Livesicilia.it
CAOS PROVINCE.
Il
prossimo weekend verranno presentate le liste dei candidati. Ma
quelle elezioni non si svolgeranno mai. L'ultima
follia di Sicilia coincide con la più recente puntata del pasticcio
chiamato province. Doveva essere una riforma "epocale".
Annunciata dal governatore ai quattro angoli dell'etere: "Siamo
i primi in Italia". Ma quella riforma non è mai stata davvero
compiuta. Anche perché la legge approvata dall'Ars in agosto si è
rivelata un flop persino maggiore dell'iter che ha portato a quella
approvazione. Il disegno di legge, infatti, è stato pesantemente
impugnato dal Consiglio dei ministri, che si è impegnato a ritirare
il ricorso di fronte alla Corte costituzionale solo nel caso in cui
governo e Assemblea avessero "riscritto" il testo,
accogliendo i rilievi del governo centrale.
Ma
l'Ars, tra rimpasti, crisi di governo e vertici vari, ha viaggiato a
ritmi lenti.
Troppo lenti. E adesso, dopo il varo della nuova giunta, il risultato
è l'assenza di un assessore alle Autonomie locali e un presidente
della commissione Affari istituzionali (Antonello Cracolici) che
dovrebbe saltellare tra quel ruolo, quello di capogruppo del Pd a
Sala d'Ercole, e quello freschissimo di assessore
all'Agricoltura.
Così,
il testo esitato dalla prima commissione arriverà in Aula lunedì
prossimo:
il 9 novembre. Troppo tardi. Perché la norma, che indicava nel 29
novembre prossimo le elezioni per le cariche dei Liberi consorzi e
delle Città metropolitane sanciva anche l'obbligo di presentazione
delle liste dei candidati alle elezioni di secondo livello entro
questo weekend. E allora, che succede? I Comuni non vogliono
rischiare di violare una legge. Così, le liste verranno presentate
comunque. Ma non serviranno a nulla. Perché il giorno dopo a Sala
d'Ercole sbarcherà la norma che annullerà quelle elezioni, in
attesa di modificare ancora una volta questa incredibile, infinita
riforma.
Già,
perché tra i rilievi accolti dalla prima commissione all'Ars,
i deputati ne hanno dimenticato uno. Che ha, però, un grande
significato politico. L'impugnativa di Palazzo Chigi, infatti,
chiedeva alla Sicilia di adeguare la propria norma alla "Delrio"
anche nella parte in cui la legge nazionale dispone la coincidenza
tra il sindaco delle Città metropolitane e quello del capoluogo. Una
norma che porterebbe alla guida del nuovo ente, destinatario anche di
finanziamenti statali, Renato Accorinti a Messina, Enzo Bianco a
Catania e Leoluca Orlando a Palermo. Eventualità, soprattutto le
ultime due, per nulla gradite a pezzi dell'attuale maggioranza
all'Ars. E allo stesso presidente Crocetta che da mesi ormai
polemizza col primo cittadino del capoluogo palermitano.
"Il
governo però deve decidersi - dice a Livesicilia il presidente
dell'Ars Giovanni Ardizzone -.
O scegliamo di ignorare l'impugnativa e portare la questione di
fronte alla Corte costituzionale, o si decide di accogliere tutti i
rilievi, nessuno escluso. E quest'ultima è la soluzione che io
reputo più saggia". Non la pensa così invece il presidente
della Regione: "Negli incontri con Palazzo Chigi dopo
l'impugnativa - ha detto Crocetta - abbiamo spiegato che secondo
noi quella norma non viola la Costituzione. Non credo quindi che il
governo centrale voglia andare allo scontro su questo tema. Del resto
- aggiunge il governatore - non siamo obbligati a fotocopiare la
legge Delrio e la scelta di non applicare l'automatismo tra sindaco
metropolitano e sindaco del capoluogo è il frutto del voto
dell'Assemblea regionale".
Ma
al di là della vicenda dei sindaci metropolitani, l'idea è che il
guaio sia stato già fatto.Perché
tra due giorni verranno presentate le liste per elezioni che non si
svolgeranno. Procedure che impegneranno uffici comunali il sabato e
la domenica, in un lavoro surreale, senza alcuna effettiva finalità.
Il giorno dopo, infatti, quello sforzo sarà ufficialmente inutile.
"Ma io - spiega Crocetta - non posso oggi annullare la data
delle elezioni se non c'è una legge che lo decide e dalla quale io
possa far discendere un nuovo decreto. Attendo che l'Ars approvi
questa norma, poi io potrò annullare la data del 29 novembre. Mi
pare inevitabile però, ormai, che gli uffici debbano rispettare la
legge preparando le liste".
E
i Comuni hanno già reagito protestando con forza. Da Palermo a
Caltanissetta, in
ogni provincia i sindaci hanno scelto, provocatoriamente, di
candidarsi alle cariche del Libero consorzio. Decine di primi
cittadini in fila, per far emergere il paradosso. "Viviamo,
ormai da tempo, - hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele
Alvano, rispettivamente presidente e segretario generale
dell'AnciSicilia - in una situazione che più volte abbiamo definito
di 'calamità istituzionale'". I sindaci puntano il dito contro
"una situazione di stallo e di indeterminatezza che rischia di
avere gravi ripercussioni sulla credibilità di tutte le istituzioni
siciliane". Perché l'ultima puntata del pasticcio chiamato
"Province" è davvero una follia.
Città metropolitana, elezioni mai
annullate
E 54 sindaci si candidano per protesta
Una
valanga di candidature per protestare contro la Regione che, malgrado
l'impugnativa di Roma, non ha ancora formalmente rinviato le
elezioni per la città metropolitana fissate per il prossimo 29
novembre. L'iniziativa
è stata presa a Villa Niscemi, nel corso di una affollata riunione
autoconvocata dai sindaci nello studio di Leoluca Orlando: in 54
hanno deciso di lanciare la provocazione, chiedendo all'Ars di
decidere e in fretta.
"Abbiamo
deciso di dare una risposta forte alla mortificazione della dignità
dei sindaci e delle amministrazioni comunali da
parte del governo e dell'Assemblea Regionale Siciliana - scrivono in
una nota i primi cittadini - In vista della scadenza per la
presentazione delle candidature a sindaco metropolitano di Palermo,
si è convenuto che ciascun sindaco presenterà la propria
candidatura per protestare nei confronti dell'attuale stato
confusionale di una Regione che tiene i segretari generali e le
amministrazioni comunali nell'incertezza sulla legittimità
costituzionale della legge, che a oggi ha ignorato l'impugnativa
fatta dal Governo nazionale e che non ha fornito alcuna indicazione
sul metodo di svolgimento di queste elezioni, che dovrebbero
rappresentare un modello alto sia dal punto di vista istituzionale
che dal punto di vista politico".
Il
governo nazionale ha impugnato ufficialmente la legge e la Prima
commissione di Palazzo dei Normanni ha già votato le
modifiche, anche se un provvedimento definitivo di Sala d'Ercole,
complice il rimpasto, ancora non c'è. Tanto che Palazzo delle
Aquile, in qualità di ufficio elettorale della città metropolitana,
ha dovuto procedere lunedì alla trasmissione dell'elenco dei 1.328
elettori. Un paradosso, se si considera che la macchina messa in moto
dovrà bloccarsi a breve. Da qui la mossa a sorpresa dei primi
cittadini, pronti alle barricate.
Risultano
aver aderito i sindaci di Alia, Altavilla Milicia, Altofonte,
Balestrate, Baucina, Belmonte Mezzagno, BIsacquino, Bolognetta,
Bompietro, Borgetto, Campofelice di Fitalia, Campofiorito,
Camporeale, Capaci, Castelbuono, Casteldaccia, Castellana Sicula,
Castronovo, Cefalà Diana, Cefalù, Chiusa Scalafani, Ciminna,
Cinisi, Contessa Entellina, Corleone, Ficarazzi, Gangi, Giuliana,
Godrano, Marineo, Mezzojuso, Monreale, Isnello, Isola delle Femmine,
Lercara Friddi, Palazzo Adriano, Palermo, Piana degli Albanesi,
Prizzi, Roccamena, Roccapalumba, San Cipirello, San Giuseppe, San
Mauro Castelverde, Jato, Santa Cristina Gela, Santa Flavia,
Terrasini, Torretta, Trappeto, Ventimiglia di Sicilia, Vicari,
Villabate e Villafrati.
"Su
convocazione del Segretario provinciale, Carmelo Miceli - si legge in
una nota del Pd - si è tenuta, presso la sede del Pd di Palermo, una
riunione con i sindaci democratici per analizzare ed affrontare la
singolare situazione determinatasi a seguito della mancata
approvazione, ad oggi, della legge di recepimento dei rilievi mossi
dal Governo nazionale alla norma regionale recante disposizioni in
materia di Città metropolitane e Liberi Consorzi. All'esito della
riunione é emersa, in maniera inequivocabile la necessità di
chiedere alla maggioranza "politica" che ha dato vita
all'ultimo governo Crocetta di colmare immediatamente quel vuoto
normativo che ha generato incertezze procedurali e, nelle ultime ore,
ha spinto i sindaci ad avanzare la propria candidatura per una
competizione elettorale che è nulla in partenza. Nessuna remora
dunque ad affermare che la capacità e la credibilità politica del
nuovo governo regionale sarà misurata attraverso la velocità con
cui lo stesso riuscirà a fare chiarezza, in maniera definitiva,
anche e soprattutto sul tema della governance delle aree vaste. Il Pd
provinciale di Palermo e i Sindaci democratici, infine, avvertono la
necessità di stigmatizzare qualsivoglia tentativo di speculazione
politico/elettorale volto a far passare la legittima preoccupazione
degli amministratori quale prova di una loro formale adesione a
progetti o aspirazioni personalistiche".
Scrivolibero.it
L'ex presidente della provincia di
nuovo a processo
Il già presidente della Provincia
Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi torna a processo dopo
l'assoluzione dello scorso mese di maggio da quasi tutti i capi di
imputazione contestati dalla Procura della Repubblica di Agrigento.
L'attuale processo nasce come "costola" di quello già concluso
e sul quale il già Presidente della Provincia Regionale di Agrigento
è stato assolto per gran parte dei capi di imputazione a suo carico,
ricevendo la "magra" consolazione di avere riconosciuto il ruolo
della sua amministrazione provinciale nella riduzione della spesa
pubblica. L'attuale procedimento a carico di D'Orsi nasce dopo
che il Tribunale di Agrigento, presidente Giuseppe Melisenda
Giambertoni, a latere Agata Anna Genna e Michele Contini, avevano
rimandato le carte in Procura, per riqualificare il reato, per la
vicenda relativa alle palme che, secondo l'accusa, sarebbero state
piantate dall'ex presidente D'Orsi nella sua villa. I
eri mattina al Tribunale di Agrigento
l'udienza è servita solo per un rinvio al 19 novembre.
Sicilia24h.it
Pubblicata
la graduatoria per la redazione di un manuale didattico nell'ambito
del Progetto Tartalife
E'
stata approvata dalla commissione presieduta dal Direttore del
Settore Ambiente del Libero Consorzio, ing. Bernardo Barone, la
graduatoria della selezione per titoli di un redattore del manuale
didattico sulla biologia della tartaruga marina Caretta
Caretta.
Si tratta di una fase dell'azione E3 del progetto comunitario
Tartalife, finalizzato al programma di educazione ambientale
"Scopri-Tarta" il cui coordinamento è di competenza del Libero
Consorzio Comunale (ex Provincia Regionale di Agrigento).
Vincitore
della selezione è il biologo dott. Francesco Paglino. Il manuale
sarà destinato ai docenti delle scuole primarie e secondarie di
primo grado di tutta la Sicilia che parteciperanno alle attività
previste dallo "Scopri-Tarta". La graduatoria è stata pubblicata
, ed è consultabile, sull'albo pretorio del Libero Consorzio e
sulla sezione "Primo Piano" del sito internet istituzionale. Prosegue
dunque senza sosta il lavoro del Settore Ambiente nei progetti di
conservazione, in particolare in quelli riguardanti la biodiversità
e gli equilibri naturali degli ambienti marini. Il progetto
comunitario "Tartalife
-Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di
pesca professionale"
è finanziato dall'Unione Europea con il contributo, pari al 75%
del budget totale, dello strumento finanziario LIFE+ della
Commissione Europea, ente capofila il CNR-Istituto di Scienze
Marine, con il partenariato di Libero Consorzio Comunale di
Agrigento, Ente Parco Nazionale dell'Asinara, Fondazione Cetacea,
CTS, Area Marina Protetta "Isole Egadi", Legambiente, Area Marina
Protetta Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa),
Consorzio UNIMAR.
Cofinanziatori
del progetto sono invece la Regione Marche - Servizio Territorio e
Ambiente PF Sistema della Aree Protette, Rete Escursionistica ed
Educazione Ambientale, e il Ministero delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali-Direzione Generale della Pesca Marittima e
dell'Acquacoltura. Il
progetto ha l'obiettivo di ridurre il più possibile l'impatto
della pesca sulla popolazione della Tartaruga marina, specie
prioritaria inserita nella Direttiva UE "Habitat" e protetta da
numerose Convenzioni internazionali. Nel bacino del Mediterraneo,
infatti, la pesca professionale costituisce la principale minaccia
per la sopravvivenza della specie, con catture che vengono stimate in
oltre 130.000 all'anno. Fondamentale, oltre al contributo
della ricerca di nuovi sistemi di pesca, la divulgazione e la
sensibilizzazione delle marinerie e dell'opinione pubblica. Sono
ben cinque, con questo, i progetti LIFE che hanno visto
protagonista in questi ultimi anni la Provincia Regionale, oggi
Libero Consorzio Comunale, in qualità di partner o di ente capofila,
grazie all'impegno del Settore Ambiente che ha permesso di
realizzare interventi importanti per la protezione e conservazione di
alcuni habitat naturali e di specie prioritarie, coniugandoli con le
esigenze di sviluppo economico del territorio.