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Rassegna stampa del 19, 20 e 21 settembre 2015

19 SETTEMBRE 2015

GIORNALE DI SICILIA

Ex Province, si vota il 29 novembre
Roma è pronta a impugnare la legge
il caso. Il sindaco di Palermo tagliato fuori dalla corsa per la Città metropolitana
Il governo nazionale è pronto a impugnare la riforma che ha introdotto in Sicilia i liberi consorzi di Comuni e le città metropolitane per sostituire e Province. Una decisione quasi presa e informalmente comunicata alla Regione. Dovrebbe essere ufficializzata dal Consiglio dei ministri entro il 7 ottobre: data in cui scadono i termini. Per evitare tutto ciò, l'assessore agli Enti locali Giovanni Pistorio martedì volerà a Roma per incontrare l sottosegretario Gianclaudio Bressa, che sta seguendo la vicenda. L'obiettivo (non dichiarato) della Regione è limitare i danni: visto che si dà per scontata una impugnativa, si cerca di fare in modo che  non riguardi l'intera legge varata ai primi di luglio dopo due anni di gestazione. Una impugnativa totale creerebbe un precedente rilevante. Secondole indiscrezioni filtrate, Roma vorrebbe cancellare l'intera legge per estendere alla Sicilia la riforma varata a livello nazionale (la Delrio). La Regione avrebbe già obiettato di avere autonomia nella regolamentazione delle Province mala risposta sarebbe stata che la riforma Delrio ha un valore strategico nazionale e che per questo potrebbe avere efficacia nell'Isola. Un po'come accade con le norme di carattere finanziario. La differenza principale fra la norma regionale e quella nazionale è nella regolamentazione delle città metropolitane: la Delrio assegna automaticamente la guida di questi grossi enti che raggruppano i centri della vecchia Provincia al sindaco del Comune capoluogo. Inoltre, anche quando prevede che ci sia un'elezione dei vertici (dalla seconda legislatura) introduce il votoponderato che assegna un peso doverso agli elettori (in questo caso i consiglieri comunali) dei Comuni più importanti. Ci sono altre differenze che riguardano l'individuazione di confini e poteri dei liberi consorzi. Ma è soprattutto la regolamentazione delle città metropolitane (Palermo, Catania e Messina)a essere sotto la lente di ingrandimento. Tra l'altro ieri la giunta ha fissato la data per eleggere i tre sindaci metropolitani: il 29 novembre. Pistorio aveva previsto inizialmente la data dell'8 novembre. La differenza non è un dettaglio: la legge attuale prevede che non si possano candidare alla guida della città metropolitana i  sindaci il cui mandato scade entro i successivi 18 mesi dalle elezioni. È il caso (scegliendo il 29 invece dell'8 novembre) di Leoluca Orlando e di altri 31 primi cittadini del Palermitano mentre a livello regionale sarebbero tagliati fuori in 150, tutti eletti entro maggio 2012. Per Orlando quella di Crocetta «è una scelta politica che si commentada sola». Il riferimento del sindaco è ai boatos secondo cui il presidente ha sempre voluto impedirgli di assumere un ruolo considerato un trampolino di lancio verso Palazzo d'Orleans nel 2017.E non è un caso che proprio ieri l'Anci, l'associazione dei sindaci guidata da Orlando, abbia scritto a Renziunalettera in cui in modo dettagliato  si indicano presunti vizi di costituzionalità della riforma. Gia. Pi.

Istruzione. Riunione alla presenza del commissario Maisano, all'esame la convenzione da fare col Viminale
L'Università «riparte» con slancio L'ex Provincia è rientrata nel Cupa
In vista dell'inizio dell'anno accademico, si è infatti riunita l'assemblea dei soci del consorzio universitario, con la presenza, tra gli altri, del rappresentante del socio di maggioranza del Libero consorzio, il commissario Marcello Maisano e del sindaco di Agrigento Calogero Firetto. Nel corso della riunione, sono state poste su un binario di regolarità la governance e le attività del Consorzio. In evidenza il rientro nel Cupa, il Consorzio universitario agrigentino dell'ex  Provincia, che ha fatto respirare un clima sereno all'interno del Polo di contrada Calcarelle. «Il rientro all'interno del Cupa del Libero Consorzio di Agrigento - dice l'assessore regionale all'Istruzione e Formazione Professionale Mariella Lo Bello la testimonianza di un impegno,assunto e portato a termine dalla Regione Siciliana mediante un dialogo costruttivo e concreto. Il diritto alla cultura di quanti non hanno la possibilità di studiare fuori sede - continua Lo Bello - è stato assicurato e difeso, così come ho sempre affermato nel corso del mio mandato di assessore regionale all'istruzione ». Il vice presidente della Regione inoltre plaude alla decisione della Camera di commercio di avviare le procedure per il rientro.«Questo - aggiunge l'assessore Lo Bello - significa che quando le istituzioni lavorano in sinergia, gli obiettivi si raggiungono. Adesso - conclude stiamo procedendo sulla strada dell'alta specializzazione, perchè ad Agrigento non vogliamo solamente una Università, ma un Ateneo di assoluta eccellenza ». Sul piatto della bilancia anche il protocollo d'intesa tra il Consorzio universitario della Provincia di Agrigento ed il ministero dell'Interno, guidato dal Guardasigilli agrigentino, Angelino Alfano. «Realizzeremo un Centro studi di Ricerca post laurea - ha spiegato la preside Maria Immordino - collegato al Cupa, chemanterrà la sua identità ed autonomia ed alla sede staccata dell'Università. Grazie al centro saranno attivati corsi sull'immigrazione, sicurezzae cultura islamica. Ma abbiamo anche intenzione - aggiunge la professoressa Immordino  - di attivare master in turismo culturale e turismo religioso (visto che ad ottobre ci sarà il Giubileo). Per far questo ci stiamo raccordando con l'assessorato regionale al Turismo e quello territoriale. A breve partiranno corsi finanziati dal ministero, attraverso l'Ice, istituto per il commercio estero. (*PAPI*) Paolo Picone

GDS.it

Liberi consorzi, il 29 novembre l'elezione dei presidenti
«La scelta di tale data - dice Crocetta - è legata alla necessità di rendere nota la prima applicazione delle nuove procedure e per dare ai sindaci un periodo più ampio possibile, per consentire loro di preparare le candidature e raggiungere gli accordi necessari»
PALERMO. La giunta regionale, presieduta dal governatore Rosario Crocetta, ha deliberato la data del 29 novembre per l'elezione dei presidenti dei Liberi consorzi dei comuni e dei sindaci metropolitani. «La scelta di tale data - dice Crocetta - è legata alla necessità di rendere nota la prima applicazione delle nuove procedure e alla necessità di dare ai sindaci un periodo più ampio possibile, per consentire loro di preparare le candidature e raggiungere gli accordi necessari». Intanto, molti Comuni siciliani sono divisi al loro interno per deliberare a quale Libero consorzio aderire. Gela è stato il primo comune siciliani ad aver modificato i suoi ambiti territoriali e ad aver detto addio all'ex provincia di Caltanissetta. Già lo scorso anno, i gelesi erano stati chiamati ad un referendum. Il 36 per cento si era espresso favorevolmente. Stavolta, con 25 voti favorevoli e quattro contrari, il consiglio comunale di Gela, ha ufficialmente aderito alla città metropolitana di Catania. La votazione è arrivata al termine di un consiglio comunale infuocato, alla presenza di circa 200 semplici cittadini, molti dei quali hanno atteso la votazione nei corridoi - perché l'aula era gremita - e davanti al municipio. Non appena il segretario generale ha riferito il risultato del voto, è esplosa la gioia dei tanti presenti in aula. Il tutto accompagnato da scroscianti applausi rivolti ai consiglieri comunali. Presenti in aula, i rappresentanti dei comitati che da anni si battono perché Gela, in base alla nuova legge sui Liberi Consorzi, divorziasse definitivamente da Caltanissetta. Molti cittadini hanno esposto dei manifesti con lo slogan "Io sto con Catania". Anche a Piazza Armerina la maggioranza dei consiglieri comunali sembra propendere per il Catanese, lasciando l'ex Provincia di Enna. Una maggioranza trasversale di 11 consiglieri comunali è già pronta a dire il proprio si all'adesione al consorzio «Città Metropolitana di Catania». Si tratta di consiglieri che hanno di già rilasciato dichiarazioni pubbliche e che hanno sostenuto manifestazioni pubbliche a favore dell'adesione di Piazza a Catania.

ADNKRONOS

Sicilia: Anci, data elezioni liberi consorzi attacco alla partecipazione
Palermo, 18 set. (AdnKronos) Non piace all'AnciSicilia la data del 29 novembre fissata oggi dalla giunta regionale per l'elezione dei presidenti dei liberi consorzi dei comuni e dei sindaci delle città metropolitane. "Un percorso così complesso e difficile ribadisce l'associazione dei comuni non è immaginabile soprattutto perché vede l'esclusione per pochi giorni di quasi la metà dei primi cittadini siciliani. Si tratta di un'ulteriore conferma, sul piano della partecipazione e del rispetto dei diversi livelli istituzionali, del più volte denunciato stato di calamità istituzionale che va di pari passo al disastro di una gestione affaristica di acqua e rifiuti".Già nelle scorse settimane, AnciSicilia aveva evidenziato forti perplessità circa la legittimità costituzionale della legge 15/2015 e numerosi sindaci dell'isola avevano manifestato "la loro contrarietà verso una riforma che pur rendendo i primi cittadini protagonisti, di fatto, per una arbitraria scelta a tutela di interessi inconfessabili, ne esclude a gran parte dalla possibilità di candidarsi".




agrigentonotizie

Cupa, Lo Bello: «Bene rientro di Cciaa e Libero consorzio»
Per l'assessore regionale all'Istruzione il rientro all'interno del Cupa sia del Libero consorzio di Agrigento che della Camera di Commercio è la testimonianza di un impegno assunto e portato a termine dalla Regione siciliana.
«Il rientro all'interno del Cupa del Libero consorzio di Agrigento è la testimonianza di un impegno, assunto e portato a termine dalla Regione siciliana mediante un dialogo costruttivo e concreto».
Lo dice oggi l'assessore regionale all'Istruzione e Formazione professionale Mariella Lo Bello.
«Il diritto alla cultura di quanti non hanno la possibilità di studiare fuori sede - continua Lo Bello - è stato assicurato e difeso, così come ho sempre affermato nel corso del mio mandato di assessore regionale all'Istruzione. La decisione della Cciaa di avviare le procedure per il rientro, inoltre, significa che quando le istituzioni lavorano in sinergia, gli obiettivi si raggiungono.
Adesso - conclude - stiamo procedendo sulla strada dell'alta specializzazione, perchè ad Agrigento non vogliamo solamente una Università, ma un Ateneo di assoluta eccellenza.

LA SICILIA

Pronta la prima esposizione delle eccellenze agrigentine.
Definito il programma della "1a Esposizione delle eccellenze agrigentine" e il secondo "Forum del Turismo", inseriti nell'ambito delle attività del marchio d'area della provincia di Agrigento, in programma nelle sale del Dioscuri By Palace a San Leone dal 22 al 26 settembre. Si prevede per martedì 22 settembre,alle ore 17.30 (a cerimonia di inaugurazione. Alle 17.45 l'apertura degli stand e la visita aperta al pubblico. Alle ore 18.00 il convegno di apertura sul tema: "Le potenzialità di sviluppo turistico la coesione territoriale". L'esposizione chiuderà alle 22.
Mercoledì 23 settembre alle ore 17.00 ci sarà l'apertura dell'esposizione e degli stand e la visita aperta al pubblico. Alle ore 17.30 si terrà il semina rio: "Il Web Marketing: opportunità offerte - dal Marchio d'Area". Alle 18.00 il convegno: La comunicazione turistica elemento di successo per la qualità del L'esposizione chiuderà alle 22:00.
Giovedì, 24settembre, dopo l'apertura dell'esposizione e degli statici per la visita del pubblico prevista per le 17:00 si svolgerà il convegno: "il turismo relazionale frontiera dello sviluppo turistico". L'esposizione chiuderà alle 22:00.
Venerdì, 25settembre alle ore 10 ci sarà l'apertura dell'esposizione e degli stand. Alle 10.30 è previsto un workshop con buyers italiani e stranieri - (riservato agli operatori turistici che hanno fissato scalette di appuntamenti).
Nel pomèriggio alle 17.30 in programma il convegno (a cura della curia vescovile): "Medioevo agri gentino, architettura, arte e fede, proposta cultura le e fruizione turistica". Alle 22 la chiusura dell'esposizione.
L'ultimo giorno della manifestazione, sabato, 26 settembre, prevede, dopo l'apertura dell'esposizione e degli stand, alle ore 10.30 un incontro sul tema "L'andamento del mercato turistico - locale 2013- 2014' a cura dell'Osservatorio Turistico provinciale mentre alle 11 inizierà il seminario di promozione del Marchio d'Area. La "la Esposizione delle eccellenze agrigentine" e il secondo "Forum de Turismo"chiuderanno i battenti alle ore 13.
R.A.

Una "mini expo" è stata allestita nella via Sacra, dentro casa Pace.
La Expo, l'esposizione mondiale, da Milano arriva nella Valle dei Templi.
Nelle settimane scorse, infatti, sono iniziati i lavori di allestimento di diversi stand che saranno ospitati all'interno di Casa Pace, in piena via Sacra e ai piedi del Tempio della concordia per quella che gli organizzatori definisco no una "vetrina" dell'Expo.
"Il progetto spiega il presidente regionale di Unioncamere Vittorio Messina, è stato promosso dall'Assessorato regionale alle Attività produttive nell'ambito delle iniziative connesse ad Expo. Questo percorso, che vede adesso la collaborazione sui territori di Unioncamere, ha visto la realizzazione, in 13 siti siciliani, di mostre di questo tipo. 5i tratta di location scelte tra aeroporti e luoghi storico-artistici, come appunto la Valle dei Templi; L'idea — continua Messina—è quella di gettare questo 'ponte' con l'Expo, offrendo del le vetrine sui prodotti di eccellenza della nostra terra. Ad esporre saranno aziende selezionate con un apposito bando che, in grandissima parte, stanno esponendo anche a Milano". In stragrande maggioranza, pare; si tratterà di aziende che si occupano del settore agroalimentare, ma ci saranno anche aziende turistiche.
La difficoltà più evidente, al mo mento, è il trasferimento dei materiali in un posto così poco raggiungi bile. "Sì, è vero conclude Messina, per quanto si tratti di una location di grandissimo prestigio". Sui tempi ancora non c'è piena certezza, sebbene già nei prossimi giorni la manifestazione dovrebbe essere oggetto della visita di diversi operatori stranieri del settore.
G.S.

Ex Province, il gelo di Palazzo Chigi «Impugnativa? Un'ipotesi concreta»
Liberi consorzi e Città metropolitane: a rischio il voto fissato ieri dalla Regione al 29 novembre.
MARIO BARRESI
CATANIA «Cosa pensa il governo nazionale della riforma delle Province in Sicilia? Allora, faccia una cosa: stampi la legge Delrio e poi stampi pure la vostra legge regionale. Poi trovi le differenze e le segni con un evidenziatore. Ebbene, quasi tutto quello che troverà in giallo rappresenta evidentemente un potenziale pro-. filo di incostituzionalità. La giunta regionale, da poco più di una decina di minuti, ha fissato al prossimo 2 novembre l'elezione dei presidenti dei Liberi consorzi e dei sindaci metropolitani. E da Roma arriva un'ondata di gelo polare. A Gianclaudio Bressa, sottosegretario agli Affari regionali, sottoponiamo l'ipotesi - sempre più diffusa a livello di rumors
palermitani - di un'impugnativa di Palazzo Chigi sulla legge régionale 15/2015 che istituisce e regolamenta i cosiddetti "enti di area vasta" in Sicilia. Si parlava addirittura di un inserimento all'ordine del giorno della seduta del Consiglio dei ministri di ieri (ma non è stato così) o magari della prossima settimana.
Niente date. Ma Bressa non usa mezzi termini: «Quella dell'impugnativa e un'ipotesi più che concreta sul tavolo del governo». Ammettendo che «il dossier della riforma siciliana delle ex pro
vince e già da qualche tempo allo studio dei nostri uffici, che hanno evidenziato già numerosi elementi di difformità rispetto alla legge nazionale». Gli sottoponiamo i profili a rischio di
impugnativa: la mancata previsione del "voto ponderato" (per distinguere il peso in base alla grandezza dei Comuni), ma soprattutto il paletto posto per candidarsi a presidente di Libero consorzio o a sindaco metropolitano, ovvero almeno 18 mesi di mandato davanti, Sì,
anche queste - ammette il sottosegretario Bressa - sono difformità analizzate, ma ce ne sono altre riguardanti le competenze e gli organismi di governo. Le potrei fare un elenco lunghissimo, ma
non è questo il punto... ».E allora quale «La legge De ha il rango di riforma socio-economica di interesse nazionale - scandisce l'esponente del Pd - e questo è uno dei limiti costituzionali anche per l'autonomia delle Regioni a statuto speciale. E poi vi ricordo che io sono di Bolzano,e di autonomismo me ne intendo.
E ora? «A metà della prossima settimana- anticipa il sottosegretario Bressa - ci sarà un incontro a Roma, fra i rappresentanti del ministero degli Affari regionali e la Regione Siciliana per un approfondito confronto. Ma è chiara una cosa: le due leggi sono lì, nero su bianco... non è che ci sia poi così tanto da discutere».E dunque l'impugnativa del governo è davvero dietro l'angolo? Risposta: «Ci risentiamo la prossima settimana;,. .
Una bomba a orologeria. L'ennesimo boomerang su un'altra delle riforme del governo dì Rosario Crocetta? E nemmeno stavolta è una sorpresa. Già da tempo l'Anci Sicilia aveva storto il naso. «Esprimiamo forti perplessità su aspètti di dubbia legittimità costituzionale della legge», aveva ribadito giovedì il presi dente dell'associazioni e dei Comuni siciliani, Leoluca Orlando, a margine di un incontro al Viminale. Il tema è molto caro al primo cittadino di Palermo, poiché lavorando il 29 novembre non può:candidarsi a sindaco della Città metropolitana, mentre col recepimento integrale della Delrio diventerebbe super-sindaco senza passare dalle urne. Una norma contro Leoluca Orlando, nata già così all'Ars. E non soltanto. Si racconta che ieri, durante il vertice di maggioranza a Palermo, sia arrivata una telefonata dall'assessore alle Autonomie locali, Giovanni Pi stono, che ipotizzava anche 18 novembre come data peri! voto. In quel caso Orlando avrebbe avuto i 18 mesi di mandato utili per essere della partita. Ma la proposta è stata subito impallinata, con la motivazione "istituzionale" che si tratterebbe di una data troppo ravvicinata, soprattutto nella concreta ipotesi evidentemente avvertita anche a Palazzo d'Orléans e dintorni - di un'impugnativa da parte del governo nazionale. Se si votasse 18 bisognerebbe avviare subito la macchina è stata la riflessione condivi sa fra gli alleati - e non ci sarebbe il tempo di rispondere, magari con delle modi fiche all' ai rilievi di incostituzionalità di Palazzo Chigi. E dunque è passata la linea delle urne rinviate al 29novembre. Con buona pace dell'inferocito sindaco di Palermo. Anche Giovanni Ruvolo, sindaco dì Caltanissetta (il cui Libero consorzio è già "orfano" di Gela e in procinto di perdere anche Niscemi) sbarra la strada alla riforma in salsa sicula, che «presenta numerosissime criticità e problemi attuativi anche rispetto all'omogeneità territoriale dei nuovi enti e preoccupa non poco gli amministratori locali». E ieri Anci Sicilia ha ribadito il no alla legge perché «pur rendendo i primi cittadini protagonisti, di fatto - per una arbitraria scelta a tutela di interessi inconfessabili — ne esclude la gran parte dalla possibilità di candidarsi». Crocetta va avanti dritto come un tre no: si vota il 29 novembre, anche per dare ai sindaci un periodo più ampio possibile, per consentire loro di preparare le candidature e raggiungere gli accordi necessari». Ma tutto rischia di diventa re inutile. No Delrio, no party. E si torna alla casella di partenza.

20 sett - domenica

LA SICILIA

ARIA IRRESPIRABILE A MONTALLEGRO
Sciopero generale contro la discarica di "Matarana"
MONTALLEGRO Per le esalazioni e il fetore che da settimane incombono sulla cittadina, a Montallegro ormai si va verso lo sciopero generale, con la protesta di tutta la cittadina Questo e quanto velluto fuori venerdì sera dall'assemblea cittadina aperta al pubblico e tenuta nella sala consiliare Falcone-Borsellino". E' stato dato mandato al sindaco Pietro Baglio di chiedere le opportune autorizzazioni affinché la popolazione possa manifestare in piazza il proprio malcontento perché per la puzza persistente la vita è diventata impossibile.
All'assemblea municipale, con circa 150 montallegresi, con parecchie donne, hanno parlato il sindaco Baglio, l'assessore latì, il consigliere Cirillo e poli cittadini Schembri, Tavormina, Calderone, Sanna, Tortorici, Curallo e Caruso. Tutti hanno sottolineato i disagi e le preoccupazioni delle fami glie che convivono con un'aria irrespirabile, di giorno e di notte. Il dito è stato puntato sulla ditta Catanzaro che gestisce l'impianto di conferimento dei rifiuti solidi urbani di contrada "Matarana" dove arrivano in una sola giornata anche 120 camion stracolmi di immondizia da tutta la Sicilia.
li sindaco Baglio, dopo avere annunciato di essere stato l'altro ieri a Palermo, all'assessorato per presentare le relazioni dell'amministrazione comunale, del consigliere Cirillo e dell'Arma dei Carabinieri, dopo l'animata riunione, ha scritto ieri mattina al prefetto Diomede per chiedergli un in contro al fine di chiedere subito le ispezioni dell'ASP e dell'Arpa di Agrigento allo scopo di conosce re la provenienza dei forti miasmi. L'impresa Catanzaro in una nota ha declinato ogni responsabilità, addicèndo la causa alla presenza del percolato sulle strade dove passano i camion stracarichi di rifiuti. Comunque, i cittadini la giornata di protesta la vogliono fare e verso metà settimana.
ENZO MINIO

LEGGE FORNERO. Padoan aveva escluso modifiche strutturali nella finanziaria perché "troppo onerose».
Il premier riapre il "dossier pensioni" «Nella manovra la flessibilità in uscita».
Roma. Il capo del governo, Renzi, riapre il dossier della flessibilità per le pensioni: «Ho chiesto ai ministri, Padoan e Poletti, d'individuare un meccanismo per consentire più flessibilità in uscita. Spero che riuscirèmo a trovare un primo rimedio già con la Stabilità», scrive nero su bianco in risposta a un lettore dell'Unità. E il te ma, che sembrava chiuso a data da destinarsi, torna sul tavolo di lavoro dell'esecutivo per entrare nella prossima manovra; Forse non subito, magari con un emendamento "calibrato" da inserire nel corso dell'iter par lamentare.
Non sono in vista stravolgimenti della legge Fornero che, peraltro, non sarebbero possibili. Ma, insieme con la soluzione del nodo degli "esodati" rimasti fuori dal computo dei "salva- guardati", potrebbe arrivare qualche prima misura di flessibilità. Di sicura c'è l'ipotesi della cosiddetta "opzione donna" che prevedeva nel passato, e fino all'anno in corso, per le lavoratrici di andare in pensione con 57 anni d'età e 35 di contributi, ma con tutto l'assegno calcolato col metodo contributivo (quindi, con una perdita media del 25-30% dello stipendio). Difficile, invece, che possano trovare spazio opzioni più onerose, come quella di prevedere penalizzazioni per ogni annodi anticipo rispetto al periodo di fine lavoro previsto.
Il ministro del Lavoro, Poletti, e quello dell'Economia, Padoan, stanno studiando il tema. Certo è, però, che l'intervento di Renzi rappresenta una accelerazione. «Non è all'ordine del giorno della Legge di stabilità», aveva detto Padoan, appena pochi giorni addietro durante un'intervista. Il ministro ha ribadito il concetto anche in Parlamento, a un question time, non ritenendo possibili interventi strutturali che sarebbero molto onerosi. «La questione delle ha dichiarato - va vista nel suo complesso. I principi fondamentali del sistema pensionistico italiano, che è molto stabile e solido, devono esse re preservati».
Nessuno lo dice, ma il Nodo è anche europeo. Proprio mentre si chiede flessibilità sul deficit, rivendicando le riforme fatte, rimane difficile portare all'attenzione di Bruxelles una norma che, di fatto, alleggerisce la riforma Fornero, nata proprio sotto la spinta del «coordinamento» dell'Ue. Certo, il clima è cambiato, i sindacati sulla previdenza hanno cominciato a far rullare i tamburi. La Cgil ha inviato Cisl e Uil alla inabilitazione. Poi, non c'è solo l'opposizione a premere - soprattutto, il segretario leghista, Salvini, da sempre contro la legge Fornero -,ma anche la maggioranza. Non è un casa che, dopo l'accelerazione impressa da Renzi, subito sano intervenuti i due presidenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato, rispettivamente Pd e Ncd.
Damiano (Pd) plaude alla risposta data al lettore dell'unità che «va nella giusta direzione». Perciò, «siamo pronti a sederci a un tavolo di confronto per dimostrare che, nel medio-lungo periodo, si può ottenere l'obiettivo a costo zero». Gli fa eco Sacconi (Ncd):
«La correzione della legge Fornero con regole di flessibilità è indifferibile».
In arrivo nella Legge di stabilità ci saranno, comunque, le risorse per riscrivere il nodo degli ultimi "esodati" rimasti. E in questo contesto che si valuta il progetto del "prestito pensionistico", elaborato dal passato governo, che prevedeva un piccolo anticipo sull'assegno da restituire a piccole rate quando si ottiene la pensione vera. Ma anche su questo punto il cantiere della manovra ha appeso il cartello «lavori in corso».

21 sett - lunedì

LA SICILIA

Turismo, l'Italia "argento" in Europa
Arrivi e presenze, 2ffl5 d'oro: scavalcata la Francia, solo la Spagna ci precede.
ROMA. L'Italia del turismo ha finalmente voltato pagina e, se i dati provvisori verranno
confermati, e risalita in questo settore al secondo posto in Europa alle spalle solo della Spagna. A dirlo è il commissario straordinario del Turismo, Cristiano Radaelli, nel fare il punto in un'intervista con l'Ansa alla fine del suo mandato. E questo in chiusura di un anno che si preannuncia ottimo per il turismo italiano e a pochi giorni, come sembra ormai, dall'insediamento dei nuovi vertici dell'Enit, e cioè Evelina Christillin alla presidenza, Fabio Maria Lazzenni e Antonio Preiti nel Cda Insediamento non ancora avvenuto, come ha precisato pochi giorni fa la stessa Christillin alla stampa, «a causa di pratiche ancora irrisolte. «L'incremento degli arrivi -spiega Radaelli - e stato superiore alla media mondiale ed europea. Nel primo trimestre, secondo i dati di Bankitalia, il trend di crescita risulta più deciso rispetto allo stesso periodo del 2014: arrivi internazionali +5,3% e presenze internazionali 3,7%. Nei primi 4 mesi del 2015 la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è stata pari a 8.348 m di euro con un incremento del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2014 pari a 356 rnln in più». E se questi dati positivi sono attribuibili in parte a un generale miglioramento della percezione dell'Italia e alla complicata situazione internazionale, in parte all'effetto Expo e al lavoro degli imprenditori sul campo, comunque testimoniano - sottolinea il commissario - «anche
la qualità e l'efficacia dell'azione di promozione dell'Agenzia», Radaelli rileva che al suo arrivo all'Enit il 72% dei fondi ricevuti dallo Stato era impiegato per la retribuzione dei dipendenti, a
seguito della sostanziale riduzione delle risorse assegnate avvenuta negli anni precedenti. «Nel 2015 il costo del personale - dice il commissario - verrà ridotto di oltre un quinto rispetto al 2013 con un risparmio di circa 2,8 m di euro mentre per quanto riguarda le spese si è lavorato molto sul costo
delle sedi estere con accorpamenti con le sedi diplomatiche e risparmi sugli affitti prevedendo di chiudere l'anno con un costo di poco superiore a 900mila euro (-28,8% sul 2014)».
«Il turismo negli anni scorsi - spiega il commissario - ha creato 160 mld di Pil il 106% del Pil nazionale e 2 mln 600mila posti di lavoro La gestione e lo sviluppo sono molto complessi ed e per questo che sono convinto che sia necessario un ente che pro- muova l'immagine e il brand dell'Italia nel mondo. Anche per questo motivo abbiamo ripreso il piano strategico per il turismo sviluppato in collaborazione con Boston Consulting Group nel 2012 e si sono riviste e aggiornate le linee di indirizzo strategico con l'obiettivo di portare l'Italia a essere prima in Europa nel campo del turismo e sviluppare 30 miliardi aggiuntivi di PiI e 500,000 posti di lavoro entro il 2020».
Conti a parte, molto decisa, sottolinea il commissario straordinario, è stata l'azione per migliorare la legalità e la trasparenza dell'ente risolvendo situazioni che presenta vano conflitti di interesse e deliberando una decina tra nuove procedure e aggiornamenti in linea con le richieste dèll'Autorità nazionale anticorruzione.
CINZIA CONTI


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