LA SICILIA
Eugenio D'Orsi
Senza avvocato rinviato
l'interrogatorio
Nulla di fatto nell'esordio» della
seconda indagine della Procura del capoluogo nei confronti dell'ex
presidente della Provincia regionale Eugenio D'Orsi.
Assolto da quasi tutti i trenta capi
d'imputazione che gli erano stati contestati, il processo nei suoi
confronti si è concluso alcuni giorni fa con la condanna a un annodi
reclusione per abuso d'ufficio (pena sospesa) peri rimborsi di una
quindicina di pranzi senza motivazione istituzionale. Per quanto
riguardò l'accusa di peculato nata dalla presunta appropriazione
di 40 palme acquistate dall'ente provinciale e invece finite -
secondo gli inquirenti - nella villa di D'Orsi a Montaperto, i
giudici disposero un'ordinanza con la quale ipotizzavano un caso di
«corruzione per l'esercizio della funzione». Rimandando di fatto
le carte alla Procura per riformulare il capo d'imputazione e pro
cedere eventualmente a una nuova ri chiesta di rinvio a giudizio. lo
tal senso e trattandosi di fatto di un atto dovuto, a D'Orsi i
militari della Guardia di Finanza del capoluogo hanno notificato un
avviso di comparizione. A questo punto l'iter si è bloccato.
D'Orsi infatti non ha tecnica mente nominato il proprio legale, non
essendo quindi nelle condizioni di presenziare all'invito
rivoltogli dalla Procura.
Soltanto quando avrà nominato
l'avvocato - verosimilmente Giuseppe Scozzari con Daniela Posante -
dovrà presentar si davanti le fiamme gialle per essere sentito su
quanto gli verrà contestato. Fatti arcinoti alle parti, sia agli
inquirenti, sia all'indagato, Incarico che D'Orsi conferirà
nelle prossime ore, a quel punto l'iter per essere sentito dalla
guardia di Finanza potrà andare a conclusione, con «incontro» a
data da destinarsi.
FRANCESCO DI MARE
LAMPEDUSA - PORTO EMPEDOCLE, DOMANI
VERTICE A PALERMO
«Stop ai migranti trasferiti in
nave».
PORTO EMPEDOCLE/LAMPEDUSA. Va bene la
solidarietà e lo spirito di collaborazione con le istituzioni, ma il
Comune delle Pelagie e la Compagnia delle Isole dicono «basta» agli
spostamenti di centinaia di migranti da Lampedusa a Porto Empedocle
con il traghetto di linea.
La goccia che ha fatto traboccare un
vaso abbondantemente stracolmo da anni cadde alcune settimane fa,
quando alcune centinaia di migranti in fase di trasferimento verso lo
scalo empedoclino devastarono il traghetto Sansovino. Escrementi, danni alle
suppellettili e altri comportamenti poco civili resero l'imbarcazione
inutilizzabile, costringendo la Compagnia a spendere un sacco di
quattrini per la bonifica dei locali. La segnalazione di quanto
accaduto finì sul tavolo di tutte le autorità competenti,
evidenziando anche le pessime condizioni di lavoro alle quali erano
costretti a fare fronte anche gli uomini delle forze del l'ordine.
Dalla Regione si decise di convocare uno dei tanti tavoli tecnici che
si dispongono su qualsiasi argomento, ma in un primo momento tale
vertice «saltò» per impegni istituzionali del sindaco delle
Pelagie.
Venne fissato un secondo incontro, per
il 6maggio, ovvero domani. A Palermo dunque, all'assessorato ai
Trasporti si
riuniranno i rappresentanti del Comune
isolano, i vertici della Capitaneria di Porto Empedocle, della
Compagnia delle Isole e delle altre forze dell'ordine chiamate a
gestire l' immigrazione. Il tutto, a distanza di alcune ore
dall'ultimo trasferimento via traghetto di altre 200 persone
salvate dal mare. Una situazione insostenibile che, con il passare
delle giornate e il miglioramento delle condizioni meteo, «promette»
di aggravarsi. Senza dimenticare come il Sansovino, nella stagione
estiva alle por te, la Compagnia delle Isole vorrebbe utilizzarlo per
trasportare villeggianti.
FRANCESCO DI MARE
Agrigentoflash
Marcolin:"Spostiamo l'Università
nel centro città"
"Per rilanciare l'economia e
rivalorizzare le case e gli esercizi commerciali nel centro storico
di Agrigento dobbiamo ripartire dai giovani e dalla cultura. Spostare
il Polo Universitario della Provincia di Agrigento nella via Atenea
porterebbe tremila giovani a rivivere la città, a dare nuovo lustro
a una città che non merita di essere abbandonata a se stessa come
hanno fatto per decenni i vecchi mestieranti della politica. Dobbiamo
riportare le nuove generazioni al centro della città per rivalutare
una delle vie più belle della Sicilia e sviluppare un programma di
ottimizzazione e valorizzazione degli immobili e dei negozi.
Agrigento deve tornare a vivere e ad essere il centro della cultura,
partendo proprio dalla forza e dalla speranza degli studenti
siciliani". Lo scrive in una nota il candidato sindaco di Agrigento
di Noi con Salvini, Marco Marcolin.
Sicilia24h
"Firetto ha votato gli 800mila
euro pro Cupa", Virone replica a Vita.
Il deputato regionale Calogero Firetto,
contrariamente a quanto sostenuto dall'assessore designato nella
giunta Alessi ad Agrigento, Peppe Vita, ha partecipato al voto a
favore del provvedimento della Finanziaria che stanzia gli 800mila
euro necessari all' anno accademico del Consorzio universitario di
Agrigento : così replica a Vita l' avvocato Elisa Virone, del
coordinamento elettorale del candidato sindaco, Calogero Firetto. L'
intervista a Virone è in onda oggi, martedì 5 maggio, al
Videogiornale di Teleacras.
LIBERO CONSORZIO.
Il terzo commissario in pochi mesi è
iniziata l'era di Marcello Malsano.
Un primo incontro durato a lungo cori
dirigenti e funzionari per conoscere la macchina situazione del
l'ente avendo, però, già la consapevolezza che il suo sarà un
mandato "contenitivo".Così è iniziata la mattinata di
Marcello Maisano, dirigente generale di terza fascia del Dipartimento
Regionale dell'istruzione e della Formazione e nuovo commissario
straordinario della "fu" Provincia Regionale fino ai prossimo 31
luglio. Il terzo commissario da quando Lente venne "congelato" in
atte sa della tanto annunciata riforma (senza considerare i
funzionari che hanno ricoperto i ruoli ad acta) e quello che,
verosimilmente, ha dinnanzi a sé la prospettiva più breve di
mandato.
"L'incarico, per come è stato
assegnato — ci spiega -- indica come termine non prorogabile quello
di luglio, pertanto adesso è essenziale capire quale è la
situazione del l'Ente, conoscere le criticità e le priorità e poi
vedremo sul da farsi. Di certo non ci sono i tempi per atti di tipo
progettuale a lungo periodo".
Allo stesso modo Maisano prende tempo
anche su uno dei problemi in cui è coinvolto l'assessorato per il
quale lavora (per quanto lui abbia incarichi collegati agli Affari
generali), ovvero il Cupa. "Anche in tal senso — spiega —
conosco in parte il problema e adesso vedremo cosa può essere fatto
compatibilmente a quello che è lo spazio d'azione. Si tratta, come
è chiaro, di una vicenda stretta mente economica, quindi bisogna
capire in che modo si concretizzerà il contributo da parte della
Regione e cosa possiamo fare noi come Provincia rispetto anche all'at
to che il mio predecessore è stato costretto ad adottare a causa
della situazione finanziaria dell'Ente".
Insomma, sembra che Maisano abbia chiaro che la sua funzione
primaria sarà, in una prolungata situazione di vuoto legislativo che
or mai prosegue da troppo tempo, portando con sé evidenti danni,
quella di mantenere in piedi la Provincia — o Libero consorzio —
di Agrigento così da poter arrivare "vivi" fino
alla riforma. Sul suo tavolo, del re sto, al momento potrebbero
finire un numero relativo ristretto di "carte" ad eccezione di
tagli più o meno orizzontali e semplici atti di natura gestionale
collegati alle funzioni primarie, e indispensabili, dell'ente.
G. SCHICCHI
RIPARAZIONE STRADE PROVINCIALI
Sarà celebrata il prossimo 21 maggio
all'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale la gara d'appalto
per l'affidamento delle indagini geognostiche e prove di
laboratorio, finalizzate alla progettazione dei lavori sulle strade
provinciali. Si tratta di una procedura aperta che consentirà di
procedere alla progettazione esecutiva dei lavori indispensabili per
la riapertura e messa in sicurezza delle strade provinciali ed ex
consortili e regionali attualmente chiuse al transito.
Ex. Provincia, bilancio disastroso:
tagli anche sui buoni pasto
La situazione dei bilanci della
Provincia è, per citare le parole del segretario generale 'Iella
in un verbale di contrattazione, "disastrosa" e bi sogna tagliare
anche sui buoni pasto. La decisione è stata presa nella
giornata di ieri dopo un lungo confronto con le rappresentanze
sindacali unitarie al fine, appunto, di individuare ciò che può
essere oggetto di riduzione per salvare il salvabile. Sotto la ghigliottina" della
dirigenza finanziaria dell'Ente è finito l'ex "incentivo
regionale" una delle voci del salario accessorio, che a partire da
quest'anno non sarà più inserito nel fondo, ma anche il fondo per
la dirigenza (che è un capitolo a parte) sarà alleggerito" non
reinserendo le quote dei dirigenti che vanno in pensione.
L'incisività sul totale del fondo di queste manovre sarà comunque
abbastanza contenuta: su 1.494781 euro oltre novecentomila euro sono
infatti già impegnati per pagare le progressioni orizzontali
concesse negli anni passati, con la conseguenza che saranno bloccate
solo 351 mila euro che erano destina ti ai progetti per le attività
aggiunti ve. Non solo, ma allo stesso modo maggio sarà l'ultimo
mese nel quale il personale riceverà i buoni pasto.
"Ciò significa — spiega Floriana
Russo Introito, segretario della Cisl Fp — che i dipendenti per
poter svolgere la propria attività lavorativa dovranno pagarsi di
tasca il pasto. Avevamo anche proposto di ridurre l'importo da 7 a
5 euro ma ci è stato risposto che non ci sono margini di manovra. Ci
è stato anche detto - prosegue - che al momento gli stipendi
potranno essere garantiti solo fino a giugno, da luglio in poi
potrebbero esserci delle difficoltà. Rispetto al taglio del fondo
per il comparto - continua Russo Introito -. non abbiamo nulla dire,
considerato che nella situazione attuale si deve cercare di tirare
avanti il più possibile. Per noi l'unica strada continua ad essere
quella di un disegno di legge da parte della Regione che riformi le
Province" .
G. S.
DISAGI NEI COMUNI DEL VERSANTE OVEST
PER RAGGIUNGERE GLI AEROPORTI
Pullman, corse insufficienti
RIBERA, Continua ad essere collegata
male par te della provincia di Agrigento con gli aeroporti
"Falcone-Borsellino" di Palermo e "Florio" di Trapani. Le
corse dei pullman sono insufficienti e gli orari di partenza e di
arrivo spesso non corrispondono con la partenza e gli arrivi dei
tanti passeggeri agrigentini che quotidiana mente volano per l'Italia
settentrionale. A segnalarci alcuni inconvenienti, problemi e disagi
di chi deve prendere l'aereo sono stati i tanti viaggiatori che
spesso vanno avanti e indietro da Sud a Nord e viceversa sia per
lavoro che per raggiungere i familiari. A lamentarsi maggior mente
sono gli studenti universitari che si trovano iscritti negli atenei
di Piemonte, Veneto, Lombardia e Toscana che incontrano difficoltà a
raggiungere le loro sedi e che sono costretti a coinvolgere le
famiglie per recarsi nei due aero porti, trapanese e palermitano, con
le auto per sonali perché le poche corse delle corriere non
coincidono con i voli di partenza e di arrivo de gli aerei.
Interprete ditali disagi si è fatto
interprete, raccogliendo le lamentele dei viaggiatori, Gaetano
Schillaci, docente riberese di lettere, da qualche anno in pensione,
il quale ha sempre avuto a che fare con i problemi segnalati dagli
studenti: «E' inconcepibile che oggi esistano poche corse per
raggiungere gli scali aerei — ci dice — tanta gente che viaggia
periodicamente potrebbe risparmiare utilizzando i pullman di linea,
invece di coinvolgere i familiari che devo no utilizzare le auto per
raggiungere Trapani e Palermo e costringere i professionisti a chiede
re delle giornate di ferie per accompagnare i propri cari».
Le corse dei pullman sono decisamente
in- sufficienti per l'aeroporto "Falcone-Borsellino" in quanto
da Ribera, Sciacca, Menfi, partono per Palermo soltanto due corriere
quotidiane alle 5,30 del mattino e alle 12 e dall'aeroporto
palermitano verso l'Agrigentino c'è una sola corriera alla
14,50. Non vi sono completamente pullman di domenica e nei giorni
festivi. I collegamenti sono migliori dalla
provincia verso l'aeroporto "Florio" di Trapani. Vi sono tre
corse al giorno, 7,30, 9,35 e 14,30 nei giorni feriali e un solo
pullman, alle 16, nei festivi. Per il ritorno da Trapani a Ribera,
Sciacca e altri paesi altre tre corse, alle 9,30, alle 13,15, alle
17,00 di settimana, con un solo viaggio nei festivi al le 20,10. Si
tratta di una situazione che va migliorata perché dall'Agrigentino
sono diverse migliaia i viaggiatori che mensilmente partono e
arrivano nei due scali siciliani.
ENZO MINIO
RIFIUTI: EMERGENZA SCONGIURATA
EX ATO AG1.
Posticipata chiusura
della discarica Saraceno Salinella. Ok all'ampliamento.
SCIACCA, La discarica Saraceno
Salinella di Sciacca, al servizio dei 17 Comuni che faceva no parte
dell'ex Ato Agrigento 1 Sogeir in liquidazione e che oggi formano
la Società di Regolamentazione dei Rifiuti, non chiuderà i battenti
domenica 3 maggio. E' questa la novità concreta emersa dalla
trasferta palermitana degli amministratori comunali interessati, che
si erano autoconvocati presso la presidenza della Regione per avere
un confronto con il governo regionale dopo l'annuncio da parte del
la Sogeir che il 3 maggio la discarica sarebbe stata chiusa perché
ormai satura e che non possono ancora partire i lavori di ampliamento
a causa dei clamorosi ritardi che si sono accumulati per la mancanza
di un provvedimento autorizzativo riguardante proprio l'ampliamento.
Gli amministratori sono stati ricevuti
dai collaboratori del presidente Crocetta e poi
hanno avuto un incontro con il
dirigente generale del Dipartimento Ambiente della Regione, Maurizio
Pirillo. Quest'ultimo ha anticipato che l'autorizzazione ai
lavori per la realizzazione di una nuova vasca sarà firmata lunedì
prossimo, mentre attraverso un contatto telefonico con il presidente,
che si trovava a Palermo, c'è stato l'impegno a firmare
un'ordinanza che consentirà di utilizzare l'attuale discarica
ancora per un paio di mesi, il tempo necessario per effettuare i
lavori della nuova vasca, compatibilmente con le verifiche tecniche
necessarie, ad opera degli uffici Sogeir.
L'utilizzo di una discarica oltre i
limiti previsti richiede, infatti, uno studio di carattere sanitario.
Alla luce di ciò e in attesa, quindi, del via libera da parte della
Regione, sono stati concessi alcuni giorni in più di utilizzo della
discarica, inattesa che gli impegni assunti ieri a Palermo diventino
fatti concreti. Soddisfatto uno dei sindaci presenti, Calogero
Impastato, del Comune di Montevago: «Una trasferta proficua -. ci
dice l'amministratore belicino — ormai ci siamo abituati a questi
"pellegrinaggi" a Palermo per questioni diverse, tra cui l'acqua.
I funzionari della Regione e la collaboratrice del presidente, Nelli
Scilabra, ci hanno manifestato piena disponibilità e credo che
lunedì prossimo, quando torneremo alla Regio ne per ritirare
l'autorizzazione ai lavori, metteremo fine a questa paventata
emergenza rifiuti».
La discarica di Saraceno Salinella
serve i comuni di Sciacca, Burgio, Menfi, Montevago, Ribera,
Cianciana, Santa Margherita di Belice, Sambuca di Sicilia,
Caltabellotta, Bivona, Cala monaci, Lucca e Villafranca Sicula,
Bivona, Santo Stefano di Quisquina, San Biagio Platani e Alessandria
della Rocca.
GIUSEPPE RECCA
CONSORZIO UNIVERSITARIO
Unipa si accontenta «Gli accordi
presi al momento bastano»
Torna il sereno con Palermo dopo le
recenti frizioni ma i fondi della Regione non mettono in salvo il
Cupa. Consorzio universitario, in attesa che
tutti i nodi sotto il profilo economico vengano sciolti torna almeno
il sereno" con l'Università di Palermo. Il Consiglio di amministrazione di
Unipa, infatti, nei giorni scorsi si è riunito per decidere dei
rapporti con Cupa, decidendo (fortunatamente) che gli impegni presi
al momento da Agrigento sono bastevoli a garantire per la
prosecuzione del rapporto.
"Abbiamo preso atto della delibera
del Cda del Cupa un la quale vengono confermati gli impegni assunti
con la più recente convenzione che, su richiesta dello stesso Cupa,
è stata prorogata per ulteriori cinque anni - spiega il rettore
Roberto la galla -. Reputo soddisfacenti gli arti adottati dal
Consorzio a seguito dei rilievi opposti dall'universit3 alla
precedente comunicazione con- sottile, oggi superata". Il
riferimento del rettore è all'atto firmato dal Cda del Cupa nei
giorni scorsi con il quale ci si opponeva, di fatto, alla richiesta
da parte di Palermo di riconoscere oltre un milione di euro come
somme necessarie a garantire il tosto dei decenti incardinati. Una
decisione che nei fatti non è mai rientrata ma e stata "smussata"
at traverso un'interpretazione autentica che, sostanzialmente,
garantisce a Palermo la copertura delle spese nei limi ti dei
trasferimenti regionali.
Questo ha consentito il rinnovo del la
convenzione del 2013 per 5 anni: una buona notizia, trattandosi di un
documento più vantaggioso per il Cupa (bisognerò coprire solo il 35
per cento dei costi standard contro il 65 garantito da Palermo) ma
una "sconfitta" riaperto alle spinte "secessioniste" che pure
si erano mostrate nei mesi scorsi subito dopo la protesta di piazza
porta- fa avanti dagli studenti, In più occasioni si era infatti
parlato della possibilità di contrattare con il Rettorato il ritorno
ad Agrigento di almeno parte delle somme versate annualmente dagli
studenti. Una strada che è stata assolutamente
interrotta essendo più urgente, al momento, garantire una continuità
nell'immediato.
Intanto nella notte tra il 30 aprile
l'uno maggio, alla Regione e stata approvata la Finanziaria e
soprattutto l'emendamento che inserisce 800mila euro necessari a
garantire il contributo straordinario per il Consorzio universitario.
Fondi vincolati che saranno stornati al Libero consorzio di
Agrigento, è quale però al momento potrebbe unicamente occuparsi di
inviarli a sua volta al Cupa senza aggiungervi nulla di "tasca".
Del resto l'ente aveva chiesto alla Regione un contributo ben più
portante 1.250.000 euro) per poter garantire la propria presenza
nell'assemblea dei soci dell'università agrigentina.
Così, se tra venti giorni dovrà
essere presentata l'offerta formativa, al momento manca
inequivocabilmente sicurezza rispetto alla copertura economica.
Ancora una volta.
G. SCHICCHI
RIFORMA DELLA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE, IERI DAL SENATO IL PRIMO VIA LIBERA
Più digitale e meno burocratico,
così lo Stato.
Via libera ieri del Senato (144
"sì", nessun contrario e un astenuto) alla delega di riforma
della Pubblica amministrazione. Si tratta dei primo ok al ddl,
incardinato a Palazzo Madama 8 mesi fa. E di seguito, ecco come
dovrebbe cambiare lo Stato.
UNO STATUTO E UN NUOVO CAPO DIGITALE.
Arriva la "carta della cittadinanza digitale", con il governo
delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi on line
delle amministrazioni, assicurando l'accesso a internet negli
uffici pubblici, scuole incluse. E nasce un nuovo capo hitech.
STOP A VETI E CAVILLI BUROCRATICI.
Ampio ricorso alla regola del "silenzio-assenso" tra le
amministrazioni. Ed è fissato anche un limite di tempo per ottenere
il sì: massimo 30 giorni. Nasce inoltre l'elenco preciso, sarà il
governo a stilarlo, delle attività non assoggetta te ad
autorizzazione preventiva. Rispondono sempre a questa logica le
misure volte a "sbloccare" la conferenza dei servizi, con nuove
regole sulla partecipazione, sulle delibere e sui tempi (che
diventeranno certi).
TUTTO LO STATO IN UN SOLO UFFICIO. Non
ci sarà più una prefettura per Provincia, e il taglio potrebbe
porta re anche a un loro dimezzamento; quel che ne rimarrà andrà a
finire nell'Ufficio territoriale dello Stato, punto di contatto
unico tra amministrazione periferica e cittadini, in cui confluiranno
tutte le diramazioni della P.a. centrale. Si elimineranno anche gli
uffici dei ministeri che replicano funzioni svolte da Authority.
I POTERI DI PALAZZO CHIGI Il Parlamento
delega l'esecutivo a precisare le funzioni di palazzo Chigi per il
mantenimento dell'unità di indirizzo. Le nomine di competenza
diretta o indiretta, del governo o dei singoli ministri, saranno
oggetto di esame in Cdm anche quando l'atto formale spetta al
singolo dicastero, La de lega riguarda pure la definizione delle
competenze in materia di vigilanza sulle agenzie governative
nazionali, tra cui quelle fiscali.
ADDIO FORESTALE. Per ora si parla solo
di «eventuale» assorbimento della Forestale negli altri corpi, con
le funzioni di tutela ambientale e alimentare che resterebbero
intatte. Ma più che una possibilità è una certezza, viste le
dichiarazioni del governo. Da 5 corpi nazionali si passa quindi a 4
(restano Polizia, Carabinieri, Gdf e Penitenziaria). In Aula si è
però precisato un punto: niente spezzatino per la Forestale,
confluirà tutta insieme in un unico corpo. Rimane da capire il
destino della poli zia provinciale.
MUNICIPALIZZATE E CAMERE DI COMMERCIO.
Razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche, con la definizione
di limiti per la costituzione di società, l'assunzione e loro il
mantenimento. Possibilità di piani di rientro se i bilanci risultano
in disavanzo ed eventuale commissariamento. Quanto alle Camere di
commercio, un sostanziale dimezzamento del loro numero e una stretta
sulle retribuzioni dei vertici.
GHIGLIOTTINA SUI DECRETI Si tenta di
sbrogliare la matassa di rinvii a provvedimenti attuativi, con
l'obiettivo di fare ordine e di sbloccare leggi rimaste in sospeso.
Il governo è chiamato a fare una cernita.
LICENZIAMENTI FACILI. Quando scatta
un'azione disciplinare contro un dipendente si dovrà arrivare fino
in fondo, altrimenti a rimetterci sarà il dirigente responsabile, Il
procedimento dovrà essere portato a conclusione senza escludere il
licenziamento.
STRETTA SULLE ASSENZE, Niente più finti
malati. Per centrare l'obiettivo le funzioni di controllo e le
relative risorse passano dalle Asi all'Inps. Si apre anche a una re
visione dei concorsi e alla messa a punto di paletti per il
precariato (fermo restando l'impegno ad assorbire quello storico).
Per favorire il ricambio si introduce il principio della staffetta
generazionale ma senza incentivi.
DIRIGENTI LICENZIABILI E A TEMPO. Un
solo ruolo, niente più fasce, incarichi di massimo 4 anni rinnova-
bili una sola volta per due anni. Si interviene anche sul l'accesso
(il concorso non basta più, serve anche un ulteriore esame) e
sull'uscita, chi non riceve incarichi dopo un certo periodo
diventerà licenziabile. Giro di vite sulla responsabilità, i
dirigenti saranno i soli a dover rispondere della gestione. Quanto
agli esterni", niente più chiamate dirette al singolo: servirà
confronto tra candidati.
INTERVENTO SULLA RICERCA. riordino del
settore, con l'obiettivo di semplificare il comparto ma soprattutto
di dare un status giuridico ai ricercatori, così da distinguerli dal
resto dei dipendenti pubblici, riconoscendo loro più libertà.