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Rassegna stampa del 4 novembre 2015

LA SICILIA

Coop giovanili passa la legge -Ex Province è rischio caos.

GIOVANNI CIANCIMINO
 
PALERMO. Agatha Christie avrebbe scritto uno dei suoi gustosi gialli se in questi giorni avesse vissuto il clima dei Palazzi dirimpettai di piazza Indipendenza. Giallo non romanzato, tratto dal vivo. 
Palazzo dei Normanni: si apre la seduta dell'Ars, sorge il dubbio sulla possibilità di legiferare in assenza di assessori ormai senza delega. Si può legiferare e dopo tanta discussione in certi momenti animata inizia l'esame del ddl sulle coop giovanili. Arriva Mariella Lo Bello vice presidente della Regione con la de lega erga omnes del governo A Sa la d'Ercole si entra nella normalità mentre da Palazzo d Orleans Rosa- no Crocetta comunica urbi ed orbi di avere nominato la nuova giunta ed assegnato le deleghe Si formano capannelli increduli i deputati renziani del Pd: «Questa giunta va ritirata» Alice Anselmo «Una giunta da cui manca un intera componente del partito quella dei renziani che fa capo a Giuseppe Lupo Aspettiamo d essere convocati dal nostro capo- gruppo per capire come si evolve questa vicenda» Valeria Sudano Luca Sammartino Domenico Laccoto e Vincenzo Vullo protestano presente Baldo Gucciardi riconfermato alla Sanita che cerca di calmare le acque Arrivano le parole di Raciti «È stato un errore»
Laccoto e Vullo «Siamo d'accordo con quanto affermato da Raciti. Crocetta non può dare seguito ad una decisione del genere, deve rifare la giunta». Intanto, con voto unanime (43 su 43) l'Ars approva il ddl sulle cooperative giovanili Si tratta di un solo articolo che con alcune modifiche a precedenti leggi per le coop giovanili garantisce più agevolazioni per accesso al credito. E mentre si cincischia col giallo per la formazione del governo, Alice Anselmo e Paolo Ruggirello denunciano che la mancata approvazione delle modifiche alla riforma delle Province rischia di gettare la Sicilia nel caos: A tutt'oggi, infatti, risultano ancora valide le convocazioni delle elezioni di secondo livello del 29 novembre e la presentazione delle candidature e delle liste 18 e il 9 novembre col vecchio impianto impugnato dal Consiglio dei ministri».

PROTEZIONE CIVILE

Al via la consegna di undici pick-up antincendio.


Grande sforzo finanziario della Protezione Civile délla Sicilia che sta assegnando un centinaio di 'mezzi antincendio a diversi Comuni ed istituzioni dell'isola. La distribuzione degli automezzi, dei pick-up Isuzu, è già in avanzata fa se di distribuzione in diversi comuni della provincia di Agrigento. Si tratta dell'assegnazione di ben 11 moderni automezzi di cui nove sono stati già consegnati ai Comuni di Ribera, Sciacca, Siculiana, Comitini, Licata, Raffadali, Sambuca di Sicilia, Consorzio dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, Palma di Montechiaro e altri due devono essere assegnati nei prossimi giorni al Comune di Agrigento e al Consorzio Montano Feudo d'Ali dell'interno montano agrigentino. Ieri mattina, i dirigenti della Protezione Civile di Agrigento hanno consegnato le chiavi e l'automezzo nelle mani del sindaco di Ribera Carmelo Pace, con una cerimonia davanti al palazzo comunale. Il mezzo è stato preso in carica dal comandante della Polizia Municipale Antonino Novara. Nei giorni scorsi, stessa cerimonia a Siculiana dove il sindaco Leo nardo Leonardo Lauricella ha sottoscritto un contratto di comodato d'uso gratuito fra il dipartimento regionale di Protezione Civile Servizio di Agrigento ed il Comune di Siculiana, con il quale è stato assegnato un mezzo antincendio pick-up Isuzu, un fuoristrada integrato con un modulo antincendio dotato di una pompa a pressione da adibire per i servizi antincendio e protezione civile. Il contratto di comodato d'uso gratuito è stato firmato dall'ingegnere Maurizio Costa, responsabile del servizio di Protezione Civile per la provincia di Agrigento della Regione Siciliana e dai sindaci dei nove comuni a cui i pick-up sono stati già assegnati e consegnati 'Per l'assegnazione dei pick up i comuni agrigentini hanno partecipato ad un apposito bando regionale, risultando in una posizione utile in graduatoria — ha precisato al telefono l'ing. Costa — in una graduatoria regionale che prevede l'assegnazione di 100 automezzi in tutta la Sicilia alle sezioni comunali della Protezione Civile. Uno sforzo notevole per combattere gli incendi, specie nella fase iniziale, sia nei centri urbani che sul territorio. il direttore regionale ing. Fori completerà l'assegnazione dei pick- in breve tempo". "Finalmente, i nostri uffici di Protezione Civile ci hanno detto i sindaci di Siculiana e di Ribera, rispettivamente Lauricella e Pace - avranno a disposizione un importante e versatile mezzo, da utilizzare per la prevenzione dei grossi incendi ed un contrasto tempesti vo efficace ed efficiente de principi di incendi estivi nei nostri territori che ormai da anni appaiono piuttosto vulnerabili. Il fuoristrada inoltre potrà essere utilizzato per vari interventi di protezione civile, come la pulizia delle strade statali, in presenza di olio, a seguito di incidenti".
ENZO MINIO

DISTRETTO TURISTICO VALLE DEI TEMPLI

Un corso di social manager per giovani dai 18 ai 29 anni


Per impadronirsi delle tecniche basilari di 'sedai media marting" e imparare una nuova professione sono in fase di attivazione i corsi di social media manager.
Gli interessati dovranno far pervenire all'indirizzo press. distretto turisticovdt@com, entro e non oltre domani, 5 novembre 2015, la domanda di partecipazione, scaricando il model lodai sito www. visitvalledeitempli.it, sezione "Bandi e Avvisi", alla voce "Programma garanzia giovani".
I selezionati, in base all'ordine cronologico di presentazione del le istanze, dopo le prime 50 eredi corso presso gli enti di formazione, svolgeranno altre 150 ore 'en the job", affiancati da social me dia team del Distretto, ad Agrigento, e dagli operatori della Pro Loco di Caltanissetta, nel capo luogo nisseno, in relazione ai pro cessi di comunicazione che sono attivati nell'area distrettuale per accrescere l'appeal del territorio e per promuovere la filiera turistica, L'obiettivo dell'attività formativa è quello di far acquisire ai giovani nuove competenze e far conosce re loro nuovi profili professionali richiesti nel mondo del lavoro e in particolare nel settore turistico.
I corsi sono rivolti a giovani disoccupati o inoccupati di età compresa tra i 18 ed i 29 anni.
A conclusione del percorso formativo, sarà rilasciata agli allievi una certificazione delle competenze acquisite.
L'iniziativa si realizzerà su pro posta di due enti di formazione soci dello stesso Distretto: il Centro Studio Creapolis, collegato al la cooperativa Sport è Vita di Agrigento, e l'Accademia Palladium di Favara.
La partecipazione ai corsi è completamente gratuita.

CONFARTIGIANATO: L'ISOLA AGLI ULTIMI POSTI PER SODDISFAZIONE

Cittadini-Pa, dialogo difficile sul web.


Sono pochi e molto insoddisfatti i siciliani che usano la Rete per dialogare con la Pubblica amministrazione. Non si fidano e vivono lo Stato, la Regione e gli Enti locali come un nemico. E quando si tratta di stabilire un dialogo, magari online, evitano di farlo fino a quando non ne possono proprio fare a meno. Alla fine del 2014, solo il 14,3% del la popolazione dell'isola ha interagito con la Pubblica amministrazione, compilando e inoltrando moduli on li- ne. Di questi, quasi il 33% si è dichiara te poco o per nulla soddisfatto a causa della difficoltà nel reperire informazioni, per la scarsa utilità delle stesse, per la poca disponibilità di notizie ti guardanti le proprie pratiche e per la difficoltà di utilizzo dei servizi disponibili sul web. Peggio della Sicilia si piazzano solo Puglia (38,0%), Abruzzo (36,9%), Sardegna (34,8%) e Mo (34,7%). La percentuale di insoddisfazione rilevata pone la nostra regione fra gli ultimi posti in Italia, al di sotto della me dia nazionale (31% di insoddisfazione). Tra i meno insoddisfatti (quindi i più soddisfatti) vi sono gli abitanti della Valle D'Aosta (18,6% di insoddisfazione) e le Province autonome di Bolzano (20,8%) e Trento (24,7%). A metterlo nero su bianco è un dossier di Confartigianato sul rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione on line, e tra cittadini e la rete, che analizza una serie di fattori che determinano il gap di dialogo informatico tra chi fruisce dei servizi e chi amministra. «Anche in Sicilia, i ritardi dell'e-government non contribuiscono a migliorare la situazione delle imprese che pagano a caro prezzo le complicazioni della burocrazia — dichiara Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Imprese Sicilia .Per colmare in parte questo gap, tutti i Comuni siciliani dovrebbero dotarsi dello Sportello unico attività produttive on line: un'innovazione positiva per chi ogni giorno ha a che fare con progetti, cantieri edili, leggi e una burocrazia infinita». In ogni caso, il ritardo dell'E-Government in Italia costa circa 31 miliardi di euro l'anno: gli artigiani chiedono che il disegno di legge di riforma della Pubblica amministrazione venga rapidamente approvato per poter imprimere una svolta anche sul fronte della cittadinanza digitale. E nell'isola non è solo il livello di interazione con la Pubblica amministrazione ad esse re scarso: risulta anche più insoddisfacente il livello dell'uso privato che vie ne fatto della rete per l'ecommerce. Infatti, nell'ultimo anno solo il 19,1% dei siciliani ha usato il web per ordina- reo comprare merci e servizi (penultimi in Italia, dietro di noi la Campania, 17,3%). «Probabilmente, all'origine del fallimento delle politiche di e-government c'è, soprattutto, un problema culturale e di linguaggio — conclude Ribisi — lo Stato continua a porsi nei confronti del cittadino e delle imprese in maniera conflittuale e criptica. C'è una diffusissima tendenza a nascondere le informazioni anziché a rilasciarle, a detenere in maniera quasi ossessiva lo scettro dei dati piuttosto che a rilasciarli a imprese e cittadini».


Madia: licenziare i furbetti del cartellino nel pubblico impiego. Il ministro difende i non-fannulloni, ma alza il tiro sul «dipendente che dice che va a lavorare e non ci va».

ANNA RITA RAPETTA

Licenziare i 'furbetti del cartellino'. Un'ovvietà nel settore privato, un'eccezione nel pubblico impiego. E' per questo che le dichiarazioni rilasciate dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, sull'onda dette recenti cronache di assenteismo, scatenano un vespaio di polemiche. "Un dipendente pubblico che di ce che va a lavorare e poi non ci va, deve essere licenziato", afferma il ministro Madia che in occasione di un convegno organizzato da Rete Imprese Italia sulla semplificazione amministrativa ha voluto sfatare una serie di luoghi comuni sugli statali e ha rivolto un appello alla platea di imprenditori per superare "contrapposizioni e luoghi comuni. 'I dipendenti pubblici non sono tutti fannulloni", continua. "così come gli imprenditori non sono tutti evasori". Dichiarazioni di principio condivise dai più. Non è infatti questo ciò che viene contestato al ministro. Per diverse ragioni, sia i sindacati che l'opposizione ricordano a Madia che la legge per licenziare gli assenteisti c'è già. La "falsa attestazione della presenza in servizio" è infatti la prima tipologia di comportamento punita con la cessazione del rapporto di lavoro in base al la legge Brunetta del 2009. "Basta applicarla", chiosa polemicamente da Forza Italia Renato Brunetta, che - con Silvio Berlusconi presidente del Consiglio - è stato pure lui ministro della Funzione pubblica. Dall'approvazione della legge in questione i numeri dei licenziamenti per assenza ingiustificata nella Pa sono aumentati, ma il livello di sproporzione tra i questo tipo i licenziamenti nel settore privato rispetto a quello pubblico resta ancora elevatissimo. Secondo gli ultimi dati del ministero della Funzione pubblica relativi al 2013, dei 3,5 milioni di dipendenti, solo 6.900 (lo 0,2%) hanno subito contestazioni disciplinari. Di questi, solo 220 (il 3% dello 0,2%) sono stati licenziati. Duecentoventi dipendenti pubblici licenziati in un anno: 99 per assenze ingiustificate, 78 per reati, 35 per comportamenti non corretti verso colleghi, negligenza o inosservanza degli ordini di servizio, 7 per doppio lavoro non autorizzato. Sono molti più dei 35 licenziamenti rilevati dieci anni fa: molti meno rispetto al settore privato, dove la proporzione è tino a dieci volte più alta.
Nelle aziende, la quota di procedi menti che si chiude con il licenzia mento è molto più alta. C'è chi punta il dito contro i dirigenti poco in clini a prendersi la responsabilità di denunciare comportamenti scorretti, chi contro le lungaggini della giustizia. E c'è chi — come Scelta Civica - torna alla carica con la proposta di estendere le norme del Jobs Act sui licenziamenti facili anche ai dipendenti statali, idea abbandonata già in fase di stesura della riforma del mercato del lavoro per i rischi di incostituzionalità.
Un dibattito che, per i sindacati, è decisamente fuori luogo. Sollevare la questione dei licenziamenti quando c'è già una legge che li con sente, ragionano i rappresentanti dei lavoratori del pubblico impiego, è fuorviante. Sono altri i problemi che il governo dovrebbe affrettarsi a risolvere. A partire dall'annosa questione del blocco del rinnovo dei contratti giudicato incostituzionale dalla Consulta. Proprio ieri la Corte dei conti, in audizione sulla Legge di stabilità al Senato, ha sottolineato come per il rinnovo dei contratti della P.a. servivano "2 miliardi, e 5 a regime", mentre il governo ha messo a disposizione 300 milioni "equivalenti, di fatto, alla sola corresponsione dell'indennità di vacanza contrattuale". 'Anziché perdere tempo con simili dichiarazioni - commenta il segretario generale della Confsal, Marco Paolo Nigi - il ministro Madia si occupi di trovare i soldi per rinnovare i contratti del pubblico impiego vergognosamente bloccati da sei anni".


Giù le mani dai siti Unesco siciliani: sono nostri.

E' , diventato uno sport nazionale sparare sulla Sicilia. Non che non ve ne siano motivi, ma spesso diventa una comoda consuetudine. L'altra sera su Rai i intorno a mezzanotte è stato tra smesso «Petrolio», un programma condotto da Duilio Giammaria sui beni culturali del Paese, in cui larga parte è stata dedicata alla Sicilia. Ha fatto una bella propaganda ai gioielli siciliani, grazie, ma l'assunto era che noi, pur avendo il maggior numero di siti Unesco (7), siamo incapaci di valorizzarli con il risultato che i dati turistici sarebbero sotto la media nazionale. Questo perché noi siciliani siamo brutti, sporchi e cattivi, nel senso che non sappiamo sfruttare a dovere le ricchezze che abbia mo,
Gian Antonio Stella, eccellente inviato del «Corriere» che conobbi molti anni fa a Verona per il rapimento di Patrizia Tacchella, e che credo abbia una specie di amore-odio verso la Sicilia, ha lanciato a questo punto una provocazione.
Cito a memoria:
«Dato che la Sicilia non sa gestirli. i siti Unesco passino alla gestione dello Stato e quanto alla Statuto autonomo della Regione venga revocato. Le situazioni di privilegio debbono esse re date a chi se le merita».
Ci sono molte verità in questo - come ad esempio la mancata trasformazione dei siti Unesco siciliani in Parchi con autonomia finanziaria: unica eccezione la Valle dei Templi e parzialmente il Parco dell'Etna) - ma la proposta è irricevibile perché si è tralasciato di dire che se strade e autostrade sono a pezzi, e quindi rappresentano un freno alla valorizzazione dei siti e al turismo, non è col pa della Regione, né dei siciliani, ma dell'Anas che lascia le arterie al buio e fa crescere le erbacce. E l'Anas, responsabile anche della rottura della Catania-Palermo e del viadotto «Scorciavacche» in territorio di Mezzojuso, è fino a prova contraria una diramazione del governo nazionale e una fonte di corruzione. Se le Ferrovie in Sicilia non funzionano è perché da Roma hanno sempre lesinato gli investimenti dai tempi dell'unità d'Italia. Noi abbiamo le nostre colpe per aver tollerato una classe politica inadeguata basata sul clientelismo e non sul merito, ma far gestire i nostri siti Unesco da Roma sarebbe una follia. E' vero l'episodio ricordato da Stella dei custodi che per due anni non hanno lavorato per via dei lavori al museo Abbatellis rifiutandosi di andare a prestare la loro opera in altri siti: «Altrove gente così viene licenziata su due piedi». Verissimo, ma il Colosseo non viene spesso chiuso per «assemblee sindacali»? A Pompei ed Ercolano non si sono verificati scioperi improvvisi? Tutti casi che hanno indignato il mondo. La Sicilia ha le sue responsabilità per via di un apparato regionale elefantiaco, ma sconta ritardi atavici non per colpa sua. Quindi aiutiamola a crescere, ora che da Bagheria, il nobile paese dove sono cresciuti Dacia Maraini e Peppuccio Tornatore, è partita la rivolta contro il «pizzo» mafioso. Toglierle la bellezza dei siti Unesco, a parte il fatto che è quasi impossibile, è anche un'offesa alla ragione.

Agrigentoweb


Regione, nasce il quarto governo Crocetta

Come annunciato nei giorni scorsi il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ha nominato i componenti della giunta regionale sulla base di un rapporto di collaborazione leale con i partiti e le formazioni politiche della coalizione, a livello regionale e nazionale.
All' interno della composizione della giunta ci sono anche alcune competenze tecniche confermate tra gli assessori uscenti.
La nuova formazione di governo include dunque alti livelli della politica regionale e figure di grande competenza tecnica.
Questa la nuova giunta:

Mariella Lo Bello Vicepresidente, Assessore per le attività produttive (Presidente)
Antonello Cracolici Assessore per l'agricoltura, sviluppo rurale e della pesca mediterranea - PD
Giovanni Pistorio Assessore per le infrastrutture e la mobilità - centristi
Maurizio Croce Assessore per il territorio e ambiente - Sicilia futura
Cleo Li Calzi Assessore per il turismo, sport e spettacolo (presidente)
Baldo Gucciardi Assessore per la salute - PD
Gianluca Miccichè Assessore per la famiglia, politiche sociali e lavoro - centristi
Alessandro Baccei Assessore per l'economia - PD
Carlo Vermiglio Assessore per i beni culturali e l'identità siciliana - centristi
Vania Contrafatto Assessore per l'energia e i servizi di pubblica utilità - PD
Bruno Marziano Assessore per l'istruzione e la formazione professionale- PD
Antonio Fiumefreddo - Assessore delle autonomie locali e funzione pubblica - PD

Il presidente della Regione convocherà per dopodomani un incontro con i partiti della coalizione per sottoscrivere il documento di intesa programmatica di fine legislatura.
Il presidente confida che la nuova composizione del governo possa facilitare il dialogo con tutto il parlamento, attraverso un patto di intesa con tutte le forze della coalizione, con rispetto e lealtà nei confronti delle opposizioni che sono chiamate a condividere il processo di riforme urgenti delle quali ha bisogno la Sicilia, in una fase che vede per la prima volta dopo 7 anni un incremento del pil dello 0,4 % e una previsione per il 2016 dell'1%, segno che delle azioni importanti sono state fatte negli ultimi tre anni. "E' il momento del coraggio, del cambiamento, - dice il presidente - per rinnovare profondamente la politica, verso un nuovo sviluppo della Sicilia. Il nuovo governo deve darsi tre obiettivi principali - conclude Crocetta - : semplificare e sburocratizzare, aiutare le imprese, combattere la disoccupazione".


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