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Rassegna stampa del 1 aprile 2016

GIORNALE DI SICILIA

Sala d'ercole. Il presidente dell'Ars contro la norma sulle Città metropolitane
Ex Province, Ardizzone: «Legge a rischio ricorsi»
...La riforma delle Province, approvata  appena mercoledì sera, potrebbe di nuovo essere impugnata. Una prospettiva che assume maggiore consistenza perchè non viene dall'opposizione: ieri è stata messa sul tavolo dal presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone. Si apre quindi un nuovo scontro istituzionale col presidente Crocetta, che invece esulta per il testo varato. Tutto ruota intorno alla norma che regola la scelta dei presidenti delle tre città metropolitane di Palermo, Catania e Messina che sostituiranno le Province. L'obiettivo del testo era allinearsi alle regole nazionali, che assegnano la guida automaticamente ai sindaci dei capoluoghi. Ma poi è passata col voto segreto l'elezione dei vertici da parte dell'assemblea dei Comuni coinvolti.  Una scelta in difformità con la riforma nazionale e che era già stata alla base dell'impugnativa della legge regionale della scorsa estate. Da qui i timori di Ardizzone, che nona caso si è astenuto non approvando la riforma di mercoledì: « Ho forti  perplessità sul fatto che questa legge possa superare il giudizio di costituzionalità. Purtroppono nè con i voti segreti che si approvano le leggi». Il riferimento  è al fatto che la norma chiave è stata approvata a scrutinio segreto e lì è passata una linea diversa da quella concordata. Che però per Crocetta non è sbagliata. Anzi, il giudizio di Palazzo  d'Orleans è diametralmente opposto a quello di Ardizzone: «Esprimo soddisfazione per l'approvazione della legge. Ci permette di superare il conflitto istituzionale  e avviare finalmente una governance democratica». Sullo sfondo resta l'ostilità nell'assegnare automaticamente a Orlando e Bianco la guida di due enti dai poteri enormi. Gia. Pi.

Lavori d'aula
Legge elettorale, all'Ars stop al disegno di legge
...Stop al disegno di legge che prevedeva modifiche alla legge elettorale dei Comuni, all'ordine del giorno della seduta parlamentare di ieri pomeriggio. Su proposta del deputato regionale del Pd Giovanni Panepinto l'Ars ha approvato, per alzata e seduta, il rinvio del ddl in commissione Affari Istituzionali. Al testo erano stati presentati 70 emendamenti. Panepinto ha protestato soprattuto contro la norma che avrebbe reso più facile sfiduciare un sindaco.

Riforma della «legge Fornero»,
domani sit-in a Porta di Ponte

Lo scopo è quello di riuscire a  far cambiare la legge Fornero che prende il nome dell'allora ministro del governo Monti che passerà alla storia sostanzialmente, per le lacrime versate in diretta nazionale, nell'annunciare una delle riforme più contestate e dannose del dopoguerra. Cgil, Cisl e Uil si stanno mobilitando in tutta Italia e per domani è prevista un'iniziativa anche ad Agrigento. Sindacati, lavoratori e pensionati, si sono dati appuntamento alle 9.30 di domani per un sit-in a Porta di Ponte, a pochi metri dalla prefettura, dove si terranno i comizi dei segretari di Saverio Piccione, MaurizioSaia e Gero Acquisto. Alterminedei comizi,unadelegazioneverrà ricevuta dal Prefetto di Agrigento, a cui verrà consegnata la Piattaforma di riforma delle pensionipresentata al Governo da Cgil, Cisl Uil. «È necessario un intervento strutturaledi riforma - spiegano i rappresentanti sindacali - che dia certezze ai lavoratori e alle lavoratrici, giovani e meno giovani e riaffermare i principi di solidarietà, flessibità ed equità. La riforma della legge Fornero, si rende necessaria per sbloccare il mercato del lavoro ed offrire occupazione ai giovani, soprattutto dopo il fallimento del "Job Act" che ha causato un appesantimento delle casse dello Stato e della previdenza pubblica di circa 18 miliardi di euro senzala creazione di lavoro aggiuntivo».  Per i sindacati è dunque necessario  riuscire a chiudere rapidamente le vertenze aperteche sono quelle legate al completamento delle salvaguardie per i lavoratori esodati con una soluzione di carattere strutturale, i problemi della cosiddetta "quota 96" per il personale della scuola e l'armonizzazione delle regole pensionistiche tra i dipendenti pubblicie privati, consentendo la ricongiunzione non onerosa dei contributi maturati nelle diverse gestioni ». (*AMM*) Annamaria Martorana

Tribunale di Sciacca, arriva Cosimo Ferri
...La specificità territoriale, la  presenza della criminalità organizzata, la situazione strutturale e dunque tutti quei punti di riferimento in base ai quali, nel 2011, è stato mantenuto il presidio di Sciacca adesso fanno parte dell' ultima bozza della commissione Vietti che sta lavorando alla nuova riforma della geografia giudiziaria. La notizia è confortante e questa mattina si cercherà di saperne di più perché arriverà a Sciacca il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, che, dopo un incontro con i vertici degli uffici giudiziari, il Presidente del Tribunale, Andrea Genna, e il Procuratore della Repubblica, Vincenzo Pantaleo, incontrerà gli avvocati. Ferri è atteso alle 11 al palazzo di giustizia e sarà accompagnato dal senatore Giuseppe Marinello e dal sindaco, Fabrizio Di Paola. «Il Consiglio Nazionale Forense - dice l'avvocato Filippo Marciante, componente del Dipartimento Giustizia del Pd - prende atto che la commissione Vietti ha recepito nel lavoro finale alcune delle indicazioni pervenute dello stesso Consiglio, integrando l'originario lavoro ministeriale con nuovi indicatori, quali la specificità territoriale dei bacini d'utenza, anche con riguardo alla situazione  infrastrutturale, e l'effettivo tasso d'impatto della criminalità organizzata. Ottimo lavoro dell'avvocatura e ottimo soprattutto per noi che abbiamo insistito tanto per questo risultato. Buon viatico - aggiunge Marciante - per la permanenza e poi l'allargamento del circondario giudiziario del Triubunale di Sciacca». E proprio quest'ampliamento è auspicato dall'avvocato Giovanni Vaccaro che, ormai da oltre un ventennio, anche da presidente dell'ordine degli avvocati, è in prima linea a difesa del presidio giudiziario saccense. «Noi abbiamo non solo il palazzo di giustizia, ma tutti gli uffici satellite in grado di servire un territorio più ampio - dice il penalista - e penso anche all'area di Castelvetrano, ai comuni che si affacciano sulla Fondovalle, a Contessa Entellina, che è a un quarto d'ora da Sciacca, a Camporeale, Roccamena. Intanto, la riforma riguarderà solo le Corti di Appello. Nel momento in cui si arriverà ai Tribunali possiamo dire che c'è un polo che funziona e che è dotato di risorse economiche e strutturali in grado di poter servire un territorio più ampio». Ed a proposito di Castelvetrano, il sindaco, Felice Errante, conferma quanto dichiarato già in passato e cioè che vedrebbe di buon occhio l'inserimento del suo comune nel circondario giudiziario di Sciacca. «Io, da avvocato, sono favorevole - dice Errante - anche se mi rendo conto che l'eventuale passaggio a Sciacca di comuni come Castelvetrano e Campobello di Mazara, che portano un numero di affari particolarmente rilevante, determinerebbero una drastica riduzione del carico di lavoro del Tribunale di Marsala e dunque possibili difficoltà per quel presidio giudiziario». (*GP*) Giuseppe Pantano

Livesicilia.it Il caso delle ex Province
Regione messa in mora

I 330 dipendenti dell'ex Provincia di Ragusa hanno notificato un "atto di diffida e messa in mora" al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, e agli assessori alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, e all'Economia, Alessandro Baccei, per "la mancata emanazione dei decreti attuativi alla legge di istituzione dei Liberi Consorzi Comunali approvata lo scorso mese di luglio". "L'inerzia da parte dei competenti Organi regionali - si legge nella diffida - è fonte di grave nocumento per i dipendenti dell'ex provincia di Ragusa, visto che l'Ente non vede assicurate le risorse necessarie ad assolvere le funzioni e i compiti cui istituzionalmente è tenuto per come prescrive la legge, ledendo la dignità lavorativa, personale e sociale dei lavoratori e compromettendone il futuro occupazionale e retributivo". I dipendenti danno trenta di giorni di tempo ai rappresentanti della Regione siciliana per l'emanazione dei provvedimenti discendenti dalla legge di istituzione dei Liberi Consorzi Comunali prima di adire l'autorità giudiziaria.

Intanto, il segretario regionale della Uil, Claudio Barone, tuona: "Se i lavoratori delle ex Province resteranno in mezzo alla strada senza stipendio dovranno ringraziare i nostri parlamentari regionali che hanno approvato una legge di riforma contraria agli indirizzi della Corte costituzionale. Con questo atteggiamento pervicace, motivato non da un'incredibile difesa dei valori dell'autonomia regionale ma da giochini politici - aggiunge - rischiamo che il Governo nazionale, ancora una volta, blocchi i fondi e mantenga i tagli. E con un bilancio regionale già disastrato sarà davvero impossibile recuperare queste risorse. I circa seimila lavoratori delle ex Province non potranno andare in mobilità verso gli Enti locali, già sovraccarichi di Lsu che questa politica non riesce a stabilizzare. E' drammatico il clima di totale irresponsabilità e indifferenza per i problemi dei siciliani. Per questo - conclude Barone - confermiamo a pieno le iniziative di mobilitazione contro questo immobilismo colpevole".

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