LA SICILIA
Coop giovanili passa
la legge -Ex Province è rischio
caos.
GIOVANNI CIANCIMINO
PALERMO. Agatha Christie
avrebbe scritto uno dei suoi gustosi gialli se in questi giorni
avesse vissuto il clima dei Palazzi dirimpettai di piazza
Indipendenza. Giallo non romanzato, tratto dal vivo.
Palazzo dei Normanni: si
apre la seduta dell'Ars, sorge il dubbio sulla possibilità di
legiferare in assenza di assessori ormai senza delega. Si può
legiferare e dopo tanta discussione in certi momenti animata inizia
l'esame del ddl sulle coop giovanili. Arriva Mariella Lo Bello
vice presidente della Regione con la de lega erga omnes del governo A
Sa la d'Ercole si entra nella normalità mentre da Palazzo d
Orleans Rosa- no Crocetta comunica urbi ed orbi di avere nominato la
nuova giunta ed assegnato le deleghe Si formano capannelli increduli
i deputati renziani del Pd: «Questa giunta va ritirata» Alice
Anselmo «Una giunta da cui manca un intera componente del partito
quella dei renziani che fa capo a Giuseppe Lupo Aspettiamo d essere
convocati dal nostro capo- gruppo per capire come si evolve questa
vicenda» Valeria Sudano Luca Sammartino Domenico Laccoto e Vincenzo
Vullo protestano presente Baldo Gucciardi riconfermato alla Sanita
che cerca di calmare le acque Arrivano le parole di Raciti «È stato
un errore»
Laccoto e Vullo «Siamo d'accordo con quanto affermato
da Raciti. Crocetta non può dare seguito ad una decisione del
genere, deve rifare la giunta». Intanto, con voto unanime
(43 su 43) l'Ars approva il ddl sulle cooperative giovanili Si
tratta di un solo articolo che con alcune modifiche a precedenti
leggi per le coop giovanili garantisce più agevolazioni per accesso
al credito. E mentre si cincischia
col giallo per la formazione del governo, Alice Anselmo e Paolo
Ruggirello denunciano che la mancata approvazione delle modifiche
alla riforma delle Province rischia di gettare la Sicilia nel caos: A
tutt'oggi, infatti, risultano ancora valide le convocazioni delle
elezioni di secondo livello del 29 novembre e la presentazione delle
candidature e delle liste 18 e il 9 novembre col vecchio impianto
impugnato dal Consiglio dei ministri».
PROTEZIONE CIVILE
Al via la consegna di
undici pick-up antincendio.
Grande sforzo finanziario
della Protezione Civile délla Sicilia che sta assegnando un
centinaio di 'mezzi antincendio a diversi Comuni ed istituzioni
dell'isola. La distribuzione degli automezzi, dei pick-up Isuzu, è
già in avanzata fa se di distribuzione in diversi comuni della
provincia di Agrigento. Si tratta dell'assegnazione di ben 11
moderni automezzi di cui nove sono stati già consegnati ai Comuni di
Ribera, Sciacca, Siculiana, Comitini, Licata, Raffadali, Sambuca di
Sicilia, Consorzio dell'ex Provincia Regionale di Agrigento, Palma
di Montechiaro e altri due devono essere assegnati nei prossimi
giorni al Comune di Agrigento e al Consorzio Montano Feudo d'Ali
dell'interno montano agrigentino. Ieri mattina, i dirigenti della
Protezione Civile di Agrigento hanno consegnato le chiavi e
l'automezzo nelle mani del sindaco di Ribera Carmelo Pace, con una
cerimonia davanti al palazzo comunale. Il mezzo è stato preso in
carica dal comandante della Polizia Municipale Antonino Novara. Nei
giorni scorsi, stessa cerimonia a Siculiana dove il sindaco Leo nardo
Leonardo Lauricella ha sottoscritto un contratto di comodato d'uso
gratuito fra il dipartimento regionale di Protezione Civile Servizio
di Agrigento ed il Comune di Siculiana, con il quale è stato
assegnato un mezzo antincendio pick-up Isuzu, un fuoristrada
integrato con un modulo antincendio dotato di una pompa a pressione
da adibire per i servizi antincendio e protezione civile. Il
contratto di comodato d'uso gratuito è stato firmato
dall'ingegnere Maurizio Costa, responsabile del servizio di
Protezione Civile per la provincia di Agrigento della Regione
Siciliana e dai sindaci dei nove comuni a cui i pick-up sono stati
già assegnati e consegnati 'Per l'assegnazione dei pick up i
comuni agrigentini hanno partecipato ad un apposito bando regionale,
risultando in una posizione utile in graduatoria — ha precisato al
telefono l'ing. Costa — in una graduatoria regionale che prevede
l'assegnazione di 100 automezzi in tutta la Sicilia alle sezioni
comunali della Protezione Civile. Uno sforzo notevole per combattere
gli incendi, specie nella fase iniziale, sia nei centri urbani che
sul territorio. il direttore regionale ing. Fori completerà
l'assegnazione dei pick- in breve tempo". "Finalmente, i nostri
uffici di Protezione Civile ci hanno detto i sindaci di Siculiana e
di Ribera, rispettivamente Lauricella e Pace - avranno a disposizione
un importante e versatile mezzo, da utilizzare per la prevenzione dei
grossi incendi ed un contrasto tempesti vo efficace ed efficiente de
principi di incendi estivi nei nostri territori che ormai da anni
appaiono piuttosto vulnerabili. Il fuoristrada inoltre potrà essere
utilizzato per vari interventi di protezione civile, come la pulizia
delle strade statali, in presenza di olio, a seguito di incidenti".
ENZO MINIO
DISTRETTO TURISTICO
VALLE DEI TEMPLI
Un corso di social
manager per giovani dai 18 ai 29 anni
Per impadronirsi delle
tecniche basilari di 'sedai media marting" e imparare una nuova
professione sono in fase di attivazione i corsi di social media
manager.
Gli interessati dovranno
far pervenire all'indirizzo press. distretto turisticovdt@com,
entro e non oltre domani, 5 novembre 2015, la domanda di
partecipazione, scaricando il model lodai sito www.
visitvalledeitempli.it, sezione "Bandi e Avvisi", alla voce
"Programma garanzia giovani".
I selezionati, in base
all'ordine cronologico di presentazione del le istanze, dopo le
prime 50 eredi corso presso gli enti di formazione, svolgeranno altre
150 ore 'en the job", affiancati da social me dia team del
Distretto, ad Agrigento, e dagli operatori della Pro Loco di
Caltanissetta, nel capo luogo nisseno, in relazione ai pro cessi di
comunicazione che sono attivati nell'area distrettuale per
accrescere l'appeal del territorio e per promuovere la filiera
turistica, L'obiettivo dell'attività formativa è quello di far
acquisire ai giovani nuove competenze e far conosce re loro nuovi
profili professionali richiesti nel mondo del lavoro e in particolare
nel settore turistico.
I corsi sono rivolti a
giovani disoccupati o inoccupati di età compresa tra i 18 ed i 29
anni.
A conclusione del
percorso formativo, sarà rilasciata agli allievi una certificazione
delle competenze acquisite.
L'iniziativa si
realizzerà su pro posta di due enti di formazione soci dello stesso
Distretto: il Centro Studio Creapolis, collegato al la cooperativa
Sport è Vita di Agrigento, e l'Accademia Palladium di Favara.
La partecipazione ai
corsi è completamente gratuita.
CONFARTIGIANATO:
L'ISOLA AGLI ULTIMI POSTI PER SODDISFAZIONE
Cittadini-Pa, dialogo
difficile sul web.
Sono pochi e molto
insoddisfatti i siciliani che usano la Rete per dialogare con la
Pubblica amministrazione. Non si fidano e vivono lo Stato, la Regione
e gli Enti locali come un nemico. E quando si tratta di stabilire un
dialogo, magari online, evitano di farlo fino a quando non ne possono
proprio fare a meno. Alla fine del 2014, solo
il 14,3% del la popolazione dell'isola ha interagito con la
Pubblica amministrazione, compilando e inoltrando moduli on li- ne.
Di questi, quasi il 33% si è dichiara te poco o per nulla
soddisfatto a causa della difficoltà nel reperire informazioni, per
la scarsa utilità delle stesse, per la poca disponibilità di
notizie ti guardanti le proprie pratiche e per la difficoltà di
utilizzo dei servizi disponibili sul web. Peggio della Sicilia si
piazzano solo Puglia (38,0%), Abruzzo (36,9%), Sardegna (34,8%) e Mo
(34,7%). La percentuale di insoddisfazione rilevata pone la nostra
regione fra gli ultimi posti in Italia, al di sotto della me dia
nazionale (31% di insoddisfazione). Tra i meno insoddisfatti (quindi
i più soddisfatti) vi sono gli abitanti della Valle D'Aosta (18,6%
di insoddisfazione) e le Province autonome di Bolzano (20,8%) e
Trento (24,7%). A metterlo nero su bianco
è un dossier di Confartigianato sul rapporto tra imprese e Pubblica
Amministrazione on line, e tra cittadini e la rete, che analizza una
serie di fattori che determinano il gap di dialogo informatico tra
chi fruisce dei servizi e chi amministra. «Anche in Sicilia, i
ritardi dell'e-government non contribuiscono a migliorare la
situazione delle imprese che pagano a caro prezzo le complicazioni
della burocrazia — dichiara Filippo Ribisi, presidente di
Confartigianato Imprese Sicilia .Per colmare in parte questo gap,
tutti i Comuni siciliani dovrebbero dotarsi dello Sportello unico
attività produttive on line: un'innovazione positiva
per chi ogni giorno ha a che fare con progetti, cantieri edili, leggi
e una burocrazia infinita». In ogni caso, il ritardo
dell'E-Government in Italia costa circa 31 miliardi di euro l'anno:
gli artigiani chiedono che il disegno di legge di riforma della
Pubblica amministrazione venga rapidamente approvato per poter
imprimere una svolta anche sul fronte della cittadinanza digitale. E
nell'isola non è solo il livello di interazione con la Pubblica
amministrazione ad esse re scarso: risulta anche più insoddisfacente
il livello dell'uso privato che vie ne fatto della rete per
l'ecommerce. Infatti, nell'ultimo anno solo il 19,1% dei
siciliani ha usato il web per ordina- reo comprare merci e servizi
(penultimi in Italia, dietro di noi la Campania, 17,3%).
«Probabilmente, all'origine del fallimento delle politiche di
e-government c'è, soprattutto, un problema culturale e di
linguaggio — conclude Ribisi — lo Stato continua a porsi nei
confronti del cittadino e delle imprese in maniera conflittuale e
criptica. C'è una diffusissima tendenza a nascondere le
informazioni anziché a rilasciarle, a detenere in maniera quasi
ossessiva lo scettro dei dati piuttosto che a rilasciarli a imprese e
cittadini».
Madia: licenziare i
furbetti del cartellino nel pubblico impiego.
Il ministro difende i
non-fannulloni, ma alza il tiro sul «dipendente che dice che va a
lavorare e non ci va».
ANNA RITA RAPETTA
Licenziare i
'furbetti del cartellino'. Un'ovvietà nel settore privato,
un'eccezione nel pubblico impiego. E' per questo che le
dichiarazioni rilasciate dal ministro della Pubblica amministrazione,
Marianna Madia, sull'onda dette recenti cronache di assenteismo,
scatenano un vespaio di polemiche. "Un dipendente pubblico
che di ce che va a lavorare e poi non ci va, deve essere licenziato",
afferma il ministro Madia che in occasione di un convegno organizzato
da Rete Imprese Italia sulla semplificazione amministrativa ha voluto
sfatare una serie di luoghi comuni sugli statali e ha rivolto un
appello alla platea di imprenditori per superare "contrapposizioni
e luoghi comuni. 'I dipendenti pubblici
non sono tutti fannulloni", continua. "così come gli
imprenditori non sono tutti evasori". Dichiarazioni di principio
condivise dai più. Non è infatti questo ciò che viene contestato
al ministro. Per diverse ragioni, sia i sindacati che l'opposizione
ricordano a Madia che la legge per licenziare gli assenteisti c'è
già. La "falsa attestazione della presenza in servizio" è
infatti la prima tipologia di comportamento punita con la cessazione
del rapporto di lavoro in base al la legge Brunetta del 2009. "Basta applicarla",
chiosa polemicamente da Forza Italia Renato Brunetta, che - con
Silvio Berlusconi presidente del Consiglio - è stato pure lui
ministro della Funzione pubblica. Dall'approvazione della
legge in questione i numeri dei licenziamenti per assenza
ingiustificata nella Pa sono aumentati, ma il livello di sproporzione
tra i questo tipo i licenziamenti nel settore privato rispetto a
quello pubblico resta ancora elevatissimo. Secondo gli ultimi dati
del ministero della Funzione pubblica relativi al 2013, dei 3,5
milioni di dipendenti, solo 6.900 (lo 0,2%) hanno subito
contestazioni disciplinari. Di questi, solo 220 (il 3% dello 0,2%)
sono stati licenziati. Duecentoventi dipendenti pubblici licenziati
in un anno: 99 per assenze ingiustificate, 78 per reati, 35 per
comportamenti non corretti verso colleghi, negligenza o inosservanza
degli ordini di servizio, 7 per doppio lavoro non autorizzato. Sono
molti più dei 35 licenziamenti rilevati dieci anni fa: molti meno
rispetto al settore privato, dove la proporzione è tino a dieci
volte più alta.
Nelle aziende, la quota
di procedi menti che si chiude con il licenzia mento è molto più
alta. C'è chi punta il dito contro i dirigenti poco in clini a
prendersi la responsabilità di denunciare comportamenti scorretti,
chi contro le lungaggini della giustizia. E c'è chi — come
Scelta Civica - torna alla carica con la proposta di estendere le
norme del Jobs Act sui licenziamenti facili anche ai dipendenti
statali, idea abbandonata già in fase di stesura della riforma del
mercato del lavoro per i rischi di incostituzionalità.
Un dibattito che, per i
sindacati, è decisamente fuori luogo. Sollevare la questione dei
licenziamenti quando c'è già una legge che li con sente,
ragionano i rappresentanti dei lavoratori del pubblico impiego, è
fuorviante. Sono altri i problemi che il governo dovrebbe affrettarsi
a risolvere. A partire dall'annosa questione del blocco del rinnovo
dei contratti giudicato incostituzionale dalla Consulta. Proprio ieri la Corte dei
conti, in audizione sulla Legge di stabilità al Senato, ha
sottolineato come per il rinnovo dei contratti della P.a. servivano
"2 miliardi, e 5 a regime", mentre il governo ha messo a
disposizione 300 milioni "equivalenti, di fatto, alla sola
corresponsione dell'indennità di vacanza contrattuale". 'Anziché
perdere tempo con simili dichiarazioni - commenta il segretario
generale della Confsal, Marco Paolo Nigi - il ministro Madia si
occupi di trovare i soldi per rinnovare i contratti del pubblico
impiego vergognosamente bloccati da sei anni".
Giù le mani dai siti
Unesco siciliani: sono nostri.
E' , diventato uno
sport nazionale sparare sulla Sicilia. Non che non ve ne siano
motivi, ma spesso diventa una comoda consuetudine. L'altra sera su
Rai i intorno a mezzanotte è stato tra smesso «Petrolio», un
programma condotto da Duilio Giammaria sui beni culturali del Paese,
in cui larga parte è stata dedicata alla Sicilia. Ha fatto una bella
propaganda ai gioielli siciliani, grazie, ma l'assunto era che noi,
pur avendo il maggior numero di siti Unesco (7), siamo incapaci di
valorizzarli con il risultato che i dati turistici sarebbero sotto la
media nazionale. Questo perché noi siciliani siamo brutti, sporchi e
cattivi, nel senso che non sappiamo sfruttare a dovere le ricchezze
che abbia mo,
Gian Antonio Stella,
eccellente inviato del «Corriere» che conobbi molti anni fa a
Verona per il rapimento di Patrizia Tacchella, e che credo abbia una
specie di amore-odio verso la Sicilia, ha lanciato a questo punto una
provocazione.
Cito a memoria:
«Dato che la Sicilia non
sa gestirli. i siti Unesco passino alla gestione dello Stato e quanto
alla Statuto autonomo della Regione venga revocato. Le situazioni di
privilegio debbono esse re date a chi se le merita».
Ci sono molte verità in
questo - come ad esempio la mancata trasformazione dei siti Unesco
siciliani in Parchi con autonomia finanziaria: unica eccezione la
Valle dei Templi e parzialmente il Parco dell'Etna) - ma la
proposta è irricevibile perché si è tralasciato di dire che se
strade e autostrade sono a pezzi, e quindi rappresentano un freno
alla valorizzazione dei siti e al turismo, non è col pa della
Regione, né dei siciliani, ma dell'Anas che lascia le arterie al
buio e fa crescere le erbacce. E l'Anas, responsabile anche della
rottura della Catania-Palermo e del viadotto «Scorciavacche» in
territorio di Mezzojuso, è fino a prova contraria una diramazione
del governo nazionale e una fonte di corruzione. Se le Ferrovie in
Sicilia non funzionano è perché da Roma hanno sempre lesinato gli
investimenti dai tempi dell'unità d'Italia. Noi abbiamo le
nostre colpe per aver tollerato una classe politica inadeguata basata
sul clientelismo e non sul merito, ma far gestire i nostri siti
Unesco da Roma sarebbe una follia. E' vero l'episodio ricordato
da Stella dei custodi che per due anni non hanno lavorato per via dei
lavori al museo Abbatellis rifiutandosi di andare a prestare la loro
opera in altri siti: «Altrove gente così viene licenziata su due
piedi». Verissimo, ma il Colosseo non viene spesso chiuso per
«assemblee sindacali»? A Pompei ed Ercolano non si sono verificati
scioperi improvvisi? Tutti casi che hanno indignato il mondo. La
Sicilia ha le sue responsabilità per via di un apparato regionale
elefantiaco, ma sconta ritardi atavici non per colpa sua. Quindi
aiutiamola a crescere, ora che da Bagheria, il nobile paese dove sono
cresciuti Dacia Maraini e Peppuccio Tornatore, è partita la rivolta
contro il «pizzo» mafioso. Toglierle la bellezza dei siti Unesco, a
parte il fatto che è quasi impossibile, è anche un'offesa alla
ragione.
Agrigentoweb
Regione, nasce il
quarto governo Crocetta
Come annunciato nei
giorni scorsi il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta,
ha nominato i componenti della giunta regionale sulla base di un
rapporto di collaborazione leale con i partiti e le formazioni
politiche della coalizione, a livello regionale e nazionale.
All' interno della
composizione della giunta ci sono anche alcune competenze tecniche
confermate tra gli assessori uscenti.
La nuova formazione di
governo include dunque alti livelli della politica regionale e figure
di grande competenza tecnica.
Questa la nuova giunta:
Mariella Lo Bello
Vicepresidente, Assessore per le attività produttive (Presidente)
Antonello Cracolici
Assessore per l'agricoltura, sviluppo rurale e della pesca
mediterranea - PD
Giovanni Pistorio
Assessore per le infrastrutture e la mobilità - centristi
Maurizio Croce Assessore
per il territorio e ambiente - Sicilia futura
Cleo Li Calzi Assessore
per il turismo, sport e spettacolo (presidente)
Baldo Gucciardi Assessore
per la salute - PD
Gianluca Miccichè
Assessore per la famiglia, politiche sociali e lavoro - centristi
Alessandro Baccei
Assessore per l'economia - PD
Carlo Vermiglio Assessore
per i beni culturali e l'identità siciliana - centristi
Vania Contrafatto
Assessore per l'energia e i servizi di pubblica utilità - PD
Bruno Marziano Assessore
per l'istruzione e la formazione professionale- PD
Antonio Fiumefreddo -
Assessore delle autonomie locali e funzione pubblica - PD
Il presidente della
Regione convocherà per dopodomani un incontro con i partiti della
coalizione per sottoscrivere il documento di intesa programmatica di
fine legislatura.
Il presidente confida che
la nuova composizione del governo possa facilitare il dialogo con
tutto il parlamento, attraverso un patto di intesa con tutte le forze
della coalizione, con rispetto e lealtà nei confronti delle
opposizioni che sono chiamate a condividere il processo di riforme
urgenti delle quali ha bisogno la Sicilia, in una fase che vede per
la prima volta dopo 7 anni un incremento del pil dello 0,4 % e una
previsione per il 2016 dell'1%, segno che delle azioni importanti
sono state fatte negli ultimi tre anni. "E' il momento del
coraggio, del cambiamento, - dice il presidente - per rinnovare
profondamente la politica, verso un nuovo sviluppo della Sicilia. Il
nuovo governo deve darsi tre obiettivi principali - conclude
Crocetta - : semplificare e sburocratizzare, aiutare le imprese,
combattere la disoccupazione".