1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2015 » Febbraio » 17 » rassegna stampa del 17 febbraio 2015

rassegna stampa del 17 febbraio 2015

GIORNALE DI SICILIA

PALAZZO PROVINCIA IN MOSTRA IL PROGETTO CON DISEGNI D'EPOCA
Sarà inaugurata oggi alle 12.30, dal commissario del Libero Consorzio, Alessandra Di Liberto, la mostra sulla storia del Palazzo della Provincia di Agrigento. La mostra, allestita nella Scala Reale del Palazzo, esporrà disegni e progetti originali di quello che sarebbe stato definito dallo storico agrigentino Giuseppe Picone, il "Magnifico Palazzo". Saranno esposte stampe, quadri e antiche fotografie che ripercorrono lo sviluppo urbanistico del centro agrigentino dove sorge, appunto il Palazzo della Provincia, inizialmente destinato a Reale ospizio di beneficenza. In mostra anche i decreti di Re Ferdinando Il, le fatture originali dei pagamenti degli stucchi della Scala Reale, i bandi di gara e le piante della struttura e quattro disegni originali dell'Antico Ospizio di beneficenza messi a disposizione per l'evento dall'Archivio di Stato di Palermo. La mostra è ad ingresso gratuito e sarà visitabile negli orari di apertura degli Uffici del Libero Consorzio.

ECONOMIA.
Venti buyers incontrano gli albergatori IL «MARCHIO D'AREA» PROMUOVE IL TURISMO
 
Entra nel vivo il primo workshop ed educational organizzato all'interno dell'iniziativa del "marchio d'area" turistico della provincia di Agrigento.
Oltre 20 buyers nazionali e internazionali sono ad Agrigento fino al 18 febbraio per incontrare albergatori, aziende e ristoratori della provincia. L'iniziativa serve a pubblicizzare attraverso questi operatori specializzati le tipicità e le eccellenze del nostro territorio sia da un punto di vista turistico e culturale a cui viene associata l'enogastronomia, per poi averne un ritorno in termini di presenze nelle strutture turistiche nella nostra provincia.
Ieri visita guidata della Valle dei templi e del museo archeologico Regionale di Agrigento. Nel pomeriggio in programma una visita del porto e della città di Porto Empedocle oltre alla casa natale di Luigi Pirandello. Oggi nei locali dell'Hotel della Valle ci sarà un workshop con gli operatori locali durante il quale saranno avviate trattative commerciali per lo sviluppo del territorio e nel pomeriggio la visita del centro storico di Agrigento. Infine gli operatori presenti ad Agrigento parteciperanno al tempio della Concordia all'accensione del tripode in occasione della sagra del Mandorlo in fiore per fare conoscere, dal vivo, uno degli eventi culturali più conosciuti e apprezzati a livello nazionale d internazionale.
Il workshop di Agrigento serve a rafforzare le azioni del marchio d'area per innalzare la qualità complessiva dell'area turistica agrigentina E a migliorarne la competitività. Questa iniziativa sarà di supporto a quei soggetti presenti nel territorio per valorizzare e promuovere i "tesori" della nostra provincia.

AGRICOLTURA
Urp della ex Provincia una mostra dedicata alla mandorla
Il mandorlo quale espressione di cultura e di economia. E visitabile all'Urp del Libero Consorzio di Piazza Vittorio Emanuele, la mostra allestita dal personale dell'Urp che racconta la "saga" della mandorla, dalla fioritura alla produzione, fino all'utilizzazione, nelle sue tante forme, del prodotto finito. La mostra è aperta per tutta la durata della Sagra in orari di ufficio.

DEPUTATO PD Cracolici: sulle Province si rischia il disastro
 Sul tema delle riforme delle Province «in Sicilia rischiamo di andare a sbattere la faccia al muro»: lo ha detto Antonello Cracolici, deputato Pd e presidente della commissione Attività istituzionali all'Ars. «Nel frattempo infatti il Governo nazionale ha sciolto le Province, sta promuovendo la mobilità dei dipendenti provinciali negli altri Enti, a carico dello Stato; se noi non ci muoviamo ci troveremo con i 7-8mila dipendenti provinciali a carico del bilancio della Regione. Un disastro senza precedenti».

L'NTERViSTA Il vescovo di Agrigento appena nominato cardinale «La guerra non e la via migliore per avere la pace Gli immigrati non sono gente di serie B»
MONTENEGRO: GLI INFILTRATI NON ARRIVANO SUI BARCONI

Un aumento della pressione migratoria su Lampedusa e la consapevolezza diventi di guerra che soffiano in Libia, proprio di fronte alle coste della sua diocesi. Dopo la gioia e la festa per il concistoro in cui è diventato cardinale, l'arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro torna a casa consapevole della gravità del momento storico che si Sta vivendo. Ieri, con un gruppo di pellegrini della sua diocesi, ha lasciato Roma in pullman per raggiungere Pompei, dove ha celebrato una messa nel santuario mariano, ultima tappa prima di rientrare in diocesi, dove non ci sarà nessuna cerimonia d'ingresso solenne, nello stile di sobrietà che lo contraddistingue. I problemi da affrontare sono tanti e si intrecciano con le sorti dell'altra sponda del Mediterraneo. Il cardinale Montenegro presiede la commissione per le Migrazioni della Conferenza episcopale italiana e la fondazione Migrantes. E invita a «non cercare la pace con la guerra.
Papa Francesco,mentre le consegnava berretta rossa e anello, le ha ricordato di continuare a «occuparsi dei poveri». Come l'ha interpretato?
«L'incarico che mi affida mi è gradito, perché l'ho sempre fatto. Dico sempre che, se dovessimo togliere dal Vangelo le pagine che riguardano i poveri, resterebbe solo la foderina. un sentiero obbligato da percorrere."
Bergoglio ha detto che la parola cardinale evoca il cardine, non una cosa accessoria come una onorificenza, ma un perno essenziale. Cosa significa per lei?
«Che questo servizio a cui sono chiamato rappresenta un cardine di una porta, un oggetto importante, ma non appariscente, che deve servire ad aiutare chi si avvicina. Questo vuol dire che devo tenere la porta sempre aperta".
Cosa ricorderà di questi giorni particolari a Roma?
«Mi ha commosso l'affetto di tutti coloro che sono venuti da Agrigento, da Messina, da Barletta, per starmi vicino. Ho vissuto questi giorni come circondato da un grande abbraccio. Non mi aspettavo tanto calore, mi ha commosso".
La situazione nel Canale di Sicilia è peggiorata. Dopo la tragedia della scorsa settimana, si annuncia un aumento degli arrivi di migranti sulle nostre coste e dei soccorsi da effettuare in mare. Cosa pensa di fare?
"Non so ancora cosa avrò la possibilità di fare. Sono i tecnici e ipolitici che devono agire. Posso solo continuare a invitare la popolazione all'accoglienza. E per i credenti è importante affidarsi alla preghiera».
Quale svolta occorre da parte dell'Italia e dell'Europa?
dell'Europa? «Siamo ancora sul piano difensivo, vorremmo evitare questo incontro, abbiamo paura che diventi scontro. In realtà è la Storia che ci chiede che ormai una società non può che essere multiculturale. Noi ancora trattiamo l'immigrazione come un'emergenza e facciamo di tutto per evitare di considerarla una cosa normale, che rientra in un contesto di globalizzazione. Perché posso spostare una montagna di denaro odi merci con un clic, ma quando si tratta di persone ognuno deve stare al proprio posto? Perché noi siamo quelli di serie A e gli altri di serie B? Credo che l'Italia si sia distinta per la prima parte dell'accoglienza, ossia salvare le vite, ora c'è da costruire la seconda parte: permettere a chi arriva di camminare con gli altri».
L'aumento del terrorismo internazionale, però, fa guardare con occhi preoccupati a coloro che arrivano dall'altra sponda del Mediterraneo.
«Il rischio c'è, ma se il terrorismo vuole arrivare lo farà solo attraverso i barconi? Noi abbiamo smerciato la mafia, l'abbiamo fatta arrivare in altre terre, sia con le navi e le valigie di cartone, sia con gli aerei. I terroristi non hanno bisogno dei barconi per invadere il mondo. Dire che tutti gli immigrati sono dei terroristi è come dire che tutti i nostri emigranti sono mafiosi».
Si parla insistentemente di intervento militare in Libia per fermare l'isis, che minaccia direttamente Roma. Ritiene sia una soluzione?
«La guerra non aiuta mai la pace. La pace che si sostiene con le armi è destinata a durare poco. La guerra non ha mai risolto i problemi, li ha accresciuti. Lo dimostra ciò che sta accadendo in Ucraina». (ALTU)

LA SICILIA

IN MOSTRA ALLA SCALA REALE
Disegni e progetti del "Magnifico Palazzo"

Sarà inaugurata oggi, alle 12.30, dal commissario straordinario del Libero Consorzio comunale, Alessandra Di Liberto, la mostra sulla storia del Palazzo della Provincia di Agrigento. La mostra, allestita nella Scala Reale del Palazzo, sarà visitabile per tutto il periodo della Sagra del Mandorlo in Fiore ed esporrà disegni e progetti originali di quello che sarebbe stato definito dallo storico agrigentino Giuseppe Picone, il "Magnifico Palazzo". Saranno esposte anche stampe, quadri e antiche fotografie che ripercorrono lo sviluppo urbanistico del centro agrigentino dove sorge, appunto il Palazzo della Provincia, inizialmente destinato a Reale ospizio di beneficenza e assegnato all'amministrazione provinciale con l'avvento dell'Unità d'Italia. in mostra anche i decreti di Re Ferdinando II, le fatture originali dei pagamenti degli stucchi della Scala Reale, i bandi di gara e le piante della struttura e quattro disegni originali dell'Antico Ospizio di beneficenza messi a disposizione per l'evento dall'Archivio di Stato di Palermo.
L'edificio, che oggi ospita anche la Prefettura, fu uno tra i primi ad essere costruito nell'Ottocento fuori della cinta muraria, fatto che cambiò radicalmente l'assetto urbanistico della città. Venne edificato laddove in passato sorgevano stazzoni, ospitanti fabbricanti di brocche.
La mostra è ad ingresso gratuito e sarà visitabile negli orari di apertura degli Uffici del Libero Consorzio.

Sindaci ribelli: «No ai commissari»
SANTO STEFANO QUISQUNA Fuori dall'Ato Idrico, oggi la protesta a Palermo

Santo Stefano Quisquina. .I 17 sindaci agrigentini, riuniti a Santo Stefano Quisquina, hanno approvato la proposta del primo cittadino di Bivona Giovanni Panepinto di non consegnare le reti idriche cittadine e di impedire, in forma democratica, ai commissari, inviati dalla Regione Siciliana, di insediarsi nei vari municipi agrigentini per ottenere il passaggio delle condutture idriche e degli impianti dagli enti locali alla società che gestisce il servizio.
Hanno partecipato all'incontro i sindaci cosiddetti "ribelli" che non hanno consegnato le reti idriche e fognanti e cioè gli amministratori comunali di Santo Stefano Quisquina Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, San Biagio Platani, Burgio, Cammarata, Menti, Santa Margherita Belice, Sambuca di Sicilia, Palma di Montechiaro, Santa Elisabetta, Camastra, Aragona, Sant'Angelo Muxaro, Ioppolo Giancaxio. Era assente soltanto il sindaco di Lampedusa impossibilito a partire dall'isola. Dopo il saluto del sindaco e del presidente del consiglio di Santo Stefano Quisquina, Cacciatore e Greco Lucchina, è stato il primo cittadino di Bivona Giovanni Panepinto a fare la storia della mancata consegna delle reti da parte di un terzo dei comuni della provincia. E' stato concordato tra i 17 comuni di redigere una ordinanza sindacale e/o una delibera di giunta municipale, da inviare al presidente Crocetta, con la quale si vieta l'ingresso nei palazzi comunali ai commissari ch dovranno prendere il consegna gli impianti e assegnarli all'ente gestore del servizio, in base alla legge n. 2 del 2013. I sindaci si sono dati appuntamento per stamattina nella Sala Gialla del Palazzo dei Normanni a Palermo.
ENZO MINIO

CONSORZI DI COMUNI E CITTÀ METROPOLITANE: DA PD, ANCI E SINDACI FORTI CRITICHE AL DDL INVIATO ALL'ARS
Riforma Province, il nodo resta quello delle nuove funzioni

PALERMO. Sarà difficile che la trasformazione delle Province in Città metropolitane e Consorzi di Comuni possa andare in porto in tempi brevi. Il problema non è più tanto quello della delimitazione territoriale, prevista dal ddl in discussione in commissione Affari istituzionali dell'Ars (città metropolitane corrispondenti al territorio delle province di Palermo, Catania e Messina, analoga delimitazione dei rimanenti sei Consorzi di Comuni), quanto sulle funzioni da attribuire ai nuovi enti, sui trasferimenti di competenze dalla Regione, sulle disponibilità finanziarie, sulle modalità di elezione dei rispettivi presidenti, sulla destinazione del personale. Sono problemi sollevati nel corso di Ufl confronto dei vertici del Pd con i sindaci e il presidente dell'Anci Sicilia Leoluca Orlando.
Antonello Cracolici (presidente della commissione Affari istituzionali) è stato chiaro laddove ha sottolineato che in Sicilia si rischia di andare a sbattere contro un muro di gomma perché «mentre il governo nazionale ha sciolto le Province e sta promuovendo la mobilità dei dipendenti negli altri enti dello Stato», in Sicilia «se non ci muoviamo subito ci troveremo 8.000 dipendenti delle Province a carico della Regione. Un vero disastro)). Ha aggiunto: «Dobbiamo concentrarci sulle funzioni, lo ho un'altra visione rispetto al governo nazionale. Per me le Province non vanno smantellate, ma ne vanno rafforzate le funzioni digestioni di attività che fino ad oggi erano in capo alla Regione con competenze, vedi la quota di tassazione sulla responsabilità civile, il contributo ambientale, la tassa sulle trascrizioni, che dovrebbero essere riscossi dalla Provincia».
Secondo Leoluca Orlando occorre adeguare la Sicilia alla norma nazionale: «Il ddl in esame in commissione Affari istituzionali ci lascia perplessi. Non scioglie i nodi attuativi, alcune competenze dei nuovi enti intermedi non coincidono con le competenze della Provincia, avremo mesi di discussione su come interpretare la legge. Si attribuiscono all'ente intermedio funzioni su acqua e rifiuti mentre noi saremo impegnati a definire la legge sugli Ato e ci troveremo di fronte ad un ddl che forse tra due anni si dovrà cambiare. Non si prevede l'e rogazione in favore dell'ente intermedio come avviene nel resto dei Paese».
Anche Orlando ha ripreso il problema del personale:
«La Finanziaria nazionale stabilisce che dal 30 al 50% del personale delle ex Province va all'ente intermedio e il resto in mobilità presso organi dello Stato. Questa norma non è contenuta nel ddl in esame con il risultato che si sta costruendo un testo che porta al fallimento dell'ente intermedio ancora prima di nascere".
Orlando ha suggerito una soluzione sui confini dei nuovi enti territoriali e fiscali: «Occorre stabilire che possano essere differenziati il territorio dalla città metropolitana che coincide con la provincia. Alle Madonie, che potranno avere una funzione differenziata sul trasporto pubblico locale, è giusto dare un senso nell'ambito della dimensione metropolitana tenendo conto di tali differenze». Anche per Fausto Raciti (segretario regionale Pd), «la Sicilia rischia di restare indietro. Occorre un'accelerata e la maggioranza è col piede sull'acceleratore. Abbiamo intenzione di recuperare il tempo perduto».

Agrigentonotizie

LA STORIA DEL PALAZZO DELLA PROVINCIA IN UNA MOSTRA, OGGI L'INAUGURAZIONE
In mostra anche i decreti di Re Ferdinando II, le fatture originali dei pagamenti degli stucchi della Scala Reale, i bandi di gara e le piante della struttura e quattro disegni originali dell'Antico Ospizio di beneficenza messi a disposizione per l'evento dall'Archivio di Stato di Palermo
Sarà inaugurata domani alle 12.30, dal commissario straordinario del Libero Consorzio comunale, Alessandra Di Liberto, la mostra sulla storia del Palazzo della Provincia di Agrigento.
La mostra, allestita nella Scala Reale del Palazzo, sarà visitabile per tutto il periodo della prossima Sagra del Mandorlo in Fiore ed esporrà disegni e progetti originali di quello che sarebbe stato definito dallo storico agrigentino Giuseppe Picone, il "Magnifico Palazzo". Saranno esposte anche stampe, quadri e antiche fotografie che ripercorrono lo sviluppo urbanistico del centro agrigentino dove sorge, appunto il Palazzo della Provincia, inizialmente destinato a Reale ospizio di beneficenza e assegnato all'amministrazione provinciale con l'avvento dell'Unità d'Italia.
In mostra anche i decreti di Re Ferdinando II, le fatture originali dei pagamenti degli stucchi della Scala Reale, i bandi di gara e le piante della struttura e quattro disegni originali dell'Antico Ospizio di beneficenza messi a disposizione per l'evento dall'Archivio di Stato di Palermo.
L'edificio, che oggi ospita anche la Prefettura, fu uno tra i primi ad essere costruito nell'Ottocento fuori della cinta muraria, fatto che cambiò radicalmente l'assetto urbanistico della città. Venne edificato laddove in passato sorgevano stazzoni, ospitanti fabbricanti di brocche. La mostra è ad ingresso gratuito e sarà degli Uffici del Libero Consorzio.

Agrigentoweb

La "Sagra" della mandorla, in mostra all'Urp del'ex Provincia
La mostra rimarrà aperta per tutta la durata della Sagra del Mandorlo in fiore negli orari di ufficio.
Il mandorlo quale espressione di cultura e di economia. E' visitabile all'Ufficio relazione con il pubblico del Libero Consorzio comunale di Piazza Vittorio Emanuele la mostra allestita dal personale dell'Urp che racconta la "saga' della mandorla, dalla fioritura alla produzione, fino all'utilizzazione, nelle sue tante forme. del prodotto finito.
All'interno dell'Urp infatti, sono esposti alcuni dei prodotti dolciari più tipici e diffusi realizzati proprio con a mandorla, torroni, dolci dì pasta reale e agnelli pasquali.
La mostra rimarrà aperta per tutta la durata della Sagra del Mandorlo in fiore negli orari di ufficio.






Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO