Giornale di SiciliaEx
Provincia - Nuovagara
per gli impianti sportivi
Si
svolgerà il prossimo 4 giugno la riapertura delle operazioni di gara
per l'aggiudicazione dei lavori di manutenzione ordinaria negli
impianti sportivi, edifici provinciali e nelle scuole di proprietà o
concessi in uso a qualsiasi titolo al Libero Consorzio Comunale di
Agrigento. Nella sede di via Acrone 27 ad Agrigento, alle ore 9, in
pubblica seduta, si provvederà all'esame delle imprese sottoposte
a verifica, così come previsto dalle vigenti norme e all'esame
delle offerte economiche pervenute. Quarantatre le imprese ammesse
alla gara del sette di maggio scorso. Per i lavori relativi alla
manutenzione degli immobili attualmente utilizzati era stata destinata
la somma di 79 mila euro, inclusi gli edifici scolastici e gli
impianti sportivi di proprietà del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento. Si tratta di un impegno di spesa che risulta largamente
ridotto rispetto agli scorsi anni, assunto a seguito del mantenimento
delle competenze di legge assegnate alle ex Province Regionali, ma
notevolmente ridotto a causa dell'attuale situazione finanziaria
dell'Ente che sta creando preoccupazione soprattutto fra i
dipendenti che temono per i loro stipendi.
LA SICILIA
Il Parco torna ad avere un organo di
gestioneNella finanziaria sarà fissato in 5
il numero dei componentiIl Parco archeologico della Valle dei
Templi potrà tornare ad avere un Consiglio. La possibilità sarà
garantita, nei prossimi giorni, dalla pubblicazione nella Finanziaria
regionale di un emendamento che dopo lunga attesa uniforma il numero
dei componenti a quanto previsto dalla legge sulla "spending
review",
In verità l'organo venne sciolto nel
2011 e da allora sostituito da diversi commissari regionali (I ultimo
dei quali è l'attuale dirigente ai Beni culturali Gaetano Pennino)
e solo nel recente passato la sua ricostituzione è rimasta bloccata,
appunto, dai problemi collegati alla sua composizione e al
superamento dei tetti imposti dalla legge.
Così il nuovo Consiglio sarà composto
da solo 5 componenti invece che 15, con un risparmio in termini di
costi, (per quanto il vecchio organo contasse circa 20mila euro
annuo) ma anche in termini di operatività, trattandosi di una
struttura più "snelle" rispetto a quello fino a qualche anno fa
era un vero e proprio piccolo consiglio comunale.
A provvedere alla nomina dovrà essere
verosimilmente Pennino nominato commissario più di un anno fa per
agevolare le procedure di composizione dell'organo il quale potrà
mettere mano al tutto probabilmente subito dopo la pubblicazione del
documento in gazzetta ufficiale.
All'interno del Consiglio del Parco
troveranno posto il sindaco del comune capoluogo, il soprintendente
ai beni culturali di Agrigento e tre soggetti che saranno tutti di
nomina regionale: il presidente del Consiglio e due esperti in te
mediche archeologiche visto il settore di operatività
Ma cosa cambia, realmente, per il
Parco?
"Con la nomina di un nuovo organo
consultivo — spiega il direttore Giuseppe Parello l'ente avrà
piena operatività e potrà coniare su un approccio più sistemico
rispetto ai problemi anche rispetto alla programmazione a lungo e
medio termine, garantendo anche un'importante azione d'indirizzo".
Con il ritorno del Consiglio del Parco,
adesso, per chiudere il "quadro" delle cose fin qui rimaste in
sospese, rimarrebbe solo l'approvazione definitiva del Piano del
Parco. L'importante strumento di programmazione, ancora oggi, è
"sospeso" a causa di un lungo "braccio di ferro" tra il Parco
e la Regione.
"Il Piano — continua Parello fu
adottato dal Consiglio precedente, e venne successivamente inviato
all'Assessorato ai Beni culturali e quello al Territorio e
Ambiente, il quale però chiese ad inizio deI 2014 di avviare le
procedure per ottenere la Via e la Vas, Abbiamo presentato la nostra
opposizione in tal senso ma l'Arta ha confermato la necessità di
ottenere queste certificazioni, così abbiamo fornito la dovuta
documentazione e siamo in attesa che il Territorio e ambiente
proceda. Diciamo conclude il direttore Parello - che è stato fatto
tutto quanto era in nostro dovere fare"
G C
Circa un migliaio in piazza per dire
stop al precariato.
g. s.) Un migliaio di persone hanno
partecipato ieri mattina alla manifestazione promossa dai sindacati
confederali per chiedere, ancora una volta, che il Governo regionale
e quello nazionale mettano mano una volta e per tutte alla
problematica dei precari degli enti pubblici.
Un numero di partecipanti che, per
molti versi, ha deluso, essendo Agrigento il punto di raccolta di
tutti i manifestanti della Sicilia sud-occidentale, ma che non ha
cambiato la volontà di fondo di dimostrare la rabbia di lavoratori
che da anni prestano i propri indispensabili servizi in comuni,
province, asp o enti regionali e che, con il passare del tempo,
vedono sempre più affievolirsi le possibilità di una
stabilizzazione e sempre più concreto il rischio di un mancato
rinnovo dei contratti. Al loro fianco anche i sindaci, che temono di
perdere un "bacino" lavorativo che è ad oggi ormai
indispensabile.
"Questo - spiega il segretario
provinciale della Cgil Fp, Alfonso Buscemi - è l'inizio di una
mobilitazione che non potrà mai fermarsi, perché il rischio che il
sistema varia in stalla è realmente dietro l'angolo. Abbiamo avuto
l'esempio lampante a Favara: si sono fermati i precari e, insieme a
loro, sono chiuse due importanti strutture come la piscina comunale e
i cantieri del cimitero. L'attuale immobilismo e l'assenza di
provvedimenti che possano storicizzare la spesa per almeno un
decennio, trasferendo i con tributi ai comuni, blocca le
stabilizzazioni da parte dei sindaci, che stanno raccogliendo i cacci
di quella che è stata la malapolitica degli ultimi 20 anni. Noi
crediamo che si debbano allentare i vinco li e provvedere alla
stabilizzazione del personale". "Chiediamo con forza — spiega
invece Floriana Russo Introito, Cisl Fp - che vi sia un disegno di
legge regionale e nazionale attraverso il quale consentire l'avvio
dei percorsi di stabilizzazione. Non sarebbe nemmeno necessario
bisogna cambiare la spesa per il personale". Il grande nemico, al
momento, è il tempo, giacché ogni nuova proroga, ottenuta ogni anno
sempre con maggior difficoltà restringe fisicamente lo spazio di
manovra per la stabilizzazione. Dopo aver "marciato" lungo il
viale della Vitto ria una delegazione di sindaci e sindacalisti ha
incontrato il prefetto Diomede per esporre le problematiche del
settore.
Breve nota a margine, invece, merita un
poco costruttivo "siparietto" che ha interessato la testa del
corteo, con un rappresentante sindacale che ha rivolto pesanti offese
ad un "rivale" di un'altra sigla, EI pueblo unido...
L'incontro ieri mattina fra
Girgenti Acque e il Comitato per l'acqua pubblica
"La Regione rieduca i costi"
Primo vero confronto, ieri mattina,
negli uffici della Prefettura di Agrigento, tra i rappresentanti di
Inter. Co. Pa. il Comitato Intercomunale per la Gestione Pubblica
dell'Acqua, ed i dirigenti del Girgenti acque e Ato idrico. Cera
anche l'amministratore delegato della società che gestisce il
servizio idrico in provincia, Marco Campione, che ha però
abbandonato la riunione prima che la stessa cominciasse, infastidito
dalla lunga attesa. Girgenti Acque era comunque rappresentata da
Igino della Volpe, componente del cda, e Giandomenico Ponzo,
direttore dell'ufficio utenze. Assente il commissario Marcello
Maisano, a rappresentare il Libero Consorzio c'era il dirigente
Bernardo Barone. Rosa Maria Giuffrè, capo di gabinetto della
Prefettura di Agrigento, ha coordinato un incontro che il Prefetto
Nicola Diomede si era impegnato ad organizzare per discutere dei temi
scottanti delle tariffe del servizio idrico, dei disservizi
denunciati dagli utenti e dei mancati investimenti per ristruttrare
le reti idriche. Si è deciso di organizza re ulteriori incontri
tematici per evitare le lungaggini e la confusione che si registra in
occasione di riunioni con tante problematiche in discussione, E
emersa ancora una volta la vecchia questione delle tariffe che sono
tra le più care d'Italia. Girgenti acque ha ribadito la ben nota
posizione dei costi legati alla necessitò di acquistare acqua da
Sicilacque per compensare la mancanza delle fonti di quei Comuni che
non hanno consegnato le reti idriche. "Un incontro utile — ha
commentato il coordinatore del comitato Franco Zammuto — ma non
positivo. Ci sono delle idee su come fare abbassa re le tariffe, tra
queste la richiesta alla Regione di ridurre del 30 per cento il costo
dell'acqua, in modo che si possa passare dai 70 centesimi al metro
cubo di oggi a circa 50 centesimi". Ma è anche la di stanza con
cui lAto idrico segue la vicenda che Zammuto ha voluto precisare:
"Non è accettabile come sia sempre il gestore a rispondere alle
contestazioni senza un chiarimento da parte dell'Ato.
L'interlocutore dei cittadini deve essere l'Ato, che oggi è
purtroppo assente".
GIUSEPPE RECCA
PREFETTURA APERTA UNA NUOVA SEZIONE
immigrati, sarà più facile
ottenere lo status di rifugiato
Quella che si riversava su Trapani era
una mole impressionante di richieste per il riconoscimento dello
status di rifugiato politico. Una mole che finiva con il far
diventare biblici i tempi burocratici, con la permanenza, in centri e
strutture, di profughi per mesi e mesi.
Una situazione che ha portato anche di
recente a diverse proteste di piazza proprio per la lentezza con cui
andava avanti l'iter burocratico per ottenere lo status di
rifugiati politici e il permesso di soggiorno. Da ieri ad Agrigento è
operativa una nuova sezione della Commissione, che fa capo a Trapani,
ma consente di accorciare i tempi per valutare e prendere in esame,
le centinaia di domande presentate dai profughi. La nascita di questa
sezione è merito del prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, che più
volte aveva chiesto al Ministero di intervenire, per ridurre i tempi
di attesa per chi richiede la protezione internazionale. Compongono
l'ufficio, che ha sede in prefettura, otto persone. Responsabile è
la dottoressa Lea Passalacqua, che si avvale della collaborazione di
un dirigente della Polizia di Stato, di un dirigente del Comune e di
un rappresentante dell'Alto commissariato delle nazioni unite per i
rifugiati (United nations high commissioner for refugees-Unhcr), più
altri quattro collaboratori.
Ieri l'ufficio è rimasto aperto
tutta la giornata, e so no state esaminate alcune decine di domande.
L'operatività di una commissione territoriale accelerare anche i
tempi necessari alla definizione dello status del richiedente,
passaggio necessario per poter poi lavorare. Una novità che viene
commentata con soddisfazione dalla Prefettura, sottolineando che si
tratta di un aspetto molto positivo. Fino a qualche mese fa in
Sicilia c'erano due centri abilita ti per esaminare le domande. Poi
questi uffici si so no intasati per il gran numero di domande
arrivate, e da lì la decisione di istituire un centro ad hoc.
A. RAVANA'
Agrigentonotizie
I precari degli Enti pubblici in
sciopero, corteo ad Agrigento per la stabilizzazione
Mobilitazione anche a Messina. La
scelta di due manifestazioni è stata dovuta alla difficoltà, dato
il crollo del viadotto Himera sull'autostrada A19, a far convergere
tutti su Palermo
Elezioni Agrigento, Alessi: «Soluzioni
definitive per i precari»
I contrattisti precari siciliani
incrociano le braccia per l'intera giornata di domani per lo sciopero
proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. Ad Agrigento tutti i
lavoratori contrattualizzati a termine e del bacino Lsu presso gli
enti Locali, le strutture del comparto sanità, i dipartimenti
regionali della Protezione civile, dell'acqua e rifiuti e
dell'ambiente, chiedono "la definitiva stabilizzazione dopo
venti anni di precariato nelle pubbliche amministrazioni siciliane".
Mobilitazione anche a Messina. La
scelta di due manifestazioni è stata dovuta alla difficoltà, dato
il crollo del viadotto Himera sull'autostrada A19, a far convergere
tutti su Palermo. In città si sono presentati i lavoratori di
Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani, i quali si sono
ritrovati in piazza Cavour, e da dove si sono mossi per raggiungere
la sede della Prefettura.
"Questa giornata di sciopero -
dicono i segretari generali Michele Palazzotto (Fp Cgil), Gigi
Caracausi (Cisl Fp) e Enzo Tango (Uil Fpl) - rientra in un fitto
calendario di iniziative che si protrarranno sino alla definitiva
risoluzione della ormai pluridecennale vertenza del precariato".
Turismo ad Agrigento: il 2014 chiude
in ripresa, superato il tetto di un milione e trecento mila presenze
Il totale dei 12 mesi del 2014
registra un numero complessivo di 1.305.906 di presenze con un
aumento di 41.622 unità. Migliora, lievemente, anche la permanenza
media per singolo turista che si attesta attorno ai tre giorni e
mezzo
Confermato il trend positivo del
turismo provinciale nel 2014, già segnalato nelle rilevazioni
mensili dello scorso anno. Secondo i dati elaborati dall'osservatorio
turistico dell'Assessorato provinciale al Turismo nel 2014 la nostra
provincia, in termini di presenze nelle strutture turistiche e
ricettive, ha registrato un aumento del 3,29 percento contro un calo
del 2,82 percento per il 2013.
Il totale dei 12 mesi del 2014 registra
un numero complessivo di 1.305.906 di presenze con un aumento di
41.622 unità. Migliora, lievemente, anche la permanenza media per
singolo turista che si attesta attorno ai tre giorni e mezzo. Questo
dato è stato raggiungo grazie ad una maggiore permanenza dei turisti
in visita alla nostra provincia.
Infatti gli arrivi, cioè il numero di
persone materialmente arrivato in provincia, sono aumentati in misura
inferiore rispetto alle presenze. Anche quest'anno gli italiani
trascorrono un periodo più lungo, circa 4 giorni, mentre gli
stranieri si fermano, in media, intorno ai tre giorni.
La flessione registrata riguarda
interamente solo il turismo straniero con un -2,92 percento di arrivi
e un -4 percento delle presenze. I dati sono stati elaborati
dall'Osservatorio dell'Assessorato al Turismo e saranno disponibili
on-line, nel sito della provincia www.provincia.agrigento.it nel
portale del turismo.
Sicilia24h
Riaperte le operazioni di gara di
manutenzione negli edifici, impianti sportivi e scuole
Si svolgerà il quattro giugno la
riapertura delle operazioni di gara per l'aggiudicazione dei lavori
di manutenzione ordinaria negli impianti sportivi, edifici
provinciali e nelle scuole di proprietà o concessi in uso a
qualsiasi titolo al Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Nella
sede di via Acrone n. 27 ad Agrigento, alle ore 9:00, in pubblica
seduta, si provvederà all'esame delle imprese sottoposte a
verifica, così come previsto dalle vigenti norme e all'esame
delle offerte economiche pervenute. Quarantatre le imprese ammesse
alla gara del sette di maggio scorso.
Per i lavori relativi alla manutenzione
degli immobili attualmente utilizzati era stata destinata la somma di
79 mila euro, inclusi gli edifici scolastici e gli impianti sportivi
di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Si tratta di un impegno di spesa che
risulta largamente ridotto rispetto agli scorsi anni, assunto a
seguito del mantenimento delle competenze di legge assegnate alle ex
Province Regionali, ma notevolmente ridotto a causa dell'attuale
situazione finanziaria dell'Ente.
Precari: in piazza per protestare
In piazza per chiedere la
stabilizzazione dopo 20 anni di precariato nei servizi pubblici. In
seimila hanno preso parte alle due manifestazioni - una ad
Agrigento e l'altra a Messina - dello sciopero generale
proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl per l'intera giornata di
oggi. A protestare i lavoratori contrattualizzati a termine e del
bacino Lsu presso gli Enti Locali, le strutture del Comparto Sanità,
dei dipartimenti regionali della Protezione Civile, dell'Acqua e
Rifiuti e dell'Ambiente, e di tutti gli altri Enti regionali e
territoriali utilizzatori, raggiungendo in corteo le Prefetture delle
due città. "Ai prefetti - dicono i segretari generali Michele
Palazzotto (Fp Cgil), Gigi Caracausi (Cisl Fp) e Enzo Tango (Uil
Fpl)- abbiamo chiesto di farsi portavoce presso il governo nazionale
per chiudere definitivamente la pagina del precariato con la
definitiva stabilizzazione dei lavoratori, creando apposite deroghe
sia al blocco delle assunzioni che ai limiti imposti al patto di
stabilità. Alla Regione chiediamo invece di confermare la spesa
storica dei Comuni mantenendone le risorse. La pubblica
amministrazione siciliana si regge ormai da anni per buona parte sui
precari, girarsi dall'altra parte non può essere la soluzione".
Osservatorio Turistico: Il 2014
chiude in ripresa. Superato il tetto di un milione e trecento mila
presenze.
Confermato il trend positivo del
turismo provinciale nel 2014, già segnalato nelle rilevazioni
mensili dello scorso anno. Secondo i dati elaborati dall'osservatorio
turistico dell'Assessorato provinciale al Turismo nel 2014 la
nostra provincia, in termini di presenze nelle strutture turistiche e
ricettive, ha registrato un aumento del 3,29 contro un calo del 2,82
% per il 2013.
Il totale dei 12 mesi del 2014 registra
un numero complessivo di 1.305.906 di presenze con un aumento di
41.622 unità. Migliora, lievemente, anche la permanenza media per
singolo turista che si attesta attorno ai tre giorni e mezzo. Questo
dato è stato raggiungo grazie ad una maggiore permanenza dei turisti
in visita alla nostra provincia. Infatti gli arrivi, cioè il numero
di persone materialmente arrivato in provincia, sono aumentati in
misura inferiore rispetto alle presenze. Anche quest'anno gli
italiani trascorrono un periodo più lungo, circa 4 giorni, mentre
gli stranieri si fermano, in media, intorno ai tre giorni.
La flessione registrata riguarda
interamente solo il turismo straniero con un -2,92% di arrivi e un
-4% delle presenze.
I dati sono stati elaborati
dall'Osservatorio dell'Assessorato al Turismo e saranno
disponibili on-line, nel sito della provincia
www.provincia.agrigento.it nel portale del turismo.
LIveSicilia
Agrigento, precari in piazza
"Ora chiediamo certezze"
Alla manifestazione hanno
partecipato lavoratori precari provenienti dai comuni delle province
di Agrigento, Caltanissetta, Trapani, Enna e Palermo. Il corteo ha
attraversato il centralissimo viale della Vittoria, paralizzando il
traffico nella zona.
AGRIGENTO- Più di mille persone hanno
partecipato questa mattina alla manifestazione indetta dai sindacati
Cgil, Cisl e Uil, tenutasi ad Agrigento in piazza Cavour, per
rivendicare la stabilizzazione dopo venti anni di lavori precari
all'interno della pubblica amministrazione siciliane. Alla
manifestazione hanno partecipato i vari lavoratori precari
provenienti dai comuni delle province di Agrigento, Caltanissetta,
Trapani, Enna e Palermo. Il corteo ha attraversato il centralissimo
viale della Vittoria, paralizzando il traffico nella zona. In testa
al corteo c'è Alfonso Buscemi, segretario provinciale di Cgil
Agrigento: "La risposta dei lavoratori alla manifestazione è
positiva - conferma soddisfatto Buscemi - i lavoratori sono
stanchi di questa situazione di precariato che oggi è più grave che
mai. Ci sono alcuni lavoratori il cui contratto è già scaduto da
maggio e non è stato rinnovato". Una delle situazioni più
difficili della provincia agrigentina è quella dei lavoratori del
Comune di Favara: ben 69 persone impiegate in lavori esterni
(manutenzione strade, verde pubblico, segnaletica stradale) sono
senza contratto dal primo maggio: "Siamo alcuni contrattisti ex Lsu
storici, - spiega un manifestante - il nostro contratto è scaduto il
primo maggio, per la festa dei lavoratori. Adesso aspettiamo notizie
da Roma, dove già una commissione si è riunita per chiedere
chiarimenti al Comune e al ministero della Funzione pubblica." Tra
i 69 lavoratori vi sono anche alcune donne impiegate come polizia
municipale e all'ufficio anagrafe, servizi essenziali per il paese
favarese che sta vivendo una situazione disastrosa.
Tra i manifestanti provenienti da
fuori, anche molti sindaci, in prima fila per sostenere i propri
concittadini: "Siamo qui perché reputo quella di oggi una
battaglia vera - spiega Sergio Parrino, sindaco di Contessa
Entellina, queste persone sono essenziali per il buon funzionamento
dei comuni. Queste persone che sono presenti vivono con 800 euro al
mese, non possiamo togliere i soldi a loro, ma dobbiamo toglierli a
chi guadagna parecchio. Queste persone - continua con veemenza
Parrino - non hanno la possibilità di trovare un altro lavoro alla
loro età e in Sicilia".