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Rassegna stampa del 9 gennaio 2015



Giornale di Sicilia
L'ex Provincia, risparmi nelle spese Riparte assistenza a studenti disabiliGrazie alla razionalizzazione della spesa e ai risparmi effettuati dai settore Solidarietà Sociale e Politiche della Famiglia dell'ex Provincia, oggi guidata dal commissario Alessandra Di Liberto, è stato possibile potenziare il servizio di assistenza per l'anno 2014/2015, nei confronti degli studenti disabili della provincia che frequentano gli istituti di scuola media superiore. Il Libero consorzio comunale di Agrigento ha provveduto, infatti, nonostante i gravi problemi economici legati ai tagli di bilancio, ad aumentare di oltre 75 mila euro gli stanziamenti per effettuare i servizi in favore degli alunni disabili, Si tratta di servizi obbligatori stabiliti per legge a carico del Libero consorzio comunale. Grazie a questo ulteriore finanziamento gli studenti e le famiglie interessate potranno usufruire di 164 ore di assistenza fino a giugno 2015, mentre la disponibilità precedente era fissata in 140 ore. Gli interventi riguardano il servizio igienico personale per studenti con grave handicap psico-fisico che era già stato attivato attraverso le scuole superiori della provincia oltre al servizio specialistico di autonomia e comunicazione direttamente gestito dall'Ente attraverso strutture esterne in possesso di determinate caratteristiche iscritte in un apposito registro che è stato aggiornato alla fine dello scorso anno, I servizi di supporto organizzativo all'integrazione scolastica per i soggetti svantaggiati, per il loro impatto sociale, costituiscono, da quando sono stati assegnati alle province, una delle attività primarie dell'amministrazione. Il settore Solidarietà sociale, inoltre, pone al centro non solo i bisogni dei soggetti disabili ma coinvolge direttamente le famiglie e le scuole superiori della provincia alle quali viene assegnato il controllo della qualità ed efficienza degli interventi di sostegno.

Cupa, Raso chiede un'operazione verit໫Il disimpegno economico di Camera di Commercio e Libero Consorzio sono atti dovuti. Sono altri a dover contribuire»«Le fuoriuscite o il disimpegno economico da parte di alcuni Enti che sono prossimi allo scioglimento, ci appaiono come atti dovuti, sono altre  Istituzioni che adesso devono scendere in campo economicamente  e a sostegno. Per il segretario generale della Cgil agrigentina Massimo Raso, le recenti turbolenze che interessano il Cupa, non si sono del tutto dissolte  anche se qualche passo avanti è stato fatto.«Come su altre questioni - aggiunge Raso - anche sul Cupa da qualche tempo, va in onda la fiera delle ovvietà. Chiunque può, infatti sostenere, a ragione, che il Cupa deve sopravvivere, o che l'Università ad Agrigento non si tocca o altre cose simili e se la gara è a chi la spara più grossa. Si parla  di  Cupa per assicurare concretamente un servizio ed un futuro  ai giovani ed al sistema produttivo agrigentino e che non sia un'altra occasione perduta. Massimo Raso fa poi riferimento agli interessamenti del deputato Moscatt che ha fatto approvare una mozione alla Camera e che impegna il governo ad istituire presso il Cupa di Agrigento il 'Centro euro mediterraneo» dedicato agli studi internazionali, al confronto delle culture ed alla formazione degli opera tori del settore. «Adesso - aggiunge - il Governo faccia seguire le conseguenti azioni in linea con questo riconoscimento. Noi ovviamente non possiamo clic essere contenti del fatto la Regione, con l'assessore Mariella Lo Bello annunzi il potenziamento ed il fatto che Agrigento, Caltanissetta e Trapani diventeranno Poli di alta specializzazione, poichè conveniamo sul fatto e proprio la specializzazione e la diversificazione dell'offerta formativa nel territorio ovvero l'aderenza alle risorse e alle vocazioni non - delocalizzabili del territorio possano rappresentare che le unica via di salvezza per queste strutture» Per il segretario della CgiL infine occorre, su tutta questa vicenda, un'operazione verità intanto sui conti attuali, su quanto ammontano le tasse universitarie dei giovani agrigentini, e quanti soldi in tutti questi anni sono stati spesi in consulenza e amenità varie.
La SiciliaRese note le motivazioni della sentenza con la quale il Tribunale Superiore delle Acque che ha sede a Roma (presidente Aldo Scola e formato dai consiglieri di Cassazione Margherita Chiarini, Renato Bernabai e Raffaele Frasca, dai Consiglieri di Stato Roberto Capuzzi e Roberto Giovagnoli e dall'esperto tecnico l'ingegnere Pier Luigi Lusona) ha rigettato il ricorso che era stato presentato dal consorzio"Tre Sorgenti"di cui fanno parte i comuni di Canicattì, Campobello di Licata, Grotte, Racalmuto, Ravanusa, Palma di Montechiaro e Licata nei confronti dell'Ato Idrico di Agrigento contro la degli impianti del consorzio
In primo luogo- scrivono i giudici- il ricorso del Tre Sorgenti è inammissibile perché lo stesso non è più legittimato a svolgere alcuna attività in materia di gestione del servizio idrico. li Consorzio, inoltre, - è scritto ancora nelle motivazioni- avrebbe dovuto cessare la propria attività nel momento in cui sono stati delimitati gli ambiti territoriali ottimali ed è stato costituito il Consorzio d'Ambito, provvedendo in questo modo ad organizzai-e il servizio idrico secondo le modalità previste dalla legge. I comuni che hanno costituito il "Tre Sorgenti", avvenuta l'istituzione del Consorzio d'Ambito, con l'organizzazione unitariadel servizio idrico integrato non hanno più alcun titolo che consenta loro di svolgere attività di gestione dei servizi di acquedotto, fognatura, depurazione, ovvero attività strumentali o complementari ad essi. Il ricorso è inoltre inammissibile- continua la sentenza - in quanto gli obblighi rli riconsegna delle infrastrutture che sono stati contestati in questa sede erano già stati contestati in atti precedenti alla delibera del 31 dicembre del 2002 con la quale l'assemblea del Consorzio d'Ambito di Agrigento ha approvato il piano d'ambito, nella delibera del 18 gennaio del 2007, con la quale è stato affidato alla società Girgenti Acque il servizio idrico integrato dei comuni, ed in quella del febbraio del 2008, con cui l' Ato ha approvato il programma delle acquisizioni delle gestioni preesistenti. Questi atti- conclude il Tribunale Superiore delle Acque- non risultano tempestivamente impugnati. Questo ritardo rende il consorzio Tre Sorgenti privo di interesse all' impugnazione del provvedimento. Alla luce di questa sentenza il Tribunale ha rigettato il ricorso del Tre Sorgenti condannandolo al pagamento delle spese processuali quantificate in 2500 euro a favore dell'ato di Agrigento e di Girgenti acque.CARMELO VELLA
Agrigentonotizie.it
Acqua privata P.Empedocle, condomini impediscono sospensione idrica

Secondo quanto riferito da Girgenti acque, le 13 utenze del palazzo in questione avrebbero accumulato un debito che supera i 38mila euro. Il condominio si sarebbe da sempre rifiutato di pagare e ha impedito fisicamente la sospensione della fornitura: Girgenti sporgerà formale denuncia all'autorità giudiziaria. La notizia è stata divulgata dalla società che gestisce il servizio idrico integrato: "Questa mattina i nostri operatori si sono recati a Porto Empedocle, più precisamente in viale Berlinguer, per eseguire un distacco al condominio 'Rotella Gennaro' per morosità. Nei 6 anni di gestione del Servizio idrico integrato da parte della Girgenti Acque SpA, il condominio 'Rotella' (composto da 13 utenze) ha accumulato un debito pari a euro 38.493,13.  Tempo addietro, nel suddetto condominio, è stata rilevata una perdita nell'impianto idrico interno, a valle del contatore, che Girgenti Acque SpA ha prontamente riparato, facendosene carico anche se non di propria competenza.

Gds.it Asp di Agrigento, i medici in esubero non saranno più di 20
Da 91 a 20 e fine delle proteste. Ieri mattina, il direttore generale dell'Asp di Agrigento Salvatore Ficarra, ha esposto ai sindacalisti dei medici, la soluzione individuata per ridurre dei servizi territoriali che tanti malumori e preoccupazioni aveva causato. Ficarra ha in pratica prospettato ai sindacati la possibilità, che, una volta accolta dall'assessorato regionale alla salute, permetterà di scorporare dal numero complessivo dei medici, i medici veterinari. Questa soluzione, unitamente ad una ventina di medici che sono stati già ricollocati nei presidi ospedalieri, consentirebbe di ridurre drasticamente il numero degli esuberi che si attesterebbe a circa 20 unità rispetto al centinaio originariamente previsto. L'amministrazione dell'Asp, nel corso dello stesso incontro ha consegnato alle organizzazioni sindacali, un prospetto dal quale si evince l'analitica ripartizione, tra distretti sanitari e dipartimenti, dei medici territoriali. Soddisfazione per l'esito dell'incontro, è stata già espressa dal segretario regionale della Fials Amedeo Fuliano fra i più critici rispetto all'iniziale decisione della direzione aziendale. «Abbiamo apprezzato - commenta Fuliano - il nuovo metodo di lavoro posto in essere dall'Amministrazione che ha dato atto che la nuova ripartizione dei medici del territorio è più rispondente alle reali esigenze dell'utenza».
Università ad Agrigento, la Cgil chiede un'operazione verità
Le fuoriuscite o il disimpegno economico da parte di alcuni Enti che sono prossimi allo scioglimento, ci appaiono come atti dovuti, sono altre le Istituzioni che adesso devono scendere in campo economicamente e a sostegno. Per il segretario generale della Cgil agrigentina Massimo Raso, le recenti turbolenze che interessano il Cupa, non si sono del tutto dissolte con il recente Tavolo alla Regione, anche se qualche passo avanti è stato fatto. «Come su altre questioni - aggiunge Raso - anche sul Cupa da qualche tempo, va in onda la fiera delle ovvietà. Chiunque può, infatti sostenere, a ragione, che il Cupa deve sopravvivere, o che l'Università ad Agrigento non si tocca o altre cose simili e se la gara è a chi la spara più grossa. Si parli di Cupa per assicurare concretamente un servizio ed un futuro ai giovani ed al sistema produttivo agrigentino e che non sia un'altra occasione perduta». Massimo Raso fa poi riferimento agli interessamenti del deputato Moscatt che ha fatto approvare una mozione alla Camera e che impegna il governo ad istituire presso il Cupa di Agrigento il «Centro euro mediterraneo» dedicato agli studi internazionali, al confronto delle culture ed alla formazione degli operatori del settore. «Adesso - aggiunge - il Governo faccia seguire le conseguenti azioni in linea con questo riconoscimento. Noi ovviamente non possiamo che essere contenti del fatto la Regione, con l'assessore Mariella Lo Bello annunzi il potenziamento ed il fatto che Agrigento, Caltanissetta e Trapani diventeranno poli di alta specializzazione».
L'ex Provincia di Agrigento, risparmi nelle spese: riparte assistenza a studenti disabili
 Grazie alla razionalizzazione della spesa e ai risparmi effettuati dal settore Solidarietà Sociale e Politiche della Famiglia dell'ex Provincia, oggi guidata dal commissario Alessandra Di Liberto, è stato possibile potenziare il servizio di assistenza per l'anno 2014/2015, nei confronti degli studenti disabili della provincia che frequentano gli istituti di scuola media superiore. Il Libero consorzio comunale di Agrigento ha provveduto, infatti, nonostante i gravi problemi economici legati ai tagli di bilancio, ad aumentare di oltre 75 mila euro gli stanziamenti per effettuare i servizi in favore degli alunni disabili. Si tratta di servizi obbligatori stabiliti per legge a carico del Libero consorzio comunale. Grazie a questo ulteriore finanziamento gli studenti e le famiglie interessate potranno usufruire di 164 ore di assistenza fino a giugno 2015, mentre la disponibilità precedente era fissata in 140 ore. Gli interventi riguardano il servizio igienico personale per studenti con grave handicap psico-fisico che era già stato attivato attraverso le scuole superiori della provincia oltre al servizio specialistico di autonomia e comunicazione direttamente gestito dall'Ente attraverso strutture esterne in possesso di determinate caratteristiche iscritte in un apposito registro che è stato aggiornato alla fine dello scorso anno.

Livesicilia.it
Per loro stipendi assicurati fino ad aprile 
Inizia il conto alla rovescia per 50 mila siciliani

Per cinquantamila famiglie siciliane, da oggi, il futuro è solo un'ipotesi. È un filo teso tra Palermo e Roma. Una camminata nel vuoto. Cento giorni, o poco più. E oltre cinquantamila siciliani rischiano di trovarsi senza un lavoro. E senza uno stipendio. I soldi, al momento, per loro non ci sono. E non è detto che ci saranno. Ieri a Sala d'Ercole i deputati sembravano persino soddisfatti. Una norma, prevista dall'articolo 15 dell'esercizio provvisorio, rappresenterebbe finalmente la prima puntata del contenzioso tra il governo regionale e quello centrale. Lo strumento usato è quello del cosiddetto accantonamento negativo. Per intenderci, è come se quelle somme, iscritte in bilancio, fosseo "congelate", in attesa che qualche elemento consenta di utilizzarle. In questo caso, per scongelare quei soldi servirà l'ok del governo Renzi che dovrebbe riconoscere alla Sicilia il diritto di incassare le somme derivanti dalle imposte sugli stipendi dei dipendenti pubblici che prestano servizio in Sicilia, ma che oggi vengono riscosse a Roma. Una norma che, secondo due big della maggioranza come Antonello Cracolici e Lino Leanza, è frutto del "coraggio del governo e dell'assessore Baccei". Un articolo col quale finalmente l'Isola "batte i pugni sul tavolo", inserendo in bilancio una cifra di 1,7 miliardi di euro che lo Stato dovrebbe in qualche modo restituire alla Sicilia. E se non lo facesse?
L'atto di coraggio dell'assessore, il risvegliato orgoglio dei deputati e di tutti i tifosi vecchi e nuovi dell'Autonomia, infatti, si basa su un fatto semplice quanto drammatico: se quei soldi non arriveranno, difficilmente potrà essere chiuso il bilancio senza mutilazioni sanguinose. Senza quei soldi, o quelli che saranno il frutto delle "legittime rivendicazioni" dell'Isola, non potranno essere, ad esempio, riempiti i capitoli che al momento sono finanziati per appena quattro mesi. Un totale, appunto, di cinquantamila famiglie. Chi sono, allora, questi lavoratori che danzano sul filo? Chi sono i siciliani che al momento hanno in mano un futuro lungo quattro mesi, se non di meno? In effetti, per alcuni lavoratori non sono ancora previsti nemmeno gli stanziamenti fino ad aprile. Si tratta dei tanto criticati Forestali. Circa 22 mila lavoratori (compresi quelli del cosiddetto 'antincendio'). Al momento, i soldi per le giornate lavorative non ci sono. Sono previste solo somme per i dipendenti a tempo indeterminato. Una piccola parte. Ma non solo. Nelle stesse condizioni i precari dei Consorzi di bonifica: altre 4.200 persone. Per loro, le giornate lavorative dovrebbero iniziare più in là. Quando lo Stato dovrebbe aver già riconosciuto quel miliardo e mezzo che il governo regionale inserisce in bilancio. Dovrebbe. Intanto, i soldi non ci sono. E così, nella stessa giornata in cui si approva la proroga per i 22.400 precari degli enti locali per tutto il 2015, l'Ars dice di sì a un esercizio provvisorio che copre gli stipendi solo per quattro mesi. Dopo? Si vedrà. Tra questi lavoratori, intanto, circa duemila sono quelli dei Comuni in dissesto e pre-dissesto. La norma approvata all'Ars garantisce - sempre se Roma non metterà i bastoni tra le ruote magari impugnando il testo - la proroga anche per loro. Ma, come emerge dalla relazione tecnica al ddl di proroga, il rinnovo potrà arrivsre a patto che i Comuni interessati abbattano le spese per il personale a tempo determinato di "almeno il 50%". Li volete tenere? - sembra dire la norma nazionale - fatti vostri: a patto che dimezziate le spese. Così, quasi certamente ad essere dimezzati saranno gli stipendi (per molti lavoratori, verosimilmente, si passerà dalle 36 alle 18 ore settimanali) In attesa di sapere se, dal primo maggio, uno stipendio lo avranno ancora.
E come loro, ovviamente, col fiato sospeso anche i lavoratori i cui stipendi erano garantiti, ogni anno, dal cosiddetto "allegato 1" alla Finanziaria. Quello che in parte ha sostituito l'ex Tabella H, ma nel quale, oltre a interventi importanti come quelli finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico o i contributi alle associazioni antiracket, erano previsti anche salari. Stipendi. Come quelli dei lavoratori degli Enti parco, dell'Arpa (l'Agenzia regionale per l'ambiente), il personale dell'ex Ente minerario, degli enti Azasi, Espi, Ems, delle cooperative agricole, dei consorzi agrari. E ancora, attenderanno quei soldi i dipendenti dell'Irsap, dell'Esa, dell'Istituto zootecnico e quello dell'incremento ippico. Oltre ovviamente al personale dei Teatri siciliani.
Tutti pendono da quel miliardo. "Abbiamo solo spostato i problemi di quattro mesi" aveva del resto ammesso l'assessore Baccei poco prima di Natale, nel giorno dell'approdo dell'esercizio provvisorio a Palazzo dei Normanni. "Abbiamo votato contro la manovra - ha dichiarato il deputato di Ncd Vincenzo Vinciullo - sia in Aula che in commissione, perchè si tratta di un bluff che non risolve nessuno dei drammatici problemi dell'Isola". Ma buona parte dell'Ars ha brindato ieri sera. A quella manovrina in cui si è riuscito a infilare un po' di tutto. Ha plaudito al "coraggio" di Baccei. Ha gonfiato il petto rivendicando le prerogative del nostro Statuto. Ma a rischiare, intanto, sono cinquantamila siciliani. Che finiranno al centro della "guerra" tra Palermo e Roma. Come fossero scudi umani.
Sicilia24h.it

Potenziata l'assistenza agli studenti disabili con grave handicap per l'anno scolastico 2014/2015

Potenziato grazie alla razionalizzazione della spesa e ai risparmi effettuati dal settore Solidarietà Sociale e Politiche della Famiglia, il servizio di assistenza per l'anno 2014/2015, nei confronti degli studenti disabili della provincia che frequentano gli istituti di scuola media superiore della provincia. Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha provveduto, infatti, nonostante i gravi problemi economici legati ai tagli di bilancio, ad aumentare di oltre 75 mila euro gli stanziamenti per effettuare i servizi in favore degli alunni disabili. Si tratta di servizi obbligatori stabiliti per legge a carico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Grazie a questo ulteriore finanziamento gli studenti e le famiglie interessate potranno  usufruire di 164 ore di assistenza fino a Giugno 2015, mentre la disponibilità precedente era fissata in 140 ore.
Gli interventi riguardano il servizio igienico personale per studenti con grave handicap psico-fisico che era già stato attivato attraverso le scuole superiori della provincia oltre al servizio specialistico di autonomia e comunicazione direttamente gestito dall'Ente attraverso strutture esterne in possesso di determinate caratteristiche iscritte in un apposito registro che è stato aggiornato alla fine dello scorso anno. I servizi di supporto organizzativo all'integrazione scolastica per i soggetti svantaggiati, per il loro impatto sociale, costituiscono, da quando sono stati assegnati alle province, una delle attività  primarie dell'Amministrazione. Il Settore Solidarietà Sociale, inoltre, pone al centro non solo i bisogni dei soggetti disabili ma coinvolge direttamente le famiglie e le scuole superiori della provincia alle quali viene assegnato il controllo della qualità ed efficienza degli interventi di sostegno.

Agrigentooggi.it

Ars, Via libera alla proroga per i precari


L'Ars ha approvato all'unanimità, 67 i voti a favore, la proroga dei contratti dei lavoratori precari, tra cui i 20mila degli enti locali, compresi quelli del Municipio di Agrigento. Ok alla proroga anche per i lavoratori dei comuni in dissesto e pre-dissesto e per i dipendenti degli enti lirico-sinfonici.
L'Ars ha approvato il bilancio provvisorio: 39 i voti a favore, 30 i contrari e due astenuti.Il bilancio provvisorio copre la spesa fino al 30 aprile di alcune capitoli rinviando alla legge di stabilità la chiusura dell'esercizio.
Per far quadrare i conti, il governo ha ridotto le previsioni di entrata di circa un miliardo di euro, azzerando i fondi di riserva e riducendo il fondo per i residui attivi.
Nel testo sono rientrate alcune norme che erano state stralciate dalla Presidenza dell'Ars perchè mancavano le relazioni tecniche, poi depositate. Tra queste le norme che stanziano 9 milioni di euro per gli stipendi degli ex Pip, 1,2 milioni per Sviluppo Italia Sicilia Spa, l'ok ai fondi per l'ex tabella H fino al 30 giugno, 800 mila euro per le Terme di Sciacca e 1,5 mln per l'Esa. Via libera anche a un mutuo da 145 mln per il finanziamento di quota parte delle spese di investimento dei comuni e delle Province, rinvio di un anno dell'armonizzazione dei sistemi contabili di Regione, Ars ed enti con quello dello Stato.



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