statale 640. Il presidente dell'Autorità governativa, dopo avere esaminato una dettagliata relazione della direzione generale vigilanza lavori, contesta alla società che ha dato in appalto i lavori di raddoppio a quattro corsie una serie di presunte irregolarità nell'adempimento dell'opera. " Da una lettura del quadro economico del progetto - si legge nel documento dell'organismo di controllo - emerge un importo destinato al quadro di incentivazione sproporzionato rispetto a quello realmente spettante". E ancora: "Si evidenzia, altresì, un'incertezza sui tempi di ultimazione dell'opera". Nella delibera sottoscritta dal presidente Raffaele Cantone si fa riferimento a una prima nota di contestazione risalente al 7 agosto del 2013. In particolare venivano sottolineate alcune presunte inadempienze come la mancata applicazione di una penale sui tempi di presentazione dei progetti e il non avere contestato al raggruppamento di professionisti "la redazione di un piano di espropri non aderente alla realtà



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