GIORNALE DI SICILIA
LIBERO CONSORZIO
Tesoreria, servizio affidato ad
Unicredit
Attivo fino al 31 dicembre 2018 il
nuovo servizio di tesoreria provinciale del Libero Consorzio Comunale
di Agrigento. E stato affidato alla Banca Unicredit di Roma, società
che si è aggiudicata la gara bandita lo scorso settembre, in seguito
all'approvazione dello schema di convenzione fatta dal precedente
Commissario straordinario Benito Infurnari. Unicredit,
precedentemente con la denominazione Banco di Sicilia, aveva gestito
il servizio di tesoreria provinciale anche nel quadriennio scorso.
(PAPI)
UNIVERSITA' Appello di Aldo Brocco
contro i tagli
Cupa, intervento della Uil: "l'Ente
camerale ci ripensi"
Anche la Uil di Agrigento ha voluto
esprimere la propria preoccupazione per la possibilità che il
consorzio Universitario di Agrigento possa chiudere i battenti per la
mancanza di risorse finanziarie. Nonostante le assicurazioni date dal
vice presidente della Regione Mariella Lo Bello, impegnata in questi
giorni in una serie di Tavoli per trovare soluzioni al problema, il
sindacato agrigentino ha voluto scrivere ai presidente della Camera
di commercio di Agrigento, ente ormai in fase di accorpamento con
Caltanissetta e Trapani, dopo la notizia che l'ente camera ha
deciso di togliere il proprio contribuent economico al Cupa. «La Uil
- scrive il segretario generale Aldo Broccio - chiede al presidente,
Vittorio Messina, ai componenti la Giunta ed il Consiglio Generale
della Camera di Commercio di non votare il disimpegno economico a
favore del Consorzio Universitario perché tale disimpegno sarebbe
una grave assunzione di responsabilità sulle ricadute negative per
tutto il Territorio agrigentino». Ad onor del vero, il disimpegno
della camera di commercio è più un atto dovuto che voluto vista la
procedura di accorpamento che imporrà numerosi tagli, come i 30 mila
euro per il Cupa.
CONTENZIOSO Scelto il tecnico
chiamato ad occuparsi della controversia per il servizio di pulizia
delle spiagge
Ex Provincia, un «arbitro» per la
lite con la Dedalo
Sarà l'ingegnere Gaetano Gucciardo,
direttore del settore Edilizia, gestione patrimoniale ed
espropriazioni dell'ex Provincia di Agrigento, ad occuparsi del
Contenzioso con la Dedalo ambiente, nel ruolo di "arbitro". Lo ha
deciso il commissario Alessandra Di Liberto, che ha sostituito
Ignazio Gennaro, il quale a seguito della sentenza di condanna del 21
novembre 2014 del tribunale di Agrigento, non può svolgere questo
tipo di funzioni. In mancanza di altre candidature è stato scelto
Gucciardo che si occuperà della controversia con la Dedalo ambiente
Ato Ag3 di Licata, per il mancato pagamento del sei di pulizia delle
spiagge per no 2009 e per il mancato pagamento delle spese generali n
ve agli anni 2006 e 2008.
PA.PI
VERTENZA CON L'EX ASSESSORE Pari
a 22.532,42 euro, per il periodo tra il primo luglio 2009 e il 30
giugno 2010
Ex provincia, pagati i "debiti"
con Argento
L'ex Provincia è commissariata da
quasi anni ma ancora e chiamata a pagare i debiti con gli ex
amministratori. E' di ieri la delibera, pubblicata all'albo
pretorio on line dell'ente, che riconosce a Luigi Argento, ex
assessore della giunta guidata da Eugenio D'Orsi, una differenza
fra le indennità versate (indennità dimezzata) e le indennità allo
stesso spettanti (indennità intera), pari a 22.532,42 euro, per il
periodo compreso tra il primo luglio 2009 e il 30giugno2010, essendo
già prescritte quelle relative al periodo dal primo gennaio 2009 al
30 giugno dello stesso anno. Argento era stato nominato componente
della Giunta provinciale nell'agosto del 2008 e riconfermato
assessore dall'ex presidente D'Orsi sia a luglio che a settembre
del 2009. All'ex assessore è stata riconosciuta mina indennità
spettante, ammontante a 22.532 euro. Ma nel mese di luglio Luigi
Argento invitava lente a dare la differenza tra le indennità versate
(indennità dimezzata) e le indennità allo stesso spettanti, per il
periodo ha ricoperto l'incarico di amministratore.
CONSORZIO DEI COMUNI Approvato dal
commissario capitolato d'appalto per una somma di 100 mila euro
Strade provinciali, trovati i fondi
per lo smaltimento de rifiuti
L'ex Provincia mette a disposizione i
fondi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti speciali in
discarica, prelevati da discariche non autorizzate nei pressi di
strade di competenza dell'ente. Approvato dal commissario
straordinario, Alessandra Di Liberto, il capitolato d'appalto per
una somma di 100 mila euro. La legge ha stabilito che le Province
sono tenute a svolgere i servizi accessori e secondari, come la
pulizia delle pertinenze delle proprie strade ingombrate da rifiuti
abbandonati di qualsiasi natura compresa la raccolta dell'amianto,
Rosolino Elio Chibbaro, funzionario del settore Patrimonio e ambiente
è stato nominato "Responsabile del Procedimento e Verificatore dei
lavori". Il quadro economico del progetto è così ripartito: per
lavori a base d'asta 85.500 curo con la deduzione del costo della
manodopera non soggetta a ribassi per 5.500 euro ed oneri di
sicurezza noia soggetti al ribasso per 1.710 euro. Gli importi da
assoggettare a ribasso (l'asta ammontano a 78.290 euro. Somme a
disposizione dell'amministrazione: 8.550 euro per Iva; competenze
tecniche (2%) 1.710 euro; imprevisti per 740 euro. Al gruppo di
progettazione andranno 500 euro mentre il tributo per conferimento in
discarica è di 3.000 euro. Le somme sono state inserite in Bilancio
tra gli "interventi di risanamento ambientale proprietà
provinciali ". "La natura dei lavori - si legge nella delibera -
assume aspetto essenziale per la salvaguardia delle strade di
proprietà provinciale, soggette continuamente ad abbandono di
rifiuti di ogni genere, con l'obiettivo di evitare il conseguente
degrado ambientale causato e perpetrato da ignoti". ('PAPI)
GIRGENTI ACQUE Il segretario
Maurizio Sala chiede un incontro con l'Ato idrico
Acqua, raccolta di firme della Cisl
«Non sia fonte di reddito per pochi»
C'è un'attenzione sempre più
crescente attorno alla possibilità di modificare le regole che
affidano a privati, la gestione di un bene pubblico come l'acqua a
costi sempre più alti. Fra le iniziative in corso in molti centri
della provincia, lunedì inizia quella lanciata dalla Cisl che
avvierà una raccolta di firme fra i cittadini - utenti per sostenere
la prima iniziativa dell'anno e denominata «1 centesimo per
riappropriarci dell'acqua» a sostegno della modifica tariffaria
del servizio idrico integrato gestito da Girgenti Acque.
«Chiediamo - dice il segretario
Maurizio Sala - che venga fornito da Girgenti Acque, un servizio
adeguate al minor costo possibile nel rispetto dell'ambiente, dei
clienti, dei fornitori e del personale aziendale diretto ed
indiretto. Questa gestione attuale incide troppo sulle tasche dei
cittadini e si presume che inciderà sempre di più attraverso
aumenti tariffari, sopratutto a causa dei futuri lavori per il
rifacimento delle reti idriche, costo che graverà per il 30 per
cento della spesa complessiva sugli utenti e per l'altro 70 per
cento su finanziamenti pubblici». La Cisl agrigentina inoltre,
ritiene imprescindibile dare evidenza pubblica agli appalti, alle
assunzioni di personale e alle forniture, tutto ciò diventa
necessario per dare garanzie ai cittadini, affinché non si speculi
su un bene pubblico. «Stiamo attenti — ribadisce Saia - l'acqua
è un bene comune per tutti ma non di reddito per alcuni. Stiamo
attenti a non attribuire all'acqua il valore di qualsiasi altra
merce, stiamo attenti a non perla sul mercato come qualsiasi altre
bene a rilevanza economica. L'acqua deve ritornare ad essere un
bene accessibile a tutti». (AMM)
TRE SORGENTI
Brandara difende e scelte sulle reti
Stasera il consiglio comunale
affronterà a questione della cessione delle reti del Tre Sorgenti a
Girgenti Acque. L'assise è stata convocata su richiesta dei
consiglieri:Angelo Sambito, Anna Triglia, Elio D'Orsi, Giuseppe
calco, Vincenzo Callea, Giuseppe Territo, Angelo Bonfissuto, Belinda
Castiglione e Mario cosentino. Intanto Maria Grazia Brandara,
commissario straordinario del comune, replica a chi l'ha criticata
sulla scelta di cedere le reti. "Personalmente - scrive - sono per
la pubblicità dell'acqua che è un bene prezioso e che va
garantito a tutti, per cui come cittadino sono pronta a sostenere in
ogni sede questa mia convinzione da un punto di vista prettamente
politico. Però, come commissario, non potevo agire diversamente
trattandosi della decisione presa, di un fatto esclusivamente
amministrati- vo. Infatti, è necessario sottolineare che il
Tribunale Superiore delle Acque, con sentenza inappellabile e
definitiva del novembre scorso, ha dichiarato l'illegittimità
dell'attività del consorzio delle Tre Sorgenti per quanto concerne
la gestione degli impianti e delle risorse idriche". (AAU)
LA SICILIA
L'ARS HA AVVIATO IERI L'ESAME
DELL'ESERCIZIO PROVVISORIO. I LAVORI PROSEGUONO OGGI
Baccei: "Parte il piano di
riequilibrio della spesa»
Palazzo dei Normanni assediato da ex
Pip e "No Triv"
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. Finalmente si esce
dall'empasse. Si lavora sotto la pressione della piazza; circa
mille ex pip e no trivelle con mascherine presidiano la piazza del
Parlamento, Le commissioni di merito e quella del Bilancio hanno
ricevuto dal governo le tanto richieste relazioni. Ad inizio dei
lavori il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha autorizzato
l'incardinamento contestuale dei ddl sull'esercizio provvisorio,
sui precari e sulle Camere di commercio.
Nella sua relazione, il presidente
della commissione Bilancio, Nino Dina, ha precisato che non si tratta
di una mera autorizzazione all'esercizio provvisorio; «in un
momento di grave crisi finanziaria che impone un'operazione verità
al governo regionale e una valutazione dell'equilibrio del
bilancio, non si tratta solo di autorizzazione di 4 dodicesimi, ma di
un impegno in riduzioni di spesa importanti, fondamentali per il
bilancio». Relatore di minoranza Vincenzo Vinciullo; «in
commissione bilancio, Baccei è stato accerchiato dalle truppe amiche
e colpito alle spalle. Ma l'assessore molto correttamente ha tenuto
il timone fermo. Questo esercizio provvisorio avrebbe dovuto cambiare
nome e chiamarsi; legge omnibus. Questo governo sta oziando come ha
fatto il Crocetta uno e il Crocetta bis».
Per l'assessore Alessandro Baccei,
«questo esercizio provvisorio non è il solito testo che autorizza
il governo, ma contiene passaggi importanti, un riequilibrio della
spesa, per via delle minori entrate e delle maggiori spese che la
Regione si è trovata ari affrontare nel concorso alla finanza
pubblica». Ha quindi annunciato importanti operazioni di recupero su
una serie di capitoli e alcune spese saranno autorizzate solo per i 4
dodicesimi. Secondo l'assessore, «le minori poste verranno
recuperate nell'ambito della finanziaria con interventi di aumento
delle entrate, ma soprattutto con quella che è la negoziazione con
il governo centrale, dalla quale ci aspettiamo un consistente
incremento delle entrate". Da rilevare che non è stato incardinato
il ddl per il pagamento delle imprese del settore sanità. Baccei;
«Si pensava di trattarlo, ma non ne abbiamo parlato. Se ne parlerà
nei prossimi giorni».
Critico Nello Musumeci ma applaudito
dall'assessore Bruno; «E' giunto il mo mento di riaprire un
confronto serio col governo di Roma sulla concreta attuazione delle
norme finanziarie dello Statuto. E Crocetta non ne ha
l'autorevolezza. Perché non si procede alla liquidazione delle
Partecipate mangiasoldi, alla chiusura di Riscossione Sicilia, a
sciogliere l'Esa, a chiudere gli Iacp quasi tutti diventati
coacervi dei malaffare e dell'inefficienza? Non ci interessano le
guerre interne tra Crocetta e il proconsole di Renzi; ci dica il
governo regionale quali riforme vuole fare e quando vuole cominciare
a farle". Marco Falcone (Fi); «Non basta una pezza per4 mesi, ma
se non ci sarà un intervento dello Stato la Sicilia resterà in
brache di tela. Quest'anno io Stato ha trasferito solo 250 mm di
euro, mentre imponiamo ai Comuni di aumentare le tasse, finché la
pietra non si potrà più spremere - ha aggiunto -. Abbiamo tolto al
fondo salvaguardia, alle regolazioni contabili, ai Comuni, ai
precari. Il governo ritorni sui suoi passi e ammetta che si tratta di
un quadro deleterio». Per Malafarina (Megafono), «occorre un
disegno di legge "Salva Sicilia" coli incluse le riforme da fare.
La principale quella sullo snellimento delle procedure».
Chiusa la discussione generale, è
stato votato il passaggio all'articolato. I lavori d'Aula
riprendono questo pomeriggio.
Sicilia24h
Il Polo Universitario di Agrigento
non deve chiudere - Lettera Aperta.
La U I L di Agrigento esprime forte
preoccupazione perché da alcuni mesi è stato lanciato il grido
d'allarme circa la reale possibilità che il Consorzio
Universitario della Provincia di Agrigento possa chiudere i battenti
per la mancanza di risorse finanziarie.
Tale ipotesi assolutamente è fondata
perché la ex Provincia Regionale ha già ritirato il proprio
sostegno finanziario e, pare che, anche la Camera di Commercio sia in
procinto di convocare i propri Organismi per deliberare la propria
l'uscita dal Polo Universitario.
Se ciò dovesse verificarsi sarebbe una
grave sventura per gli agrigentini perché priverebbe il Territorio
di una struttura che, anche se non grandissima, offre la possibilità
a tante famiglie di fare studiare e i propri figli che, diversamente,
per le condizioni economiche non sarebbero in grado di affrontare
maggiori spese per inviare i propri figli a studiare in altre realtà
distanti e dispendiose.
La U I L, pertanto, chiede al
Presidente, ai componenti la Giunta ed il Consiglio Generale della
Camera di Commercio di non votare il disimpegno economico a favore
del Consorzio Universitario perché tale disimpegno sarebbe una grave
assunzione di responsabilità sulle ricadute negative per tutto il
Territorio agrigentino.
Al fine di assicurare il sostegno
economico, quindi il mantenimento del Polo Universitario di Agrigento
è indispensabile anche il sostegno economico della Regione
Siciliana.
LiveSicilia
ESERCIZIO PROVVISORIO E PRECARI
PIÙ DI 50 MILA LAVORATORI IN BILICO
di Maria Teresa Camarda e Accursio
Sabella
Sala d'Ercole ha iniziato la
discussione sulla manovra finanziaria e sul rinnovo dei contratti dei
circa 22 mila lavoratori a tempo determinato di Comuni e Province.
Per questi, soldi solo fino ad aprile. L'opposizione: "Crocetta
ha fallito, si dimetta". Musumeci attacca. L'assessore Caruso
applaude.
PALERMO - Per l'opposizione si tratta
di una mini-Finanziaria. Di un testo che va ben al di là della sua
funzione "ufficiale". E in effetti, l'esercizio provvisorio che
oggi è approdato all'Ars con la discussione generale è un ddl
corposo e complesso. Che prevede norme di ogni tipo.
Intanto, sono rientrate quelle
inizialmente stralciate perché sprovviste di relazione tecnica o
perché non esaminate dalle commissioni di merito, prima di approdare
alla commissione bilancio. Sì ai 9 milioni che garantiranno quattro
mesi di sussidio ai lavoratori "ex Pip". "Ma queste persone -
ha denunciato in Aula il deputato Figuccia, di Forza Italia -
meritano più certezze per il futuro e non dovrebbero essere
sottoposti al ricatto di un destino a medio termine, così come per i
lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia". Per questa società
partecipata, l'esercizio provvisorio prevede uno stanziamento da un
milione e duecento mila euro, in attesa "di una riforma organica
delle società a totale o a maggioritaria partecipazione della
Regione". La relazione presentata in commissione dal ragioniere
generale della Regione, Salvatore Sammartano, spiega che "la crisi
di liquidità di Sviluppo Italia Sicilia non ha permesso di pagare
gli stipendi dei dipendenti" e, considerando il ruolo della società
e il fatto che questa abbia dei contratti in essere con
l'amministrazione regionale, il fondo da versare permetterebbe di
non subire ritardi "nel completamento delle attività o
rallentamenti dell'attività di certificazione della spesa delle
risorse comunitarie".
Sì anche alla norme relativa alla
privatizzazione delle Terme di Sciacca. L'articolo 12 della legge
per l'esercizio provvisorio stanzia un fondo da 800 mila euro da
utilizzare "esclusivamente" per il pagamento dei debiti. La
società è infatti con l'acqua alla gola e i creditori si stanno
rivolgendo ad istituti di recupero crediti che potrebbero portare
presto al collasso le ex Terme. In particolare, come spiega
Sammartano nella relazione tecnica, l'Enel richiede entro 30 giorni
il pagamento del conto di 207 mila euro; la Girgenti Acque entro
trenta giorni deve ricevere 101.667 euro per la fornitura dell'acqua;
la Serit, l'Agenzia delle Entrate e l'Inps aspettano un saldo da
189.279 euro. "La somma prevista nella norma è indispensabile per
far fronte ai suddetti debiti societari - scrive Sammartano - in
modo da evitare di procedere alla dismissione dei beni mobili e
immobili che di fatto impedirebbe la privatizzazione" della
società. La Regione siciliana ha predisposto il primo avviso di
manifestazione di interesse che sarà pubblicato entro il primo
trimestre dell'anno.
In merito ai fondi per la ex Tabella H,
10 milioni di euro autorizzati dalla giunta, il testo del disegno di
legge protrae fino al mese di giugno del 2015 la possibilità di
realizzazione delle attività culturali. Questo perché, è scritto
nella relazione tecnica, "soltanto negli ultimi giorni dell'anno
2014 è stato possibile attivare i provvedimenti amministrativi per
apportare le necessarie variazioni al bilancio regionale".
Per il resto, gli articoli del ddl
prevedono, come detto, di tutto. Già l'articolo 1 stabilisce la
differenziazione tra le voci in bilancio: alcune (in particolare
stipendi dei regionali e spese obbligatorie) sono calcolate in
dodicesimi, cioè la copertura prevista è fino alla fine dell'anno,
per altri sarà pari sol alla durata dell'esercizio provvisorio:
enti collegati alla Regione, comandati dell'assessorato Salute (per
loro stanziati 340 mila euro), Forestali, precari degli Enti locali
e, appunto, ex Pip. In pratica, circa 50 mila persone resteranno "in
bilico" fino ad aprile. "Questo è il primo passo - ha spiegato
Baccei - di un percorso che segna una discontinuità col passato
soprattutto sul piano della valutazione delle entrate. Ma che prevede
anche un dialogo col governo nazionale. Incontri in occasione dei
quali la Sicilia avanzerà le proprie legittime richieste". Tutto
ruota attorno a quello, insomma. Se Roma non aprirà i cordoni della
borsa, consentendo al governo regionale di rimpinguare quei capitoli
con la legge Finanziaria, sarà praticamente impossibile garantire il
futuro di tutti questi lavoratori.
L'esercizio provvisorio prevede poi
l'accensione di un nuovo mutuo da 145 milioni di euro da destinare
a Comuni e Province. Previsto poi il passaggio delle spese per i
servizi resi dalla società Sas dal bilancio al Servizio sanitario
regionale. Questo farebbe risparmiare circa 13,6 milioni di euro.
L'articolo 9 è tra i più discussi, e lo stesso Baccei, nel corso
di una conferenza stampa di venti giorni fa, ammise: "So che non si
può fare". Si tratta dell'utilizzo delle somme del Fondo per lo
sviluppo e la coesione per la copertura del concorso alla Finanza
pubblica: in pratica si tratta dei soldi che il governo nazionale
chiede in quota parte a tutte le Regioni italiane.
In Aula oggi non sono mancate le
polemiche. L'opposizione ha infatti attaccato apertamente il
governo: "Se tra quattro mesi non interverrà Roma - ha detto il
capogruppo di Forza Italia Marco Falcone -, la Sicilia si ritroverà
in braghe di tela. Questo esercizio provvisorio è la conferma
dell'incapacità di questo esecutivo". Per Nello Musumeci "a Roma
servirebbe un governo autorevole, forte. Ma Crocetta non si è
certamente comportato da aquila, anzi nemmeno da passerotto. Mentre
Renzi ha recitato bene la parte della gazza ladra". "Alla fine
dell'intervento di Musumeci - ha fatto notare il capogruppo del
Cantiere popolare Toto Cordaro - ho visto applaudire l'assessore
Bruno Caruso. L'assessore è troppo accorto per non sapere dove si
trova. Ed è anche troppo onesto intellettualmente per non sapere che
quello che il centrodestra sta dicendo è la verità. Non era mai
accaduto - ha aggiunto Cordaro - nella storia dell'autonomia che si
approvassero in un anno quattro finanziari e che si cambiassero tre
assessori al bilancio". Molto critico anche il Movimento cinque
stelle: "Questa Regione - ha detto Valentina Zafarana - ha un
debito di 5 miliardi, ma di cosa stiamo parlando? Ancora ci sono
questuanti che stanno dietro le porte degli assessori a chiedere
soldi. Noi abbiamo già chiesto le dimissioni di Crocetta e le
chiediamo nuovamente, è l'unica cosa che può fare". Zitto il
partito democratico, a prendere le difese del governo il solo Antonio
Malafarina: Chi ha succhiato il sangue per tanto tempo alla Sicilia
ora denuncia che la casa è insanguinata. Troppi gufi e corvi
aleggiano in questi giorni. Gente che dimentica di essere stata al
governo della Regione. Le stesse persone che hanno portato i
dirigenti a 1.800, hanno creato lo scandalo delle Partecipate, che
hanno abusato con co.co.pro e contratti di ogni tipo. Queste cose non
le ha create Crocetta". L'Aula ha anche incardinato i ddl
sulla proroga degli oltre 22.400 precari degli Enti locali e il ddl
sulle Camere di commercio che prevede una proroga ai contratti dei
lavoratori e il "blocco" del patrimonio immobiliare. Per evitare
che anche questo possa essere svenduto. La discussione riprenderà
domani alle 16.