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rassegna stampa del 7, 8 e 9 maggio 2016

9 maggio

ILFATTOQUOTIDIANO.IT
Riforma delle province. Si adotta la Delrio.
Giuseppe Pipitone
Sembrava una riforma come le altre, semplice, rapida e indolore, di breve e facile attuazione. Ma siccome in Sicilia può sempre accadere tutto eil suo contrario, ecco che l'abolizione delle province sull'isola è diventata una vera via crucis. Autore di una legge che trasformava gli enti intermedi in liberi consorzi tra comuni, il governatore Rosario Crocetta si è dovuto arrendere prima all'Assemblea regionale siciliana, che a colpi di voto segreto ha affossato la riforma, e poi a Palazzo Chigi, che nell'autunno scorso l'ha impugnata. A quel punto,con 180 milioni di euro di debiti che pesano sulle casse delle ex province mai trasformate definitivamente in liberi consorzi, il Parlamento regionale siciliano ha deciso d'imboccare la via più breve: cestinare la norma Crocetta erecepire la legge varata dal ministro Graziano Delrio nel resto d'Italia. Tutto risolto dunque? Ma neanche per idea. Perché in Sicilia non è possibile nemmeno copiare una norma nazionale, senza finire impantanati in qualche clamoroso paradosso. Ecco dunque che alla fine di marzo l'Ars varava una forma riveduta ecorretta della legge Delrio: mentre nel resto d'Italia i sindaci delle città capoluogo sono indicati come sindaci delle aree metropolitane, in Sicilia quell'automatismo veniva clamorosamente cancellato. Il motivo? Una sorta di sgarbo nei confronti di Leoluca Orlando ed Enzo Bianco, entrambi possibili pretendenti alla poltrona di governatore per il dopo Crocetta: i primi cittadini di Palermo e Catania, quindi, per diventare sindaci delle rispettive aree metropolitane avrebbero dovuto misurarsi con i colleghi dei minuscoli comuni limitrofi. E siccome le elezioni sono state fissate per lafine del 2016, ecco che la situazione è immediatamente precipitata. La settimana scorsa, alla vigilia della visita siciliana di Matteo Renzi, Palazzo Chigi aveva dato l'allerta: come fa ilpremier a firmare con Bianco e Orlando accordi milionari per le aree metropolitane di Catania e Palermo, se ufficialmente i due primi cittadini rappresentano solo i rispettivi comuni? Non avrebbe potuto, se qualcuno non avesse alla fine messo una pezza sull'imbarazzante pasticcio: i due sindaci, infatti, hanno firmato l'accordo con Renzi in qualità di "autorità urbane". E visto che nel frattempo il governo centrale è tornato a minacciare una nuova impugnativa della riforma, l'Ars ha deciso di fare marcia indietro: abbiamo scherzato, recepiamo interamente la legge Delrio. "Il Pd aveva presentato un emendamento che prevedeva la coincidenza fra sindaco del capoluogo e sindaco metropolitano, ma quella proposta è statabocciata con voto segreto: per quel che ci riguarda la nostra posizione resta immutata. Adesso, anche alla luce delle osservazioni del governo nazionale, crediamo che l'aula debba esprimersi inmaniera definitiva ed alla luce del sole: ognuno si assuma la propria responsabilità", annuncia in pompa magna Alice Anselmo, capogruppo dei dem all'Ars. Tradotto: è solo Crocetta ad opporsi all'automatismo tra sindaco del capoluogo e sindaco metropolitano, non certo il Pd, che sarebbe poi il maggiore partito di governo. Grazie ad un emendamento inserito nello stralcio della legge finanziaria appena approdata all'Ars (la cui discussione é stata, però, rinviata a martedì dopo l'ennesimo rinvio dovuto al rischio sempre attuale dei franchi tiratori), la Sicilia dovrebbe dunque riuscire ad uccidere finalmente le sue province: e pazienza se per copiare una norma nazionale siano dovuti trascorrere più di tre anni. Era il marzo del 2013 quando Crocetta annunciava fiero ai microfoni di Massimo Giletti:"Saremo i primi ad abolire le province". Una profezia al contrario: e infatti, oggi, la Sicilia è praticamente l'ultima regione a cancellare i tanto odiati enti intermedi.

Giornale di Sicilia

7 maggio 2016

Sindacato. Gli autobus con i lavoratori della provincia, partiranno in mattinata per il capoluogo siciliano
Cgil: «Troppe le vertenze aperte»
Oggi iniziativa di protesta a Palermo
«Oggi a Palermo ci sarà anche la rabbia degli agrigentini preoccupati per l'andazzo che hanno preso molte vertenze aperte che riguardano il territorio ». Lo dice il segretario generale della Cgil Massimo Raso contestualmente alla manifestazione regionale in programma oggi nel capoluogo siciliano organizzata per protestare contro alcune scelte dle governo regionale e l'immobilismo della classe politica. «Nella piattaforma regionale unitaria di Cgil, Cisl e Uil - - aggiunge Massimo Raso - ci sono le emergenze e le priorità che vanno dalla crescita industriale al ripristino degli ammortizzatori in deroga, dalla stabilizzazione dei precari alle garanzie per i lavoratori delle ex province sino alla valorizzazione della pubblica amministrazione. Al Governo della Regione chiediamo inoltre l'utilizzo dei Fondi europei il rilancio dell'agricoltura, della forestazione e dei Consorzi di bonifica. E ancora, il mantenimento dell'occupazione nei call center al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi sociosanitari ». I pulman che porteranno gli agrigentini a Palermo partiranno di buon'ora con tanto di cartelli e striscioni. «Noi agrigentini - continua Raso - a queste già forti motivazioni porteremo le nostre priorità, le stesse che abbiamo gridato il 31 ottobre nella manifestazione ad Agrigento e che abbiamo ripetuto lo scorso Primo Maggio a Raffadali. Dobbiamo chiudere questa vergognosa pagina delle Terme di Sciacca, dire parole definitive sul futuro della Italkali e delle aree industriali, sbloccare l'edilizia pubblica e privata con particolare riferimento alle infrastrutture, al recupero dei centri storici (ad Agrigento chiudere l'annosa questione cattedrale, alla vivibilità delle città. Chiediamo di avere una politica per salvaguardare la pesca e per rilanciare la portualità delle Marinerie di Sciacca, Licata e Porto Empedocle e investire sui beni culturali e sulla cultura, la valle dei templi ed il resto delle bellezze storiche e ambientali, i percorsi eno-gastronomici, il rilancio del turismo. Sul Cupa siamo davvero preoccupati e siamo convinti che occorra abbattere il peso opprimente delle bollette di acqua e rifiuti tornando ad una gestione oculata di questi servizi, liberandoci definitivamente della gestione di Girgenti Acque». 

8 maggio 2016

Consorzio universitario. Settimana decisiva per le sorti del Polo: giovedì incontro degli studenti e dei dipendenti. Il giorno dopo riunione dell'assemblea dei soci
Cupa a perdere. Lettera al presidente Mattarella: «La soppressione dei corsi di studio in Architettura, Archeologia, Beni Culturali, Giurisprudenza e Servizio Sociale, metterebbe a rischio il futuro di 1.500 iscritti»
Paolo Picone

Settimana decisiva per le sorti del Cupa, il consorzio universitario agrigentino. Sono due gli appuntamenti, molto delicati ed importanti, che si svolgeranno nei prossimi giorni e saranno sicuramente determinanti per il futuro della sede staccata dell'ateneo di Palermo. Giovedì 12 maggio infatti è prevista un'assemblea degli studenti e dei dipendenti del Cupa, mentre l'indomani, venerdì 13 maggio alle 10, la presidente Maria Immordino ha convocato l'assemblea ordinaria dei soci. Ed alla vigilia di questi due importanti appuntamenti, i rappresentanti degli studenti dei Corsi di studio in Architettura, Archeologia, Beni Culturali, Giurisprudenza e Servizio Sociale e gli studenti tutti del Polo Universitario di Agrigento hanno scritto una lettera aperta indirizzata a tutti gli "attori" istituzionali che sono parte attiva nelle decisioni da adottare. «Vista la situazione precaria in cui versa il Polo Universitario di Agrigento -si legge nella lettera inviata anche al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ed al ministro dell'Istruzione, università e ricerca Stefania Giannini - i rappresentanti degli studenti tutti fanno presente alle istituzioni che la possibile riduzione o ancora peggio la soppressione dell'offerta formativa oggi presente con i corsi di studio in Architettura, Archeologia, Beni Culturali, Giurisprudenza e Servizio Sociale, metterebbe a rischio il futuro accademico, culturale , lavorativo e socio-economico di più di millecinquecento studenti. Gli studenti quindi esortano il Rettore ad un dialogo collaborativo, anche alla luce delle sue affermazioni riportate durante la campagna elettorale aveva dichiarato : «Per me le sedi decentrate costituiscono una opportunità, non un problema». Dal nostro punto di vista vogliamo collaborare con le altre istituzioni per condividere un percorso di crescita del territorio», sicuri anche dei buoni propositi nei riguardi dell'importante corso di Laurea Magistrale in Architettura presente nel territorio e non menzionato. Gli studenti esortano fermamente i soci ordinari del Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento alla più sollecita attività decisoria, in quanto «non è più possibile sostenere il "teatrino", protrattosi per mesi, della mancata costituzione per assenza del numero legale, sistematicamente adottato. Risulta impossibile quantificare i gravi danni che deriverebbero da una eventuale chiusura anche se momentanea o dal trasferimento dei corsi presso altre sedi. Sono note a tutti le conseguenze dannose, già prodotte, da anni di precarietà e incertezza, le quali hanno condotto il Polo Didattico in una spirale recessiva di calo delle iscrizioni. Ulteriore invito è rivolto agli Organi Universitari (Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione) affinché concedano necessaria proroga della decisione sull'attivazione dell'offerta formativa presso la Sede Distaccata di Agrigento per l'anno accademico 2016/2017, di modo che la suddetta decisione sia successiva all'instaurazione della nuova Governance del Cupa». (*PAPI*)

9 maggio 2016

Manifestazioni. La mostra di 40 giorni quest'anno sarà prorogata fino al 5 giugno. In centomila sono arrivati nel piccolo centro per ammirare queste creazioni
San Biagio Platani, il 30 per cento di visite in più per gli Archi di Pasqua
SAN BIAGIO PLATANI

In 40 giorni sono stati circa 100 mila i turisti che hanno visitato, e sono rimasti ammaliati - rivivendo l'antica tradizione che vede contrapposti i «Madunara» e i «Signurara » - gli Archi di Pasqua di San Biagio Platani. Il trenta per cento in più rispetto allo scorso anno. Un boom di visitatori e di consensi che ha fatto sì che l'amministrazione comunale, con in testa il sindaco Santino Sabella, decidesse per una proroga. Sugli Archi di Pasqua il sipario avrebbe dovuto infatti calare sabato. La proroga consentirà di poterli ammirare fino al prossimo 5 giugno. «La festa continua...», ha fatto scrivere il sindaco di San Biagio Platani in un manifesto. Arte, cultura, folclore continueranno a popolare il paese.
«Una scelta - spiega Sabella - fatta per soddisfare le numerose richieste da parte dei tour operator ed associazioni, ma anche per favorire le continue visite dei turisti occasionali. Per quest'altro mese, prevediamo - ha aggiunto il sindaco di San Biagio - altri 30 mila visitatori circa. Sono stati gli stessi tour operator ad invitarci a prolungare la manifestazione ».

Sabato - 7 maggio

Agrigentoweb

IISS "Fermi" di Aragona, studenti incontrano il Presidente della Repubblica
Giovedì 5 maggio, una delegazione dell'I.I.S.S. "E. Fermi" di Aragona, guidata dalla Dirigente Scolastica, Elisa Casalicchio ha incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Essersi distinti nella realizzazione di un progetto di grande rilievo sulla legalità dal titolo "Prevenzione della corruzione "2.0" Andare oltre l'adempimento, in sinergia con il Comune di Aragona e con il Prefetto di Agrigento e, per questo, meritarsi l'invito al Palazzo del Quirinale.
Ebbene, il "Fermi" è stato tra i cinque Istituti "meritevoli", che ha avuto questa opportunità, con orgoglio e soddisfazione della Dirigente, del personale docente e non docente, ma ancora di più degli alunni che, entusiasti, non si sono fatti perdere l'occasione di vivere un'esperienza indimenticabile.
Un'esperienza memorabile, unica e, probabilmente, irripetibile, che rimarrà nel "baule" dei loro ricordi, concretizzata grazie alla scuola che frequentano, perché la scuola, oggi, non è solo far didattica; è un'agenzia sociale aperta al territorio e a tutte quelle iniziative che contribuiscono alla crescita umana e civile degli studenti.
"Essere stati invitati al Quirinale costituisce davvero un'emozione unica - ha dichiarato la Dirigente Scolastica -. Quella di giovedì scorso è stata una giornata speciale, di quelle da non dimenticare, per il nostro Istituto. È motivo di grande soddisfazione per tutta la comunità scolastica aver ricevuto un ambito riconoscimento, a testimonianza della bontà della nostra proposta educativa".
Un grande onore per gli studenti del Fermi che un domani potranno sempre dire "Noi c'eravamo".
"Noi alunni - ha dichiarato Salvatore Cappello della 5^ A Ch. - ci siamo sentiti onorati di visitare il Quirinale ed incontrare il Presidente e orgogliosi di aver dato voce alla nostra Scuola. Non capita spesso di vivere un momento così".
Accompagnati da una guida, hanno potuto ammirare le meravigliose sale di questo importante palazzo ai cui decori hanno lavorato insigni artisti, immergendosi nella grande storia della Nazione, presente in quel luogo, di cui hanno percepito la preziosità e la grande importanza per gli italiani.
In un clima di grande emozione e partecipazione, i ragazzi hanno rivolto alcune domande alle quali il Presidente ha risposto con grande disponibilità ed attenzione. Un incontro molto cordiale, che servirà sicuramente per il loro futuro di uomini e donne.
Un'esperienza che pone l'attenzione sulle iniziative dell'Istituto per promuovere le capacità degli alunni più meritevoli.

INFOAGRIGENTO

Lettera aperta degli Studenti del Cupa alle Istituzioni: "Basta Teatrino".

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta degli studenti del Polo Universitario di Agrigento rivolta agli Organi Universitari e alle Istituzioni.

"Vista la situazione precaria in cui versa il Polo Universitario di Agrigento, i rappresentanti degli studenti tutti fanno presente alle istituzioni che la possibile riduzione o ancora peggio la soppressione dell' offerta formativa oggi presente con i corsi di studio in Architettura, Archeologia, Beni Culturali, Giurisprudenza e Servizio Sociale, metterebbe a rischio il futuro accademico, culturale , lavorativo e socio-economico di più di millecinquecento studenti.
Gli studenti quindi esortano il Magnifico Rettore ad un dialogo collaborativo, anche alla luce delle sue affermazioni riportate durante la campagna elettorale nella quale dichiarò : " Per me le sedi decentrate costituiscono una opportunità, non un problema " ed in oltre "Ci sono due aspetti fondamentali. Innanzitutto il ruolo culturale e sociale: e questo evidentemente non deve essere fatto solo su Palermo ma sulle altre sedi. C'è poi un aspetto, ovvero la presenza di alcune specificità che per noi sono fondamentali: quando uno pensa ad Agrigento pensa subito ad Archeologia o Beni culturali" e rispondendo alla domanda sul fenomeno migratorio aggiunse "Anche, e infatti esiste già Servizio sociale e comunque sul fronte di Giurisprudenza declinare gli studi in quella direzione può essere importante. Dal nostro punto di vista vogliamo collaborare con le altre istituzioni per condividere un percorso di crescita del territorio", sicuri anche dei buoni propositi nei riguardi dell'importante corso di Laurea Magistrale in Architettura presente nel territorio e non menzionato.
Gli studenti esortano fermamente i Soci ordinari del Consorzio Universitario della Provincia di Agrigento alla più sollecita attività decisoria, in quanto non è più possibile sostenere il "teatrino", protrattosi per mesi, della mancata costituzione per assenza del numero legale, sistematicamente adottato.
Risulta impossibile quantificare i gravi danni che deriverebbero da una eventuale chiusura anche se momentanea o dal trasferimento dei corsi presso altre sedi. Sono note a tutti le conseguenze dannose, già prodotte, da anni di precarietà e incertezza, le quali hanno condotto il Polo Didattico in una spirale recessiva di calo delle iscrizioni. Studenti, professori e lavoratori hanno collaborato per il futuro degli stessi corsi di Laurea attraverso eventi come l'open day, manifestazioni di cittadinanza attiva quali cortei, lettere di sensibilizzazione, momenti di raccolta religiosa.
In tal senso gli studenti chiedono di garantire una sostenibilità di lungo termine della realtà universitaria di Agrigento, attraverso la creazione di un tavolo tecnico-programmatico. Ulteriore invito è rivolto agli Organi Universitari (Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione) affinché concedano necessaria proroga della decisione sull' attivazione dell'offerta formativa presso la Sede Distaccata di Agrigento per l'anno accademico 2016/2017, di modo che la suddetta decisione sia successiva all'instaurazione della nuova Governance del Cupa prevista per il giorno 13 del corrente mese.
I rappresentanti degli studenti dei Corsi di studio in Architettura, Archeologia, Beni Culturali, Giurisprudenza e Servizio Sociale e gli studenti tutti del Polo Universitario di Agrigento".

Cupa a rischio chiusura, il 12 Maggio Assemblea degli studenti e dei lavoratori

A seguito della gravissima situazione che sta attraversando il Polo universitario di Agrigento è prevista per giorno 12 Maggio una Assemblea tra lavoratori e studenti dello stesso Polo al fine di fare chiarezza sui problemi riguardanti la sua possibile e paventata chiusura. L'assemblea, che avrà luogo presso l'aula Luca Crescente dalle ore 10.00 alle ore 13.00, ha altresì lo scopo di riunire tutte le forze in campo in vista delle importanti decisioni che verranno prese nei prossimi giorni con riguardo all'attivazione o meno dei Corsi di Giurisprudenza, Architettura e Servizi Sociali per il 2016/2017. Tutti gli studenti e tutta la cittadinanza sono invitati a partecipare.

LA SICILIA

Il. FATTO. Intervista al neopresidente dell'Assemblea territoriale per la gestione pubblica del servizio idrico in provincia.
VINCENZO LOTÀ GETTA ACQUA SUL FUOCO.

Il giorno dopo l'elezione alla guida dell'Ati il sindaco di Menti cerca il dialogo con i suoi colleghi "ribelli", evidenziando come non ci siano particolari contrasti.
Nessuna spaccatura tra ribelli" e non ribelli, ma rispetto delle esperienze esistenti, così come, la garanzia delle gestioni dirette contestualmente ad un ragionamento "senza pregiudizi" sulla possibile forma di gestione idrica: che sia pubblica o privata basta che costi poco.
Il giorno dopo l'elezione del sindaco di Menfi a presidente dell'Assemblea territoriale idrica (per alcuni sintomo di una ritrovata unione. per altri effetto di una manovra a "tenaglia "dell'area Panepintiana del Partito democratico). Vincenzo Lotà si premura di garantire la volontà di "non lasciare nessuno indietro" nei confrontarsi con una futura gestione del servizio idrico integrato.
La prossima settimana — garantisce —sarà eletto il nuovo Consiglio direttivo. Non credo ci potranno essere problemi, perché con la votazione che ha visto eleggere me ed Emilio Messana si è chiusa una tappa. Non cera una spaccatura tra posizioni diverse ma solo punti di vista differenti. Siamo stati eletti a rappresentare tutti e 43 i comuni, pur nelle diversità e pluralità.
Quali le misure da mettere in atto? Innanzitutto la rivisitazione e l'aggiornamento dell'attuale Piano d'ambito, e un controllo puntuale sul sistema tariffario per i comuni consegnatari Tutto dovrà partire da lì.
Lo statuto non prevede, a prescindere il passaggio alla gestione pubblica..
"Gli obiettivi sono scritti nero su bianco: salvaguardare la situazione di chi li gestisce in modo diretto, per come previsto dalla legge 19 del 2015..."
La interrompo: ma come è possibile garantire contemporaneamente le gestioni singole e un ragionamento unitario di riduzione dei costi?
Le leggi, le circolari e i regolamenti europei prevedono gestioni plurime del servizio idrico integrato. L'impostazione della gestione a livello locale la dovranno decidere i sindaci su indicazione delle popolazioni. Per quanto ci riguarda, andremo ad una verifica puntuale delle gestioni attualmente in vigore, sia dirette che esternalizzate, e con molta serenità e nessun pregiudizio - ma nessuna arrendevolezza -, ci confronteremo sul tenia, anche con le associazioni di cittadini. Questo applicando le leggi esistenti e senza attendere l'esito dell'impugnativa. Se dovessero cambiare le leggi, vedremo."
Ma come è possibile ridurre i costi se non sì mettere in rete l'acqua esistente?
Infatti il primo passo sarà il censimento delle risorse e quantificare fabbisogno e dotazioni, perché dobbiamo conoscere cosa possiede ogni Comune. Lo sforzo che un governo della
gestione idrica deve sostenere è salvaguardare le esperienze attualmente in atto, ma dove c'è da mettere risorse in rete è necessario poterlo fare. Guardi,ribadisco: nessuno resterà indietro. Assolutamente".
G. SCHICCHI

Domenica - 8 maggio

LA SICILIA

RIBERA
L'ex Provincia molla il Toscanini.
FRANCESCO DI MARE
Ribera. L'idillio tra l'ex Provincia regionale e l'istituto musicale Arturo Toscanini è finito.

A suonare..il de profundis è stato il neo commissario straordinario del Libero Consorzio dei comuni Barberi con una determina che azzera il contributo annualmente erogato dall'ente all'istituzione scolastica. Un idillio suggellato nel 2010 quando a seguito di uno schema di convenzione l'allora Provincia regionale si impegnò a sganciare ogni anno la bellezza di un milione, 165 mila euro per il funzionamento della struttura in tutte le sue molteplici attività ed esigenze. Bene.
Già nei 2014 tale idillio cominciò a scricchiolare perché in tempi di vacche magrissime il Libero Consorzio- non poteva permettersi di sganciare sull'unghia un simile contributo milionario. Per questo nel 2014 il tributo scese a 200 mila euro all'anno. Trascorsi circa 24 mesi, ecco la mannaia abbattersi sul Toscanini che, nel frattempo e per sua fortuna (bravura sta entrando nell'orbita delle strutture aiutate dallo Stato. Il Commissario Barberi ha detto basta per e consuete difficoltà finanziarie del libero consorzio.

REALMONTE. Il Comune dice basta alla sosta selvaggia estiva dei veicoli nei pressi della Scala dei Turchi.
Tolleranza zero sulla Provinciale
IL FATTO. In arrivo anche due vigili urbani per le settimane di traffico più intenso.

Realmonte. Basta al caos sulla strada che conduce ai luoghi della Scala dei Turchi. li Comune realmontino è fermamente intenzionato a porre fine alla deprecabile abitudine-necessità di coloro i quali parcheggiano la propria auto sul ciglio dell'unica arteria viari4 che permette di recarsi nello splendido scordo di costa agrigentina. Si tratta della strada provinciale che nel periodo estivo, ma anche nelle giornate festive in genere diventa intransitabile per le vetture posteggiate ai bordi.
Rispetto a quanto accaduto sempre e fino ai giorni scorsi, il sindaco Calogero Zicari ha deciso di non revocare come ha sempre fatto l'ordinanza che vieta il divieto di sosta lungo la strada. Ogni anno. fino alla scorsa stagione estiva. lo stesso primo cittadino come i suoi predecessori, per venire incontro alle esigenze dei visitatori della Scala dei Turchi chiudeva entrambi gli occhi e revocava il divieto di sosta. Il risultato sempre stato lo stesso: caos totale ed enormi rischi per la sicurezza pubblica in caso dì emergenze di vario genere, su tutte quelle mediche, ma anche di ordine pubblico. Alla luce delle numerose proteste e segnalazioni pervenutegli nei mesi scorsi, Zicari ha deciso di porre fine a questa scelta certamente discutibile. non revocando più il divieto di sosta sulla provinciale. Bene. Ma dove andranno a parcheggiare i visita tori della Scala? Una domanda a quale risponde lo stesso sindaco:
Inoltre ai parcheggi privati che sono operativi da alcuni anni, grazie alla disponibilità dei proprietari che hanno messo a disposizione alcuni ettari delle loro aree la situazione è molto migliorata rispetto al passato. Certamente è necessario fare di più, individuando altre zone dove fare sistemare il maggior numero di auto possibile. Siamo pronti anche a valutare la possibilità di fare parcheggiare i veicoli nello stadio.. Ovviamente tutti coloro i quali giungessero in auto e non volessero recarsi nei parcheggi messi a disposizione dai privati e dal Comune potrebbero parcheggiare lo stesso ungo la strada provinciale, ma correndo il rischio di essere multati dai vigili urbani. Già. i vigili urbani di Realmonte, i due agenti della polizia municipale che ovviamente non possono svolgere appieno l'attività sanzionatoria per evidenti problemi dì Organico. Per questo motivo il Comune ha bandito un concorso per la copertura di due posti di vigile urbano per il periodo estivo. In questa maniera il Comune ritiene di riuscire a dislocare sulla provinciale anche un solo agente della polizia municipale con il compito di evitare a sosta selvaggia ed, evidentemente, a elevare le multe.


UNIVERSITÀ. Tempi troppo risicati per un adempimento fondamentale per il boccheggiante Ateneo agrigentino.
Salta il piano offerta formativa
LA POLITICA. C'è grande fermento sul nome del nuovo presidente e del Cda.

A meno di quelli che sono universalmente noti come miracoli", stante la situazione attuale il Consorzio universitario di Agrigento non potrà sottoscrivere con Palermo il piano dell'offerta formativa per il prossimo anno accademico.
AI netto di annunci, chiarimenti e comunicati stampa grondanti di ottime intenzioni, infatti, dinnanzi al futuro del Cupa c'è un muro, attualmente invalicabile: il gelo maggio il Consiglio di amministrazione di Unipa si riunirà per approvare i corsi per i12016/2017 e, al momento, da Agrigento non può giungere alcuna pro posta.
A metterlo nero su bianco è stato il Consiglio di amministrazione di Agrigento, che lo scorso 3 maggio, dopo numerose sollecitazioni da parte di Palermo, ha scritto alla centrale" spiegando che si ribadisce quanto già quanto deliberato nelle sedute del cda di gennaio, febbraio e marzo, ovvero che non si può sostenere l'offerta formativa del 2015/2016 e programmare l'offerta formativa per l'anno 2016)2017. Punto.
Ed è quanto in questo momento ha in mano il Rettorato, che si prepara la prossima settimana a predisporre il proprio anno accademico dovendo, al momento, fare sostanzialmente à meno di Agrigento. Curioso è far rilevare come i Consorzi di Caltanissetta e Trapani, nonostante le. difficoltà comuni (il Libero consorzio nisseno dall'università locale) hanno presentato entro i termini la Loro proposta.
Ancora più curioso è che, se il 10 maggio è il termine ultimo per inserirsi, anche se in corsa, l'assemblea dei soci dello scorso 6 maggio è stata volontariamente rinviata per volontà del commissario del Libero Consorzio di Agrigento, Roberto Barberi, al prossimo 13 maggio per discutere delle modifiche statutarie che — unicamente a suo giudizio — dovrebbero consentire il ritorno nella cor ne societaria dell'ex Provincia. La strategia del socio di maggioranza, è, infatti, quella di sostituire la quota economica con l'utilizzo della struttura di via Quartararo, che però, come più volte ribadito, è di proprietà del Comune. Non solo, ma Barberi, smentendo il Consiglio di amministrazione uscente, che aveva sostenuto che non vi erano più i margini tecnici per approvare l'offerta formativa, aveva risposto che, comunque, quel Cda non poteva scegliere nuLla perché ormai decaduto. Come questo possa cambiare il fatto che entro il 10maggio tutto dovrebbe essere messo a posto per garantire il I prossimo anno, è da capire, ma di certo c'è che la Regione — che ad oggi è dante causa dell'ex Provincia — starebbe già lavorando in termini di spoil system per individuare presidente componenti del cda.Tra i nomi più accreditati, come già detto, quello di Enzo Sardo.
G. SCHICCHI

Lunedì - 9 maggio

LA SICILIA

LIBERO CONSORZIO DI AGRIGENTO
Cartellonistica abusiva sulle strade provinciali scattano sanzioni.

g.s.) Si sa, le condizioni economiche delle ex Province non sono delle migliori. Così da Palermo, a firma dell'assessore regionale al Bilancio Baccei è arrivato un ultimatum: razionalizzate le vostre spese e potenziate tutte le entrate",Cosi,anche il Libero consorzio di Agrigento si è attivato, mettendo in campo un'attività speciale di repressione ai fenomeni di violazione amministrativa commessi sulle aree di propria pertinenza. scoprendo che il sommerso ha dei numeri importanti.
Accade, ad esempio, che a verifica sulla segnaletica pubblicitaria presente sulle strade Provinciali abbia portato ad individuare una cinquantina dicasi di abuso solo tra le Sp 1, 2 e 33.Ai proprietari della cartellonistica è stato contestata la violazione dell'articolo 23
del Codice della Strada, il quale se da un lato vieta la presenza di insegne che possano "ingenerare confusione" negli automobilisti, dall'altro prevede specifici iter burocratici di autorizzazione. Ai titolari è stata commi nata una sanzione pecuniaria di alcune centinaia di euro e obbligo di rimozione delle tabelle, anche se sarà loro comunque consentito sanare la propria posizione, attraverso la presentazione di un progetto specifico a Libero consorzio.
L'attività di verifica proseguirà in tal senso, ma potrebbe allargarsi anche ad altri aspetti. Se già da tempo si lavora alacremente sul fronte delle violazioni ambientali gli uomini diretti da Vincenzo Giglio potrebbero iniziare a breve ad occuparsi, insieme ad altri uffici del Libero consorzio, anche di passi carrabili e occupazione di aree di pertinenza dell'ex Provincia, in questi anni comparsi sulle Sp praticamente senza controllo.
Modifiche allo stato dei luoghi, tra l'altro(si tratta nella stragrande maggioranza dei casi di scivoli in cemento che uniscono abitazioni private alle sedi stradali)che in alcuni casi hanno anche provocato incidenti stradali di una certa gravità per i quali l'Ente si è trovato a dover pagare per omesso controllo. In tal senso, comunque. già nei mesi scorsi l'ufficio tecnico del Libero consorzio aveva disposto l'avvio di verifiche sulle aree private che confinano con strade provinciali, dato che queste sono spesso causa di problemi alla viabilità, ad esempio dovuti alla caduta di terra o pietre in seguito a lavori con dotti sui terreni.

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