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Rassegna stampa del 6 novembre 2015

Livesicilia.it


CAOS PROVINCE.
Il prossimo weekend verranno presentate le liste dei candidati. Ma quelle elezioni non si svolgeranno mai. L'ultima follia di Sicilia coincide con la più recente puntata del pasticcio chiamato province. Doveva essere una riforma "epocale". Annunciata dal governatore ai quattro angoli dell'etere: "Siamo i primi in Italia". Ma quella riforma non è mai stata davvero compiuta. Anche perché la legge approvata dall'Ars in agosto si è rivelata un flop persino maggiore dell'iter che ha portato a quella approvazione. Il disegno di legge, infatti, è stato pesantemente impugnato dal Consiglio dei ministri, che si è impegnato a ritirare il ricorso di fronte alla Corte costituzionale solo nel caso in cui governo e Assemblea avessero "riscritto" il testo, accogliendo i rilievi del governo centrale.
Ma l'Ars, tra rimpasti, crisi di governo e vertici vari, ha viaggiato a ritmi lenti. Troppo lenti. E adesso, dopo il varo della nuova giunta, il risultato è l'assenza di un assessore alle Autonomie locali e un presidente della commissione Affari istituzionali (Antonello Cracolici) che dovrebbe saltellare tra quel ruolo, quello di capogruppo del Pd a Sala d'Ercole, e quello freschissimo di assessore all'Agricoltura.
Così, il testo esitato dalla prima commissione arriverà in Aula lunedì prossimo: il 9 novembre. Troppo tardi. Perché la norma, che indicava nel 29 novembre prossimo le elezioni per le cariche dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane sanciva anche l'obbligo di presentazione delle liste dei candidati alle elezioni di secondo livello entro questo weekend. E allora, che succede? I Comuni non vogliono rischiare di violare una legge. Così, le liste verranno presentate comunque. Ma non serviranno a nulla. Perché il giorno dopo a Sala d'Ercole sbarcherà la norma che annullerà quelle elezioni, in attesa di modificare ancora una volta questa incredibile, infinita riforma.
Già, perché tra i rilievi accolti dalla prima commissione all'Ars, i deputati ne hanno dimenticato uno. Che ha, però, un grande significato politico. L'impugnativa di Palazzo Chigi, infatti, chiedeva alla Sicilia di adeguare la propria norma alla "Delrio" anche nella parte in cui la legge nazionale dispone la coincidenza tra il sindaco delle Città metropolitane e quello del capoluogo. Una norma che porterebbe alla guida del nuovo ente, destinatario anche di finanziamenti statali, Renato Accorinti a Messina, Enzo Bianco a Catania e Leoluca Orlando a Palermo. Eventualità, soprattutto le ultime due, per nulla gradite a pezzi dell'attuale maggioranza all'Ars. E allo stesso presidente Crocetta che da mesi ormai polemizza col primo cittadino del capoluogo palermitano.
"Il governo però deve decidersi - dice a Livesicilia il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone -. O scegliamo di ignorare l'impugnativa e portare la questione di fronte alla Corte costituzionale, o si decide di accogliere tutti i rilievi, nessuno escluso. E quest'ultima è la soluzione che io reputo più saggia". Non la pensa così invece il presidente della Regione: "Negli incontri con Palazzo Chigi dopo l'impugnativa - ha detto Crocetta - abbiamo spiegato che secondo noi quella norma non viola la Costituzione. Non credo quindi che il governo centrale voglia andare allo scontro su questo tema. Del resto - aggiunge il governatore - non siamo obbligati a fotocopiare la legge Delrio e la scelta di non applicare l'automatismo tra sindaco metropolitano e sindaco del capoluogo è il frutto del voto dell'Assemblea regionale".
Ma al di là della vicenda dei sindaci metropolitani, l'idea è che il guaio sia stato già fatto.Perché tra due giorni verranno presentate le liste per elezioni che non si svolgeranno. Procedure che impegneranno uffici comunali il sabato e la domenica, in un lavoro surreale, senza alcuna effettiva finalità. Il giorno dopo, infatti, quello sforzo sarà ufficialmente inutile. "Ma io - spiega Crocetta - non posso oggi annullare la data delle elezioni se non c'è una legge che lo decide e dalla quale io possa far discendere un nuovo decreto. Attendo che l'Ars approvi questa norma, poi io potrò annullare la data del 29 novembre. Mi pare inevitabile però, ormai, che gli uffici debbano rispettare la legge preparando le liste".
E i Comuni hanno già reagito protestando con forza. Da Palermo a Caltanissetta, in ogni provincia i sindaci hanno scelto, provocatoriamente, di candidarsi alle cariche del Libero consorzio. Decine di primi cittadini in fila, per far emergere il paradosso. "Viviamo, ormai da tempo, - hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale dell'AnciSicilia - in una situazione che più volte abbiamo definito di 'calamità istituzionale'". I sindaci puntano il dito contro "una situazione di stallo e di indeterminatezza che rischia di avere gravi ripercussioni sulla credibilità di tutte le istituzioni siciliane". Perché l'ultima puntata del pasticcio chiamato "Province" è davvero una follia.


Città metropolitana, elezioni mai annullate
E 54 sindaci si candidano per protesta



Una valanga di candidature per protestare contro la Regione che, malgrado l'impugnativa di Roma, non ha ancora formalmente rinviato le elezioni per la città metropolitana fissate per il prossimo 29 novembre. L'iniziativa è stata presa a Villa Niscemi, nel corso di una affollata riunione autoconvocata dai sindaci nello studio di Leoluca Orlando: in 54 hanno deciso di lanciare la provocazione, chiedendo all'Ars di decidere e in fretta.
"Abbiamo deciso di dare una risposta forte alla mortificazione della dignità dei sindaci e delle amministrazioni comunali da parte del governo e dell'Assemblea Regionale Siciliana - scrivono in una nota i primi cittadini - In vista della scadenza per la presentazione delle candidature a sindaco metropolitano di Palermo, si è convenuto che ciascun sindaco presenterà la propria candidatura per protestare nei confronti dell'attuale stato confusionale di una Regione che tiene i segretari generali e le amministrazioni comunali nell'incertezza sulla legittimità costituzionale della legge, che a oggi ha ignorato l'impugnativa fatta dal Governo nazionale e che non ha fornito alcuna indicazione sul metodo di svolgimento di queste elezioni, che dovrebbero rappresentare un modello alto sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista politico".
Il governo nazionale ha impugnato ufficialmente la legge e la Prima commissione di Palazzo dei Normanni ha già votato le modifiche, anche se un provvedimento definitivo di Sala d'Ercole, complice il rimpasto, ancora non c'è. Tanto che Palazzo delle Aquile, in qualità di ufficio elettorale della città metropolitana, ha dovuto procedere lunedì alla trasmissione dell'elenco dei 1.328 elettori. Un paradosso, se si considera che la macchina messa in moto dovrà bloccarsi a breve. Da qui la mossa a sorpresa dei primi cittadini, pronti alle barricate.
Risultano aver aderito i sindaci di Alia, Altavilla Milicia, Altofonte, Balestrate, Baucina, Belmonte Mezzagno, BIsacquino, Bolognetta, Bompietro, Borgetto, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Camporeale, Capaci, Castelbuono, Casteldaccia, Castellana Sicula, Castronovo, Cefalà Diana, Cefalù, Chiusa Scalafani, Ciminna, Cinisi, Contessa Entellina, Corleone, Ficarazzi, Gangi, Giuliana, Godrano, Marineo, Mezzojuso, Monreale, Isnello, Isola delle Femmine, Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Palermo, Piana degli Albanesi, Prizzi, Roccamena, Roccapalumba, San Cipirello, San Giuseppe, San Mauro Castelverde, Jato, Santa Cristina Gela, Santa Flavia, Terrasini, Torretta, Trappeto, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villabate e Villafrati.
"Su convocazione del Segretario provinciale, Carmelo Miceli - si legge in una nota del Pd - si è tenuta, presso la sede del Pd di Palermo, una riunione con i sindaci democratici per analizzare ed affrontare la singolare situazione determinatasi a seguito della mancata approvazione, ad oggi, della legge di recepimento dei rilievi mossi dal Governo nazionale alla norma regionale recante disposizioni in materia di Città metropolitane e Liberi Consorzi. All'esito della riunione é emersa, in maniera inequivocabile la necessità di chiedere alla maggioranza "politica" che ha dato vita all'ultimo governo Crocetta di colmare immediatamente quel vuoto normativo che ha generato incertezze procedurali e, nelle ultime ore, ha spinto i sindaci ad avanzare la propria candidatura per una competizione elettorale che è nulla in partenza. Nessuna remora dunque ad affermare che la capacità e la credibilità politica del nuovo governo regionale sarà misurata attraverso la velocità con cui lo stesso riuscirà a fare chiarezza, in maniera definitiva, anche e soprattutto sul tema della governance delle aree vaste. Il Pd provinciale di Palermo e i Sindaci democratici, infine, avvertono la necessità di stigmatizzare qualsivoglia tentativo di speculazione politico/elettorale volto a far passare la legittima preoccupazione degli amministratori quale prova di una loro formale adesione a progetti o aspirazioni personalistiche".

   
Scrivolibero.it

L'ex presidente della provincia di nuovo a processo

Il già presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi torna a processo dopo l'assoluzione dello scorso mese di maggio da quasi tutti i capi di imputazione contestati dalla Procura della Repubblica di Agrigento. L'attuale processo nasce come "costola" di quello già concluso e sul quale il già Presidente della Provincia Regionale di Agrigento è stato assolto per gran parte dei capi di imputazione a suo carico, ricevendo la "magra" consolazione di avere riconosciuto il ruolo della sua amministrazione provinciale nella riduzione della spesa pubblica. L'attuale procedimento a carico di D'Orsi nasce dopo che il Tribunale di Agrigento, presidente Giuseppe Melisenda Giambertoni, a latere Agata Anna Genna e Michele Contini, avevano rimandato le carte in Procura, per riqualificare il reato, per la vicenda relativa alle palme che, secondo l'accusa, sarebbero state piantate dall'ex presidente D'Orsi nella sua villa. I
eri mattina al Tribunale di Agrigento l'udienza è servita solo per un rinvio al 19 novembre.


Sicilia24h.it


Pubblicata la graduatoria per la redazione di un manuale didattico nell'ambito del Progetto Tartalife


E' stata approvata dalla commissione presieduta dal Direttore del Settore Ambiente del Libero Consorzio, ing. Bernardo Barone, la graduatoria della selezione per titoli di un redattore del manuale didattico sulla biologia della tartaruga marina Caretta Caretta. Si tratta di una fase dell'azione E3 del progetto comunitario Tartalife, finalizzato al programma di educazione ambientale "Scopri-Tarta" il cui coordinamento è di competenza del Libero Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale di Agrigento). Vincitore della selezione è il biologo dott. Francesco Paglino. Il manuale sarà destinato ai docenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado di tutta la Sicilia che parteciperanno alle attività previste dallo "Scopri-Tarta". La graduatoria è stata pubblicata , ed è consultabile, sull'albo pretorio del Libero Consorzio e sulla sezione "Primo Piano" del sito internet istituzionale. Prosegue dunque senza sosta il lavoro del Settore Ambiente nei progetti di conservazione, in particolare in quelli riguardanti la biodiversità e gli equilibri naturali degli ambienti marini. Il progetto comunitario "Tartalife -Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale" è finanziato dall'Unione Europea con il contributo, pari al 75% del budget totale, dello strumento finanziario LIFE+ della Commissione Europea, ente capofila il CNR-Istituto di Scienze Marine,  con il partenariato di Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Ente Parco Nazionale dell'Asinara, Fondazione Cetacea, CTS, Area Marina Protetta "Isole Egadi", Legambiente, Area Marina Protetta Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa), Consorzio UNIMAR. Cofinanziatori del progetto sono invece la Regione Marche - Servizio Territorio e Ambiente PF Sistema della Aree Protette, Rete Escursionistica ed Educazione Ambientale, e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali-Direzione Generale della Pesca Marittima e dell'Acquacoltura. Il progetto ha l'obiettivo di ridurre il più possibile l'impatto della pesca sulla popolazione della Tartaruga marina, specie prioritaria inserita nella Direttiva UE "Habitat" e protetta da numerose Convenzioni internazionali. Nel bacino del Mediterraneo,  infatti, la pesca professionale costituisce la principale minaccia per la sopravvivenza della specie, con catture che vengono stimate in oltre 130.000 all'anno.  Fondamentale, oltre al contributo della ricerca di nuovi sistemi di pesca, la divulgazione e la sensibilizzazione delle marinerie e dell'opinione pubblica. Sono ben  cinque, con questo, i progetti LIFE che hanno visto protagonista in questi ultimi anni la Provincia Regionale, oggi Libero Consorzio Comunale, in qualità di partner o di ente capofila, grazie all'impegno del Settore Ambiente che ha permesso di realizzare interventi importanti per la protezione e conservazione di alcuni habitat naturali e di specie prioritarie, coniugandoli con le esigenze di sviluppo economico del territorio.

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