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Rassegna stampa del 13 maggio 2015

Giornale di SiciliaEx Provincia - Nuovagara per gli impianti sportivi Si svolgerà il prossimo 4 giugno la riapertura delle operazioni di gara per l'aggiudicazione dei lavori di manutenzione ordinaria negli impianti sportivi, edifici provinciali e nelle scuole di proprietà o concessi in uso a qualsiasi titolo al Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Nella sede di via Acrone 27 ad Agrigento, alle ore 9, in pubblica seduta, si provvederà all'esame delle imprese sottoposte a verifica, così come previsto dalle vigenti norme e all'esame delle offerte economiche pervenute. Quarantatre le imprese ammesse alla gara del sette di maggio scorso. Per i lavori relativi alla manutenzione degli immobili attualmente utilizzati era stata destinata la somma di 79 mila euro, inclusi gli edifici scolastici e gli impianti sportivi di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Si tratta di un impegno di spesa che risulta largamente ridotto rispetto agli scorsi anni, assunto a seguito del mantenimento delle competenze di legge assegnate alle ex Province Regionali, ma notevolmente ridotto a causa dell'attuale situazione finanziaria dell'Ente che sta creando preoccupazione soprattutto fra i dipendenti che temono per i loro stipendi.

LA SICILIA
Il Parco torna ad avere un organo di gestioneNella finanziaria sarà fissato in 5 il numero dei componentiIl Parco archeologico della Valle dei Templi potrà tornare ad avere un Consiglio. La possibilità sarà garantita, nei prossimi giorni, dalla pubblicazione nella Finanziaria regionale di un emendamento che dopo lunga attesa uniforma il numero dei componenti a quanto previsto dalla legge sulla "spending review",
In verità l'organo venne sciolto nel 2011 e da allora sostituito da diversi commissari regionali (I ultimo dei quali è l'attuale dirigente ai Beni culturali Gaetano Pennino) e solo nel recente passato la sua ricostituzione è rimasta bloccata, appunto, dai problemi collegati alla sua composizione e al superamento dei tetti imposti dalla legge.
Così il nuovo Consiglio sarà composto da solo 5 componenti invece che 15, con un risparmio in termini di costi, (per quanto il vecchio organo contasse circa 20mila euro annuo) ma anche in termini di operatività, trattandosi di una struttura più "snelle" rispetto a quello fino a qualche anno fa era un vero e proprio piccolo consiglio comunale.
A provvedere alla nomina dovrà essere verosimilmente Pennino nominato commissario più di un anno fa per agevolare le procedure di composizione dell'organo il quale potrà mettere mano al tutto probabilmente subito dopo la pubblicazione del documento in gazzetta ufficiale.
All'interno del Consiglio del Parco troveranno posto il sindaco del comune capoluogo, il soprintendente ai beni culturali di Agrigento e tre soggetti che saranno tutti di nomina regionale: il presidente del Consiglio e due esperti in te mediche archeologiche visto il settore di operatività
Ma cosa cambia, realmente, per il Parco?
"Con la nomina di un nuovo organo consultivo — spiega il direttore Giuseppe Parello l'ente avrà piena operatività e potrà coniare su un approccio più sistemico rispetto ai problemi anche rispetto alla programmazione a lungo e medio termine, garantendo anche un'importante azione d'indirizzo".
Con il ritorno del Consiglio del Parco, adesso, per chiudere il "quadro" delle cose fin qui rimaste in sospese, rimarrebbe solo l'approvazione definitiva del Piano del Parco. L'importante strumento di programmazione, ancora oggi, è "sospeso" a causa di un lungo "braccio di ferro" tra il Parco e la Regione.
"Il Piano — continua Parello fu adottato dal Consiglio precedente, e venne successivamente inviato all'Assessorato ai Beni culturali e quello al Territorio e Ambiente, il quale però chiese ad inizio deI 2014 di avviare le procedure per ottenere la Via e la Vas, Abbiamo presentato la nostra opposizione in tal senso ma l'Arta ha confermato la necessità di ottenere queste certificazioni, così abbiamo fornito la dovuta documentazione e siamo in attesa che il Territorio e ambiente proceda. Diciamo conclude il direttore Parello - che è stato fatto tutto quanto era in nostro dovere fare"
G C

Circa un migliaio in piazza per dire stop al precariato.
g. s.) Un migliaio di persone hanno partecipato ieri mattina alla manifestazione promossa dai sindacati confederali per chiedere, ancora una volta, che il Governo regionale e quello nazionale mettano mano una volta e per tutte alla problematica dei precari degli enti pubblici.
Un numero di partecipanti che, per molti versi, ha deluso, essendo Agrigento il punto di raccolta di tutti i manifestanti della Sicilia sud-occidentale, ma che non ha cambiato la volontà di fondo di dimostrare la rabbia di lavoratori che da anni prestano i propri indispensabili servizi in comuni, province, asp o enti regionali e che, con il passare del tempo, vedono sempre più affievolirsi le possibilità di una stabilizzazione e sempre più concreto il rischio di un mancato rinnovo dei contratti. Al loro fianco anche i sindaci, che temono di perdere un "bacino" lavorativo che è ad oggi ormai indispensabile.
"Questo - spiega il segretario provinciale della Cgil Fp, Alfonso Buscemi - è l'inizio di una mobilitazione che non potrà mai fermarsi, perché il rischio che il sistema varia in stalla è realmente dietro l'angolo. Abbiamo avuto l'esempio lampante a Favara: si sono fermati i precari e, insieme a loro, sono chiuse due importanti strutture come la piscina comunale e i cantieri del cimitero. L'attuale immobilismo e l'assenza di provvedimenti che possano storicizzare la spesa per almeno un decennio, trasferendo i con tributi ai comuni, blocca le stabilizzazioni da parte dei sindaci, che stanno raccogliendo i cacci di quella che è stata la malapolitica degli ultimi 20 anni. Noi crediamo che si debbano allentare i vinco li e provvedere alla stabilizzazione del personale". "Chiediamo con forza — spiega invece Floriana Russo Introito, Cisl Fp - che vi sia un disegno di legge regionale e nazionale attraverso il quale consentire l'avvio dei percorsi di stabilizzazione. Non sarebbe nemmeno necessario bisogna cambiare la spesa per il personale". Il grande nemico, al momento, è il tempo, giacché ogni nuova proroga, ottenuta ogni anno sempre con maggior difficoltà restringe fisicamente lo spazio di manovra per la stabilizzazione. Dopo aver "marciato" lungo il viale della Vitto ria una delegazione di sindaci e sindacalisti ha incontrato il prefetto Diomede per esporre le problematiche del settore.
Breve nota a margine, invece, merita un poco costruttivo "siparietto" che ha interessato la testa del corteo, con un rappresentante sindacale che ha rivolto pesanti offese ad un "rivale" di un'altra sigla, EI pueblo unido...

L'incontro ieri mattina fra Girgenti Acque e il Comitato per l'acqua pubblica
"La Regione rieduca i costi"
Primo vero confronto, ieri mattina, negli uffici della Prefettura di Agrigento, tra i rappresentanti di Inter. Co. Pa. il Comitato Intercomunale per la Gestione Pubblica dell'Acqua, ed i dirigenti del Girgenti acque e Ato idrico. Cera anche l'amministratore delegato della società che gestisce il servizio idrico in provincia, Marco Campione, che ha però abbandonato la riunione prima che la stessa cominciasse, infastidito dalla lunga attesa. Girgenti Acque era comunque rappresentata da Igino della Volpe, componente del cda, e Giandomenico Ponzo, direttore dell'ufficio utenze. Assente il commissario Marcello Maisano, a rappresentare il Libero Consorzio c'era il dirigente Bernardo Barone. Rosa Maria Giuffrè, capo di gabinetto della Prefettura di Agrigento, ha coordinato un incontro che il Prefetto Nicola Diomede si era impegnato ad organizzare per discutere dei temi scottanti delle tariffe del servizio idrico, dei disservizi denunciati dagli utenti e dei mancati investimenti per ristruttrare le reti idriche. Si è deciso di organizza re ulteriori incontri tematici per evitare le lungaggini e la confusione che si registra in occasione di riunioni con tante problematiche in discussione, E emersa ancora una volta la vecchia questione delle tariffe che sono tra le più care d'Italia. Girgenti acque ha ribadito la ben nota posizione dei costi legati alla necessitò di acquistare acqua da Sicilacque per compensare la mancanza delle fonti di quei Comuni che non hanno consegnato le reti idriche. "Un incontro utile — ha commentato il coordinatore del comitato Franco Zammuto — ma non positivo. Ci sono delle idee su come fare abbassa re le tariffe, tra queste la richiesta alla Regione di ridurre del 30 per cento il costo dell'acqua, in modo che si possa passare dai 70 centesimi al metro cubo di oggi a circa 50 centesimi". Ma è anche la di stanza con cui lAto idrico segue la vicenda che Zammuto ha voluto precisare: "Non è accettabile come sia sempre il gestore a rispondere alle contestazioni senza un chiarimento da parte dell'Ato. L'interlocutore dei cittadini deve essere l'Ato, che oggi è purtroppo assente".
GIUSEPPE RECCA

PREFETTURA APERTA UNA NUOVA SEZIONE
immigrati, sarà più facile ottenere lo status di rifugiato
Quella che si riversava su Trapani era una mole impressionante di richieste per il riconoscimento dello status di rifugiato politico. Una mole che finiva con il far diventare biblici i tempi burocratici, con la permanenza, in centri e strutture, di profughi per mesi e mesi.
Una situazione che ha portato anche di recente a diverse proteste di piazza proprio per la lentezza con cui andava avanti l'iter burocratico per ottenere lo status di rifugiati politici e il permesso di soggiorno. Da ieri ad Agrigento è operativa una nuova sezione della Commissione, che fa capo a Trapani, ma consente di accorciare i tempi per valutare e prendere in esame, le centinaia di domande presentate dai profughi. La nascita di questa sezione è merito del prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, che più volte aveva chiesto al Ministero di intervenire, per ridurre i tempi di attesa per chi richiede la protezione internazionale. Compongono l'ufficio, che ha sede in prefettura, otto persone. Responsabile è la dottoressa Lea Passalacqua, che si avvale della collaborazione di un dirigente della Polizia di Stato, di un dirigente del Comune e di un rappresentante dell'Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (United nations high commissioner for refugees-Unhcr), più altri quattro collaboratori.
Ieri l'ufficio è rimasto aperto tutta la giornata, e so no state esaminate alcune decine di domande. L'operatività di una commissione territoriale accelerare anche i tempi necessari alla definizione dello status del richiedente, passaggio necessario per poter poi lavorare. Una novità che viene commentata con soddisfazione dalla Prefettura, sottolineando che si tratta di un aspetto molto positivo. Fino a qualche mese fa in Sicilia c'erano due centri abilita ti per esaminare le domande. Poi questi uffici si so no intasati per il gran numero di domande arrivate, e da lì la decisione di istituire un centro ad hoc.
A. RAVANA'

Agrigentonotizie

I precari degli Enti pubblici in sciopero, corteo ad Agrigento per la stabilizzazione
Mobilitazione anche a Messina. La scelta di due manifestazioni è stata dovuta alla difficoltà, dato il crollo del viadotto Himera sull'autostrada A19, a far convergere tutti su Palermo
Elezioni Agrigento, Alessi: «Soluzioni definitive per i precari»
I contrattisti precari siciliani incrociano le braccia per l'intera giornata di domani per lo sciopero proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. Ad Agrigento tutti i lavoratori contrattualizzati a termine e del bacino Lsu presso gli enti Locali, le strutture del comparto sanità, i dipartimenti regionali della Protezione civile, dell'acqua e rifiuti e dell'ambiente, chiedono "la definitiva stabilizzazione dopo venti anni di precariato nelle pubbliche amministrazioni siciliane".
Mobilitazione anche a Messina. La scelta di due manifestazioni è stata dovuta alla difficoltà, dato il crollo del viadotto Himera sull'autostrada A19, a far convergere tutti su Palermo. In città si sono presentati i lavoratori di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, i quali si sono ritrovati in piazza Cavour, e da dove si sono mossi per raggiungere la sede della Prefettura.
"Questa giornata di sciopero - dicono i segretari generali Michele Palazzotto (Fp Cgil), Gigi Caracausi (Cisl Fp) e Enzo Tango (Uil Fpl) - rientra in un fitto calendario di iniziative che si protrarranno sino alla definitiva risoluzione della ormai pluridecennale vertenza del precariato".

Turismo ad Agrigento: il 2014 chiude in ripresa, superato il tetto di un milione e trecento mila presenze
Il totale dei 12 mesi del 2014 registra un numero complessivo di 1.305.906 di presenze con un aumento di 41.622 unità. Migliora, lievemente, anche la permanenza media per singolo turista che si attesta attorno ai tre giorni e mezzo
Confermato il trend positivo del turismo provinciale nel 2014, già segnalato nelle rilevazioni mensili dello scorso anno. Secondo i dati elaborati dall'osservatorio turistico dell'Assessorato provinciale al Turismo nel 2014 la nostra provincia, in termini di presenze nelle strutture turistiche e ricettive, ha registrato un aumento del 3,29 percento contro un calo del 2,82 percento per il 2013.
Il totale dei 12 mesi del 2014 registra un numero complessivo di 1.305.906 di presenze con un aumento di 41.622 unità. Migliora, lievemente, anche la permanenza media per singolo turista che si attesta attorno ai tre giorni e mezzo. Questo dato è stato raggiungo grazie ad una maggiore permanenza dei turisti in visita alla nostra provincia.
Infatti gli arrivi, cioè il numero di persone materialmente arrivato in provincia, sono aumentati in misura inferiore rispetto alle presenze. Anche quest'anno gli italiani trascorrono un periodo più lungo, circa 4 giorni, mentre gli stranieri si fermano, in media, intorno ai tre giorni.
La flessione registrata riguarda interamente solo il turismo straniero con un -2,92 percento di arrivi e un -4 percento delle presenze. I dati sono stati elaborati dall'Osservatorio dell'Assessorato al Turismo e saranno disponibili on-line, nel sito della provincia www.provincia.agrigento.it nel portale del turismo.
Sicilia24h

Riaperte le operazioni di gara di manutenzione negli edifici, impianti sportivi e scuole
Si svolgerà il quattro giugno la riapertura delle operazioni di gara per l'aggiudicazione dei lavori di manutenzione ordinaria negli impianti sportivi, edifici provinciali e nelle scuole di proprietà o concessi in uso a qualsiasi titolo al Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Nella sede di via Acrone n. 27 ad Agrigento, alle ore 9:00, in pubblica seduta, si provvederà all'esame delle imprese sottoposte a verifica, così come previsto dalle vigenti norme e all'esame delle offerte economiche pervenute. Quarantatre le imprese ammesse alla gara del sette di maggio scorso.
Per i lavori relativi alla manutenzione degli immobili attualmente utilizzati era stata destinata la somma di 79 mila euro, inclusi gli edifici scolastici e gli impianti sportivi di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Si tratta di un impegno di spesa che risulta largamente ridotto rispetto agli scorsi anni, assunto a seguito del mantenimento delle competenze di legge assegnate alle ex Province Regionali, ma notevolmente ridotto a causa dell'attuale situazione finanziaria dell'Ente.

Precari: in piazza per protestare
In piazza per chiedere la stabilizzazione dopo 20 anni di precariato nei servizi pubblici. In seimila hanno preso parte alle due manifestazioni - una ad Agrigento e l'altra a Messina - dello sciopero generale proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per l'intera giornata di oggi. A protestare i lavoratori contrattualizzati a termine e del bacino Lsu presso gli Enti Locali, le strutture del Comparto Sanità, dei dipartimenti regionali della Protezione Civile, dell'Acqua e Rifiuti e dell'Ambiente, e di tutti gli altri Enti regionali e territoriali utilizzatori, raggiungendo in corteo le Prefetture delle due città. "Ai prefetti - dicono i segretari generali Michele Palazzotto (Fp Cgil), Gigi Caracausi (Cisl Fp) e Enzo Tango (Uil Fpl)- abbiamo chiesto di farsi portavoce presso il governo nazionale per chiudere definitivamente la pagina del precariato con la definitiva stabilizzazione dei lavoratori, creando apposite deroghe sia al blocco delle assunzioni che ai limiti imposti al patto di stabilità. Alla Regione chiediamo invece di confermare la spesa storica dei Comuni mantenendone le risorse. La pubblica amministrazione siciliana si regge ormai da anni per buona parte sui precari, girarsi dall'altra parte non può essere la soluzione".

Osservatorio Turistico: Il 2014 chiude in ripresa. Superato il tetto di un milione e trecento mila presenze.
Confermato il trend positivo del turismo provinciale nel 2014, già segnalato nelle rilevazioni mensili dello scorso anno. Secondo i dati elaborati dall'osservatorio turistico dell'Assessorato provinciale al Turismo nel 2014 la nostra provincia, in termini di presenze nelle strutture turistiche e ricettive, ha registrato un aumento del 3,29 contro un calo del 2,82 % per il 2013.
Il totale dei 12 mesi del 2014 registra un numero complessivo di 1.305.906 di presenze con un aumento di 41.622 unità. Migliora, lievemente, anche la permanenza media per singolo turista che si attesta attorno ai tre giorni e mezzo. Questo dato è stato raggiungo grazie ad una maggiore permanenza dei turisti in visita alla nostra provincia. Infatti gli arrivi, cioè il numero di persone materialmente arrivato in provincia, sono aumentati in misura inferiore rispetto alle presenze. Anche quest'anno gli italiani trascorrono un periodo più lungo, circa 4 giorni, mentre gli stranieri si fermano, in media, intorno ai tre giorni.
La flessione registrata riguarda interamente solo il turismo straniero con un -2,92% di arrivi e un -4% delle presenze.
I dati sono stati elaborati dall'Osservatorio dell'Assessorato al Turismo e saranno disponibili on-line, nel sito della provincia www.provincia.agrigento.it nel portale del turismo.
LIveSicilia

Agrigento, precari in piazza
"Ora chiediamo certezze"
Alla manifestazione hanno partecipato lavoratori precari provenienti dai comuni delle province di Agrigento, Caltanissetta, Trapani, Enna e Palermo. Il corteo ha attraversato il centralissimo viale della Vittoria, paralizzando il traffico nella zona.
AGRIGENTO- Più di mille persone hanno partecipato questa mattina alla manifestazione indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, tenutasi ad Agrigento in piazza Cavour, per rivendicare la stabilizzazione dopo venti anni di lavori precari all'interno della pubblica amministrazione siciliane. Alla manifestazione hanno partecipato i vari lavoratori precari provenienti dai comuni delle province di Agrigento, Caltanissetta, Trapani, Enna e Palermo. Il corteo ha attraversato il centralissimo viale della Vittoria, paralizzando il traffico nella zona. In testa al corteo c'è Alfonso Buscemi, segretario provinciale di Cgil Agrigento: "La risposta dei lavoratori alla manifestazione è positiva - conferma soddisfatto Buscemi - i lavoratori sono stanchi di questa situazione di precariato che oggi è più grave che mai. Ci sono alcuni lavoratori il cui contratto è già scaduto da maggio e non è stato rinnovato". Una delle situazioni più difficili della provincia agrigentina è quella dei lavoratori del Comune di Favara: ben 69 persone impiegate in lavori esterni (manutenzione strade, verde pubblico, segnaletica stradale) sono senza contratto dal primo maggio: "Siamo alcuni contrattisti ex Lsu storici, - spiega un manifestante - il nostro contratto è scaduto il primo maggio, per la festa dei lavoratori. Adesso aspettiamo notizie da Roma, dove già una commissione si è riunita per chiedere chiarimenti al Comune e al ministero della Funzione pubblica." Tra i 69 lavoratori vi sono anche alcune donne impiegate come polizia municipale e all'ufficio anagrafe, servizi essenziali per il paese favarese che sta vivendo una situazione disastrosa.
Tra i manifestanti provenienti da fuori, anche molti sindaci, in prima fila per sostenere i propri concittadini: "Siamo qui perché reputo quella di oggi una battaglia vera - spiega Sergio Parrino, sindaco di Contessa Entellina, queste persone sono essenziali per il buon funzionamento dei comuni. Queste persone che sono presenti vivono con 800 euro al mese, non possiamo togliere i soldi a loro, ma dobbiamo toglierli a chi guadagna parecchio. Queste persone - continua con veemenza Parrino - non hanno la possibilità di trovare un altro lavoro alla loro età e in Sicilia".













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