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La Provincia Regionale richiede al Presidente della Repubblica l'onorificenza al merito civile

Agrigento, 4 novembre 2008

Nel giornata della festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Eugenio D'Orsi, ha disposto l'inserimento all'ordine del giorno della prossima seduta di Giunta del Provvedimento con il quale l'Ente richiederà al Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano, la concessione dell'onorificenza al merito civile per il tributo sangue pagato nel corso degli eventi bellici che hanno interessato il territorio della provincia.
"Voglio ricordare" dice il Presidente D'Orsi "che su tutti i fronti di guerra caddero oltre 2.500 militari agrigentini, tra cui 21 partigiani fucilati dai nazifascisti perché si rifiutarono di aderire alla Repubblica di Salò e confluirono nella Resistenza. A questi bisogna aggiungere gli internati nei campi di sterminio nazisti, le migliaia di vittime civili nel corso dei bombardamenti su Agrigento e altre cittadine della provincia, e i tanti cittadini caduti per mano nazifascista.
A loro vanno aggiunti tutti coloro che misero a rischio la propria vita per salvare altre vite umane, come Calogero Marrone, che per avere aiutato numerosi ebrei ed antifascisti nella loro fuga fu soprannominato "lo Schindler italiano" e, deportato, morì di stenti nel campo di concentramento di Dachau.. Ed ancora, le vittime di tragici eventi, come l'esplosione di una nave americana ormeggiata a Porto Empedocle che causò la morte di diversi operai.
La richiesta di onorificenza al merito civile, che sarà esitata dalla Giunta Provinciale, è motivata anche dal ruolo decisivo della nostra provincia nell'accoglienza degli immigrati: infatti nella richiesta è evidenziato anche il grande numero di sbarchi (oltre 18.000 arrivi l'anno) nell'Isola di Lampedusa, che impegna le Forze dell'Ordine, la locale Amministrazione e i volontari nell'accoglienza e nella gestione del Centro di Prima Accoglienza.
Al tempo stesso viene evidenziato che la Provincia è stata parte attiva nell'Istituzione, di concerto con il Ministero dell'Interno, del Centro di Seconda Accoglienza "San Calogero" di Racalmuto, che finanzia al 50%. "Una situazione" conclude il Presidente D'Orsi "che ci impegna e al tempo stesso ci rende consapevoli dell'importanza di una razionale politica di accoglienza e di assistenza verso persone che fuggono dagli stenti in cerca di una vita migliore per sé stessi e per le loro famiglie: per tutti questi motivi confidiamo nel recepimento della nostra istanza da parte del Presidente Napolitano".
 
Questi i partigiani della provincia di Agrigento caduti:

* SALVATORE CACCIATORE, nato ad Aragona il 23/03/1920, detto "Ciro", che all'inizio del 1944 si trovava alla testa della formazione partigiana operante nella zona di Perarolo di Cadore e che poi fece parte del Battaglione "Gramsci" della Brigata "Nino Bixio", in qualità di comandante del Distaccamento "Willy".
Dotato di grande coraggio, compì numerose azioni di guerriglia: la distruzione di un traliccio dell'elettrodotto ad alta tensione, posto alle pendici del monte Zucco, sabotaggi delle vie di comunicazione ed in particolare della strada statale di Alemagna, arteria di importanza vitale per i tedeschi, in quanto assicurava i collegamenti tra il Veneto e la Germania. Non mancarono azioni miranti a sottrarre le popolazioni alle angherie degli occupanti. Fu impiccato ad un lampione nella città di Belluno il 17/03/1945, dopo essere stato imprigionato con alcuni compagni nel covo dei torturatori della "Gestapo", la caserma "Jacopo Tasso". La città di Belluno ricorda il suo sacrificio con una targa applicata su un elegante palo di ghisa, posto sul marciapiede della Piazza dei Martiri;
* il Carabiniere ARTURO GATTO, nato ad Agrigento il 05/04/1908, arrestato a Bologna dalla Polizia della Repubblica Sociale Italiana e fucilato il 23/02/1944;
* il Carabiniere FRANCESCO ALI' nato a Cammarata il 27/10/1918, arrestato nel grossetano e fucilato il 29/06/1944 a Firenze in località Cinque Vie;
* l'aviatore GIOVANNI VOLPE, nato ad Agrigento il 22/02/1924 catturato nel corso di un rastrellamento, a seguito di un'azione di guerriglia contro le truppe tedesche e passato per le armi il 28/04/1944 ad Avenale, in provincia di Macerata;
* LUIGI PENZILLO, nato a Racalmuto nel 1924, partigiano della Divisione "Aliotta", Brigata "Capettini", morto a Cella di Bobbio, nel comune di Varzi, il 03/12/1944;
* MICHELE GUDDEMI, nato a Ribera il 02/01/1922, catturato e fucilato da militi della "Sicherheit" il 12/02/1945 a Cascina Ottaviano di Rocca de' Giorgi;
* CALOGERO ZAFFUTO, nato a Grotte l'8/02/1918, fucilato assieme ad altri nove partigiani a Tarcento (UD) l'1/02/1945;
* GIROLAMO AGLIATA, nato a Favara il 22/02/1915, fucilato dai nazifascisti il 31/01/1945 ad Imperia;
* GIUSEPPE ARGENTO, nato a Canicattì il 13/02/1920, impiccato dai fascisti il 22/08/1944 a Persero (TO);
* ALFREDO CAPITANO, nato a Santo Stefano Quisquina il 9/12/1920, portato dai tedeschi in un campo di concentramento e ucciso il 25/04/1945, giorno della Liberazione;
* VINCENZO DI MARCO, nato a Cammarata il 4/11/1921, morto il 09/02/1943;
* GIOVANNI FERRARA, ucciso dai tedeschi nella battaglia di Cefalonia nel 1943;
* CALOGERO GRACEFFO l'eroe Carabiniere di Agrigento, trucidato con altri sei compagni a Jesi il 20/06/1944;
* VINCENZO LO CICERO, nato a Casteltemini il 14/12/1920, ucciso il 02/03/1944 a Ruminato, nel torinese;
* GERLANDO MANDRACCHIA, nato ad Agrigento il 14/08/1923, morto in combattimento l'01/06/1944 nel nord Italia;
* PIETRO MARCHESE, di Licata, ucciso a 22 anni l'11/04/1944;
* LUIGI NARBONE, nato a Canicattì il 24/11/1921, passato alle armi dai tedeschi il 12/08/1944 a Ponte Foggia, in provincia di Pistoia;
* GIOACCHINO ORLANDO di Canicattì nato il 07/10/1922, morto in combattimento proprio il 25/04/1945 a Casale Monferrato;
* ALFONSO PIAZZA, fucilato per rappresaglia a Modena il 17/11/1944;
* RAIMONDO SAVARINO, di Licata, fucilato a 21 anni nel maggio del 1944 nella Piazza del Municipio di Borgonasca, nel genovese;
* LUIGI SPOTO, nato ad Aragona l' 08/01/1924, fucilato in Lombardia il 27/02/1945

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