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Rassegna stampa del 21 aprile 2016

Sole24ore

Mobilità dalle Province, tutte le regole per l'opzione
di Gianluca Bertagna
È tutto pronto per l'incrocio tra domanda e offerta attraverso il portale della mobilità predisposto per favorire il riassorbimento dei dipendenti in soprannumero degli enti di area vasta e della Croce Rossa Italiana. Dopo la prima fase di popolamento dei dati è giunto il momento di dare concreta risposta ai dipendenti che sono stati dichiarati in soprannumero. Il 15 aprile (si veda Il Quotidiano degli enti locali e della Pa di ieri) sono state infatti diffuse sul Portale della mobilità le istruzioni operative in capo ai lavoratori inseriti negli elenchi predisposti dalla Regioni e dalla Croce rossa italiana. Dal 18 aprile al 18 maggio attraverso alcune fasi, i dipendenti dovranno, in sintesi, provare a trovare collocazione tra i posti offerti dagli enti locali e dalle altre pubbliche amministrazioni.
I passaggi
Il meccanismo non è così immediato. Ecco le tappe principali.
Innanzitutto, ciascun dipendente degli enti di area vasta inserito negli elenchi, dovrà accreditarsi al sistema. A questo punto, dopo eventuale rettifica/integrazione alla propria scheda personale potrà visualizzare l'offerta personale secondo l'ordine di prelazione stabilito dai criteri generali di mobilità individuati all'articolo 7 del Dm del 14 settembre 2015, tenuto conto delle informazioni inserite nella propria scheda individuale:
1) Se il dipendente è comandato e l'amministrazione di comando ha selezionato il profilo del dipendente, la disponibilità sarà presentata al primo posto anche se l'amministrazione di comando è fuori provincia;
2) Se il dipendente appartiene alla polizia provinciale, al secondo posto sarà visualizzata l'offerta degli enti locali per i posti di polizia locale;
3) Se il dipendente alla data del 1° gennaio 2015 svolgeva le funzioni relative alla cura e alla gestione degli Albi provinciali degli autotrasportatori, visualizza al terzo posto i posti messi a disposizione dal ministero dei Trasporti nella provincia, nel Comune capoluogo di regione e su Roma;
4) posti disponibili presso le amministrazioni indicate dal comma 424;
5) posti disponibili presso il Ministero della giustizia;
6) posti disponibili presso le amministrazioni comma 425.
Simili criteri valgono anche per i dipendenti della Croce rossa.
Le scadenze
Entro il 18 maggio, i lavoratori potranno esprimere preferenze rispetto ai posti offerti in relazione alla funzione svolta, all'area funzionale e alla categoria di inquadramento. Possono essere espresse preferenze anche al di fuori delle funzioni svolte, che saranno prese in considerazione nel rispetto dei criteri di mobilità previsti dal decreto. I dipendenti possono esprimere preferenze, oltre che per i posti disponibili presso le amministrazioni aventi sede nel proprio ambito provinciale o metropolitano, anche per quelle aventi sede nel Comune capoluogo della relativa regione e nell'ambito territoriale di Roma Capitale.
In caso di mancata presentazione della domanda, al dipendente sarà data la possibilità di esprimere le proprie preferenze di assegnazione nella seconda fase di pubblicazione dell'offerta di mobilità. Se anche nella seconda fase non viene effettuata alcuna scelta, il lavoratore sarà ricollocato dal dipartimento della Funzione pubblica unilateralmente tenendo conto della vacanza di organico delle amministrazioni di destinazione, fermo restando l'ambito provinciale/metropolitano o, in subordine, l'ambito regionale.Di certo, i tempi, rispetto a quanto previsto dal Dm del 14 settembre 2015 si allungano.

Sicilia24h

Classificate nuove strutture ricettive in provincia di Agrigento.
Continua l'impegno del Libero Consorzio Comunale di Agrigento nella classificazione di nuove strutture ricettive nella nostra provincia. Il Settore Promozione Turistica, ai sensi della Legge Regionale n. 27/1996 che assegna questa competenza alle ex Province Regionali, e dopo i necessari sopralluoghi e verifiche tecnico-amministrative, ha classificato alcune strutture nei Comuni di Agrigento, Porto Empedocle, Favara e S.Stefano Quisquina per complessivi 41 posti letto, ad ulteriore conferma del trend positivo già evidenziato dai dati del 2015. La categoria è sempre quella dei Bed and Breakfast, che per economicità e accoglienza sembrano incontrare il favore del grande pubblico. Le relative determinazioni dirigenziali sono state trasmesse ai Comuni nei quali ricadono le nuove strutture e ai Servizi Turistici Regionali.
Le nuove strutture ricettive sono:
B&B  "Terra del Sole", ad Agrigento in via Delle Orchidee n. 4, Tre Stelle, 2 camere e 4  posti letto;
B&B  "Lerux", ad Agrigento in via Cannameli n. 11, Tre Stelle, 3 camere e 9 posti letto;
B&B  "I Due Limoni", ad Agrigento in via Venezuela n. 28, Due Stelle, 3 camere e 6 posti letto;
B&B  "Il Melograno", ad Agrigento in via Delle Viole, Tre Stelle, 1 camera e 2 posti letto;
B&B  "I Campanili", ad Agrigento in via Sferri n. 24, Tre Stelle, 2 camere e 4 posti letto;
B&B "Gocce di Sicilia", a Porto Empedocle in via Cristoforo Colombo n. 39, Tre Stelle, 2 camere e 4 posti letto;
B&B  "Agorà", ad Agrigento in via Crispi n. 31, Tre Stelle, 4 camere e 4 posti letto.
B&B "Piazza Castello", a Santo Stefano Quisquina in via Romano n. 21, Tre Stelle, 1 camera e 2 posti letto;
B&B  "Cozy", a Favara in via Belmonte n. 51, Due Stelle, 3 camere e 6 posti letto.

Scrivolibero

Palacongressi di Agrigento: avviate le procedure di consegna
Sono state avviate ieri le procedure di consegna del Palacongressi del Villaggio Mosè all'Ente Parco "Valle dei Templi". La struttura, di proprietà dell'Assessorato regionale all'Economia, viene così trasferita all'Ente Parco Valle dei Templi.
Le procedure di consegna ufficiale sono state avviate dalla Regione con la partecipazione del Comune di Agrigento quale Ente "custode" del bene. Potrà così riaprire presto l'imponente struttura agrigentina da anni chiusa e che a breve potrà tornare ad essere fruibile dopo l'approvazione dei mesi scorsi dell'art. 10 della Finanziaria regionale che ha destinato alla gestione dell'Ente Parco il Palacongressi a fronte di un 10% dei ricavi che sarà incassato dallo sbigliettamento. Il Palacongressi sotto la gestione dell'Ente Parco, che avrà l'onere di ristrutturare e mettere in sicurezza i luoghi, potrà rappresentare realmente un traino per il decollo della struttura e di conseguenza dell'intero territorio agrigentino.

Agrigentooggi

Consorzio Universitario Agrigento       
"ORA BASTA, SI GIOCHI A CARTE SCOPERTE!!!"
"Sul CUPA si continua a "giocare" una partita che nulla a che fare con la presenza dell'Università ad Agrigento, con le esigenze delle famiglie e degli Studenti e  di chi opera all'interno del CUPA, ma che - come sempre - sembra essere più attenta agli assetti di potere. Nessun pregiudizio da parte Nostra sui nomi che circolano nei corridoi, se il Presidente del CUPA si debba chiamare Minacori o Brandara, a Noi importa poco. Sin dall'inizio di questa discussione, che si trascina senza costrutto da troppo tempo, interessa molto di più capire quale ruolo si pensa di affidare a questo "polo universitario". Sia chiaro (e lo abbiamo detto) secondo noi a "guidare" il CUPA devono essere "espressioni del territorio" e non persone legate a doppio filo all'Università di Palermo ed in permanente potenziale "conflitto di interessi"!
Lo diciamo da tempo (inascoltati!) occorre sciogliere alcuni nodi fondamentali che attengo soprattutto al rapporto con l'università di Palermo ed al rapporto con il territorio e la sua economia.
Il CUPA vuole limitarsi ad essere una "sede staccata" dell'Università di Palermo?
Se deve limitarsi a questo occorre mettere le carte in tavola e fare una "operazione verità": A quanto ammontano le "tasse universitarie"?
Ed il contributo Ministeriale che arriva all'UNIPA?
E se a questo sommiamo l'intervento della Ex Provincia e della Regione (almeno fino al 2011)? A quanto arriviamo?
Noi abbiamo stimato che arriviamo intorno ai 5 milioni di euro. Per pagare cosa? Vogliamo vedere quanti e quali professori sono incardinati?
E normale che oltre a quanto pattuito nelle convenzioni, ci si debba far carico anche delle spese di vitto e alloggio?
Vogliamo vedere se, a questo prezzo, riusciamo a trovare altre Università Italiane interessate a stabilire un rapporto con Noi?
Ed ancora: ha senso mantenere ad Agrigento solo i corsi di laurea "doppione" di quelli dell'Ateneo Palermitano? O, meglio, occorrerebbe "puntare" su quello che nel territorio c'è, sulla sua economia e sviluppare attorno ad essa la capacità di fornire straordinari strumenti di ricerca e sviluppo: beni archeologici, terme, ricchezza del sottosuolo, pesca, agricoltura di qualità ecc. possono essere i "filoni" su cui innestare professionalità e percorsi di studio? Noi riteniamo di sì!
E questo persino prima di pensare ad improbabili "master" che servono a illudere qualcuno circa l'impegno profuso e che si rivelano solo ulteriori forme di finanziamento dell'università palermitana.
Su tutto questo, in tutti questi mesi, abbiamo "sfidato" la politica e le stesse istituzioni universitarie; su questo ci siamo appellati agli Studenti; su tutto questo riteniamo che occorra discutere, con l'obiettivo di RESTITUIRE CERTEZZE!
I finanziamenti della Regione, della Regione alle ex provincie, non possono essere subordinati o anteposti agli interessi ed alle poltrone; la partecipazione dei "Soci" non può essere "ballerina", oggi sì, domani no; la stessa partecipazione degli Enti Territoriali (così come quella delle grandi realtà Imprenditoriali) deve essere stabile e legata ad un interesse condiviso sulla idea di sviluppo di questo nostro territorio: senza tutto questo, al netto di questo rivoltante balletto di interessi, vi sono il calo delle iscrizioni e la morte lenta di un autentico gioiello. Sapremo essere all'altezza di questa sfida o restiamo prigionieri dei piccoli interessi di bottega? Noi non staremo a guardare! "
I Segretari Generali Provinciali
Massimo RASO - Maurizio SAIA - Gero ACQUISTO

Sicilia24h
CLASSIFICATE NUOVE STRUTTURE RICETTIVE IN PROVINCIA DI AGRIGENTO
Continua l'impegno del Libero Consorzio Comunale di Agrigento nella classificazione di nuove strutture ricettive nella nostra provincia. Il Settore Promozione Turistica, ai sensi della Legge Regionale n. 27/1996 che assegna questa competenza alle ex Province Regionali, e dopo i necessari sopralluoghi e verifiche tecnico-amministrative, ha classificato alcune strutture nei Comuni di Agrigento, Porto Empedocle, Favara e S.Stefano Quisquina per complessivi 41 posti letto, ad ulteriore conferma del trend positivo già evidenziato dai dati del 2015. La categoria è sempre quella dei Bed and Breakfast, che per economicità e accoglienza sembrano incontrare il favore del grande pubblico. Le relative determinazioni dirigenziali sono state trasmesse ai Comuni nei quali ricadono le nuove strutture e ai Servizi Turistici Regionali.Le nuove strutture ricettive sono:-         B&B  "Terra del Sole", ad Agrigento in via Delle Orchidee n. 4, Tre Stelle, 2 camere e 4  posti letto; - B&B  "Lerux", ad Agrigento in via Cannameli n. 11, Tre Stelle, 3 camere e 9 posti letto; - B&B  "I Due Limoni", ad Agrigento in via Venezuela n. 28, Due Stelle, 3 camere e 6 posti letto; - B&B  "Il Melograno", ad Agrigento in via Delle Viole, Tre Stelle, 1 camera e 2 posti letto;-         B&B  "I Campanili", ad Agrigento in via Sferri n. 24, Tre Stelle, 2 camere e 4 posti letto;-         B&B "Gocce di Sicilia", a Porto Empedocle in via Cristoforo Colombo n. 39, Tre Stelle, 2 camere e 4 posti letto; - B&B  "Agorà", ad Agrigento in via Crispi n. 31, Tre Stelle, 4 camere e 4 posti letto.-         B&B "Piazza Castello", a Santo Stefano Quisquina in via Romano n. 21, Tre Stelle, 1 camera e 2 posti letto;-         B&B  "Cozy", a Favara in via Belmonte n. 51, Due Stelle, 3 camere e 6 posti letto.

CGIL CISL UIL su Cupa Consorzio Universitario Agrigento"ORA BASTA, SI GIOCHI A CARTE SCOPERTE!!!"
"Sul CUPA si continua a "giocare" una partita che nulla a che fare con la presenza dell'Università ad Agrigento, con le esigenze delle famiglie e degli Studenti e di chi opera all'interno del CUPA, ma che - come sempre - sembra essere più attenta agli assetti di potere.Nessun pregiudizio da parte Nostra sui nomi che circolano nei corridoi, se il Presidente del CUPA si debba chiamare Minacori o Brandara, a Noi importa poco.Sin dall'inizio di questa discussione,  che si trascina senza costrutto da troppo tempo ,  interessa  molto di più capire quale ruolo si pensa di affidare a questo "polo universitario".Sia chiaro (e lo abbiamo detto) secondo noi a "guidare" il CUPA devono essere "espressioni del territorio" e non persone legate a doppio filo all'Università di Palermo ed in permanente potenziale "conflitto di interessi"!Lo diciamo da tempo (inascoltati!) occorre sciogliere alcuni nodi fondamentali che attengo soprattutto al rapporto con l'università di Palermo ed al rapporto con il territorio e la sua economia.Il CUPA vuole limitarsi ad essere una "sede staccata" dell'Università di Palermo?Se deve limitarsi a questo occorre mettere le carte in tavola e fare una "operazione verità":A quanto ammontano le "tasse universitarie"? Ed il contributo Ministeriale che arriva all'UNIPA? E se a questo sommiamo l'intervento della Ex Provincia e della Regione (almeno fino al 2011)?  A quanto arriviamo? Noi  abbiamo stimato che arriviamo  intorno ai 5 milioni di euro.Per pagare cosa? Vogliamo vedere quanti e quali professori sono incardinati?E normale che oltre a quanto pattuito nelle convenzioni, ci si debba far carico anche delle spese di vitto e alloggio?Vogliamo vedere se, a questo prezzo, riusciamo a trovare altre Università Italiane interessate a stabilire un rapporto con Noi?Ed ancora: ha senso mantenere ad Agrigento solo i corsi di laurea "doppione" di quelli dell'Ateneo Palermitano? O, meglio, occorrerebbe "puntare" su quello che nel territorio c'è, sulla sua economia e sviluppare attorno ad essa la capacità di fornire straordinari strumenti di ricerca e sviluppo: beni archeologici, terme, ricchezza del sottosuolo, pesca, agricoltura di qualità ecc. possono essere i "filoni" su cui innestare professionalità e percorsi di studio? Noi riteniamo di sì!E questo persino prima di pensare ad improbabili "master" che servono a illudere qualcuno circa l'impegno profuso e che si rivelano solo ulteriori forme di finanziamento dell'università palermitana.Su tutto questo, in tutti questi mesi, abbiamo "sfidato" la politica e le stesse istituzioni universitarie; su questo ci siamo appellati agli Studenti; su tutto questo riteniamo che occorra discutere, con l'obiettivo di RESTITUIRE CERTEZZE!I finanziamenti della Regione, della Regione alle ex provincie, non possono essere subordinati o anteposti agli interessi ed alle poltrone; la partecipazione dei "Soci" non può essere "ballerina", oggi sì, domani no; la stessa partecipazione degli Enti Territoriali (così come quella delle grandi realtà Imprenditoriali) deve essere stabile e legata ad un interesse condiviso sulla idea di sviluppo di questo nostro territorio: senza tutto questo, al netto di questo rivoltante balletto di interessi, vi sono il calo delle iscrizioni e la morte lenta di un autentico gioiello.Sapremo essere all'altezza di questa sfida o restiamo prigionieri dei piccoli interessi di bottega? Noi non staremo a guardare! "

GdSonline

UNIVERSITA'AGRIGENTO, SINDACATI: BASTA GIOCHI DI POTERE SUL CUPA di Domenico Vecchio
AGRIGENTO. «Sul Cupa si continua a "giocare" una partita che nulla a che fare con la presenza dell'Università ad Agrigento, con le esigenze delle famiglie e degli studenti e di chi opera all'interno del CUPA, ma che - come sempre - sembra essere più attenta agli assetti di potere». A denunciarlo con una nota stampa sono i Segretari Generali Provinciali di Cgil, Cisl e Uil.«Nessun pregiudizio da parte nostra sui nomi che circolano nei corridoi, se il Presidente del Cupa si debba chiamare Minacori o Brandara, a noi importa poco». Scrivono Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Acquisto.«Sin dall'inizio di questa discussione che si trascina senza costrutto da troppo tempo, - aggiungono - interessa molto di più capire quale ruolo si pensa di affidare a questo "polo universitario. Sia chiaro - si legge ancora nel comunicato a firma dei sindacalisti - che secondo noi a "guidare" il Cupa devono essere "espressioni del territorio" e non persone legate a doppio filo all'Università di Palermo ed in permanente potenziale "conflitto di interessi».

Agrigentopress
AGRIGENTO, VENERDÌ INCONTRO DEL PD SU "UNIVERSITÀ E TERRITORIO"
Si svolgerà, venerdì 22 Aprile alle ore 17.00 presso i locali della ex Chiesa di San Pietro - spazio Temenos di Via Pirandello, un incontro dal tema "UNIVERSITA' E TERRITORIO - NUOVE STRATEGIE PER IL DECENTRAMENTO".L'iniziativa sarà introdotta dalla deputata Nazionale del PD Maria Iacono e moderata dal segretario Prov.Le del PD Giuseppe Zambito e vedrà la presenza del Prof. Gianfranco Tuzzolino, della sovrintendente Caterina Greco ,del Magnifico Rettore dell'università degli studi di Palermo Fabrizio Micari ed dell'assessore all'istruzione ed alla formazione professionale Bruno Marziano.Secondo Maria Iacono "sarà , un ulteriore occasione per ribadire la centralità dell'università in questa Provincia.""Pensare, infatti ad un rilancio dell'economia, del turismo e dell'intero territorio senza un progetto che abbia al centro l'università sarebbe un fallimento collettivo.""Pur in presenza di alcune criticità finanziarie enormi," prosegue Maria Iacono, "abbiamo il dovere morale d'impegnarci per salvare il CUPA e formulare tutte le idee necessarie ad un suo maggiore consolidamento anche al di là delle tradizionali fonti di finanziamento, pensando ad esempio a nuovi strumenti, anche di natura giuridica e statutaria in grado di far fare all'Università agrigentina un vero e proprio salto di qualità, in termini di offerta didattica e di qualità formativa.""Per questi motivi ho fortemente voluto la presenza, ad Agrigento, di tutti i protagonisti di una vicenda delicata che necessita l'impegno e lo sforzo di tutti."

LA SICILIA
LETTERA APERTA DEI TRE SEGRETARI DELLA TRIPLICE: CCIL, CISL E UIL«Sul Cupa chiediamo chiarezza e trasparenza».
«Sul Cupa si continua a giocare una partita che nulla a che fare con la presenza dell'università ad Agrigento, con le esigenze delle famiglie e degli Studenti e di chi opera all'interno del Cupa, ma che — come sempre — sembra essere più attenta agli assetti di potere.E quanto dichiarano i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Aquisto.«Nessun pregiudizio da parte nostra - dicono i tre - sui nomi che circolano nei corridoi, se I Presidente del Cupa si debba chiamare Minacori o Brandara, a noi importa poco. Sia dall'inizio di questa discussione vogliamo capire quale ruolo si pensa di affidare a questo polo universitario. Sia chiaro secondo noi a "guidare" Cupa devono essere espressioni de territorio e non persone legate a doppio filo all'università di Palermo ed in permanente potenziale conflitto di interessi. Occorre sciogliere alcuni nodi fonda mentali che attengo soprattutto al rapporto con l'università di Palermo ed al rapporto con il territorio e la sua economia».Se il Cupa vuole limitarsi ad essere una sede staccata dell'Università di Palermo, per la triplice occorre mettere le carte in tavola e fare una operazione verità, per esempio a quanto ammontano le tasse universitarie e il contributo Ministeriale che arriva all'Unipa. Se a questo sommiamo l'intervento della ex Provincia e della Regione a quanto arriviamo? Noi abbiamo stimato che arriviamo in torno ai 5 milioni di euro. Per pagare cosa? Vogliamo vedere quanti e quali professori sono incardinati? E normale che oltre a quanto pattuito nelle convenzioni. ci si debba far carico anche delle spese di vitto e alloggio? Vogliamo vedere se. a questo prezzo, riusciamo a trovare altre Università Italiane interessate a stabilire un rapporto con noi? Ed ancora: ha senso mantenere ad Agrigento solo i cor si di laurea "doppione" di quelli dell'Ateneo palermitano? O, meglio, occorrerebbe "puntare" su quello the nel territorio c'è, sulla sua economia e sviluppare at torno ad essa a capacità dì fornire straordinaria strumenti di ricerca e sviluppo».
VILLAGGIO MOSE'. Sopralluogo nella struttura chiusa da anni. Confermato il problema delle infiltrazioni d'acqua. Parco al lavoro.Riapertura conoscitiva del Palacongressi.Ieri mattina primo sopralluogo nell'immobile del Villaggio Mosè destinato all'Ente parco archeologico.Palacongressi, i cancelli tornano ad aprirsi, ma solo per una visita conoscitiva.Ieri mattina, come annunciato, si intatti proceduto al primo sopralluogo dell'immobile del Villaggio Mosè al quale hanno partecipato oltre al l'amo Archeologico, a cui il bene sarà assegnato, il Comune di Agrigento, il Genio ci vile e il Demanio regionale.Sopralluogo a porte chiuse per la stampa che, comunque, pare non abbia evidenziato anomalie o criticità diverse da quelle che finora erano già note, a partire dalla presenza di acqua all'interno dei locali sotterranei nei quali è presente una pompa ad immersione per consentire — quando sarà nuovamente presente una utenza elettrica — di svuotare periodicamente i locali.La visita è durata un paio di ore circa e, adesso, le risultanze dovranno essere messe nero su bianco". Ovviamente — spiega il di rettore del Parco, l'architetto Giuseppe Parello- non c'è al momento una quantificazione effettiva dei beni Abbiamo realizzato una scaletta delle cose da fare, partendo da un verbale di consistenza del bene e un contestuale inventario di quanto ci verrà trasferito. E questo potrà essere completato entro alcuni giorni rispetto alle condizioni della struttura spiega ancora Parello -, è emerso il problema, già noto, connesso alle infiltrazioni d'acqua provenienti dal sottosuolo della struttura. Il Genio civile sta realizzando una relazione sullo stato del l'immobile e sulle misure che devono essere adottate. Ho chiesto di realizzarla per capitoli per poterci consentire di intervenire per stralci che ci possano quindi portare ad una riapertura più celere della struttura. Questo perché, evidentemente, con un immobile così grande è più semplice puntare su una riapertura per stralci, che consentirebbe comunque di consentirne l'uso in tempi più rapidi. k due emergenze, ad oggi, sono il rifacimento dell'impiantistica interna, l'impermeabilizzazione della copertura e la creazione dì pozzi di captazione a monte della struttura che possano eliminare e infiltrazioni d'acqua. Tutto, comunque dovrà passare dal 'via libera" del Demanio regionale, che della struttura rimane il proprietario. In questo quadro estremamente complesso, il Comune, attraverso il sindaco Lillo Firetto,chiede che si agisca velocemente."La consegna al Parco -spiega Firetto -è una soluzione che, tenuto conto delle condizioni economiche dei potenzi ali enti consegnatari è forse quella più opportuna. li Parco però adesso ha l'onere di fare in fretta — continua - E una struttura della quale la Re si è disinteressata per troppo tempo perla quale è adesso necessario anche pensare ad una operazione di marketing per il suo rilancio in prospettiva futura. In questa ottica ritengo sia stato utile che il Comune, abbia detto stop alla consegna all'Assessorato Beni Sturali, perché quella soluzione non dava tocchi G. SCHICCHI

FIGLI D'ERCOLE
Piano energetico e piano rifiuti sembra siano ancora in mente dei.
Allo stato dell'arte il programma dell'Ars per l'immediato e forse per i prossimi 18 mesi è un guscio vuoto. Ci si trastulla con l'esame di interventi che se pur importati sono lontani dalle tanto strombazzate riforme. L'iniziativa delle riforme è del governo. Il dibattito parlamentare può anzi deve migliorare, (può anche peggiorarle) comunque può modificarle. E' il gioco della democrazia rappresentativa nelle commissioni legislative e in Aula. In questa sede la scatola la si può e la si deve riempire se è vuota, ma non costruirla. Questo è compito del governo.Ebbene, riforme fondamentali per l'economia della Regione come il piano energetico e il piano dei rifiuti sembra siano ancora in mente dei. Se ne parla da anni, si cambiano gli assessori per divergenze politiche e strategiche col governatore, o nel quadro di mal di pancia nella maggioranza. ma sta di fatto che ancora il pargoletto non vede la luce. Ci sarà un motivo: politico? Di scelta tecnica? Certo è che si tratta di un settore molto travagliato da interessi che travolgono la politica la cui impreparazione o debolezza la rendono complice forse involontaria del malaffare.Si attiva perfino all'assurdo che la Regione chiede di commissariare se stessa per incapacità di risolvere il problema dei rifiuti. Come per la politica energetica, è in gioco la salute dei Siciliani. La nostra Isola non può essere una permanente pattumiere. Se ne fa gioco la mafia. La magistratura e a commissione regionale Antimafia hanno scoperto parecchi coperchi in varie zone della Sicilia. Il business della spazzatura è noto urbe et orbi. Che sia uno dei settori appetibili, al paio degli appalti, per gli affari dì cosa nostra non è più un mistero. Non si potrà continuare a presentarsi al cospetto della società sbandierando il vessillo dell'antimafia, fino a quando non sarà reciso il cordone ombelicale degli affari illeciti nel settore della spazzatura. come in quello dell'energia e degli appalti. Vogliamo credere nelle buone intenzioni di chi nella gestione della cosa pubblica ha il ruolo di combattere il cancro della mafia, ma sembra legittimo chiedersi quali motivi impediscano di procedere alle opportune riforme creando regole serie e realistiche.La risposta spetta alla politica e al buon senso se in politica ve ne sia ancora traccia.E vero che il piano rifiuti al pari di quello energetico è impantanato nel terreno accidentato di contrasti politici? Recentemente abbiamo rilevato che vi sarebbero contrasti strategici trail governatore e l'assessore Vania Contrafatto, entrata in giunta in quota Faraone. E si sa che a Faraone e Crocetta non c'è grande amore. Ne fa le spese la politica energetica e della spazzatura, priva di strategia. E mancando i piani i problemi non si risolvono. Sta di fatto che piano energetico e il piano dei rifiuti non è pervenuto all'Ars, la giunta di governo ancora non li ha approvati.


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