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Rassegna stampa del 14 e 15 luglio 2015

gds.it

La Scala dei Turchi spot ed emblema della Sicilia
La Scala dei Turchi diventa emblema della Regione Siciliana.  L'immagine della meravigliosa scogliera di marna bianca agrigentina svetta sulle gigantografie all'aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci di Roma e non solo. Si tratta di una campagna pubblicitaria promossa dall'assessore regionale al Turismo Cleo Li Calzi. Se in passato a rappresentare la Sicilia erano le foto dell'Etna, del Teatro di Taormina e della Valle dei Templi, adesso è la Scala dei Turchi a rappresentare un valore aggiunto per un'isola già ricca di paesaggi variegati e di monumenti dalla storia millenaria. Il poster che ritrae la parete rocciosa che si erge a picco sul mare lungo la costa agrigentina compresa tra Realmonte e Porto Empedocle, è destinato a catturare l'attenzione di milioni di passeggeri intransito non solo a Fiumicino ma anche in altri aeroporti internazionali europei e in luoghi dove si snodano enormi flussi di turisti, come fermate dei bus e stazioni. Del resto, la fale sia costituita da uno sperone di marna bianca prominente sul mare, le cui falde degradanti a strato conferiscono quell'aspetto suggestivo, sono state capaci di catturare l'attenzione di chiunque, perfino i produttori della fortunata serie televisiva in onda su Raiuno «Il giovane Montalbano», in cui luoghi vengono citati dallo scrittore Andrea Cammilleri.

Da domani visite notturne nella valle
Le porte della Valle dei Templi, in orario notturno, stanno per riaprirsi. Dal 16 al 28 luglio il pubblico potrà intrattenersi all'interno della via Sacra anche dopo il tramonto: l'orario di chiusura, infatti, viene posticipato per consentire di ammirare da vicino i templi illuminati. Uno scenario unico che diventa ancora più suggestivo quando tramonta il sole e si accendono le luci. La Valle dei Templi rimane aperta tuttii giorni dalle 8 alle 19. Nelle giornati di apertura serale si potrà rimanere fino alle 22 nei giorni feriali e fino alle 23 nei festivi e prefestivi con un'ora supplementare di tolleranza per consentire l'uscita dall'area archeologica. Le biglietterie sono quelle del tempio di Giunone e di contrada Sant'Anna.

livesicilia.it

Viadotto Himera sull'
A 19
Via libera da parte delle tre Conferenze di Servizi ai lavori previsti dal piano del commissario delegato per le attività emergenziali conseguenti alla frana che ha investito il viadotto Himera 1, Marco Guardabassi. Le Conferenze dei servizi, convocate oggi a Palermo dal commissario presso la sede del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per la Sicilia e la Calabria, sono state necessarie per ottenere tutte le autorizzazioni, concessioni, nulla-osta e assensi da parte dei competenti enti e amministrazioni: Regione Siciliana con gli assessorati e gli uffici interessati, i comuni di Caltavuturo e Scillato, la Provincia regionale di Palermo, l'Ente Parco delle Madonie, il Comando regione militare Sud del Ministero della difesa, Anas, Telecom Italia ed Enel. Il Commissario potrà ora procedere - anche anticipando il crono-programma indicato nel piano approvato a fine giugno dal Capo del Dipartimento della Protezione civile - all'approvazione dei progetti consentendo quindi ad Anas, soggetto attuatore, di procedere all'affidamento dei lavori delle tre opere principali previste: la decostruzione della carreggiata danneggiata in direzione di Catania, l'adeguamento della strada provinciale 24 alle condizioni necessarie per la circolazione del traffico veicolare autostradale e la realizzazione della rampa di accesso in autostrada nella carreggiata in direzione di Catania dell'autostrada A19.


sicilia24h.it

Polo Universitario di Agrigento: derubata la sua potenzialità culturale
Dopo mesi di tira e molla, chiude o non chiude, si è giunti alla conclusione che il Polo rimarrà aperto. Soluzione, questa, formalizzata dal ministro agrigentino Alfano, che fin qui sembra aver fatto un buon lavoro per risolvere questo problema. Ma leggendo la nota del ministro ci siamo accorti che il Polo si rimarrà aperto, ma come Polo di cultura dell'immigrazione.
Ora, ammettendo che non abbiamo ben compreso che cosa intendesse l'inquilino del quirinale ci chiediamo, perché trasformare un Polo Universitario in un centro di evangelizzazione alla cultura dei flussi immigratori?
Vogliamo ricordare al ministro che il territorio agrigentino non è noto solo per avere il primato di sbarchi di profughi e di avere centri di accoglienza di proprietà divolti noti.
Anzi, possiamo vantarci di un potenziale, non sfruttato, concentramento massiccio di cultura, basti pensare alla valle dei templi, la casa di Pirandello, antichi castelli come il castello Luna a Sciacca, ecc...
Proponiamo, dunque, al ministro di ritirare la sua incomprensibile soluzione per il salvataggio del polo Universitario per sostituirlo con una soluzione concentrata sulla cultura che il territorio agrigentino possiede.


Siciliaonpress


Cisl: Agrigento, acqua e rifiuti servizi da rinegoziare
Sono sotto gli occhi di tutti ma nessuno vuole mettere al centro del dibattito i problemi che stanno affliggendo le famiglie agrigentine. Parliamo del servizio idrico integrato (Girgenti Acque per intenderci) ed il servizio di spazzamento e raccolta rifiuti.
In entrambi i casi le tariffe sono economicamente insostenibili, eccessive, la qualità del servizio e' scadente nonostante le aziende rappresentino in provincia le uniche realtà che producono "ricchezza", ottenuta da tariffe imposte ai cittadini, attraverso costi di gestione fuori controllo.
L'acqua, risorsa e fonte di vita, oggi è diventa business. Basta pensare quanto ci costa quella che "saltuariamente", non potabile, arriva nelle nostre case.
Il dibattito aperto, acqua pubblica o privata non è un dubbio da sciogliere nella gestione tecnico-amministrativa del fornitore ma è piuttosto, ben altro il problema- dichiara Maurizio Saia segretario della Cisl Agrigentina.
In questi giorni per le vie cittadine si incontrano tante autobotti che forniscono acqua ai cittadini rimasti a secco per l'inefficienza del servizio ma da dove arriva quest'acqua?Chi la compra e quanto costa? Può essere commercializzata? Tutte domande a cui qualcuno dovrebbe rispondere. Chiudere gli occhi e far finta di niente significa essere complici e favorire un sistema sbagliato. La gestione privata, doveva migliorare quello che il pubblico non riusciva a garantire, forse qualcosa è cambiato ma non tanto da tollerarne costi e inefficienze.
Dei depuratori neanche a parlare, tutto come prima, il mare, ad esempio, e' sempre meno balneabile.
L'altro tema di attualità è il servizio di spazzamento e raccolta rifiuti.
Tutti scontenti: i lavoratori che rischiano il posto di lavoro, il Comune che sborsa una montagna di euro, la ditta che dovrebbe garantire il servizio con un numero insufficiente di dipendenti che in caso di assenza non possono essere sostituiti, la città sporca ed i soliti poveri e martoriati cittadini che pagano la spazzatura da smaltire che altri rivendono a prezzi esorbitanti.
In entrambi i casi, sia che si parli d'acqua che d'immondizia, si tratta di una eredità indesiderata, lasciata da una politica sconsiderata che ha utilizzato il bene comune per fini individuali.
Proviamo ad analizzare il lato positivo dei due appalti? - si chiede Il segretario Maurizio Saia- Qualcuno direbbe l'occupazione; bene: il gestore del servizio idrico integrato annovera 250 dipendenti, più altri 80 circa di una società partecipata per un costo che supera i 7 milioni di euro (14 miliardi in lire), dipendenti che spalmati sui comuni serviti, in media sarebbero 13 per ciascun comune. Molti di questi lavoratori prestano o hanno prestato attività di lavoro autonomo.
Nello spazzamento e raccolta dei rifiuti, in città lavorano 150 unità, molte delle quali con orario di lavoro part-time, ma in questo caso a tutti viene applicato correttamente il Contratto Collettivo Nazionale di settore.
Da questi dati si comprende che trattandosi complessivamente di circa 500 lavoratori, il problema sociale non può essere sottovalutato e pertanto serve una verifica, ed un miglioramento dei rapporti contrattuali, sui controlli di gestione che gli Enti appaltanti hanno l'obbligo di effettuare sui gestori. Questi utilizzano, sempre di più, i lavoratori come strumento di pressione per ottenere servizi aggiuntivi a costi per la collettività sempre più alti.
La nostra proposta - dichiara Saia - è quella di gestire in house entrambi i servizi. I costi del personale si ridurrebbero di gran lunga e gli occupati crescerebbero.
La distribuzione dell'acqua deve tornare ai Comuni, i privati si occupassero della manutenzione e del rifacimento della rete idrica e fognaria, ne avremmo un vantaggio tutti: imprese, utenti, amministrazioni locali. Così come un vantaggio sarebbe anche il servizio di spazzamento e di raccolta rifiuti se il Comune di Agrigento provvedesse a rescindere e a non far partire giorno 16 il nuovo contratto, da tutti ritenuto illegittimo, e attraverso una nuova gara più moderna ed efficiente, migliorare il rapporto con l'ambiente, abbattere i costi di smaltimento, ridurre le tariffe, avere qualche lavoratore occupato in più nei corretti sistemi di smaltimento e facendo ritornare Agrigento una città "normale".
Tutto questo potrebbe essere possibile se le Istituzioni si facessero promotrici di una rivoluzione culturale, di una visione globale del territorio, della necessità di programmare le attività, facilitare gli interventi delle amministrazioni comunali, per imprimere un'accelerazione al cambiamento, svegliando le coscienze e richiamando ognuno alle proprie responsabilità, ad iniziare dalla politica per finire alle forze sociali e imprenditoriali.
Diversamente non potremmo più rammaricarci della pesante eredità ricevuta. La Cisl e' fiduciosa: è  possibile aprire una nuova stagione. La crisi ci impone di stare insieme e trovare soluzioni con obiettivi condivisi su problematiche comuni e mettere da parte polemiche che nulla hanno a che fare con la vera soluzione dei problemi.

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