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Rassegna stampa del 12, 13 e 14 settembre 2015

12 SETTEMBRE 2015

ANSA

ROMA
Province, per fine anno elenchi mobilità
Bozza decreto mobilità. Il crono-programma per i trasferimenti

(ANSA) - ROMA, 12 SET - Entro il 31 ottobre le Province devono inserire nel portale dedicato alla mobilità gli elenchi del personale in soprannumero, entro fine novembre le Regioni e gli altri enti devono dare conto dei posti a disposizione per assorbire le eccedenze, così a fine dicembre il ministero della P.A potrà pubblicare i dati per l'incrocio tra domanda e offerta di mobilità. E' quanto emerge dall'ultima bozza del decreto sui criteri per i trasferimenti.

Giornale di Sicilia
Racalmuto, è salva la terza classe dell'Ipia Marconi
«L'Ipia Marconi di Racalmuto avrà la terza classe. Il rischio che quest'anno scolastico si celebrasse soltanto con la prima è scongiurato». Lo dice il sindaco Emilio Messana in merito all'apertura  della terza classe per i servizi cio sanitari per la quale genitori ed alunni si erano detti pronti, da lunedì, ad occupare la scuola. «Ci sono voluti l'impegno e la passione del vice presidente della Regione Marilella Lo Bello, - spiega Messana - che ha seguito il caso, per garantire il presidio scolastico di calmuto. L'ufficio scolastico regionale è riuscito a salvare la classe, coordinando al meglio le poche risorse assegnate. Sonostatesettimane di passione per tanti di noi, professori ed alunni in testa , i qualihannofatto sentire la loro voce, rivolgendo numerosi appelli alle istituzioni. Grazie all'ufficio scolastico provinciale, con il dirigente Raffaele Zarbo coadiuvato dalla Vicaria Elvira De Felice e da Alberto Petix, si è potuto meglio istruire la pratica per richiedere una nuova classe. Un positivo esempio di mobilitazione edi sinergia istituzionale ». L'Ipia rappresenta la scuola di frontiera, che va salvata. Perché un paese in crisi si risolleva raddoppiando gli investimenti e non chiudendo le strutture  risparmiare. «Ritengo che il messaggio e il senso che possiamo ritenere dalla mobilitazione di queste settimane - conclude Messana - e dal positivo, accorato, efficace riscontro istituzionale che ne è derivato, siano di non abbandonare le piccole comunità, le piccole istituzioni, anzi di rilanciarle. Tra poco sarà consegnato,rimessoa nuovo, l'immobile della provincia sede dell'Ipia di Racalmuto. Sarà l'occasione per inaugurarlo tutti insieme». (*VA*)

Menfi, piano paesaggistico: accolto solo un ricorso

I giudici amministrativi accettano la parte dell'istanza relativamente alle norme tecniche di attuazione,bocciate altre12 richieste
Il Tar di Palermo ha accolto soltanto uno dei 13 motivi di ricorso delComune di Menfi sul piano paesaggistico, respingendo tutti gli altri. Il Comune di Menfi aveva impugnato il decreto assessoriale di adozione del piano nel luglio 2014 a seguito di una deliberazione consiliare di poche settimane prima, finalizzata a bloccare l'efficacia delle sole norme di salvaguardia che dall'adozione delpiano paesaggistico intervenivano sull'esecutività del piano regolatore vigente nel Comune della citta del piano regolatore vigente nel Comune della citta del vino. Il Tar aveva concesso la sospensiva. Adesso i giudici amministrativi confermano l'accoglimento del ricorso solo nella parte in cui, relativamente alle norme tecniche di attuazione, dispone che «le autorizzazioni già rilasciate da parte della Soprintendenza ai beni culturali e Ambientali per progetti di opere non ancora intraprese alla data di adozione del piano, restano valide per il termine di cinque anni dalla data del rilascio, come previsto dal regolamento 1347/40 limitatamente alle aree in cui il pianonon preclude loro la realizzazione». Dunque,nessuna nuova edificazione sarà possibile nella vasta area del territorio menfitano sottoposta a vincoli di tutela paesaggistica, laddove i relativi progetti non siano già ammanniti della prescritta autorizzazione della Soprintendenza ai beni culturali. L'adozione del piano paesaggistico aveva scatenato non poche reazioni in diversi comuni dell'agrigentino e anche da parte degli ordini professionali e di tanti politici. Il Comune di Menfi era stato il primo della provincia di Agrigento a produrre, sul piano tecnico, le osservazioni di merito al piano, approvate dal consiglio comunale, e con il ricorso mirava a sostenere in giudizio il proprio convincimento del ruolo dell'ente locale nel processo di formazione del piano paesaggistico, mediante la concertazione, nel rispetto e riconoscimento delle competenze e funzioni di ciascuna istituzione nell'elaborazione dell'importante strumentodi tutela del territorio. Ma oggi questa sentenza del Tar mette a rischio anche tutti gli altri  ricorsi presentati dagli enti della provincia di Agrigento. Ad agosto dello scorso anno il consiglio comunale di Sciacca ha approvato le osservazioni al piano paesaggistico provinciale. Sono passati quattro emendamenti, due dell'ufficio tecnico e due del centro sinistra, primo firmatario il consigliere del Pd Enzo Sabella. Il consiglio ha voluto indicare un freno a una visione «troppo restrittiva che rischia di condizionare lo sviluppo del territorio ». (*GP-FGR*)

Bivona
Un incontro sullo sviluppo del turismo

"Opportunità e prospettive di sviluppo turistico per il territorio" sono i temi che saranno discussi a Bivona il prossimo 19 settembre, sempre nell'ambito delle attività promozionali del progetto comunitario "Marchio d'area della provincia  di Agrigento". Il convegno avrà luogo nell'auditorium Santa Chiara con inizio alle 10. Il seminario è infatti, uno degli eventi programmati dal Libero consorzio comunale, ex Provincia, per potenziare la formazione degli operatori del settore turistico ed enogastronomico ed è rivolto a quelle imprese e agli entio peranti nel territorio agrigentino. (*PAPI*)

SCRIVOLIBERO

Cammarata, il sindaco chiede la concessione della Piscina provinciale
Il sindaco di Cammarata, Vincenzo Giambrone si affida a Facebook per rendere noto l'incontro svoltosi nei giorni scorsi con i dirigenti del Libero Consorzio di Agrigento, in riferimento a due problemi spinosi che interessano il comune: Il Ponte Giuri e la Piscina provinciale in contrada Balatelle.
"INCONTRO CON DIRIGENTI DELLA PROVINCIA".
Come preannunciato, ho incontrato Dirigenti della disciolta Provincia Regionale di Agrigento per ridiscutere del "Ponte Giuri" e della "Piscina provinciale". Argomenti che avevo sollevato nell'incontro precedentemente avuto, nel mese di Luglio u.s., con l'Amministrazione Provinciale. In ordine al "PONTE GIURI", dopo una approfondita disamina dell'argomento, alquanto spinoso ma vitale per l'importanza che riveste per il nostro territorio, la strada provinciale interessata, nel prendere ancora una volta atto che l'opera di che trattasi è indicata al primo posto delle priorità nella graduatoria degli
interventi della Protezione Civile, il Dirigente Provinciale preposto mi ha confermato che non può revocare l'ordinanza di chiusura al traffico, da lui emessa, perché il tratto interessato dalla frana è oltremodo pericoloso. Mi ha fatto rilevare che una eventuale, pur se impossibile, revoca dell'ordinanza comporterebbe la perdita della priorità tra gli interventi della Protezione Civile e, dunque, il danno sarebbe di gran lunga superiore a fronte di una ipotetica revoca provvisoria dell'ordinanza, che consentirebbe un intervento molto modesto ed assolutamente non definitivo. Di contro, nel progetto della Protezione Civile è previsto un intervento che andrebbe a ripristinare i luoghi in maniera definitiva. Per quanto concerne
la "PISCINA", nel prendere atto delle difficoltà finanziarie dell'Ente Provincia, ho relazionato sull'importanza che riveste questa struttura per il nostro territorio e per le popolazioni dei aesi vicini. Ho sottolineato quanto risulta essere di vitale importanza il nuoto per tutte le persone che lo praticano, specie per i diversamente abili che nel tempo, in tanti, hanno beneficiato di tale attività. Ho evidenziato che la Piscina veniva frequentata, con risultati eccellenti, da un numero rilevante di persone provenienti dai paesi vicini, che sono tornati con forza a chiederne l'immediata apertura. Preso atto, mio malgrado, che la Provincia non ha alcuna possibilità economica per rimettere in funzione questa importante struttura, ho proposto di darla in concessione al Comune di Cammarata, a mezzo di una convenzione da
predisporre appositamente. Si è convenuto, quindi, di approntare una bozza di tale atto, esaminarlo in contraddittorio e, in tempi relativamente brevi, addivenire alla concessione inuso della Piscina al nostro Comune. Pertanto, oggi ho dato disposizione agli Uffici Comunali di elaborare una bozza di convenzione da sottoporre all'Amministrazione Provinciale, ove possibile, la settimana entrante ed avviare così il passaggio tra il Comune e la Provincia Ho consapevolezza delle difficoltà che ci attendono ma non saranno bastevoli a fermarci. Spero, sinceramente, di poter raggiungere l'obiettivo che ci siamo prefissati come Amministrazione Comunale. Sarà mia cura informarvi sull'iter successivo della pratica.".

ITALIAOGGI
Jobs Act, province e mobilità: si rischia il blocco
Tabelle di equiparazione e criteri generali della mobilità: i punti più delicati

Per la complessa riforma delle Province, a seguito del via libera ottenuto in Corte dei conti al decreto sulla mobilità fra i diversi settori della Pubblica amministrazione, è ora la volta del decreto sui criteri generali della mobilità. Quest'ultimo è chiamato, infatti, a dettare le regole in materia di spostamenti del personale anche nel caso in cui la nuova destinazione sia rappresentata da Regioni ed enti locali e quindi non implichi un cambio di contratto. Lo scorso 4 settembre, il Consiglio dei ministri ha disposto la prosecuzione del provvedimento. Un provvedimento che costituisce un passo fondamentale in quanto responsabile di fissare anche le scadenze per avviare le istanze di mobilità e il censimento dei posti disponibili in organico, anche se in Conferenza Unificata non è stata raggiunta l'intesa con le Regioni. Il Governo spinge dunque il piede sull'acceleratore, dopo i rallentamenti degli ultimi mesi, nonostante la mancanza di accordi con enti territoriali e sindacati non fa altro che raddoppiare i rischi di blocco nell'attuazione.
Tabelle di equiparazione
La versione definitiva del decreto di Palazzo Chigi ha confermato il nodo più delicato con le «tabelle di equiparazione», in altre parole lo strumento (da tempo previsto ma fino ad ora mai attuato) atto a disciplinare i passaggi da un comparto all'altro. Il decreto, che dovrebbe riguardare almeno 8mila persone, precisa come la parte "variabile" dello stipendio che non rientra nei parametri del nuovo inquadramento sarà garantita solo per le voci «con carattere di generalità e natura fissa e continuativa», nel caso in cui l'ente di destinazione trova i fondi anche a valere sulle risorse assunzionali. Una simile previsione ha scatenato le proteste sindacali e quando in concreto le mobilità prenderanno il via, il rischio di ricorsi a catena diventa tangibile. Un primo riscontro lo si avrà con le procedure avviate dal ministero della Giustizia, le quali secondo l'ultima manovra (comma 425 della legge 190/2014) dovrebbero assorbire entro il 2017 fino a 2mila esuberi provinciali.
Criteri generali per la mobilità
Un simile rischio si corre anche con il provvedimento in arrivo sui criteri generali per la mobilità. Agli spostamenti interni al comparto di Regioni ed enti locali sono interessate circa 10mila persone, cioè i dipendenti dei centri per l'impiego che dovrebbero passare alle Regioni in attesa del varo dell'agenzia nazionale prevista dal Jobs Act e una quota dei poliziotti provinciali in «transito» verso i Comuni. Lo prevede il decreto enti locali approvato prima della pausa estiva, tuttavia questo secondo provvedimento ministeriale ha un compito persino più ampio. Quest'ultimo infatti fissa un termine di 20 giorni per le Province per pubblicare l'elenco degli "esuberi" nel Portale nazionale della mobilità, e di 40 giorni per i Comuni e le Regioni per inserire nello stesso Portale i posti disponibili in dotazione organica. La condizione basilare per permettere gli spostamenti  rimane ovviamente l'incrocio di domanda e offerta, tuttavia anche in questo provvedimento (articolo 10 della bozza) si ripresenta la garanzia sulla busta paga concentrata sulle voci con carattere di generalità e natura fissa e continuativa. Sugli inquadramenti dei nuovi arrivi l'ultima parola rimane comunque ai dirigenti delle amministrazioni di destinazione, dal momento che i provvedimenti chiedono loro di valutare anche titoli e curricula per definire le collocazioni. Si tratta dell'ennesimo passaggio delicato, visti i possibili rischi di impugnazione da parte dei diretti interessati e le eventuali obiezioni da parte della Corte dei conti in caso di distacco dai parametri generali.

Infoagrigento

Ponte Verdura, al via i lavori
Il ponte Verdura era crollato nel febbraio 2013, causandodisagi a tutto il territorio
Sono partiti i lavori per la costruzione del nuovo punte sul fiume Verdura, nel tratto tra Sciacca ed Agrigento nella SS 115; nel febbraio del 2013, come si ricorderà, il viadotto aveva prima accusato segni di cedimenti e, davanti agli occhi dei tecnici che ispezionavano la struttura, crollava del tutto tagliando in due parti la provincia di Agrigento.
A causa di quel crollo e prima della costruzione di una bretella provvisoria, si era costretti ad effettuare una deviazione di diversi chilometri tra le strade provinciali interne che allungavano il tragitto Agrigento - Sciacca di almeno un'ora.
Adesso partono i lavori per la soluzione definitiva; in questi due anni, a garantire la percorribilità della SS 115 era una bretellache oltre passava il fiume Verdura la quale però, in caso di maltempo, spesso veniva chiusa. I lavori hanno un importo di 6.5 milioni di Euro e riguarderanno anche l'incrocio Sant'Anna, sempre sulla SS 115.

Agrigentonotizie

MALTEMPO, FANGO E DETRITI SULLE STRADE PROVINCIALI:INTERVENTI DEL LIBERO CONSORZIO AGRIGENTO

Ancora problemi su alcune strade di competenza del Libero Consorzio (ex Provincia regionale di Agrigento), in seguito alle intense pioggeche hanno causato smottamenti di fango e detriti sulla carreggiata. Danninotevoli vengono segnalati su strade provinciali ed ex consortili della zonaest, centro-nord e ovest. Ancora problemi su alcune strade di competenza del LiberoConsorzio (ex Provincia regionale di Agrigento), in seguito alle intense pioggeche hanno causato smottamenti di fango e detriti sulla carreggiata. Danni notevoli vengono segnalati su strade provinciali ed exconsortili della zona est, centro-nord e ovest, con tecnici, capi cantonieri ecantonieri del Settore infrastrutture stradali all'opera già da mercoledìmattina con mezzi di proprietà del Libero Consorzio. Interventi anche su alcuni accessi ad abitazioni private,completamente invasi dal fango che ha reso difficile il transito ai residenti.Ai danni già segnalati nella zona est si sono aggiunti quelli in alcune stradedel comparto centro-nord, in particolare sulla Sp 19C e 19B (s. Biagio Platani-Alessandria della Rocca), sulla Spc 30 S.Angelo-S.Giovanni-Viviano esulla Sp 26A Cammarata-confine provincia di Palermo.
Smottamenti di fango e detriti anche nella zona ovest,segnatamente sulla Spc 1 Passo Gurra-Porto Palo, sulla Sp 32 e sulla SP 34 (nel tratto percorribile). Nella stessa zona interventi sulle Sp 32Ribera-Cianciana, Sp 34 Bivio Tamburello-Bivona (nel tratto non chiuso altraffico), Sp 79 Sciacca-Menfi, Sp 41 Menfi-bivio Misilbesi, Sp 44 Sambuca-S.Margherita Belice, Sp 36 per Caltabellotta, Sp 50 per Porto Palo e Sp 37.Occorre procedere con attenzione, per gli stessi motivi, anche sulla Spr n.24 tra Agrigento e Cattolica Eraclea, sulla Sp n. 87 Montallegro-Bovo Marina esulla Sp n. 29 tra Raffadali e Cattolica Eraclea.
Si continua a lavorare anche nelle strade della zona estinvase dal fango nella notte tra l'8 e il 9 settembre, con interventi sulle Spn. 11 n. 62 e n. 55 e sulla Spc n. 65, e ovviamente sulle altre segnalate inprecedenza, ovvero Sp n. 6, Sp n.9, Sp n. 63/C Quadrivio contrada Mulinazzo-Campobello di Licata, Spc n. 54, Spr 64 (quota 284), Sp 46 Naro Campobello, Sp n. 5/B, Spc67, Spc 68.

LIBERO CONSORZIO, CONSEGNATO L'APPALTO PER INDAGINIGEOGNOSTICHE SULLE STRADE PROVINCIALI
Sono stati consegnati questa mattina i lavori relativialle indagini geognostiche e prove di laboratorio, finalizzate allaprogettazione esecutiva dei lavori sulle strade provinciali chiuse al transitoperché non sicure.
Sono stati consegnati questa mattina nella sede del SettoreInfrastrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionaledi Agrigento) i lavori relativi alle indagini geognostiche e prove dilaboratorio, finalizzate alla progettazione esecutiva dei lavori sulle strade provinciali. Il progetto è stato elaborato dai geologi del Libero Consorzio, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone.
Stamani si è proceduto alla stipula del contratto tra il Libero Consorzio e l'impresa "Ionica sondaggi srl", di Melilli, chesi è aggiudicata lo scorso mese di giugno il relativo appalto (dell'importo di43.513,40 euro, con un ribasso del 46 per cento circa, per un importo netto di15.538,07, oltre 1.305,00 euro per oneri per la sicurezza e 13.325,76,00 per ilcosto del personale, non soggetti a ribasso).
La gara è stata espletata tramite procedura aperta, e costituisceun fondamentale presupposto per l'avvio del percorso tecnico-amministrativo checonsentirà la riapertura e messa in sicurezza delle numerose strade di competenza del Libero Consorzio attualmente chiuse al transito. Attualmente,infatti, sono ben 39 le strade provinciali, ex consortili ed ex regionalichiuse o con forti limitazioni al traffico, e per il cui ripristino sono stati redatti soltanto i progetti preliminari, con le uniche eccezioni dei progettiesecutivi per la SP 15D e la SPC n. 39, e dello studio di fattibilità per la SP n.7.
Dopo la stipula del contratto i tecnici del SettoreInfrastrutture Stradali Carmelo Sciumè, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone, e itecnici dell'impresa aggiudicataria hanno eseguito un sopralluogo sulla StradaNC n. 25 (dall'incrocio della SP 26 a Mussomeli), chiusa al transito percedimenti di carreggiata e giunti, e sulla SP n. 58, sulle quali sarannoeseguiti i primi sondaggi.


13 SETTEMBRE 2015

Giornale di Sicilia


«Occhio a contrada Calcarelle»
Istruzione. Mentre l'assessore Lo Bello annuncia la sua visita all'Empedocle, Confedilizia lancia l'allarme
Mentre l'assessore regionale ai beni culturali e alla pubblica istruzione, Mariella Lo Bello, che è anche vice presidente della Regione Sicilia, annuncia che lunedì mattina sarà al liceo classico "Empedocle" di Agrigento per l'apertura dell'anno scolastico, il presidente provinciale di Confedilizia, Salvatore Lauricella, richiama, ufficialmente l'attenzione su contrada Calcarelle e sulle sue scuole, «ancora prive di servizi, infrastrutture, parcheggi  collegamenti».
Mariella Lo Bello ha accettato l'invito del dirigente scolastico della scuola di via Empedocle, Anna Maria Sermenghi ed in una nota, ha così commentato questa visita: «Sarà l'occasione per lanciare da Agrigento a tutte le scuole della Sicilia il messaggio augurale di una proficua attività, avviare il consueto dialogo con il corpo docente e gli studenti e il tradizionale giro di visite all'interno delle scuole siciliane per acquisire dati su eccellenze e criticità ».Ed a proposito di criticità emerge il "caso" di contrada Calcarelle. «Contrada Calcarelle, ormai città dello studio, - scrive Salvatore Lauricella di Confedilizia di Agrigento - dopo qualche "aggiustamento di facciata", continua ad essere completamente abbandonata. La strada di collegamento è piena di buche, con ristagni d'acqua, senza controlli e con un costante pericolo per gli attraversamenti pedonali». Calcarelle è sede didiverse scuole medie superiori: l'istituto cnico per geometri «Brunelleschi»
(accorpato al «Foderà»), dell'istituto professionale per ilcommercio «Nicolò Gallo», del polo universitario, dell'Itc «Sciascia» e dell'istituto parificato «Pitagora».«La situazione siè aggravata - spiega Lauricella - quando si sono progettate e costruite le scuole senza contemporaneamente avere progettato e realizzato quelle poche infrastrutture, soprattutto strade e parcheggi, che il Prg prevedevano che si sarebbe potuto prevedere con qualche variante che si poteva apportare». Per il presidente provinciale della Confedilizia di Agrigento, Salvatore Lauricella, occorre «immediatamente assoggettare tutta la zona ad un serio piano di recupero e di riqualificazione, previsto dal piano delle opere pubbliche approvato, alcuni anni fa, dal Consiglio ». (*VA*)

LA SICILIA

Intimidazione a chi gestisce
Un bene confiscato alla mafia i contrada Robadao a Naro.
Ventidue arnie sono state bruciate nel corso della notte all'interno del sito di "Robadao» bene confiscato alla mafia e gestito dalla cooperativa «Rosario Livatino". Ignoti, approfittando dell'oscurità si sono introdotti all'interno del sito ed hanno appiccato il fuoco alle arnie con dentro le api. I danni provocati sono abbastanza cospicui ma potevano addirittura essere ingenti. Infatti, chi ha agito lo ha fatto con il preciso scopo di distruggerle tutte dopo averle allineate. Un messaggio che segue di pochi giorni il furto di un trattore e di diverse arnie piene di miele pronto per la vendita. Due giorni dopo, invece, si sono introdotti sfondando la recinzione e rubando numerosi macchinari ed attrezzature tra cui un camion con gru, un trattore, un tiller e persino una esterna con mille litri di gasolio. In quelle occasioni si era pensato a dei furti. Ma rileggendo i fatti alla luce di quello che è avvenuto la scorsa notte, anche in quelle occasioni potrebbe essere stata una intimidazione, un segnale lanciato alla cooperativa ed alle istituzioni. Qualcuno, forse vorrebbe fermare l'azione dei soci della cooperativa «Rosario Livatino i quali qualche anno ad dietro hanno avuto assegnato il bene e da allora si sono messi a lavoro, Dell'intimidazione della scorsa notte si stanno occupando i carabinieri della stazione di Naro ed i colleghi della compagnia di Licata. Il tentativo, abbastanza arduo è quello di individuare gli autori di questo ennesimo episodio criminale commesso nei confronti della cooperativa Rosano Livatino che nei prossimi giorni ospiterà la «Summer School» di Libera. «E un atto di estrema gravita - commenta Maria Grazia Brandara, Presidente del Consorzio Agrigentino per la Legalità - Se prima pensavamo a dei furti adesso le dinamiche sono chiare qualcuno vuole scoraggiare i componenti della cooperativa tentando di farli smettere di lavorare. Si tratta soltanto - aggiunge - di vigliacchi, ma se pensano intimorire con queste azioni, si sbagliano e continueremo a fare quadrato attorno al  Presidente ed ai soci della cooperativa "Rosario Livatino".
CARMELO VELLA

Al via le indagini geognostiche.
Sono stati consegnati questa mattina nella Sede del Settore Infrasttrutture Stradali del Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale di Agrigento) i lavori relativi al le indagini geognostiche e prove di laboratorio, finalizzate alla progettazione esecutiva dei lavori sulle strade provinciali. Il progetto è stato elaborato dai geologi del Libero Consorzio, Roberto Bonfiglio e Antonio Bunone. Stamani si è proceduto alla stipula del contratto tra il Libero Consorzio e l'impresa «Ionica Sondaggi srl di Melilli, che si è aggiudicata lo scorso mese di giugno il relativo appalto (dell'importo di, 43.513,40 euro; con un ribasso del 46,2020%, per un importo netto di 15,538,07, oltre 1305,00 euro per oneri per la sicurezza e 13325,76,00 per il costo del persOna le, non soggetti a ribasso), la gara è stata espletata tramite proceduta aperta, e costituisce un fondamentale presupposto per l'avvio del percorso tecnico-amministrativo che consentirà la riapertura e messa io sicurezza delle numerose strade di competenza del Libero Consorzio attualmente chiuse al transito: Attualmente, infatti, so no ben 39 le strade provinciali, a consortili ed ex regionali chiuse o con forti limitazioni al traffico, e per il cui ripristino sono stati redatti soltanto i progetti preliminari.

Scuole senza servizi; infrastrutture parcheggi e collegamenti a Calcarelle
La contrada Calcarelle ormai diventata città dello studio do p0 qualche "aggiustamento & facciata" continua ad essere completamente abbandonata La strada di collegamento con questo sito e piena di buche con ristagni di acqua senza controlli e con un costante pericolo per gli attraversamenti pedonali Attualmente la contrada "Calcarelle" sia a nord delta atta e sede di diverse scuole medie superiori: l'Istituto Tecnico per Geometri Brunelleschi" (accorpato al "Fodera") oggi sede anche dell'Istituto Professionale per il Commercio "Nicolò Gallo", la sede del Polo Universitario della provincia di Agrigento) l'Istituto Tecnico Commerciale "Leonardo Sciascia", l'Istituto Parificato "Pitagora"
La zona è frequentata da diverse centinaia di studenti di scuola media superiore e universitari, da molti docenti e cittadini provenienti oltre che dalla città di Agrigento anche da tutti i Comuni della Provincia ed alcuni soprattutto docenti provenienti anche da fuori provincia.
A prevedere la costruzione di queste scuole, in questa parte di città; è stato il Piano Regolatore Generale approvato dal Consiglio comunale nel 1978. Un Piano Regolatore Generale carente ed inadeguato, che non prevedeva infrastrutture adeguate e sufficienti, soprattutto viarie e di posteggi, a servizio della prevista edilizia scolastica.
Inoltre, la situazione si è aggravata quando si sono progettate e costruite le scuole senza contemporaneamente avere progettato e realizzato quelle poche infrastrutture, soprattutto strade e parcheggi, che il Piano Regolatore Generale prevedeva o che si sarebbe potuto prevedere con qualche variante che si poteva apportare albi stesso Piano Regolatore.
Oggi, quale presidente provinciale della Confedilizia di Agrigento, sono molto, preoccupato perché la situazione si è ulteriormente aggravata con l'aumento della popolazione scolastica, soprattutto degli iscritti all'università ai nuovi corsi che sono sta ti istituiti, senza che si sono create nel frattempo servizi e infrastrutture adeguate.
Questa cittadella scolastica, oggi, si presenta particolarmente degradata perché è priva di servizi e di infrastrutture adeguate, i parchéggi sono insufficienti, i collegamenti(ferroviari e strada li) con la città di Agrigento e con i Comuni della provincia molto carenti. Per questa contrada "Calcarelle" si impone una razionale organizzazione della viabilità e dei servizi sia per consentire una agevole raggiungimento dei plessi scolastici sia per eliminare alcune rilevanti situazioni di pericolo per la pubblica incolumità. Appare evidente che la soluzione di questi problemi costituisce un reale contributo per l'effettivo esercizio dei diritto allo studio che il Comune è demandato a garantire eliminando tutti gli impedimenti ed assicurando i servizi che gli competono istituzionalmente (trasporto studenti, sicurezza stradale. Pubblica incolumità, adeguata viabilità).
I disagi e disfunzioni di questa importante parte di città sono sta ti segnalati, più volte, anche dai Presidi. dal corpo docente e da gli studenti che frequentano l'università e gli istituti scolastici di contrada "Cacarelle" che spesso hanno manifestato e scioperato chiedendo la soluzione di questi problemi che condizionano la didattica e creano pesanti ripercussioni finanziarie e familiari a tutti gli studenti.
Secondo l'opinione della categoria che: rappresento, occorre immediatamente assoggettare tutta la zona ad un serio piano di recupero e di riqualificazione, (previsto dal piano delle opere- pubbliche approvato, alcuni anni fa, dal Consiglio comunale) finalizzato alla realizzazione di servizi e infrastrutture, per dare dignità a questa cittadella scolastica, sede anche del Polo Universitario Provinciale di Agrigento, per il quale l'Amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Lillo Firetto e il Consiglio comunale devono battersi per il suo ulteriore sviluppo.
ING. SALVATORE LAURICELIA
Presidente provinciale Confedilizia Agrigento

Scuole senza servizi; infrastrutture parcheggi e collegamenti a Cacarelle.
Liberi consorzi, regna solo il silenzio ma tr4 un ci saranno le elezioni.
Liberi consorzi; in linea teorica entrò un mese dovrebbero tenersi le elezioni per l'individuazione delle cariche politiche dei nuovi enti di area vasta, ma a regnare e solamente il silenzio
Se la legge dello scorso luglio prevede, infatti che le votazioni — al secondo livello — dovevano essere convocate entro 45 giorni dalla pubblicazione della legge (scadranno giovedì prossimo) dal Presidente della Regione perché le stesse consultazioni si possano svolgere tra l'1 ottobre ed il 30 novembre 2015, ad oggi dalla Regione tutto tace.
Così come, al momento, grandissima. calma regna nelle ex province, dove si attende con fatalismo più che con impazienza che la legge di riforma venga piena mente attuata «Ad oggi — ci spiegano non abbiamo alcuna notizia della nomina del le commissioni elettorali né tantomeno dell'indizione delle consultazioni. Aspettiamo - concludono con un sospiro - le nuove cose da decidere, però, sono numerosissime, dato che la legge prevede la creazione di tre organi: presidente (eleggibile tra uno qualunque dei sindaci del territorio a meno che nel suo comune non si vada al voto entro 18 mesi dalla nomina), Giunta (composta da sei soggetti, scelti;dal presidente tra sindaci e consiglieri comunali ma successivamente votati dall'assemblea) e l'Adunanza elettorale. Il tutto ovviamente non gratis: presidente sarà infatti attribuita un'indennità pari alla differenza tra quanto percepito per la carica di sindaco e quella spettante al primo cittadino del comune con il maggior numero di abitanti. Nel caso le due cose dovessero coincidere l'indennità sarà aumentata del 20%. Per quanto riguarda Agrigento ciò si tradurrebbe quindi (nel caso del coincidere delle due figure) di un'indennità di circa 4600 euro. Rispetto invece i componenti della Giunta invece, la somma dovrà essere ricavata facendo la differenza tra l'indennità percepita per la carica ricoperta nel proprio comune e il 50% di quella spettante al presidente del consorzio.
Se la Regione è abbastanza silente, zitta e immobile appare pure — misteriosamente la politica. La «partita» sull'elezione del presidente del Libero non è infatti ancora iniziata, né in modo ufficiale né tantomeno in modo ufficioso. Tutto questo nonostante il sistema. di elezione preveda una .profonda difficilmente gestibile} democrazia, darò che tutti i sindaci hanno pari potere di voto. E' probabile insomma, che in pochi credano veramente nella traduzione di questa Legge in qualcosa di immediatamente concreto e che, alla fine, stiano aspettando di capire concretamente cosa diverranno le ex Province nello scacchiere burocratico — e politico — dell' sola. E' probabile che, alla fine,con gli enti intermedi praticamente sull'orlo del dissesto, gli "appetiti" siano abbastanza ridotti. Del resto, chi vorrebbe comandare una barca che si chiama «Titanic? »
G. SCHICCHI

LA SICILIA

PROVINCE
Le tappe  della mobilità a dicembre fuori le liste
ROMA- A fine anno il ministero délla PA Tirerà fuori gli elenchi dei personale delle Province in esubero e le liste dei posti liberi nelle altre amministrazioni, a partire da Regioni e Comuni. Il cronoprogramma dell'operazione mobilità è scandito tappa per tappa nell'ultima bozza del decrèto che definisce i criteri per trasferimenti. L'obiettivo è arrivare ad una griglia: da una parte Le posizione vacanti dal I altra le teste m soprannumero e da qui partire per trasferire i lavoratori laddove servono
Ultimi ritocchi al decreto non sono esclusi manca ancora la registrazione da parte della Corte dei Conti ma il provvedimento è aggiornato con le novità contenute nel dl Enti locali e c'è anche il via libera del Consiglio dei ministri. a procedere nonostante il mancato accordo in Conferenza unificata (la Regione Veneto si è opposta).
Ricapitolando le tappe principale la prima è fissata per il 31 ottobre quando le aree vaste (così si chiameranno le ex Province) dovranno fornire i dati sui dipendenti in soprannumero Sempre per la stessa data infatti le Regioni, in base al dl Enti locali, avranno definito le leggi con cui decidono le funzioni, e quindi i dipendenti, delle Province da. assorbire in attuazione della riforma Delrio, che prevede il superamento del livello di governo provinciale. Quanti non hanno trovato una collocazione nei passaggio devono e in elenchi ad hoc da spedire al portale dedicato alla mobilità (.www. mobilità.gov.it).
Se c'è chi cede ci deve essere anche chi prende ed è il caso di tutte le amministrazioni diverse dalle Province, a partire dalle Regioni per arrivare alla P.A. centrale, che al si dopo un mese dalla data, cardine del 33 ottobre, quindi a novembre, dovranno far sapere al Governo quanti e quali posti mettono in palio,. sempre nel rispetto dei vincoli di bilancio. Trascorreranno poi altri 30:giorni arriva così a fine 2015 e il ministero guidato da Marianna Madia renderà pubblici i posti a disposizione per ricollocare le eccedenze e l'elenco nominativo del personale in soprannumero.

E poi toccherà a Niscemi, Piazza Armerina e Licodia Eubea
LE EX  PROVINCE Pistorio: «Dopo il voto dei consigli il ddl all'Ars». A novembre le elezioni.
LILLO MICELI
È previsto dalla legge (n. 1 deI 4 agosto 2015) istitutiva dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane, esattamente all'articolo 44, che i Comuni di Gela, Niscemi e Piazza Armerina, che avevano deliberato di aderire al Libero consorzio comunale di Catania e Licodia Eubea che aveva deliberato di aderire al Libero Consorzio comunale di Ragusa, di potere entro tre mesi dal l'entrata in vigore della legge di potere tornare a deliberare di aderire alla Città metropolitana di Catania e al Libero consorzio di Ragusa.
Si tratta di una norma transitoria per salvare i passaggi istituzionali che erano stati compiuti dà questi comuni, come prevedeva la leggeri 8 del 2014 poi abroga e sostituita da quella in vigore é che, come quella nazionale, contempla le Città metropolitane. Se i consigli, comunali di Gela, Niscèmi, Piazza Armerina confermeranno la volontà di aderire alla Città metropolitana di Catania il governo regionale presenterà all'Ars un diségno di legge per le necessarie modifiche territoriali dei Liberi consorzi comunali di Caltanissetta (Gela e Niscemi) ed Ernia (Piàzza Armerina). È obbligatoria la continuità territoriale
I tempi sono piuttosto stretti, considerato che per la prima decade i novembre saranno convocate le elezioni di secondo tipo per eleggere i sindaci metropolitani di Palermo, Catania e Messina e i presidenti dei Liberi con orzi comunali di Agrigento, Siracusa, Ragusa, Enna e Trapani.
«Non appena ci saranno notificate le d dei consigli comunali- ha assicurato l'assessore alle Autonomie locali, Giovanni Pistorio - porterò immediatamente in giunta il disegnò di legge che poi toccherà all'Ars approvare. Sicuramente non ci saranno ritardi strumentali, la volontà di queste, comunità sarà rispettata. Nel caso venisse ribadita la volontà espressa in precedenza, verrebbe confermata la potenzialità della Città metropolitana. Tra l'altro, Niscemi e Cela sono tendenzialmente legate più a Catania che a Caltanissetta, così come Piazza Armerina».
C'è anche da osservare che Gela così come Niscemi, sono delle realtà molto diverse dall'area metropolitana di Catania. Analogo discorso di può fare per esempio, sulle Madonie rispetto all'area metropolitana di Palermo. La legge, però, consente di ricorrere a meccanismi di «autonomia differenziata» lasciando agli statuti la possibilità di individuare forme  di autogestione.
La lègge n. 15, peraltro, non chiude definitivamente la possibilità di istituire nuovi Liberi consorzi comunali, purché abbiano continuità territoriale; una popolazione non inferiore a 180 mila abitanti. Nel caso di costituzione di un nuovo Libero consorzio comunale, il comune con il maggior numero di abitanti, sarà il capofila.

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