19 SETTEMBRE 2015
GIORNALE DI SICILIA
Ex Province, si vota il 29 novembre
Roma è pronta a impugnare la legge
il caso. Il sindaco di Palermo tagliato fuori dalla corsa per la Città metropolitana
Il governo nazionale è pronto a impugnare la riforma che ha introdotto in Sicilia i liberi consorzi di Comuni e le città metropolitane per sostituire e Province. Una decisione quasi presa e informalmente comunicata alla Regione. Dovrebbe essere ufficializzata dal Consiglio dei ministri entro il 7 ottobre: data in cui scadono i termini. Per evitare tutto ciò, l'assessore agli Enti locali Giovanni Pistorio martedì volerà a Roma per incontrare l sottosegretario Gianclaudio Bressa, che sta seguendo la vicenda. L'obiettivo (non dichiarato) della Regione è limitare i danni: visto che si dà per scontata una impugnativa, si cerca di fare in modo che non riguardi l'intera legge varata ai primi di luglio dopo due anni di gestazione. Una impugnativa totale creerebbe un precedente rilevante. Secondole indiscrezioni filtrate, Roma vorrebbe cancellare l'intera legge per estendere alla Sicilia la riforma varata a livello nazionale (la Delrio). La Regione avrebbe già obiettato di avere autonomia nella regolamentazione delle Province mala risposta sarebbe stata che la riforma Delrio ha un valore strategico nazionale e che per questo potrebbe avere efficacia nell'Isola. Un po'come accade con le norme di carattere finanziario. La differenza principale fra la norma regionale e quella nazionale è nella regolamentazione delle città metropolitane: la Delrio assegna automaticamente la guida di questi grossi enti che raggruppano i centri della vecchia Provincia al sindaco del Comune capoluogo. Inoltre, anche quando prevede che ci sia un'elezione dei vertici (dalla seconda legislatura) introduce il votoponderato che assegna un peso doverso agli elettori (in questo caso i consiglieri comunali) dei Comuni più importanti. Ci sono altre differenze che riguardano l'individuazione di confini e poteri dei liberi consorzi. Ma è soprattutto la regolamentazione delle città metropolitane (Palermo, Catania e Messina)a essere sotto la lente di ingrandimento. Tra l'altro ieri la giunta ha fissato la data per eleggere i tre sindaci metropolitani: il 29 novembre. Pistorio aveva previsto inizialmente la data dell'8 novembre. La differenza non è un dettaglio: la legge attuale prevede che non si possano candidare alla guida della città metropolitana i sindaci il cui mandato scade entro i successivi 18 mesi dalle elezioni. È il caso (scegliendo il 29 invece dell'8 novembre) di Leoluca Orlando e di altri 31 primi cittadini del Palermitano mentre a livello regionale sarebbero tagliati fuori in 150, tutti eletti entro maggio 2012. Per Orlando quella di Crocetta «è una scelta politica che si commentada sola». Il riferimento del sindaco è ai boatos secondo cui il presidente ha sempre voluto impedirgli di assumere un ruolo considerato un trampolino di lancio verso Palazzo d'Orleans nel 2017.E non è un caso che proprio ieri l'Anci, l'associazione dei sindaci guidata da Orlando, abbia scritto a Renziunalettera in cui in modo dettagliato si indicano presunti vizi di costituzionalità della riforma. Gia. Pi.
Istruzione. Riunione alla presenza del commissario Maisano, all'esame la convenzione da fare col Viminale
L'Università «riparte» con slancio L'ex Provincia è rientrata nel Cupa
In vista dell'inizio dell'anno accademico, si è infatti riunita l'assemblea dei soci del consorzio universitario, con la presenza, tra gli altri, del rappresentante del socio di maggioranza del Libero consorzio, il commissario Marcello Maisano e del sindaco di Agrigento Calogero Firetto. Nel corso della riunione, sono state poste su un binario di regolarità la governance e le attività del Consorzio. In evidenza il rientro nel Cupa, il Consorzio universitario agrigentino dell'ex Provincia, che ha fatto respirare un clima sereno all'interno del Polo di contrada Calcarelle. «Il rientro all'interno del Cupa del Libero Consorzio di Agrigento - dice l'assessore regionale all'Istruzione e Formazione Professionale Mariella Lo Bello la testimonianza di un impegno,assunto e portato a termine dalla Regione Siciliana mediante un dialogo costruttivo e concreto. Il diritto alla cultura di quanti non hanno la possibilità di studiare fuori sede - continua Lo Bello - è stato assicurato e difeso, così come ho sempre affermato nel corso del mio mandato di assessore regionale all'istruzione ». Il vice presidente della Regione inoltre plaude alla decisione della Camera di commercio di avviare le procedure per il rientro.«Questo - aggiunge l'assessore Lo Bello - significa che quando le istituzioni lavorano in sinergia, gli obiettivi si raggiungono. Adesso - conclude stiamo procedendo sulla strada dell'alta specializzazione, perchè ad Agrigento non vogliamo solamente una Università, ma un Ateneo di assoluta eccellenza ». Sul piatto della bilancia anche il protocollo d'intesa tra il Consorzio universitario della Provincia di Agrigento ed il ministero dell'Interno, guidato dal Guardasigilli agrigentino, Angelino Alfano. «Realizzeremo un Centro studi di Ricerca post laurea - ha spiegato la preside Maria Immordino - collegato al Cupa, chemanterrà la sua identità ed autonomia ed alla sede staccata dell'Università. Grazie al centro saranno attivati corsi sull'immigrazione, sicurezzae cultura islamica. Ma abbiamo anche intenzione - aggiunge la professoressa Immordino - di attivare master in turismo culturale e turismo religioso (visto che ad ottobre ci sarà il Giubileo). Per far questo ci stiamo raccordando con l'assessorato regionale al Turismo e quello territoriale. A breve partiranno corsi finanziati dal ministero, attraverso l'Ice, istituto per il commercio estero. (*PAPI*) Paolo Picone
GDS.it
Liberi consorzi, il 29 novembre l'elezione dei presidenti
«La scelta di tale data - dice Crocetta - è legata alla necessità di rendere nota la prima applicazione delle nuove procedure e per dare ai sindaci un periodo più ampio possibile, per consentire loro di preparare le candidature e raggiungere gli accordi necessari»
PALERMO. La giunta regionale, presieduta dal governatore Rosario Crocetta, ha deliberato la data del 29 novembre per l'elezione dei presidenti dei Liberi consorzi dei comuni e dei sindaci metropolitani. «La scelta di tale data - dice Crocetta - è legata alla necessità di rendere nota la prima applicazione delle nuove procedure e alla necessità di dare ai sindaci un periodo più ampio possibile, per consentire loro di preparare le candidature e raggiungere gli accordi necessari». Intanto, molti Comuni siciliani sono divisi al loro interno per deliberare a quale Libero consorzio aderire. Gela è stato il primo comune siciliani ad aver modificato i suoi ambiti territoriali e ad aver detto addio all'ex provincia di Caltanissetta. Già lo scorso anno, i gelesi erano stati chiamati ad un referendum. Il 36 per cento si era espresso favorevolmente. Stavolta, con 25 voti favorevoli e quattro contrari, il consiglio comunale di Gela, ha ufficialmente aderito alla città metropolitana di Catania. La votazione è arrivata al termine di un consiglio comunale infuocato, alla presenza di circa 200 semplici cittadini, molti dei quali hanno atteso la votazione nei corridoi - perché l'aula era gremita - e davanti al municipio. Non appena il segretario generale ha riferito il risultato del voto, è esplosa la gioia dei tanti presenti in aula. Il tutto accompagnato da scroscianti applausi rivolti ai consiglieri comunali. Presenti in aula, i rappresentanti dei comitati che da anni si battono perché Gela, in base alla nuova legge sui Liberi Consorzi, divorziasse definitivamente da Caltanissetta. Molti cittadini hanno esposto dei manifesti con lo slogan "Io sto con Catania". Anche a Piazza Armerina la maggioranza dei consiglieri comunali sembra propendere per il Catanese, lasciando l'ex Provincia di Enna. Una maggioranza trasversale di 11 consiglieri comunali è già pronta a dire il proprio si all'adesione al consorzio «Città Metropolitana di Catania». Si tratta di consiglieri che hanno di già rilasciato dichiarazioni pubbliche e che hanno sostenuto manifestazioni pubbliche a favore dell'adesione di Piazza a Catania.
ADNKRONOS
Sicilia: Anci, data elezioni liberi consorzi attacco alla partecipazione
Palermo, 18 set. (AdnKronos) Non piace all'AnciSicilia la data del 29 novembre fissata oggi dalla giunta regionale per l'elezione dei presidenti dei liberi consorzi dei comuni e dei sindaci delle città metropolitane. "Un percorso così complesso e difficile ribadisce l'associazione dei comuni non è immaginabile soprattutto perché vede l'esclusione per pochi giorni di quasi la metà dei primi cittadini siciliani. Si tratta di un'ulteriore conferma, sul piano della partecipazione e del rispetto dei diversi livelli istituzionali, del più volte denunciato stato di calamità istituzionale che va di pari passo al disastro di una gestione affaristica di acqua e rifiuti".Già nelle scorse settimane, AnciSicilia aveva evidenziato forti perplessità circa la legittimità costituzionale della legge 15/2015 e numerosi sindaci dell'isola avevano manifestato "la loro contrarietà verso una riforma che pur rendendo i primi cittadini protagonisti, di fatto, per una arbitraria scelta a tutela di interessi inconfessabili, ne esclude a gran parte dalla possibilità di candidarsi".
agrigentonotizie
Cupa, Lo Bello: «Bene rientro di
Cciaa e Libero consorzio»
Per l'assessore regionale
all'Istruzione il rientro all'interno del Cupa sia del Libero
consorzio di Agrigento che della Camera di Commercio è la
testimonianza di un impegno assunto e portato a termine dalla Regione
siciliana.
«Il rientro all'interno del Cupa del
Libero consorzio di Agrigento è la testimonianza di un impegno,
assunto e portato a termine dalla Regione siciliana mediante un
dialogo costruttivo e concreto».
Lo dice oggi l'assessore regionale
all'Istruzione e Formazione professionale Mariella Lo Bello.
«Il diritto alla cultura di quanti non
hanno la possibilità di studiare fuori sede - continua Lo Bello - è
stato assicurato e difeso, così come ho sempre affermato nel corso
del mio mandato di assessore regionale all'Istruzione. La decisione
della Cciaa di avviare le procedure per il rientro, inoltre,
significa che quando le istituzioni lavorano in sinergia, gli
obiettivi si raggiungono.
Adesso - conclude - stiamo procedendo
sulla strada dell'alta specializzazione, perchè ad Agrigento non
vogliamo solamente una Università, ma un Ateneo di assoluta
eccellenza.
LA SICILIA
Pronta la prima esposizione delle
eccellenze agrigentine.
Definito il programma della "1a
Esposizione delle eccellenze agrigentine" e il secondo "Forum del
Turismo", inseriti nell'ambito delle attività del marchio d'area
della provincia di Agrigento, in programma nelle sale del Dioscuri By
Palace a San Leone dal 22 al 26 settembre. Si prevede per martedì 22
settembre,alle ore 17.30 (a cerimonia di inaugurazione. Alle 17.45
l'apertura degli stand e la visita aperta al pubblico. Alle ore
18.00 il convegno di apertura sul tema: "Le potenzialità di
sviluppo turistico la coesione territoriale". L'esposizione
chiuderà alle 22.
Mercoledì 23 settembre alle ore 17.00
ci sarà l'apertura dell'esposizione e degli stand e la visita
aperta al pubblico. Alle ore 17.30 si terrà il semina rio: "Il Web
Marketing: opportunità offerte - dal Marchio d'Area". Alle 18.00
il convegno: La comunicazione turistica elemento di successo per la
qualità del L'esposizione chiuderà alle 22:00.
Giovedì, 24settembre, dopo l'apertura
dell'esposizione e degli statici per la visita del pubblico
prevista per le 17:00 si svolgerà il convegno: "il turismo
relazionale frontiera dello sviluppo turistico". L'esposizione
chiuderà alle 22:00.
Venerdì, 25settembre alle ore 10 ci
sarà l'apertura dell'esposizione e degli stand. Alle 10.30 è
previsto un workshop con buyers italiani e stranieri - (riservato
agli operatori turistici che hanno fissato scalette di appuntamenti).
Nel pomèriggio alle 17.30 in programma
il convegno (a cura della curia vescovile): "Medioevo agri gentino,
architettura, arte e fede, proposta cultura le e fruizione
turistica". Alle 22 la chiusura dell'esposizione.
L'ultimo giorno della manifestazione,
sabato, 26 settembre, prevede, dopo l'apertura dell'esposizione e
degli stand, alle ore 10.30 un incontro sul tema "L'andamento del
mercato turistico - locale 2013- 2014' a cura dell'Osservatorio
Turistico provinciale mentre alle 11 inizierà il seminario di
promozione del Marchio d'Area. La "la Esposizione delle
eccellenze agrigentine" e il secondo "Forum de
Turismo"chiuderanno i battenti alle ore 13.
R.A.
Una "mini expo" è stata
allestita nella via Sacra, dentro casa Pace.
La Expo, l'esposizione mondiale, da
Milano arriva nella Valle dei Templi.
Nelle settimane scorse, infatti, sono
iniziati i lavori di allestimento di diversi stand che saranno
ospitati all'interno di Casa Pace, in piena via Sacra e ai piedi
del Tempio della concordia per quella che gli organizzatori definisco
no una "vetrina" dell'Expo.
"Il progetto spiega il presidente
regionale di Unioncamere Vittorio Messina, è stato promosso
dall'Assessorato regionale alle Attività produttive nell'ambito
delle iniziative connesse ad Expo. Questo percorso, che vede adesso
la collaborazione sui territori di Unioncamere, ha visto la
realizzazione, in 13 siti siciliani, di mostre di questo tipo. 5i
tratta di location scelte tra aeroporti e luoghi storico-artistici,
come appunto la Valle dei Templi; L'idea — continua Messina—è
quella di gettare questo 'ponte' con l'Expo, offrendo del le
vetrine sui prodotti di eccellenza della nostra terra. Ad esporre
saranno aziende selezionate con un apposito bando che, in grandissima
parte, stanno esponendo anche a Milano". In stragrande maggioranza,
pare; si tratterà di aziende che si occupano del settore
agroalimentare, ma ci saranno anche aziende turistiche.
La difficoltà più evidente, al mo
mento, è il trasferimento dei materiali in un posto così poco
raggiungi bile. "Sì, è vero conclude Messina, per quanto si
tratti di una location di grandissimo prestigio". Sui tempi ancora
non c'è piena certezza, sebbene già nei prossimi giorni la
manifestazione dovrebbe essere oggetto della visita di diversi
operatori stranieri del settore.
G.S.
Ex Province, il gelo di Palazzo
Chigi «Impugnativa? Un'ipotesi concreta»
Liberi consorzi e Città
metropolitane: a rischio il voto fissato ieri dalla Regione al 29
novembre.
MARIO BARRESI
CATANIA «Cosa pensa il governo
nazionale della riforma delle Province in Sicilia? Allora, faccia una
cosa: stampi la legge Delrio e poi stampi pure la vostra legge
regionale. Poi trovi le differenze e le segni con un evidenziatore.
Ebbene, quasi tutto quello che troverà in giallo rappresenta
evidentemente un potenziale pro-. filo di incostituzionalità. La
giunta regionale, da poco più di una decina di minuti, ha fissato al
prossimo 2 novembre l'elezione dei presidenti dei Liberi consorzi e
dei sindaci metropolitani. E da Roma arriva un'ondata di gelo
polare. A Gianclaudio Bressa, sottosegretario agli Affari regionali,
sottoponiamo l'ipotesi - sempre più diffusa a livello di rumors
palermitani - di un'impugnativa di
Palazzo Chigi sulla legge régionale 15/2015 che istituisce e
regolamenta i cosiddetti "enti di area vasta" in Sicilia. Si
parlava addirittura di un inserimento all'ordine del giorno della
seduta del Consiglio dei ministri di ieri (ma non è stato così) o
magari della prossima settimana.
Niente date. Ma Bressa non usa mezzi
termini: «Quella dell'impugnativa e un'ipotesi più che concreta
sul tavolo del governo». Ammettendo che «il dossier della riforma
siciliana delle ex pro
vince e già da qualche tempo allo
studio dei nostri uffici, che hanno evidenziato già numerosi
elementi di difformità rispetto alla legge nazionale». Gli
sottoponiamo i profili a rischio di
impugnativa: la mancata previsione del
"voto ponderato" (per distinguere il peso in base alla grandezza
dei Comuni), ma soprattutto il paletto posto per candidarsi a
presidente di Libero consorzio o a sindaco metropolitano, ovvero
almeno 18 mesi di mandato davanti, Sì,
anche queste - ammette il
sottosegretario Bressa - sono difformità analizzate, ma ce ne sono
altre riguardanti le competenze e gli organismi di governo. Le potrei
fare un elenco lunghissimo, ma
non è questo il punto... ».E allora
quale «La legge De ha il rango di riforma socio-economica di
interesse nazionale - scandisce l'esponente del Pd - e questo è
uno dei limiti costituzionali anche per l'autonomia delle Regioni a
statuto speciale. E poi vi ricordo che io sono di Bolzano,e di
autonomismo me ne intendo.
E ora? «A metà della prossima
settimana- anticipa il sottosegretario Bressa - ci sarà un incontro
a Roma, fra i rappresentanti del ministero degli Affari regionali e
la Regione Siciliana per un approfondito confronto. Ma è chiara una
cosa: le due leggi sono lì, nero su bianco... non è che ci sia poi
così tanto da discutere».E dunque l'impugnativa del governo è
davvero dietro l'angolo? Risposta: «Ci risentiamo la prossima
settimana;,. .
Una bomba a orologeria. L'ennesimo
boomerang su un'altra delle riforme del governo dì Rosario
Crocetta? E nemmeno stavolta è una sorpresa. Già da tempo l'Anci
Sicilia aveva storto il naso. «Esprimiamo forti perplessità su
aspètti di dubbia legittimità costituzionale della legge», aveva
ribadito giovedì il presi dente dell'associazioni e dei Comuni
siciliani, Leoluca Orlando, a margine di un incontro al Viminale. Il
tema è molto caro al primo cittadino di Palermo, poiché lavorando
il 29 novembre non può:candidarsi a sindaco della Città
metropolitana, mentre col recepimento integrale della Delrio
diventerebbe super-sindaco senza passare dalle urne. Una norma contro
Leoluca Orlando, nata già così all'Ars. E non soltanto. Si
racconta che ieri, durante il vertice di maggioranza a Palermo, sia
arrivata una telefonata dall'assessore alle Autonomie locali,
Giovanni Pi stono, che ipotizzava anche 18 novembre come data peri!
voto. In quel caso Orlando avrebbe avuto i 18 mesi di mandato utili
per essere della partita. Ma la proposta è stata subito impallinata,
con la motivazione "istituzionale" che si tratterebbe di una data
troppo ravvicinata, soprattutto nella concreta ipotesi evidentemente
avvertita anche a Palazzo d'Orléans e dintorni - di un'impugnativa
da parte del governo nazionale. Se si votasse 18 bisognerebbe avviare
subito la macchina è stata la riflessione condivi sa fra gli alleati
- e non ci sarebbe il tempo di rispondere, magari con delle modi
fiche all' ai rilievi di incostituzionalità di Palazzo Chigi. E
dunque è passata la linea delle urne rinviate al 29novembre. Con
buona pace dell'inferocito sindaco di Palermo. Anche Giovanni
Ruvolo, sindaco dì Caltanissetta (il cui Libero consorzio è già
"orfano" di Gela e in procinto di perdere anche Niscemi) sbarra
la strada alla riforma in salsa sicula, che «presenta numerosissime
criticità e problemi attuativi anche rispetto all'omogeneità
territoriale dei nuovi enti e preoccupa non poco gli amministratori
locali». E ieri Anci Sicilia ha ribadito il no alla legge perché
«pur rendendo i primi cittadini protagonisti, di fatto - per una
arbitraria scelta a tutela di interessi inconfessabili — ne esclude
la gran parte dalla possibilità di candidarsi». Crocetta va avanti
dritto come un tre no: si vota il 29 novembre, anche per dare ai
sindaci un periodo più ampio possibile, per consentire loro di
preparare le candidature e raggiungere gli accordi necessari». Ma
tutto rischia di diventa re inutile. No Delrio, no party. E si torna
alla casella di partenza.
20 sett - domenica
LA SICILIA
ARIA IRRESPIRABILE A MONTALLEGRO
Sciopero generale contro la
discarica di "Matarana"
MONTALLEGRO Per le esalazioni e il
fetore che da settimane incombono sulla cittadina, a Montallegro
ormai si va verso lo sciopero generale, con la protesta di tutta la
cittadina Questo e quanto velluto fuori venerdì sera dall'assemblea
cittadina aperta al pubblico e tenuta nella sala consiliare
Falcone-Borsellino". E' stato dato mandato al sindaco Pietro
Baglio di chiedere le opportune autorizzazioni affinché la
popolazione possa manifestare in piazza il proprio malcontento perché
per la puzza persistente la vita è diventata impossibile.
All'assemblea municipale, con circa
150 montallegresi, con parecchie donne, hanno parlato il sindaco
Baglio, l'assessore latì, il consigliere Cirillo e poli cittadini
Schembri, Tavormina, Calderone, Sanna, Tortorici, Curallo e Caruso.
Tutti hanno sottolineato i disagi e le preoccupazioni delle fami glie
che convivono con un'aria irrespirabile, di giorno e di notte. Il
dito è stato puntato sulla ditta Catanzaro che gestisce l'impianto
di conferimento dei rifiuti solidi urbani di contrada "Matarana"
dove arrivano in una sola giornata anche 120 camion stracolmi di
immondizia da tutta la Sicilia.
li sindaco Baglio, dopo avere
annunciato di essere stato l'altro ieri a Palermo, all'assessorato
per presentare le relazioni dell'amministrazione comunale, del
consigliere Cirillo e dell'Arma dei Carabinieri, dopo l'animata
riunione, ha scritto ieri mattina al prefetto Diomede per chiedergli
un in contro al fine di chiedere subito le ispezioni dell'ASP e
dell'Arpa di Agrigento allo scopo di conosce re la provenienza dei
forti miasmi. L'impresa Catanzaro in una nota ha declinato ogni
responsabilità, addicèndo la causa alla presenza del percolato
sulle strade dove passano i camion stracarichi di rifiuti. Comunque,
i cittadini la giornata di protesta la vogliono fare e verso metà
settimana.
ENZO MINIO
LEGGE FORNERO. Padoan aveva escluso
modifiche strutturali nella finanziaria perché "troppo onerose».
Il premier riapre il "dossier
pensioni" «Nella manovra la flessibilità in uscita».
Roma. Il capo del governo, Renzi,
riapre il dossier della flessibilità per le pensioni: «Ho chiesto
ai ministri, Padoan e Poletti, d'individuare un meccanismo per
consentire più flessibilità in uscita. Spero che riuscirèmo a
trovare un primo rimedio già con la Stabilità», scrive nero su
bianco in risposta a un lettore dell'Unità. E il te ma, che
sembrava chiuso a data da destinarsi, torna sul tavolo di lavoro
dell'esecutivo per entrare nella prossima manovra; Forse non
subito, magari con un emendamento "calibrato" da inserire nel
corso dell'iter par lamentare.
Non sono in vista stravolgimenti della
legge Fornero che, peraltro, non sarebbero possibili. Ma, insieme con
la soluzione del nodo degli "esodati" rimasti fuori dal computo
dei "salva- guardati", potrebbe arrivare qualche prima misura di
flessibilità. Di sicura c'è l'ipotesi della cosiddetta "opzione
donna" che prevedeva nel passato, e fino all'anno in corso, per
le lavoratrici di andare in pensione con 57 anni d'età e 35 di
contributi, ma con tutto l'assegno calcolato col metodo
contributivo (quindi, con una perdita media del 25-30% dello
stipendio). Difficile, invece, che possano trovare spazio opzioni più
onerose, come quella di prevedere penalizzazioni per ogni annodi
anticipo rispetto al periodo di fine lavoro previsto.
Il ministro del Lavoro, Poletti, e
quello dell'Economia, Padoan, stanno studiando il tema. Certo è,
però, che l'intervento di Renzi rappresenta una accelerazione.
«Non è all'ordine del giorno della Legge di stabilità», aveva
detto Padoan, appena pochi giorni addietro durante un'intervista.
Il ministro ha ribadito il concetto anche in Parlamento, a un
question time, non ritenendo possibili interventi strutturali che
sarebbero molto onerosi. «La questione delle ha dichiarato - va
vista nel suo complesso. I principi fondamentali del sistema
pensionistico italiano, che è molto stabile e solido, devono esse re
preservati».
Nessuno lo dice, ma il Nodo è anche
europeo. Proprio mentre si chiede flessibilità sul deficit,
rivendicando le riforme fatte, rimane difficile portare
all'attenzione di Bruxelles una norma che, di fatto, alleggerisce
la riforma Fornero, nata proprio sotto la spinta del «coordinamento»
dell'Ue. Certo, il clima è cambiato, i sindacati sulla previdenza
hanno cominciato a far rullare i tamburi. La Cgil ha inviato Cisl e
Uil alla inabilitazione. Poi, non c'è solo l'opposizione a
premere - soprattutto, il segretario leghista, Salvini, da sempre
contro la legge Fornero -,ma anche la maggioranza. Non è un casa
che, dopo l'accelerazione impressa da Renzi, subito sano
intervenuti i due presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e
Senato, rispettivamente Pd e Ncd.
Damiano (Pd) plaude alla risposta data
al lettore dell'unità che «va nella giusta direzione». Perciò,
«siamo pronti a sederci a un tavolo di confronto per dimostrare che,
nel medio-lungo periodo, si può ottenere l'obiettivo a costo
zero». Gli fa eco Sacconi (Ncd):
«La correzione della legge Fornero con
regole di flessibilità è indifferibile».
In arrivo nella Legge di stabilità ci
saranno, comunque, le risorse per riscrivere il nodo degli ultimi
"esodati" rimasti. E in questo contesto che si valuta il progetto
del "prestito pensionistico", elaborato dal passato governo, che
prevedeva un piccolo anticipo sull'assegno da restituire a piccole
rate quando si ottiene la pensione vera. Ma anche su questo punto il
cantiere della manovra ha appeso il cartello «lavori in corso».
21 sett - lunedì
LA SICILIA
Turismo, l'Italia "argento" in
Europa
Arrivi e presenze, 2ffl5 d'oro:
scavalcata la Francia, solo la Spagna ci precede.
ROMA. L'Italia del turismo ha
finalmente voltato pagina e, se i dati provvisori verranno
confermati, e risalita in questo
settore al secondo posto in Europa alle spalle solo della Spagna. A
dirlo è il commissario straordinario del Turismo, Cristiano
Radaelli, nel fare il punto in un'intervista con l'Ansa alla fine
del suo mandato. E questo in chiusura di un anno che si preannuncia
ottimo per il turismo italiano e a pochi giorni, come sembra ormai,
dall'insediamento dei nuovi vertici dell'Enit, e cioè Evelina
Christillin alla presidenza, Fabio Maria Lazzenni e Antonio Preiti
nel Cda Insediamento non ancora avvenuto, come ha precisato pochi
giorni fa la stessa Christillin alla stampa, «a causa di pratiche
ancora irrisolte. «L'incremento degli arrivi -spiega Radaelli - e
stato superiore alla media mondiale ed europea. Nel primo trimestre,
secondo i dati di Bankitalia, il trend di crescita risulta più
deciso rispetto allo stesso periodo del 2014: arrivi internazionali
+5,3% e presenze internazionali 3,7%. Nei primi 4 mesi del 2015 la
spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è stata pari a 8.348 m di
euro con un incremento del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2014
pari a 356 rnln in più». E se questi dati positivi sono
attribuibili in parte a un generale miglioramento della percezione
dell'Italia e alla complicata situazione internazionale, in parte
all'effetto Expo e al lavoro degli imprenditori sul campo, comunque
testimoniano - sottolinea il commissario - «anche
la qualità e l'efficacia dell'azione
di promozione dell'Agenzia», Radaelli rileva che al suo arrivo
all'Enit il 72% dei fondi ricevuti dallo Stato era impiegato per la
retribuzione dei dipendenti, a
seguito della sostanziale riduzione
delle risorse assegnate avvenuta negli anni precedenti. «Nel 2015 il
costo del personale - dice il commissario - verrà ridotto di oltre
un quinto rispetto al 2013 con un risparmio di circa 2,8 m di euro
mentre per quanto riguarda le spese si è lavorato molto sul costo
delle sedi estere con accorpamenti con
le sedi diplomatiche e risparmi sugli affitti prevedendo di chiudere
l'anno con un costo di poco superiore a 900mila euro (-28,8% sul
2014)».
«Il turismo negli anni scorsi - spiega
il commissario - ha creato 160 mld di Pil il 106% del Pil nazionale e
2 mln 600mila posti di lavoro La gestione e lo sviluppo sono molto
complessi ed e per questo che sono convinto che sia necessario un
ente che pro- muova l'immagine e il brand dell'Italia nel mondo.
Anche per questo motivo abbiamo ripreso il piano strategico per il
turismo sviluppato in collaborazione con Boston Consulting Group nel
2012 e si sono riviste e aggiornate le linee di indirizzo strategico
con l'obiettivo di portare l'Italia a essere prima in Europa nel
campo del turismo e sviluppare 30 miliardi aggiuntivi di PiI e
500,000 posti di lavoro entro il 2020».
Conti a parte, molto decisa, sottolinea
il commissario straordinario, è stata l'azione per migliorare la
legalità e la trasparenza dell'ente risolvendo situazioni che
presenta vano conflitti di interesse e deliberando una decina tra
nuove procedure e aggiornamenti in linea con le richieste
dèll'Autorità nazionale anticorruzione.
CINZIA CONTI