GIORNALE DI SICILIA
PALAZZO PROVINCIA IN MOSTRA IL
PROGETTO CON DISEGNI D'EPOCA
Sarà inaugurata oggi alle 12.30, dal
commissario del Libero Consorzio, Alessandra Di Liberto, la mostra
sulla storia del Palazzo della Provincia di Agrigento. La mostra,
allestita nella Scala Reale del Palazzo, esporrà disegni e progetti
originali di quello che sarebbe stato definito dallo storico
agrigentino Giuseppe Picone, il "Magnifico Palazzo". Saranno
esposte stampe, quadri e antiche fotografie che ripercorrono lo
sviluppo urbanistico del centro agrigentino dove sorge, appunto il
Palazzo della Provincia, inizialmente destinato a Reale ospizio di
beneficenza. In mostra anche i decreti di Re Ferdinando Il, le
fatture originali dei pagamenti degli stucchi della Scala Reale, i
bandi di gara e le piante della struttura e quattro disegni originali
dell'Antico Ospizio di beneficenza messi a disposizione per
l'evento dall'Archivio di Stato di Palermo. La mostra è ad
ingresso gratuito e sarà visitabile negli orari di apertura degli
Uffici del Libero Consorzio.
ECONOMIA.
Venti buyers incontrano
gli albergatori
IL «MARCHIO D'AREA» PROMUOVE IL
TURISMO
Entra nel vivo il primo workshop ed
educational organizzato all'interno dell'iniziativa del "marchio
d'area" turistico della provincia di Agrigento.
Oltre 20 buyers nazionali e
internazionali sono ad Agrigento fino al 18 febbraio per incontrare
albergatori, aziende e ristoratori della provincia. L'iniziativa
serve a pubblicizzare attraverso questi operatori specializzati le
tipicità e le eccellenze del nostro territorio sia da un punto di
vista turistico e culturale a cui viene associata l'enogastronomia,
per poi averne un ritorno in termini di presenze nelle strutture
turistiche nella nostra provincia.
Ieri visita guidata della Valle dei
templi e del museo archeologico Regionale di Agrigento. Nel
pomeriggio in programma una visita del porto e della città di Porto
Empedocle oltre alla casa natale di Luigi Pirandello. Oggi nei locali
dell'Hotel della Valle ci sarà un workshop con gli operatori
locali durante il quale saranno avviate trattative commerciali per lo
sviluppo del territorio e nel pomeriggio la visita del centro storico
di Agrigento. Infine gli operatori presenti ad Agrigento
parteciperanno al tempio della Concordia all'accensione del tripode
in occasione della sagra del Mandorlo in fiore per fare conoscere,
dal vivo, uno degli eventi culturali più conosciuti e apprezzati a
livello nazionale d internazionale.
Il workshop di Agrigento serve a
rafforzare le azioni del marchio d'area per innalzare la qualità
complessiva dell'area turistica agrigentina E a migliorarne la
competitività. Questa iniziativa sarà di supporto a quei soggetti
presenti nel territorio per valorizzare e promuovere i "tesori"
della nostra provincia.
AGRICOLTURA
Urp della ex Provincia una mostra
dedicata alla mandorla
Il mandorlo quale espressione di
cultura e di economia. E visitabile all'Urp del Libero Consorzio di
Piazza Vittorio Emanuele, la mostra allestita dal personale dell'Urp
che racconta la "saga" della mandorla, dalla fioritura alla
produzione, fino all'utilizzazione, nelle sue tante forme, del
prodotto finito. La mostra è aperta per tutta la durata della Sagra
in orari di ufficio.
DEPUTATO PD
Cracolici: sulle Province si rischia
il disastro
Sul tema delle riforme delle Province
«in Sicilia rischiamo di andare a sbattere la faccia al muro»: lo
ha detto Antonello Cracolici, deputato Pd e presidente della
commissione Attività istituzionali all'Ars. «Nel frattempo
infatti il Governo nazionale ha sciolto le Province, sta promuovendo
la mobilità dei dipendenti provinciali negli altri Enti, a carico
dello Stato; se noi non ci muoviamo ci troveremo con i 7-8mila
dipendenti provinciali a carico del bilancio della Regione. Un
disastro senza precedenti».
L'NTERViSTA Il vescovo di
Agrigento appena nominato cardinale «La guerra non e la via migliore
per avere la pace Gli immigrati non sono gente di serie B»
MONTENEGRO: GLI INFILTRATI NON
ARRIVANO SUI BARCONI
Un aumento della pressione migratoria
su Lampedusa e la consapevolezza diventi di guerra che soffiano in
Libia, proprio di fronte alle coste della sua diocesi. Dopo la gioia
e la festa per il concistoro in cui è diventato cardinale,
l'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro torna a casa
consapevole della gravità del momento storico che si Sta vivendo.
Ieri, con un gruppo di pellegrini della sua diocesi, ha lasciato Roma
in pullman per raggiungere Pompei, dove ha celebrato una messa nel
santuario mariano, ultima tappa prima di rientrare in diocesi, dove
non ci sarà nessuna cerimonia d'ingresso solenne, nello stile di
sobrietà che lo contraddistingue. I problemi da affrontare sono
tanti e si intrecciano con le sorti dell'altra sponda del
Mediterraneo. Il cardinale Montenegro presiede la commissione per le
Migrazioni della Conferenza episcopale italiana e la fondazione
Migrantes. E invita a «non cercare la pace con la guerra.
Papa Francesco,mentre le consegnava
berretta rossa e anello, le ha ricordato di continuare a «occuparsi
dei poveri». Come l'ha interpretato?
«L'incarico che mi affida mi è
gradito, perché l'ho sempre fatto. Dico sempre che, se dovessimo
togliere dal Vangelo le pagine che riguardano i poveri, resterebbe
solo la foderina. un sentiero obbligato da percorrere."
Bergoglio ha detto che la parola
cardinale evoca il cardine, non una cosa accessoria come una
onorificenza, ma un perno essenziale. Cosa significa per lei?
«Che questo servizio a cui sono
chiamato rappresenta un cardine di una porta, un oggetto importante,
ma non appariscente, che deve servire ad aiutare chi si avvicina.
Questo vuol dire che devo tenere la porta sempre aperta".
Cosa ricorderà di questi giorni
particolari a Roma?
«Mi ha commosso l'affetto di tutti
coloro che sono venuti da Agrigento, da Messina, da Barletta, per
starmi vicino. Ho vissuto questi giorni come circondato da un grande
abbraccio. Non mi aspettavo tanto calore, mi ha commosso".
La situazione nel Canale di Sicilia
è peggiorata. Dopo la tragedia della scorsa settimana, si annuncia
un aumento degli arrivi di migranti sulle nostre coste e dei soccorsi
da effettuare in mare. Cosa pensa di fare?
"Non so ancora cosa avrò la
possibilità di fare. Sono i tecnici e ipolitici che devono agire.
Posso solo continuare a invitare la popolazione all'accoglienza. E
per i credenti è importante affidarsi alla preghiera».
Quale svolta occorre da parte
dell'Italia e dell'Europa?
dell'Europa? «Siamo ancora sul piano
difensivo, vorremmo evitare questo incontro, abbiamo paura che
diventi scontro. In realtà è la Storia che ci chiede che ormai una
società non può che essere multiculturale. Noi ancora trattiamo
l'immigrazione come un'emergenza e facciamo di tutto per evitare
di considerarla una cosa normale, che rientra in un contesto di
globalizzazione. Perché posso spostare una montagna di denaro odi
merci con un clic, ma quando si tratta di persone ognuno deve stare
al proprio posto? Perché noi siamo quelli di serie A e gli altri di
serie B? Credo che l'Italia si sia distinta per la prima parte
dell'accoglienza, ossia salvare le vite, ora c'è da costruire la
seconda parte: permettere a chi arriva di camminare con gli altri».
L'aumento del terrorismo
internazionale, però, fa guardare con occhi preoccupati a coloro che
arrivano dall'altra sponda del Mediterraneo.
«Il rischio c'è, ma se il
terrorismo vuole arrivare lo farà solo attraverso i barconi? Noi
abbiamo smerciato la mafia, l'abbiamo fatta arrivare in altre
terre, sia con le navi e le valigie di cartone, sia con gli aerei. I
terroristi non hanno bisogno dei barconi per invadere il mondo. Dire
che tutti gli immigrati sono dei terroristi è come dire che tutti i
nostri emigranti sono mafiosi».
Si parla insistentemente di
intervento militare in Libia per fermare l'isis, che minaccia
direttamente Roma. Ritiene sia una soluzione?
«La guerra non aiuta mai la pace. La
pace che si sostiene con le armi è destinata a durare poco. La
guerra non ha mai risolto i problemi, li ha accresciuti. Lo dimostra
ciò che sta accadendo in Ucraina». (ALTU)
LA SICILIA
IN MOSTRA ALLA SCALA REALE
Disegni e progetti del "Magnifico
Palazzo"
Sarà inaugurata oggi, alle 12.30, dal
commissario straordinario del Libero Consorzio comunale, Alessandra
Di Liberto, la mostra sulla storia del Palazzo della Provincia di
Agrigento. La mostra, allestita nella Scala Reale del Palazzo, sarà
visitabile per tutto il periodo della Sagra del Mandorlo in Fiore ed
esporrà disegni e progetti originali di quello che sarebbe stato
definito dallo storico agrigentino Giuseppe Picone, il "Magnifico
Palazzo". Saranno esposte anche stampe, quadri e antiche fotografie
che ripercorrono lo sviluppo urbanistico del centro agrigentino dove
sorge, appunto il Palazzo della Provincia, inizialmente destinato a
Reale ospizio di beneficenza e assegnato all'amministrazione
provinciale con l'avvento dell'Unità d'Italia. in mostra anche
i decreti di Re Ferdinando II, le fatture originali dei pagamenti
degli stucchi della Scala Reale, i bandi di gara e le piante della
struttura e quattro disegni originali dell'Antico Ospizio di
beneficenza messi a disposizione per l'evento dall'Archivio di
Stato di Palermo.
L'edificio, che oggi ospita anche la
Prefettura, fu uno tra i primi ad essere costruito nell'Ottocento
fuori della cinta muraria, fatto che cambiò radicalmente l'assetto
urbanistico della città. Venne edificato laddove in passato
sorgevano stazzoni, ospitanti fabbricanti di brocche.
La mostra è ad ingresso gratuito e
sarà visitabile negli orari di apertura degli Uffici del Libero
Consorzio.
Sindaci ribelli: «No ai commissari»
SANTO STEFANO QUISQUNA Fuori dall'Ato
Idrico, oggi la protesta a Palermo
Santo Stefano Quisquina. .I 17 sindaci
agrigentini, riuniti a Santo Stefano Quisquina, hanno approvato la
proposta del primo cittadino di Bivona Giovanni Panepinto di non
consegnare le reti idriche cittadine e di impedire, in forma
democratica, ai commissari, inviati dalla Regione Siciliana, di
insediarsi nei vari municipi agrigentini per ottenere il passaggio
delle condutture idriche e degli impianti dagli enti locali alla
società che gestisce il servizio.
Hanno partecipato all'incontro i
sindaci cosiddetti "ribelli" che non hanno consegnato le reti
idriche e fognanti e cioè gli amministratori comunali di Santo
Stefano Quisquina Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, San
Biagio Platani, Burgio, Cammarata, Menti, Santa Margherita Belice,
Sambuca di Sicilia, Palma di Montechiaro, Santa Elisabetta, Camastra,
Aragona, Sant'Angelo Muxaro, Ioppolo Giancaxio. Era assente
soltanto il sindaco di Lampedusa impossibilito a partire dall'isola.
Dopo il saluto del sindaco e del presidente del consiglio di Santo
Stefano Quisquina, Cacciatore e Greco Lucchina, è stato il primo
cittadino di Bivona Giovanni Panepinto a fare la storia della mancata
consegna delle reti da parte di un terzo dei comuni della provincia.
E' stato concordato tra i 17 comuni di redigere una ordinanza
sindacale e/o una delibera di giunta municipale, da inviare al
presidente Crocetta, con la quale si vieta l'ingresso nei palazzi
comunali ai commissari ch dovranno prendere il consegna gli impianti
e assegnarli all'ente gestore del servizio, in base alla legge n. 2
del 2013. I sindaci si sono dati appuntamento per stamattina nella
Sala Gialla del Palazzo dei Normanni a Palermo.
ENZO MINIO
CONSORZI DI COMUNI E CITTÀ
METROPOLITANE: DA PD, ANCI E SINDACI FORTI CRITICHE AL DDL INVIATO
ALL'ARS
Riforma Province, il nodo resta
quello delle nuove funzioni
PALERMO. Sarà difficile che la
trasformazione delle Province in Città metropolitane e Consorzi di
Comuni possa andare in porto in tempi brevi. Il problema non è più
tanto quello della delimitazione territoriale, prevista dal ddl in
discussione in commissione Affari istituzionali dell'Ars (città
metropolitane corrispondenti al territorio delle province di Palermo,
Catania e Messina, analoga delimitazione dei rimanenti sei Consorzi
di Comuni), quanto sulle funzioni da attribuire ai nuovi enti, sui
trasferimenti di competenze dalla Regione, sulle disponibilità
finanziarie, sulle modalità di elezione dei rispettivi presidenti,
sulla destinazione del personale. Sono problemi sollevati nel corso
di Ufl confronto dei vertici del Pd con i sindaci e il presidente
dell'Anci Sicilia Leoluca Orlando.
Antonello Cracolici (presidente della
commissione Affari istituzionali) è stato chiaro laddove ha
sottolineato che in Sicilia si rischia di andare a sbattere contro un
muro di gomma perché «mentre il governo nazionale ha sciolto le
Province e sta promuovendo la mobilità dei dipendenti negli altri
enti dello Stato», in Sicilia «se non ci muoviamo subito ci
troveremo 8.000 dipendenti delle Province a carico della Regione. Un
vero disastro)). Ha aggiunto: «Dobbiamo concentrarci sulle funzioni,
lo ho un'altra visione rispetto al governo nazionale. Per me le
Province non vanno smantellate, ma ne vanno rafforzate le funzioni
digestioni di attività che fino ad oggi erano in capo alla Regione
con competenze, vedi la quota di tassazione sulla responsabilità
civile, il contributo ambientale, la tassa sulle trascrizioni, che
dovrebbero essere riscossi dalla Provincia».
Secondo Leoluca Orlando occorre
adeguare la Sicilia alla norma nazionale: «Il ddl in esame in
commissione Affari istituzionali ci lascia perplessi. Non scioglie i
nodi attuativi, alcune competenze dei nuovi enti intermedi non
coincidono con le competenze della Provincia, avremo mesi di
discussione su come interpretare la legge. Si attribuiscono all'ente
intermedio funzioni su acqua e rifiuti mentre noi saremo impegnati a
definire la legge sugli Ato e ci troveremo di fronte ad un ddl che
forse tra due anni si dovrà cambiare. Non si prevede l'e rogazione
in favore dell'ente intermedio come avviene nel resto dei Paese».
Anche Orlando ha ripreso il problema
del personale:
«La Finanziaria nazionale stabilisce
che dal 30 al 50% del personale delle ex Province va all'ente
intermedio e il resto in mobilità presso organi dello Stato. Questa
norma non è contenuta nel ddl in esame con il risultato che si sta
costruendo un testo che porta al fallimento dell'ente intermedio
ancora prima di nascere".
Orlando ha suggerito una soluzione sui
confini dei nuovi enti territoriali e fiscali: «Occorre stabilire
che possano essere differenziati il territorio dalla città
metropolitana che coincide con la provincia. Alle Madonie, che
potranno avere una funzione differenziata sul trasporto pubblico
locale, è giusto dare un senso nell'ambito della dimensione
metropolitana tenendo conto di tali differenze». Anche per Fausto Raciti (segretario
regionale Pd), «la Sicilia rischia di restare indietro. Occorre
un'accelerata e la maggioranza è col piede sull'acceleratore.
Abbiamo intenzione di recuperare il tempo perduto».
Agrigentonotizie
LA STORIA DEL PALAZZO DELLA
PROVINCIA IN UNA MOSTRA, OGGI L'INAUGURAZIONE
In mostra anche i decreti di Re
Ferdinando II, le fatture originali dei pagamenti degli stucchi della
Scala Reale, i bandi di gara e le piante della struttura e quattro
disegni originali dell'Antico Ospizio di beneficenza messi a
disposizione per l'evento dall'Archivio di Stato di Palermo
Sarà inaugurata domani alle 12.30, dal
commissario straordinario del Libero Consorzio comunale, Alessandra
Di Liberto, la mostra sulla storia del Palazzo della Provincia di
Agrigento.
La mostra, allestita nella Scala Reale
del Palazzo, sarà visitabile per tutto il periodo della prossima
Sagra del Mandorlo in Fiore ed esporrà disegni e progetti originali
di quello che sarebbe stato definito dallo storico agrigentino
Giuseppe Picone, il "Magnifico Palazzo". Saranno esposte anche
stampe, quadri e antiche fotografie che ripercorrono lo sviluppo
urbanistico del centro agrigentino dove sorge, appunto il Palazzo
della Provincia, inizialmente destinato a Reale ospizio di
beneficenza e assegnato all'amministrazione provinciale con l'avvento
dell'Unità d'Italia.
In mostra anche i decreti di Re
Ferdinando II, le fatture originali dei pagamenti degli stucchi della
Scala Reale, i bandi di gara e le piante della struttura e quattro
disegni originali dell'Antico Ospizio di beneficenza messi a
disposizione per l'evento dall'Archivio di Stato di Palermo.
L'edificio, che oggi ospita anche la
Prefettura, fu uno tra i primi ad essere costruito nell'Ottocento
fuori della cinta muraria, fatto che cambiò radicalmente l'assetto
urbanistico della città. Venne edificato laddove in passato
sorgevano stazzoni, ospitanti fabbricanti di brocche. La mostra è ad
ingresso gratuito e sarà degli Uffici del Libero Consorzio.
Agrigentoweb
La "Sagra" della mandorla, in
mostra all'Urp del'ex Provincia
La mostra rimarrà aperta per tutta
la durata della Sagra del Mandorlo in fiore negli orari di ufficio.
Il mandorlo quale espressione di
cultura e di economia. E' visitabile all'Ufficio relazione con il
pubblico del Libero Consorzio comunale di Piazza Vittorio Emanuele la
mostra allestita dal personale dell'Urp che racconta la "saga'
della mandorla, dalla fioritura alla produzione, fino
all'utilizzazione, nelle sue tante forme. del prodotto finito.
All'interno dell'Urp infatti, sono
esposti alcuni dei prodotti dolciari più tipici e diffusi realizzati
proprio con a mandorla, torroni, dolci dì pasta reale e agnelli
pasquali.
La mostra rimarrà aperta per tutta la
durata della Sagra del Mandorlo in fiore negli orari di ufficio.