Sicilia 24h
Agrigento, anti - corruzione all'
Ipia Fermi con Diomede, Musumeci e Giunta
Agrigento e iniziative anticorruzione.
Ad Agrigento, presso l' Istituto professionale Fermi, nella zona
industriale, si è svolto un incontro tecnico e di assunzione di
impegni in presenza del prefetto, Nicola Diomede, del presidente
della Commissione regionale antimafia, Nello Musumeci, e dello chef
palermitano Natale Giunta (nella foto con Antonella Clerici), che si
è ribellato al racket. Le immagini e le interviste sono in onda
oggi, giovedì 23 aprile, al Videogiornale di Teleacras.
Nell'edicola del web l'ultimo
numero di "Agrigento Nuove Ipotesi"
Pubblicato nell'edicola virtuale del
web il nuovo numero "Agrigento: Nuove Ipotesi", la rivista
periodica edita dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il nuovo
numero è disponibile in formato telematico nel sito dell'ente
www.provincia.agrigento.it con un apposito link che si trova nella
home page.
Nel nuovo numero sono presenti articoli
sulle attività del Libero Consorzio Comunale di Agrigento che
riguardano le attività istituzionali e i rapporti con i
cittadini-utenti. Inoltre alcuni articoli sono riservati alla fase di
transizione dei Liberi Consorzi e alla gestione commissariale.
L'edizione della rivista è
realizzata, interamente, dallo staff giornalistico dell'Ufficio
Stampa della Provincia Regionale, la struttura all'interno
dell'ente che si occupa delle attività di informazione.
La versione digitale del periodico, in
formato pdf, consente al lettore di fruire la rivista comodamente dal
proprio p.c., tablet o smartphone.
"Agrigento: Nuove Ipotesi", resta
l'unica rivista della provincia e tra le poche in Sicilia edita da
una amministrazione pubblica. Tra le testate siciliane è una delle
più longeve del panorama editoriale essendo stata registrata, la
prima volta nel 1977.
Inviato alla Regione l'elenco
delle strade provinciali chiuse o con traffico limitato
Il Settore Infrastrutture Stradali,
diretto dall'ing. Bernardo Barone, ha reso noto l'elenco delle
quattordici strade chiuse, o con limitazioni al traffico, trasmesso
tramite il Genio Civile al Dipartimento Regionale Tecnico per
definire la priorità degli interventi. La priorità è stata
individuata considerando l'importanza strategica delle strade per i
collegamenti tra le zone interne, la densità del traffico,
l'esistenza di attività economiche (principalmente
agrozootecniche) e altri parametri di valutazione.
L'ordine di priorità e la situazione
di massima sono le seguenti:
SP 24A tratto Cammarata-Stazione
Cammarata, unica strada di collegamento tra Cammarata e la stazione
ferroviaria, che presenta una frana in prossimità del Ponte Giuri;
SP 26B S.S. 189-S.Giovanni Gemini
(frane e deformazione della sede stradale);
SP 37 Caltabellotta-S.Carlo
(ricostruzione del ponte crollato);
SP 17B Raffadali-Siculiana (frane della
sede stradale in due punti);
SP 15D (ripristino delle condizioni di
sicurezza di un viadotto);
SP 34 Bivio Tamburello-Bivona (frane
del corpo stradale in vari punti);
SP 24B Cammarata-S.Stefano Quisquina
(deformazione della sede stradale);
SP 12 Naro-Campobello(deformazioni del
manto stradale causate da movimenti franosi allo stato iniziale,
deterioramento della fondazione stradale e dello strato bituminoso,
segnaletica verticale carente, inadeguiatezza delle opere necessarie
allo smaltimento delle acque superficiali);
SP 79 Sciacca-Menfi (restringimento
della carreggiata e limitazioni al traffico in diversi punti per
frane o dissesti saltuari del corpo stradale);
SP 2 Piano Gatta-Montaperto-Giardina
Gallotti , attualmente chiusa al transito per una frana al km 2,500 e
dissesti stradali diffusi. Ricordiamo che si tratta dell'unica
strada che permette ai mezzi pesanti (compresi gli autobus di linea)
di raggiungere le frazioni di montaperto e Giardina Gallotti.
SP 21 Casteltermini-Passofonduto
(dissesti e deformazioni in strada ad elevato transito, con frana al
km 10,500 che consente il traffico a senso unico alternato)
SP n.3/b Favara-Crocca, SP 80
Agrigento-Baiata Favara ed SPC nc "Esa Chimento", tutte
insistenti nel territorio di Favara interessate da frane,
deformazioni del manto stradale e altre criticità.
SP NC n.3 Cottonaro-Lavanghe
(interessate da chiusure al traffico in due punti per frane e
dissesti)
SP NC n. 5 (collegamento tra SP 32 e
34), chiusura al traffico in due punti e restrimento della
carreggiata causa frane).
Agrigento. Ripristinato il
finanziamento regionale al Cupa grazie al M5S
In discussione anche due emendamenti
aggiunti sulle Terme di Sciacca e sul Toscanini di Ribera
Palermo, 22 aprile - Apprezzato ieri
in commissione bilancio, con l'impegno del governo regionale a
trovare opportuna copertura finanziaria, l'emendamento presentato
dal parlamentare Matteo Mangiacavallo e sottoscritto dal gruppo del
M5S all'ARS, per ripristinare il finanziamento al Cupa di Agrigento
e agli altri sei poli distaccati siciliani. Quest'anno il governo
Crocetta aveva, infatti, previsto uno stanziamento di circa 4 milioni
e trecento mila contro i circa 5 milioni e centomila dello scorso
anno. L'emendamento aumenta di 800 mila euro i fondi diretti ai
consorzi universitari.
Ulteriori emendamenti, presentati dal
deputato saccense, saranno valutati nelle prossime ore dalla II
commissione legislativa Ars. Due sono gli aggiuntivi che riguardano
la provincia di Agrigento, col primo si cerca di finanziare
l'Istituto musicale "Arturo Toscanini" di Ribera per garantirne
l'offerta formativa nell'anno in corso; attraverso il secondo,
come annunciato da Mangiacavallo più volte negli scorsi mesi, si
intende garantire una gestione transitoria ordinaria alle Terme di
Sciacca revocando lo stato di liquidazione dell'azienda autonoma e
trasferendo ad essa beni e servizi attualmente in dotazione alle
Terme di Sciacca Spa in liquidazione.
"Anche sul mini bando di affidamento
temporaneo di 8 mesi di parte del patrimonio termale - commenta
Matteo Mangiacavallo - come il Grand Hotel e le piscine, il governo
regionale sta perdendo troppo tempo. La stagione, si può dire, è
già iniziata e Crocetta continua a cincischiare. Il mio emendamento
guarda al futuro. L'attuale stato di liquidazione sta depauperando
il valore delle Terme di Sciacca e non ce lo possiamo permettere,
vogliamo garantire una gestione ordinaria alle Terme fin quando non
sarà pubblicata una manifestazione di interesse degna di tale nome".
"Anche stavolta, purtroppo, - conclude il deputato regionale del
M5S - ho il sospetto che lo stesso emendamento non verrà preso in
considerazione da questo governo, come è stato per coloro che
l'hanno preceduto; d'altronde, a questo governo non piacciono
proposte serie ma preferisce "campare alla giornata". Si
accorgeranno più avanti, con buona pace dei saccensi, che non
esistono soluzioni allo stato attuale di crisi finanziaria della
struttura, se non quella di un ritorno al passato. Il ritorno
all'azienda autonoma, infatti, è l'unica possibilità attraverso
la quale la Regione può risanare i debiti e rilanciare le Terme.
Dopodiché, la politica dovrebbe fare armi e bagagli e lasciare i
beni a chi sa e può gestirli al meglio; è ormai evidente che la
politica delle lottizzazioni partitiche ha fallito".
IACONO (PD) :Università di
Agrigento prospettive di rilancio e di ripensamento del CUPA.
La scorsa settimana, a Roma, presso il
Ministero dell'Università si è tenuto un importante incontro
finalizzato al rilancio dell'Università ad Agrigento.
Lo ha reso noto la Deputata Nazionale
del PD, Maria Iacono, promotrice dello stesso incontro al quale, tra
l'altro, hanno preso parte, il Capo Dipartimento del MIUR Prof.
Marco Mancini, il Rettore dell'università di Palermo Prof.
Roberto Lagalla e il Prof. Gianfranco Tuzzolino per i ruoli che
riveste in seno al Polo di Agrigento.
"Nel momento in cui la Regione
siciliana sta faticosamente cercando le risorse finanziarie
necessarie a garantire il mantenimento dell'offerta formativa in
sede decentrata e gli enti locali (ex province e comuni) hanno perso
quasi del tutto la capacità di sostenere i consorzi universitari, si
sta finalmente dando corpo a un progetto che può qualificare ancora
di più (nei contenuti e nella forma) la sede universitaria
individuando diversi e strutturali canali finanziari."
"Ecco perché" ha aggiunto Maria
Iacono, " la riunione al MIUR ha costituito una tappa importante e
decisiva per il futuro del Polo Universitario di Agrigento."
"Da una parte si sono poste le basi
per un concreto rilancio strategico dell'offerta formativa
rendendola più attrattiva e più attenta alle specificità di un
territorio che può assumere un ruolo centrale per l'intero bacino
del Mediterraneo e che possiede potenzialità culturali e
paesaggistiche riconosciute e uniche al mondo."
"Dall'altra, si sono valutati
precisi percorsi di accreditamento di nuovi corsi universitari che
porteranno un sicuro e immediato vantaggio finanziario
nell'incremento dell'FFO dell'Università con le consequenziali
benefiche ricadute sulla sede locale. "
"Si è, dunque, disegnata la
fisionomia di un Centro Internazionale di Studi universitari sul
Mediterraneo, unico nel suo genere, da incardinare ad Agrigento e con
lo scopo di sviluppare ricerca e didattica di alta formazione."
"Il nuovo progetto formativo dovrebbe
affiancare i corsi di studio tradizionali che potranno continuare ad
assicurare tutti i vantaggi connessi al diritto allo studio e
all'accesso ai corsi universitari da parte del grande e consolidato
bacino d'utenza degli studenti che gravitano nel contesto
territoriale agrigentino."
"Il Polo, che sarà sede di esclusivi
Master, Corsi di perfezionamento e Scuole di specializzazione a
livello internazionale, dovrebbe articolarsi in due precisi filoni di
studio."
" Il primo riguarda la cultura e
l'architettura in ambito Mediterraneo e islamico e costituendo, di
fatto, l'unico polo universitario nel suo genere in tutta Europa.
Potrà attrarre docenti e studiosi provenienti da tutto il mondo
consentendo specializzazioni sui temi che sicuramente investono la
cultura contemporanea e su cui si gioca il futuro della nostra
società. "
"Il secondo filone riguarda l'aspetto
della mobilità umana e delle migrazioni, Agrigento potrebbe divenire
l'unica sede universitaria in cui si fa ricerca e formazione sugli
aspetti sociologici e giuridici riguardanti la dinamica dei flussi
migratori, trasformando un fenomeno di grande e tragica attualità in
una nuova scommessa di sviluppo e di arricchimento culturale e
umano."
"Ritengo che questo passaggio possa
considerarsi un decisivo avanzamento del percorso di trasformazione e
di riqualificazione della nostra sede universitaria."
Livesicilia
Vertice a Roma, ma Crocetta non c'è- Finanziaria: ecco i tagli
di Accursio Sabella
Parte l'esame della legge di
stabilità. Tolti 30 milioni destinati agli investimenti di Comuni e
Province: serviranno per sistemare le strade siciliane. Parte delle
somme per il funzionamento degli enti locali, poi, è congelata: non
c'è ancora l'accordo con lo Stato. E oggi nella capitale, incontro
tra Faraone, Raciti, alcuni assessori e dirigenti regionali. Anche
stavolta mancava il governatore.
PALERMO - Quei soldi non ci sono
ancora. Sia ieri che oggi in commissione bilancio, i dubbi si sono
incentrati su quel tema. I soldi che il governo regionale dovrebbe
ricevere dallo Stato per un totale di 450 milioni di euro non sono
ancora "certificati". Non sono ancora legati ad alcun accordo
formale. Che potrebbe arrivare più in là. Persino dopo
l'approvazione della legge di stabilità.
Circa trecento milioni dovrebbero
arrivare dal riconoscimento alla Sicilia di alcuni tributi finora
incassati dal governo centrale. I restanti 150 milioni dal
congelamento di rate di mutui. L'ok in questo caso dovrebbe arrivare
dalla Cassa depositi e prestiti. "Il cda dell'ente - ha precisato
l'assessore Baccei in Commissione bilancio - ha già dato il via
libera alla possibilità di congelare quelle somme per gli enti
locali". Ma non c'è ancora, anche in questo caso, l'atto formale.
Così, la manovra va avanti con la
classica "spada di Damocle" sulla testa di diverse categorie di
siciliani. Dai Forestali ai precari, dai Pip ai Comuni. Ed è questo
uno dei punti che preoccupa maggiormente. La Finanziaria prevede
infatti per il 2015 un trasferimento ai Comuni di quasi 355 milioni
di euro. Una cifra già ridotta, rispetto alle previsioni basate
sull'anno scorso, di quasi venti milioni. Ma la metà di questi soldi
si libererà solo, come detto, se il governo Renzi darà l'ok. In
caso contrario i Comuni dovranno arrangiarsi. Così come le ex
Province alle quali sono stati destinati 19 milioni per spese
correnti, ma allo stesso tempo, di questi, congelati quasi sette
milioni.
Ma la "scure" sui Comuni è
arrivata anche in serata in Commissione bilancio, dove i deputati
hanno approvato un emendamento del governo che sposta altri venti
milioni destinati agli investimenti dai Comuni e dieci milioni per
gli investimenti delle Province (azzerato in questo modo lo
stanziamento per gli investimenti dell'ente) per la sistemazione
delle strade siciliane. Con una ripartizione che verrà operata
direttamente dall'assessorato alle Infrastrutture. Insomma, i Comuni
siciliani, già boccheggianti, in un anno vedono sottrarsi una
quarantina di milioni tra spese correnti e investimenti. In
commissione, però, è stato previsto anche un emendamento che crea
un fondo anche per i precari dei Comuni in dissesto.
A proposito di precari, il presidente
della prima commissione Antonello Cracolici ha protestato contro la
recente bocciatura della riforma delle Province: "L'ennesimo
ritardo causato da quella decisione dell'Ars - ha detto - metterà
in bilico il destino di tanti lavoratori. Mentre in Italia si sarà
già chiarito il futuro di quei precari, in Sicilia non sarà così,
ci toccherà arrivare a fine anno". Passa in commissione anche
l'emendamento del Movimento 5 stelle che introduce una sanzione per i
Comuni che non destinano il due per cento dei trasferimenti regionali
alla varie forme di partecipazione dei cittadini alla vita
amministrativa. I Comuni inadempienti, infatti, dovranno restituire
alla Regione le somme non utilizzate per la democrazia partecipata.
"Una vittoria nel segno dei cittadini" commentano i parlamentari
cinquestelle Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca,
Ma sono altri gli emendamenti alla
Finanziaria che hanno fatto discutere. Da un lato, quello del governo
che chiede di rimpinguare gli stanziamenti per i consulenti del
presidente della Regione Rosario Crocetta. L'attacco delle
opposizioni stamattina all'Ars è stato violentissimo. Il governatore
ha minimizzato: "Quelle somme - ha detto Crocetta - serviranno
per incarichi da duemila euro al mese, per professionalità che non è
possibile reperire alla Regione. E si tratta di uno stanziamento
inferiore persino a quelli previsti per gli esperti dei sindaci dei
Comuni. Quella - ha insistito Crocetta - è solo una speculazione
politica".
L'altro emendamento delle discordia,
invece, porta la firma di Antonello Cracolici. Una proposta che, se
approvata, riaprirebbe i consorsi alla Regione siciliana. Cento
assunzioni l'anno per tre anni. Questa l'idea del deputato Pd: "Con
le norme relative ai prepensionamenti alla Regione - ha spiegato
Cracolici - la Regione nei prossimi anni si priverà di molte
professionalità. Con questa norma consentiremmo anche un
ringiovanimento dell'organico". Un'ipotesi raccolta con freddezza
proprio da Crocetta: "Io rispondo - ha commentato - solo delle
proposte del governo. E quella non è una proposta del governo".
E un pezzo di governo, mentre all'Ars
si discuteva di Finanziaria, era altrove. A Roma. Dove, tra gli
altri, gli assessori Leotta e Borsellino, insieme ad alcuni dirigenti
come Patrizia Monterosso, Luciana Giammanco e Anna Rosa Corsello
hanno partecipato a un tavolo tecnico con Davide Faraone, in
rappresentanza del governo Renzi, e il segretario regionale del Pd
Fausto Raciti. Sul tavolo, appunto, diversi temi. Intanto, le
difficoltà incontrate per la definizione di un accordo con i
sindacati relativo alle norme sul personale regionale, ma non solo.
Si è parlato anche del riordino delle società partecipate e di
Ismett e Sanità siciliana. Il presidente della Regione non c'era.
Come non c'era dieci giorni fa, quando alcuni leader democratici si
sono recati a Roma per definire, alla presenza di Graziano Delrio,
l'accordo per il riconoscimento di alcuni stanziamenti in bilancio.
Ma quell'accordo, formalmente, ancora
non c'è. E non è detto che arriverà prima dell'approvazione della
manovra. Nel frattempo, a pagare saranno altri. I comuni, i precari,
i Forestali. In una manovra che sarà varata all'insegna dei
sacrifici. Ma non per tutti.
Agrigentoweb
Agrigento. Ripristinato il
finanziamento regionale al Cupa. Soddisfatto Mangiacavallo (M5S)
Scritto da Redazione
Apprezzato ieri in commissione
bilancio, con l'impegno del governo regionale a trovare opportuna
copertura finanziaria, l'emendamento presentato dal parlamentare
Matteo Mangiacavallo e sottoscritto dal gruppo del M5S all'ARS, per
ripristinare il finanziamento al Cupa di Agrigento e agli altri sei
poli distaccati siciliani. Quest'anno il governo Crocetta aveva,
infatti, previsto uno stanziamento di circa 4 milioni e trecento mila
contro i circa 5 milioni e centomila dello scorso anno. L'emendamento
aumenta di 800 mila euro i fondi diretti ai consorzi universitari.
Ulteriori emendamenti, presentati dal
deputato saccense, saranno valutati nelle prossime ore dalla II
commissione legislativa Ars. Due sono gli aggiuntivi che riguardano
la provincia di Agrigento, col primo si cerca di finanziare
l'Istituto musicale "Arturo Toscanini" di Ribera per garantirne
l'offerta formativa nell'anno in corso; attraverso il secondo,
come annunciato da Mangiacavallo più volte negli scorsi mesi, si
intende garantire una gestione transitoria ordinaria alle Terme di
Sciacca revocando lo stato di liquidazione dell'azienda autonoma e
trasferendo ad essa beni e servizi attualmente in dotazione alle
Terme di Sciacca Spa in liquidazione.
"Anche sul mini bando di affidamento
temporaneo di 8 mesi di parte del patrimonio termale - commenta
Matteo Mangiacavallo - come il Grand Hotel e le piscine, il governo
regionale sta perdendo troppo tempo. La stagione, si può dire, è
già iniziata e Crocetta continua a cincischiare. Il mio emendamento
guarda al futuro. L'attuale stato di liquidazione sta depauperando
il valore delle Terme di Sciacca e non ce lo possiamo permettere,
vogliamo garantire una gestione ordinaria alle Terme fin quando non
sarà pubblicata una manifestazione di interesse degna di tale nome".
"Anche stavolta, purtroppo, - conclude il deputato regionale del
M5S - ho il sospetto che lo stesso emendamento non verrà preso in
considerazione da questo governo, come è stato per coloro che
l'hanno preceduto; d'altronde, a questo governo non piacciono
proposte serie ma preferisce "campare alla giornata". Si
accorgeranno più avanti, con buona pace dei saccensi, che non
esistono soluzioni allo stato attuale di crisi finanziaria della
struttura, se non quella di un ritorno al passato. Il ritorno
all'azienda autonoma, infatti, è l'unica possibilità attraverso
la quale la Regione può risanare i debiti e rilanciare le Terme.
Dopodiché, la politica dovrebbe fare armi e bagagli e lasciare i
beni a chi sa e può gestirli al meglio; è ormai evidente che la
politica delle lottizzazioni partitiche ha fallito".
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