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Rassegna stampa del 19 e 20 aprile 2016


LA SICILIA
RIBERAI mercatisti rischiano di restare senza locali.L'ex Provincia ha chiesto la restituzione dell'immobile di "Donna Vanna".RIBERA. Gli agricoltori riberesi rimangono senza sede del mercato ortofrutticolo perché il 29 aprite prossimo dovranno consègnare chiavi e stand, ubicati da circa 13 anni in contrada Donna Vanna", sulla strada provinciale per Borgo Bonsignore, al commissario dell'ex Provincia Regionale di Agrigento. Lo ha comunicato ad una buona dozzina di commercianti e di agricoltori, che lavorano tutto Panno la frutta per il confezionamento prima di avviarla ai mercati regionale e nazionale, il sindaco Carmelo Pace che ha tenuto una riunione al palazzo comunale.Gli operatori del settore commerciale agricolo sono molto preoccupati sia perché, con loro e senza alcuna nuova sede, si ritroverebbe in mezzo alla strada pure un centinaio di operai che lavorano nell'indotto alle dipendenze dei mercatisti e sia perchè se dovranno restituire le chiavi, non hanno al momento dove potere lavorare la frutta. Qualcuno provocatoriamente ha annunciato che realizzeranno bancarelle di lavoro sulla centrale piazza "Giovanni XXIII", tra il palazzo comunale e la chiesa madre.Intanto, per tutelare i loro interessi, i titolari degli esercizi del mercato si sono rivolti ad un legate di fiducia perché — sostengono — che in passato hanno pagato delle somme di denaro al Comune di Ribera e che sono stati artefici di diversi interventi di ristrutturazione dei locali de Provincia per la sistemazione di infissi, pavimenti e strade, diventando nel contempo i destinatari, a partire dal 2013, dei contratti di luce, acqua e telefono.E.M.
I PALACONGRESSI RIAPRE LE PORTE QUESTA MATTINA LE CHIAVI AL PARCO.Palacongressi. si riaprono le 'porte" della struttura ma solamente per effettua, e il prime sopralluogo della nuova "gestione".Stamattina, infatti, salvo contrattempi, il Parco archeologico, la Regione, il Comune e il Genio Civile torneranno a mettere piede all'interno dell'edificio del Villaggio Mosè chiuso ormai da diversi anni per formalizzare il "passaggio" dal Demanio regionale al Municipio all'ente archeologico. Lo scambio" di chiavi di accesso all'immobile che più che simbolico è abbastanza pratico, perché consentirà per la prima volta al Parco d rendersi conto delle condizioni generali della struttura poter iniziare a realizzare i progetti per la manutenzione, il recupero e, soprattutto, la fruizione. L'intenzione di massima, manifestata nei giorni scorsi da! direttore Giuseppe Parello, è quella di vedere nel palazzo dei congressi opportunità per la creazione di un'area espositiva di più ampio respiro (sarebbe del resto la prima struttura mal chiuso di grandi dimensioni sul quale il Parco potrebbe contare per ospitare mostre ed eventi). Per quanto. evidentemente, prima sarà necessario conoscere lo stato dì salute del palazzo, in passato indicato come precario soprattutto a causa dì una serissima infiltrazione d'acqua che ha allagato le cantine dell'immobile.Per i lavori, come è noto, per quest'anno il Parco potrà fare affidamento sul 10% dei proventi derivanti dai biglietti di accesso e dei servizi a paga mento della Valle, cioé circa 400, 450mila euro. Il tutto è possibile grazie ad un articolo, il numero 9,  della Finanziaria regionale dello scorso febbraio, il quale stabilisce che "il bene del patrimonio immobiliare regionale denominata Palacongressi' è affidato, per la gestione per l'utilizzo e per la fruizione pubblica. all'Ente parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi" e che ne individua i margini di gestione.L'articolo, voluto dalla deputazione Agrigentina, nello specifico da Fontana, Dì Mauro e Cimino prevede infatti che  le somme riscosse per il pubblico uso dell'immobile sono utilizzate, sino a concorrenza necessaria, per il mantenimento funzionale e per la manutenzione ordinaria dell'immobile" e che comunque le somme eventualmente in eccesso rispetto ai costi Siano utilizzate per gli scopi di migliore valorizzazione e fruizione dei beni archeologici e monumentali affidati alla competenza dell'Ente". Le somme, comunque, potranno essere spese solo dopo la formalizzazione di una intesa tra Parco e Soprintendenza poi da far approvare all'Assessorato regionale per i beni culturali.La domanda che adesso in molti si fanno è: quando sarà riaperto il Palacongressi?  Interrogativo forse ozioso e certamente prematuro, per quanto legittimo. Dal Parco al momento nessuno è nelle condizioni di sbilanciarsi in tal senso, anche perché s le condizioni saranno davvero critiche probabilmente nemmeno i 450 mila euro di cui sopra basteranno a ripristinare il tutto e sarà necessario rivolgersi ad una progettazione regionale o europea. Il tutto evidentemente, dilatando di molto i tempi.G. SCHICCHI
IL PUNTO. Gli operatori del settore attendono dal Comune maggiore chiarezza sugli obiettiviDall'imprenditoria alberghiera perplessità sulla tassa di soggiorno.Sull'imposta soggiorno la posizione dei rappresentanti delle categorie turistiche è rappresentabile con un motto colorito: prima pagare e poi vedere cammello.Si perché Consorzio Turistico, Federalberghi e Assohotel continuano ad essere formalmente contrari alla creazione di balzello che vada a colpire i pernottamenti, aprendo unicamente nei caso in cui si metta sul campo un progetto concreto di ampio respiro turistico. Progetto che, in effetti, era stato esposto agli operatori nei mesi scorsi ma era rimasto — probabilmente volontariamente, visto che prima del 2017 nulla può essere concreto su) piano finanziario— solo una intenzione sulla carta, nonostante le ci chieste degli operatori di una formalizzazione.Per quanto riguarda la tassa di stazionamento — spiega Fabrizio La Gaipa, presidente del Consorzio Turistico Valle dei templi — sarei d'accordo solo nel caso in cui si applicasse ai pullman che accompagnano i gruppi che non soggiornano ad Agrigento, questo per incentivare la permanenza in città. Per quanto riguarda invece a tassa di soggiorno — continua — credo sia a prescindere fuori da ogni logica, e chi pensa di adottarla ai fini turistici evidenzia serie carenze della conoscenza del comparto. Ritengo semmai che questa d m'male necessario a fronte di un proietto più ampi, così come un intervento chirurgico è un bene in caso di una malattia ma non è un fatto piacevole. Ad oggi - continua La Gaipa- la situazione sarebbe paradossale, qualora si parlasse dì trovare la copertura per un progetto prima di aver ufficializzato il progetto stesso". « nostra posizione - spiega Paolo Pullara , Assohotel, non è sostanzialmente mutata nel tempo, così come dal nostro punto dì vista, nulla è cambiato tranne il tatto ne ci è stato prospettato adesso un piano di sviluppo che riteniamo sicuramente interessante ma che attendiamo venga trasformato in qualcosa di concreto. Insomma, si vogliono garanzie con- crete e vincolanti prima di assumere una posizione favorevole all'imposta."E se dovesse cambiare l'Amministrazione comunale —si chiede Francesco Picarella, Federalberghi - che succederebbe ad una proposta non formalizzata? Svanirebbe nel nulla? E a cosa si destinerebbe l'imposta di soggiorno? Fin da quell'incontro la nostra posizione è stata fin da subito: formalizzatelo, inserendolo nella programmmazione amministrativa e poi ne riparliamo,Il piano che ci è stato mostrato — continua - è valido ma deve essere ratificato".G.SCH.
LiveSicilia
RegioneBILANCIO ZOPPO, PROVINCE IN BILICODUE TRAPPOLE PER CROCETTAdi Accursio SabellaDai liberi consorzi agli enti regionali, a Roma si deciderà il futuro di 50 mila siciliani.PALERMO - L'ombra di una impugnativa, insieme ai dubbi sul destino del personale. Il futuro delle ex Province siciliane passerà da Roma. Ed è solo la prima delle due trappole nelle quale rischia di cadere il governo regionale. L'altra, ovviamente, è quella riguardante i 500 milioni che ancora "ballano": previsti in Finanziaria, ma mai arrivati. E così si fa sempre più concreto il rischio di tagli sanguinosi nel bilancio.A Roma si deciderà insomma il futuro di almeno cinquantamila siciliani. Già, tanti sono quelli che lavorano nelle ex Province, precari negli enti locali, impiegati nelle società regionali. Tutte categorie che attendono l'esito di incontri e vertici. Tavoli più o meno tecnici."Spero che il prossimo incontro non sia interlocutorio". L'auspicio dell'assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri certifica la drammaticità della situazione. Non c'è più tempo da perdere. E sul caos Province, iniziato già tre anni fa con l'annuncio del presidente della Regione, dopo strafalcioni, cambi di assessori e "bocciature" del governo nazionale, incombe una nuova impugnativa e un piano per assorbire i lavoratori in esubero.Resta infatti un punto sul quale il governo Crocetta ha deciso di non adeguarsi all'impugnativa estiva della presidenza del Consiglio dei ministri alla legge esitata dall'Ars. Legge che il parlamento ha dovuto riscrivere, per adeguarsi, appunto, ai rilievi del governo romano. Un adeguamento che ha ignorato solo uno dei punti contestati: la coincidenza tra il sindaco del capoluogo e la nuova figura del sindaco della Città metropolitana. Una coincidenza prevista dalla legge Delrio e non dalla norma regionale. E a Roma su questo stanno discutendo. La legge siciliana, infatti, nel prevedere l'elezione del sindaco meteropolitano da parte dei sindaci della zona, prevede comunque un voto ponderato: il "peso" della preferenza sarà proporzionale alla popolazione rappresentata da ogni primo cittadino. Un meccanismo che potrebbe disinnescare, in linea teorica, una impugnativa quasi certa. Ma sulla quale, dicevamo, a Palazzo Chigi stanno ancora discutendo. Anche ragionando sugli effetti pratici di una bocciatura che costringerebbe governo e parlamento a tornare all'Ars per rimettere mano alla legge.Come se già il caos non fosse sufficiente. E in particolare sul terreno delle garanzie da offrire ai lavoratori. La nascita dei liberi consorzi, infatti, dovrebbe coincidere con lo svuotamento di alcune funzioni che erano delle ex Province e che dovrebbero passare a Regione e Comuni. E con le funzioni, dovrebbero essere trasferiti i dipendenti. Il problema è proprio qui. Perché nel frattempo, proprio i Comuni sono impegnati nell'operazione assai difficile di stabilizzare i propri 15 mila precari. Non a caso, la proroga a questi lavoratori è stata concessa proprio nell'ottica della loro stablizzazione. Insomma, questi precari chiuderebbero gli spazi per gli ex lavoratori delle Province. O viceversa. Un allarme lanciato anche dall'assessore Lanteri, che proprio in queste ore sta lavorando a una proposta da portare ai tavoli romani. Anzi, le proposte, filtra dall'assessorato alle Autonomie locali, saranno addirittura tre. Che saranno illustrate nei prossimi giorni a sindacati e parti sociali, prima di arrivare, appunto, a Palazzo Chigi.Dove nel frattempo dovrebbero tenersi nuovi incontri per lo sblocco del mezzo miliardo assicurato a parole dal governo nazionale, ma che non ha ancora i crismi dell'ufficialità. Anzi, da quelli siamo ancora lontani. Gli incontri tenuti finora dall'assessore all'Economia Baccei e gli esponenti del governo Renzi sono stati poco più che interlocutori, o, al massimo, di "avvicinamento" verso la meta. Il prossimo è previsto per giovedì prossimo. Il problema, però, è legato al tempo. Che stringe. L'accordo infatti dovrebbe consentire lo sblocco di mezzo miliardo al momento congelato. Se non dovesse arrivare, sarebbero dimezzati decine di capitoli di bilancio. Tra cui quelli riferiti alle spese per i Comuni, le ex Province, i precari, i Pip, i Forestali, e ancora enti regionali come Esa, Irsap, Eas, i teatri siciliani e tante altre categorie a rischio. Anche in questo caso, il governo regionale sta modulando un testo che possa fungere da "base" per un disegno di legge nazionale. Che, però, dovrebbe appunto passare dalle due camere, sebbene con una procedura più snella. Ma il tempo stringe. E adesso il governo Crocetta è sospeso tra le due trappole: le Province e i conti. In entrambi i casi, in bilico sono migliaia di siciliani.
Agrigentonotizie
BIVONA, GIOVANNI PANEPINTO: "BUONE NOTIZIE PER STRADE E ATTIVITÀ SCOLASTICHE"Il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto, ed il presidente del Consiglio comunale Gaspare Bruno hanno incontrato il commissario del Libero consorzio di Agrigento, Roberto Barbieri, ed i dirigenti generali dell'Ente, Vella e Barone"E' stato un incontro proficuo. Abbiamo parlato della manutenzione della Bivona-Ribera, i cui lavori per un ammontare di 900mila euro verranno appaltati a breve e del trasloco dell'istituto alberghiero nel nuovo plesso scolastico appena completato". Lo dicono il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto, ed il presidente del Consiglio comunale Gaspare Bruno a proposito dell'incontro con il commissario del Libero consorzio di Agrigento, Roberto Barbieri, ed i dirigenti generali dell'Ente, Vella e Barone."Abbiamo focalizzato l'attenzione sullo stato delle strade provinciali e sui problemi dei plessi scolastici della provincia - spiega Panepinto - senza dimenticare il futuro del polo universitario di Agrigento, per il quale il commissario del Libero Consorzio ha ribadito l'impegno già discusso anche con il Governo regionale, per il mantenimento ed il rilancio".
Scrivolibero
Libero Consorzio: l'attore agrigentino Gaetano Aronica incontra gli studenti del progetto di "Alternanza Scuola-Lavoro"Visita a sorpresa dell'attore agrigentino Gaetano Aronica all'Ufficio stampa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.Il noto attore televisivo e cinematografico ha voluto incontrare le otto studentesse del Liceo Scientifico e Liceo delle Scienze Umane "R.Politi" di Agrigento, impegnate nel progetto "Fuoriclasse", il percorso di alternanza Scuola Lavoro che il prestigioso istituto scolastico sta svolgendo nel Settore stampa e urp dell'ex Provincia.L'attore, che in questi giorni si trova ad Agrigento per lo spettacolo "Tenerezza - Un insolito stato di grazia", in scena al Teatro Pirandello di Agrigento il prossimo venerdì 22 aprile, alle 20.30, è stato intervistato dalle studentesse che stanno curando una rubrica per la redazione del video giornale online "Agrigento Nuove Ipotesi".Diversi i temi trattati: la crisi della famiglia come istituzione, la solitudine, la vulnerabilità delle fasce più deboli della società. In particolare si è parlato di autismo e diversità; temi trattati nello spettacolo "Tenerezza".L'attore, che lo rivedremo presto in televisione con "La Catturandi" per la Rai , come si ricorderà, è stato recentemente protagonista della seconda stagione della serie tv "Il Giovane Montalbano" nell'episodio "Il ladro onesto".


Corriere Agrigentino


Panepinto incontra il commissario del Libero Consorzio: "Buone notizie per strade e scuole di Bivona"
"E' stato un incontro proficuo. Abbiamo parlato della manutenzione della Bivona-Ribera, i cui lavori per un ammontare di 900 mila euro verranno appaltati a breve e del trasloco dell'istituto alberghiero nel nuovo plesso scolastico appena completato". Lo dicono il sindaco di Bivona Giovanni Panepinto ed il presidente del consiglio comunale, Gaspare Bruno, a proposito dell'incontro con il commissario del Libero consorzio di Agrigento, Roberto Barbieri, ed i dirigenti generali dell'Ente, Vella e Barone. "Abbiamo focalizzato l'attenzione sullo stato delle strade provinciali e sui problemi dei plessi scolastici della provincia - spiega Panepinto - senza dimenticare il futuro del polo universitario di Agrigento, per il quale il commissario del Libero Consorzio ha ribadito l'impegno già discusso anche con il governo regionale, per il mantenimento ed il rilancio".

LiveSicilia

Bilancio zoppo, Province in bilico
Due trappole per Crocetta

di Accursio Sabella
Dai liberi consorzi agli enti regionali, a Roma si deciderà il futuro di 50 mila siciliani.
PALERMO - L'ombra di una impugnativa, insieme ai dubbi sul destino del personale. Il futuro delle ex Province siciliane passerà da Roma. Ed è solo la prima delle due trappole nelle quale rischia di cadere il governo regionale. L'altra, ovviamente, è quella riguardante i 500 milioni che ancora "ballano": previsti in Finanziaria, ma mai arrivati. E così si fa sempre più concreto il rischio di tagli sanguinosi nel bilancio.
A Roma si deciderà insomma il futuro di almeno cinquantamila siciliani. Già, tanti sono quelli che lavorano nelle ex Province, precari negli enti locali, impiegati nelle società regionali. Tutte categorie che attendono l'esito di incontri e vertici. Tavoli più o meno tecnici. "Spero che il prossimo incontro non sia interlocutorio". L'auspicio dell'assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri certifica la drammaticità della situazione. Non c'è più tempo da perdere. E sul caos Province, iniziato già tre anni fa con l'annuncio del presidente della Regione, dopo strafalcioni, cambi di assessori e "bocciature" del governo nazionale, incombe una nuova impugnativa e un piano per assorbire i lavoratori in esubero.
Resta infatti un punto sul quale il governo Crocetta ha deciso di non adeguarsi all'impugnativa estiva della presidenza del Consiglio dei ministri alla legge esitata dall'Ars. Legge che il parlamento ha dovuto riscrivere, per adeguarsi, appunto, ai rilievi del governo romano. Un adeguamento che ha ignorato solo uno dei punti contestati: la coincidenza tra il sindaco del capoluogo e la nuova figura del sindaco della Città metropolitana. Una coincidenza prevista dalla legge Delrio e non dalla norma regionale. E a Roma su questo stanno discutendo. La legge siciliana, infatti, nel prevedere l'elezione del sindaco meteropolitano da parte dei sindaci della zona, prevede comunque un voto ponderato: il "peso" della preferenza sarà proporzionale alla popolazione rappresentata da ogni primo cittadino. Un meccanismo che potrebbe disinnescare, in linea teorica, una impugnativa quasi certa. Ma sulla quale, dicevamo, a Palazzo Chigi stanno ancora discutendo. Anche ragionando sugli effetti pratici di una bocciatura che costringerebbe governo e parlamento a tornare all'Ars per rimettere mano alla legge. Come se già il caos non fosse sufficiente. E in particolare sul terreno delle garanzie da offrire ai lavoratori. La nascita dei liberi consorzi, infatti, dovrebbe coincidere con lo svuotamento di alcune funzioni che erano delle ex Province e che dovrebbero passare a Regione e Comuni. E con le funzioni, dovrebbero essere trasferiti i dipendenti. Il problema è proprio qui. Perché nel frattempo, proprio i Comuni sono impegnati nell'operazione assai difficile di stabilizzare i propri 15 mila precari. Non a caso, la proroga a questi lavoratori è stata concessa proprio nell'ottica della loro stablizzazione. Insomma, questi precari chiuderebbero gli spazi per gli ex lavoratori delle Province. O viceversa. Un allarme lanciato anche dall'assessore Lanteri, che proprio in queste ore sta lavorando a una proposta da portare ai tavoli romani. Anzi, le proposte, filtra dall'assessorato alle Autonomie locali, saranno addirittura tre. Che saranno illustrate nei prossimi giorni a sindacati e parti sociali, prima di arrivare, appunto, a Palazzo Chigi.
Dove nel frattempo dovrebbero tenersi nuovi incontri per lo sblocco del mezzo miliardo assicurato a parole dal governo nazionale, ma che non ha ancora i crismi dell'ufficialità. Anzi, da quelli siamo ancora lontani. Gli incontri tenuti finora dall'assessore all'Economia Baccei e gli esponenti del governo Renzi sono stati poco più che interlocutori, o, al massimo, di "avvicinamento" verso la meta. Il prossimo è previsto per giovedì prossimo. Il problema, però, è legato al tempo. Che stringe. L'accordo infatti dovrebbe consentire lo sblocco di mezzo miliardo al momento congelato. Se non dovesse arrivare, sarebbero dimezzati decine di capitoli di bilancio. Tra cui quelli riferiti alle spese per i Comuni, le ex Province, i precari, i Pip, i Forestali, e ancora enti regionali come Esa, Irsap, Eas, i teatri siciliani e tante altre categorie a rischio. Anche in questo caso, il governo regionale sta modulando un testo che possa fungere da "base" per un disegno di legge nazionale. Che, però, dovrebbe appunto passare dalle due camere, sebbene con una procedura più snella. Ma il tempo stringe. E adesso il governo Crocetta è sospeso tra le due trappole: le Province e i conti. In entrambi i casi, in bilico sono migliaia di siciliani.

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Bivona, Giovanni Panepinto: "Buone notizie per strade e attività scolastiche"
Il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto, ed il presidente del Consiglio comunale Gaspare Bruno hanno incontrato il commissario del Libero consorzio di Agrigento, Roberto Barbieri, ed i dirigenti generali dell'Ente, Vella e Barone. Bivona,
"E' stato un incontro proficuo. Abbiamo parlato della manutenzione della Bivona-Ribera, i cui lavori per un ammontare di 900mila euro verranno appaltati a breve e del trasloco dell'istituto alberghiero nel nuovo plesso scolastico appena completato". Lo dicono il sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto, ed il presidente del Consiglio comunale Gaspare Bruno a proposito dell'incontro con il commissario del Libero consorzio di Agrigento, Roberto Barbieri, ed i dirigenti generali dell'Ente, Vella e Barone. "Abbiamo focalizzato l'attenzione sullo stato delle strade provinciali e sui problemi dei plessi scolastici della provincia - spiega Panepinto - senza dimenticare il futuro del polo universitario di Agrigento, per il quale il commissario del Libero Consorzio ha ribadito l'impegno già discusso anche con il Governo regionale, per il mantenimento ed il rilancio".


Scrivo Libero

Libero Consorzio: l'attore agrigentino Gaetano Aronica incontra gli studenti del progetto di "Alternanza Scuola-Lavoro"
Visita a sorpresa dell'attore agrigentino Gaetano Aronica all'Ufficio stampa del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. Il noto attore televisivo e cinematografico ha voluto incontrare le otto studentesse del Liceo Scientifico e Liceo delle Scienze Umane "R.Politi" di Agrigento, impegnate nel progetto "Fuoriclasse", il percorso di alternanza Scuola Lavoro che il prestigioso istituto scolastico sta svolgendo nel Settore stampa e urp dell'ex Provincia. L'attore, che in questi giorni si trova ad Agrigento per lo spettacolo "Tenerezza - Un insolito stato di grazia", in scena al Teatro Pirandello di Agrigento il prossimo venerdì 22 aprile, alle 20.30, è stato intervistato dalle studentesse che stanno curando una rubrica per la redazione del video giornale online "Agrigento Nuove Ipotesi". Diversi i temi trattati: la crisi della famiglia come istituzione, la solitudine, la vulnerabilità delle fasce più deboli della società. In particolare si è parlato di autismo e diversità; temi trattati nello spettacolo "Tenerezza". L'attore, che lo rivedremo presto in televisione con "La Catturandi" per la Rai , come si ricorderà, è stato recentemente protagonista della seconda stagione della serie tv "Il Giovane Montalbano" nell'episodio "Il ladro onesto".

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Proposta di Cimino, personale ex province in regione per fondi Ue    
L'idea sembra buona, ma dal dire al fare c'è di mezzo il mare. Anzi, la burocrazia. Il deputato regionale di Sicilia Futura, Michele Cimino, alza l'ingegno e propone che il personale delle ex province, ancora in attesa di collocazione, faccia armi e bagagli per transitare nella Regione. Potrebbe occuparsi della rendicontazione dei fondi Ue, che costituisce una spina al fianco. Il portavoce di Sicilia Futura sostiene che si tratta di una opportunità per la Regione che ha bisogno di reperire nuove professionalità. "Il personale delle ex province rappresenta una grande opportunità per l'inserimento di nuove professionalità nella burocrazia della Regione, già alla ricerca di nuove profili lavorativi", sostiene Cimino in una nota. "Ad esempio nel settore della rendicontazione dei fondi europei, nel settore strategico dell'ambiente e dei beni culturali, il personale proveniente dalle vecchie province potrebbe essere allocato con vantaggi per la pubblica amministrazione regionale. Ciò permetterebbe di superare tutti quegli inutili atti di interpello fatti dal governo regionale ma senza esiti positivi".
La Regione, in verità, si fa aiutare per adempiere a questi compiti e paga questo sostegno con denaro pubblico sonante. Gli aiuti si chiamano affiancamenti. Vengono additati ad aziende pubbliche e private, costano l'occhio della testa e utilizzano personale esterno alla Regione. Ci sono aziende che lavorano per la Regione da una vita, tanto che non si capisce più, in alcuni dipartimenti, quale sia il personale della regione e quale, invece, quello esterno. A giudicare i risultati, tuttavia, non pare che gli affiancamenti abbiano risolto i problemi dei profili professionali richiesti. La proposta di Michele Cimino potrebbe mettere in discussione la Regione "appaltata" all'esterno. Un macigno sul suo cammino.

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