agrigentoflash.it
Ex Provincia, dipendenti in stato di
agitazione.
L'assemblea dei dipendenti del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento ha deciso di proclamare lo stato di
agitazione per denunciare la grave crisi economico- finanziaria
dell'Ente che si trova nella condizione di non potere assicurare i
servizi obbligatori previsti dalla legge in favore dei
cittadini/utenti della nostra provincia quali scuole medie superiori,
strade provinciali, servizi ai portatori di handicap e nel contempo
rischia di non potere più assicurare gli stipendi ai lavoratori nei
prossimi mesi. L'assemblea ha stabilito di aderire al comitato di
coordinamento dei Liberi Consorzi Comunali della Sicilia per portare
avanti una piattaforma di lotta comune a livello regionale e
nazionale e ha approvato il documento redatto lo scorso 8 maggio a
Caltanissetta. Intanto domani i lavoratori si riuniranno in assemblea
alle ore 10:00 in contemporanea con tutti i dipendenti siciliani dei
Liberi Consorzi, mentre per lunedì 18 maggio la RSU ha invitato i
deputati regionali della provincia per discutere sulla riforma dei
Liberi Consorzi e sulla mancanza di risorse finanziare. I dipendenti
hanno infine deciso di partecipare alla manifestazione regionale che
si terrà a fine mese a Palermo. Un documento elaborato dalla RSU
sarà consegnato nei prossimi giorni alle massime autorità per
denunciare lo stato di grave crisi del Libero Consorzio Comunale di
Agrigento.
Gds.it
Esuberi nelle Province,.
Madia: "Se
necessario, interverrà lo Stato"
«Abbiamo
un'apertura di credito nei confronti dei territori ma se non fanno
bene il loro lavoro,
in ultima istanza, sappiamo che abbiamo le risorse e gli strumenti
per ricollocare noi, dallo Stato, le persone». Lo ha detto il
ministro della P.A. Marianna Madia, parlando dell'operazione per
gestire la mobilità dei dipendenti delle Province.
Rispondendo
alle domande dei parlamentari in commissione Semplificazione, Madia
ricorda come nella legge di stabilità «siano state bloccate tutte
le assunzioni e
quindi le relative risorse che ci sono e sono lì». Quindi,
sottolinea il ministro, ci sono i fondi, «non è giusto usare la
parola tesoretto, che è abusata, ma abbiamo le risorse per
ricollocare» i dipendenti delle Province.
Il
ministro ha inoltre evidenziato la «complessità delle operazioni di
mobilità, che coinvolge circa 20 mila persone,
ed è la più importante della storia italiana». Ora, spiega,
«stiamo dicendo alle Regioni di sbrigarsi a fare le leggi
regionali», così da definire le funzioni e i dipendenti che vengono
loro trasferiti. Quindi, aggiunge il ministro, «se riescono i
territori, passando per le leggi regionali che ridisegnano le
funzioni sulla base della riforma Delrio, è meglio, perchè ne
beneficia il territorio stesso».
Tuttavia
se ciò non dovesse accadere, avverte Madia, «ci siamo tutelati,
abbiamo le risorse e anche gli strumenti» visto
che «abbiamo anche aperto il portale» per gestire la mobilità
. Il ministro ha in questo modo ribadito
l'obiettivo: «Garantire tutti le lavoratrici e tutti i lavoratori
delle Province italiane, assicurando stipendio e lavoro».
«L'orizzonte
che ci siamo dati per completare il percorso è la fine del
2016», non
a caso nella legge di stabilità «abbiamo bloccato le assunzioni per
tutto il 2015 e tutto il 2016», così da avere le risorse per
ricollocare i dipendenti delle Province in eccedenza.
Provincia
di Agrigento, dipendenti in stato di agitazione
AGRIGENTO.
La mancanza di prospettive ed
un futuro sempre più incerto hanno spinto i dipendenti dell'ex
Provincia a proclamare lo stato di agitazione. A decidere questa
forma di protesta è stata l'assemblea dei dipendenti del Libero
Consorzio comunale per denunciare la grave crisi
economico-finanziaria dell'Ente che si trova nella condizione di
non potere assicurare i servizi obbligatori previsti dalla legge in
favore dei cittadini e utenti della provincia.
L'ex
Provincia ha infatti competenze sulle scuole medie superiori,
strade provinciali, servizi ai portatori di handicap e per la crisi
finanziaria rischia anche di non potere più assicurare gli stipendi
ai lavoratori nei prossimi mesi. L'assemblea ha stabilito di
aderire al comitato di coordinamento dei Liberi Consorzi comunali
della Sicilia per portare avanti una piattaforma di lotta comune a
livello regionale e nazionale e ha approvato il documento redatto lo
scorso 8 maggio a Caltanissetta.
Scrivolibero.it
Progetto Tartalife
Si è svolto ad Ancona nella sede
dell'Istituto di Scienze Marine del CNR l'incontro con il monitor
di progetto (in rappresentanza della Commissione Europea) dei partner
del progetto comunitario "Tartalife - Riduzione della mortalità
della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale",
finanziato dall'Unione Europea con il contributo, pari al 75% del
budget totale, dello strumento finanziario LIFE della Commissione
Europea. All'incontro hanno partecipato i funzionari del Settore
Ambiente della Provincia Regionale di Agrigento, oggi Libero
Consorzio Comunale, partner del progetto, e i rappresentanti degli
altri partner, ovvero il CNR-ISMAR (ente capofila), Ente Parco
Nazionale dell'Asinara, Fondazione Cetacea, CTS, AMP Isole Egadi,
Legambiente, AMP Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e
Linosa) e Consorzio UNIMAR. La riunione è servita per esaminare il
buon andamento del progetto, i cui risultati saranno trasmessi dal
monitor alla Commissione Europea per valutare lo stato e l'efficacia
delle diverse azioni sperimentali. Azioni finalizzate a trovare
soluzioni in grado, se non di eliminare, di ridurre fortemente
l'impatto dei vari sistemi di pesca sulla popolazione mediterranea
della Tartaruga marina Caretta caretta, specie prioritaria inserita
nella Direttiva "Habitat" e protetta da numerose Convenzioni
internazionali. La pesca professionale è, infatti, nel Mediterraneo
la principale minaccia per la sopravvivenza della specie, sottoposta
ogni anno a pesanti prelievi accidentali con reti a strascico e da
posta e con i palangari. Stime abbastanza realistiche parlano di
circa 200.000 esemplari catturati in ogni stagione di pesca, un dato
impressionante che non può non incidere pesantemente sulle
popolazioni della Caretta caretta. Nell'incontro sono stati
confermati i progressi sul fronte delle sperimentazioni, effettuati
anche con diversi test in imbarcazioni professionali, sull'efficacia
dei TED (acronimo di Turtle Excluder Devices) nella pesca con reti a
strascico, degli ami circolari al posto di quelli ad uncino nella
pesca con i palangari, di nasse modificate e di deterrenti luminosi.
Una ricerca continua del compromesso tra esigenze di conservazione e
esigenze dei pescatori. Il Libero Consorzio ha comunicato
l'aggiudicazione delle gare per il potenziamento del centro di
recupero della fauna selvatica Cattolica Eraclea, protagonista di
molti recuperi di tartarughe ferite, che è una delle azioni previste
dal Tartalife. Ricordiamo che, attualmente, la provincia di Agrigento
può contare anche sul centro di recupero di Linosa, regolarmente
funzionante, mentre si prevedono tempi più lunghi per l'attivazione
del Centro di Lampedusa, considerato che il Comune di Lampedusa dovrà
procedere alla variazione di destinazione d'uso dell'immobile
individuato dall'Area Marina Protetta per l'adeguamento a
presidio veterinario.
Sicilia24h.it
Aggiudicata gara per la manutenzione
delle strade provinciali
Continua senza soste l'attività
dell'Ufficio Gare della Provincia Regionale di Agrigento, oggi
Libero Consorzio Comunale, che ha aggiudicato in via provvisoria un
appalto per la manutenzione straordinaria ed eliminazione delle
condizioni di pericolo e messa in sicurezza delle strade provinciali.
La gara, dell'importo di 255.618,32
euro, è stata aggiudicata all'impresa MANNO ANGELO con sede
ad Agira (EN) che ha offerto un ribasso del 37,2778%. All'importo
netto dell'aggiudicazione occorrerà aggiungere 5.167,50 euro per
oneri di sicurezza non soggetti a ribasso. Seconda in
graduatoria è risultata invece l'impresa FEGOTTO COSTRUZIONI S.A.S
DI GIUSEPPE CRUCIATA E C. (ribasso del 37,2180%).
Dopo le necessarie verifiche tecniche
il Libero Consorzio procederà all'aggiudicazione definitiva
dell'appalto, che consentirà di effettuari gli urgenti lavori
sulle strade provinciali ed ex consortili danneggiate e assicurarne
il ripristino delle normali condizioni di percorrenza.
Continua, dunque, l'impegno del
Libero Consorzio Comunale, nonostante le esigue risorse finanziarie a
disposizione e i continui tagli ai trasferimenti di Stato e Regione,
per migliorare la difficile situazione della viabilità interna, in
particolare in seguito ai danni riportati in seguito agli eventi
atmosferici dello scorso inverno.
Proclamato lo stato di agitazione dei
dipendenti del Libero Consorzio
L'assemblea dei dipendenti del Libero
Consorzio Comunale di Agrigento ha deciso di proclamare lo stato di
agitazione per denunciare la grave crisi economico-finanziaria
dell'Ente che si trova nella condizione di non potere assicurare i
servizi obbligatori previsti dalla legge in favore dei
cittadini/utenti della nostra provincia quali scuole medie superiori,
strade provinciali, servizi ai portatori di handicap e nel contempo
rischia di non potere più assicurare gli stipendi ai lavoratori nei
prossimi mesi.
L'assemblea ha stabilito di aderire
al comitato di coordinamento dei Liberi Consorzi Comunali della
Sicilia per portare avanti una piattaforma di lotta comune a livello
regionale e nazionale e ha approvato il documento redatto lo scorso 8
maggio a Caltanissetta. Intanto domani i lavoratori si
riuniranno in assemblea alle ore 10:00 in contemporanea con tutti i
dipendenti siciliani dei Liberi Consorzi, mentre per lunedì 18
maggio la RSU ha invitato i deputati regionali della provincia per
discutere sulla riforma dei Liberi Consorzi e sulla mancanza di
risorse finanziare. I dipendenti hanno infine deciso di
partecipare alla manifestazione regionale che si terrà a fine mese a
Palermo.
Un documento elaborato dalla RSU sarà
consegnato nei prossimi giorni alle massime autorità per denunciare
lo stato di grave crisi del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
LASICILIACONSORZIO UNIVERSITARIOIL PROBLEMA SONO SEMPRE I SOLDILa scadenza è dietro l'angolo, ma al momento di atti ufficiali non ce ne sono, sebbene non manchino le rassicurazioni.
Entro fine maggio, infatti, il Consorzio universitario di Agrigento dovrà superare la "boa" costituita dalla presentazione del piano del offerta formativa, il quale, ovviamente, dovrà poggiare sulla garanzia delle copertura economica dei cosiddetti 'costi standard".
"L'offerta attuale è confermata, almeno per ora — ci ha risposto il presidente Maria Immordino -. Abbiamo avuto modo di confrontarci su questo con il rettore un paio di giorni fa e tutto al momento sembra assolutamente con fermato"
Di scritto però al momento non c'è nulla, nato che il Cda non si e ancora riunito sull'argomento e considerato che bisognerà fare i conti con le risorse economiche, se dall'Ars hanno inserito in Finanziaria il contributo straordinario da 800mila euro ("fondi - ribadisce Immordino -vincolati per il Consorzio e non possono andare da nessuna parte"), il Libero consorzio, ad un passo dal dissesto, ha formalmente ribadito che sarà necessario da parte della regione garantire oltre al milione e duecentomila euro di contributo ordinario altrettante risorse per garantire la presenza nel l'Assemblea dei soci. Assemblea che ancora oggi è monca anche per il mancato rientro della Camera di commercio e che, quindi, continua a non essere convocata da dicembre. Cupa, comunque, starebbe continuando a lavorare sui progetti aggiuntivi, come ad esempio quelli in collaborazione con il ministero dell'Interno, nel tentativo di recuperare nuove risorse
Kore: c'è ma non si vede?
Dalla pubblicazione da parte del nostro giornale di un articolo nel quale si "registrava" l'interesse della Kore di Enna per l'università agrigentina, secondo "rumors" sono stati avviati contatti assolutamente riservati per non dite "carbonari".
A smentirli categoricamente è in primis il presidente del Consorzio universitario di Agrigento Immordino: "Se ci sono state — ha detto - non sono passate né da me o né da componenti del consiglio di amministrazione",.Sulla stessa linea è sostanzialmente il suo collega ennese, il professor Cataldo Salerno, il quale però continua ad essere possibilista su questo "matrimonio",
"Se c'è stato un contatto non è stato con me - spiega - noi rimaniamo comunque aperti a questa possibilità, per quanto in questo mo mento il Consorzio ha un rapporto con l'università di Palermo sul quale non vogliamo interferire. Sono cose che vanno ovviamente discusse in tre,. Con Caltanissetta, ad esempio, ne discutiamo da un bel pò insieme all'Unipa, ad Agrigento questo non è stato ancora fatto".
Gioacchino Schicchi
Ex provincia. I dipendenti temono per il futuro e hanno indetto lo stato di agitazioneAl netto delle rassicurazioni periodiche da parte della Regione sul futuro degli enti d area vasta, c'è "agitazione" tra i dipendenti dell'ex Provincia regionale di Agrigento.
Da ieri, infatti, il personale ha avviato un vero e proprio pei corso di lotta (come si sta facendo anche in altri territori in Sicilia) per chiedere chiarezza allo Stato sui tagli e perché l'Ente avvii un percorso di" morigerazione" rispetto alle spese anche del comparto della dirigenza. Del lesto, come è noto, le notizie non sono buone e, già a luglio, potrebbero venire meno le risorse necessarie a far fronte agli stipendi dei dipendenti.
Così i lavoratori si sono riuniti ieri mattina in un'affollata assemblea alla presenza delle Rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, proclamando lo stato di agitazione e annunciando per oggi un'altra riunione, e annunciando, per lunedì 18 maggio, un incontro con la deputazione regionale agrigentina "per discutere - dicono - sulla riforma dei Liberi Consorzi e sulla mancanza di risorse economiche e valutare la possibilità di chiedere l'adozione di norme che garantiscono i posti di lavoro, come ad esempio quelle che tutelano già i lavoratori de comparto istruzione e ottenere la proroga fino al 2019 delle norme sul prepensionamento in caso di esubero finanziario, categoria quest'ultima in cui rientrerebbe anche Agrigento.
La mancanza di risorse, dovuta alla legge di stabilità nazionale, che taglia solo per questo anno di oltre sette milioni le somme a disposizione del Libero consorzio, nei giorni scorsi ha portato il dirigente del settore finanziario e il segretario generale a produrre una "segnalazione obbligatoria dei fatti e delle valutazioni sull'andamento delle entrate e delle spese correnti che pregiudichino gli equilibri di bilancio" nel quale, tra le altre cose, si sosteneva che "le spese del personale in atto sostenute sono ormai incompatibili con le effettive risorse disponibili e devono, necessariamente, essere ridotte ulteriormente". Tagli che però le Rsu con testano nei merito rispetto alle scelte a loro parere "di parte" realizzate.
"In fase di contrattazione -spiega il coordinatore delle rappresentanze sindacali unitarie, Luigi Bottone - la dirigenza ci ha chiesto dei sacrifici sul fondo del personale, per un ammontare di circa 800mila euro dei quali 300mila derivanti dal taglio dei buoni pasto, limitando però il taglio del fondo della dirigenza solo alle somme derivanti dal pensionamento di un dirigente dell'Ente. Per questo - prosegue - non abbiamo autorizzato di proseguire con questo piano, attendendo di essere riconvocati per trovare un punto d'in contro,