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Rassegna stampa del 7 maggio 2015

LA SICILIA

MARTEDI' IL "DDL ARDIZZONE" CHE RECEPISCE LA NORMA NAZIONALE SU NUMERO E COMPENSI DI SINDACI E CONSIGLIERI
"Gettonopoli", l'Ars tenta di porre un freno
PALERMO. L'Assemblea regionale siciliana tornerà a riunirsi martedì prossimo, dopo la lunga maratona per l'approvazione del bilancio e della legge di stabilità. Al l'ordine del giorno, il disegno di legge su 'Norme in materia di composizione dei Consigli comunali e di status degli amministratori locali". Un provvedimento che ha avuto un percorso piuttosto travagliato. La Giunta regionale, presieduta da Rosario Crocetta, aveva inserito un apposito articolo nel disegno di legge di stabilità, nella parte in cui trattava il con tenimento della spesa pubblica.
Ma il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ritenne che sarebbe stato più opportuno trattare la materia con il disegno di legge sui Liberi consorzi di Comuni e Città metropolitane, che peraltro sarebbe stato esaminato dall'Aula prima dei documenti contabili. Ma i franchi tiratori contribuirono a bocciare l'art. i dei disegno di legge sul quale le Opposizioni chiesero il voto segreto. Il ddl è sta rinviato alla competente commissione legislativa per la riscrittura, Il governo regionale reinserì la norma in uno dei suoi emendamenti al disegno di legge di stabilità, già in commissione Bilancio. Scelta, ancora una volta, non condivisa dal presidente dell'Ars, Ardizzone, ritenendo la materia non prettamente finanziaria, pur producendo risparmi.
Nel frattempo, a Sola d'Ercole, si era creato uno schieramento trasversale avverso al ridimensionamento del numero dei consiglieri comunali previsto dalla giunta Crocetta, ancora più stringente rispetto a quanto previsto a livello nazionale. Per esempio, Palermo ha attuai mente 50 consiglieri comunali, mentre Milano ne ha 45. il governo regionale avrebbe voluto assegnare a Palermo 40 consiglieri.
Tutto ciò mentre scoppiava in Sicilia "gettonopoli".
Per tagliare la testa ai toro, Ardizzone ha presentato un proprio disegno di legge che ricalca quello nazionale. Proprio ieri, sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti, un centinaio in tutto.
«Semplicisticamente - ha sottolineato l'assessore alle Autonomie locali e funzione pubblica, Ettore Leotta - Ardizzone prevede il recepimento della norma io vigore nei resto d'italia, che è diverso dai nostro, Gli uffici sono al lavoro per verificare la compatibilità con l'ordina mento regionale. La legge nazionale, per esempio, prevede che nei Comuni fino a 10 mila abitanti il sindaco è anche presi dente del Consiglio».
Una previsione che potrebbe essere in contrasto con lo spirito della legge regionale sull'elezione di dei sindaco, che prevede espressamente la divisione dei poteri: al sindaco spetta il compito di amministrare, mentre al Consiglio comunale quello di controllare gli atti dei l'amministrazione.
L.M.

EXPO, STOP AL CLUSTER BIOMEDITERRANEO
Crocetta "commissaria" il commissario:" Chi sbaglia paga". Ma l'opposizione:tutta colpa del governo.
CATANIA». La Sicilia dell'Expo alza bandiera bianca: il Cluster BioMediterraneo chiude fino a data da destinarsi. O meglio: perde l'anima" - il corpo centrale, sede del palinsesto condiviso con gli altri Il Paesi coinvolti - sospendendo «ogni attività dell'area comune» a partire da oggi. Il responsabile del Cluster Dario Cartabellotta, ieri ha scritto ai vertici di Expo (il commissario Giuseppe Sala e il direttore della divisione Partecipanti, Stefano Gatti) per comunicare «la decisione di sospendere dal giorno 7Maggio 2015 ogni attività dell'area comune sino a quando non saranno i risolti i problemi segnalati e i necessari atti a garantire la sicurezza degli operatori e visitatori». La sospensione delle attività è prevista «fino a quando non saranno eseguiti i lavo richiesti a Expo dalla Regione siciliana, capofila del Cluster», conferma in serata l'assessore regionale all'Agricoltura, Nino Caleca. Resteranno aperti gli stand dei paesi e rotte le altre aree.
Arriva dunque un atto ufficiale dopo le polemiche che hanno accompagnato, sin dal 1° maggio, l'apertura del mega-padiglione coordinato dalla Regione per l'inadeguatezza della struttura a ricevere i visitatori. Cartabellotta ha messo nero su bianco tutti i «problemi segnalati a partire dal giorno dell'inaugurazione», che «non consentono la regolare realizzazione del palinsesto delle attività». In pratica una messa in mura gli organizzatori dell'esposizione universale di Milano, per l'assenza di «elementi essenziali per lo svolgimento delle attività», i quali so no anche «obbligo contrattuale di Expo 2015». Cinque le carenze che stanno provocando «ori danno economico e di immagine» ad aziende ed enti che hanno aderito. Dalla «messa in sicurezza della zona palco attraverso una copertura per evitare che le attrezzature di servizio» siano «bagnate dalla pioggia con problemi di sicurezza di operatori e visitatori» alla mancanza di »visibilità dei prospetti esterni che non riportano l'identificazione del Cluster e dei paesi aderenti, ma anche di «segnaletica verso il Cluster», dalla «mancata pulizia degli spazi comuni» all'assenza di adeguato collegamento Internet.
Ma il passo di Cartabellotta fa andare su tutte le furie l'assessore all'Agricoltura: «La decisione non è stata concordata nè con me nè col presidente Crocetta», sottolinea Caleca. Che, pur concordando sulla chiusura (urna era meglio farlo prima»), ricorda: «lo non intendo sprecare i soldi pubblici. Fino a quando tutto non sarà in regola non darò un centesimo». Ma Caleca aveva già scaricato Cartabellotta in mattinata: «La gestione del Cluster Bio-Mediterraneo si è immediata mente rilevata carente sotto tutti i profili». Aggiungendo: «La Commissione appena nominata, d'intesa con il presidente Crocetta, è innanzitutto una commissione ispettiva mai (in maiuscolo nella nota inviata alla stampa) richiesta dal responsabile del Cluster Dario Cartabellotta». Smentendo così Lo stesso dirigente, il quale martedì aveva detto che «li comitato di controllo, in aggiunta a quello che Expo e Cantone esercitano sul cluster, lo avevo già chiesto all'assessore». Anche il presidente Crocetta ò durissimo con Cartabeltotta: «Non doveva assoluta mente accettale la consegna dei BioCluster incompleto il giorno prima dell'inaugurazione all'Expo e avrebbe dovuto sollevare una chiara contestazione. Non l'ha fatto: chi ha sbagliato ovviamente pagherà e non faremo sconti a nessuno».
L'opposizione, ovviamente, cavalca il flop Expo. Per Giuseppe Castiglione, sottosegretario all'Agricoltura, «oggi plasticamente abbiamo la rappresentazione:
piove su un governo della Regione incapace». Per è leader di Ncd in Sicilia «il fallimento della Sicilia a Expo del governo Crocetta, senza idee e senza strategia". Enzo Gibiino, coordinatore regionale di Forza Italia attacca :" Crocetta si assuma la responsabilità che ogni capo ha il dovere di assumersi e chieda scusa a nome di tutto il suo staff, assessori compresi, ai siciliani". Tagliante Enzo Vinciullo, deputato regionale di Ncd :" si saranno allagate anche le tastiere dei computer perché, in caso contrario, sono certo che tutti i responsabili della figura barbina avrebbero già scritto le proprie lettere di dimissioni". Stoccata finale del gruppo dei 5 Stelle all'Ars:"Crocetta si è rivelato ancora una volta re Mida al contrario, non ha nemmeno sfiorato l'Expo che l'ha distrutta, distruggendo soprattutto l'immagine della Sicilia nel mondo. Doveva essere una vetrina per l'isola è invece si è rivelata un'urna cineraria".
MA.B.

FINALMENTE PRESENTATE LE CANDIDATURE
Ma non sono ancora ufficiali, Bisognerà infatti attendere il nullaosta da parte del Comune e della Prefettura.
Come ha detto qualcuno, durante le lunghe ore di attesa prima di poter presentare e "protocollare" le liste, "il più è fatto", Una espressione che pronunciata nel giorno che dà, di fatto, inizio della campagna elettorale suona quasi come uno scherzo, ma che dà l'idea, concretissima, di quanto sia stato difficile per molti chiudere il cerchio rispetto alle candidature.
I volti, ieri mattina, erano segnati da profonde occhiaie frutto di notti insonni e tensione: in almeno due casi, ad esempio, si è trovata la quadra sulle liste (diverse sono rimaste "zoppe", ovvero non complete) e sui candidati solamente alle tre o alle 4 di mattina.
Il più, quindi, è fatto, con un par terre di candidati sindaco che non presenta particolari sorprese ma che, se vogliamo guardare indietro di qualche mese, quando gli aspiranti primo cittadino si moltiplicavano a dismisura, sembra quasi "contenuto": Silvio Alessi, Giuseppe Arnone, Andrea Cirino, Emanuele Dalli Cardillo, Giuseppe Di Rosa, Calogero Firetto e Marco Marcolin e intorno a loro 16 liste, gran parte delle quali civiche e solo in pochissimi casi prive del "peccato originale", ovvero esenti dalla presenza di consiglieri comunali uscenti. Moltissimi, comunque, i giovani e i giovanissimi, così come le donne (fino a 13 per lista) sulle quali si punta anche per soste nere le "alchimie" dovute al sistema della doppia preferenza di genere.
La giornata, per molti, è iniziata presto: già alle nove diversi rappresentanti delle varie formazioni avevano il "numeretto" per mettersi in lista. Pochi, alla fine, i candidati sindaco: al secondo piano di Palazzo dei Giganti si sono recati solo Di Rosa, Cirino, Alessi, Arnone e Dalli Cardillo, il quale però aveva già consegnato le proprie liste il giorno prima. Il clima, complessivamente, è rima sto sereno, anzi, a momenti quasi cameratesco, con l'avvio anche di alcuni seppur timidi "contatti", nel pieno rispetto de proverbio secondo cui il "nemico del mio nemico è mio amico".
Nessuna traccia di Lillo Firetto e Marco Marcolin, con il primo che ha convocato alle 12, a "urne chiuse" una conferenza stampa e il secondo che, impegnato a Roma, ha inviato un messaggio autogestito nel quale at tacca la "vecchia politica" e rivendica come espressione del proprio impegno il suo inserimento in lista anche come consigliere comunale, Ciò che si è potuto ufficializzare ieri mattina, inoltre, sono gli assessori designati, figure previste per legge che in genere non hanno una ripercussione immediata sul voto ma che, al netto del relativo ruolo professionale e del potenziale contributo offerto all'amministrazione, hanno una loro importanza per capire alleanze, strategie e linee politiche.
Così se Silvio Alessi ha riconfermato al suo fianco gli ex avversari delle primarie di Agrigento 2020 Peppe Vita e Piero Marchetta, aggiungendo anche l'avvocato Arnaldo Faro e l'ex dirigente scolastica Maria Grazia Gibilaro, Lillo Firetto, durante una conferenza stampa svoltasi a Porta di Ponte ha ribadito il già annunciato Minimo Fontana, presidente regionale di Legambiente, confermando la fiducia a Beniamino Biondi e calando il "jolly" di Giovanni Amico, vicepresidente dell'Akragas calcio. Una scelta che ha già suscitato le prime reazioni e che, evidentemente, è stata presa anche come potenziale "antidoto" ad Alessi, che della squadra promossa in Lega Pro è il presidente. Ufficializzati solo nella mattinata di ieri anche gli assessori designati di Andrea Cirino, il quale ha puntato su Daniele Farrauto, Enzo Scalzo e Domenico Incardona e di Marco Marcolin, il quale ha indicato Fabio La Felice, Margherita Biondo e Giuseppina Alba. Già noti erano invece gli assessori di Emanuele Dalli Cardillo: l'artigiano e attivista Marcello La Scala (pronta la delega a Verde pubblico, personale e polizia municipale), il docente Rita Monella (Pubblica istruzione e solidarietà), il presidente di Adiconsum Livio Sutera Sardo (Bilancio) e l'ingegnere Marcella Carlisi (Ambiente, lavori pubblici e salute) mentre ieri mattina Giuseppe Arnone ha aggiunto l'avvocato Daniela Principato (Famiglia, pari opportunità e affari legali) al dipendente pubblico Natalia Viviano (deleghe previste Personale e informatizzazione dell'ente) e all'ingegnere Roberto Sciascia (Lavori pubblici).
Noti erano inoltre gli assessori designati da Giuseppe Di Rosa, ovvero Francesco La Novara (Urbanistica), Giovanni Sammartino (Personale) e Calogero Navarra (Servizi sociali).
Tutti civici, nessun civico?
Ai candidati sindaco che abbiamo potuto incontrare ieri mattina tra conferenze stampa e presentazione dei simboli (è escluso appunto Marcolin, del quale riporteremo le dichiarazioni inserite in una nota stampa) abbiamo chiesto che tipo di liste erano quelle che li sosterranno alle prossime amministrative. Le risposte sono sorprendenti.
Silvio Alessi. "Le liste che mi sostengono fanno parte di questo progetto civico che abbiamo niesso a disposizione della città di Agrigento. Liste civiche composte per la maggior par te da giovani e persone impegnate nel sociale che vogliono metterci la faccia come abbiamo fatto noi per il rilancio di questa città".
Giuseppe Arnone: 'La lista che presento è una lista tecnica, la legge prevede che bisogna averla e l'abbiamo. Quello che conta è la candidatura a sindaco. Quello che spiegheremo è che con il sindaco Arnone il Consiglio comunale non sarà più un costo per i cittadini e i soldi finora spesi per i
consiglieri comunali andranno ai bonus per i disabili, serviranno a ripara re le buche nelle strade, andranno per la manutenzione delle strisce pedonali. Lo ribadiremo con forza perché al Comune non si dovrà veni re per fare pappatoioe di disgustosa natura come quelle realizzate finora".
Andrea Cirino: "Noi apriamo alle donne, considerato che possiamo contare su una lista con 12 donne e abbiamo aperto alla società civile, Vogliamo dare un'immagine diversa alla città. Inoltre noi concorreremo da soli e siamo l'unica lista del centrodestra ad Agrigento. Sono certo che avremo un ottimo successo".
Emanuele Dalli Cardillo. "La nostra è una lista completa, dove sono presenti 13 cittadine e 17 cittadini. Una lista autenticamente civica perché nessuno dei trenta ha avuto a che fa re con questo Palazzo se non come semplice utente occasionale. Penso infatti che il rinnovamento prima che dalle parole deve passare dagli uomini. Il resto sono solo chiacchiere. E' una bellissima lista che rappresenta tra l'altro lo spaccato della nostra città: si va dal professionista alla casalinga passando dal giovane in cerca di lavoro, categoria che pur troppo non è rara questa città".
Giuseppe Di Rosa: "La mia è una lista di nomi nuovi, considerato che l'unico che ha avuto a che fare con la politica sono io mentre gli altri sono neofiti, La nostra è una vera lista civica, noi non nascondiamo nessuno dietro le nostre spalle. Oggi, invece, a leggere i nomi degli assessori designati molti arcani sono venuti fuori e si delinea il quadro degli accoppia- menti, Il nostro, invece, è un progetto di vero civismo, perché troppo spesso qualcuno usa la parola civismo ma sotto mentite spoglie".
Lillo Firetto: "Abbiamo presentato le nostre sette liste che si compongono di quattro liste civiche, un movimento e due partiti, Pd e Area Popolare. Duecentodieci candidati che lancia no questa proposta per Agrigento, una proposta di cambiamento, una proposta ambiziosa".
Marco Marcolin. "Oggi a parte il sottoscritto tutti i candidati a sindaco rappresentano i quadri che si sono succeduti negli ultimi anni. Tutti hanno alle spalle un tappi esentante della vecchia politica che ha la responsabilità di aver fatto scivolare Agrigento all'ultimo posto. lo posso dare questo sussulto di orgoglio con la mia lista. Io non lascerò Agrigento in mano alla mala-politica ed è anche per questo che mi sono messo capolista".
G. SCHICCHI

Agrigentonotizie

DIPENDENTI DELL'EX PROVINCIA DI AGRIGENTO CONTRO I DIRIGENTI: "SACRIFICI PER TUTTI"
Costituito il Comitato Spontaneo Dipendenti Provincia (Csdp): "Invitiamo il commissario straordinario a intraprendere interventi atti a stabilire parità di trattamento tra i dirigenti e i lavoratori in maniera tale che i sacrifici vengano praticati da tutti"
"Il Comitato Spontaneo Dipendenti Provincia (C.S.D.P.), di nuova costituzione, - si legge in una nota stampa - a seguito dell'incontro tra la parte pubblica e i rappresentanti delle Rsu, apprende che, per garantire il personale precario in servizio alla Provincia, l'Ente deve effettuare degli interventi in termini di riduzione di spesa ed effettuando dei drastici tagli. In questo contesto la Provincia ha deciso pertanto di incidere pesantemente sull'incentivo regionale che garantisce il fondo del salario accessorio dei dipendenti. Inoltre dai tagli previsti la Provincia ha deciso di eliminare i due buoni pasto settimanali, dovuti per legge, a partire dal prossimo mese di giugno. Questo Comitato Spontaneo, non sentendosi rappresentato dalle organizzazioni sindacali, fa presente quindi che tale decisione lascia esterrefatti per il semplice motivo che si chiedono sacrifici solamente ai lavoratori, mentre quando si tratta di problematiche attinenti la dirigenza, vedi ad esempio l'ultima indennità di posizione dei dirigenti deliberata dall'ex commissario straordinario Diliberto per un totale di 330mila euro, la situazione è sicuramente più florida nel momento in cui i fondi per tale indennità sono facilmente reperibili. Nel contestare queste indennità ai dirigenti, che poco hanno da dirigere per la mancanza di una vera e propria attività lavorativa visto e considerato che il bilancio è ridotto quasi a zero, invitiamo il commissario straordinario, Marcello Maisano, a intraprendere, finalmente, degli interventi atti a stabilire parità di trattamento tra i dirigenti e i lavoratori in maniera tale che i sacrifici vengano praticati da tutti. Ci appelliamo al commissario Maisano affinché questa nostra forma di protesta accenda i riflettori verso una situazione di malevola forma di amministrazione che ha trasferito i poteri assoluti, dopo l'uscita di scena della politica, alla classe dirigente di questo ente. Dirigenza che in questo ultimo periodo ha realizzato quello che ha voluto, non ultimo l'attribuzione della progressione orizzontale solo a pochi eletti, tra questi anche diversi rappresentanti della passata Rsu".

SICILIA24H

Aggiudicata la gara per il recupero dei rifiuti sulle strade provinciali
L'Ufficio Gare della Provincia Regionale di Agrigento, oggi Libero Consorzio Comunale, ha aggiudicato l'appalto per la raccolta e il conferimento in discarica dei rifiuti abbandonati sulle strade provinciali. Si tratta di una gara bandita dal Settore Ambiente e Territorio che consentirà di proseguire le attività di bonifica lungo le strade provinciali ed ex consortili e regionali a partire dal secondo semestre 2015 con un contratto aperto della durata di un anno.
L'appalto, dell'importo a base d'asta di 85.500,00 euro, è stato aggiudicato provvisoriamente all'impresa LVM SRL con sede a San Biagio Platani (AG) che ha offerto il ribasso del 55,0010%. Seconda in graduatoria è risultata invece l'impresa ECORECUPERI SRL con sede a San Cataldo (CL), con un ribasso del 52,5200%.
Dopo le necessarie verifiche tecniche (dotazione di mezzi adeguati, personale specializzato, ecc.) il Libero Consorzio procederà all'aggiudicazione definitiva dell'appalto, che consentirà all'impresa vincitrice di bonificare, su segnalazione dei tecnici del Libero Consorzio, le strade provinciali sulle quali, purtroppo, periodicamente ignoti abbandonano ogni sorta di rifiuti, compresi quelli speciali e pericolosi, ad esempio i contenitori in amianto, messi in sicurezza e smaltiti con particolari procedure.
Nonostante le notevoli difficoltà economiche e l'incertezza sul futuro delle ex Province Regionali, prosegue dunque l'impegno del Libero Consorzio Comunale per assicurare gli interventi di bonifica ambientale sulla complessa rete viaria interna.
LiveSicilia

Agrigento, corrono in sette
Ecco tutte le liste
di Alan David Scifo
Tutti i candidati alle elezioni
AGRIGENTO - Sono 7 i candidati sindaco agrigentini che presentano nella totalità ben 16 liste. Non si presenta alla fine Leo Pellegrino, l'ottavo probabile candidato che ha deciso di ritirarsi. Al secondo piano del Municipio di Agrigento è una mattina infuocata in cui si susseguono i vari candidati sindaco: arrivano nella prima mattinata Silvio Alessi e Peppe Di Rosa seguiti da Cirino, Arnone, Firetto, Dalli Cardillo e Marco Marcolin. L'ex sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto presenta ben 7 liste (Agrigento Cambia, Agrigento Rinasce, Sicilia Democratica, Uniti per la città, Area popolare-Ncd, Solidarietà e futuro) aggiungendo alla fine anche il Pd che ha scelto Firetto dopo varie vicissitudini e dopo aver abbandonato Silvio Alessi, il vincitore delle primarie Agrigento 2020. Il patron dell'Akragas presenta invece 4 liste (Pdr, Progetto Agrigento, Patto Per il Territorio e Forza Silvio). Una lista a testa per gli altri candidati sindaco, alcuni dei quali sono rimasti fino al termine della chiusura nei corridoi dell'affollato Palazzo San Domenico, dove giornalisti e candidati consiglieri discutevano delle elezioni post Zambuto: il clima è disteso, alcuni candidati sindaco scherzano fra di loro nonostante le opposte fazioni. Alle 12:00, a Porta di Ponte, Firetto ufficializza la sua lista di assessori: Beniamino Biondi, Mimmo Fontana e Giovanni Amico, dirigente dell'Akragas e uomo fidato di Alfano. Anche Silvio Alessi ha presentato la sua lista di assessori, sono: Peppe Vita, Piero Marchetta, Arnaldo Faro e Maria Grazia Gibilaro.


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