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Rassegna stampa del 23 aprile 2015

Sicilia 24h Agrigento, anti - corruzione all' Ipia Fermi con Diomede, Musumeci e Giunta
Agrigento e iniziative anticorruzione. Ad Agrigento, presso l' Istituto professionale Fermi, nella zona industriale, si è svolto un incontro tecnico e di assunzione di impegni in presenza del prefetto, Nicola Diomede, del presidente della Commissione regionale antimafia, Nello Musumeci, e dello chef palermitano Natale Giunta (nella foto con Antonella Clerici), che si è ribellato al racket. Le immagini e le interviste sono in onda oggi, giovedì 23 aprile, al Videogiornale di Teleacras.

Nell'edicola del web l'ultimo numero di "Agrigento Nuove Ipotesi" Pubblicato nell'edicola virtuale del web il nuovo numero "Agrigento: Nuove Ipotesi", la rivista periodica edita dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il nuovo numero è disponibile in formato telematico nel sito dell'ente www.provincia.agrigento.it con un apposito link che si trova nella home page. Nel nuovo numero sono presenti articoli sulle attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento che riguardano le attività istituzionali e i rapporti con i cittadini-utenti. Inoltre alcuni articoli sono riservati alla fase di transizione dei Liberi Consorzi e alla gestione commissariale.
L'edizione della rivista è realizzata, interamente, dallo staff giornalistico dell'Ufficio Stampa della Provincia Regionale, la struttura all'interno dell'ente che si occupa delle attività di informazione.
La versione digitale del periodico, in formato pdf, consente al lettore di fruire la rivista comodamente dal proprio p.c., tablet o smartphone.
"Agrigento: Nuove Ipotesi", resta l'unica rivista della provincia e tra le poche in Sicilia edita da una amministrazione pubblica. Tra le testate siciliane è una delle più longeve del panorama editoriale essendo stata registrata, la prima volta nel 1977.

Inviato alla Regione l'elenco delle strade provinciali chiuse o con traffico limitato Il Settore Infrastrutture Stradali, diretto dall'ing. Bernardo Barone, ha reso noto l'elenco delle quattordici strade chiuse, o con limitazioni al traffico, trasmesso tramite il Genio Civile al Dipartimento Regionale Tecnico per definire la priorità degli interventi. La priorità è stata individuata considerando l'importanza strategica delle strade per i collegamenti tra le zone interne, la densità del traffico, l'esistenza di attività economiche (principalmente agrozootecniche) e altri parametri di valutazione.
L'ordine di priorità e la situazione di massima sono le seguenti:
SP 24A tratto Cammarata-Stazione Cammarata, unica strada di collegamento tra Cammarata e la stazione ferroviaria, che presenta una frana in prossimità del Ponte Giuri;
SP 26B S.S. 189-S.Giovanni Gemini (frane e deformazione della sede stradale);
SP 37 Caltabellotta-S.Carlo (ricostruzione del ponte crollato);
SP 17B Raffadali-Siculiana (frane della sede stradale in due punti);
SP 15D (ripristino delle condizioni di sicurezza di un viadotto);
SP 34 Bivio Tamburello-Bivona (frane del corpo stradale in vari punti);
SP 24B Cammarata-S.Stefano Quisquina (deformazione della sede stradale);
SP 12 Naro-Campobello(deformazioni del manto stradale causate da movimenti franosi allo stato iniziale, deterioramento della fondazione stradale e dello strato bituminoso, segnaletica verticale carente, inadeguiatezza delle opere necessarie allo smaltimento delle acque superficiali);
SP 79 Sciacca-Menfi (restringimento della carreggiata e limitazioni al traffico in diversi punti per frane o dissesti saltuari del corpo stradale);
SP 2 Piano Gatta-Montaperto-Giardina Gallotti , attualmente chiusa al transito per una frana al km 2,500 e dissesti stradali diffusi. Ricordiamo che si tratta dell'unica strada che permette ai mezzi pesanti (compresi gli autobus di linea) di raggiungere le frazioni di montaperto e Giardina Gallotti.
SP 21 Casteltermini-Passofonduto (dissesti e deformazioni in strada ad elevato transito, con frana al km 10,500 che consente il traffico a senso unico alternato)
SP n.3/b Favara-Crocca, SP 80 Agrigento-Baiata Favara ed SPC nc "Esa Chimento", tutte insistenti nel territorio di Favara interessate da frane, deformazioni del manto stradale e altre criticità.
SP NC n.3 Cottonaro-Lavanghe (interessate da chiusure al traffico in due punti per frane e dissesti)
SP NC n. 5 (collegamento tra SP 32 e 34), chiusura al traffico in due punti e restrimento della carreggiata causa frane).

Agrigento. Ripristinato il finanziamento regionale al Cupa grazie al M5S In discussione anche due emendamenti aggiunti sulle Terme di Sciacca e sul Toscanini di Ribera Palermo, 22 aprile - Apprezzato ieri in commissione bilancio, con l'impegno del governo regionale a trovare opportuna copertura finanziaria, l'emendamento presentato dal parlamentare Matteo Mangiacavallo e sottoscritto dal gruppo del M5S all'ARS, per ripristinare il finanziamento al Cupa di Agrigento e agli altri sei poli distaccati siciliani. Quest'anno il governo Crocetta aveva, infatti, previsto uno stanziamento di circa 4 milioni e trecento mila contro i circa 5 milioni e centomila dello scorso anno. L'emendamento aumenta di 800 mila euro i fondi diretti ai consorzi universitari.
Ulteriori emendamenti, presentati dal deputato saccense, saranno valutati nelle prossime ore dalla II commissione legislativa Ars. Due sono gli aggiuntivi che riguardano la provincia di Agrigento, col primo si cerca di finanziare l'Istituto musicale "Arturo Toscanini" di Ribera per garantirne l'offerta formativa nell'anno in corso; attraverso il secondo, come annunciato da Mangiacavallo più volte negli scorsi mesi, si intende garantire una gestione transitoria ordinaria alle Terme di Sciacca revocando lo stato di liquidazione dell'azienda autonoma e trasferendo ad essa beni e servizi attualmente in dotazione alle Terme di Sciacca Spa in liquidazione.
"Anche sul mini bando di affidamento temporaneo di 8 mesi di parte del patrimonio termale - commenta Matteo Mangiacavallo - come il Grand Hotel e le piscine, il governo regionale sta perdendo troppo tempo. La stagione, si può dire, è già iniziata e Crocetta continua a cincischiare. Il mio emendamento guarda al futuro. L'attuale stato di liquidazione sta depauperando il valore delle Terme di Sciacca e non ce lo possiamo permettere, vogliamo garantire una gestione ordinaria alle Terme fin quando non sarà pubblicata una manifestazione di interesse degna di tale nome". "Anche stavolta, purtroppo, - conclude il deputato regionale del M5S - ho il sospetto che lo stesso emendamento non verrà preso in considerazione da questo governo, come è stato per coloro che l'hanno preceduto; d'altronde, a questo governo non piacciono proposte serie ma preferisce "campare alla giornata". Si accorgeranno più avanti, con buona pace dei saccensi, che non esistono soluzioni allo stato attuale di crisi finanziaria della struttura, se non quella di un ritorno al passato. Il ritorno all'azienda autonoma, infatti, è l'unica possibilità attraverso la quale la Regione può risanare i debiti e rilanciare le Terme. Dopodiché, la politica dovrebbe fare armi e bagagli e lasciare i beni a chi sa e può gestirli al meglio; è ormai evidente che la politica delle lottizzazioni partitiche ha fallito".

IACONO (PD) :Università di Agrigento prospettive di rilancio e di ripensamento del CUPA. La scorsa settimana, a Roma, presso il Ministero dell'Università si è tenuto un importante incontro finalizzato al rilancio dell'Università ad Agrigento. Lo ha reso noto la Deputata Nazionale del PD, Maria Iacono, promotrice dello stesso incontro al quale, tra l'altro, hanno preso parte, il Capo Dipartimento del MIUR Prof. Marco Mancini, il Rettore dell'università di Palermo Prof. Roberto Lagalla e il Prof. Gianfranco Tuzzolino per i ruoli che riveste in seno al Polo di Agrigento.
"Nel momento in cui la Regione siciliana sta faticosamente cercando le risorse finanziarie necessarie a garantire il mantenimento dell'offerta formativa in sede decentrata e gli enti locali (ex province e comuni) hanno perso quasi del tutto la capacità di sostenere i consorzi universitari, si sta finalmente dando corpo a un progetto che può qualificare ancora di più (nei contenuti e nella forma) la sede universitaria individuando diversi e strutturali canali finanziari."
"Ecco perché" ha aggiunto Maria Iacono, " la riunione al MIUR ha costituito una tappa importante e decisiva per il futuro del Polo Universitario di Agrigento."
"Da una parte si sono poste le basi per un concreto rilancio strategico dell'offerta formativa rendendola più attrattiva e più attenta alle specificità di un territorio che può assumere un ruolo centrale per l'intero bacino del Mediterraneo e che possiede potenzialità culturali e paesaggistiche riconosciute e uniche al mondo."
"Dall'altra, si sono valutati precisi percorsi di accreditamento di nuovi corsi universitari che porteranno un sicuro e immediato vantaggio finanziario nell'incremento dell'FFO dell'Università con le consequenziali benefiche ricadute sulla sede locale. "
"Si è, dunque, disegnata la fisionomia di un Centro Internazionale di Studi universitari sul Mediterraneo, unico nel suo genere, da incardinare ad Agrigento e con lo scopo di sviluppare ricerca e didattica di alta formazione."
"Il nuovo progetto formativo dovrebbe affiancare i corsi di studio tradizionali che potranno continuare ad assicurare tutti i vantaggi connessi al diritto allo studio e all'accesso ai corsi universitari da parte del grande e consolidato bacino d'utenza degli studenti che gravitano nel contesto territoriale agrigentino."
"Il Polo, che sarà sede di esclusivi Master, Corsi di perfezionamento e Scuole di specializzazione a livello internazionale, dovrebbe articolarsi in due precisi filoni di studio."
" Il primo riguarda la cultura e l'architettura in ambito Mediterraneo e islamico e costituendo, di fatto, l'unico polo universitario nel suo genere in tutta Europa. Potrà attrarre docenti e studiosi provenienti da tutto il mondo consentendo specializzazioni sui temi che sicuramente investono la cultura contemporanea e su cui si gioca il futuro della nostra società. "
"Il secondo filone riguarda l'aspetto della mobilità umana e delle migrazioni, Agrigento potrebbe divenire l'unica sede universitaria in cui si fa ricerca e formazione sugli aspetti sociologici e giuridici riguardanti la dinamica dei flussi migratori, trasformando un fenomeno di grande e tragica attualità in una nuova scommessa di sviluppo e di arricchimento culturale e umano."
"Ritengo che questo passaggio possa considerarsi un decisivo avanzamento del percorso di trasformazione e di riqualificazione della nostra sede universitaria."

Livesicilia
Vertice a Roma, ma Crocetta non c'è- Finanziaria: ecco i tagli di Accursio Sabella Parte l'esame della legge di stabilità. Tolti 30 milioni destinati agli investimenti di Comuni e Province: serviranno per sistemare le strade siciliane. Parte delle somme per il funzionamento degli enti locali, poi, è congelata: non c'è ancora l'accordo con lo Stato. E oggi nella capitale, incontro tra Faraone, Raciti, alcuni assessori e dirigenti regionali. Anche stavolta mancava il governatore.
PALERMO - Quei soldi non ci sono ancora. Sia ieri che oggi in commissione bilancio, i dubbi si sono incentrati su quel tema. I soldi che il governo regionale dovrebbe ricevere dallo Stato per un totale di 450 milioni di euro non sono ancora "certificati". Non sono ancora legati ad alcun accordo formale. Che potrebbe arrivare più in là. Persino dopo l'approvazione della legge di stabilità.
Circa trecento milioni dovrebbero arrivare dal riconoscimento alla Sicilia di alcuni tributi finora incassati dal governo centrale. I restanti 150 milioni dal congelamento di rate di mutui. L'ok in questo caso dovrebbe arrivare dalla Cassa depositi e prestiti. "Il cda dell'ente - ha precisato l'assessore Baccei in Commissione bilancio - ha già dato il via libera alla possibilità di congelare quelle somme per gli enti locali". Ma non c'è ancora, anche in questo caso, l'atto formale.
Così, la manovra va avanti con la classica "spada di Damocle" sulla testa di diverse categorie di siciliani. Dai Forestali ai precari, dai Pip ai Comuni. Ed è questo uno dei punti che preoccupa maggiormente. La Finanziaria prevede infatti per il 2015 un trasferimento ai Comuni di quasi 355 milioni di euro. Una cifra già ridotta, rispetto alle previsioni basate sull'anno scorso, di quasi venti milioni. Ma la metà di questi soldi si libererà solo, come detto, se il governo Renzi darà l'ok. In caso contrario i Comuni dovranno arrangiarsi. Così come le ex Province alle quali sono stati destinati 19 milioni per spese correnti, ma allo stesso tempo, di questi, congelati quasi sette milioni.
Ma la "scure" sui Comuni è arrivata anche in serata in Commissione bilancio, dove i deputati hanno approvato un emendamento del governo che sposta altri venti milioni destinati agli investimenti dai Comuni e dieci milioni per gli investimenti delle Province (azzerato in questo modo lo stanziamento per gli investimenti dell'ente) per la sistemazione delle strade siciliane. Con una ripartizione che verrà operata direttamente dall'assessorato alle Infrastrutture. Insomma, i Comuni siciliani, già boccheggianti, in un anno vedono sottrarsi una quarantina di milioni tra spese correnti e investimenti. In commissione, però, è stato previsto anche un emendamento che crea un fondo anche per i precari dei Comuni in dissesto.
A proposito di precari, il presidente della prima commissione Antonello Cracolici ha protestato contro la recente bocciatura della riforma delle Province: "L'ennesimo ritardo causato da quella decisione dell'Ars - ha detto - metterà in bilico il destino di tanti lavoratori. Mentre in Italia si sarà già chiarito il futuro di quei precari, in Sicilia non sarà così, ci toccherà arrivare a fine anno". Passa in commissione anche l'emendamento del Movimento 5 stelle che introduce una sanzione per i Comuni che non destinano il due per cento dei trasferimenti regionali alla varie forme di partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa. I Comuni inadempienti, infatti, dovranno restituire alla Regione le somme non utilizzate per la democrazia partecipata. "Una vittoria nel segno dei cittadini" commentano i parlamentari cinquestelle Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca,
Ma sono altri gli emendamenti alla Finanziaria che hanno fatto discutere. Da un lato, quello del governo che chiede di rimpinguare gli stanziamenti per i consulenti del presidente della Regione Rosario Crocetta. L'attacco delle opposizioni stamattina all'Ars è stato violentissimo. Il governatore ha minimizzato: "Quelle somme - ha detto Crocetta - serviranno per incarichi da duemila euro al mese, per professionalità che non è possibile reperire alla Regione. E si tratta di uno stanziamento inferiore persino a quelli previsti per gli esperti dei sindaci dei Comuni. Quella - ha insistito Crocetta - è solo una speculazione politica".
L'altro emendamento delle discordia, invece, porta la firma di Antonello Cracolici. Una proposta che, se approvata, riaprirebbe i consorsi alla Regione siciliana. Cento assunzioni l'anno per tre anni. Questa l'idea del deputato Pd: "Con le norme relative ai prepensionamenti alla Regione - ha spiegato Cracolici - la Regione nei prossimi anni si priverà di molte professionalità. Con questa norma consentiremmo anche un ringiovanimento dell'organico". Un'ipotesi raccolta con freddezza proprio da Crocetta: "Io rispondo - ha commentato - solo delle proposte del governo. E quella non è una proposta del governo".
E un pezzo di governo, mentre all'Ars si discuteva di Finanziaria, era altrove. A Roma. Dove, tra gli altri, gli assessori Leotta e Borsellino, insieme ad alcuni dirigenti come Patrizia Monterosso, Luciana Giammanco e Anna Rosa Corsello hanno partecipato a un tavolo tecnico con Davide Faraone, in rappresentanza del governo Renzi, e il segretario regionale del Pd Fausto Raciti. Sul tavolo, appunto, diversi temi. Intanto, le difficoltà incontrate per la definizione di un accordo con i sindacati relativo alle norme sul personale regionale, ma non solo. Si è parlato anche del riordino delle società partecipate e di Ismett e Sanità siciliana. Il presidente della Regione non c'era. Come non c'era dieci giorni fa, quando alcuni leader democratici si sono recati a Roma per definire, alla presenza di Graziano Delrio, l'accordo per il riconoscimento di alcuni stanziamenti in bilancio.
Ma quell'accordo, formalmente, ancora non c'è. E non è detto che arriverà prima dell'approvazione della manovra. Nel frattempo, a pagare saranno altri. I comuni, i precari, i Forestali. In una manovra che sarà varata all'insegna dei sacrifici. Ma non per tutti.

Agrigentoweb
Agrigento. Ripristinato il finanziamento regionale al Cupa. Soddisfatto Mangiacavallo (M5S) Scritto da Redazione Apprezzato ieri in commissione bilancio, con l'impegno del governo regionale a trovare opportuna copertura finanziaria, l'emendamento presentato dal parlamentare Matteo Mangiacavallo e sottoscritto dal gruppo del M5S all'ARS, per ripristinare il finanziamento al Cupa di Agrigento e agli altri sei poli distaccati siciliani. Quest'anno il governo Crocetta aveva, infatti, previsto uno stanziamento di circa 4 milioni e trecento mila contro i circa 5 milioni e centomila dello scorso anno. L'emendamento aumenta di 800 mila euro i fondi diretti ai consorzi universitari.
Ulteriori emendamenti, presentati dal deputato saccense, saranno valutati nelle prossime ore dalla II commissione legislativa Ars. Due sono gli aggiuntivi che riguardano la provincia di Agrigento, col primo si cerca di finanziare l'Istituto musicale "Arturo Toscanini" di Ribera per garantirne l'offerta formativa nell'anno in corso; attraverso il secondo, come annunciato da Mangiacavallo più volte negli scorsi mesi, si intende garantire una gestione transitoria ordinaria alle Terme di Sciacca revocando lo stato di liquidazione dell'azienda autonoma e trasferendo ad essa beni e servizi attualmente in dotazione alle Terme di Sciacca Spa in liquidazione.
"Anche sul mini bando di affidamento temporaneo di 8 mesi di parte del patrimonio termale - commenta Matteo Mangiacavallo - come il Grand Hotel e le piscine, il governo regionale sta perdendo troppo tempo. La stagione, si può dire, è già iniziata e Crocetta continua a cincischiare. Il mio emendamento guarda al futuro. L'attuale stato di liquidazione sta depauperando il valore delle Terme di Sciacca e non ce lo possiamo permettere, vogliamo garantire una gestione ordinaria alle Terme fin quando non sarà pubblicata una manifestazione di interesse degna di tale nome". "Anche stavolta, purtroppo, - conclude il deputato regionale del M5S - ho il sospetto che lo stesso emendamento non verrà preso in considerazione da questo governo, come è stato per coloro che l'hanno preceduto; d'altronde, a questo governo non piacciono proposte serie ma preferisce "campare alla giornata". Si accorgeranno più avanti, con buona pace dei saccensi, che non esistono soluzioni allo stato attuale di crisi finanziaria della struttura, se non quella di un ritorno al passato. Il ritorno all'azienda autonoma, infatti, è l'unica possibilità attraverso la quale la Regione può risanare i debiti e rilanciare le Terme. Dopodiché, la politica dovrebbe fare armi e bagagli e lasciare i beni a chi sa e può gestirli al meglio; è ormai evidente che la politica delle lottizzazioni partitiche ha fallito".

















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