LA SICILIA
SCUOLA E SALUTE. Donato
dall'associazione «Orazio Capurro - Amore per la Vita». In cinque
formati gratis
L'istituto Agrario e Alberghiero
avrà un moderno defibrillatore.
Grazie all'associazione «Orazio
Capurro - Amore per la Vita» l'istituto scolastico Agrario e
Alberghiero "Amato Vetrano" avrà un defibrillatore di ultima
generazione e cinque operatori scolastici verranno formati
gratuitamente. Frequenteranno un corso di formazione sulle tecniche
di rianimazione cardio-polmonare e sull'utilizzo del defibrillatore
tenuto dagli operatori del 118. L'associazione che porta il nome di
Orazio Capurro, oncologo saccense morto in giovanissima età,
partecipando al progetto regionale "Ti abbiamo a Cuore",finanziato
dal ministero all'Economia ed approvato dall'assessorato
regionale della Salute, finalizzato al posizionamento di
defibrillatori semiautomatici in luoghi pubblici mirati, è riuscita
a fame assegnare uno all'istituto professionale "AmatoVetrano".
'L'associazione - spiega il presidente, Alessandro Capurro - dopo
avere donato con propri fondi due defibrillatori semiautomatici
completi di accessori ai licei scientifico e artistico di Sciacca ed
assicurato la formazione di oltre settanta studenti e dieci operatori
scolastici, è riuscita anche in questo difficile intento e cioè
fare destinare un defibrillatore ad un istituto saccense. Abbiamo
individuato l'"Amato Vetrano" perché è un istituto grande,
con annessa un'azienda agricola. Inoltre, ha una popolazione
scolastica di circa 1000 alunni ai quali si aggiungono 200 unità di
personale scolastico. Aspetto determinante per l'individuazione
dell'istituto - aggiunge Capurro - è stato anche la lontananza dal
primo punto attrezzato dì pronto soccorso visto che si trova in
contrada Marchesa, a circa 10 chilometri dall'ospedale".
L'associazione intende proseguire sul solco già intrapreso e
dunque anche sulla sicurezza e la formazione nel campo medico. G.P.
CUPA. Ieri mattina manifestazione
degli studenti con il cardinale Montenegro per salvare l'università.
"Stabilità e indipendenza"
Il corteo è partito dal quadrivio
Spinasanta preceduto da una croce e da due corone, a simboleggiare il
funerale del Consorzio, ed è terminato davanti la prefettura dove
una delegazione è stata ricevuta da Nicola Diomede. Gli studenti non
vogliono provvedimenti tampone ma la salvezza definitiva e
l'indipendenza dall'Ateneo palermitano. Montenegro: «Poco lavoro
e tanta criminalità. Se togliamo anche la cultura cosa resta?
La presenza in prima fila nel corteo di
ieri mattina del cardinale Montenegro e del commissario del Cupa
Maria Immordino simboleggiava l'importanza del Cupa di Agrigento,
Il suo arrivo nella città dei templi ha cambiato la vita di molti
studenti agrigentini. Prima esistevano solo le università di
Palermo, Catania o Messina. Per le iscrizioni o per un semplice
certificato, si doveva andare in queste città affrontando costi e
fischi, per fare poi lunghe file nelle segreterie degli Atenei. Con
l'arrivo del Cupa tutto ciò non esisteva più. Ci si poteva
iscrivere nella propria città. Studiare ad Agrigento senza
affrontare più i costi di una permanenza fuori casa per almeno
quattro anni. Certo, inizialmente i corsi erano pochi e le iscrizioni
stentavano. Poi a poco a poco l'università crebbe e si sogno anche
di realizzare qui il quarto polo universitario, quello che ci strappò
al foto finish la vicina Enna. Ma si sognò lo stesso di avere altre
strade, magari verso i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Arrivò anche un maltese, Mifsud, che fece credere nella possibilità
di aprire nuovi orizzonti, Si sognava, Poi l'amara realtà, I
costi, i tagli e addirittura il rischio di una chiusura.
La proteste di questi giorni sono state
proprio per questo: Agrigento non può perdere anche questa
opportunità. In una provincia che ha fatto sistema dell'accoglienza
dei migranti dell'Africa, non può fare sistema dell'emigrazione
dei pochi giovani, ai quali non lascia altro. A fronte di decine di
migliaia di studenti liceali dell'agrigentino, finora offre
soltanto poche centinaia di possibilità di laurearsi al Cupa. Almeno
fino a quando resta aperto. E in assenza di opportunità di lavoro
agli altri lascia solo due strade: emigrare per studiare o per
lavoro, Come dire che chi dà l'indirizzo a questa provincia la
vuole organizzata per l'emigrazione dei nostri giovani. Almeno fino
a quando ce ne saranno ancora. STELIO ZACCARIA
Il commissario mette la «toppa»
Libero Consorzio. Trovati i fondi,
Di Liberto «cancella» l'uscita dell'ente dal Cupa
L'attesa svolta si è avuta nel
corso del pomeriggio ieri, poche ore dopo la manifestazione
Il Consorzio universitario di Agrigento
è al momento salvo, quantomeno da un punto di vista societario. Nel
tardo pomeriggio di ieri il commissario straordinario dell'ex
Provincia regionale di Agrigento ha firmato la tanto attesa
deliberazione (che sarà pubblicata verosimilmente oggi) con la
quale, preso atto della volontà della Regione di garantire il
proprio impegno economico (formalizzata durante la Giunta regionale
di mercoledì) si può formalmente ritirare l'atto di recesso che
era stato predisposto a metà dicembre. Il tutto, ovviamente, ancora
una volta condizionato al fatto che poi, in fase di bilancio
regionale ad aprile, le promesse si trasformino in fatti concreti.
Insomma, si tratta di una pezza nemmeno
particolarmente ben cucita, ma è abbastanza per scongiurare
un'emergenza (la messa in liquidazione) e far ripartire la
"macchina" burocratica. Solo quella, però, perché da un punto
di vista economico dì benzina ce n'è davvero molto poca. Va
ricordato infatti come il Consorzio non abbia ancora un bilancio
previsionale 2014 (mancherebbero 350mila euro) e, pare, un problema
di liquidità serissimo, dato che sarebbero finiti i fondi gestiti in
12esimi. Questo nonostante il Consorzio abbia un credito di circa
2.200.000 euro nei confronti della Regione per i contributi
straordinari destinati alle spese dei docenti (anni 2013 e 2014), cui
si aggiungono i crediti verso i soci. Così adesso il punto diventa
pensare a cosa succederà domani, approfittando della momentanea
"calma" che il provvedimento del Libero consorzio consentirà
almeno da un punto di vista societario. "Il passo più importante è
stato fatto — ha commentato il presidente del Cupa Maria Immordino
— dato che ottenendo la revoca del recesso si è ridata funzione
all'assemblea dei soci e si è eliminato lo spettro della
liquidazione". La proposta degli studenti, adesso, è quella di
proporre all'Università di Palermo una nuova modifica al ribasso
della convenzione sui cosiddetti "costi standard", passando dal
rapporto 65-35% ad un più vantaggioso (per il Cupa) 75-25%. "Ne ho
parlato con l'Università —ha spiegato Immordino - e c'è la
disponibilità a venirci incontro, sebbene l'impegno da parte loro
sia già molto gravoso".
Un altro serio spiraglio da un punto di
vista economico sarebbe quello di puntare ai cosiddetti centri di
"formazione tecnica superiore", finanziati con risorse europee.
Un' idea che si sta valutando a livello regionale e che vedrebbe
nei poli distaccati una sede ottimale. Da quanto ci risulta ad
Agrigento si starebbe già lavorando in tal senso, sebbene in molti
temano che questa soluzione possa far perdere la propria natura di
"università del territorio" al Consorzio universitario.
G. SCH.
I NODI DELLA REGIONE
SOLO ORA SCATTA L'OBBLIGO DI
RIDURRE LE USCITE PER IL PERSONALE, MAI RISPARMI SERVIRANNO PER LE
STABILIZZAZIONI
Accordo Regione-sindaci sui fondi ai
precari
Oggi la circolare: pronti 170
milioni per gli stipendi arretrati del 2014. Soldi anche ai Comuni
che non hanno tagliato la spesa
Accordo sulle procedure di
erogazione dopo un vertice con il vice presidente Anci, Paolo Amenta,
Le somme dovrebbero arrivare nelle casse comunali entro un paio di
settimane senza i tagli ipotizzati.
Accordo fra Regione e sindaci, pronti
170 milioni per pagare gli stipendi arretrati del 2014 a circa 20
mila precari degli enti locali. Le somme dovrebbero arrivare nelle
casse comunali entro un paio di settimane senza i tagli ipotizzati
negli ultimi giorni. La settimana scorsa era stata scritta una
circolare che prevedeva l'erogazione dei 170 milioni. Ma al momento
di firmarla l'assessore agli Enti locali, Etto re Leotta, l'aveva
bloccata perché non rispettava i criteri di risparmio fissati in un
altro provvedimento stilato a dicembre. In pratica, i sindaci si
erano impegnati a tagliare nel 2014 la spesa per il personale in
genere. E solo dopo la Regione avrebbe erogato i finanziamenti per i
precari, fissando (proporzionalmente al ribasso) un nuovo tetto di
spesa che sarebbe servito per individuare il budget del 2015. Il
tutto andava illustrato in schede che ogni primo cittadino avrebbe
già dovuto inviare. Ma nessun sindaco era pronto in questo senso. Da
qui il ritiro della circolare. Ieri però a Palazzo d'Orleans
Leotta ha incontrato il vicepresidente dell'Anci, Paolo Amenta,
arrivando a un accordo sulle procedure. «Anche i sindaci che non
hanno fatto risparmi - ha detto Amenta - riceveranno i fondi previsti
nel 2014. Non ci saranno ridimensionamenti. Anche perché era
inconcepibile prevederli a dicembre, quando già la spesa era stata
effettuata». I risparmi si rendono invece obbligatori quest'anno
ma non serviranno ad abbassare il budget. «Le somme che
risparmieremo per effetto di prepensionamenti o in genere tagli alla
spesa per il personale - spiega Amenta - saranno utilizzate per
stabilizzare i precari. La Regione le erogherà ugualmente ai sindaci
ma saranno vincolate a dare un posto
fisso ai precari». Sulla base di questo doppio accordo ieri la
vertenza si è sbloccata: «La circolare - conferma Giovanni
Pistorio, segretario particolare di Leotta e leader dell'Udc -
verrà firmata oggi. L'accordo sulle procedure è stato raggiunto».
I sindaci dovranno ugualmente inviare una scheda che indica il
fabbisogno e l'eventuale risparmio maturato: da quel momento, entro
due settimane arriveranno i finanziamenti. Ad attenderli ci sono
circa 20 mila precari che non ricevono gli stipendi in alcuni casi
anche dall'estate scorsa. Il ritardo varia a seconda della
possibilità dei sindaci di ricorrere ad anticipazioni di cassa dalle
banche che svolgono servizio di tesoreria: i primi cittadini che lo
hanno fatto hanno pagato fino a ottobre, in tutti gli altri casi gli
stipendi si sono fermati a luglio. Il ritardo aveva causato varie
proteste guidate dal Movimento Giovani Lavoratori, la sigla autonoma
più rappresentativa. Che minacciava anche di paralizzare le
amministrazioni se non si fosse sbloccata la vertenza. L'accordo
firmato ieri assenti sia Orlando che Crocetta- prevede anche che per
i sindaci, dopo i fondi per i precari, vengano sbloccati i
finanziamenti ordinari arretrati e il rimborso delle accise per
l'elettricità.
UNIVERSITA'. Al termine della
manifestazione a cui hanno partecipato studenti, docenti e la Curia è
arrivata la firma del commissario che annulla l'uscita dal
Consorzio
L'ex Provincia ci ripensa: Cupa
quasi salvo
La decisione di Di Liberto dopo le
rassicurazioni del governo Crocetta per l'accredito di un
finanziamento di750 mila euro
Ieri la manifestazione per la difesa
del consorzio universitario. Il commissario dell'ex Provincia ha
revocato l'uscita dal Cupa dopo l'annuncio della Regione di un
finanziamento di 750 mila euro.
L'università di Agrigento è quasi
salva, il Cupa non chiuderà. La soluzione che ha sbloccato la
situazione è una lettera che il presidente della Regione, Rosario
Crocetta, ha annunciato al commissario della Provincia, Alessandra Di
Liberto. Lettera con la quale la Regione destina alla ex Provincia un
finanziamento di 750 mila euro perle esigenze del Consorzio. E sulla
base di questo impegno, come aveva anticipato il prefetto Nicola
Diomede, in contatto con la Regione, soprattutto dopo aver ricevuto
una delegazione degli studenti ed il cardinale Francesco Montenegro,
ieri nel tardo pomeriggio il commissario ha firmato la revoca delle
recesso della ex Provincia dal consorzio universitario. Ma i soldi
ancora non ci sono, diventeranno concreti quando la Regione approverà
la Finanziaria e l'esercizio provvisorio, valido fino al 30 aprile
c'è da aspettare l'arrivo di maggio per vedere se la promessa di
Crocetta sarà mantenuta o Sala d'Ercole effettuerà un altro
taglio che porterebbe alla fine del Cupa. Un effetto della
mobilitazione degli studenti, dei docenti, dei dirigenti del
consorzio universitario, della Curia e di tutta la città al termine
di una grande manifestazione popolare, molto partecipata, che si è
svolta ieri mattina, Nonostante il maltempo si sono messi in marcia,
dal quadrivio Spinasanta fino alla Provincia per chiedere al
commissario straordinario Alessandra Di Liberto di far rientrare
l'ente nel Consorzio universitario. E così è stato dopo le
rassicurazioni di Crocetta. La dirigente regionale che regge le sorti
dell'attuale Libero consorzio comunale, ex Provincia, è arrivata
nel pomeriggio ad Agrigento ed ha firmato, davanti ad una delegazione
degli studenti, la delibera con la quale viene revocato l'atto di
fuoriuscita dal Cupa e l'ente torna ad essere socio di maggioranza
del Polo. « E' stato un risultato straordinario ottenuto grazie al
contribiuto di tutti ha detto la presidente di Vivere il Polo,
Liliana Ingiaimo -. L'università
non chiude. Sono emozionata, per me e
per tutti i miei colleghi oggi è un giorno storico, abbiamo compiuto
una vera e propria impresa. In effetti la caparbietà dei ragazzi che
in questa battaglia sono stati sostenuti dai funzionari del Cupa, la
presi» de Maria Immordino ed il direttore dei servizi amministrativi
Ettore Castorina, dagli impiegati del Polo, dal cardinale Franco
Montenegro e da tutta la città, ha dato l'effetto sperato.
«Abbiamo mantenuto il nostro impegno - ha commentato Mariella Lo
Bello, vice presidente della Regione siciliana ed assessore
all'Istruzione. Assieme
al presidente Crocetta abbiamo fatto in
modo che il Polo universitario restasse in vita, andando incontro
alle legittime richieste ed aspettative dei giovani studenti e delle
loro famiglie». 'Grazie all'intervento del vicepresidente della
Regione Mariella Lo Bello, si può finalmente tirare un sospiro di
sollievo sul futuro del Consorzio Universitario», dice Giovanni
Panepinto, parlamentare regionale del Pd . «Le ore contate
terrorizzano gli studenti, ma non solo loro, I manifestanti che
protestano ad Agrigento, in piazza, lo dimostrano. Ribadisco quello
che ripeto da mesi, molto tempo prima che scoppiasse il 'caso
Cupa', il Polo universitario va salvato a tutti i costi e poi
rilanciato», ha commentato il deputato nazionale del Pd Antonino
Moscatt. «La chiusura del polo universitario sarebbe stata una
sconfitta sociale indefinibile - aggiunge Paolo Ferrara, coordinatore
provinciale del Pdr -, una marcia indietro che ci riporterebbe a
posizioni da terzo mondo, una vergogna che si leggerebbe su nostri
visi e sulle facce delle prossime generazioni. Sull'università fa
sentire la propria voce anche la segreteria provinciale di Fratelli
d'Italia attraverso il portavoce Giuseppe Ciulla: "Non è
minimamente pensabile poter perdere in un sol colpo anni di lotte e
conquiste che nei fatti hanno fatto crescere il livello
socio-culturale dell'intera provincia". PAPIRassegna stampa
agrigentonotizie.it
Cupa,
torna il socio maggioritario: l'ex Provincia revoca il recesso
Come
annunciato, il Commissario straordinario del Libero
consorzio comunale di
Agrigento ha firmato
l'atto di revoca del recesso dal Consorzio universitario.
Alessandra Diliberto lo ha comunicato anche ad una delegazione
di studenti che
erano presenti nei locali dell'ex Provincia. Gli stessi studenti che
oggi hanno manifestato con un corteo snodatosi dal Quadrivio
Spinasanta, lungo la via Imera, fino alla Prefettura dove sono stati
ricevuti anche dal prefetto Nicola Diomede, nella protesta sono stati
affiancati anche dai dipendenti del Cupa e dal presidente Maria
Immordino, i quali hanno scelto di appoggiare i giovani universitari
nella rivendicazione del loro diritto allo studio. Un pensiero
condiviso anche da commercianti e semplici cittadini che, attraverso
un video, hanno
tentato di smuovere la politica e
attirare ancora di più l'attenzione sulla vicenda. La revoca arriva
dopo la manifesta volontà
della Regione di
garantire le risorse necessarie a colmare
il debito con il Consorzio universitario:
il trasferimento di fondi dovrà poi essere la conferma della
volontà, e questo sarà possibile appurarlo solo ad aprile, con
l'approvazione del bilancio regionale. Anche se si tratta solo di una
soluzione momentanea e non di quella definitiva che auspica anche
il cardinale
Francesco Montenegro,
il quale ha nei giorni scorsi richiamato le Istituzioni alle loro
responsabilità, ribandendo oggi in un video,
mentre sfilava in corteo, che "servono
soluzioni, e non toppe".
Un'analisi
della situazione e
delle prospettive a medio termine l'ha,
sempre nei giorni scorsi, offerta la Cisl
Fp attraverso
il suo segretario generale, Floriana Russo Introito, la quale ha
evidenziato come al Regione stia mettendo "a
rischio di dissesto finanziario la ex Provincia"
che potrebbe trovarsi domani nella condizione di porre in essere
pesanti tagli su organico e servizi. Per la Cisl i 750mila euro che
il Libero consorzio potrebbe versare al Consorzio universitario
dovrebbero far parte di un
fondo con destinazione vincolata destinata al Cupa,
in aggiunta a quanto invece spetta all'Ente consortile dei comuni
agrigentini per evitare il dissesto. "La
Regione attraverso un espediente ritiene
di potere dichiarare domani di avere risolto il problema del Cupa,
cagionando però l'appesantimento
di una situazione oltremodo debitoria già
presente nella ex Provincia -
ha detto Russo Introito -. Il
Cupa necessita di fondi aggiuntivi ed
è superfluo sottolineare che anche questa "pezza"
tappabuchi dell'ultimo momento,
metterebbe a rischio l'attuale Consorzio di Comuni, mentre il
Cupa non potrebbe, ovviamente, sopravvivere oltre questo anno
accademico,
essendo per il prossimo anno in compartecipazione con un socio
di maggioranza in dissesto".
Intanto, il deputato regionale del Pd Giovanni
Panepinto ha reso noto di stare lavorando a un disegno
di legge perchè
l'eventuale salvataggio
temporaneo del Consorzio universitario si
traduca in una certezza
finanziaria anche
per il futuro, scongiurando l'eventualità che lo scenario dipinto
dalla Cisl si tramuti in realtà.
Cupa,
Panepinto (Pd): "Una legge per dare certezze finanziarie".
Grazie
all'intervento del vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello,
si può finalmente tirare un sospiro di sollievo sul
futuro del Consorzio universitario di Agrigento: la
fuoriuscita dell'ex Provincia sembra infatti scongiurata,
condizione questa che permette di mantenere i corsi
attualmente attivi e il percorso formativo di migliaia di studenti".Lo dice Giovanni Panepinto,
parlamentare regionale del Pd che questo pomeriggio ha avuto un
colloquio con il vicepresidente della Regione proprio in merito al
Polo universitario della provincia di Agrigento. "Ma se oggi
possiamo dire di aver superato un'emergenza -
aggiunge - resta aperta una questione più
complessiva relativa ai Consorzi universitari e al
loro futuro: insieme con il capogruppo Baldo Gucciardi e la
parlamentare Antonella Milazzo abbiamo lavorato ad un
disegno di legge all'Ars per assicurare a queste
realtà, agli studenti e al corpo docente, un percorso
stabile anche dal punto di vista finanziario che permetta una
adeguata programmazione".
Gds.it
Assunzioni
al Comune di Agrigento, acquisiti atti alla Confartigianato
Il
7 giugno del 2012 è diventato consigliere comunale, il 2
luglio Alfonso
Vassallo è
stato assunto da Confartigianato diventando massimo dirigente
provinciale del sindacato ad appena 29 anni. La
Guardia di Finanza nelle scorse ore ha sequestrato tutta la
documentazione relativa all'assunzione. La
Procura della Repubblica, che da settimane sta passando al setaccio
quello che è avvenuto negli ultimi anni a Palazzo dei Giganti (lo
spunto è stato la bufera mediatica delle 1.133 riunioni consiliari
in un solo anno, tutte retribuite a gettone), vuole vederci chiaro
perché a pagare lo stipendio dell'ormai ex consigliere è stato il
Comune che, in base a una legge che lo prevede espressamente, ha
rimborsato il datore di lavoro per i permessi che Vassallo avrebbe
chiesto per esercitare l'attività istituzionale. Confartigianato
gli ha ugualmente erogato lo stipendio da dirigente salvo poi
chiedere e ottenere il rimborso dal Comune. Il
pool di magistrati della Procura, guidato dall'aggiunto Ignazio Fonzo
e composto anche dai pm Alessandro Macaluso e Salvatore Vella, vuole
accertare se ci sono state irregolarità nelle procedure e ha
disposto il sequestro probatorio di tutti gli atti.
Sicilia24h.it
Cupa. un
quasi Papa per una pezza. Troppo poco. Firetto e Di Rosa tentano una
misera campagna elettorale fra i ragazzi ma ricevono pesci in faccia
C'era persino il Cardinale Montenegro
in testa al corteo ad accompagnare più di mille studenti che hanno
fermato la loro corsa sotto la finestra della burocrate signora Di
Liberto, nominata da Saro Crocetta alla ex Provincia regionale di
Agrigento per affossare forse definitivamente le sorti di una città
che ha tanta voglia di rialzarsi e che invece viene stroncata
sistematicamente da una classe politica molto poco attenta ai valori
e alla dignità di ogni singolo cittadino.
Con la manifestazione di stamattina (e
dire che si chiedeva il sacrosanto diritto allo studio, non la luna...)
si è fatto soltanto un piccolissimo passo avanti, ma tanto grande da
scongiurare, intanto, la chiusura del Polo Universitario ad
Agrigento.
Pare che nel pomeriggio di oggi la
signora tagliatutto, meglio conosciuta come la Di Liberto (che non ha
tempo da perdere con i giornalisti perché lavora, lavora, lavora...)
abbia stracciato quel recesso da lei stesso firmato qualche settimana
addietro che imponeva la fuoriuscita definitiva della ex Provincia
come partner principale del Polo Universitario.
Comunicazioni palermitane o decreti
crocettiani (fate voi) hanno consentito intanto di ottenere una prima
somma di oltre due milioni di euro (durata tre anni ???) blindandola
anno per anno e da investire esclusivamente a favore del Polo.
Ma i ragazzi, straordinari nel loro
manifestare, non sembrano essere ancora soddisfatti. Vogliono
certezze (ed hanno ragione perché in politica accade di tutto)
soprattutto per il futuro; del resto, la farsa ed il pericolo a cui
abbiamo assistito in questi mesi non lasciano presagire nulla di
buono.
Molto
significativo, doveroso da parte nostra segnalarlo visti gli articoli
precedenti, l'intervento del vice presidente della Regione Mariella
Lo Bello la quale, grazie al suo personale interessamento, ha
sgranato gli occhi al Saro regionale, a nostro modo di vedere ancora
non totalmente convinto del "dannu
di li grannuli"
causato con la propagandistica azione di chiudere le Provincie
regionali. Non a caso, tutti i nodi vengono al pettine e Agrigento,
come spesso accade, è stata la prima a pagare per quella mossa, poco
opportuna, poco producente e soprattutto assai miserina rispetto a
quel risparmio tanto decantato che avrebbe dovuto salvare le sorti
economiche mondiali! Fino ad oggi la chiusura dell'Ente Provincia
ha causato solo danni e tante, tantissime incertezze per il futuro.Presenti al corteo, nonostante il
maltempo stesse dalla parte di Crocetta e dalla Di Liberto, come
dicevamo il Cardinale Montenegro, tutto il CdA del Polo Universitario
e tutti gli impiegati.
Ad accogliere i ragazzi sotto il
balcone di piazza Vittorio Emanuele il Prefetto Nicola Diomede il
quale si è fatto "carico" dei fischi e delle civili proteste non
certamente rivolte a lui. Diomede, così come il Cardinale Montenegro
e tante altre illustri personalità, sono da sempre stati vicini a
questo problema e soprattutto ai giovani. Un grazie particolare,
dunque, a quegli straordinari giovani che hanno manifestato con
grande senso di civiltà e di responsabilità, speranzosi che il loro
futuro da oggi possa essere molto meno compromesso da scelte
scellerate che volevano la chiusura del Polo universitario.
E come non ringraziare le due
"Eccellenze" Montenegro e Diomede, la prima cristiana la seconda
di Stato, i quali, sono andati nella direzione opposta di Crocetta,
la Di Liberto e il signor Messina della Camera di Commercio, che
avevano scelto la via più semplice per uccidere il futuro dei
tremila studenti.
Troppo semplice tagliare e dire...soldi
non ce ne sono. Tanto, cosa importa loro se poi, non avendo altro da
fare, le deviazioni sociali costringono molti di quei giovani ad
intraprendere magari percorsi di vita non proprio brillanti dove
dalle nostre parti, causa fame, mancanza di lavoro e mancanza di
tutto, è facilissimo incappare.
Al vice presidente Lo Bello affidiamo
il compito di non mollare la presa e di pensare al futuro del Polo
Universitario. Sarebbe pericolosissimo rattoppare solo per il momento
la spinosa questione. Occorrono leggi e decreti speciali tali da non
consentire più nel prossimo futuro ai revisori dei conti, alla Di
Liberto e a Vittorio Messina di lavarsi le mani come Ponzio Pilato.
Che non è stato sicuramente un esempio
da emulare...
Un
capitolo a parte meritano tre persone, ma in realtà sono solo due
perché Firetto e Bellini sono unica cosa. Nel pomeriggio, i
candidati sindaco Lillo Firetto e Giuseppe Di Rosa e il candidato
alle primarie Epifanio Bellini si sono presentati nei locali del Polo
Universitario nel pieno dell'assemblea permanente portata avanti
dai coraggiosi studenti. Un maldestro tentativo di campagna
elettorale che i ragazzi hanno subito compreso e che senza mezzi
termini hanno lasciato intendere a Di Rosa e a Firetto che avrebbero
fatto meglio a rimanere a casa.Firetto
quando mai si è interessato dei giovani universitari agrigentini? E
dire che fra gli studenti ci sono anche tanti empedoclini; lui,
soprattutto da quando è onorevole, non ha mai speso una sola parola
per una vicenda che invece necessitava il massimo degli interventi
politici. Una squallida caduta di stile per un politico che adesso
vorrebbe "stare accanto" ai giovani studenti solo per cercare di
raccattare qualche voto in vista delle elezioni. Uno che, lo
ribadiamo ancora una volta, se n'è sempre fottuto di giovani e
università e ora si erge a paladino presentandosi come colui il
quale ha le soluzioni! Fra queste, nel suo breve e insignificante
discorso d'opportunismo, ha detto che se è il caso occorre fare
anche qualche licenziamento fra i dipendenti del Consorzio. Ci
mancava proprio un campione come lui ad Agrigento, fra i giovani
dell'Università. Proprio se ne sentiva la mancanza!Un
altro caso di come si uccide la dignità di una intera provincia.
Vada a casa lui, dia l'esempio, si autolicenzi da funzionario di
quella tanto amata Enel; lasci il suo stipendio mensile nelle casse
del Comune, senza chiedere aiuto all'Enel e vedrà che con quella
somma si potranno accendere almeno dieci lampioni tra la via Roma e
le Cannelle. Rinunci lui ai milioni, milioni e milioni di picciuli
che percepisce ogni mese da mamma Regione e vedrà che con il suo
stipendio da deputato si potranno sfamare almeno cinque nuclei
familiari. Lo faccia Firetto, lo faccia subito! O è bello solo
parlare con il culo degli altri?E
poi come fa a dimenticare lo stesso Firetto che è stato qualche anno
addietro assessore provinciale alla Pubblica Istruzione e, quindi,
anche all'Università? Ha dimenticato che proprio negli anni della
sua presenza la Provincia regionale elargiva un milione di euro a
favore del Polo, oltre alle entrate derivanti dalla Regione. Molti di
quei soldi venivano letteralmente "spampazzati" per fiumi di
docenti, per convegni e convegnucoli, indennità, auto blu, auto
rosse e auto verdi! E oggi l'aspirante sindaco di Agrigento viene a
fare questi discorsi?Pensate,
gentili lettori, che da sindaco di Porto Empedocle non ha mai versato
al Cupa la modica somma di 5 mila euro, cosa che hanno fatto molti
altri Comuni della provincia, per entrare a far parte seppur in quota
minoritaria, del Consorzio stesso e nello stesso tempo per dare un
piccolo contributo. E ora vuol fare il don Chisciotte?Di
Di Rosa non sappiamo da dove iniziare. Si è saputo soltanto che ad
un certo punto ha chiamato prima una
Agrigentoweb.it
#Saveuniag, studenti in piazza per
salvare il Polo Universitario
Gli
studenti del Polo Universitario di Agrigento sono scesi in piazza
questa mattina per manifestare il loro dissenso e protestare contro
la minaccia di chiusura della struttura. Al loro fianco anche gli
studenti delle scuole superiori della città.
Il corteo, partito
alle 10:00 dal Quadrivio Spinasanta, ha raggiunto la sede dell'ex
Provincia regionale. I giovani non intendono rinunciare ad
un'importantissima realtà culturale che negli ultimi vent'anni
ha arricchito l'intera provincia, favorendo lo sviluppo
territoriale e imprenditoriale e dando a migliaia di studenti
l'opportunità di crescere e di realizzarsi nel territorio in cui
vivono e che amano.