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Rassegna stampa dall'1 al 4 maggio 2015

Sicilia24h.it

Ok a 800mila euro di finanziamento Cupa, intervento di Riccardo Gallo

Il deputato nazionale e vice coordinatore regionale di Forza Italia, Riccardo Gallo, esprime apprezzamento a seguito dell' approvazione, nell' ambito della Finanziaria della Regione, dell'articolo che stanzia gli 800mila euro necessari all' anno accademico del Consorzio universitario di Agrigento, scongiurandone la chiusura. Gallo afferma : "A parte il risultato più importante, ossia il mantenimento in vita del Polo didattico di Agrigento, occorre adesso mantenere l' impegno di inserire i Consorzi universitari siciliani, e dunque anche Agrigento, in un percorso di bilancio stabile e affidabile, evitando così anno dopo anno affannose ricerche di liquidità che mortificano il diritto allo studio e le legittime aspettative dei nostri studenti a non essere costretti ad emigrare per perfezionare e concludere i propri studi, impoverendo ancora di più il territorio".

Primo giorno di lavoro del Commissario Marcello Maisano

Primo giorno di lavoro per Marcello Maisano, il nuovo Commissario Straordinario nominato dalla Regione Siciliana per gestire il Libero Consorzio Comunale di Agrigento fino al 31 luglio 2015, nelle more dell'approvazione della legge di riforma degli enti di area vasta che dovrebbe essere discusso ed approvato dall'Ars nelle prossime settimane. Il Commissario Maisano ha iniziato la sua giornata incontrando i funzionari dell'Ente per poi dedicarsi ad un primo esame della situazione amministrativa dell'Ente e alla definizione dei primi atti della sua gestione. Maisano è stato nominato lo scorso 24 aprile con il decreto n. 129 dall'Assessore Regionale delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica Ettore Leotta e del Vice Presidente della Regione Mariella Lo Bello in sostituzione del Presidente Crocetta. Con il suo insediamento il Commissario straordinario assume le funzioni del Presidente, della Giunta e del Consiglio Provinciale. Il Dott. Maisano è attualmente dirigente di terza fascia del Dipartimento Regionale dell'Istruzione e della Formazione Professionale ed è inserito nell'organigramma della Direzione Affari Generali dell'Assessorato.


Gds.it

Cupa. Boccata d'ossigeno

L'università di Agrigento può "respirare", grazie ai soldi che la Regione ha "trovato" per le spese di gestione. L'Assemblea regionale siciliana, ha infatti approvato l'emendamento alla Finanziaria
, che stanzia 800 mila euro a favore della Provincia, per mantenere in vita la struttura. Prima di giungere a questo risultato, con la copertura finanziaria per la gestione del Polo, gli studenti hanno tenuto alta l'attenzione soprattutto con i politici. "Il diritto allo studio può ripartire - dice soddisfatto il deputato regionale del Nuovo centrodestra Vincenzo Fontana. Si è lavorato prima in commissione bilancio ad oltranza e dopo una battaglia lunghissima è passato l'emendamento grazie al principio di sussidiarietà  che salva il Cupa con il contributo straordinario di 800 mila euro determinanti per il funzionamento di tutta la struttura. Gli 800 mila euro - spiega ancora l'ex presidente della Provincia - sono spese vincolate che hanno come scopo precipuo la gestione del Cupa, in pratica con questo contributo la regione sostituisce con un partita di giro il libero Consorzio di Agrigento che non può garantire queste somme per i mancati trasferimenti statali".


Ex provincia di Agrigento, altre sei nuove strutture recettive sul territorio.
Il  settore turistico del Libero consorzio, ha concluso l' iter per la classificazione di 5 B&B e una affittacamere. 
Si tratta del b&b«Chaplin»a Fa vara in via Ungheria classificazione una stella, con una disponibilità di una camera e due posti letto, Al Dammuso» in Cortile Coniglio ad Agrigento, nella tipologia di B&B con una disponibilità di una camera e due posti letto classificazione tre stelle, la «La Piazzetta» in via Luigi Sturzo ad Agrigento censita nella tipologia di B&B con una disponibilità di una camera e tre posti letto, «Il Marchese» nella tipologia di affittacamere in via Marco Polo a Sciacca con una disponibilità di quattro camere e nove posti letto. E poi ancora «Un tuffo alla Scala dei Turchi» in Contrada Punta Grande a Realmonte nella tipologia di B&B con una disponibilità di quattro camere e tredici posti letto e «Vipuntotre» B&B in Contrada Chiavarello a Licata nella tipologia B & B classificazione tre Stelle con una disponibilità di tre camere e cinque posti letto.


Agrigentoweb.it


Cupa, Firetto: "Essenziale boccata d'ossigeno, ora pensiamo al futuro"


L'approvazione dell'articolo della Finanziaria regionale che prevede lo stanziamento di 800 mila euro per il Consorzio Universitario di Agrigento è un'essenziale boccata d'ossigeno. Adesso però bisogna pensare a come ripartire". E' quanto afferma Lillo Firetto, candidato sindaco di Agrigento. "Occorre una decisa inversione di rotta - aggiunge -. Per salvare l'Università ad Agrigento bisogna sostenere facoltà e specializzazioni caratterizzanti per il territorio. Incontreremo gli organi istituzionali dell'Università di Palermo per concordare un piano di sviluppo innovativo che preveda corsi di studio in materia di beni culturali, turismo e architettura anche del paesaggio, nonché gli studi sulle migrazioni, l'alta formazione sull'energia e l'ambiente, fino alla costituzione di un centro di ricerca per il bacino del Mediterraneo. Il futuro può essere garantito con metodi innovativi e attinenti lo sviluppo del capitale umano e delle risorse del territorio".

LA SICILIA
LA CORTE DEI CONTI BLOCCA IL COMUNE DI FAVARA 


Il Comune di Favara non potrà assumere impegni e pagare speso o servizi non obbligatori previsti dalla legge, fino a quando non avrà provveduto a coprire il disavanzo e a finanziare debiti fuori bilancio, ovvero fino all'adozione del Piano di riequilibrio finanziario. Lo ha deciso la Corte dei Conti nella sua ultima adunanza in relazione all'esamina dei Conto consuntivo 2013. La Magistratura contabile aveva convocato il sindaco Posano Manganella in quanto le criticità rilevate dalla Corte non erano state evase dal Comune che non aveva adottato le misure correttive richieste, o quanto meno quelle comunicate non avevano convinto i magistrati contabili, li sindaco Manganella non si era presentato alla seduta della Sezione Corte comunicando che nel frattempo il Comune aveva chiesto l'adesione al Piano di riequilibrio finanziario. La Corte dei conti prendendo atto dell'attivazione ditale procedura ritenendo che le criticità evidenziate sono ancora presenti e che comunque debbono essere sanate anche con il Piano di riequilibrio, ha disposto, "quale misura interdittiva e inibitoria, il divieto di effettuare spese per servizi non espressamente previsti per legge", ovvero trovare spazio solo le spese obbligatorie. Sono ben 12 punti di criticità evidenziati nell'esamina del conto consuntivo 2013, praticamente quelli contestati anche nei conti del 2011 e 2012 non attuati dal Comune di Favara oche non hanno avuto i risultati richiesti e sui quali si chiede adesso conto e ragione anche nella stesura del piano di riequilibrio. Tra i punti la crisi di liquidità, il costante ricorso alle anticipazioni di tesoreria, la mancata redazione di un inventano dei beni immobili e soprattutto la carente attività di recupero dell'evasione tributaria.

PALACONGRESSI La struttura del Villaggio Mosè abbandonata dalle istituzioni e dalla burocrazia SOLTANTO ERBACCE E RUGGINE La struttura è lì, chiusa. Anche i lucchetti che serrano da lungo tempo i cancelli ormai presentano i segni del la ruggine, mentre l'erba di quelle che una volta sono state aree a verde, è or mai alta e ingiallita.
Il Palazzo dei congressi di Agrigento, al Villaggio Mosè, sembra attende re cori rassegnazione che le parole fin qui pronunciate si trasformino in fatti, cori la burocrazia regionale che però a sua volta appare più che altro impegnata a dialogare solo con sé stessa. Così accade che la "turnazione" periodica a cui i! presidente Rosario Crocetta sottopone i dirigenti abbia, in questo caso, almeno momentanea mente bloccato un iter che sembrava ormai pienamente avviato.
Come si ricorderà, infatti, nel settembre del 2012 la Regione decise, senza interpellare coloro a cui aveva affidato l'edificio, ovvero il Comune, di tentare di vendere la struttura per disfarsene. Un tentativo reiterato ma senza alcun risultato apprezzabile, forse perché il Palacongressi fu ritenuto poco appetibile dagli acquirenti privati. A ciò conseguì un lungo e ininterrotto periodo di chiusura e di incertezza peri! Municipio. Per consentire la fruibilità dell'edificio, che è attualmente privo della certificazione per la prevenzione degli incendi, pare basterebbe "solo" una somma compresa tra le 40 e le 5Omila euro per l'adegua mento degli impianti. Soldi che ovvia mente il Comune non vuole spendere fino a quando non avrà certezze mettendo "nero su bianco" un affidamento pluriennale. Così tutto è bloccato da ormai un paio di anni, sebbene di recente è stata trovata una nuova "strada": il passaggio della struttura al l'Assessorato ai Beni culturali. Ed è proprio qui che, ancora una volta, tutto sembra essersi "inceppato".
Tra febbraio e marzo scorsi, infatti, il Demanio della Regione aveva comunicato al Comune che l'idea del passaggio ai Beni culturali non solo era fattibile, ma spiegava addirittura che l'Amministrazione comunale si sarebbe dovuta attivare per prepararsi alla redazione del verbale di consegna. Da quel momento, con un dirigente generale sostituito (via Giglione, al suo posto Pennino) il Municipio ha atteso a lungo e praticamente in vano che ci fossero novità in vista. Del resto, anche a formalizzare il passaggio tra un settore e l'altro dell'amministrazione comunale, ci sarebbe da capire chi dovrebbe farsi carico di mettere mano al "portafoglio" per i costi digestione e manutenzione. L'ipotesi che tutto vada a carico, ad esempio, del Parco Archeologico (unico ente a poter contare su un proprio bilancio autonomo), più volte sostenuta nei mesi passati è, ancora oggi, un'idea priva di "sostanza". Così, in tanto, l'erba cresce, la ruggine avanza e Agrigento continua a non avere una struttura utilizzabile per il turismo congressuale o per le manifestazioni al chiuso.
G. SCHICCHI

COLLEGAMENTI CON LE ISOLE MINORI

Per il contenzioso con la Regione sarebbe decaduto l'appalto
Ustica Lines, per i sindacati gia avviato l'iter per licenziare i 400 dipendenti.



PALERMO, Futuro denso di nubi oscure per gli oltre 400 dipendenti della "Ustica lines", la società di navigazione che in Sicilia collega le Egadi e Pantelleria con Trapani, le Eolie con Milazzo e le Pelagie con Porto Empedocle. I vertici azienda li, infatti, secondo il sindacato Federmar, avrebbero già avviato la procedura di licenziamento (ai sensi dell'articolo 24 della legge 223 del 1991 su cassa integrazione, mobilità, trattamenti di disoccupazione) per gli oltre 400 dipendenti. All'origine della decisione è il contenzioso in corso con la Regione Siciliana che va avanti da settimane e che, sostiene il sindacato, «ha generato la decadenza del contratto di appalto».
«All'inizio della stagione turistica - aggiunge Federmar — non ci si può per mettere la sospensione del servizio neanche per un'ora. Negli incontri avuti con l'assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pizzo, alla presenza del consulente Nadia Luciano, sembrava fossero stati raggiunti importanti risultati (un congruo anticipo sulle spettanze dovute alla società, apertura a un confronto sui calcoli del costo del servizio). Ma ogni sforzo è stato reso inutile dall'immobilità della Regione».
Federmar oggi chiederà di essere ricevuto dall'assessore ai Trasporti e dal presidente della Regione Rosario Crocetta.
Circa un mese fa la "Ustica lines" annunciò l'intenzione di sospendere i col legamenti (poi non attuata) a partire dal 13 aprile perché la Regione non aveva provveduto a pagare la somma dovuta alla compagnia che si era aggiudicata la gara pubblica non ritenuta però valida dalla stessa Regione, disposta comunque a versare la cifra come «acconto a titolo di indennità» per il lavoro svolto fino a quel momento e non come corrispettivo previsto dal contratto. Il 15 aprile, una riunione convocata a Palermo davanti alla IV commissione Trasporti dell'Ars per sbrogliare la metà presenti - per la Ustica Lines, gli avvocati Carlo Mora ce e Franco Campo e i sindaci di Favignana Giuseppe Pagono, di Lipari Marco Giorgianni, di Leni Riccardo Cullo e il vicesindaco di Salina Domenico Arabia - non portò ad alcun risultato utile.
Sulla intricata vicenda, che va assumendo una dimensione nazionale per le prevedibili e gravi conseguenze alla vigilia della stagione turistica, il 30 aprile, con un'interpellanza parlamentare a Palazzo Madama, è intervenuto il senato re del Pd Raffaele Ranucci, sulle «notizie allarmanti in merito alla situazione dei collegamenti marittimi con le isole Egadi ed Eolie. L'Ustica lines, società di navigazione che da 21 anni opera i collega menti con le isole minori — ha detto - aveva preannunciato la sospensione del servizio di traghetti con le isole Egadi ed Eolie a causa delle inadempienze della Regione Sicilia, che da oltre un anno non avrebbe onorato gli impegni economici assunti. Per fortuna la decisione di bloccare i collegamenti - ha proseguito Ranucci - è stata momentaneamente sospesa a seguito dell'intesa raggiunta il 10 aprile scorso dove è emerso chiara mente che il blocco dei traghetti avrebbe determinato l'interruzione di pubblico servizio.
Le isole, in particolare quelle minori, hanno una serie di peculiarità che portano il sistema della mobilità - ha sottolineato il senatore Pd - ad essere più complesso da gestire rispetto ad altri contesti. Per questo, al fine di assicurare stabilmente i collegamenti marittimi con le isole Egadi ed Eolie, è necessario superare, nella piena legittimità de gli atti, le attuali condizioni di incertezza. Chiedo pertanto quali provvedi menti il ministero dei Trasporti e quel lo degli Interni intendano adottare al fine di scongiurare la sospensione dei collegamenti con le isole Egadi ed Eolie in prossimità peraltro della stagione estiva. Auspico - ha concluso - che adottino misure straordinarie volte ad assi curare e garantire i diritti della popolazione delle isole Egadi ed Eolie nei trasferimenti marittimi, dando attuazione al principio di continuità territoriale previsto dalla Costituzione».

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