1. Contenuto della pagina
  2. Menu principale di navigazione
  3. Menu fondo pagina di navigazione
/ Rassegna stampa » 2016 » Maggio » 2 » Rassegna stampa del 30 aprile e 1 e 2 maggio 2016
 

Rassegna stampa del 30 aprile e 1 e 2 maggio 2016

30 Aprile  2016

Livesicilia

La riforma nel caos
Province, Crocetta: "Decida l'Ars"
I grillini: "Fantocci di Renzi"

di Accursio Sabella
Il governatore: "Nessuno scontro con Ardizzone". Ma la legge tornerà a Sala d'Ercole per la terza volta.

PALERMO - La bufera Province tornerà presto ad abbattersi sull'Ars. Dove quasi certamente i deputati dovranno intervenire per la terza volta su una riforma che si sta trasformando in una corsa ad ostacoli. E il clima a Sala d'Ercole non sarà dei più sereni. Sullo sfondo, uno scontro istituzionale tra i due presidenti: quello della Regione Crocetta e quello del Parlamento siciliano Ardizzone.Mentre i grillini protestano: "Ormai legiferiamo sotto dettatura di Roma".
Uno scontro, quello tra Crocetta e Ardizzone, oggi smentito dal governatore: "Sulle città metropolitane non ho nessuno scontro con il presidente dell'Ars né con Bianco o Orlando. Per ben tre volte - aggiunge Crocetta - il governo ha presentato all'Ars la norma che prevedeva che la governance delle città metropolitane fosse affidata ai sindaci dei capoluoghi. E per tre volte la norma è stata bocciata dal Parlamento con voto segreto. Quindi l'impugnativa non riguarda una scelta del governo - continua il presidente - ma del Parlamento. Prendo atto che alcuni rappresentanti di aree politiche parlamentari, che sono stati sempre contrari al fotto che il sindaco della città metropolitana coincidesse con quello del capoluogo, sono oggi disposti a discutere su quella norma per risolvere il problema col governo. Saremmo felici se tutto ciò avvenisse. Se nel Parlamento si dovesse registrare tale volontà - aggiunge Crocetta - si potrà proporre la norma e approvarla".
Insomma, il governatore, dopo aver rivendicato il successo dell'approvazione di quella norma, passa la palla (o meglio, la patata bollente) all'Ars. "Come governo - prosegue infatti Crocetta - diciamo "dura lex, sed lex", abbiamo il dovere di rispettare il Parlamento e dobbiamo avviare le città metropolitane, che rappresentano un importante strumento di crescita per la Sicilia. Se tale legge non sarà modificata, fisseremo comunque la data per le elezioni dei sindaci, perchè una questione di forma relativa alla scelta del sindaco, non può bloccare la costituzione delle città metropolitane. Per quanto riguarda il patto per le città, - conclude il governatore - la Regione ritiene corretto che a firmarlo siano i sindaci dei capoluoghi. Se qualcuno ritiene poi che esista un problema formale di rappresentanza, il documento potrebbe essere sottoscritto concretamente anche dai commissari delle città metropolitane, che hanno titolo per potervi partecipare. Tutto qua". Tutto qua, dice Crocetta. Ma il caos è totale. I lavoratori dei Liberi Consorzi sono spaventati da questo stallo. E lo stesso vale per i precari dei Comuni che temono di vedere occupati proprio dai dipendenti delle ex Province, i posti utili per la loro stabilizzazione. In mezzo, i bilanci in rosso e i mancati trasferimenti dello Stato. Ma adesso, come detto, il caos Province potrebbe tornare a Sala d'Ercole dove Ardizzone, che aveva definito "prevedibile" l'impugnativa di Roma, potrebbe riportare la norma. "Abbiamo avuto ragione - ha commentato ad esempio il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone - a non partecipare al voto finale per l'ennesima norma farsa sulle ex province siciliane, non condividendo un provvedimento a dir poco sbagliato. L'arroganza del Pd e di questa maggioranza ha infatti decretato l'ennesimo schiaffo alla Sicilia. Il presidente Ardizzone - ha aggiunto - convochi subito la capigruppo, per portare in Aula all'Ars una norma tecnica correttiva per l'allineamento alla norma nazionale ed uscire da questa vicenda, tanto paradossale quanto tragicomica".
Ma quella seduta, qualora venisse davvero convocata, sarebbe disertata da una grossa fetta del parlamento siciliano: quella rappresentata dai deputati del Movimento Cinquestelle. "Il nostro Parlamento - dice infatti la capogruppo Angela Foti - abbia uno scatto di orgoglio e rivendichi la sua autonomia. Non siamo fantocci nelle mani di Roma, la norma c'è e va difesa anche davanti alla Corte costituzionale. Non ci stiamo. Se la legge sulle città metropolitane torna in aula, - aggiunge - noi non parteciperemo ai lavori. Questo Parlamento deve recuperare un minimo di orgoglio e dignità: non possiamo continuare a legiferare sotto dettatura e sotto il ricatto del mancato trasferimento di somme che, tra l'altro, ci spettano. Ormai siamo relegati al ruolo di semplici notai che ratificano quanto imposto da Roma. Crocetta - conclude la capogruppo grillina - difenda ad oltranza la legge anche di fronte alla alla corte Costituzionale, come ieri ha dichiarato di volere fare. La legge è fatta, indietro non torniamo".

Scrivolibero.it


Protezione Civile: Libero Consorzio di Agrigento impegnato in "Giovaninfesta 2016".

Anche l'edizione 2016 di "Giovaninfesta", che si svolgerà domenica prossima 1 maggio a Caltabellotta, sarà caratterizzata dalla presenza del Libero Consorzio Comunale di Agrigento con il Gruppo di Protezione Civile e nove dipendenti dello stesso, che avrà il compito di controllare lo svolgimento della manifestazione garantendo la sicurezza e le eventuali azioni di soccorso in caso di necessità, e il Corpo di Polizia Provinciale. Il Piano di Intervento di Protezione Civile, redatto dall'Ufficio Protezione Civile di Caltabellotta in collaborazione con il Libero Consorzio, è stato approvato nel corso di una apposita conferenza di servizi convocata dal sindaco del comune montano dr. Paolo Luciano Segreto.
Previsto l'afflusso di oltre 5.000 partecipanti provenienti da tutta l'arcidiocesi agrigentina, e per i quali sono stati predisposti parcheggi per autobus e automobili. Sono invece 14 le associazioni di volontariato che hanno confermato la loro adesione, garantendo la presenza di un centinaio di volontari. Allestiti inoltre 5 cancelli e 42 chiusure con transenne, mentre l'assistenza sanitaria sarà garantita da 4 BLS (con squadre di soccorritori a piedi) e 3 ambulanze. Anche il modulo antincendio della protezione civile in dotazione al Libero Consorzio sarà disponibile per eventuali emergenze. Questo l'elenco delle associazioni di volontariato che saranno presenti domenica prossima a Caltabellotta: Croce Rossa Italiana (comitato Prov.le di Agrigento), A.V.P.C. "Fenice" Agrigento, Terre Sicane Sambuca di Sicilia, Madre Teresa di Calcutta Casteltermini, Gruppo Comunale Villafranca Sicula, Confraternita Misericordia Realmonte, A.E.O.P. sez. Porto Empedocle, A.E.O.P. sez. Ribera, Serlance Porto Empedocle, Croce d'oro Porto Empedocle, O.N.V.G.I. S. Elisabetta, A.N.F.I. sez  Agrigento protezione civile, Misericordia Favara e Misericordia S. Biagio.

Giornale di Sicilia

Il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha annunciato di volere riportare in aula la norma bocciata: ne parlerà martedì con la conferenza dei capigruppo. Ma i grillini non ci stanno.
Riccardo Vescovo
Province, Crocetta apre sull'elezione dei sindaci
Crocetta aggiusta il tiro, alleati e opposizione insistono sull'allineamento in tutto e per tutto della riforma delle ex Province alla legge Delrio mai grillini non ci stanno. Alla vigilia della visita in Sicilia del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, lo scontro fra Roma e Palermo sul tema delle ex Province tiene banco. Dopo il nuovo stop del governo, Crocetta aveva difeso la norma che prevede un'elezione di secondo livello e un complicato meccanismo di voto ponderato per la scelta dei sindaci metropolitani di Palermo, Cataniae Messina. Norma che in pratica impedisce, come avviene invece nel resto d'Italia, ai sindaci delle città capoluogo di andare a guidare le Città metropolitane. E norma che il presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone, ha annunciato di volere riportare in aula, ne parlerà martedì con la conferenza dei capigruppo. Ieri Crocetta ha ammorbidito la propria posizione mentre intorno cresceva il coro di chi vuole chiudere la partita e allinearsi con Roma. E il coro significa numeriall'Ars, voti preziosi per approvare la coincidenza del sindaco dei tre capoluoghi con quello della Città metropolitana su cui Roma insiste. Una norma che deve schivare, ancora una volta, i franchi tiratori che l'hanno già affossata tre volte con il voto segreto. Crocetta lo ricorda, tirandosi fuori da qualunque polemica «nessuno scontro con il presidente dell'Ars  Ardizzone  nè con Bianco o Orlando» dice. «Per ben tre volte - prosegue - il governo ha presentato all'Ars la norma che prevedeva che la governance delle città metropolitane fosse affidata ai sindaci dei capoluoghi. E per tre volte la norma è stata bocciata dal Parlamento con voto segreto. Prendo atto che alcuni rappresentanti di aree politiche parlamentari che sono stati sempre contrari sono oggi disposti a discutere su quella norma per risolvere il problema col governo. Saremmo felici se tutto ciò avvenisse ».Insomma si affida all'Ars ma avverte: «Se tale legge non sarà modificata, fisseremo comunque la data per le elezioni dei sindaci». L'azione di Ardizzone trova sponda nel leader del suo partito, Gianpiero D'Alia che spinge per la norma «indispensabile per cogliere le opportunità di crescita e sviluppo». «Il presidente dell'Ars - aggiunge D'Alia - ha già individuato un percorso parlamentare per superare i rilievi fatti dal governo nazionale e mi pare che correttamente anche il presidente Crocetta abbia dato la sua disponibilità. Adesso mi aspetto che le forze politiche responsabili facciano di tutto per favorire questo iter e soprattutto credo sia necessario che il Pd assuma una posizione ferma e chiara e si faccia garante di questo importante passaggio parlamentare». Il Pd appunto è il vero ago della bilancia. Il capogruppo Alice Anselmo e il vice Giovanni Panepinto, anime diverse del partito che su questo tema trova convergenza, ricordano che l'ultima volta con il voto segreto fu bocciato proprio un loro emendamento che  equiparava la Sicilia al resto d'Italia. «Martedì in conferenza dei capigruppo ribadirò quella posizione», dice Anselmo. «In linea di principio il parlamento siciliano non può sottostare ai diktat di Roma ma in questo caso è giusto chiudere questo capitolo e andare avanti», aggiunge Panepinto. Nel partito di maggioranza resta ancora qualche resistenza, tipo quella del deputato alla Camera Franco Ribaudo. «L'impugnativa non può essere un alibi per bloccare i trasferimenti» dice chiedendo che «la scelta dell'Ars venga rispettata». Ma il grosso del partito è orientato a far coincidere le figure di sindaco del capoluogo e sindaco metropolitano, non tanto per timore dell'impugnativa ma per una scelta che la maggior parte condivide. In aula bisognerà però schivare i franchi tiratori. Per approvare la norma la maggioranza può contare sul Nuovo Centrodestra. «Tre mesi fa - dice Piero Alongi - avevamo già chiesto che sindaco del capoluogo e sindaco metropolitano coincidessero. Ma non solo, proponevamo lo stesso per tutti i Liberi consorzi. Il tempo ci ha dato ragione ma oggi la nostra preoccupazione principale sono i territori e i dipendenti ». Non si metterà di traverso Sicilia Futura, pronta a votare la norma con Edy Tamajo che chiede «maggiore attenzione ai dipendenti delle ex Province e delle partecipate». La voterà Forza Italia. «Abbiamo detto subito che era un errore non adeguarsi alla Delrio - dice il capogruppo Marco Falcone - , non perchè condividiamo questa impostazione ma perchè sapevamo che questa era una norma a rischio, una forzatura. Ho proposto io stesso ad Ardizzone di portare in aula una norma tecnica correttiva». Non ci stanno però i grillini che annunciano che non parteciperanno ai lavori. «Questo Parlamento deve recuperare un minimo di orgoglio e dignità - dice il capogruppo Angela Foti - : non siamo fantocci nelle mani di Renzi, non possiamo continuare a legiferare sotto dettatura e sotto il ricatto del mancato trasferimento di somme che, tra l'altro, ci spettano». «Aderire alla legge Delrio significa piegarsi al volere romano »,dice il capogruppo di Sicilia Democratica Giovambattista Coltraro che invita Crocetta a resistere davanti alal Consulta.

GDS

Liberi consorzi e città metropolitane, Crocetta: "Al voto dopo le amministrative di giugno".

"Il governo ha inteso allinearsi alla legge nazionale, non c'è alcun conflitto nè con il parlamento regionale nè tanto meno con i sindaci»
PALERMO. «Le città metropolitane vanno avviate. Il presidente dell'Ars ha intenzione di presentare una norma, se il Parlamento non dovesse approvarla, ho l'obbligo per legge di convocare comunque le elezioni e non voglio assolutamente ritardare l'insediamento degli enti di area vasta, sulla base di una questione che riguarda solo se Leoluca Orlando, Enzo Bianco e Renato Accorinti debbano essere di diritto sindaco delle città metropolitane. Delibererò, dopo le elezioni amministrative e i ballottaggi del 19 giugno, la data delle elezioni per i Liberi consorzi e le città metropolitane di Palermo Catania e Messina». L'ha detto a Palermo il presidente della Regione Rosario Crocetta, a margine della cerimonia per ricordare Pio La Torre e Rosario Di Salvo. «Lo facciamo dopo le elezioni per permettere alle nuove amministrazioni di partecipare alle elezioni sia come soggetti attivi che passivi - ha detto Crocetta - Se nel frattempo l'Ars avrà mutato idea non ci sarà bisogno di votare per le città metropolitane; in caso contrario si voterà anche per questi enti. Coinvolgere me in questa polemica con i sindaci e con Ardizzone non è corretto.
Sono convinto che i sindaci dei comuni capoluogo partono in vantaggio e credo che saranno loro ad essere eletti. In ogni caso, il governo ha inteso allinearsi alla legge nazionale, non c'è alcun conflitto nè con il parlamento regionale nè tanto meno con i sindaci».

1 Maggio 2016

Giornale di Sicilia

Cupa. Lo scorso anno, gli iscritti al nuovo anno del polo agrigentino sono stati complessivamente 200
L'università si autopromuove
Domani incontro con gli studenti

Presenti il presidente Lucio Melazzo ed Ettore Castorina.

Il polo universitario di Agrigento incontrerà, domani, dalle 9.30 alle 13,30, in via Quartararo, 6, gli studenti frequentanti il IV e V anno delle scuole secondarie di secondo grado per illustrare l'offerta formativa attiva nella sede decentrata dell'università di Palermo. Sarà Open day. Lo scorso anno, gli iscritti al nuovo anno sono stati complessivamente 200. Circa 2.100 invece quelli complessivamente iscritti negli anni precedenti. A non aiutare, infatti, le iscrizioni delle matricole è il clima di incertezza che, sistematicamente, ogni anno si respira. Dopodomani, infatti, si terrà un incontro per stabilire quali corsi di laurea lasciare ad Agrigento e quali dismettere e per discutere dei rapporti con l'ateneo Palermitano. «Perché rispetto ai soldi che ci sono a disposizione - aveva spiegato, nei giorni scorsi, Giovanni Di Maida - abbiamo due strade possibili: o l'università abbatte i costi di compartecipazione o bisogna tagliare. L'offerta formativa va, del resto, rapportata con la situazione finanziaria». Intanto, però, domattina, sarà "Open day". Per il polo universitario di Agrigento saranno presenti il presidente Lucio Melazzo ed Ettore Castorina che è il coordinatore dei poli decentrati dell'ateneo; per il Cds in Architettura: Giuseppe De Giovanni coordinatore del CdS, Andrea Sciascia direttore del dipartimento di Architettura, Badami che è la responsabile dell'offerta formativa del dipartimento ed i docenti del corso Gianfranco Tuzzolino, Valeria Scavone, Massimo Ventimiglia ed Alessia Cilona. Per il CdS in Giurisprudenza saranno presenti Mario Ferrante e Licia Siracusa; per il CdS in Servizio sociale i docenti Gaetano Gucciardo e Roberta Di Rosa. Al polo di Agrigento continuerà ad essere attivo anche per il prossimo anno accademico il corso di laurea magistrale in Archeologia. Durante l'Open day, Rosanna Zaffuto del centro orientamento e tutorato, Mirella Scimé e Giuseppe Castronovo della segreteria studenti di Agrigento forniranno le informazioni necessarie per accedere ai percorsi universitari: dalle modalità di iscrizione alle prove di accesso. Marco Midulla, responsabile dell'ufficio Ersu, con i suoi collaboratori informeranno gli studenti sulle modalità di accesso alle borse di studio e sui servizi offerti. (*CR*)


2 maggio 2016

LiveSicilia

Crocetta chi? I dolori del presidente
di Salvo Toscano
Le Province, i rifiuti, la visita di Renzi: il governatore sempre più ai margini cerca di battere un colpo.

Le luci di Palazzo d'Orleans sono ancora accese. C'è qualcuno dentro anche se i più fanno ormai finta che non ci sia più nessuno. Nel lungo tramonto di questa sterile legislatura, il presidente della Regione Rosario Crocetta finisce sempre più ai margini della scena. Un supplizio che certo pesa all'uomo che ha dimostrato in tutti i modi di apprezzare i riflettori puntati su di sé. Ma oggi, in questo strascico di legislatura che porterà alle prossime regionali, il ruolo del governatore diventa sempre più marginale, quasi invisibile. Sottoposto alla duplice tutela, quella dei partiti che hanno preso in mano le redini dopo l'ultimo rimpasto, e quella di Roma che si fa forte del mix letale tra le sofferenze finanziarie della Regione e la sua inefficienza per imporre commissariamenti e supplenze, Crocetta è costretto a ingoiare quotidiani bocconi amari.
Gli ultimi due capitoli, freschi freschi, riguardano la tormentata vicenda delle ex Province e la visita di Matteo Renzi. "È ormai chiaro ed evidente, comunque, che d'ora in avanti che i rapporti con il Governo nazionale non potranno più essere lasciati alla discrezionalità del governo regionale", commentava tranchant il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone nell'apprendere la notizia del nuovo rischio impugnativa per la riforma delle città metropolitane. Rischio dettato dalla scelta siciliana di discostarsi dalla riforma Delrio - per un dispetto a Orlando, malignò qualcuno - nella parte che prevede che il sindaco del comune capoluogo sia anche a capo della città metropolitana. Venerdì, dopo essersi beccato gli improperi dei sindacati, Crocetta, che fino al giorno prima sembrava volersi ancora impuntare sulla norma, è intervenuto per buttare acqua sul fuoco, imputando al Parlamento e non al governo la paternità della norma impugnata: "Se nel Parlamento si dovesse registrare tale volontà si potrà proporre la norma e approvarla", ha detto il governatore. Si cambi pure, affari del Parlamento. Che ormai vuole farla finita con questo pasticcio.
C'è poi la storia della visita di Matteo Renzi, venuto a firmare i patti per Palermo e Catania con i rispettivi sindaci. Lasciando nell'ombra il governatore, che era dovuto volare a Roma per firmare in sordina, in una riunione in cui Renzi non si era nemmeno visto, il patto per la Sicilia. Circostanza che secondo la ricostruzione di Repubblica avrebbe indispettito parecchio il presidente con tanto di rimostranze a Palazzo Chigi. L'eterno rivale Davide Faraone ha schivato la polemica per non guastare il cima di festa della passerella renziana. Rimandando ai prossimi giorni la contesa con il governatore su un altro spinoso dossier, quello dei rifiuti, sul quale Crocetta ha cercato di uscire dall'invisibilità mettendosi di traverso ai piani romani sul commissariamento, battendo i pugni sul tavolo in un incontro nella Capitale in cui ha affermato che non c'è necessità di poteri speciali sulla gestione e sulle discariche. La pazienza del governo nazionale sul punto dovrebbe esaurirsi nelle prossime ore. Quando scopriremo se il braccio di ferro avrà lo stesso epilogo a tarallucci e vino di quello appena accennato sulle ex Province. E cioè, parafrasando il premier: Crocetta chi?


agrigentoweb
Protezione Civile: Libero Consorzio impegnato in "Giovaninfesta 2016"

Anche l'edizione 2016 di "Giovaninfesta", che si svolgerà domenica prossima 1 maggio a Caltabellotta, sarà caratterizzata dalla presenza del Libero Consorzio Comunale di Agrigento con il Gruppo di Protezione Civile e nove dipendenti dello stesso, che avrà il compito di controllare lo svolgimento della manifestazione garantendo la sicurezza e le eventuali azioni di soccorso in caso di necessità, e il Corpo di Polizia Provinciale. Il Piano di Intervento di Protezione Civile, redatto dall'Ufficio Protezione Civile di Caltabellotta in collaborazione con il Libero Consorzio, è stato approvato nel corso di una apposita conferenza di servizi convocata dal sindaco del comune montano dr. Paolo Luciano Segreto. Previsto l'afflusso di oltre 5.000 partecipanti provenienti da tutta l'arcidiocesi agrigentina, e per i quali sono stati predisposti parcheggi per autobus e automobili. Sono invece 14 le associazioni di volontariato che hanno confermato la loro adesione, garantendo la presenza di un centinaio di volontari.
Allestiti inoltre 5 cancelli e 42 chiusure con transenne, mentre l'assistenza sanitaria sarà garantita da 4 BLS (con squadre di soccorritori a piedi) e 3 ambulanze. Anche il modulo antincendio della protezione civile in dotazione al Libero Consorzio sarà disponibile per eventuali emergenze.
Questo l'elenco delle associazioni di volontariato che saranno presenti domenica prossima a Caltabellotta: Croce Rossa Italiana (comitato Prov.le di Agrigento), A.V.P.C. "Fenice" Agrigento, Terre Sicane Sambuca di Sicilia, Madre Teresa di Calcutta Casteltermini, Gruppo Comunale Villafranca Sicula, Confraternita Misericordia Realmonte, A.E.O.P. sez. Porto Empedocle, A.E.O.P. sez. Ribera, Serlance Porto Empedocle, Croce d'oro Porto Empedocle, O.N.V.G.I. S. Elisabetta, A.N.F.I. sez Agrigento protezione civile, Misericordia Favara e Misericordia S. Biagio

LA SICILIA

CONSORZIO UNIVERSITARIO DI AGRIGENTO SENZA PACE
Tira aria di scontro istituzionale tra i soci.


Consorzio universitario di Agrigento, siamo allo "scontro istituzionale" tra i soci. Tutto, ovviamente, ben lontano dalla luce del sole e, soprattutto, dai microfoni dei cronisti, ai quali anzi bisogna manifestare, per l'ennesima volta, serenità. Così il prossimo 2 maggio il Cupa svolgerà nei locali di via Quartararo una giornata di orientamento, un "Open-Day che serve a mostrare a studenti e famiglie le risorse di cui università agrigentina è a disposizione.
Peccato che, però, il piano dell'offerta formativa, ovvero l'elenco dei corsi che saranno attivati per il prossimo anno non esiste, tanto che per il 3 maggio è stata convocata un'assemblea urgente per deliberare proprio sul piano 2016/2017 e sui 'rapporti con l'ateneo Palermitano". Un'assemblea, quella di martedì, che è comunque destinata a non riunirsi per mancanza, ancora una volta, del numero legale. La vera riunione dovrebbe svolgersi invece il prossimo 6 maggio, e in quella sede, pare, si dovrebbe concretizzare il ritorno tra i soci di libero consorzio e Camera di Commercio, Il condizionale, ancora una volta è però purtroppo d'obbligo, dato che l'ex Provincia — sotto la guida commissariale della Regione — pare intenzionata a proporre una modifica statutaria Spetto alla tipologia di contribuzione prevista: l'immobile oggi sede del Consorzio invece dei circa ottocentomila euro previsti. Una possibilità di cui si era a lungo discusso ma che non aveva trovato l'avallo degli altri soci, in primis il Comune di Agrigento, che anzi sosterrebbe di essere il legittimo proprietario della struttura, concessa in uso alla Provincia diversi anni fa. Anche in questo caso il passo avanti di un socio non era stato concordato con l'altro e la conseguenza potrebbe essere un mix estremamente dannoso per il futuro del Consorzio universitario. Qualora si riuscisse comunque a trovare una sintesi, il 6 maggio sarebbe anche occasione per il rinnovo del Consiglio di amministrazione del Cupa. Riconfermati, pare, in quota Comune e Camera di Commercio, Paolo Minacori e Giovanni Di Maida. Due invece i nomi che dovrebbe esprimere l'ex Provincia, sui quali al momento però c'è il più stretto riserbo.

GIOACCHINO SCHICCHI


LA NORMA IMPUGNATA SULLE CITTÀ METROPOLITANE
Crocetta: «Non c'è nessuno scontro con Ardizzone»
PALERMO. «Sulle città metropolitane non ho nessuno sconto con il presidente dell'Ars Ardizzone né con Bianco o Orlando». li presidente della Regione, Rosario Crocetta. allontana da sè ogni ipotesi che lo vorrebbe ai ferri cor ti con Ardizzone e i sindaci di Catania e Palermo sulla legge per l'elezione dei sindaci metropolitani.
«Per ben tre volte - ha aggiunto Crocetta- il governo ha presentato all'Ars la norma che prevedeva che la governance delle città metropolitane fosse affidata ai sindaci dei capoluoghi E per tre volte la norma è stata bocciata dal Parlamento con voto segreto. Quindi. l'impugnativa non riguarda una scelta del governo, ma del Parlamento. Prendo atto che alcuni rappresentanti di aree politiche, che sono stati sempre contrari al fatto che il sindaco della città metropolitana; coincidesse con quello del capoluogo, sono oggi disposti a discutere su quella norma per risolvere il problema col governo. Saremmo felici se tutto ciò avvenisse Se ne Parlamento si dovesse registrare tale volontà si potrà proporre la norma e approvarla. Come governp diciamo "dura lex, sed lex"."
In ogni caso, le elezioni di secondo grado saranno comunque convocate per non frenare l'istituzione delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi comunali.
Per il presidente della commissione bicamerale per le questioni regionali, Gianpiero d'Alia, "la definizione di una governance della città metropolitane coerente con la normativa nazionale ed il quadro europeo è indispensabile per cogliere le opportunità di crescita e sviluppo offerte dal Masterplane e dai patti per Palermo e Catania.
Il presidente dell'Ars ha già individuato un percorso parlamentare per superare i rilievi fatti dal Governo nazionale e mi pare che correttamente anche il presidente Crocetta abbia dato la sua disponibilità". Infine, per un ex fedelissimo di Crocetta, Marco Forzose, tornato nell'Udc, "bisogna mettere un punto fermo alla vicenda".
L.M.

1 maggio

LA SICILIA

RACALMUTO
Sui lavori all'Ipia Marconi parla l'avvocato di Barone.

GROTTE. In seguito alla polemica della scuola Ipia "Marconi di Grotte, i cui lavori di ristrutturazione sono terminati nel dicembre 2015, mentre 34 alunni sono ancora costretti a fare lezione in un centro di proprietà della chiesa in via Soldato Carbone, arrivano le precisazioni dell'avvocato Salvatore Tirinnocchi, legale dell'ingegner Bernardo Barone, il funzionario dell'ex Provincia, oggi Consorzio. "La burocrazia nelle opere pubbliche è molto farraginosa — spiega l'avvocato Tirinnocchi - L'ingegnere Barone è arrivato all'edilizia scolastica nel settembre 2015. quando i cantiere era in corso e quando i ragazzi si trovavano già nel locale di via Sol dato Carbone. L'opera è stata completata il due gennaio 2015 la constatazione del completamento è arrivata 1119 gennaio in seguito sono stati acquisiti i certificati di conformità degli impianti". Dopo una serie di lungaggini burocratiche il 4 aprile 2016 è stato disposto il collaudo finale, con la nomina del collaudatore che non ha ancora rilasciato il certificato finale per consentire ai ragazzi di ritornare nella scuola. Non appena arriva il certificato di collaudo — spiega ancora l'avvocato — l'ingegnere Baro ne procederà alla consegna. Purtroppo questa è la farragine dei lavori pubblici, ma l'ingegnere Barone non può far nulla se non è ancora arrivato il certificato di collaudo»A denunciare la condizione dei ragazzi e i ritardi nell'opera di consegna era stato nei giorni scorsi il professore Salvatore Petrotto, ex sindaco di Racalmuto, il quale si dice costretto a fare lezione in una stanza di 16 metri quadrati. Il timore del professore era legato anche al fatto che i locali, oggi in disuso, potrebbero essere vandalizzati nei prossimi mesi in quanto manca l'impianto di videosorveglianza.
ALAN DAVID SCIFO

RIBERA
Il sottosegretario Davide Faraone domani sarà in visita al "Toscanini".

RIBERA. Sarà a Ribera per disegnare il futuro prossimo del conservatorio musicale Arturo Toscanini il sottosegretario di Stato Davide Faraone. Lo hanno reso contemporaneamente la direttrice dell'istituto di via Roma e il sindaco Carmelo Pace.
Domani, alle 15,30 sarà ricevuto dalle autorità istituzionali presso la sala dei sindaci del palazzo di città il sottosegretario di Stato a ministero dell'Università e Ricerca. Subito dopo presso l'Auditorium dell'istituto superiore di studi musicali "Toscanini" si terrà una conferenza stampa alla presenza del presidente dell'lstituto Giuseppe Tortorici e del direttore dell'istituto Mariangela Longo, artefici di una battaglia per la sopravvivenza del conservatorio che avanti a marce forzate dall'inizio dell'anno scolastico. Alla riunione parteciperanno il prefetto di Agrigento Diomede, il senatore Bocchino, presidente della 7" commissione cultura diversi deputati e senatori della Repubblica onorevoli della Regione Siciliana, il sindaco di Ribera Pace, diversi sindaci agrigentini, tutti interessati al mantenimento dell'istituto che ha ben 25 annidi vita.
Lo scopo della visita del sottosegretario di Stato — ci dice la professoressa Longo — sarà quello di fare il punto della situazione che riguarda la stata una zio- ne non solo della nostra scuola, ma a che quella delle alti 18 istituzioni nazionali, in diverse regioni, che aspettano il provvedimento legislativo che dia certezze finanziarie alla sopravvivenza e al mantenimento degli istituti musicali pareggiati che sono stati alle dipendenze economiche delle ex Province regionali, oggi soppresse. Si parlerà anche della situazione didattica e della produzione dell'istituto i cui studenti sono stati impegnati in questi mesi in tante attività musicali esterne.
A conclusione degli interventi, è previsto un momento musicale con la partecipazione di alcuni giovani studenti "virtuosi "dell'istituto "Toscanini".
ENZO MINIO


Valuta questo sito: RISPONDI AL QUESTIONARIO