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Rassegna stampa del 15 gennaio 2016

ilmessaggero.it

Statali, sarà più facile il licenziamento di furbi e assenteisti.


Licenziamento rapido per i dipendenti pubblici colti in flagrante a truffare lo Stato con assenze ingiustificate o altri comportamenti inaccettabili: per raggiungere questo obiettivo sarà rafforzato il pacchetto di decreti attuativi della riforma della Pubblica amministrazione che andrà all'esame del Consiglio dei ministri tra una settimana. Matteo Renzi mercoledì mattina ha chiamato Marianna Madia, ministro della Pubblica amministrazione, e Antonella Manzione, capo del Dipartimento legislativo di Palazzo Chigi, con l'obiettivo di stringere i tempi e arrivare già venerdì prossimo ad una norma di sicuro impatto, che rappresenti un segnale concreto di avvio di una nuova fase nell'azione di governo. In qualche modo, almeno per i casi più eclatanti come quelli dei furbetti del cartellino, si avvierebbe per il mondo del lavoro pubblico qualcosa di analogo alla revisione dell'articolo 18 che ha già toccato i dipendenti privati. Lo spunto legislativo sarebbe dato dalla lettera s) dell'articolo 17 del disegno di legge Madia: quattro righe che parlano di «introduzione di norme in materia di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti finalizzate ad accelerare e rendere concreto e certo nei tempi di espletamento e di conclusione l'esercizio dell'azione disciplinare». Una formula ispirata dall'idea che le norme per intervenire sulla carta già esistono, ma sono state rarissimamente applicate per la farraginosità delle procedure: renderle effettive e immediate è proprio l'obiettivo del governo. Il relativo provvedimento anticiperà le altre novità in materia di lavoro pubblico e dirigenza, in calendario nei prossimi mesi in coda agli altri decreti.



Giornale di Sicilia


L'assessore: la Regione è in ritardo, persi fondi per l'edilizia scolastica

La butta lì, quasi come una battuta, a margine della conferenza stampa durante la quale presenta il nuovo avvio del Piano Giovani, borse di studio per ricercatori e specializzandi e diverse altre iniziative in campo dell'istruzione. Ma questa non è una «buona notizia»: la Sicilia tagliata fuori dai finanziamenti per l'edilizia scolastica, dice Marziano. La norma è sulla sua scrivania, è il comma 754 della legge di stabilità nazionale approvata a fine anno. La mostra ai giornalisti, la legge. «Alle province e alle città metropolitane delle regioni a statuto ordinario è attribuito un contributo complessivo...». Province e città metropolitane delle regioni a statuto ordinario, quelle a statuto straordinario restano fuori, sottolinea Marziano. Conseguenza diretta della mancata applicazione della legge Delrio sulla ridefinizione delle Province e del vuoto normativo che nel frattempo si è verificato nell'Isola. Il contributo complessivo a cui si riferisce la legge di stabilità ammonta a «495 milioni di euro nell'anno 2016,470 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2017 al 2020 e 400 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021». Di questi «245 milioni di euro per l'anno 2016, 220 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2017 al 2020 e 150 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021 a favore delle province e 250 milioni di euro a favore delle città metropolitane » sono i fondi destinati «alla viabilità eall'edilizia scolastica ». La Regione di suo ha previsto circa 150 milioni per l'edilizia scolastica ma il taglio subìto è comunque pesante. «Chiederò all' assessore alle Autonomie Locali di intervenire», ha detto ancora Marziano. (*STEGI*) 


Libero Consorzio

Sorteggiati i tre revisori dei conti

Effettuato ieri mattina, nell'aula Giglia dell'ex provincia, il sorteggio per la nomina nel collegio dei revisori dei conti dell'Ente per il triennio 2015/2018, nella sede centrale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Secondo le nuove prescrizioni di legge, sono stati scelti, mediante estrazione a sorte computerizzata e in pubblica seduta, quale presidente Filippo Sanfilippo di Agrigento e come componenti Quartararo Pellegrino di Ribera e Salvatore Corso di Ribera. Come
è noto il collegio dei revisori è uno degli organismi previsti dalla Legge per il regolare funzionamento dell'Ente. Esprime, infatti, il parere obbligatorio sul bilancio di previsione e su numerosi atti dell' Amministrazione. Il nuovo Collegio resterà in carica per un periodo di tre anni. A ciascun componente, dopo la formalizzazione della nomina, sarà corrisposto un compenso lordo di dodicimila euro annui, oltre iva e c.p.a. se dovuti, mentre il Presidente del collegio dei Revisori dei Conti avrà un compenso di diciotto mila euro, anch'esso oltre iva e C.p.a. se dovuti. (*CR*)

Università

Danila Argirò: «Chiudere è una sconfitta».

Sulla vicenda del Consorzio universitario interviene la rappresentante degli studenti e coordinatrice del dipartimento università e politiche giovanili del Partito democratico agrigentino, Danila Argirò. « Chiudere il Polo - scrive - significherebbe incentrare un meccanismo di retromarcia di quella che è la garanzia del diritto allo studio e l'importanza di intensificare nuove opportunità e priorità. Il Polo deve essere sicuramente la base su cui ripartire ma con i presupposti. Non credo che  sia alti i costi di Palermo ma cosa farà il  Cupa avendo un contenzioso con l'Università di Palermo? Chiedo dove siano finiti i grandi progetti di alcuni esponenti della deputazione nazionale e regionale tanto in vogaper potersi presentare durante le assemblee ma con scarso risultato. Se si fa rientrare la situazione Polo come una situazione politica esenza vie d'uscita significherebbe perdere le tracce di quelle che sono le priorità. Quali sono le alternative? Chiedo ai soci più impegno e meno disinteresse; integrazione di nuovi corsi di Laurea vicini a interessi territoriali così da avere più iscritti. Dove sono finiti i soldi stanziati nella finanziaria. Il Cupa, in base a quanto accertato dal rettore Micari, deve dei soldi ad Unipa ma l'Immordino dice che non è sua responsabilità». (*PAPI*)


Ciapi,
Corte dei Conti ribalta giudizio in appello: condanne da 10 milioni a deputato regionale e funzionari


E' stato ribaltato in appello il giudizio aperto davanti alla Corte dei Conti a carico di assessori regionali e funzionari in merito al danno erariale contestato dalla procura contabile sulla vicenda del finanziamento per il piano di consulenza e apprendistato Coorap presentato dal Ciapi e finanziato con fondi comunitari. Il progetto per di Formazione professionale e comunicazione finanziato con 7 milioni di euro alla fine è costato alla Regione 15 milioni. Secondo la procura della Corte dei Conti ci sarebbero state integrazioni di denaro illecite. In primo grado per alcuni funzionari regionali era scattato un sequestro cautelativo ancora prima della citazione in giudizio. Alla luce del giudizio di primo grado, che aveva assolto per prescrizione assessori e funzionari, il sequestro era stato revocato. Adesso i giudici d'Appello della Corte dei Conti, che hanno applicato diversi criteri per il computo della prescrizione, hanno condannato l'ex presidente del Ciapi, l'ex capo dell'Agenzia per l'Impiego e i componenti del Comitato tecnico scientifico a risarcire la Regione Sicilia. La somma è stata così ripartita l'ex presidente del Ciapi e l'attuale deputato regionale Francesco Riggio 3.722.374 euro, l'l'ex capo dell'Agenzia per l'Impiego Rino Lo Nigro 1.063.535, Daniela Avila 598.239, Giuseppe Bonadonna 598.239, Calogero Bongiorno 1.063.535, Rosario Candela 598.239, Santo Conti 598.239, Natalino Natoli 598.239, Enzo Stefano Testagrossa 598.239, Giangiuseppe Gattuso 598.239 e Salvatore Federico Schembri 299.119. L'unico non condannato è l'ex assessore regionale Luigi Gentile, difeso dall'avvocato Gigi Rubino, la cui posizione è stata sospesa "fino alla definizione - si legge nella sentenza - della questione di massima sollevata da questa Sezione con ordinanza n. 33/A/2015". Il progetto nell'agosto 2008 era finito sotto la lente dell'Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode "Olaf" , che aveva segnalato alla procura della Corte dei Conti diverse criticità. Alla luce dell'attività investigativa dell'Olaf la procura contabile aveva contestato il danno erariale e aperto il procedimento contro assessori e funzionari regionali. Ma mentre in primo grado i giudici contabili avevano deciso per l'assoluzione e la prescrizione, in appello adesso è arrivata la condanna. Secondo i giudici di primo grado la prescrizione scattava dall'erogazione delle somme corrisposte, mentre per i giudici di secondo grado scatterebbe dalla rendicontazione. L'erogazione delle somme è avvenuta nel 2007, mentre la rendicontazione a novembre del 2008.


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