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Rassegna stampa del 1 ottobre 2015

LA SICILIA

REGIONE
La riforma "inceppata"
Il Cdm impugnerà la legge elettorale dei Liberi consorzi

L'ha confermato il sottosegretario alle Regioni Bressa
Pistorio: «Se la miglioreremo sarà revocato il ricorso»

il Consiglio dei ministri impugnerà la legge regionale che istituisce i liberi consorzi comunali e le Città metropolitane. Si tratta di una misura cautelare considerato che i1 7 di ottobre scadranno i 60 giorni di tempo che il governo nazionale ha per impugnare eventualmente le leggi regionali.
Ieri, a Roma si è riunito il tavolo tecnico che ha esaminato le contromisure predisposte lunedì scorso dalla Giunta regionale. Ieri, a Roma, si è riunito il tavolo tecnico che ha esaminato le contromisure predisposte lunedì Scorso dalla Giunta regionale. Il sottosegretario agli Affari regionali, Gianluca Bressa. il presidente della Regione. Rosario Crocetta, e l'assessore alle Autonomie locali, Giovanni Pistorio, si sono trovati concordi sull'introduzione nella legislazione siciliana dei voto ponderato nelle elezioni di secondo grado per scegliere il presidente del libero consorzio e il sindaco della Città metropolitana.
Ma mentre per la "riforma Delrio" il sindaco della città capoluogo deve coincidere con il "sindaco metropolitano", il governo regionale, facendo leva sui poteri statutari, vorrebbe dare la possibilità a tutti i sindaci delle aree delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina di potere concorrere all'elezione per la carica di sindaco metropolitano, Su questo specifico punto, il sottosegretario Bressa, non avendo avuto dal governo un mandato specifico, non si è pronunciato.
Da parte del governo nazionale ha detto l'assessore Pistorio - abbiamo trovato una grande disponibilità. Su alcuni punti, come il voto ponderato. per esempio, c'è già l'intesa. Invece, ci sono altre questioni sulle quali faremo ulteriori proposte migliorative.
Proposte tecnico-politiche che porrebbero essere accettate dal Consiglio dei ministri, che in qualsiasi momento potrà sempre revocare l'impugnativa, Un'altra questione aperta riguarda la Giunta che il sindaco metropolitano o il presidente del libero consorzio comunale sottoporrebbero alla rispettive assemblee per la ratifica.
L'impugnativa del Consiglio dei ministri, inoltre, potrebbe riguardare anche la norma che esclude dalla consultazione elettorale di secondo grado i sindaci ed i consiglieri comunali che, al momento del voto, hanno meno di diciotto mesi di mandato ancora da svolgere. Una questione piuttosto delicata. Perché potrebbe verificarsi che, ferma restando la data del 29 novembre, interi consigli comunali non potrebbero votare, E questo potrebbe mettere a rischio di eventuali ricorsi la consultazione elettorale.
Per esempio, se rimanesse la norma così come è stata deliberata dall'Assemblea regionale siciliana, il sindaco di Palermo ed il Consiglio comunale del capoluogo siciliano non potrebbero votare. Quindi, mancherebbe il voto di chi rappresenta oltre 500 mila abitanti. Un codicillo che, secondo alcuni, sarebbe stato introdotto per impedire a Leoluca Orlando di ricoprire la carica di sindaco della Città metropolitana di Palermo. Sarebbe un "vulnus" alla rappresentanza democratica.
Diverso il tema sulla coincidenza del sindaco della città capoluogo con il sindaco della Città metropolitana, previsto dalla "riforma Delrio". In questo caso, infatti, potrebbe essere leso il principio di  uguaglianza, cioè la possibilità per ogni sindaco che ricade nei territori delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina  di aspirare alla carica di sindaco metropolitano.  Sono tutte questioni sul tappeto che saranno più chiare quando il Consiglio dei ministri renderà note le motivazioni dell'impugnativa che non è detto che corrispondano alle contestazioni che nelle scorse settimane sono state recapitate alla presidenza della Regione.

 livesicilia.it

Nuovo caos rifiuti 

Camion verso Catania e Siculiana


Dal primo al 15 ottobre i Comuni di Termini Imerese, Cefalù, Trabia e Bagheria conferiranno i rifiuti non a Bellolampo ma a Catania. Gli altri 53 Comuni che per lo stesso periodo non potranno conferire nella discarica palermitana, utilizzeranno quella di Siculiana. Lo dispone un'ordinanza del dirigente generale del dipartimento Rifiuti Domenico Armenio firmata oggi pomeriggio. La notizia dello stop al conferimento nella discarica palermitana per 57 Comuni era arrivata ieri. Quella di Bellolampo è la classica bomba a orologeria. Nella discarica palermitana cinque vasche sono sature. La sesta viene ancora utilizzata. Non solo da Palermo ma anche da 57 comuni dell'hinterland, che da domani in base all'ordinanza, dovranno SCARICARE altrove, almeno per le prossime due settimane. Prima di riaprire Bellolampo agli altri comuni, infatti, bisognerà realizzare i lavori di "capping", una copertura che evita che con la pioggia si formi il percolato. "I lavori di capping nella discarica di Bellolampo si concluderanno entro la metà di ottobre e pertanto potrà riprendere il conferimento regolare", ha fatto sapere ieri la Rap. La Regione, pertanto, è dovuta correre ai ripari, smistando altrove i rifiuti dei comuni della provincia. Intanto, proprio oggi il dipartimento Rifiuti ha consegnato a Bellolampo l'impianto di "tmb" (trattamento meccanico biologico): costato 22 milioni serve a mandare in discarica rifiuti meno inquinanti. "La Regione - commenta l'assessore Vania Contrafatto - ancora una volta si è dimostrata all'altezza del compito, adesso tocca ai Comuni fare la propria parte fino in fondo operandosi per rendere la raccolta differenziata una realtà e non solo un obiettivo". Alla base, infatti, a Bellolampo come altrove, c'è il problema dei problemi. In Sicilia va tutto o quasi in discarica. E il ritmo del conferimento è tale che i rifiuti molto presto non si saprà più dove metterli. La raccolta differenziata nell'Isola viaggia su percentuali del 10 per cento. Siamo lontani anni luce dall'obiettivo del 65 per cento. Il professore Aurelio Angelini, docente di sociologia dell'ambiente all'Università di Palermo, ha calcolato un tasso annuo medio di crescita della differenziata pari allo 0,7%. Il che, scriveva qualche mesa fa La Sicilia, vuol dire che a questi ritmi si raggiungerebbe l'obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata tra circa 100 anni. Il collasso delle discariche, purtroppo, arriverà molto prima. Per accelerare sulla raccolta differenziata più volte si è discusso di introdurre un sistema che incentivi i Comuni. Sistema che al momento non c'è. E questo malgrado qualsiasi politico, elencando le fantomatiche riforme da approvare, inserisca sempre la parola rifiuti nell'elenco. Ma di rifiuti si parla, si sparla, senza mai decidere. Come per i termovalorizzatori. Roma propone di realizzarne due grandi nell'Isola, la Regione rilancia con la controproposta di farne sei con impatto ambientale minore. Gli impianti brucerebbero la parte del rifiuto non riciclabile, alleggerendo quindi le discariche. Il confronto con la capitale è aperto, i 5 Stelle sono già sul piede di guerra - la parola inceneritore mette da sola i brividi a un certo ambientalismo -, e intanto il tempo passa. 1/10/2015 Caso Bellolampo, nuovo caos rifiuti Camion verso Catania e Siculiana.  Il caso Bellolampo è solo l'ultimo capitolo della tragedia a puntate dei rifiuti in Sicilia. Un sistema fatto di ritardi, disastri e veleni. Una perenne emergenza figlia di scelte, o meglio di non scelte, scellerate. Di veti e sospetti incrociati. E di interessi, grassi come la mole di denaro che gira attorno alla munnizza siciliana. L'unica certezza è che le (poche) discariche continuano a ingrassare e fagocitare rifiuti. Quasi seimila tonnellate al giorno. Un grande business per i privati, con un inevitabile fiume di veleni e sospetti e anche con l'ombra della criminalità organizzata a gravare sul sistema. Proprio oggi l'assessore regionale Vania Contrafatto è stata ascoltata per due ore dalla commissione Antimafia dell'Ars. "Abbiamo discusso - ha dichiarato il presidente dell'Antimafia Nello Musumeci - di un sistema privo di regole, in assenza di qualsiasi pianificazione, e perciò vulnerabile alle infiltrazioni di aziende vicine ad ambienti malavitosi. Alle pesanti responsabilità dei governi regionali si aggiungono quelle di alcuni sindaci, piegatisi a logiche di clientela e di spregiudicato affarismo". Sindaci conniventi ma anche sindaci minacciati, in questo scenario inquietante, raccolto nei mesi scorsi anche dalla commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, che a Catania sei mesi fa ha sentito gli amministratori vittime di minacce o indebite pressioni, che hanno raccontato il clima intimidatorio che vivono in alcuni territori della provincia di Catania. Anche all'Ars si vorrebbe istituire una commissione d'indagine, ma oggi la mozione non si è potuta discutere in Aula (non c'era il governo). Un tale groviglio di sospetti, veleni, interessi e battaglie ideologiche ha partorito negli anni un monumentale immobilismo. Il cui conto salatissimo grava, lo ha ricordato di recente la Corte dei conti, sulle tasche dei siciliani.

agrigentonotizie.it
Libero consorzio, si normalizza il transito sulla viabilità provinciale

Torna lentamente alla normalità la situazione generale di alcune strade di competenza del Libero Consorzio, letteralmente invase da fango e detriti in seguito alle piogge delle scorse settimane. Le squadre dei cantonieri continuano, infatti, a lavorare senza sosta per ripristinare il transito sulle strade provinciali ed ex consortili delle zone est, centro-nord e ovest, e con notevoli difficoltà dovute sia all'enorme quantitativo di detriti sulle carreggiate e su alcuni accessi, sia per i pochi mezzi a disposizione. Oltre al personale stradale, infatti, il settore Infrastrutture Stradali dispone di un solo escavatore compatto Bobcat, con il quale si stanno rimuovendo i maggiori quantitativi di detriti. Si raccomanda in ogni caso la massima prudenza agli automobilisti che percorrono la rete viaria dell'intera provincia, tenendo conto che si è data la precedenza al ripristino del transito istituendo sensi unici alternati e chiudendo parte delle carreggiate invase dal fango, anche in considerazione delle attività agrozootecniche presenti in quelle zone.Riassumendo, sono queste le strade maggiormente danneggiate dalle piogge e sulle quali occorre prestare la massima attenzione: Zona Centro-Nord : SP 19C e 19B (s. Biagio Platani-Alessandria della Rocca), Spc 30 S.Angelo-S.Giovanni-Viviano, SP 26A Cammarata-confine provincia di Palermo.  Zona Ovest: Spc 1 Passo Gurra-Porto Palo, SP 32, SP 34 (nel tratto percorribile),  SP 32 Ribera-Cianciana, SP 34 Bivio Tamburello-Bivona (nel tratto non chiuso al traffico), SP 79 Sciacca-Menfi, SP 41 Menfi-bivio Misilbesi, SP 44 Sambuca-S. Margherita Belice, SP 36 per Caltabellotta, SP 50 per Porto Palo, SP 37, SPR n. 24 Agrigento- Cattolica Eraclea, SP n. 87 Montallegro-Bovo Marina, SP n. 29 Raffadali-Cattolica Eraclea.  Zona Est: SP n. 6, SP n.9, SP n. 63/C Quadrivio contrada Mulinazzo-Campobello di Licata, Spc n. 54, SPR 64 (quota 284), SP 46 Naro Campobello, SP n. 5/B, SPC 67, SPC 68, SP n. 11, SP n. 62, SP n. 55,  SPC n. 65.




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