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/ Rassegna stampa » 2015 » Marzo » 26 » rassegna stampa del 24 marzo 2015

rassegna stampa del 24 marzo 2015

LA SICILIA

MICARI, CANDIDATO ALLA SUCCESSIONE DEL RETTORE LAGALLA, IERI AD AGRIGENTO «Cupa essenziale per l'Università»

"Il sostegno degli enti locali al Cupa è importante ma dobbiamo puntare nell'immediato futuro sul radicamento territoriale".
A parlare è Fabrizio Micari, professore di Ingegneria all'università di Palermo e uno dei due candidati alla carica di futuro rettore, presente ieri ad Agrigento per incontrare docenti, personale e rappresentanti delle associazioni studentesche. Perché iniziare il suo tour delle strutture decentrate proprio ad Agrigento? "E' il polo più grande su cui Palermo può contare, e ciò dimostra quanto sia importante per noi, nonostante uno studio individui come solo il 50% dei ragazzi della provincia sì iscrivono alla nostra università. Noi dobbiamo puntare molto su questo bacino territoriale, perché se abbiamo la fortuna di svolgere qui un ruolo centrale dobbiamo assumercene tutte le responsabilità". Qui però ci sono concrete problematiche di tipo economico, soprattutto da parte degli enti soci.,
"Sì, ne sono a conoscenza, ma credo bisognerebbe puntare però più che altro sulla capacità attrattiva e sul radicamento nel territorio. Questo può avvenire non solo perché c'è un ente locale che dà qualcosa, ma quando una università inizia a diventare importante per le famiglie, per il tessuto sociale-culturale. Se si riesce a fare questo credo davvero che il discorso degli enti locali sia collaterale. Noi dobbiamo dimostrare stabilità. Dare e ricevere fiducia. Se potremo garantire un'offerta formativa utile alla crescita di questo territorio, la nostra forza allora saranno le risorse degli enti locali ma soprattutto i ragazzi".
Sì, ma rimane sempre una questione di tipo economico: il Governo continua a tagliare i fondi alle università.
"Lì c'è un grande lavoro da fare, soprattutto visto che il Governo nazionale continua ad attuare scelte assolutamente penalizzanti nel confronto del Sud. Dobbiamo cambiare registro". E se uno dei due candidati rettore incontrano gli studenti, l'attuale "magnifico", Roberto Lagalla, attraverso una lettera risponde all'appello lanciato nei giorni scorsi dai rappresentanti delle associazioni studentesche. Nella nota riconferma la volontà e disponibilità dell'Università di Palermo a mantenere in vita quella sede distaccata alla quale è stata dedicata, nel tempo, particolare attenzione e dove si sono insediati corsi di studio di sicuro interesse, alcuni dei quali non presenti neanche nella sede di Palermo". Lagalla, parlando di "incongrue ed inopportune strumentalizzazioni mediatiche" precisa inoltre che "l'Ateneo ha oltremodo alleggerito l'entità del contributo consortile.. anche in esito a recenti pronunciamenti avanzati, in sede universitaria, dagli organi di controllo contabile ed amministrativo, permane, comunque, intatto il rischio che, in mancanza di concrete e sollecite risposte istituzionali, questa Università si trovi, suo malgrado, nella condizione di non potere attivare le immatricolazioni relative all'anno accademico 201.5-2016". Intanto il 10 aprile prossimo gli studenti hanno convocato un'assemblea generale per discutere dei problemi e delle possibili soluzioni che ruotano attorno la paventata quanto immediata chiusura del Cupa".
GIOACCHINO SCHICCHI

RIBERA
Ponte sul Verdura "passerella" sicura.
RIBERA, Le verifiche tecniche effettuate nei giorni dall'Anas sul ponte Verdura, lungo la strada statale 115, sono positive nei senso che la passerella è più che stabile, ma per rendere sicura la circolazione nei due sensi di marcia, da alcune settimane ridotta ad un solo senso con impianto semaforico per via della piena del fiume, l'azienda deve effettuare delle iniezioni di cemento in prossimità delle tubazioni Irmco per mettere in sicurezza il letto del fiume, sul quale passa il cuscino d'acqua che nei giorni scorsi è stata particolarmente violenta per le copiosissime piogge che hanno distrutto agrumeti ed aziende agricole a nord del ponte. Lo scopo è quello di evitare che l'acqua provochi lo scalzamento della base della struttura viaria. In prossimità della importante via di comunicazione devono essere risistemati i grossi blocchi di cemento e di pietra, posti nel 2013, lungo gli argini del corso d'acqua, a protezione della passerella provvisoria che è stata ultimata e resa fruibile dagli automobilisti nel maggio di due anni fa. I lavori dell'Anas potrebbero richiedere alcune settimane di tempo per cui, per la concomitanza delle festività pasquali, si prevede che alla fine del mese di aprile il traffico veicolare potrebbe essere riattivato nei due sensi di marcia, anche perché con l'arrivo della stagione primaverile diminuiranno le piogge e la portata del fiume Verdura.
ENZO MINIO

LA GIORNATA DELL'ACQUA
"NON MERCE MA FONTE DI VITA"

Per Montenegro bisogna darne godimento pieno e con tariffe omogenee e non gravose.
«L'acqua è un bene assoluto, occorre trovare percorsi d'incontro e soluzioni condivise, ma non tanto tra i consumatori e distributori ma tra tutti i cittadini. Siamo tutti custodi, non padroni, di un così indispensabile elemento di vita».
Già queste parole potrebbero bastare per capire il messaggio che l'arcivescovo di Agrigento, mons. Francesco Montenegro, ha voluto lanciare ieri in occasione della giornata mondiale dell'acqua. Ma la nota di don Franco ancora di più, accende i riflettori sulla questione idrica guardando al momento di grande crisi economica rise impone di stabilite un servizio idrico efficiente per tutti a un prezzo equo e omogeneo, partendo dalla comune consapevolezza che l'acqua è patrimonio dell'umanità», sottolinea l'arcivescovo in sintonia con quanto detto da Papa Francesco all'Angelus - scrive il cardinale Montenegro - pensando alla situazione difficile venutasi a creare nel nostro territorio, sento il bisogno di affermare che l'acqua è un dono che Dio ha affidato a tutta l'umanità e che "l'acqua è vita e come tale e sacra".
Il pastore della chiesa agrigentina analizza la questione sia dal punto di vista normativo che etico. "L'aspetto normativo spetta al legislatore — afferma- che è chiamato a sanare discrepanze tra gestione privata e gestione pubblica, l'auspicio è che il legislatore regionale riesca in tempi rapidi a legiferare per sanare le tante incongruenze e differenze tra le varie realtà all'interno dell'Isola, L'aspetto etico del problema, chiama in causa le coscienze e il principio del "bene comune". E'partendo dal bene comune che la questione dell'acqua, come "bene assoluto", deve trovare una soluzione congrua da parte di quanti, percependo il disagio sociale, possono apportare un contributo per attenuare il disagio emerso in questi mesi. Considerare l'acqua non come merce ma come fonte di vita, darne godimento pieno e continuativo, rendere omogenee e meno gravose le tariffe sono alcuni dei presupposi che don Franco considera "fondamentali" o che rimarca aggiungendo tra questi anche il reinvestimento degli utili non "per ricavarne profitti e spartire dividendi - tuona - evitando perciò sperequazioni, ma per migliorare la distribuzione in termini di efficienza delle reti e qualità dell'acqua. Tener conto che gli stessi servizi pubblici rientrano tra ciò che riguarda la cosa pubblica e non fanno parte del mercato. Ricordare che tutti siamo responsabili dell'acqua e tutti perciò dobbiamo impegnarci a un uso attento. «Ritengo che la questione di fondo non è riportare tutto a come era prima della costituzione degli Ato idrici, poi sciolti, o ricercare responsabilità in amministratori poco oculati a livello nazionale, regionale. locale che, con contratti a lunga scadenza, hanno lasciato ad altri sorti e futuro del "bene acqua". Don Franco chiede di tutelare le famiglie in difficoltà. La legge e sicuramente il primo passo per affrontare tutta la questione in maniera organica e dettagliata, ma nel frattempo, con urgenza - conclude - ognuno per la propria parte è chiamata a trovare momenti di confronto e dialogo.
VALENTINA ALAIMO

REGIONE. Ostacoli per la legge di stabilità non ancora accompagnata dal Bilancio. Baccei a Roma per ottenere almeno 2,4 mld
IL REBUS ARS PER LA MANOVRA

Crocetta vede Ardizzone per convincerlo a dire sì all'esame della finanziaria.
E oggi l'Assemblea, dopo mesi di rinvii, dovrebbe votare per eleggere il vicepresidente.
PALERMO. L'incertezza regna a Palazzo dei Normanni: oggi si Vota per eleggere il Vice presidente dell'Ars, una l'opposizione di centrodestra Va a ranghi sparsi, mentre non è ancora chiaro se le commissioni di merito potranno iniziare l'esame del disegno di legge di stabilità, non essendo ancora pronto il Bilancio di previsione per il 2015.
Ieri pomeriggio, il governatore Rosario Crocetta ha incontrato il presidente della commissione Bilancio, Nino Dina, per chiedergli di dare il via libera alla finanziaria, nell'attesa della nota di variazione al bilancio. Nota che potrà essere messa nero su bianco, se sui tavoli tecnici aperti a Roma si troverà il modo per fare affluire nelle casse regionali almeno 2,4 miliardi di euro. L'assessore Baccei è nella Capitale per chiudere gli accordi che tra giovedì e venerdì dovrebbero essere sottoscritti da Crocetta. Ma per dare maggiore peso contrattuale al governo, sarebbe opportuno incardinare subito il disegno di legge di stabilità che prevede tagli per circa 150 milioni di euro, ma soprattutto una serie di riforme tendenti a sfoltire i ranghi dei dipendenti regionali, con un progressivo allineamento con i dipendenti statali: riforma ritenuta improcrastinabile a Palazzo Chigi per decimare una serie di privilegi che nessun altro dipendente della pubblica amministrazione ha.
Dina, da parte sua, ha detto che ritiene fattibile la richiesta di Crocetta, ma a condizione che prima che le commissioni di merito completino l'esame del ddl di stabilità, siano messe nelle condizioni di esprimere il proprio parere anche sul bilancio. «Essendo una finanziaria che contiene misure per lo sviluppo - ha sottolineato Dina - si potrebbe iniziare l'approfondimento nelle commissioni di merito. Però, tocca al presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, l'ultima parola».
Chiamato in causa, Ardizzone ha detto: «Mi sembra che siamo di fronte ad una finanziaria "quattro stagioni". Doveva essere depositata in estate, siamo arrivati all'autunno, abbiamo superato anche l'inverno e siamo già in primavera. Ovviamente, non mi posso pronunciate se prima non vedo i documenti contabili». Crocetta, questo pomeriggio, cercherà di convincere Ardizzone a dare il via libera alla finanziaria. Il presidente della Regione sarebbe piuttosto fiducioso sulla conclusione positiva delle trattative romane. Ma per il capo- gruppo di Fi, Marco Falcone, «non può esserci una finanziaria senza il bilancio».
Come detto, dopo mesi di rinvii, oggi si dovrebbe votare per eleggere il vice presidente dell'Ars, carica lasciata da Salvo Pogliese perché eletto al Parlamento nazionale. Pogliese era stato eletto in rappresentanza del Pdl, ora scisso in Forza Italia e Ncd. E tra i due tronconi dell'ex Pdl non c'è accordo. Nino D'Asero (Ncd) non ha alcuna intenzione di ritirare la propria candidatura. Così, il capigruppo di Forza Italia, Cantiere popolare, Lista Musumeci e Fazio (gruppo misto), questa mattina faranno pervenire ad Ardizzone una lettera per ribadire che il loro candidato alla vice presidenza dell'Ars è Santi Formica. Oltre quella di D'Asero, è certa la candidatura di un esponente del Movimento 5 Stelle che avevano ottenuto, all'inizio della legislatura, la vice presidenza dell'Ars per Antonio Venturino poi passato al Psi; e quella di Roberto Di Mauro, capogruppo dell'Mpa-Pds.
D'Asero, sulla carta, dispone di 7 voti; Di Mauro di 5 voti, Il candidato grillino, Francesco Cappello, e Formica potrebbero contrare sul4 Voti ciascuno. Ma a parità di voti è eletto il deputato più anziano, cioè Formica, li capogruppo di Forza Italia, Falcone, ha anticipato che oggi, in Aula, prima dell'avvio delle operazioni di voto, chiederà alla maggioranza di astenersi per evitare giochi sotto- banco. Ma il Pd potrebbe provare a votare un proprio rappresentante. Per eleggere il vice presidente dell'Ars si vota a scrutinio segreto. Ogni deputato dovrà scrivere il nome del proprio candidato SLI un'apposita scheda e poi depositaria nell'urna.

LA SICILIA

RISCOSSIONE DEI DEBITI L'ente della Regione dopo una sentenza del tribunale ha deciso di recuperare 5milioni.
Siciliacque pignora il Consorzio Tre sorgenti
Sicilacque passa all'incasso. La società regionale che vende l'acqua ai consorzi e gestori del servizio idrico, rivendica un credito di oltre 7 milioni di curo dal Tre Sorgenti di Canicattì per forniture relative agli anni che vanno dal 2009 al 2012. E dopo aver ottenuto un a sentenza favorevole dal Tribunale e diffidato l'ente al pagamento delle somme, ha deciso di "pignorare' la tesoreria comunale del Consorzio acquedottistico "Tre Sorgenti" di Canicattì, presso la banca di credito cooperativo San Francesco, fino alla concorrenza di 5 milioni di euro. Copia del pignoramento presso terzi è stata notificata anche ai 7 Comuni soci: Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa, Licata, Palma di Montechiaro, Grotte e Racalmuto perché obbligati in solido. Significa che se il Consorzio non pagherà la somma riconosciuta dal Tribunale a Sicilacque, dovranno pagare i Comuni soci. In questo momento il Tre Sorgenti non ha un rappresentante legale, in quanto il presidente Gaetano Moscato si è dimesso e le funzioni sostitutive sono state assunte dal suo vice, Giuseppe Marino. La scorsa settimana i sindaci sono stati convocati per eleggere il presidente ma l'atto di convocazione era stato dichiarato nullo in quanto le assemblee, in prima e seconda battuta, erano state fissate nella stessa giornata. E adesso si attende che venga fissata la nuova data per l'assemblea. Piove sul bagnato, intanto sul Tre Sorgenti. I locali di largo Verri sono stati "visitati" dai ladri. Sono stati rubati alcuni pc ed in particolare quello in dotazione all'ufficio Ragioneria. Una denuncia è stata presentata ai carabinieri della compagnia di Canicattì, coordinati dal capitano Salvatore Menta che indagano sull'accaduto. Intanto resta in sospeso la vicenda della consegna delle reti all'Ato idrico. Dopo la fumata nera del 9 febbraio, che era stata preceduta dalle dimissioni del presidente Moscato, l'Ato idrico attende i provvedimenti della Regione, che invierà un commissario ad acta per formalizzare il passaggio degli impianti a Girgenti acque. Ma il sindaco di Palma di Montechiaro, Pasquale Amato, annuncia battaglia. (PAPI)

DIOCESI. Gestione pubblica o privata? Interviene don Franco: «La questione non è riportare tutto a com'era prima della costituzione degli Ato, ma di garantire un diritto».
IL CARDINALE: «SERVE UN SERVIZIO IDRICO EFFICIENTE»

Montenegro: «Vanno trovate soluzioni condivise e tariffe eque». Girgenti Acque: «Parole che incoraggiano il nostro lavoro».
«È necessario stabilire un servizio idrico efficiente per tutti ad un prezzo equo e omogeneo, partendo dalla comune consapevolezza clic l'acqua è patrimonio dell'umanità. Occorre dialogo per evitare tensioni sociali e ristabilire la giusta serenità. Ieri, giornata mondiale dell'acqua, in sintonia con quanto ha detto all'Angelus papa Francesco, l'arcivescovo di Agrigento il cardinale Francesco Montenegro ha voluto sottolineare che "l'acqua è vita e come tale è sacra.
LE PAROLE DI DON FRANCO. <Ritengo che la questione di fondo - ha spiegato - non è riportare tutto a come era prima della costituzione degli Ato idrici poi sciolti, o di cercare responsabilità in amministratori poco oculati a livello nazionale, regionale, locale che, con contratti a lunga scadenza, hanno lasciato ad altri sorde futuro del bene acqua. Oggi, in un momento di grande crisi economica, i cittadini, le famiglie numerose o in difficoltà, hanno bisogno di sentirsi tutelati, di non dover affrontare spese ingenti per il bene vitale, di sapere che il principio di sussidiarietà è ancora valido. È necessario trovare percorsi d'incontro e soluzioni condivise, ma non tanto tra consumatori e distributori, tua tra tutti i cittadini. La legge e sicuramente il primo passo per affrontare la questione, ma nel frattempo, con urgenza, ognuno, per la propria parte, è chiamato a trovare momenti di confronto e di dialogo per evitare tensioni sociali e ristabilire la giusta serenità». Secondo il cardinale Montenegro, presupposto fondamentale è «considerare l'acqua non come merce e pertanto come affare e bene economico, ma come fonte di vita e come risorsa preziosa da difendere e salvaguardare per- che la vita va assicurata a tutti. Ad ogni uomo - ha sottolineato Montenegro - va assicurata una quantità giornaliera sufficiente; ma serve anche «rendere omogenee e non gravose le tariffe per evitare la disparita tra cittadini". Occorre, inoltre, secondo il cardinale di Agrigento "rinvestire gli utili, non per ricavare profitti e spartire dividenti, evitando perciò sperequazioni, ma per migliorare la distribuzione in termini di efficienza delle reti e qualità dell'acqua".


GIRGENTI ACQUE: GRATA A MONTENEGRO. «Accogliamo con gratitudine l'intervento del cardinale Montenegro, condividendone appieno quanto da lui espresso. Le sue sono parole che incoraggiano il nostro lavoro», scrive in una nota Girgenti Acque, che coglie l'occasione per fare il punto della situazione sottolineando che un contesto "regolato" amministrativamente fa sì che la natura del soggetto gestore: ente pubblico, consorzio, società sta ininfluente per la gestione. Il sistema deve essere gestito secondo criteri di efficienza, efficacia, economicità e deve rispettare le regole imposte dalle leggi e dai regolamenti a prescindere da chi lo gestisce. Ci siamo assunti continua la nota - il dovere morale, oltre che giuridico, di gestire il servizio in maniera efficiente ed economica». Al richiamo di don Franco assi fatto di "assicurare una quantità giornaliera sufficiente', Girgenti Acque aggiunge: Operiamo incessantemente, nonostante le condizioni fatiscenti delle reti idriche, per garantire regolarità al servizio di distribuzione e, dove necessario, intervenendo anche con le autobotti». Ed in merito alle tariffe: «Sono determinate dall'autorità dell'Ato secondo principi stabiliti dall'autorità per l'energia elettrica, il gas che prevede che i costi del servizio debbano essere coperti interamente dalla tariffa. Per chi è in difficoltà economica vengono previsti piani di dilazione personalizzati dei pagamenti. La gestione del servizio - non elude Girgenti Acque - è realizzata senza alcuna possibilità di lucro, persegue finalità di carattere sociale ed ambientale ed e finalizzata mediante definiti meccani amidi regolazione tariffaria». L'ATTACCO DEL MEETUP GRILLI.
È in merito agli alti costi delle bollette idriche che i grilllini attaccano. «In questi giorni sono stati illustrati i motivi degli alti costi: essi dipenderebbero principalmente dall'acquisto dell'acqua, dalle spese di energia elettrica, dai costi di gestione e della depurazione. Ed è appunto su questi due ultimi punti che il meetup Grilli di Agrigento dissente. Sul peso dei enti di gestione incide e pesantemente - scrivono - il costo di un numero elevato di personale. Da diverso tempo, il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Matteo Mangiacavallo, ha presentato richiesta di accesso agli atti. La società ha poi replicato che il legittimo diritto di accesso agli atti, va fatto nei modi
e nelle forme previste dalla normativa vigente». (CR)

TERME DI SCIACCA
Questa volta è stato il Presidente della Regione, Rosario Crocetta, a mettere nero su bianco che punta a una soluzione "per salvare la stagione e non pregiudicare l'impianto'. Si riapre la speranza per le ferme di Sciacca, per i 40 lavoratori stagionali che stanno lottando per salvaguardare il loro posto. Crocetta ha ricevuto ieri pomeriggio una delegazione di parlamentari nazionali dei Pd di Agrigento, composta da Angelo Capodicasa, Maria Iacono e Tonino Moscat Erano presenti anche I assessore e vicepresidente della Regione, Mariella Lo Bello, Nelli Scilabra, segretario particolare del presidente. Per il dipartimento bilancio il ragioniere generale, Sammartino, la dirigente del servizio partecipate, Grazia Terranova, e Gandolfo Librizzi, vicario dell'assessorato all'Economia. Il presidente ha dato "rassicurazioni in merito alla volontà di voler trovare una soluzione idonea - è scritto in una nota diramata in serata dalla Regione - insieme al sindaco e al Comune di Sciacca, per salvaguardare le terme'. Proprio per questo motivo, entro la settimana in corso, secondo quanto annunciato nella stessa nota, Crocetta convocherà i tecnici dall'assessorato al Bilancio, il commissario liquidatore delle terme e il sindaco di Sciacca "per trovare insieme una soluzione in grado di salvaguardare la stagione e non pregiudicare l'impianto". Salvare le terme, non pregiudicare la stagione 2015 è estremamente difficile "ma non impossibile dice Maria Iacono - ed è per questo che, dopo un'assemblea, domenica mattina, a Sciacca, abbiamo voluto incontrare il presidente Crocetta". L'incontro di Sciacca era stato organizzato dal segretario cittadino del Pd, Gianfranco Vecchio. Ai risultati dell'incontro palermitano di ieri pomeriggio guarda con fiducia anche il sindaco, Fabrizio Di Paola. "Io sono pronto da tempo ad incontrare il presidente Crocetta - dice - per rappresentargli tutta la situazione e la disponibilità del Comune a compiere ulteriori azioni concrete dopo quella di non richiedere crediti per circa 800 mila euro riguardanti tributi comunali mai pagati dalle Terme. Mi auguro che quest'incontro possa avvenire al più presto per cercare una soluzione tanto attesa dalla città". Il Comune, con Di Paola, ha dato la disponibilità anche ad intervenire per la gestione delle strutture. Intanto, al Grand hotel l'Enel ha tagliato la luce. Il credito vantato è di circa mezzo milione di euro. E una somma che si aggira intorno ai 150 mila euro le Terme la devono a Girgenti Acque. Lo stop alla gestione ordinaria in attesa della pubblicazione dell'avviso per la ricerca di un privato interessato alla gestione delle Terme è arrivato dall'assemblea dei soci. A questo punto il liquidatore, Carlo Turriciano, ha bloccato ogni attività. Gli stagionali, però, non hanno fermato la loro azione di protesta e, anche se un po' sfiduciati inattesa di risposte positive che non sono mai arrivate, hanno continuato a lottare. Adesso ci sarà una nuova riunione a Palermo, una sorta di ultima spiaggia per la stagione 2015. (GP)

Sicilia24h

CUPA, INDETTA ASSEMBLEA GENERALE IL 10 APRILE
Gli studenti del Polo Universitario di Agrigento, in collaborazione con il Cupa, hanno indetto un'Assemblea generale per discutere dei problemi e delle possibili soluzioni che ruotano attorno la paventata quanto immediata chiusura dello stesso, punto di riferimento culturale e formativo per tutto il territorio della Provincia di Agrigento e non solo. L'incontro, che avrà luogo il 10 Aprile alle ore 10:30 presso l'Auditorium "Rosario Livatino" in via Quartararo, avrà lo scopo di fare maggiore chiarezza in merito all'attuale assetto del Polo Universitario, da tempo in balia di apparenti rassicurazioni.
Preso atto dell'impegno assunto dalla Regione Sicilia al fine di garantire la copertura finanziaria necessaria al suo sostentamento e tenuto conto della volontà della Provincia di rientrare al Cupa con una delibera di revoca che rimane condizionata all'approvazione dei relativi stanziamenti nella legge finanziaria regionale, l'intera comunità studentesca incontrerà la deputazione regionale e nazionale e tutte le istituzioni interessate, al fine di chiedere la concretizzazione dell'impegno politico che vede, nella suddetta finanziaria, l'unica fonte di salvezza temporanea del Cupa.

LAGALLA: "PARTICOLARE ATTENZIONE PER IL POLO UNIVERSITARIO DI AGRIGENTO"
Il rettore Roberto Lagalla scrive agli studenti del Polo Universitario di Agrigento per confermare loro, la volontà e la disponibilità dell'Università di Palermo a mantenere in vita la sede distaccata della città dei Templi.
"Alla sede di Agrigento e' stata dedicata, nel tempo, particolare attenzione e dove si sono insediati corsi di studio di sicuro interesse, alcuni dei quali non presenti neanche nella sede di Palermo.
Aggiuntivamente, come dovrebbe essere ben noto a quanti avessero l'onestà intellettuale di ammetterlo, evitando incongrue ed inopportune strumentalizzazioni mediatiche, questo Ateneo ha oltremodo alleggerito l'entità del contributo consortile, pervenendo alla richiesta di compensazioni ben al di sotto delle risorse che lo stesso Ateneo investe e mette a disposizione del Polo agrigentino.
E' richiesto, oggi, un sostenibile, ma indispensabile, sforzo del Governo regionale e degli Enti locali per assicurare quella continuità di presenza e funzione che questa Università, tanto meno lo scrivente, mai hanno messo in discussione, contribuendo con comprensiva disponibilità a realizzare condizioni di agibilità amministrativa che avrebbero dovuto essere accolte con ben altra capacità propositiva e tempestività operativa da parte dei naturali interlocutori istituzionali.
Anche in esito a recenti pronunciamenti avanzati, in sede universitaria, dagli organi di controllo contabile ed amministrativo, permane, comunque, intatto il rischio che, in mancanza di concrete e sollecite risposte istituzionali, questa Università si trovi, suo malgrado, nella condizione di non potere attivare, in Agrigento, le immatricolazioni relative all'anno accademico 2015-2016.
Tanto si comunica in piena aderenza allo stato degli atti e a doveroso riscontro della gradita nota a firma delle rappresentanze studentesche del Polo di Agrigento".

Infoagrigento

CUPA, INDETTA ASSEMBLEA GENERALE IL 10 APRILE
Gli studenti del Polo Universitario di Agrigento, in collaborazione con il Cupa, hanno indetto un'Assemblea generale per discutere dei problemi e delle possibili soluzioni che ruotano attorno la paventata quanto immediata chiusura dello stesso, punto di riferimento culturale e formativo per tutto il territorio della Provincia di Agrigento e non solo. L'incontro, che avrà luogo il 10 Aprile alle ore 10:30 presso l'Auditorium "Rosario Livatino" in via Quartararo, avrà lo scopo di fare maggiore chiarezza in merito all'attuale assetto del Polo Universitario, da tempo in balia di apparenti rassicurazioni.

Preso atto dell'impegno assunto dalla Regione Sicilia al fine di garantire la copertura finanziaria necessaria al suo sostentamento e tenuto conto della volontà della Provincia di rientrare al Cupa con una delibera di revoca che rimane condizionata all'approvazione dei relativi stanziamenti nella legge finanziaria regionale, l'intera comunità studentesca incontrerà la deputazione regionale e nazionale e tutte le istituzioni interessate, al fine di chiedere la concretizzazione dell'impegno politico che vede, nella suddetta finanziaria, l'unica fonte di salvezza temporanea del Cupa.

Agrigentoweb

CUPA, Lagalla agli studenti: "Serve l'aiuto di Regione ed enti locali"
Con una nota indirizzata ai Rappresentanti degli studenti del Polo universitario di Agrigento, il rettore dell'Università di Palermo, Roberto Lagalla, conferma la volontà e disponibilità dell'Università di Palermo "a mantenere in vita quella sede distaccata alla quale è stata dedicata, nel tempo, particolare attenzione e dove si sono insediati corsi di studio di sicuro interesse, alcuni dei quali non presenti neanche nella sede di Palermo".
"Aggiuntivamente - come dovrebbe essere ben noto a quanti avessero l'onestà intellettuale di ammetterlo, evitando incongrue ed inopportune strumentalizzazioni mediatiche - questo Ateneo ha oltremodo alleggerito l'entità del contributo consortile, pervenendo alla richiesta di compensazioni ben al di sotto delle risorse che lo stesso Ateneo investe e mette a disposizione del Polo agrigentino" scrive ancora Lagalla.
"E' richiesto, oggi, un sostenibile, ma indispensabile, sforzo del Governo regionale e degli Enti locali per assicurare quella continuità di presenza e funzione che questa Università, tanto meno lo scrivente, mai hanno messo in discussione, contribuendo con comprensiva disponibilità a realizzare condizioni di agibilità amministrativa che avrebbero dovuto essere accolte con ben altra capacità propositiva e tempestività operativa da parte dei naturali interlocutori istituzionali.
Anche in esito a recenti pronunciamenti avanzati, in sede universitaria, dagli organi di controllo contabile ed amministrativo, permane, comunque, intatto il rischio che, in mancanza di concrete e sollecite risposte istituzionali, questa Università si trovi, suo malgrado, nella condizione di non potere attivare, in Agrigento, le immatricolazioni relative all'anno accademico 2015-2016.
Tanto si comunica in piena aderenza allo stato degli atti e a doveroso riscontro della gradita nota a firma delle rappresentanze studentesche del Polo di Agrigento" conclude Lagalla nella sua nota agli studenti agrigentini che nel frattempo hanno indetto un'Assemblea generale per discutere dei problemi e delle possibili soluzioni che ruotano attorno la paventata quanto immediata chiusura dello stesso, punto di riferimento culturale e formativo per tutto il territorio della Provincia di Agrigento e non solo.
L'incontro, che avrà luogo il 10 Aprile alle ore 10:30 presso l'Auditorium "Rosario Livatino" in via Quartararo, avrà lo scopo di fare maggiore chiarezza in merito all'attuale assetto del Polo Universitario, da tempo in balia di apparenti rassicurazioni.
Preso atto dell'impegno assunto dalla Regione Sicilia al fine di garantire la copertura finanziaria necessaria al suo sostentamento e tenuto conto della volontà della Provincia di rientrare al Cupa con una delibera di revoca che rimane condizionata all'approvazione dei relativi stanziamenti nella legge finanziaria regionale, l'intera comunità studentesca incontrerà la deputazione regionale e nazionale e tutte le istituzioni interessate, al fine di chiedere la concretizzazione dell'impegno politico che vede, nella suddetta finanziaria, l'unica fonte di salvezza temporanea del Cupa.

Canicattìweb

PROVINCIA DI AGRIGENTO, CUPA: IL RETTORE LAGALLA RISPONDE AGLI STUDENTI
Riscontro molto volentieri l'appello dei Rappresentanti degli studenti del Polo universitario di Agrigento per confermare la volontà e disponibilità dell'Università di Palermo a mantenere in vita quella sede distaccata alla quale è stata dedicata, nel tempo, particolare attenzione e dove si sono insediati corsi di studio di sicuro interesse, alcuni dei quali non presenti neanche nella sede di Palermo. Aggiuntivamente - come dovrebbe essere ben noto a quanti avessero l'onestà intellettuale di ammetterlo, evitando incongrue ed inopportune strumentalizzazioni mediatiche - questo Ateneo ha oltremodo alleggerito l'entità del contributo consortile, pervenendo alla richiesta di compensazioni ben al di sotto delle risorse che lo stesso Ateneo investe e mette a disposizione del Polo agrigentino.
E' richiesto, oggi, un sostenibile, ma indispensabile, sforzo del Governo regionale e degli Enti locali per assicurare quella continuità di presenza e funzione che questa Università, tanto meno lo scrivente, mai hanno messo in discussione, contribuendo con comprensiva disponibilità a realizzare condizioni di agibilità amministrativa che avrebbero dovuto essere accolte con ben altra capacità propositiva e tempestività operativa da parte dei naturali interlocutori istituzionali.
Anche in esito a recenti pronunciamenti avanzati, in sede universitaria, dagli organi di controllo contabile ed amministrativo, permane, comunque, intatto il rischio che, in mancanza di concrete e sollecite risposte istituzionali, questa Università si trovi, suo malgrado, nella condizione di non potere attivare, in Agrigento, le immatricolazioni relative all'anno accademico 2015-2016. Tanto si comunica in piena aderenza allo stato degli atti e a doveroso riscontro della gradita nota a firma delle rappresentanze studentesche del Polo di Agrigento.
IL RETTORE
Roberto Lagalla

PROVINCIA DI AGRIGENTO, GIRGENTI ACQUE INTERVIENE SULLA NOTA DEL CARDINALE MONTENEGRO
Siamo grati al Cardinale Francesco Montenegro che ieri, nel corso dell'omelia e in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, ha voluto affrontare la questione idrica, in sintonia con quanto detto da Papa Francesco all'Angelus.
<La questione idrica, oggi molto discussa, risulta essere delicata e impone un'attenzione sia dal punto di vista normativo che etico - ha detto il Cardinale Montenegro - L'aspetto normativo spetta al legislatore che è chiamato a sanare discrepanze tra gestione privata e gestione pubblica, l'auspicio è che il legislatore regionale riesca in tempi rapidi a legiferare per sanare le tante incongruenze e differenze tra le varie realtà all'interno dell'Isola. L'aspetto etico del problema, chiama in causa le coscienze e il principio "bene comune". E' partendo dal bene comune che la questione dell'acqua, come "bene assoluto" deve trovare una soluzione congrua da parte di quanti, percependo il disagio sociale, possono apportare un contributo per attenuare il disagio emerso in questi mesi. Ritengo che i presupposti fondamentali da cui partire sono:
- Considerare l'acqua non come merce, e pertanto come affare e bene economico, ma come risorsa preziosa da difendere e salvaguardare>.
Girgenti Acque accoglie con gratitudine l'intervento del Cardinale, condividendone appieno quanto da lui espresso. Girgenti Acque coglie l'occasione per rappresentare che un contesto "regolato" amministrativamente fa si che la natura del soggetto gestore (ente pubblico, consorzio, società, o la sua proprietà in caso di società (capitale privato, pubblico o misto), sia ininfluente per la gestione. Il sistema, infatti, deve essere gestito secondo i criteri di efficienza, efficacia, economicità e deve rispettare le regole imposte dalle leggi e dai regolamenti a prescindere da chi lo gestisce. Girgenti Acque, al pari di qualunque altro gestore, si è assunto il dovere morale, oltre che giuridico, di gestire il servizio in maniera efficiente ed economica.
- <Darne godimento pieno e continuativo ad ogni uomo - ha proseguito il Cardinale - assicurandogli una quantità giornaliera sufficiente per le necessità legate all'igiene e alla sopravvivenza>.
Girgenti Acque SpA, nonostante le condizioni spesso fatiscenti delle rete idriche, opera incessantemente per garantire la regolarità del servizio di distribuzione e, ove necessario, interviene anche con l'approvvigionamento sostitutivo agli utenti tramite le autobotti.
- <Rendere omogenee e non gravose le tariffe per evitare disparità tra cittadini - ha proseguito il Cardinale - La tutela dell'acqua è una via privilegiata per la lotta alla povertà>.
Girgenti Acque è consapevole delle difficoltà economiche del momento, ma le tariffe sono determinate dall'Autorità dell'ATO secondo i principi stabiliti dall'Autorità per l'Energia elettrica il Gas e sistema idrico in ossequio alla normativa vigente che prevede che i costi del servizio debbano essere coperti interamente dalla tariffa.
Girgenti Acque SpA, svolge la sua azione sociale consentendo a tutti di ricevere il servizio, anche a coloro che vivono una temporanea difficoltà economica, prevedendo piani di dilazione dei pagamenti personalizzati commisurati alle reali esigenze di ogni famiglia.
- <Rinvestire gli utili, non per ricavarne profitti e spartire dividendi, evitando perciò sperequazioni, ma per migliorare la distribuzione in termini di efficienza delle reti e qualità dell'acqua>.
<Tener conto che gli stessi servizi pubblici rientrano tra ciò che riguarda la cosa pubblica e non fanno parte del mercato>.
Secondo la normativa vigente, la gestione del servizio idrico integrato è realizzata senza alcuna possibilità di lucro, persegue finalità di carattere sociale e ambientale, ed è finanziata mediante ben definiti meccanismi di regolazione tariffaria. Se in un determinato anno si ottengono ricavi in misura superiore ai costi, i maggiori ricavi dovranno essere destinati alla realizzazione di nuove opere, o saranno restituiti agli utenti con la riduzione delle tariffe negli anni successivi.
Girgenti acque considera l'acqua una risorsa preziosa ed un bene assoluto da gestire con grande attenzione ed oculatezza.
- <Ricordare che tutti siamo responsabili dell'acqua e tutti perciò dobbiamo impegnarci a un uso attento, sobrio e consapevole>.
La peculiarità del settore fa si che ci sia un interesse convergente fra il gestore, Girgenti Acque SpA, e gli utenti. L'interesse è quello di evitare gli sprechi e contenere i consumi. La normativa fa si che entrambi i soggetti abbiano lo stesso obiettivo ed operino in tal senso. In tal modo si ottiene un risparmio economico e un beneficio per l'ambiente e si rispetta il territorio in cui si vive a salvaguardia delle generazioni future.
In quest'ottica Girgenti Acque, oltre a monitorare continuativamente le reti ed effettuare costantemente interventi di riparazione e di manutenzione, proprio con l'obiettivo di ridurne gli sprechi, si rivolge anche ai ragazzi, attraverso le scuole, con una serie di compagne informative e formative mirate a trasferire i principi fondamentali del risparmio della risorsa.
<Ritengo che la questione di fondo non è riportare tutto a come era prima della costituzione degli Ato idrici, poi sciolti, o ricercare responsabilità in amministratori poco oculati, a livello nazionale, regionale, locale che, con contratti a lunga scadenza, hanno lasciato ad altri le sorti e il futuro del "bene acqua">.
Siamo perfettamente d'accordo con il Cardinale, perché il "ritorno al passato" riporterebbe questa provincia a livelli di servizio certamente non efficienti di cui ancora tutti abbiamo memoria.
La soluzione ai problemi si trova soltanto con l'impegno di tutti senza pregiudizi e mirando all'obiettivo comune, lavorando con serietà e onestà, nel pieno rispetto delle leggi e delle esigenze dei cittadini.
Siamo convinti che gli interessi di Girgenti Acque e degli utenti siano convergenti.











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