LA SICILIA
REGIONE
La riforma "inceppata"
Il Cdm impugnerà la legge elettorale dei Liberi consorzi
L'ha confermato il sottosegretario alle Regioni Bressa
Pistorio: «Se la miglioreremo sarà revocato il ricorso»
il Consiglio dei ministri impugnerà la legge regionale che istituisce i liberi consorzi comunali e le Città metropolitane. Si tratta di una misura cautelare considerato che i1 7 di ottobre scadranno i 60 giorni di tempo che il governo nazionale ha per impugnare eventualmente le leggi regionali.
Ieri, a Roma si è riunito il tavolo tecnico che ha esaminato le contromisure predisposte lunedì scorso dalla Giunta regionale. Ieri, a Roma, si è riunito il tavolo tecnico che ha esaminato le contromisure predisposte lunedì Scorso dalla Giunta regionale. Il sottosegretario agli Affari regionali, Gianluca Bressa. il presidente della Regione. Rosario Crocetta, e l'assessore alle Autonomie locali, Giovanni Pistorio, si sono trovati concordi sull'introduzione nella legislazione siciliana dei voto ponderato nelle elezioni di secondo grado per scegliere il presidente del libero consorzio e il sindaco della Città metropolitana.
Ma mentre per la "riforma Delrio" il sindaco della città capoluogo deve coincidere con il "sindaco metropolitano", il governo regionale, facendo leva sui poteri statutari, vorrebbe dare la possibilità a tutti i sindaci delle aree delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina di potere concorrere all'elezione per la carica di sindaco metropolitano, Su questo specifico punto, il sottosegretario Bressa, non avendo avuto dal governo un mandato specifico, non si è pronunciato.
Da parte del governo nazionale ha detto l'assessore Pistorio - abbiamo trovato una grande disponibilità. Su alcuni punti, come il voto ponderato. per esempio, c'è già l'intesa. Invece, ci sono altre questioni sulle quali faremo ulteriori proposte migliorative.
Proposte tecnico-politiche che porrebbero essere accettate dal Consiglio dei ministri, che in qualsiasi momento potrà sempre revocare l'impugnativa, Un'altra questione aperta riguarda la Giunta che il sindaco metropolitano o il presidente del libero consorzio comunale sottoporrebbero alla rispettive assemblee per la ratifica.
L'impugnativa del Consiglio dei ministri, inoltre, potrebbe riguardare anche la norma che esclude dalla consultazione elettorale di secondo grado i sindaci ed i consiglieri comunali che, al momento del voto, hanno meno di diciotto mesi di mandato ancora da svolgere. Una questione piuttosto delicata. Perché potrebbe verificarsi che, ferma restando la data del 29 novembre, interi consigli comunali non potrebbero votare, E questo potrebbe mettere a rischio di eventuali ricorsi la consultazione elettorale.
Per esempio, se rimanesse la norma così come è stata deliberata dall'Assemblea regionale siciliana, il sindaco di Palermo ed il Consiglio comunale del capoluogo siciliano non potrebbero votare. Quindi, mancherebbe il voto di chi rappresenta oltre 500 mila abitanti. Un codicillo che, secondo alcuni, sarebbe stato introdotto per impedire a Leoluca Orlando di ricoprire la carica di sindaco della Città metropolitana di Palermo. Sarebbe un "vulnus" alla rappresentanza democratica.
Diverso il tema sulla coincidenza del sindaco della città capoluogo con il sindaco della Città metropolitana, previsto dalla "riforma Delrio". In questo caso, infatti, potrebbe essere leso il principio di uguaglianza, cioè la possibilità per ogni sindaco che ricade nei territori delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina di aspirare alla carica di sindaco metropolitano. Sono tutte questioni sul tappeto che saranno più chiare quando il Consiglio dei ministri renderà note le motivazioni dell'impugnativa che non è detto che corrispondano alle contestazioni che nelle scorse settimane sono state recapitate alla presidenza della Regione.
livesicilia.it
Nuovo
caos rifiuti
Camion verso Catania e Siculiana
Dal primo al 15 ottobre i Comuni di
Termini Imerese, Cefalù, Trabia e Bagheria conferiranno i rifiuti
non a Bellolampo ma a Catania. Gli altri 53 Comuni che per lo stesso
periodo non potranno conferire nella discarica palermitana,
utilizzeranno quella di Siculiana. Lo dispone un'ordinanza del
dirigente generale del dipartimento Rifiuti Domenico Armenio firmata
oggi pomeriggio. La notizia dello stop al conferimento nella
discarica palermitana per 57 Comuni era arrivata ieri. Quella di
Bellolampo è la classica bomba a orologeria. Nella discarica
palermitana cinque vasche sono sature. La sesta viene ancora
utilizzata. Non solo da Palermo ma anche da 57 comuni
dell'hinterland, che da domani in base all'ordinanza, dovranno
SCARICARE altrove, almeno per le prossime due settimane. Prima di
riaprire Bellolampo agli altri comuni, infatti, bisognerà realizzare
i lavori di "capping", una copertura che evita che con la pioggia
si formi il percolato. "I lavori di capping nella discarica di
Bellolampo si concluderanno entro la metà di ottobre e pertanto
potrà riprendere il conferimento regolare", ha fatto sapere
ieri la Rap. La Regione, pertanto, è dovuta correre ai ripari,
smistando altrove i rifiuti dei comuni della provincia. Intanto,
proprio oggi il dipartimento Rifiuti ha consegnato a Bellolampo
l'impianto di "tmb" (trattamento meccanico biologico): costato 22
milioni serve a mandare in discarica rifiuti meno inquinanti. "La
Regione - commenta l'assessore Vania Contrafatto - ancora una volta
si è dimostrata all'altezza del compito, adesso tocca ai Comuni
fare la propria parte fino in fondo operandosi per rendere la
raccolta differenziata una realtà e non solo un obiettivo". Alla
base, infatti, a Bellolampo come altrove, c'è il problema dei
problemi. In Sicilia va tutto o quasi in discarica. E il ritmo del
conferimento è tale che i rifiuti molto presto non si saprà più
dove metterli. La raccolta differenziata nell'Isola viaggia su
percentuali del 10 per cento. Siamo lontani anni luce dall'obiettivo
del 65 per cento. Il professore Aurelio Angelini, docente di
sociologia dell'ambiente all'Università di Palermo, ha calcolato
un tasso annuo medio di crescita della differenziata pari allo 0,7%.
Il che, scriveva qualche mesa fa La Sicilia, vuol dire che a questi
ritmi si raggiungerebbe l'obiettivo di legge del 65% di raccolta
differenziata tra circa 100 anni. Il collasso delle discariche,
purtroppo, arriverà molto prima. Per accelerare sulla raccolta
differenziata più volte si è discusso di introdurre un sistema che
incentivi i Comuni. Sistema che al momento non c'è. E questo
malgrado qualsiasi politico, elencando le fantomatiche riforme da
approvare, inserisca sempre la parola rifiuti nell'elenco. Ma di
rifiuti si parla, si sparla, senza mai decidere. Come per i
termovalorizzatori. Roma propone di realizzarne due grandi
nell'Isola, la Regione rilancia con la controproposta di farne sei
con impatto ambientale minore. Gli impianti brucerebbero la parte del
rifiuto non riciclabile, alleggerendo quindi le discariche. Il
confronto con la capitale è aperto, i 5 Stelle sono già sul piede
di guerra - la parola inceneritore mette da sola i brividi a un certo
ambientalismo -, e intanto il tempo passa. 1/10/2015 Caso Bellolampo,
nuovo caos rifiuti Camion verso Catania e Siculiana. Il caso Bellolampo è solo l'ultimo capitolo della tragedia a
puntate dei rifiuti in Sicilia. Un sistema fatto di ritardi, disastri
e veleni. Una perenne emergenza figlia di scelte, o meglio di non
scelte, scellerate. Di veti e sospetti incrociati. E di interessi,
grassi come la mole di denaro che gira attorno alla munnizza
siciliana. L'unica certezza è che le (poche) discariche continuano a
ingrassare e fagocitare rifiuti. Quasi seimila tonnellate al giorno.
Un grande business per i privati, con un inevitabile fiume di veleni
e sospetti e anche con l'ombra della criminalità organizzata a
gravare sul sistema. Proprio oggi l'assessore regionale Vania
Contrafatto è stata ascoltata per due ore dalla commissione
Antimafia dell'Ars. "Abbiamo discusso - ha dichiarato il
presidente dell'Antimafia Nello Musumeci - di un sistema privo di
regole, in assenza di qualsiasi pianificazione, e perciò vulnerabile
alle infiltrazioni di aziende vicine ad ambienti malavitosi. Alle
pesanti responsabilità dei governi regionali si aggiungono quelle di
alcuni sindaci, piegatisi a logiche di clientela e di spregiudicato
affarismo". Sindaci conniventi ma anche sindaci minacciati, in
questo scenario inquietante, raccolto nei mesi scorsi anche dalla
commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che a
Catania sei mesi fa ha sentito gli amministratori vittime di minacce
o indebite pressioni, che hanno raccontato il clima intimidatorio che
vivono in alcuni territori della provincia di Catania. Anche all'Ars
si vorrebbe istituire una commissione d'indagine, ma oggi la mozione
non si è potuta discutere in Aula (non c'era il governo). Un tale
groviglio di sospetti, veleni, interessi e battaglie ideologiche ha
partorito negli anni un monumentale immobilismo. Il cui conto
salatissimo grava, lo ha ricordato di recente la Corte dei conti,
sulle tasche dei siciliani.
agrigentonotizie.it
Libero
consorzio, si normalizza il transito sulla viabilità provinciale
Torna lentamente alla
normalità la situazione generale di alcune strade di competenza del
Libero Consorzio, letteralmente invase da fango e
detriti in seguito alle piogge delle scorse settimane. Le squadre dei
cantonieri continuano, infatti, a lavorare senza sosta
per ripristinare il transito sulle strade provinciali
ed ex consortili delle zone est, centro-nord e ovest, e
con notevoli difficoltà dovute sia all'enorme quantitativo di
detriti sulle carreggiate e su alcuni accessi, sia per i pochi mezzi
a disposizione. Oltre al personale stradale, infatti, il settore
Infrastrutture Stradali dispone di un solo escavatore compatto
Bobcat, con il quale si stanno rimuovendo i maggiori quantitativi di
detriti. Si raccomanda in ogni caso la massima
prudenza agli automobilisti che percorrono la rete
viaria dell'intera provincia, tenendo conto che si è data la
precedenza al ripristino del transito istituendo sensi unici
alternati e chiudendo parte delle carreggiate invase dal fango, anche
in considerazione delle attività agrozootecniche presenti in quelle
zone.Riassumendo, sono queste le strade maggiormente danneggiate
dalle piogge e sulle quali occorre prestare la massima attenzione:
Zona Centro-Nord :
SP 19C e 19B (s. Biagio Platani-Alessandria della Rocca), Spc 30
S.Angelo-S.Giovanni-Viviano, SP 26A Cammarata-confine provincia di
Palermo.
Zona Ovest:
Spc 1 Passo Gurra-Porto Palo, SP 32, SP 34 (nel tratto percorribile),
SP 32 Ribera-Cianciana, SP 34 Bivio Tamburello-Bivona (nel
tratto non chiuso al traffico), SP 79 Sciacca-Menfi, SP 41
Menfi-bivio Misilbesi, SP 44 Sambuca-S. Margherita Belice, SP 36 per
Caltabellotta, SP 50 per Porto Palo, SP 37, SPR n. 24 Agrigento-
Cattolica Eraclea, SP n. 87 Montallegro-Bovo Marina, SP n. 29
Raffadali-Cattolica Eraclea.
Zona
Est:
SP n. 6, SP n.9, SP n. 63/C Quadrivio contrada Mulinazzo-Campobello
di Licata, Spc n. 54, SPR 64 (quota 284), SP 46 Naro Campobello, SP
n. 5/B, SPC 67, SPC 68, SP n. 11, SP n. 62, SP n. 55, SPC n.
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