Sicilia24h.it
Ok
a 800mila euro di finanziamento Cupa, intervento di Riccardo Gallo
Il
deputato nazionale e vice coordinatore regionale di Forza Italia,
Riccardo Gallo, esprime apprezzamento a seguito dell' approvazione,
nell' ambito della Finanziaria della Regione, dell'articolo che
stanzia gli 800mila euro necessari all' anno accademico del
Consorzio universitario di Agrigento, scongiurandone la chiusura.
Gallo afferma : "A parte il risultato più importante, ossia il
mantenimento in vita del Polo didattico di Agrigento, occorre adesso
mantenere l' impegno di inserire i Consorzi universitari siciliani,
e dunque anche Agrigento, in un percorso di bilancio stabile e
affidabile, evitando così anno dopo anno affannose ricerche di
liquidità che mortificano il diritto allo studio e le legittime
aspettative dei nostri studenti a non essere costretti ad emigrare
per perfezionare e concludere i propri studi, impoverendo ancora di
più il territorio".
Primo
giorno di lavoro del Commissario Marcello Maisano
Primo
giorno di lavoro per Marcello Maisano, il nuovo Commissario
Straordinario nominato dalla Regione Siciliana per gestire il Libero
Consorzio Comunale di Agrigento fino al 31 luglio 2015, nelle more
dell'approvazione della legge di riforma degli enti di area vasta
che dovrebbe essere discusso ed approvato dall'Ars nelle prossime
settimane. Il Commissario Maisano ha iniziato la
sua giornata incontrando i funzionari dell'Ente per poi dedicarsi
ad un primo esame della situazione amministrativa dell'Ente e alla
definizione dei primi atti della sua gestione. Maisano è stato nominato lo scorso 24
aprile con il decreto n. 129 dall'Assessore Regionale delle
Autonomie Locali e della Funzione Pubblica Ettore Leotta e del Vice
Presidente della Regione Mariella Lo Bello in sostituzione del
Presidente Crocetta. Con il suo insediamento il Commissario
straordinario assume le funzioni del Presidente, della Giunta e del
Consiglio Provinciale. Il
Dott. Maisano è attualmente dirigente di terza fascia del
Dipartimento Regionale dell'Istruzione e della Formazione
Professionale ed è inserito nell'organigramma della Direzione
Affari Generali dell'Assessorato.
Gds.it
Cupa.
Boccata d'ossigeno
L'università
di Agrigento può "respirare", grazie ai soldi che la Regione ha
"trovato" per le spese di gestione. L'Assemblea regionale siciliana, ha
infatti approvato l'emendamento alla Finanziaria,
che stanzia 800 mila euro a favore della Provincia, per mantenere in
vita la struttura. Prima di giungere a questo risultato, con la
copertura finanziaria per la gestione del Polo, gli studenti hanno
tenuto alta l'attenzione soprattutto con i politici. "Il
diritto allo studio può ripartire -
dice soddisfatto il deputato regionale del Nuovo centrodestra
Vincenzo Fontana. Si è lavorato prima in commissione bilancio ad
oltranza e dopo una battaglia lunghissima è passato
l'emendamento grazie al principio di sussidiarietà che
salva il Cupa con il contributo straordinario di 800 mila euro
determinanti per il funzionamento di tutta la struttura. Gli 800 mila
euro - spiega ancora l'ex presidente della Provincia - sono spese
vincolate che hanno come scopo precipuo la gestione del Cupa, in
pratica con questo contributo la regione sostituisce con un partita
di giro il libero Consorzio di Agrigento che non può garantire
queste somme per i mancati trasferimenti statali".
Ex provincia di Agrigento,
altre sei nuove strutture recettive sul territorio.
Il settore turistico del Libero consorzio, ha concluso l' iter per la
classificazione di 5 B&B e una affittacamere.
Si
tratta del b&b«Chaplin»a Fa vara in via Ungheria
classificazione una stella, con una disponibilità di una camera e
due posti letto, Al Dammuso» in Cortile Coniglio ad Agrigento, nella
tipologia di B&B con una disponibilità di una camera e due posti
letto classificazione tre stelle, la «La Piazzetta» in via Luigi
Sturzo ad Agrigento censita nella tipologia di B&B con una
disponibilità di una camera e tre posti letto, «Il Marchese» nella
tipologia di affittacamere in via Marco Polo a Sciacca con una
disponibilità di quattro camere e nove posti letto. E poi ancora «Un
tuffo alla Scala dei Turchi» in Contrada Punta Grande a Realmonte
nella tipologia di B&B con una disponibilità di quattro camere e
tredici posti letto e «Vipuntotre» B&B in Contrada Chiavarello
a Licata nella tipologia B & B classificazione tre Stelle con una
disponibilità di tre camere e cinque posti letto.
Agrigentoweb.it
Cupa,
Firetto: "Essenziale boccata d'ossigeno, ora pensiamo al futuro"
L'approvazione
dell'articolo della Finanziaria regionale che prevede lo
stanziamento di 800 mila euro per il Consorzio Universitario di
Agrigento è un'essenziale boccata d'ossigeno. Adesso però
bisogna pensare a come ripartire". E'
quanto afferma Lillo Firetto, candidato sindaco di Agrigento.
"Occorre
una decisa inversione di rotta - aggiunge -. Per salvare
l'Università ad Agrigento bisogna sostenere facoltà e
specializzazioni caratterizzanti per il territorio. Incontreremo gli
organi istituzionali dell'Università di Palermo per concordare un
piano di sviluppo innovativo che preveda corsi di studio in materia
di beni culturali, turismo e architettura anche del paesaggio, nonché
gli studi sulle migrazioni, l'alta formazione sull'energia e
l'ambiente, fino alla costituzione di un centro di ricerca per il
bacino del Mediterraneo. Il futuro può essere garantito con metodi
innovativi e attinenti lo sviluppo del capitale umano e delle risorse
del territorio".
LA SICILIA
LA CORTE DEI CONTI BLOCCA IL COMUNE
DI FAVARA
Il Comune di Favara non potrà
assumere impegni e pagare speso o servizi non obbligatori previsti
dalla legge, fino a quando non avrà provveduto a coprire il
disavanzo e a finanziare debiti fuori bilancio, ovvero fino
all'adozione del Piano di riequilibrio finanziario. Lo ha deciso la
Corte dei Conti nella sua ultima adunanza in relazione all'esamina
dei Conto consuntivo 2013. La Magistratura contabile aveva convocato
il sindaco Posano Manganella in quanto le criticità rilevate dalla
Corte non erano state evase dal Comune che non aveva adottato le
misure correttive richieste, o quanto meno quelle comunicate non
avevano convinto i magistrati contabili, li sindaco Manganella non si
era presentato alla seduta della Sezione Corte comunicando che nel
frattempo il Comune aveva chiesto l'adesione al Piano di
riequilibrio finanziario. La Corte dei conti prendendo atto
dell'attivazione ditale procedura ritenendo che le criticità
evidenziate sono ancora presenti e che comunque debbono essere sanate
anche con il Piano di riequilibrio, ha disposto, "quale misura
interdittiva e inibitoria, il divieto di effettuare spese per servizi
non espressamente previsti per legge", ovvero trovare spazio solo
le spese obbligatorie. Sono ben 12 punti di criticità evidenziati
nell'esamina del conto consuntivo 2013, praticamente quelli
contestati anche nei conti del 2011 e 2012 non attuati dal Comune di
Favara oche non hanno avuto i risultati richiesti e sui quali si
chiede adesso conto e ragione anche nella stesura del piano di
riequilibrio. Tra i punti la crisi di liquidità, il costante ricorso
alle anticipazioni di tesoreria, la mancata redazione di un inventano
dei beni immobili e soprattutto la carente attività di recupero
dell'evasione tributaria.
PALACONGRESSI La struttura del
Villaggio Mosè abbandonata dalle istituzioni e dalla burocrazia
SOLTANTO ERBACCE E RUGGINE
La struttura è lì, chiusa. Anche i
lucchetti che serrano da lungo tempo i cancelli ormai presentano i
segni del la ruggine, mentre l'erba di quelle che una volta sono
state aree a verde, è or mai alta e ingiallita.
Il Palazzo dei congressi di Agrigento,
al Villaggio Mosè, sembra attende re cori rassegnazione che le
parole fin qui pronunciate si trasformino in fatti, cori la
burocrazia regionale che però a sua volta appare più che altro
impegnata a dialogare solo con sé stessa. Così accade che la
"turnazione" periodica a cui i! presidente Rosario Crocetta
sottopone i dirigenti abbia, in questo caso, almeno momentanea mente
bloccato un iter che sembrava ormai pienamente avviato.
Come si ricorderà, infatti, nel
settembre del 2012 la Regione decise, senza interpellare coloro a cui
aveva affidato l'edificio, ovvero il Comune, di tentare di vendere
la struttura per disfarsene. Un tentativo reiterato ma senza alcun
risultato apprezzabile, forse perché il Palacongressi fu ritenuto
poco appetibile dagli acquirenti privati. A ciò conseguì un lungo e
ininterrotto periodo di chiusura e di incertezza peri! Municipio. Per
consentire la fruibilità dell'edificio, che è attualmente privo
della certificazione per la prevenzione degli incendi, pare
basterebbe "solo" una somma compresa tra le 40 e le 5Omila euro
per l'adegua mento degli impianti. Soldi che ovvia mente il Comune
non vuole spendere fino a quando non avrà certezze mettendo "nero
su bianco" un affidamento pluriennale. Così tutto è bloccato da
ormai un paio di anni, sebbene di recente è stata trovata una nuova
"strada": il passaggio della struttura al l'Assessorato ai Beni
culturali. Ed è proprio qui che, ancora una volta, tutto sembra
essersi "inceppato".
Tra febbraio e marzo scorsi, infatti,
il Demanio della Regione aveva comunicato al Comune che l'idea del
passaggio ai Beni culturali non solo era fattibile, ma spiegava
addirittura che l'Amministrazione comunale si sarebbe dovuta
attivare per prepararsi alla redazione del verbale di consegna. Da
quel momento, con un dirigente generale sostituito (via Giglione, al
suo posto Pennino) il Municipio ha atteso a lungo e praticamente in
vano che ci fossero novità in vista. Del resto, anche a formalizzare
il passaggio tra un settore e l'altro dell'amministrazione
comunale, ci sarebbe da capire chi dovrebbe farsi carico di mettere
mano al "portafoglio" per i costi digestione e manutenzione.
L'ipotesi che tutto vada a carico, ad esempio, del Parco
Archeologico (unico ente a poter contare su un proprio bilancio
autonomo), più volte sostenuta nei mesi passati è, ancora oggi,
un'idea priva di "sostanza". Così, in tanto, l'erba cresce,
la ruggine avanza e Agrigento continua a non avere una struttura
utilizzabile per il turismo congressuale o per le manifestazioni al
chiuso.
G. SCHICCHI
COLLEGAMENTI CON LE ISOLE MINORI
Per
il contenzioso con la Regione sarebbe decaduto l'appalto
Ustica Lines, per i sindacati gia
avviato l'iter per licenziare i 400 dipendenti.
PALERMO, Futuro denso di nubi oscure
per gli oltre 400 dipendenti della "Ustica lines", la società di
navigazione che in Sicilia collega le Egadi e Pantelleria con
Trapani, le Eolie con Milazzo e le Pelagie con Porto Empedocle. I
vertici azienda li, infatti, secondo il sindacato Federmar, avrebbero
già avviato la procedura di licenziamento (ai sensi dell'articolo
24 della legge 223 del 1991 su cassa integrazione, mobilità,
trattamenti di disoccupazione) per gli oltre 400 dipendenti.
All'origine della decisione è il contenzioso in corso con la
Regione Siciliana che va avanti da settimane e che, sostiene il
sindacato, «ha generato la decadenza del contratto di appalto».
«All'inizio della stagione turistica
- aggiunge Federmar — non ci si può per mettere la sospensione del
servizio neanche per un'ora. Negli incontri avuti con l'assessore
regionale ai Trasporti Giovanni Pizzo, alla presenza del consulente
Nadia Luciano, sembrava fossero stati raggiunti importanti risultati
(un congruo anticipo sulle spettanze dovute alla società, apertura a
un confronto sui calcoli del costo del servizio). Ma ogni sforzo è
stato reso inutile dall'immobilità della Regione».
Federmar oggi chiederà di essere
ricevuto dall'assessore ai Trasporti e dal presidente della Regione
Rosario Crocetta.
Circa un mese fa la "Ustica lines"
annunciò l'intenzione di sospendere i col legamenti (poi non
attuata) a partire dal 13 aprile perché la Regione non aveva
provveduto a pagare la somma dovuta alla compagnia che si era
aggiudicata la gara pubblica non ritenuta però valida dalla stessa
Regione, disposta comunque a versare la cifra come «acconto a titolo
di indennità» per il lavoro svolto fino a quel momento e non come
corrispettivo previsto dal contratto. Il 15 aprile, una riunione
convocata a Palermo davanti alla IV commissione Trasporti dell'Ars
per sbrogliare la metà presenti - per la Ustica Lines, gli avvocati
Carlo Mora ce e Franco Campo e i sindaci di Favignana Giuseppe
Pagono, di Lipari Marco Giorgianni, di Leni Riccardo Cullo e il
vicesindaco di Salina Domenico Arabia - non portò ad alcun risultato
utile.
Sulla intricata vicenda, che va
assumendo una dimensione nazionale per le prevedibili e gravi
conseguenze alla vigilia della stagione turistica, il 30 aprile, con
un'interpellanza parlamentare a Palazzo Madama, è intervenuto il
senato re del Pd Raffaele Ranucci, sulle «notizie allarmanti in
merito alla situazione dei collegamenti marittimi con le isole Egadi
ed Eolie. L'Ustica lines, società di navigazione che da 21 anni
opera i collega menti con le isole minori — ha detto - aveva
preannunciato la sospensione del servizio di traghetti con le isole
Egadi ed Eolie a causa delle inadempienze della Regione Sicilia, che
da oltre un anno non avrebbe onorato gli impegni economici assunti.
Per fortuna la decisione di bloccare i collegamenti - ha proseguito
Ranucci - è stata momentaneamente sospesa a seguito dell'intesa
raggiunta il 10 aprile scorso dove è emerso chiara mente che il
blocco dei traghetti avrebbe determinato l'interruzione di pubblico
servizio.
Le isole, in particolare quelle minori,
hanno una serie di peculiarità che portano il sistema della mobilità
- ha sottolineato il senatore Pd - ad essere più complesso da
gestire rispetto ad altri contesti. Per questo, al fine di assicurare
stabilmente i collegamenti marittimi con le isole Egadi ed Eolie, è
necessario superare, nella piena legittimità de gli atti, le attuali
condizioni di incertezza. Chiedo pertanto quali provvedi menti il
ministero dei Trasporti e quel lo degli Interni intendano adottare al
fine di scongiurare la sospensione dei collegamenti con le isole
Egadi ed Eolie in prossimità peraltro della stagione estiva. Auspico
- ha concluso - che adottino misure straordinarie volte ad assi
curare e garantire i diritti della popolazione delle isole Egadi ed
Eolie nei trasferimenti marittimi, dando attuazione al principio di
continuità territoriale previsto dalla Costituzione».