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rassegna stampa del 5 maggio 2015

LA SICILIA
Eugenio D'Orsi Senza avvocato rinviato l'interrogatorio Nulla di fatto nell'esordio» della seconda indagine della Procura del capoluogo nei confronti dell'ex presidente della Provincia regionale Eugenio D'Orsi.

Assolto da quasi tutti i trenta capi d'imputazione che gli erano stati contestati, il processo nei suoi confronti si è concluso alcuni giorni fa con la condanna a un annodi reclusione per abuso d'ufficio (pena sospesa) peri rimborsi di una quindicina di pranzi senza motivazione istituzionale. Per quanto riguardò l'accusa di peculato nata dalla presunta appropriazione di 40 palme acquistate dall'ente provinciale e invece finite - secondo gli inquirenti - nella villa di D'Orsi a Montaperto, i giudici disposero un'ordinanza con la quale ipotizzavano un caso di «corruzione per l'esercizio della funzione». Rimandando di fatto le carte alla Procura per riformulare il capo d'imputazione e pro cedere eventualmente a una nuova ri chiesta di rinvio a giudizio. lo tal senso e trattandosi di fatto di un atto dovuto, a D'Orsi i militari della Guardia di Finanza del capoluogo hanno notificato un avviso di comparizione. A questo punto l'iter si è bloccato. D'Orsi infatti non ha tecnica mente nominato il proprio legale, non essendo quindi nelle condizioni di presenziare all'invito rivoltogli dalla Procura.
Soltanto quando avrà nominato l'avvocato - verosimilmente Giuseppe Scozzari con Daniela Posante - dovrà presentar si davanti le fiamme gialle per essere sentito su quanto gli verrà contestato. Fatti arcinoti alle parti, sia agli inquirenti, sia all'indagato, Incarico che D'Orsi conferirà nelle prossime ore, a quel punto l'iter per essere sentito dalla guardia di Finanza potrà andare a conclusione, con «incontro» a data da destinarsi.
FRANCESCO DI MARE

LAMPEDUSA - PORTO EMPEDOCLE, DOMANI VERTICE A PALERMO
«Stop ai migranti trasferiti in nave».

PORTO EMPEDOCLE/LAMPEDUSA. Va bene la solidarietà e lo spirito di collaborazione con le istituzioni, ma il Comune delle Pelagie e la Compagnia delle Isole dicono «basta» agli spostamenti di centinaia di migranti da Lampedusa a Porto Empedocle con il traghetto di linea.
La goccia che ha fatto traboccare un vaso abbondantemente stracolmo da anni cadde alcune settimane fa, quando alcune centinaia di migranti in fase di trasferimento verso lo scalo empedoclino devastarono il traghetto Sansovino. Escrementi, danni alle suppellettili e altri comportamenti poco civili resero l'imbarcazione inutilizzabile, costringendo la Compagnia a spendere un sacco di quattrini per la bonifica dei locali. La segnalazione di quanto accaduto finì sul tavolo di tutte le autorità competenti, evidenziando anche le pessime condizioni di lavoro alle quali erano costretti a fare fronte anche gli uomini delle forze del l'ordine. Dalla Regione si decise di convocare uno dei tanti tavoli tecnici che si dispongono su qualsiasi argomento, ma in un primo momento tale vertice «saltò» per impegni istituzionali del sindaco delle Pelagie.
Venne fissato un secondo incontro, per il 6maggio, ovvero domani. A Palermo dunque, all'assessorato ai Trasporti si
riuniranno i rappresentanti del Comune isolano, i vertici della Capitaneria di Porto Empedocle, della Compagnia delle Isole e delle altre forze dell'ordine chiamate a gestire l' immigrazione. Il tutto, a distanza di alcune ore dall'ultimo trasferimento via traghetto di altre 200 persone salvate dal mare. Una situazione insostenibile che, con il passare delle giornate e il miglioramento delle condizioni meteo, «promette» di aggravarsi. Senza dimenticare come il Sansovino, nella stagione estiva alle por te, la Compagnia delle Isole vorrebbe utilizzarlo per trasportare villeggianti.
FRANCESCO DI MARE

Agrigentoflash

Marcolin:"Spostiamo l'Università nel centro città"
 "Per rilanciare l'economia e rivalorizzare le case e gli esercizi commerciali nel centro storico di Agrigento dobbiamo ripartire dai giovani e dalla cultura. Spostare il Polo Universitario della Provincia di Agrigento nella via Atenea porterebbe tremila giovani a rivivere la città, a dare nuovo lustro a una città che non merita di essere abbandonata a se stessa come hanno fatto per decenni i vecchi mestieranti della politica. Dobbiamo riportare le nuove generazioni al centro della città per rivalutare una delle vie più belle della Sicilia e sviluppare un programma di ottimizzazione e valorizzazione degli immobili e dei negozi. Agrigento deve tornare a vivere e ad essere il centro della cultura, partendo proprio dalla forza e dalla speranza degli studenti siciliani". Lo scrive in una nota il candidato sindaco di Agrigento di Noi con Salvini, Marco Marcolin.

Sicilia24h

"Firetto ha votato gli 800mila euro pro Cupa", Virone replica a Vita.
Il deputato regionale Calogero Firetto, contrariamente a quanto sostenuto dall'assessore designato nella giunta Alessi ad Agrigento, Peppe Vita, ha partecipato al voto a favore del provvedimento della Finanziaria che stanzia gli 800mila euro necessari all' anno accademico del Consorzio universitario di Agrigento : così replica a Vita l' avvocato Elisa Virone, del coordinamento elettorale del candidato sindaco, Calogero Firetto. L' intervista a Virone è in onda oggi, martedì 5 maggio, al Videogiornale di Teleacras.


LIBERO CONSORZIO.
Il terzo commissario in pochi mesi è iniziata l'era di Marcello Malsano.
 Un primo incontro durato a lungo cori dirigenti e funzionari per conoscere la macchina situazione del l'ente avendo, però, già la consapevolezza che il suo sarà un mandato "contenitivo".Così è iniziata la mattinata di Marcello Maisano, dirigente generale di terza fascia del Dipartimento Regionale dell'istruzione e della Formazione e nuovo commissario straordinario della "fu" Provincia Regionale fino ai prossimo 31 luglio. Il terzo commissario da quando Lente venne "congelato" in atte sa della tanto annunciata riforma (senza considerare i funzionari che hanno ricoperto i ruoli ad acta) e quello che, verosimilmente, ha dinnanzi a sé la prospettiva più breve di mandato.
"L'incarico, per come è stato assegnato — ci spiega -- indica come termine non prorogabile quello di luglio, pertanto adesso è essenziale capire quale è la situazione del l'Ente, conoscere le criticità e le priorità e poi vedremo sul da farsi. Di certo non ci sono i tempi per atti di tipo progettuale a lungo periodo".
Allo stesso modo Maisano prende tempo anche su uno dei problemi in cui è coinvolto l'assessorato per il quale lavora (per quanto lui abbia incarichi collegati agli Affari generali), ovvero il Cupa. "Anche in tal senso — spiega — conosco in parte il problema e adesso vedremo cosa può essere fatto compatibilmente a quello che è lo spazio d'azione. Si tratta, come è chiaro, di una vicenda stretta mente economica, quindi bisogna capire in che modo si concretizzerà il contributo da parte della Regione e cosa possiamo fare noi come Provincia rispetto anche all'at to che il mio predecessore è stato costretto ad adottare a causa della situazione finanziaria dell'Ente".
Insomma, sembra che Maisano abbia chiaro che la sua funzione primaria sarà, in una prolungata situazione di vuoto legislativo che or mai prosegue da troppo tempo, portando con sé evidenti danni, quella di mantenere in piedi la Provincia — o Libero consorzio — di Agrigento così da poter arrivare "vivi" fino alla riforma. Sul suo tavolo, del re sto, al momento potrebbero finire un numero relativo ristretto di "carte" ad eccezione di tagli più o meno orizzontali e semplici atti di natura gestionale collegati alle funzioni primarie, e indispensabili, dell'ente.
G. SCHICCHI

RIPARAZIONE STRADE PROVINCIALI
Sarà celebrata il prossimo 21 maggio all'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale la gara d'appalto per l'affidamento delle indagini geognostiche e prove di laboratorio, finalizzate alla progettazione dei lavori sulle strade provinciali. Si tratta di una procedura aperta che consentirà di procedere alla progettazione esecutiva dei lavori indispensabili per la riapertura e messa in sicurezza delle strade provinciali ed ex consortili e regionali attualmente chiuse al transito.

Ex. Provincia, bilancio disastroso: tagli anche sui buoni pasto
La situazione dei bilanci della Provincia è, per citare le parole del segretario generale 'Iella in un verbale di contrattazione, "disastrosa" e bi sogna tagliare anche sui buoni pasto. La decisione è stata presa nella giornata di ieri dopo un lungo confronto con le rappresentanze sindacali unitarie al fine, appunto, di individuare ciò che può essere oggetto di riduzione per salvare il salvabile. Sotto la ghigliottina" della dirigenza finanziaria dell'Ente è finito l'ex "incentivo regionale" una delle voci del salario accessorio, che a partire da quest'anno non sarà più inserito nel fondo, ma anche il fondo per la dirigenza (che è un capitolo a parte) sarà alleggerito" non reinserendo le quote dei dirigenti che vanno in pensione. L'incisività sul totale del fondo di queste manovre sarà comunque abbastanza contenuta: su 1.494781 euro oltre novecentomila euro sono infatti già impegnati per pagare le progressioni orizzontali concesse negli anni passati, con la conseguenza che saranno bloccate solo 351 mila euro che erano destina ti ai progetti per le attività aggiunti ve. Non solo, ma allo stesso modo maggio sarà l'ultimo mese nel quale il personale riceverà i buoni pasto.
"Ciò significa — spiega Floriana Russo Introito, segretario della Cisl Fp — che i dipendenti per poter svolgere la propria attività lavorativa dovranno pagarsi di tasca il pasto. Avevamo anche proposto di ridurre l'importo da 7 a 5 euro ma ci è stato risposto che non ci sono margini di manovra. Ci è stato anche detto - prosegue - che al momento gli stipendi potranno essere garantiti solo fino a giugno, da luglio in poi potrebbero esserci delle difficoltà. Rispetto al taglio del fondo per il comparto - continua Russo Introito -. non abbiamo nulla dire, considerato che nella situazione attuale si deve cercare di tirare avanti il più possibile. Per noi l'unica strada continua ad essere quella di un disegno di legge da parte della Regione che riformi le Province" .
G. S.

DISAGI NEI COMUNI DEL VERSANTE OVEST PER RAGGIUNGERE GLI AEROPORTI
Pullman, corse insufficienti

RIBERA, Continua ad essere collegata male par te della provincia di Agrigento con gli aeroporti "Falcone-Borsellino" di Palermo e "Florio" di Trapani. Le corse dei pullman sono insufficienti e gli orari di partenza e di arrivo spesso non corrispondono con la partenza e gli arrivi dei tanti passeggeri agrigentini che quotidiana mente volano per l'Italia settentrionale. A segnalarci alcuni inconvenienti, problemi e disagi di chi deve prendere l'aereo sono stati i tanti viaggiatori che spesso vanno avanti e indietro da Sud a Nord e viceversa sia per lavoro che per raggiungere i familiari. A lamentarsi maggior mente sono gli studenti universitari che si trovano iscritti negli atenei di Piemonte, Veneto, Lombardia e Toscana che incontrano difficoltà a raggiungere le loro sedi e che sono costretti a coinvolgere le famiglie per recarsi nei due aero porti, trapanese e palermitano, con le auto per sonali perché le poche corse delle corriere non coincidono con i voli di partenza e di arrivo de gli aerei.
Interprete ditali disagi si è fatto interprete, raccogliendo le lamentele dei viaggiatori, Gaetano Schillaci, docente riberese di lettere, da qualche anno in pensione, il quale ha sempre avuto a che fare con i problemi segnalati dagli studenti: «E' inconcepibile che oggi esistano poche corse per raggiungere gli scali aerei — ci dice — tanta gente che viaggia periodicamente potrebbe risparmiare utilizzando i pullman di linea, invece di coinvolgere i familiari che devo no utilizzare le auto per raggiungere Trapani e Palermo e costringere i professionisti a chiede re delle giornate di ferie per accompagnare i propri cari».
Le corse dei pullman sono decisamente in- sufficienti per l'aeroporto "Falcone-Borsellino" in quanto da Ribera, Sciacca, Menfi, partono per Palermo soltanto due corriere quotidiane alle 5,30 del mattino e alle 12 e dall'aeroporto palermitano verso l'Agrigentino c'è una sola corriera alla 14,50. Non vi sono completamente pullman di domenica e nei giorni festivi. I collegamenti sono migliori dalla provincia verso l'aeroporto "Florio" di Trapani. Vi sono tre corse al giorno, 7,30, 9,35 e 14,30 nei giorni feriali e un solo pullman, alle 16, nei festivi. Per il ritorno da Trapani a Ribera, Sciacca e altri paesi altre tre corse, alle 9,30, alle 13,15, alle 17,00 di settimana, con un solo viaggio nei festivi al le 20,10. Si tratta di una situazione che va migliorata perché dall'Agrigentino sono diverse migliaia i viaggiatori che mensilmente partono e arrivano nei due scali siciliani.
ENZO MINIO

RIFIUTI: EMERGENZA SCONGIURATA
EX ATO AG1.
Posticipata chiusura della discarica Saraceno Salinella. Ok all'ampliamento.

SCIACCA, La discarica Saraceno Salinella di Sciacca, al servizio dei 17 Comuni che faceva no parte dell'ex Ato Agrigento 1 Sogeir in liquidazione e che oggi formano la Società di Regolamentazione dei Rifiuti, non chiuderà i battenti domenica 3 maggio. E' questa la novità concreta emersa dalla trasferta palermitana degli amministratori comunali interessati, che si erano autoconvocati presso la presidenza della Regione per avere un confronto con il governo regionale dopo l'annuncio da parte del la Sogeir che il 3 maggio la discarica sarebbe stata chiusa perché ormai satura e che non possono ancora partire i lavori di ampliamento a causa dei clamorosi ritardi che si sono accumulati per la mancanza di un provvedimento autorizzativo riguardante proprio l'ampliamento.
Gli amministratori sono stati ricevuti dai collaboratori del presidente Crocetta e poi
hanno avuto un incontro con il dirigente generale del Dipartimento Ambiente della Regione, Maurizio Pirillo. Quest'ultimo ha anticipato che l'autorizzazione ai lavori per la realizzazione di una nuova vasca sarà firmata lunedì prossimo, mentre attraverso un contatto telefonico con il presidente, che si trovava a Palermo, c'è stato l'impegno a firmare un'ordinanza che consentirà di utilizzare l'attuale discarica ancora per un paio di mesi, il tempo necessario per effettuare i lavori della nuova vasca, compatibilmente con le verifiche tecniche necessarie, ad opera degli uffici Sogeir.
L'utilizzo di una discarica oltre i limiti previsti richiede, infatti, uno studio di carattere sanitario. Alla luce di ciò e in attesa, quindi, del via libera da parte della Regione, sono stati concessi alcuni giorni in più di utilizzo della discarica, inattesa che gli impegni assunti ieri a Palermo diventino fatti concreti. Soddisfatto uno dei sindaci presenti, Calogero Impastato, del Comune di Montevago: «Una trasferta proficua -. ci dice l'amministratore belicino — ormai ci siamo abituati a questi "pellegrinaggi" a Palermo per questioni diverse, tra cui l'acqua. I funzionari della Regione e la collaboratrice del presidente, Nelli Scilabra, ci hanno manifestato piena disponibilità e credo che lunedì prossimo, quando torneremo alla Regio ne per ritirare l'autorizzazione ai lavori, metteremo fine a questa paventata emergenza rifiuti».
La discarica di Saraceno Salinella serve i comuni di Sciacca, Burgio, Menfi, Montevago, Ribera, Cianciana, Santa Margherita di Belice, Sambuca di Sicilia, Caltabellotta, Bivona, Cala monaci, Lucca e Villafranca Sicula, Bivona, Santo Stefano di Quisquina, San Biagio Platani e Alessandria della Rocca.
GIUSEPPE RECCA


CONSORZIO UNIVERSITARIO
Unipa si accontenta «Gli accordi presi al momento bastano»

Torna il sereno con Palermo dopo le recenti frizioni ma i fondi della Regione non mettono in salvo il Cupa. Consorzio universitario, in attesa che tutti i nodi sotto il profilo economico vengano sciolti torna almeno il sereno" con l'Università di Palermo. Il Consiglio di amministrazione di Unipa, infatti, nei giorni scorsi si è riunito per decidere dei rapporti con Cupa, decidendo (fortunatamente) che gli impegni presi al momento da Agrigento sono bastevoli a garantire per la prosecuzione del rapporto.
"Abbiamo preso atto della delibera del Cda del Cupa un la quale vengono confermati gli impegni assunti con la più recente convenzione che, su richiesta dello stesso Cupa, è stata prorogata per ulteriori cinque anni - spiega il rettore Roberto la galla -. Reputo soddisfacenti gli arti adottati dal Consorzio a seguito dei rilievi opposti dall'universit3 alla precedente comunicazione con- sottile, oggi superata". Il riferimento del rettore è all'atto firmato dal Cda del Cupa nei giorni scorsi con il quale ci si opponeva, di fatto, alla richiesta da parte di Palermo di riconoscere oltre un milione di euro come somme necessarie a garantire il tosto dei decenti incardinati. Una decisione che nei fatti non è mai rientrata ma e stata "smussata" at traverso un'interpretazione autentica che, sostanzialmente, garantisce a Palermo la copertura delle spese nei limi ti dei trasferimenti regionali.
Questo ha consentito il rinnovo del la convenzione del 2013 per 5 anni: una buona notizia, trattandosi di un documento più vantaggioso per il Cupa (bisognerò coprire solo il 35 per cento dei costi standard contro il 65 garantito da Palermo) ma una "sconfitta" riaperto alle spinte "secessioniste" che pure si erano mostrate nei mesi scorsi subito dopo la protesta di piazza porta- fa avanti dagli studenti, In più occasioni si era infatti parlato della possibilità di contrattare con il Rettorato il ritorno ad Agrigento di almeno parte delle somme versate annualmente dagli studenti. Una strada che è stata assolutamente interrotta essendo più urgente, al momento, garantire una continuità nell'immediato.
Intanto nella notte tra il 30 aprile l'uno maggio, alla Regione e stata approvata la Finanziaria e soprattutto l'emendamento che inserisce 800mila euro necessari a garantire il contributo straordinario per il Consorzio universitario. Fondi vincolati che saranno stornati al Libero consorzio di Agrigento, è quale però al momento potrebbe unicamente occuparsi di inviarli a sua volta al Cupa senza aggiungervi nulla di "tasca". Del resto l'ente aveva chiesto alla Regione un contributo ben più portante 1.250.000 euro) per poter garantire la propria presenza nell'assemblea dei soci dell'università agrigentina.
Così, se tra venti giorni dovrà essere presentata l'offerta formativa, al momento manca inequivocabilmente sicurezza rispetto alla copertura economica. Ancora una volta.
G. SCHICCHI

RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, IERI DAL SENATO IL PRIMO VIA LIBERA
Più digitale e meno burocratico, così lo Stato.

Via libera ieri del Senato (144 "sì", nessun contrario e un astenuto) alla delega di riforma della Pubblica amministrazione. Si tratta dei primo ok al ddl, incardinato a Palazzo Madama 8 mesi fa. E di seguito, ecco come dovrebbe cambiare lo Stato.

UNO STATUTO E UN NUOVO CAPO DIGITALE. Arriva la "carta della cittadinanza digitale", con il governo delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi on line delle amministrazioni, assicurando l'accesso a internet negli uffici pubblici, scuole incluse. E nasce un nuovo capo hitech.
STOP A VETI E CAVILLI BUROCRATICI. Ampio ricorso alla regola del "silenzio-assenso" tra le amministrazioni. Ed è fissato anche un limite di tempo per ottenere il sì: massimo 30 giorni. Nasce inoltre l'elenco preciso, sarà il governo a stilarlo, delle attività non assoggetta te ad autorizzazione preventiva. Rispondono sempre a questa logica le misure volte a "sbloccare" la conferenza dei servizi, con nuove regole sulla partecipazione, sulle delibere e sui tempi (che diventeranno certi).
TUTTO LO STATO IN UN SOLO UFFICIO. Non ci sarà più una prefettura per Provincia, e il taglio potrebbe porta re anche a un loro dimezzamento; quel che ne rimarrà andrà a finire nell'Ufficio territoriale dello Stato, punto di contatto unico tra amministrazione periferica e cittadini, in cui confluiranno tutte le diramazioni della P.a. centrale. Si elimineranno anche gli uffici dei ministeri che replicano funzioni svolte da Authority.
I POTERI DI PALAZZO CHIGI Il Parlamento delega l'esecutivo a precisare le funzioni di palazzo Chigi per il mantenimento dell'unità di indirizzo. Le nomine di competenza diretta o indiretta, del governo o dei singoli ministri, saranno oggetto di esame in Cdm anche quando l'atto formale spetta al singolo dicastero, La de lega riguarda pure la definizione delle competenze in materia di vigilanza sulle agenzie governative nazionali, tra cui quelle fiscali.
ADDIO FORESTALE. Per ora si parla solo di «eventuale» assorbimento della Forestale negli altri corpi, con le funzioni di tutela ambientale e alimentare che resterebbero intatte. Ma più che una possibilità è una certezza, viste le dichiarazioni del governo. Da 5 corpi nazionali si passa quindi a 4 (restano Polizia, Carabinieri, Gdf e Penitenziaria). In Aula si è però precisato un punto: niente spezzatino per la Forestale, confluirà tutta insieme in un unico corpo. Rimane da capire il destino della poli zia provinciale.
MUNICIPALIZZATE E CAMERE DI COMMERCIO. Razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche, con la definizione di limiti per la costituzione di società, l'assunzione e loro il mantenimento. Possibilità di piani di rientro se i bilanci risultano in disavanzo ed eventuale commissariamento. Quanto alle Camere di commercio, un sostanziale dimezzamento del loro numero e una stretta sulle retribuzioni dei vertici.
GHIGLIOTTINA SUI DECRETI Si tenta di sbrogliare la matassa di rinvii a provvedimenti attuativi, con l'obiettivo di fare ordine e di sbloccare leggi rimaste in sospeso. Il governo è chiamato a fare una cernita.
LICENZIAMENTI FACILI. Quando scatta un'azione disciplinare contro un dipendente si dovrà arrivare fino in fondo, altrimenti a rimetterci sarà il dirigente responsabile, Il procedimento dovrà essere portato a conclusione senza escludere il licenziamento.
STRETTA SULLE ASSENZE, Niente più finti malati. Per centrare l'obiettivo le funzioni di controllo e le relative risorse passano dalle Asi all'Inps. Si apre anche a una re visione dei concorsi e alla messa a punto di paletti per il precariato (fermo restando l'impegno ad assorbire quello storico). Per favorire il ricambio si introduce il principio della staffetta generazionale ma senza incentivi.
DIRIGENTI LICENZIABILI E A TEMPO. Un solo ruolo, niente più fasce, incarichi di massimo 4 anni rinnova- bili una sola volta per due anni. Si interviene anche sul l'accesso (il concorso non basta più, serve anche un ulteriore esame) e sull'uscita, chi non riceve incarichi dopo un certo periodo diventerà licenziabile. Giro di vite sulla responsabilità, i dirigenti saranno i soli a dover rispondere della gestione. Quanto agli esterni", niente più chiamate dirette al singolo: servirà confronto tra candidati.
INTERVENTO SULLA RICERCA. riordino del settore, con l'obiettivo di semplificare il comparto ma soprattutto di dare un status giuridico ai ricercatori, così da distinguerli dal resto dei dipendenti pubblici, riconoscendo loro più libertà.

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