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Rassegna stampa del 26 agosto 2015

Siracusa Times

Siracusa: Antonio Lutri nuovo commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale
News Siracusa: sono stati nominati oggi, i nuovi commissari straordinari del Libero Consorzio Comunale, dal Governatore, Rosario Crocetta. Confermati sette commissari straordinari, mentre si registrano due cambi: Giovanni Corso lascia Siracusa per andare a Enna, mentre nel capoluogo aretuseo arriva Antonio Lutri.

LIVE SICILIA

Crocetta torna al suo gioco preferito
Riparte alla Regione la giostra dei commissari
Il governatore ha nominato i commissari dei Liberi consorzi, resteranno in carica almeno fino a ottobre. Dopo due anni e mezzo, gli enti sono ancora in mano a fedelissimi del presidente, designati anche altrove. All'Esa, ad esempio, ottavo incarico consecutivo a un militante del Megafono.
PALERMO -
I nomi di Giovanni Corso e Antonio Lutri non sono tra i più ricorrenti, nelle litanie del nominificio dell'era Crocetta. Ma sono loro i due "nuovi" commissari delle ex Province. Il primo va a Enna, lasciando Siracusa, il secondo andrà a guidare l'ente aretuseo. Due nomi nuovi, che si aggiungono ai sette commissari confermati e prorogati a capo di quelli che si chiamano già Liberi consorzi, ma che da due anni e mezzo ormai, sono retti da propaggini dirette di Palazzo d'Orleans. E sarà così, almeno fino a ottobre onovembre, quando finalmente si potrà procedere, dopo anni, annunci, scivoloni, ripensamenti, alle elezioni "di secondo grado" dei nuovi vertici degli enti.
Intanto, restano i fedelissimi del presidente. O di chi sta attorno a lui. Proprio Corso, ad esempio, è il capo della segreteria tecnica dello stesso assessore che ha proposto il suo nome, cioè Giovanni Pistorio. Un esempio che si aggiunge ai tanti che hanno costellato questa metà legislatura. È il caso, solo per fare qualche esempio, della nomina del capo di gabinetto di Crocetta al vertice del Consorzio di Caltanissetta o quella di Antonio Ingroia a Trapani, bocciata anche dall'autorità anticorruzione. Senza scordare dirigenti generali vicini al presidente, impegnati in due-tre ruoli, uno più gravoso dell'altro.
E così, mentre si parla di una nuova, ennesima agenda delle "cose da fare" (ovvero delle cose "non ancora fatte"), mentre si accenna timidamente a qualche riforma portata a termine, seppur in ritardo e con enormi problemi si scopre che in questi tre annil'attività più intensa del governo Crocetta è stata proprio quella: i commissariamenti. Che hanno investito ogni ambito, invaso ogni anfratto dell'amministrazione regionale. Mettendo, così, nelle mani di uno - il presidente, appunto - la gestione di settori enormi della macchina regionale, attraverso, appunto, l'esecutivo apporto del commissario "straordinario" pronto a diventare ordinarissimo. Dalla Sanità agli enti locali, dalle società partecipate a quelle regionali. Questi tre anni di legislatura passeranno alla piccola storia della politica siciliana, come gli anni dei bluff, sì. Ma anche dei commissari.
Ovunque. A cominciare appunto dalla Sanità. Commissariata per un anno e mezzo, in attesa di nominare i nuovi manager. Intanto, tra i 17 fedelissimi del governatore - quelli cioè, scelti appunto in seguito a un rapporto di natura fiduciaria - posti a capo, per mesi, delle aziende sanitarie ospedaliere ecco spuntare all'Asp di Palermo Salvatore Cirignotta, che verrà poi coinvolto nella famigerata inchiesta sui pannoloni e revocato da Crocetta. Dopo di lui, il governatore nominerà altri due commissari: prima il magistrato Adalberto Battaglia, quindi Antonio Candela che verrà poi comnfermato direttore generale. Nella rosa dei commissari del presidente, poi, figurava anche Giacomo Sampieri, proprio l'ex commissario di Villa Sofia indagato nell'inchiesta che ha portato in carcere il primario e medico personale del governatore, Matteo Tutino. Tra quei primi "17" c'era anche Vito Di Geronimo, considerato anche lui assai vicino al presidente Crocetta, finirà agli arresti, nel maggio scorso, durante l'operazione "Bad boys". In un anno e mezzo, insomma, la Sanità vedrà ruotare ai vertici di ospedali e Asp, oltre venti commissari. E non andrà meglio con i manager (basti ricordare il caso dei direttori catanesi Cantaro e Pellicanò, nominati, revocati e reintegrati nel giro di otto-dieci mesi).
Un valzer da far girare la testa. Ma ancora più vertiginoso è il balletto delle Province. Abolite solo in televisione, ma mai sostituite con un ente a pieno regime. Nel frattempo, l'unico elemento davvero cancellato dalla "epocale" riforma del governo Crocetta è il voto democratico, tolto non solo per le prossime elezioni, ma ignorato anche con la "chiusura" di consigli e giunte scelte - nel bene e nel male - dai cittadini siciliani. In cambio, però, sono arrivati i commissari. Quelli del presidente, manco a dirlo. E le "infornate" - tra proroghe e proroghe delle proroghe - in questo caso sono tante e abbondanti. Dalla nomina di Ingroia a Trapani ("Darà un impulso alle indagini sul latitante Messina Denaro", disse Crocetta) a quelle dei dirigenti generali della Regione: da Dario Cartabellotta a Rosaria Barresi (che poi verrà chiamata in giunta), da Ignazio Tozzo a Giulio Guagliano, che è anche il capo di gabinetto del governatore ("Così a Caltanissetta, la mia Provincia, sarà chiaro a tutti che quel commissario risponde a me", ammise con candore il presidente). Un vortice di nomi, ripensamenti, proroghe, marce indietro e conferme.
Comprese le ultime. Quelle che riguardano sette delle nove ex province siciliane ai vertici delle quali sono rimasti Munafò (a Palermo), Gargano (Catania), Amato (Trapani), il dirigente generale della Funzione Pubblica Giammanco (a Caltanissetta), Maesano (Agrigento), Romano (Messina) e il dirigente generale della Pesca Cartabellotta (a Ragusa).
Ma di commissari è piena la Sicilia. E ovviamente è molto difficile fornire un elenco esaustivo di questi incarichi fiduciari. Alla Crias, ad esempio, in pochi mesi si sono alternati Maria Amoroso, Filippo Nasca e, ultimo in ordine di tempo, Claudio Basso. All'ombra dei templi di Agrigento, altro turn over di commissari, con Gaetano Pennino che ha lasciato - una volta nominato dirigente generale - la guida del parco archeologico ad Alberto Pulizzi. All'Istituto regionale del Vino e dell'Olio, Crocetta ha chiamato dapprima come commissario un volto più o meno noto della tv, come il nutrizionista Giorgio Calabrese, per poi sostituirlo con Antonino Di Giacomo Pepe. E ancora, ecco commissari disseminati ovunque, nel corso di questi anni. È il caso di Dario Lo Bosco, già presidente di Ast (sì, proprio l'azienda di trasporto pubblico che Crocetta avrebbe voluto trasformare in una compagnia aerea) è stato nominato commissario della Camera di commercio di Catania. Alfonso Cicero, invece, fu per mesi commissario straordinario dell'Irsap prima della nomina a presidente, tra furenti polemiche all'Ars. Domenico Giubilaro è stato scelto come commissario dell'Istituto superiore di giornalismo, mentre l'ex capo di gabinetto di Crocetta, Gianni Silvia, per mesi è stato il commissario straordinario della Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Ma non finisce qui. Alla Camera di Commercio di Ragusa è andato Roberto Rizzo (che ha sostituito l'ex candidato della "Lista Crocetta" Sebastiano Gurrieri), al Bellini di Catania Marcello Giacone, al Parco dei Nebrodi un mlitante del Megafono come Giuseppe Antoci. Ma il vero "simbolo" della mania da commissariamento si trova all'Ente di sviluppo agricolo. Da sempre indicato come uno dei carrozzoni della Sicilia. Ebbene, l'ultimo incarico al commissario dellì'Esa Francesco Calanna, militante del Megafono, rappresenta l'ottava proroga in due anni. Un numero da guinnes dei primati. Un commissario straordinario, davvero.

ADNKRONOS

Disponibili i modelli per partecipare alla prima esposizione delle eccellenze agrigentine e al secondo forum del turismo
Disponibili sul sito dell'Ente www.provincia.agrigento.it, nella home page, i moduli per partecipare alla speciale manifestazione organizzata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento dal 22 al 26 settembre 2015 sul turismo della nostra provincia. Due gli eventi in cui potranno accreditarsi gli operatori del settore: la "1a Esposizione delle eccellenze agrigentine" e il secondo "Forum del Turismo", inseriti nell'ambito del marchio d'area della provincia di Agrigento, in programma nelle sale del Dioscuri By Palace a San Leone. Lo spazio espositivo disporrà di desk che verranno assegnati agli operatori turistici delle strutture ricettive, dell'incoming e delle associazioni, dei consorzi e distretti turistici e degli enti pubblici e associativi. La richiesta deve essere inoltrata via fax al numero fax 0922/593678 oppure alla e.mail g.micciche@provincia.agrigento.it entro il 07/09/2015. I soggetti assegnatari di desk dovranno garantire almeno un'unità sempre presente per il ricevimento degli operatori durante l'orario di apertura del forum, oltre a fornire il proprio materiale promo-pubblicitario. Le aziende del settore enogastronomico potranno inoltre richiedere lo spazio per una degustazione a tema dei propri prodotti. I momenti di degustazione saranno stabiliti in particolari orari del forum. Per tale iniziativa, le ditte dovranno concordare con l'Ufficio Turismo - telefonando allo 0922/593661 - le degustazioni da proporre. Potranno essere messi a disposizione alcuni tavoli e banconi per la degustazione. Le proposte dovranno essere concordate entro il 19 settembre. Gli operatori turistici ed in particolare i responsabili di strutture ricettive e gli agenti di viaggio, potranno chiedere di partecipare al work shop. Coloro che saranno ammessi al workshop riceveranno preventivamente le schede buyers con tutti i dati necessari sull'operatore e sul rappresentante presente sul territorio nonché potranno concordare con l'Ufficio una scaletta degli appuntamenti. Saranno ammessi al Workshop prioritariamente quegli agenti di viaggio che svolgono attività di vendita con proprio catalogo distribuito tramite agenzie che hanno maturato esperienza nell'incoming. Dell'ammissione al workshop verrà data conferma entro il 19 settembre.

Agrigentonotizie

Scala dei Turchi: ultimi giorni del presidio fisso dell'Unità Mobile dell'Urp
Ancora per tutto il mese di agosto, con il camper del Libero Consorzio, verrà svolta un'attività di sensibilizzazione e di informazione per la migliore fruizione del territorio, dei collegamenti, delle strutture ricettive e dei luoghi di interesse storico culturale di Agrigento e dei centri più importanti della provincia
Si chiude il prossimo 31 agosto il servizio avviato all'inizio di luglio dall'ufficio relazioni con il pubblico del Libero Consorzio e che ha fornito assistenza e informazioni ai visitatori della Scala dei Turchi. Il personale dell'Unità Mobile, infatti, assiste quotidianamente centinaia di visitatori e turisti all'ingresso della Scala dei Turchi al confine fra i territori di Porto Empedocle e Realmonte.
Ancora per tutto il mese di agosto, con il camper del Libero Consorzio, verrà svolta un'attività di sensibilizzazione e di informazione per la migliore fruizione del territorio, dei collegamenti, delle strutture ricettive e dei luoghi di interesse storico culturale di Agrigento e dei centri più importanti della provincia. In questo modo, il Libero consorzio offrirà un contributo fattivo alla valorizzazione dei siti di maggiore interesse, a partire dalla Valle dei Templi.


Scrivolibero

Protezione Civile, il Libero Consorzio istituisce un presidio sanitario alla Scala dei Turchi
Nuovo intervento del Libero Consorzio (ex Provincia Regionale di Agrigento) a tutela della sicurezza dei cittadini.
Su richiesta del Sindaco di Realmonte, infatti, l'Ufficio di Protezione Civile del Settore Ambiente, diretto dall'Ing. Bernardo Barone e coordinato dal dr. Marzio Tuttolomondo, ha istituito un presidio sanitario nella località balneare della Scala dei Turchi, uno dei luoghi più conosciuti e frequentati della nostra provincia.
Il servizio, attivato su autorizzazione del Commissario Straordinario dr. Marcello Maisano, sarà svolto quotidianamente dalle Associazioni di Volontariato di Protezione Civile della provincia dalle ore 10.00 alle ore 19.00, e si concluderà il 15 settembre. Il presidio sanitario prevede la presenza di una squadra BLS (supporti di base alle funzioni vitali) composta da due volontari.
Prosegue, dunque, l'impegno del Libero Consorzio, che nonostante i ripetuti tagli nei trasferimenti da parte della Regione ha continuato ad investire risorse per la sicurezza della popolazione, in particolare grazie ai corsi di primo soccorso per i volontari svolti in collaborazione con la Croce Rossa Italiana.

LiveSicilia

Crocetta torna al suo gioco preferito
Riparte alla Regione la giostra dei commissari
di Accursio Sabella
Il governatore ha nominato i commissari dei Liberi consorzi, resteranno in carica almeno fino a ottobre. Dopo due anni e mezzo, gli enti sono ancora in mano a fedelissimi del presidente, designati anche altrove. All'Esa, ad esempio, ottavo incarico consecutivo a un militante del Megafono.
PALERMO - I nomi di Giovanni Corso e Antonio Lutri non sono tra i più ricorrenti, nelle litanie del nominificio dell'era Crocetta. Ma sono loro i due "nuovi" commissari delle ex Province. Il primo va a Enna, lasciando Siracusa, il secondo andrà a guidare l'ente aretuseo. Due nomi nuovi, che si aggiungono ai sette commissari confermati e prorogati a capo di quelli che si chiamano già Liberi consorzi, ma che da due anni e mezzo ormai, sono retti da propaggini dirette di Palazzo d'Orleans. E sarà così, almeno fino a ottobre onovembre, quando finalmente si potrà procedere, dopo anni, annunci, scivoloni, ripensamenti, alle elezioni "di secondo grado" dei nuovi vertici degli enti.
Intanto, restano i fedelissimi del presidente. O di chi sta attorno a lui. Proprio Corso, ad esempio, è il capo della segreteria tecnica dello stesso assessore che ha proposto il suo nome, cioè Giovanni Pistorio. Un esempio che si aggiunge ai tanti che hanno costellato questa metà legislatura. È il caso, solo per fare qualche esempio, della nomina del capo di gabinetto di Crocetta al vertice del Consorzio di Caltanissetta o quella di Antonio Ingroia a Trapani, bocciata anche dall'autorità anticorruzione. Senza scordare dirigenti generali vicini al presidente, impegnati in due-tre ruoli, uno più gravoso dell'altro.
E così, mentre si parla di una nuova, ennesima agenda delle "cose da fare" (ovvero delle cose "non ancora fatte"), mentre si accenna timidamente a qualche riforma portata a termine, seppur in ritardo e con enormi problemi si scopre che in questi tre annil'attività più intensa del governo Crocetta è stata proprio quella: i commissariamenti. Che hanno investito ogni ambito, invaso ogni anfratto dell'amministrazione regionale. Mettendo, così, nelle mani di uno - il presidente, appunto - la gestione di settori enormi della macchina regionale, attraverso, appunto, l'esecutivo apporto del commissario "straordinario" pronto a diventare ordinarissimo. Dalla Sanità agli enti locali, dalle società partecipate a quelle regionali. Questi tre anni di legislatura passeranno alla piccola storia della politica siciliana, come gli anni dei bluff, sì. Ma anche dei commissari.
Ovunque. A cominciare appunto dalla Sanità. Commissariata per un anno e mezzo, in attesa di nominare i nuovi manager. Intanto, tra i 17 fedelissimi del governatore - quelli cioè, scelti appunto in seguito a un rapporto di natura fiduciaria - posti a capo, per mesi, delle aziende sanitarie ospedaliere ecco spuntare all'Asp di Palermo Salvatore Cirignotta, che verrà poi coinvolto nella famigerata inchiesta sui pannoloni e revocato da Crocetta. Dopo di lui, il governatore nominerà altri due commissari: prima il magistrato Adalberto Battaglia, quindi Antonio Candela che verrà poi comnfermato direttore generale. Nella rosa dei commissari del presidente, poi, figurava anche Giacomo Sampieri, proprio l'ex commissario di Villa Sofia indagato nell'inchiesta che ha portato in carcere il primario e medico personale del governatore, Matteo Tutino. Tra quei primi "17" c'era anche Vito Di Geronimo, considerato anche lui assai vicino al presidente Crocetta, finirà agli arresti, nel maggio scorso, durante l'operazione "Bad Boys". In un anno e mezzo, insomma, la Sanità vedrà ruotare ai vertici di ospedali e Asp, oltre venti commissari. E non andrà meglio con i manager (basti ricordare il caso dei direttori catanesi Cantaro e Pellicanò, nominati, revocati e reintegrati nel giro di otto-dieci mesi).
Un valzer da far girare la testa. Ma ancora più vertiginoso è il balletto delle Province. Abolite solo in televisione, ma mai sostituite con un ente a pieno regime. Nel frattempo, l'unico elemento davvero cancellato dalla "epocale" riforma del governo Crocetta è il voto democratico, tolto non solo per le prossime elezioni, ma ignorato anche con la "chiusura" di consigli e giunte scelte - nel bene e nel male - dai cittadini siciliani. In cambio, però, sono arrivati i commissari. Quelli del presidente, manco a dirlo. E le "infornate" - tra proroghe e proroghe delle proroghe - in questo caso sono tante e abbondanti. Dalla nomina di Ingroia a Trapani ("Darà un impulso alle indagini sul latitante Messina Denaro", disse Crocetta) a quelle dei dirigenti generali della Regione: da Dario Cartabellotta a Rosaria Barresi (che poi verrà chiamata in giunta), da Ignazio Tozzo a Giulio Guagliano, che è anche il capo di gabinetto del governatore ("Così a Caltanissetta, la mia Provincia, sarà chiaro a tutti che quel commissario risponde a me", ammise con candore il presidente). Un vortice di nomi, ripensamenti, proroghe, marce indietro e conferme.
Comprese le ultime. Quelle che riguardano sette delle nove ex province siciliane ai vertici delle quali sono rimasti Munafò (a Palermo), Gargano (Catania), Amato (Trapani), il dirigente generale della Funzione Pubblica Giammanco (a Caltanissetta), Maesano (Agrigento), Romano (Messina) e il dirigente generale della Pesca Cartabellotta (a Ragusa).
Ma di commissari è piena la Sicilia. E ovviamente è molto difficile fornire un elenco esaustivo di questi incarichi fiduciari. Alla Crias, ad esempio, in pochi mesi si sono alternati Maria Amoroso, Filippo Nasca e, ultimo in ordine di tempo, Claudio Basso. All'ombra dei templi di Agrigento, altro turn over di commissari, con Gaetano Pennino che ha lasciato - una volta nominato dirigente generale - la guida del parco archeologico ad Alberto Pulizzi. All'Istituto regionale del Vino e dell'Olio, Crocetta ha chiamato dapprima come commissario un volto più o meno noto della tv, come il nutrizionista Giorgio Calabrese, per poi sostituirlo con Antonino Di Giacomo Pepe. E ancora, ecco commissari disseminati ovunque, nel corso di questi anni. È il caso di Dario Lo Bosco, già presidente di Ast (sì, proprio l'azienda di trasporto pubblico che Crocetta avrebbe voluto trasformare in una compagnia aerea) è stato nominato commissario della Camera di commercio di Catania. Alfonso Cicero, invece, fu per mesi commissario straordinario dell'Irsap prima della nomina a presidente, tra furenti polemiche all'Ars. Domenico Giubilaro è stato scelto come commissario dell'Istituto superiore di giornalismo, mentre l'ex capo di gabinetto di Crocetta, Gianni Silvia, per mesi è stato il commissario straordinario della Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Ma non finisce qui. Alla Camera di Commercio di Ragusa è andato Roberto Rizzo (che ha sostituito l'ex candidato della "Lista Crocetta" Sebastiano Gurrieri), al Bellini di Catania Marcello Giacone, al Parco dei Nebrodi un militante del Megafono come Giuseppe Antoci. Ma il vero "simbolo" della mania da commissariamento si trova all'Ente di sviluppo agricolo. Da sempre indicato come uno dei carrozzoni della Sicilia. Ebbene, l'ultimo incarico al commissario dell'Esa Francesco Calanna, militante del Megafono, rappresenta l'ottava proroga in due anni. Un numero da guinnes dei primati. Un commissario straordinario, davvero. LA SICILIA

LIBERO CONSORZIO
Personale Urp alla Scala dei turchi
Si chiude il prossimo 31 agosto il servizio avviato all'inizio di luglio dall'ufficio relazioni con il pubblico del Libero Consorzio e che ha fornito assistenza e informazioni ai visitatori delta Scala dei Turchi, li personale dell'unità Mobile, infatti, assiste quotidianamente centinaia di visitatori e turisti all'ingresso della Scala dei Turchi al confine fra i territori di Porto Empedocle e Realmonte.Ancora per tutto il mese di agosto, con il camper del Libero Consorzio, verrà svolta un'attività di sensibilizzazione e di informazione per la migliore fruizione del territorio, dei collegamenti, delle strutture ricettive e dei luoghi di interesse storico culturale di Agrigento e dei centri più importanti della provincia. In questo modo, il Libero consorzio offrirà un contributo fattivo alla valorizzazione dei siti di maggiore interesse, a partire dalla Valle dei Templi.

PIANO NAZIONALE, OGGI IL PREVISTO INCONTRO FRA DELRIOECROCETTA
Sicilia, vertice sulle infrastrutture
LILLO MICELI
Una folta delegazione della Regione, con in testa il presidente Rosario Crocetta, incontrerà oggi, a Roma, il ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio, per confrontarsi sul le opere strategiche perla Sicilia da inserire nel Piano nazionale delle lnfrastrutture. Insieme con Crocetta, voleranno nella Capitale l'assessore alle infrastrutture Giovanni Pizzo, il diri gente generale dello stesso assessorato Fulvio Bellomo, la segretaria generale della Regione Patrizia Monterosso e il dirigente generale della Programmazione Vincenzo Falgares. Nel le scorse settimane è stato trasmesso al ministro Delrio un elenco di opere ritenute indispensabili per lo sviluppo della Sicilia, ma difficilmente tutte potranno essere inserite nel Piano nazionale. Si tratta di opere che potranno essere finanziate con fondi del Po Fesr 20142020, con risorse comunitarie nazionali e con il Fondo sociale e coesione (Fsc) che ammonta a circa 2 miliardi di euro. Si tratta di un passaggio fondamentale per avviare l'impiego delle risorse immediatamente, soprattutto per concentrarle su alcune grandi opere, come La velocizzazione della tratta ferroviaria Palermo-Catania. Ma investimenti sono previsti anche per porti, aeroporti, strade ed autostrade.
Dopo la pausa estiva, dunque, la politica si rimette al lavo ro per affrontare il delicato problema delle infrastrutture. Non solo la Sicilia è carente, ma quelle esistenti cadono a pezzi. Ri mane sullo sfondo la polemica politica sulla volontà del presi dente Crocetta di nominare assessore alle Attività produttive l'attuale presidente dj Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo. Nomina che non sarebbe gradita ai "renziani" e non solo. Riuscire a mettere in moto la macchina per la realizzazione delle infrastrutture strategiche sarebbe una sorta di assicurazione per il futuro del governo regionale e peri! suo presidente, Crocetta. Parecchi deputati dell'Ars sono già in campagna elettorale, perché convinti che nel 2016 si tornerà anticipata mente alle urne, I partiti cominciano a guardarsi intorno, ma il baricentro della politica siciliana, come di quella nazionale, dovrebbe continuare ad occuparla il Pd. Oltre la federazione moderata Pdr-Sicilia democratica, che dovrebbe ricevere nel le prossime settimane l'imprimatur dèl vicesegretario nazionale, Lorenzo Guerini. Ad ottobre, poi, Ncd e Udc dovrebbero sciogliersi per dare vita ad 'Area popolare", altra area mode rata che dovrebbe allearsi con Renzi. Una scelta che nel parti to di Alfano non tutti sono pronti ad assecondare. È già andata via Nunzia De Girolamo, ma anche in Sicilia tre deputati regionali sarebbero sul punto di cambiare casacca, ma noti per tornare in Forza Italia. Per l'assessore alle Autonomie locali, Giovanni Pistorio, però, «una forza moderata noti può che allearsi con il Pd di Renzi Nel centrodestra prevale il populismo di Salvini antieuropeo e non solidale, mentre nell'antipolitica l'alternativa è il MSS che si professa alternativo al sistema democratico. Oggi, l'unica proposta di governo è quella di Renzi. La politica va interpretata nella sua fase attuale, Mi piace ricordare che in Germania da ben due legislature Cdu e Psd sono alleati».

Sciacca, 40 Caretta Caretta schiuse in località San Marco.
Nella notte tra lunedì e martedì scorsi in località San Marco èavvenuta la schiusa di alcuni piccoli di tartaruga. Si tratta di circa 40 esemplari della specie caretta caretta, in un "nido" rinvenuto lo scorso 4luglio e costantemente monitorato dal WWF di Torre Salsa - Siculiana e dalla Guardia Costiera di Sciacca.
Considerata la rilevanza dell'evento, per i prossimi giorni e fino alla totale schiusa delle uova, il "nido" verrà monitorato costantemente dai volontari del WWFin contatto diretto con la sala operativa della Guardia Costiera di Sciaccà, Grazie alla costante sinergia e cooperazione tra il WWF e la Guardia Costiera di Sciacca, nonché dal buon senso dei cittadini residenti e non, quest'anno sono rinvenuti diversi nidi di tartaruga caretta caretta, tutti in località San Marco. Si tratta di nidi che daranno vita a circa 140 nuovi esemplari di questa specie oggi protetta e di vitale importanza per gli equilibri del mare. I nidi sono stati costantemente monitorati dai volontari, che fa settimane svolgono anche attività di informazione e sensibilizzazione verso i turisti che hanno affollato le spiagge della costa agrigentina. Sciacca ormai da alcuni anni si conferma location preferita dalle caretta caretta per la riproduzione nonostante si tratti di siti molto frequentati e quindi non ideali per animali che cercano tranquillità e non vogliono essere disturbati. Ed a Sciacca c'è chi pensa di farne un'at trazione turistica.
GIUSEPPE RECCA





livesicilia.it
Commissari. Crocetta torna al suo gioco preferito.

 I nomi di Giovanni Corso e Antonio Lutri non sono tra i più ricorrenti, nelle litanie del nominificio dell'era Crocetta. Ma sono loro i due "nuovi" commissari delle ex Province. Il primo va a Enna, lasciando Siracusa, il secondo andrà a guidare l'ente aretuseo. Due nomi nuovi, che si aggiungono ai sette commissari confermati e prorogati a capo di quelli che si chiamano già Liberi consorzi, ma che da due anni e mezzo ormai, sono retti da propaggini dirette di Palazzo d'Orleans. E sarà così, almeno fino a ottobre onovembre, quando finalmente si potrà procedere, dopo anni, annunci, scivoloni, ripensamenti, alle elezioni "di secondo grado" dei nuovi vertici degli enti.

Intanto, restano i fedelissimi del presidente. O di chi sta attorno a lui. Proprio Corso, ad esempio, è il capo della segreteria tecnica dello stesso assessore che ha proposto il suo nome, cioè Giovanni Pistorio. Un esempio che si aggiunge ai tanti che hanno costellato questa metà legislatura. È il caso, solo per fare qualche esempio, della nomina del capo di gabinetto di Crocetta al vertice del Consorzio di Caltanissetta o quella di Antonio Ingroia a Trapani, bocciata anche dall'autorità anticorruzione. Senza scordare dirigenti generali vicini al presidente, impegnati in due-tre ruoli, uno più gravoso dell'altro.

E così, mentre si parla di una nuova, ennesima agenda delle "cose da fare" (ovvero delle cose "non ancora fatte"), mentre si accenna timidamente a qualche riforma portata a termine, seppur in ritardo e con enormi problemi si scopre che in questi tre annil'attività più intensa del governo Crocetta è stata proprio quella: i commissariamenti. Che hanno investito ogni ambito, invaso ogni anfratto dell'amministrazione regionale. Mettendo, così, nelle mani di uno - il presidente, appunto - la gestione di settori enormi della macchina regionale, attraverso, appunto, l'esecutivo apporto del commissario "straordinario" pronto a diventare ordinarissimo. Dalla Sanità agli enti locali, dalle società partecipate a quelle regionali. Questi tre anni di legislatura passeranno alla piccola storia della politica siciliana, come gli anni dei bluff, sì. Ma anche dei commissari.

Ovunque. A cominciare appunto dalla Sanità. Commissariata per un anno e mezzo, in attesa di nominare i nuovi manager. Intanto, tra i 17 fedelissimi del governatore - quelli cioè, scelti appunto in seguito a un rapporto di natura fiduciaria - posti a capo, per mesi, delle aziende sanitarie ospedaliere ecco spuntare all'Asp di Palermo Salvatore Cirignotta, che verrà poi coinvolto nella famigerata inchiesta sui pannoloni e revocato da Crocetta. Dopo di lui, il governatore nominerà altri due commissari: prima il magistrato Adalberto Battaglia, quindi Antonio Candela che verrà poi comnfermato direttore generale. Nella rosa dei commissari del presidente, poi, figurava anche Giacomo Sampieri, proprio l'ex commissario di Villa Sofia indagato nell'inchiesta che ha portato in carcere il primario e medico personale del governatore, Matteo Tutino. Tra quei primi "17" c'era anche Vito Di Geronimo, considerato anche lui assai vicino al presidente Crocetta, finirà agli arresti, nel maggio scorso, durante l'operazione "Bad Boys". In un anno e mezzo, insomma, la Sanità vedrà ruotare ai vertici di ospedali e Asp, oltre venti commissari. E non andrà meglio con i manager (basti ricordare il caso dei direttori catanesi Cantaro e Pellicanò, nominati, revocati e reintegrati nel giro di otto-dieci mesi).

Un valzer da far girare la testa. Ma ancora più vertiginoso è il balletto delle Province. Abolite solo in televisione, ma mai sostituite con un ente a pieno regime. Nel frattempo, l'unico elemento davvero cancellato dalla "epocale" riforma del governo Crocetta è il voto democratico, tolto non solo per le prossime elezioni, ma ignorato anche con la "chiusura" di consigli e giunte scelte - nel bene e nel male - dai cittadini siciliani. In cambio, però, sono arrivati i commissari. Quelli del presidente, manco a dirlo. E le "infornate" - tra proroghe e proroghe delle proroghe - in questo caso sono tante e abbondanti. Dalla nomina di Ingroia a Trapani ("Darà un impulso alle indagini sul latitante Messina Denaro", disse Crocetta) a quelle dei dirigenti generali della Regione: da Dario Cartabellotta a Rosaria Barresi (che poi verrà chiamata in giunta), da Ignazio Tozzo a Giulio Guagliano, che è anche il capo di gabinetto del governatore ("Così a Caltanissetta, la mia Provincia, sarà chiaro a tutti che quel commissario risponde a me", ammise con candore il presidente). Un vortice di nomi, ripensamenti, proroghe, marce indietro e conferme.

Comprese le ultime. Quelle che riguardano sette delle nove ex province siciliane ai vertici delle quali sono rimasti Munafò (a Palermo), Gargano (Catania), Amato (Trapani), il dirigente generale della Funzione Pubblica Giammanco (a Caltanissetta), Maesano (Agrigento), Romano (Messina) e il dirigente generale della Pesca Cartabellotta (a Ragusa).

Ma di commissari è piena la Sicilia. E ovviamente è molto difficile fornire un elenco esaustivo di questi incarichi fiduciari. Alla Crias, ad esempio, in pochi mesi si sono alternati Maria Amoroso, Filippo Nasca e, ultimo in ordine di tempo, Claudio Basso. All'ombra dei templi di Agrigento, altro turn over di commissari, con Gaetano Pennino che ha lasciato - una volta nominato dirigente generale - la guida del parco archeologico ad Alberto Pulizzi. All'Istituto regionale del Vino e dell'Olio, Crocetta ha chiamato dapprima come commissario un volto più o meno noto della tv, come il nutrizionista Giorgio Calabrese, per poi sostituirlo con Antonino Di Giacomo Pepe. E ancora, ecco commissari disseminati ovunque, nel corso di questi anni. È il caso di Dario Lo Bosco, già presidente di Ast (sì, proprio l'azienda di trasporto pubblico che Crocetta avrebbe voluto trasformare in una compagnia aerea) è stato nominato commissario della Camera di commercio di Catania. Alfonso Cicero, invece, fu per mesi commissario straordinario dell'Irsap prima della nomina a presidente, tra furenti polemiche all'Ars. Domenico Giubilaro è stato scelto come commissario dell'Istituto superiore di giornalismo, mentre l'ex capo di gabinetto di Crocetta, Gianni Silvia, per mesi è stato il commissario straordinario della Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Ma non finisce qui. Alla Camera di Commercio di Ragusa è andato Roberto Rizzo (che ha sostituito l'ex candidato della "Lista Crocetta" Sebastiano Gurrieri), al Bellini di Catania Marcello Giacone, al Parco dei Nebrodi un mlitante del Megafono come Giuseppe Antoci. Ma il vero "simbolo" della mania da commissariamento si trova all'Ente di sviluppo agricolo. Da sempre indicato come uno dei carrozzoni della Sicilia. Ebbene, l'ultimo incarico al commissario dellì'Esa Francesco Calanna, militante del Megafono, rappresenta l'ottava proroga in due anni. Un numero da guinnes dei primati. Un commissario straordinario, davvero.

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