1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2015 » Gennaio » 8 » Rassegna stampa dell'8 gennaio 2015

Rassegna stampa dell'8 gennaio 2015

GIORNALE DI SICILIA
LIBERO CONSORZIO Tesoreria, servizio affidato ad Unicredit Attivo fino al 31 dicembre 2018 il nuovo servizio di tesoreria provinciale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. E stato affidato alla Banca Unicredit di Roma, società che si è aggiudicata la gara bandita lo scorso settembre, in seguito all'approvazione dello schema di convenzione fatta dal precedente Commissario straordinario Benito Infurnari. Unicredit, precedentemente con la denominazione Banco di Sicilia, aveva gestito il servizio di tesoreria provinciale anche nel quadriennio scorso. (PAPI)

UNIVERSITA' Appello di Aldo Brocco contro i tagli Cupa, intervento della Uil: "l'Ente camerale ci ripensi" Anche la Uil di Agrigento ha voluto esprimere la propria preoccupazione per la possibilità che il consorzio Universitario di Agrigento possa chiudere i battenti per la mancanza di risorse finanziarie. Nonostante le assicurazioni date dal vice presidente della Regione Mariella Lo Bello, impegnata in questi giorni in una serie di Tavoli per trovare soluzioni al problema, il sindacato agrigentino ha voluto scrivere ai presidente della Camera di commercio di Agrigento, ente ormai in fase di accorpamento con Caltanissetta e Trapani, dopo la notizia che l'ente camera ha deciso di togliere il proprio contribuent economico al Cupa. «La Uil - scrive il segretario generale Aldo Broccio - chiede al presidente, Vittorio Messina, ai componenti la Giunta ed il Consiglio Generale della Camera di Commercio di non votare il disimpegno economico a favore del Consorzio Universitario perché tale disimpegno sarebbe una grave assunzione di responsabilità sulle ricadute negative per tutto il Territorio agrigentino». Ad onor del vero, il disimpegno della camera di commercio è più un atto dovuto che voluto vista la procedura di accorpamento che imporrà numerosi tagli, come i 30 mila euro per il Cupa. 
CONTENZIOSO Scelto il tecnico chiamato ad occuparsi della controversia per il servizio di pulizia delle spiagge Ex Provincia, un «arbitro» per la lite con la Dedalo Sarà l'ingegnere Gaetano Gucciardo, direttore del settore Edilizia, gestione patrimoniale ed espropriazioni dell'ex Provincia di Agrigento, ad occuparsi del Contenzioso con la Dedalo ambiente, nel ruolo di "arbitro". Lo ha deciso il commissario Alessandra Di Liberto, che ha sostituito Ignazio Gennaro, il quale a seguito della sentenza di condanna del 21 novembre 2014 del tribunale di Agrigento, non può svolgere questo tipo di funzioni. In mancanza di altre candidature è stato scelto Gucciardo che si occuperà della controversia con la Dedalo ambiente Ato Ag3 di Licata, per il mancato pagamento del sei di pulizia delle spiagge per no 2009 e per il mancato pagamento delle spese generali n ve agli anni 2006 e 2008.
PA.PI

VERTENZA CON L'EX ASSESSORE Pari a 22.532,42 euro, per il periodo tra il primo luglio 2009 e il 30 giugno 2010 Ex provincia, pagati i "debiti" con Argento L'ex Provincia è commissariata da quasi anni ma ancora e chiamata a pagare i debiti con gli ex amministratori. E' di ieri la delibera, pubblicata all'albo pretorio on line dell'ente, che riconosce a Luigi Argento, ex assessore della giunta guidata da Eugenio D'Orsi, una differenza fra le indennità versate (indennità dimezzata) e le indennità allo stesso spettanti (indennità intera), pari a 22.532,42 euro, per il periodo compreso tra il primo luglio 2009 e il 30giugno2010, essendo già prescritte quelle relative al periodo dal primo gennaio 2009 al 30 giugno dello stesso anno. Argento era stato nominato componente della Giunta provinciale nell'agosto del 2008 e riconfermato assessore dall'ex presidente D'Orsi sia a luglio che a settembre del 2009. All'ex assessore è stata riconosciuta mina indennità spettante, ammontante a 22.532 euro. Ma nel mese di luglio Luigi Argento invitava lente a dare la differenza tra le indennità versate (indennità dimezzata) e le indennità allo stesso spettanti, per il periodo ha ricoperto l'incarico di amministratore.

CONSORZIO DEI COMUNI Approvato dal commissario capitolato d'appalto per una somma di 100 mila euro Strade provinciali, trovati i fondi per lo smaltimento de rifiuti L'ex Provincia mette a disposizione i fondi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti speciali in discarica, prelevati da discariche non autorizzate nei pressi di strade di competenza dell'ente. Approvato dal commissario straordinario, Alessandra Di Liberto, il capitolato d'appalto per una somma di 100 mila euro. La legge ha stabilito che le Province sono tenute a svolgere i servizi accessori e secondari, come la pulizia delle pertinenze delle proprie strade ingombrate da rifiuti abbandonati di qualsiasi natura compresa la raccolta dell'amianto, Rosolino Elio Chibbaro, funzionario del settore Patrimonio e ambiente è stato nominato "Responsabile del Procedimento e Verificatore dei lavori". Il quadro economico del progetto è così ripartito: per lavori a base d'asta 85.500 curo con la deduzione del costo della manodopera non soggetta a ribassi per 5.500 euro ed oneri di sicurezza noia soggetti al ribasso per 1.710 euro. Gli importi da assoggettare a ribasso (l'asta ammontano a 78.290 euro. Somme a disposizione dell'amministrazione: 8.550 euro per Iva; competenze tecniche (2%) 1.710 euro; imprevisti per 740 euro. Al gruppo di progettazione andranno 500 euro mentre il tributo per conferimento in discarica è di 3.000 euro. Le somme sono state inserite in Bilancio tra gli "interventi di risanamento ambientale proprietà provinciali ". "La natura dei lavori - si legge nella delibera - assume aspetto essenziale per la salvaguardia delle strade di proprietà provinciale, soggette continuamente ad abbandono di rifiuti di ogni genere, con l'obiettivo di evitare il conseguente degrado ambientale causato e perpetrato da ignoti". ('PAPI)

GIRGENTI ACQUE Il segretario Maurizio Sala chiede un incontro con l'Ato idrico Acqua, raccolta di firme della Cisl «Non sia fonte di reddito per pochi» C'è un'attenzione sempre più crescente attorno alla possibilità di modificare le regole che affidano a privati, la gestione di un bene pubblico come l'acqua a costi sempre più alti. Fra le iniziative in corso in molti centri della provincia, lunedì inizia quella lanciata dalla Cisl che avvierà una raccolta di firme fra i cittadini - utenti per sostenere la prima iniziativa dell'anno e denominata «1 centesimo per riappropriarci dell'acqua» a sostegno della modifica tariffaria del servizio idrico integrato gestito da Girgenti Acque.
«Chiediamo - dice il segretario Maurizio Sala - che venga fornito da Girgenti Acque, un servizio adeguate al minor costo possibile nel rispetto dell'ambiente, dei clienti, dei fornitori e del personale aziendale diretto ed indiretto. Questa gestione attuale incide troppo sulle tasche dei cittadini e si presume che inciderà sempre di più attraverso aumenti tariffari, sopratutto a causa dei futuri lavori per il rifacimento delle reti idriche, costo che graverà per il 30 per cento della spesa complessiva sugli utenti e per l'altro 70 per cento su finanziamenti pubblici». La Cisl agrigentina inoltre, ritiene imprescindibile dare evidenza pubblica agli appalti, alle assunzioni di personale e alle forniture, tutto ciò diventa necessario per dare garanzie ai cittadini, affinché non si speculi su un bene pubblico. «Stiamo attenti — ribadisce Saia - l'acqua è un bene comune per tutti ma non di reddito per alcuni. Stiamo attenti a non attribuire all'acqua il valore di qualsiasi altra merce, stiamo attenti a non perla sul mercato come qualsiasi altre bene a rilevanza economica. L'acqua deve ritornare ad essere un bene accessibile a tutti». (AMM)

TRE SORGENTI Brandara difende e scelte sulle reti Stasera il consiglio comunale affronterà a questione della cessione delle reti del Tre Sorgenti a Girgenti Acque. L'assise è stata convocata su richiesta dei consiglieri:Angelo Sambito, Anna Triglia, Elio D'Orsi, Giuseppe calco, Vincenzo Callea, Giuseppe Territo, Angelo Bonfissuto, Belinda Castiglione e Mario cosentino. Intanto Maria Grazia Brandara, commissario straordinario del comune, replica a chi l'ha criticata sulla scelta di cedere le reti. "Personalmente - scrive - sono per la pubblicità dell'acqua che è un bene prezioso e che va garantito a tutti, per cui come cittadino sono pronta a sostenere in ogni sede questa mia convinzione da un punto di vista prettamente politico. Però, come commissario, non potevo agire diversamente trattandosi della decisione presa, di un fatto esclusivamente amministrati- vo. Infatti, è necessario sottolineare che il Tribunale Superiore delle Acque, con sentenza inappellabile e definitiva del novembre scorso, ha dichiarato l'illegittimità dell'attività del consorzio delle Tre Sorgenti per quanto concerne la gestione degli impianti e delle risorse idriche". (AAU)

LA SICILIA

L'ARS HA AVVIATO IERI L'ESAME DELL'ESERCIZIO PROVVISORIO. I LAVORI PROSEGUONO OGGI
Baccei: "Parte il piano di riequilibrio della spesa»
Palazzo dei Normanni assediato da ex Pip e "No Triv"
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. Finalmente si esce dall'empasse. Si lavora sotto la pressione della piazza; circa mille ex pip e no trivelle con mascherine presidiano la piazza del Parlamento, Le commissioni di merito e quella del Bilancio hanno ricevuto dal governo le tanto richieste relazioni. Ad inizio dei lavori il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha autorizzato l'incardinamento contestuale dei ddl sull'esercizio provvisorio, sui precari e sulle Camere di commercio.
Nella sua relazione, il presidente della commissione Bilancio, Nino Dina, ha precisato che non si tratta di una mera autorizzazione all'esercizio provvisorio; «in un momento di grave crisi finanziaria che impone un'operazione verità al governo regionale e una valutazione dell'equilibrio del bilancio, non si tratta solo di autorizzazione di 4 dodicesimi, ma di un impegno in riduzioni di spesa importanti, fondamentali per il bilancio». Relatore di minoranza Vincenzo Vinciullo; «in commissione bilancio, Baccei è stato accerchiato dalle truppe amiche e colpito alle spalle. Ma l'assessore molto correttamente ha tenuto il timone fermo. Questo esercizio provvisorio avrebbe dovuto cambiare nome e chiamarsi; legge omnibus. Questo governo sta oziando come ha fatto il Crocetta uno e il Crocetta bis».
Per l'assessore Alessandro Baccei, «questo esercizio provvisorio non è il solito testo che autorizza il governo, ma contiene passaggi importanti, un riequilibrio della spesa, per via delle minori entrate e delle maggiori spese che la Regione si è trovata ari affrontare nel concorso alla finanza pubblica». Ha quindi annunciato importanti operazioni di recupero su una serie di capitoli e alcune spese saranno autorizzate solo per i 4 dodicesimi. Secondo l'assessore, «le minori poste verranno recuperate nell'ambito della finanziaria con interventi di aumento delle entrate, ma soprattutto con quella che è la negoziazione con il governo centrale, dalla quale ci aspettiamo un consistente incremento delle entrate". Da rilevare che non è stato incardinato il ddl per il pagamento delle imprese del settore sanità. Baccei; «Si pensava di trattarlo, ma non ne abbiamo parlato. Se ne parlerà nei prossimi giorni».
Critico Nello Musumeci ma applaudito dall'assessore Bruno; «E' giunto il mo mento di riaprire un confronto serio col governo di Roma sulla concreta attuazione delle norme finanziarie dello Statuto. E Crocetta non ne ha l'autorevolezza. Perché non si procede alla liquidazione delle Partecipate mangiasoldi, alla chiusura di Riscossione Sicilia, a sciogliere l'Esa, a chiudere gli Iacp quasi tutti diventati coacervi dei malaffare e dell'inefficienza? Non ci interessano le guerre interne tra Crocetta e il proconsole di Renzi; ci dica il governo regionale quali riforme vuole fare e quando vuole cominciare a farle". Marco Falcone (Fi); «Non basta una pezza per4 mesi, ma se non ci sarà un intervento dello Stato la Sicilia resterà in brache di tela. Quest'anno io Stato ha trasferito solo 250 mm di euro, mentre imponiamo ai Comuni di aumentare le tasse, finché la pietra non si potrà più spremere - ha aggiunto -. Abbiamo tolto al fondo salvaguardia, alle regolazioni contabili, ai Comuni, ai precari. Il governo ritorni sui suoi passi e ammetta che si tratta di un quadro deleterio». Per Malafarina (Megafono), «occorre un disegno di legge "Salva Sicilia" coli incluse le riforme da fare. La principale quella sullo snellimento delle procedure».
Chiusa la discussione generale, è stato votato il passaggio all'articolato. I lavori d'Aula riprendono questo pomeriggio.

Sicilia24h

Il Polo Universitario di Agrigento non deve chiudere - Lettera Aperta.
La U I L di Agrigento esprime forte preoccupazione perché da alcuni mesi è stato lanciato il grido d'allarme circa la reale possibilità che il Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento possa chiudere i battenti per la mancanza di risorse finanziarie.
Tale ipotesi assolutamente è fondata perché la ex Provincia Regionale ha già ritirato il proprio sostegno finanziario e, pare che, anche la Camera di Commercio sia in procinto di convocare i propri Organismi per deliberare la propria l'uscita dal Polo Universitario.
Se ciò dovesse verificarsi sarebbe una grave sventura per gli agrigentini perché priverebbe il Territorio di una struttura che, anche se non grandissima, offre la possibilità a tante famiglie di fare studiare e i propri figli che, diversamente, per le condizioni economiche non sarebbero in grado di affrontare maggiori spese per inviare i propri figli a studiare in altre realtà distanti e dispendiose.
La U I L, pertanto, chiede al Presidente, ai componenti la Giunta ed il Consiglio Generale della Camera di Commercio di non votare il disimpegno economico a favore del Consorzio Universitario perché tale disimpegno sarebbe una grave assunzione di responsabilità sulle ricadute negative per tutto il Territorio agrigentino.
Al fine di assicurare il sostegno economico, quindi il mantenimento del Polo Universitario di Agrigento è indispensabile anche il sostegno economico della Regione Siciliana.

LiveSicilia

ESERCIZIO PROVVISORIO E PRECARI
PIÙ DI 50 MILA LAVORATORI IN BILICO
di Maria Teresa Camarda e Accursio Sabella
Sala d'Ercole ha iniziato la discussione sulla manovra finanziaria e sul rinnovo dei contratti dei circa 22 mila lavoratori a tempo determinato di Comuni e Province. Per questi, soldi solo fino ad aprile. L'opposizione: "Crocetta ha fallito, si dimetta". Musumeci attacca. L'assessore Caruso applaude.
PALERMO - Per l'opposizione si tratta di una mini-Finanziaria. Di un testo che va ben al di là della sua funzione "ufficiale". E in effetti, l'esercizio provvisorio che oggi è approdato all'Ars con la discussione generale è un ddl corposo e complesso. Che prevede norme di ogni tipo.
Intanto, sono rientrate quelle inizialmente stralciate perché sprovviste di relazione tecnica o perché non esaminate dalle commissioni di merito, prima di approdare alla commissione bilancio. Sì ai 9 milioni che garantiranno quattro mesi di sussidio ai lavoratori "ex Pip". "Ma queste persone - ha denunciato in Aula il deputato Figuccia, di Forza Italia - meritano più certezze per il futuro e non dovrebbero essere sottoposti al ricatto di un destino a medio termine, così come per i lavoratori di Sviluppo Italia Sicilia". Per questa società partecipata, l'esercizio provvisorio prevede uno stanziamento da un milione e duecento mila euro, in attesa "di una riforma organica delle società a totale o a maggioritaria partecipazione della Regione". La relazione presentata in commissione dal ragioniere generale della Regione, Salvatore Sammartano, spiega che "la crisi di liquidità di Sviluppo Italia Sicilia non ha permesso di pagare gli stipendi dei dipendenti" e, considerando il ruolo della società e il fatto che questa abbia dei contratti in essere con l'amministrazione regionale, il fondo da versare permetterebbe di non subire ritardi "nel completamento delle attività o rallentamenti dell'attività di certificazione della spesa delle risorse comunitarie".
Sì anche alla norme relativa alla privatizzazione delle Terme di Sciacca. L'articolo 12 della legge per l'esercizio provvisorio stanzia un fondo da 800 mila euro da utilizzare "esclusivamente" per il pagamento dei debiti. La società è infatti con l'acqua alla gola e i creditori si stanno rivolgendo ad istituti di recupero crediti che potrebbero portare presto al collasso le ex Terme. In particolare, come spiega Sammartano nella relazione tecnica, l'Enel richiede entro 30 giorni il pagamento del conto di 207 mila euro; la Girgenti Acque entro trenta giorni deve ricevere 101.667 euro per la fornitura dell'acqua; la Serit, l'Agenzia delle Entrate e l'Inps aspettano un saldo da 189.279 euro. "La somma prevista nella norma è indispensabile per far fronte ai suddetti debiti societari - scrive Sammartano - in modo da evitare di procedere alla dismissione dei beni mobili e immobili che di fatto impedirebbe la privatizzazione" della società. La Regione siciliana ha predisposto il primo avviso di manifestazione di interesse che sarà pubblicato entro il primo trimestre dell'anno.
In merito ai fondi per la ex Tabella H, 10 milioni di euro autorizzati dalla giunta, il testo del disegno di legge protrae fino al mese di giugno del 2015 la possibilità di realizzazione delle attività culturali. Questo perché, è scritto nella relazione tecnica, "soltanto negli ultimi giorni dell'anno 2014 è stato possibile attivare i provvedimenti amministrativi per apportare le necessarie variazioni al bilancio regionale".
Per il resto, gli articoli del ddl prevedono, come detto, di tutto. Già l'articolo 1 stabilisce la differenziazione tra le voci in bilancio: alcune (in particolare stipendi dei regionali e spese obbligatorie) sono calcolate in dodicesimi, cioè la copertura prevista è fino alla fine dell'anno, per altri sarà pari sol alla durata dell'esercizio provvisorio: enti collegati alla Regione, comandati dell'assessorato Salute (per loro stanziati 340 mila euro), Forestali, precari degli Enti locali e, appunto, ex Pip. In pratica, circa 50 mila persone resteranno "in bilico" fino ad aprile. "Questo è il primo passo - ha spiegato Baccei - di un percorso che segna una discontinuità col passato soprattutto sul piano della valutazione delle entrate. Ma che prevede anche un dialogo col governo nazionale. Incontri in occasione dei quali la Sicilia avanzerà le proprie legittime richieste". Tutto ruota attorno a quello, insomma. Se Roma non aprirà i cordoni della borsa, consentendo al governo regionale di rimpinguare quei capitoli con la legge Finanziaria, sarà praticamente impossibile garantire il futuro di tutti questi lavoratori.
L'esercizio provvisorio prevede poi l'accensione di un nuovo mutuo da 145 milioni di euro da destinare a Comuni e Province. Previsto poi il passaggio delle spese per i servizi resi dalla società Sas dal bilancio al Servizio sanitario regionale. Questo farebbe risparmiare circa 13,6 milioni di euro. L'articolo 9 è tra i più discussi, e lo stesso Baccei, nel corso di una conferenza stampa di venti giorni fa, ammise: "So che non si può fare". Si tratta dell'utilizzo delle somme del Fondo per lo sviluppo e la coesione per la copertura del concorso alla Finanza pubblica: in pratica si tratta dei soldi che il governo nazionale chiede in quota parte a tutte le Regioni italiane.
In Aula oggi non sono mancate le polemiche. L'opposizione ha infatti attaccato apertamente il governo: "Se tra quattro mesi non interverrà Roma - ha detto il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone -, la Sicilia si ritroverà in braghe di tela. Questo esercizio provvisorio è la conferma dell'incapacità di questo esecutivo". Per Nello Musumeci "a Roma servirebbe un governo autorevole, forte. Ma Crocetta non si è certamente comportato da aquila, anzi nemmeno da passerotto. Mentre Renzi ha recitato bene la parte della gazza ladra". "Alla fine dell'intervento di Musumeci - ha fatto notare il capogruppo del Cantiere popolare Toto Cordaro - ho visto applaudire l'assessore Bruno Caruso. L'assessore è troppo accorto per non sapere dove si trova. Ed è anche troppo onesto intellettualmente per non sapere che quello che il centrodestra sta dicendo è la verità. Non era mai accaduto - ha aggiunto Cordaro - nella storia dell'autonomia che si approvassero in un anno quattro finanziari e che si cambiassero tre assessori al bilancio". Molto critico anche il Movimento cinque stelle: "Questa Regione - ha detto Valentina Zafarana - ha un debito di 5 miliardi, ma di cosa stiamo parlando? Ancora ci sono questuanti che stanno dietro le porte degli assessori a chiedere soldi. Noi abbiamo già chiesto le dimissioni di Crocetta e le chiediamo nuovamente, è l'unica cosa che può fare". Zitto il partito democratico, a prendere le difese del governo il solo Antonio Malafarina: Chi ha succhiato il sangue per tanto tempo alla Sicilia ora denuncia che la casa è insanguinata. Troppi gufi e corvi aleggiano in questi giorni. Gente che dimentica di essere stata al governo della Regione. Le stesse persone che hanno portato i dirigenti a 1.800, hanno creato lo scandalo delle Partecipate, che hanno abusato con co.co.pro e contratti di ogni tipo. Queste cose non le ha create Crocetta". L'Aula ha anche incardinato i ddl sulla proroga degli oltre 22.400 precari degli Enti locali e il ddl sulle Camere di commercio che prevede una proroga ai contratti dei lavoratori e il "blocco" del patrimonio immobiliare. Per evitare che anche questo possa essere svenduto. La discussione riprenderà domani alle 16.



Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO