Siracusa Times
Siracusa: Antonio Lutri nuovo commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale
News Siracusa: sono stati nominati oggi, i nuovi commissari straordinari del Libero Consorzio Comunale, dal Governatore, Rosario Crocetta. Confermati sette commissari straordinari, mentre si registrano due cambi: Giovanni Corso lascia Siracusa per andare a Enna, mentre nel capoluogo aretuseo arriva Antonio Lutri.
LIVE SICILIA
Crocetta torna al suo gioco preferito
Riparte alla Regione la giostra dei commissari
Il governatore ha nominato i commissari dei Liberi consorzi, resteranno in carica almeno fino a ottobre. Dopo due anni e mezzo, gli enti sono ancora in mano a fedelissimi del presidente, designati anche altrove. All'Esa, ad esempio, ottavo incarico consecutivo a un militante del Megafono.
PALERMO -I nomi di Giovanni Corso e Antonio Lutri non sono tra i più ricorrenti, nelle litanie del nominificio dell'era Crocetta. Ma sono loro i due "nuovi" commissari delle ex Province. Il primo va a Enna, lasciando Siracusa, il secondo andrà a guidare l'ente aretuseo. Due nomi nuovi, che si aggiungono ai sette commissari confermati e prorogati a capo di quelli che si chiamano già Liberi consorzi, ma che da due anni e mezzo ormai, sono retti da propaggini dirette di Palazzo d'Orleans. E sarà così, almeno fino a ottobre onovembre, quando finalmente si potrà procedere, dopo anni, annunci, scivoloni, ripensamenti, alle elezioni "di secondo grado" dei nuovi vertici degli enti.
Intanto, restano i fedelissimi del presidente. O di chi sta attorno a lui. Proprio Corso, ad esempio, è il capo della segreteria tecnica dello stesso assessore che ha proposto il suo nome, cioè Giovanni Pistorio. Un esempio che si aggiunge ai tanti che hanno costellato questa metà legislatura. È il caso, solo per fare qualche esempio, della nomina del capo di gabinetto di Crocetta al vertice del Consorzio di Caltanissetta o quella di Antonio Ingroia a Trapani, bocciata anche dall'autorità anticorruzione. Senza scordare dirigenti generali vicini al presidente, impegnati in due-tre ruoli, uno più gravoso dell'altro.
E così, mentre si parla di una nuova, ennesima agenda delle "cose da fare" (ovvero delle cose "non ancora fatte"), mentre si accenna timidamente a qualche riforma portata a termine, seppur in ritardo e con enormi problemi si scopre che in questi tre annil'attività più intensa del governo Crocetta è stata proprio quella: i commissariamenti. Che hanno investito ogni ambito, invaso ogni anfratto dell'amministrazione regionale. Mettendo, così, nelle mani di uno - il presidente, appunto - la gestione di settori enormi della macchina regionale, attraverso, appunto, l'esecutivo apporto del commissario "straordinario" pronto a diventare ordinarissimo. Dalla Sanità agli enti locali, dalle società partecipate a quelle regionali. Questi tre anni di legislatura passeranno alla piccola storia della politica siciliana, come gli anni dei bluff, sì. Ma anche dei commissari.
Ovunque. A cominciare appunto dalla Sanità. Commissariata per un anno e mezzo, in attesa di nominare i nuovi manager. Intanto, tra i 17 fedelissimi del governatore - quelli cioè, scelti appunto in seguito a un rapporto di natura fiduciaria - posti a capo, per mesi, delle aziende sanitarie ospedaliere ecco spuntare all'Asp di Palermo Salvatore Cirignotta, che verrà poi coinvolto nella famigerata inchiesta sui pannoloni e revocato da Crocetta. Dopo di lui, il governatore nominerà altri due commissari: prima il magistrato Adalberto Battaglia, quindi Antonio Candela che verrà poi comnfermato direttore generale. Nella rosa dei commissari del presidente, poi, figurava anche Giacomo Sampieri, proprio l'ex commissario di Villa Sofia indagato nell'inchiesta che ha portato in carcere il primario e medico personale del governatore, Matteo Tutino. Tra quei primi "17" c'era anche Vito Di Geronimo, considerato anche lui assai vicino al presidente Crocetta, finirà agli arresti, nel maggio scorso, durante l'operazione "Bad boys". In un anno e mezzo, insomma, la Sanità vedrà ruotare ai vertici di ospedali e Asp, oltre venti commissari. E non andrà meglio con i manager (basti ricordare il caso dei direttori catanesi Cantaro e Pellicanò, nominati, revocati e reintegrati nel giro di otto-dieci mesi).
Un valzer da far girare la testa. Ma ancora più vertiginoso è il balletto delle Province. Abolite solo in televisione, ma mai sostituite con un ente a pieno regime. Nel frattempo, l'unico elemento davvero cancellato dalla "epocale" riforma del governo Crocetta è il voto democratico, tolto non solo per le prossime elezioni, ma ignorato anche con la "chiusura" di consigli e giunte scelte - nel bene e nel male - dai cittadini siciliani. In cambio, però, sono arrivati i commissari. Quelli del presidente, manco a dirlo. E le "infornate" - tra proroghe e proroghe delle proroghe - in questo caso sono tante e abbondanti. Dalla nomina di Ingroia a Trapani ("Darà un impulso alle indagini sul latitante Messina Denaro", disse Crocetta) a quelle dei dirigenti generali della Regione: da Dario Cartabellotta a Rosaria Barresi (che poi verrà chiamata in giunta), da Ignazio Tozzo a Giulio Guagliano, che è anche il capo di gabinetto del governatore ("Così a Caltanissetta, la mia Provincia, sarà chiaro a tutti che quel commissario risponde a me", ammise con candore il presidente). Un vortice di nomi, ripensamenti, proroghe, marce indietro e conferme.
Comprese le ultime. Quelle che riguardano sette delle nove ex province siciliane ai vertici delle quali sono rimasti Munafò (a Palermo), Gargano (Catania), Amato (Trapani), il dirigente generale della Funzione Pubblica Giammanco (a Caltanissetta), Maesano (Agrigento), Romano (Messina) e il dirigente generale della Pesca Cartabellotta (a Ragusa).
Ma di commissari è piena la Sicilia. E ovviamente è molto difficile fornire un elenco esaustivo di questi incarichi fiduciari. Alla Crias, ad esempio, in pochi mesi si sono alternati Maria Amoroso, Filippo Nasca e, ultimo in ordine di tempo, Claudio Basso. All'ombra dei templi di Agrigento, altro turn over di commissari, con Gaetano Pennino che ha lasciato - una volta nominato dirigente generale - la guida del parco archeologico ad Alberto Pulizzi. All'Istituto regionale del Vino e dell'Olio, Crocetta ha chiamato dapprima come commissario un volto più o meno noto della tv, come il nutrizionista Giorgio Calabrese, per poi sostituirlo con Antonino Di Giacomo Pepe. E ancora, ecco commissari disseminati ovunque, nel corso di questi anni. È il caso di Dario Lo Bosco, già presidente di Ast (sì, proprio l'azienda di trasporto pubblico che Crocetta avrebbe voluto trasformare in una compagnia aerea) è stato nominato commissario della Camera di commercio di Catania. Alfonso Cicero, invece, fu per mesi commissario straordinario dell'Irsap prima della nomina a presidente, tra furenti polemiche all'Ars. Domenico Giubilaro è stato scelto come commissario dell'Istituto superiore di giornalismo, mentre l'ex capo di gabinetto di Crocetta, Gianni Silvia, per mesi è stato il commissario straordinario della Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Ma non finisce qui. Alla Camera di Commercio di Ragusa è andato Roberto Rizzo (che ha sostituito l'ex candidato della "Lista Crocetta" Sebastiano Gurrieri), al Bellini di Catania Marcello Giacone, al Parco dei Nebrodi un mlitante del Megafono come Giuseppe Antoci. Ma il vero "simbolo" della mania da commissariamento si trova all'Ente di sviluppo agricolo. Da sempre indicato come uno dei carrozzoni della Sicilia. Ebbene, l'ultimo incarico al commissario dellì'Esa Francesco Calanna, militante del Megafono, rappresenta l'ottava proroga in due anni. Un numero da guinnes dei primati. Un commissario straordinario, davvero.
ADNKRONOS
Disponibili i modelli per partecipare alla prima esposizione delle eccellenze agrigentine e al secondo forum del turismo
Disponibili sul sito dell'Ente www.provincia.agrigento.it, nella home page, i moduli per partecipare alla speciale manifestazione organizzata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento dal 22 al 26 settembre 2015 sul turismo della nostra provincia. Due gli eventi in cui potranno accreditarsi gli operatori del settore: la "1a Esposizione delle eccellenze agrigentine" e il secondo "Forum del Turismo", inseriti nell'ambito del marchio d'area della provincia di Agrigento, in programma nelle sale del Dioscuri By Palace a San Leone. Lo spazio espositivo disporrà di desk che verranno assegnati agli operatori turistici delle strutture ricettive, dell'incoming e delle associazioni, dei consorzi e distretti turistici e degli enti pubblici e associativi. La richiesta deve essere inoltrata via fax al numero fax 0922/593678 oppure alla e.mail g.micciche@provincia.agrigento.it entro il 07/09/2015. I soggetti assegnatari di desk dovranno garantire almeno un'unità sempre presente per il ricevimento degli operatori durante l'orario di apertura del forum, oltre a fornire il proprio materiale promo-pubblicitario. Le aziende del settore enogastronomico potranno inoltre richiedere lo spazio per una degustazione a tema dei propri prodotti. I momenti di degustazione saranno stabiliti in particolari orari del forum. Per tale iniziativa, le ditte dovranno concordare con l'Ufficio Turismo - telefonando allo 0922/593661 - le degustazioni da proporre. Potranno essere messi a disposizione alcuni tavoli e banconi per la degustazione. Le proposte dovranno essere concordate entro il 19 settembre. Gli operatori turistici ed in particolare i responsabili di strutture ricettive e gli agenti di viaggio, potranno chiedere di partecipare al work shop. Coloro che saranno ammessi al workshop riceveranno preventivamente le schede buyers con tutti i dati necessari sull'operatore e sul rappresentante presente sul territorio nonché potranno concordare con l'Ufficio una scaletta degli appuntamenti. Saranno ammessi al Workshop prioritariamente quegli agenti di viaggio che svolgono attività di vendita con proprio catalogo distribuito tramite agenzie che hanno maturato esperienza nell'incoming. Dell'ammissione al workshop verrà data conferma entro il 19 settembre.
Agrigentonotizie
Scala dei Turchi: ultimi giorni del presidio fisso dell'Unità Mobile dell'Urp
Ancora per tutto il mese di agosto, con il camper del Libero Consorzio, verrà svolta un'attività di sensibilizzazione e di informazione per la migliore fruizione del territorio, dei collegamenti, delle strutture ricettive e dei luoghi di interesse storico culturale di Agrigento e dei centri più importanti della provincia
Si chiude il prossimo 31 agosto il servizio avviato all'inizio di luglio dall'ufficio relazioni con il pubblico del Libero Consorzio e che ha fornito assistenza e informazioni ai visitatori della Scala dei Turchi. Il personale dell'Unità Mobile, infatti, assiste quotidianamente centinaia di visitatori e turisti all'ingresso della Scala dei Turchi al confine fra i territori di Porto Empedocle e Realmonte.
Ancora per tutto il mese di agosto, con il camper del Libero Consorzio, verrà svolta un'attività di sensibilizzazione e di informazione per la migliore fruizione del territorio, dei collegamenti, delle strutture ricettive e dei luoghi di interesse storico culturale di Agrigento e dei centri più importanti della provincia. In questo modo, il Libero consorzio offrirà un contributo fattivo alla valorizzazione dei siti di maggiore interesse, a partire dalla Valle dei Templi.
Scrivolibero
Protezione Civile, il Libero Consorzio
istituisce un presidio sanitario alla Scala dei Turchi
Nuovo intervento del Libero Consorzio
(ex Provincia Regionale di Agrigento) a tutela della sicurezza dei
cittadini.
Su richiesta del Sindaco di Realmonte,
infatti, l'Ufficio di Protezione Civile del Settore Ambiente,
diretto dall'Ing. Bernardo Barone e coordinato dal dr. Marzio
Tuttolomondo, ha istituito un presidio sanitario nella località
balneare della Scala dei Turchi, uno dei luoghi più conosciuti e
frequentati della nostra provincia.
Il servizio, attivato su autorizzazione
del Commissario Straordinario dr. Marcello Maisano, sarà svolto
quotidianamente dalle Associazioni di Volontariato di Protezione
Civile della provincia dalle ore 10.00 alle ore 19.00, e si
concluderà il 15 settembre. Il presidio sanitario prevede la
presenza di una squadra BLS (supporti di base alle funzioni vitali)
composta da due volontari.
Prosegue, dunque, l'impegno del
Libero Consorzio, che nonostante i ripetuti tagli nei trasferimenti
da parte della Regione ha continuato ad investire risorse per la
sicurezza della popolazione, in particolare grazie ai corsi di primo
soccorso per i volontari svolti in collaborazione con la Croce Rossa
Italiana.
LiveSicilia
Crocetta torna al suo gioco preferito
Riparte alla Regione la giostra dei
commissari
di Accursio Sabella
Il governatore ha nominato i
commissari dei Liberi consorzi, resteranno in carica almeno fino a
ottobre. Dopo due anni e mezzo, gli enti sono ancora in mano a
fedelissimi del presidente, designati anche altrove. All'Esa, ad
esempio, ottavo incarico consecutivo a un militante del Megafono.
PALERMO - I nomi di Giovanni Corso e
Antonio Lutri non sono tra i più ricorrenti, nelle litanie del
nominificio dell'era Crocetta. Ma sono loro i due "nuovi"
commissari delle ex Province. Il primo va a Enna, lasciando Siracusa,
il secondo andrà a guidare l'ente aretuseo. Due nomi nuovi, che si
aggiungono ai sette commissari confermati e prorogati a capo di
quelli che si chiamano già Liberi consorzi, ma che da due anni e
mezzo ormai, sono retti da propaggini dirette di Palazzo d'Orleans. E
sarà così, almeno fino a ottobre onovembre, quando finalmente si
potrà procedere, dopo anni, annunci, scivoloni, ripensamenti, alle
elezioni "di secondo grado" dei nuovi vertici degli
enti.
Intanto, restano i fedelissimi del presidente. O di
chi sta attorno a lui. Proprio Corso, ad esempio, è il capo della
segreteria tecnica dello stesso assessore che ha proposto il suo
nome, cioè Giovanni Pistorio. Un esempio che si aggiunge ai tanti
che hanno costellato questa metà legislatura. È il caso, solo per
fare qualche esempio, della nomina del capo di gabinetto di Crocetta
al vertice del Consorzio di Caltanissetta o quella di Antonio Ingroia
a Trapani, bocciata anche dall'autorità anticorruzione. Senza
scordare dirigenti generali vicini al presidente, impegnati in
due-tre ruoli, uno più gravoso dell'altro.
E così, mentre si
parla di una nuova, ennesima agenda delle "cose da fare" (ovvero
delle cose "non ancora fatte"), mentre si accenna timidamente
a qualche riforma portata a termine, seppur in ritardo e con enormi
problemi si scopre che in questi tre annil'attività più intensa del
governo Crocetta è stata proprio quella: i commissariamenti. Che
hanno investito ogni ambito, invaso ogni anfratto
dell'amministrazione regionale. Mettendo, così, nelle mani di uno -
il presidente, appunto - la gestione di settori enormi della
macchina regionale, attraverso, appunto, l'esecutivo apporto del
commissario "straordinario" pronto a diventare ordinarissimo.
Dalla Sanità agli enti locali, dalle società partecipate a quelle
regionali. Questi tre anni di legislatura passeranno alla piccola
storia della politica siciliana, come gli anni dei bluff, sì. Ma
anche dei commissari.
Ovunque. A cominciare appunto dalla
Sanità. Commissariata per un anno e mezzo, in attesa di nominare
i nuovi manager. Intanto, tra i 17 fedelissimi del governatore -
quelli cioè, scelti appunto in seguito a un rapporto di natura
fiduciaria - posti a capo, per mesi, delle aziende sanitarie
ospedaliere ecco spuntare all'Asp di Palermo Salvatore Cirignotta,
che verrà poi coinvolto nella famigerata inchiesta sui pannoloni e
revocato da Crocetta. Dopo di lui, il governatore nominerà altri due
commissari: prima il magistrato Adalberto Battaglia, quindi Antonio
Candela che verrà poi comnfermato direttore generale. Nella rosa dei
commissari del presidente, poi, figurava anche Giacomo Sampieri,
proprio l'ex commissario di Villa Sofia indagato nell'inchiesta che
ha portato in carcere il primario e medico personale del governatore,
Matteo Tutino. Tra quei primi "17" c'era anche Vito Di Geronimo,
considerato anche lui assai vicino al presidente Crocetta, finirà
agli arresti, nel maggio scorso, durante l'operazione "Bad Boys".
In un anno e mezzo, insomma, la Sanità vedrà ruotare ai vertici di
ospedali e Asp, oltre venti commissari. E non andrà meglio con i
manager (basti ricordare il caso dei direttori catanesi Cantaro e
Pellicanò, nominati, revocati e reintegrati nel giro di otto-dieci
mesi).
Un valzer da far girare la testa. Ma ancora più
vertiginoso è il balletto delle Province. Abolite solo in
televisione, ma mai sostituite con un ente a pieno regime. Nel
frattempo, l'unico elemento davvero cancellato dalla "epocale"
riforma del governo Crocetta è il voto democratico, tolto non solo
per le prossime elezioni, ma ignorato anche con la "chiusura" di
consigli e giunte scelte - nel bene e nel male - dai cittadini
siciliani. In cambio, però, sono arrivati i commissari. Quelli del
presidente, manco a dirlo. E le "infornate" - tra proroghe e
proroghe delle proroghe - in questo caso sono tante e abbondanti.
Dalla nomina di Ingroia a Trapani ("Darà un impulso alle indagini
sul latitante Messina Denaro", disse Crocetta) a quelle dei
dirigenti generali della Regione: da Dario Cartabellotta a Rosaria
Barresi (che poi verrà chiamata in giunta), da Ignazio Tozzo a
Giulio Guagliano, che è anche il capo di gabinetto del governatore
("Così a Caltanissetta, la mia Provincia, sarà chiaro a tutti che
quel commissario risponde a me", ammise con candore il presidente).
Un vortice di nomi, ripensamenti, proroghe, marce indietro e
conferme.
Comprese le ultime. Quelle che riguardano sette
delle nove ex province siciliane ai vertici delle quali sono rimasti
Munafò (a Palermo), Gargano (Catania), Amato (Trapani), il dirigente
generale della Funzione Pubblica Giammanco (a Caltanissetta), Maesano
(Agrigento), Romano (Messina) e il dirigente generale della Pesca
Cartabellotta (a Ragusa).
Ma di commissari è piena la Sicilia.
E ovviamente è molto difficile fornire un elenco esaustivo di questi
incarichi fiduciari. Alla Crias, ad esempio, in pochi mesi si sono
alternati Maria Amoroso, Filippo Nasca e, ultimo in ordine di tempo,
Claudio Basso. All'ombra dei templi di Agrigento, altro turn over di
commissari, con Gaetano Pennino che ha lasciato - una volta
nominato dirigente generale - la guida del parco archeologico ad
Alberto Pulizzi. All'Istituto regionale del Vino e dell'Olio,
Crocetta ha chiamato dapprima come commissario un volto più o meno
noto della tv, come il nutrizionista Giorgio Calabrese, per poi
sostituirlo con Antonino Di Giacomo Pepe. E ancora, ecco commissari
disseminati ovunque, nel corso di questi anni. È il caso di Dario Lo
Bosco, già presidente di Ast (sì, proprio l'azienda di trasporto
pubblico che Crocetta avrebbe voluto trasformare in una compagnia
aerea) è stato nominato commissario della Camera di commercio di
Catania. Alfonso Cicero, invece, fu per mesi commissario
straordinario dell'Irsap prima della nomina a presidente, tra furenti
polemiche all'Ars. Domenico Giubilaro è stato scelto come
commissario dell'Istituto superiore di giornalismo, mentre l'ex capo
di gabinetto di Crocetta, Gianni Silvia, per mesi è stato il
commissario straordinario della Fondazione orchestra sinfonica
siciliana. Ma non finisce qui. Alla Camera di Commercio di Ragusa è
andato Roberto Rizzo (che ha sostituito l'ex candidato della "Lista
Crocetta" Sebastiano Gurrieri), al Bellini di Catania Marcello
Giacone, al Parco dei Nebrodi un militante del Megafono come Giuseppe
Antoci. Ma il vero "simbolo" della mania da commissariamento si
trova all'Ente di sviluppo agricolo. Da sempre indicato come uno dei
carrozzoni della Sicilia. Ebbene, l'ultimo incarico al commissario
dell'Esa Francesco Calanna, militante del Megafono, rappresenta
l'ottava proroga in due anni. Un numero da guinnes dei primati. Un
commissario straordinario, davvero.
LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO
Personale Urp alla Scala dei turchi
Si chiude il prossimo 31 agosto il
servizio avviato all'inizio di luglio dall'ufficio relazioni con
il pubblico del Libero Consorzio e che ha fornito assistenza e
informazioni ai visitatori delta Scala dei Turchi, li personale
dell'unità Mobile, infatti, assiste quotidianamente centinaia di
visitatori e turisti all'ingresso della Scala dei Turchi al confine
fra i territori di Porto Empedocle e Realmonte.Ancora per tutto il
mese di agosto, con il camper del Libero Consorzio, verrà svolta
un'attività di sensibilizzazione e di informazione per la migliore
fruizione del territorio, dei collegamenti, delle strutture ricettive
e dei luoghi di interesse storico culturale di Agrigento e dei centri
più importanti della provincia. In questo modo, il Libero consorzio
offrirà un contributo fattivo alla valorizzazione dei siti di
maggiore interesse, a partire dalla Valle dei Templi.
PIANO NAZIONALE, OGGI IL PREVISTO
INCONTRO FRA DELRIOECROCETTA
Sicilia, vertice sulle infrastrutture
LILLO MICELI
Una folta delegazione della Regione,
con in testa il presidente Rosario Crocetta, incontrerà oggi, a
Roma, il ministro delle infrastrutture, Graziano Delrio, per
confrontarsi sul le opere strategiche perla Sicilia da inserire nel
Piano nazionale delle lnfrastrutture. Insieme con Crocetta, voleranno
nella Capitale l'assessore alle infrastrutture Giovanni Pizzo, il
diri gente generale dello stesso assessorato Fulvio Bellomo, la
segretaria generale della Regione Patrizia Monterosso e il dirigente
generale della Programmazione Vincenzo Falgares. Nel le scorse
settimane è stato trasmesso al ministro Delrio un elenco di opere
ritenute indispensabili per lo sviluppo della Sicilia, ma
difficilmente tutte potranno essere inserite nel Piano nazionale. Si
tratta di opere che potranno essere finanziate con fondi del Po Fesr
20142020, con risorse comunitarie nazionali e con il Fondo sociale e
coesione (Fsc) che ammonta a circa 2 miliardi di euro. Si tratta di
un passaggio fondamentale per avviare l'impiego delle risorse
immediatamente, soprattutto per concentrarle su alcune grandi opere,
come La velocizzazione della tratta ferroviaria Palermo-Catania. Ma
investimenti sono previsti anche per porti, aeroporti, strade ed
autostrade.
Dopo la pausa estiva, dunque, la
politica si rimette al lavo ro per affrontare il delicato problema
delle infrastrutture. Non solo la Sicilia è carente, ma quelle
esistenti cadono a pezzi. Ri mane sullo sfondo la polemica politica
sulla volontà del presi dente Crocetta di nominare assessore alle
Attività produttive l'attuale presidente dj Riscossione Sicilia,
Antonio Fiumefreddo. Nomina che non sarebbe gradita ai "renziani"
e non solo. Riuscire a mettere in moto la macchina per la
realizzazione delle infrastrutture strategiche sarebbe una sorta di
assicurazione per il futuro del governo regionale e peri! suo
presidente, Crocetta. Parecchi deputati dell'Ars sono già in
campagna elettorale, perché convinti che nel 2016 si tornerà
anticipata mente alle urne, I partiti cominciano a guardarsi intorno,
ma il baricentro della politica siciliana, come di quella nazionale,
dovrebbe continuare ad occuparla il Pd. Oltre la federazione moderata
Pdr-Sicilia democratica, che dovrebbe ricevere nel le prossime
settimane l'imprimatur dèl vicesegretario nazionale, Lorenzo
Guerini. Ad ottobre, poi, Ncd e Udc dovrebbero sciogliersi per dare
vita ad 'Area popolare", altra area mode rata che dovrebbe
allearsi con Renzi. Una scelta che nel parti to di Alfano non tutti
sono pronti ad assecondare. È già andata via Nunzia De Girolamo, ma
anche in Sicilia tre deputati regionali sarebbero sul punto di
cambiare casacca, ma noti per tornare in Forza Italia. Per
l'assessore alle Autonomie locali, Giovanni Pistorio, però, «una
forza moderata noti può che allearsi con il Pd di Renzi Nel
centrodestra prevale il populismo di Salvini antieuropeo e non
solidale, mentre nell'antipolitica l'alternativa è il MSS che si
professa alternativo al sistema democratico. Oggi, l'unica proposta
di governo è quella di Renzi. La politica va interpretata nella sua
fase attuale, Mi piace ricordare che in Germania da ben due
legislature Cdu e Psd sono alleati».
Sciacca, 40 Caretta Caretta schiuse in
località San Marco.
Nella notte tra lunedì e martedì
scorsi in località San Marco èavvenuta la schiusa di alcuni piccoli
di tartaruga. Si tratta di circa 40 esemplari della specie caretta
caretta, in un "nido" rinvenuto lo scorso 4luglio e costantemente
monitorato dal WWF di Torre Salsa - Siculiana e dalla Guardia
Costiera di Sciacca.
Considerata la rilevanza dell'evento,
per i prossimi giorni e fino alla totale schiusa delle uova, il
"nido" verrà monitorato costantemente dai volontari del WWFin
contatto diretto con la sala operativa della Guardia Costiera di
Sciaccà, Grazie alla costante sinergia e cooperazione tra il WWF e
la Guardia Costiera di Sciacca, nonché dal buon senso dei cittadini
residenti e non, quest'anno sono rinvenuti diversi nidi di
tartaruga caretta caretta, tutti in località San Marco. Si tratta di
nidi che daranno vita a circa 140 nuovi esemplari di questa specie
oggi protetta e di vitale importanza per gli equilibri del mare. I
nidi sono stati costantemente monitorati dai volontari, che fa
settimane svolgono anche attività di informazione e
sensibilizzazione verso i turisti che hanno affollato le spiagge
della costa agrigentina. Sciacca ormai da alcuni anni si conferma
location preferita dalle caretta caretta per la riproduzione
nonostante si tratti di siti molto frequentati e quindi non ideali
per animali che cercano tranquillità e non vogliono essere
disturbati. Ed a Sciacca c'è chi pensa di farne un'at trazione
turistica.
GIUSEPPE RECCA
livesicilia.it
Commissari. Crocetta torna al suo gioco preferito.
I nomi di Giovanni Corso e Antonio Lutri non sono tra i più ricorrenti, nelle litanie del nominificio dell'era Crocetta. Ma sono loro i due "nuovi" commissari delle ex Province. Il primo va a Enna, lasciando Siracusa, il secondo andrà a guidare l'ente aretuseo. Due nomi nuovi, che si aggiungono ai sette commissari confermati e prorogati a capo di quelli che si chiamano già Liberi consorzi, ma che da due anni e mezzo ormai, sono retti da propaggini dirette di Palazzo d'Orleans. E sarà così, almeno fino a ottobre onovembre, quando finalmente si potrà procedere, dopo anni, annunci, scivoloni, ripensamenti, alle elezioni "di secondo grado" dei nuovi vertici degli enti.
Intanto, restano i fedelissimi del presidente. O di chi sta attorno a lui. Proprio Corso, ad esempio, è il capo della segreteria tecnica dello stesso assessore che ha proposto il suo nome, cioè Giovanni Pistorio. Un esempio che si aggiunge ai tanti che hanno costellato questa metà legislatura. È il caso, solo per fare qualche esempio, della nomina del capo di gabinetto di Crocetta al vertice del Consorzio di Caltanissetta o quella di Antonio Ingroia a Trapani, bocciata anche dall'autorità anticorruzione. Senza scordare dirigenti generali vicini al presidente, impegnati in due-tre ruoli, uno più gravoso dell'altro.
E così, mentre si parla di una nuova, ennesima agenda delle "cose da fare" (ovvero delle cose "non ancora fatte"), mentre si accenna timidamente a qualche riforma portata a termine, seppur in ritardo e con enormi problemi si scopre che in questi tre annil'attività più intensa del governo Crocetta è stata proprio quella: i commissariamenti. Che hanno investito ogni ambito, invaso ogni anfratto dell'amministrazione regionale. Mettendo, così, nelle mani di uno - il presidente, appunto - la gestione di settori enormi della macchina regionale, attraverso, appunto, l'esecutivo apporto del commissario "straordinario" pronto a diventare ordinarissimo. Dalla Sanità agli enti locali, dalle società partecipate a quelle regionali. Questi tre anni di legislatura passeranno alla piccola storia della politica siciliana, come gli anni dei bluff, sì. Ma anche dei commissari.
Ovunque. A cominciare appunto dalla Sanità. Commissariata per un anno e mezzo, in attesa di nominare i nuovi manager. Intanto, tra i 17 fedelissimi del governatore - quelli cioè, scelti appunto in seguito a un rapporto di natura fiduciaria - posti a capo, per mesi, delle aziende sanitarie ospedaliere ecco spuntare all'Asp di Palermo Salvatore Cirignotta, che verrà poi coinvolto nella famigerata inchiesta sui pannoloni e revocato da Crocetta. Dopo di lui, il governatore nominerà altri due commissari: prima il magistrato Adalberto Battaglia, quindi Antonio Candela che verrà poi comnfermato direttore generale. Nella rosa dei commissari del presidente, poi, figurava anche Giacomo Sampieri, proprio l'ex commissario di Villa Sofia indagato nell'inchiesta che ha portato in carcere il primario e medico personale del governatore, Matteo Tutino. Tra quei primi "17" c'era anche Vito Di Geronimo, considerato anche lui assai vicino al presidente Crocetta, finirà agli arresti, nel maggio scorso, durante l'operazione "Bad Boys". In un anno e mezzo, insomma, la Sanità vedrà ruotare ai vertici di ospedali e Asp, oltre venti commissari. E non andrà meglio con i manager (basti ricordare il caso dei direttori catanesi Cantaro e Pellicanò, nominati, revocati e reintegrati nel giro di otto-dieci mesi).
Un valzer da far girare la testa. Ma ancora più vertiginoso è il balletto delle Province. Abolite solo in televisione, ma mai sostituite con un ente a pieno regime. Nel frattempo, l'unico elemento davvero cancellato dalla "epocale" riforma del governo Crocetta è il voto democratico, tolto non solo per le prossime elezioni, ma ignorato anche con la "chiusura" di consigli e giunte scelte - nel bene e nel male - dai cittadini siciliani. In cambio, però, sono arrivati i commissari. Quelli del presidente, manco a dirlo. E le "infornate" - tra proroghe e proroghe delle proroghe - in questo caso sono tante e abbondanti. Dalla nomina di Ingroia a Trapani ("Darà un impulso alle indagini sul latitante Messina Denaro", disse Crocetta) a quelle dei dirigenti generali della Regione: da Dario Cartabellotta a Rosaria Barresi (che poi verrà chiamata in giunta), da Ignazio Tozzo a Giulio Guagliano, che è anche il capo di gabinetto del governatore ("Così a Caltanissetta, la mia Provincia, sarà chiaro a tutti che quel commissario risponde a me", ammise con candore il presidente). Un vortice di nomi, ripensamenti, proroghe, marce indietro e conferme.
Comprese le ultime. Quelle che riguardano sette delle nove ex province siciliane ai vertici delle quali sono rimasti Munafò (a Palermo), Gargano (Catania), Amato (Trapani), il dirigente generale della Funzione Pubblica Giammanco (a Caltanissetta), Maesano (Agrigento), Romano (Messina) e il dirigente generale della Pesca Cartabellotta (a Ragusa).
Ma di commissari è piena la Sicilia. E ovviamente è molto difficile fornire un elenco esaustivo di questi incarichi fiduciari. Alla Crias, ad esempio, in pochi mesi si sono alternati Maria Amoroso, Filippo Nasca e, ultimo in ordine di tempo, Claudio Basso. All'ombra dei templi di Agrigento, altro turn over di commissari, con Gaetano Pennino che ha lasciato - una volta nominato dirigente generale - la guida del parco archeologico ad Alberto Pulizzi. All'Istituto regionale del Vino e dell'Olio, Crocetta ha chiamato dapprima come commissario un volto più o meno noto della tv, come il nutrizionista Giorgio Calabrese, per poi sostituirlo con Antonino Di Giacomo Pepe. E ancora, ecco commissari disseminati ovunque, nel corso di questi anni. È il caso di Dario Lo Bosco, già presidente di Ast (sì, proprio l'azienda di trasporto pubblico che Crocetta avrebbe voluto trasformare in una compagnia aerea) è stato nominato commissario della Camera di commercio di Catania. Alfonso Cicero, invece, fu per mesi commissario straordinario dell'Irsap prima della nomina a presidente, tra furenti polemiche all'Ars. Domenico Giubilaro è stato scelto come commissario dell'Istituto superiore di giornalismo, mentre l'ex capo di gabinetto di Crocetta, Gianni Silvia, per mesi è stato il commissario straordinario della Fondazione orchestra sinfonica siciliana. Ma non finisce qui. Alla Camera di Commercio di Ragusa è andato Roberto Rizzo (che ha sostituito l'ex candidato della "Lista Crocetta" Sebastiano Gurrieri), al Bellini di Catania Marcello Giacone, al Parco dei Nebrodi un mlitante del Megafono come Giuseppe Antoci. Ma il vero "simbolo" della mania da commissariamento si trova all'Ente di sviluppo agricolo. Da sempre indicato come uno dei carrozzoni della Sicilia. Ebbene, l'ultimo incarico al commissario dellì'Esa Francesco Calanna, militante del Megafono, rappresenta l'ottava proroga in due anni. Un numero da guinnes dei primati. Un commissario straordinario, davvero.