
La "Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa " si estende lungo un tratto di costa , splendida e incontaminata, affaccia sul mare Mediterraneo.
Ha una estensione di 740.9 Ha in territorio del comune di Siciliana (Agrigento).
Il fine della riserva, affidata al W.W.F., ente gestore, è quello di tutelare la costa e le zone retrostanti, che insieme costituiscono un ecosistema litorale di eccezionale unità paesaggistica.
Grande è la ricchezza di piante rare ed endemiche; di grande interesse ornitologico è la zona denominata "Pantano", luogo di sosta e di nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici.
Intorno al sito del "Pantano" stazionano in colonie diverse specie di uccelli, come il Gruccione, e l'Upupa, e tra gli altri, il Falco pellegrino, l'Assiolo e la Poiana.
Tra i migratori il Gufo di palude.
Il terreno, nell'area della riserva, presenta una interessante stratificazione di gessi in forma cristallina.

dLa "Riserva Naturale Orientata Monte Cammarata", nel territorio dei comuni di Cammarata, S. Giovanni Gemini, e S. Stefano di Quisquina, comprende i rilievi più alti della provincia di Agrigento.
La riserva ha una estensione di 2049.37 Ha., l'ente gestore è l'Azienda delle Foreste Demaniali, della Regione Siciliana.
I molteplici ambienti, vari e suggestivi, che caratterizzano i picchi più alti e le medie colline, fanno di questa riserva un sito naturale di grande interesse. Il fine è di tutelare la parte sommatale del monte, le oltre 150 specie erbacee, di cui alcuni rappresentano rari endemici, quali Anthemis puntata, Jenecio siculus, Bivonea luteam, Salvia argentea, Iris pseudopumulia
Altamente diversificate e ben rappresentate sono le comunità avifaunistiche, tra cui rare specie di falconiformi. La flora indigena è dominata dal Leccio, dalla Rovella e dal Carrubo, con esemplari molto antichi.

La "Riserva Naturale Integrale Monte S. Calogero" (Kronio), ha una estensione di 50 Ha nel comune di Sciacca. Il monte sovrasta la stessa cittadina termale.
Questa riserva naturale è tipologica mente individuata come riserva naturale integrale, al fine di tutelare il complesso ipogeo costituito da cinque grotte principali : Stufe di S. Calogero, Grotta di Lebbroso, Grotta di Mastro, Grotta Cucchiara ( labirinto aspirante) e Grotta Gallo, interessate alla circolazione di aria e vapori legati a fenomeni termali.
Interessanti sono gli aspetti della vegetazione spontanea sul Monte San Calogero; intorno alla vetta stazionano e nidificano diverse comunità faunistiche, in tempi recenti è stata avvistata l'Aquila del Monelli . La tabellazione e la recinzione indicano l'area protetta e le zone destinate a protezione integrale per specifiche attività e finalità.
La gestione della riserva è affidata all'Azienda delle Foreste Demaniali della Regione Siciliana.

La "Riserva naturale Orientata Isola di Lampedusa", copre una estensione di 369.68 Ha, nel territorio del comune di Lampedusa e Linosa. Ha il fine di tutelare la conservazione dell'ambiente naturale nella sua integrità, in quanto vi insistono le espressioni più caratteristiche della flora e della fauna.
Fra le vegetazioni più esclusive dell'isola si rinvengono alcune stazioni di Coralluma europea, le uniche esistenti in Italia, e di Centaurea acaulis, nota sola a Lampedusa e in Sicilia.
Nell'isola si conservano delle colonie nidificanti di Phalacrocorax aristotelis e numerose componenti di endemismi dell'entomofauna.
L'isola di Lampedusa è di natura calcare, a differenza di Linosa che è di natura vulcanica, è un altipiano brullo con alternanza di steppa e tufo.
Fino all'inizio dell'800 l'isola era ricca di boschi e sorgenti di limpide acque.
Nella spiaggia nidifica la Tartaruga marina; nidifica sulle scogliere anche il Falco della regina e il Marangone dal ciuffo, specie esclusiva dell'isola di Lampedusa.
L'ente gestore del patrimonio floreale e faunistico è Legambiente.

Le isole Pelagie Linosa e Lampione costituiscono la Riserva naturale Integrale in territorio appartenente al comune di Lampedusa e Linosa.
L'estenzione è di circa 266.87 ha., l'ente gestore è l'Azienda delle Foreste Demaniali della Regione Siciliana.
La riserva nel territorio di Linosa ha il fine di tutelare la flora fanerogamica di circa 220 entità, fra cui l'endemismo uniforme rappresentato da Erodium neuradifolium linosace; la ricchissima flora di licheni e muschi, la vegetazione rupeste, le grandi colonie di Berta maggiore e la varietà di fauna endemica, tra cui il coniglio e la lucertola.
Nel territorio di Lampione, scoglio di natura calcarea, inospitale e di difficile approdo, la riserva naturale ha lo scopo di tutelare l'ambiente ecologicamente integro con una ricca comunità faunistica: colonie nidificanti di uccelli marini, come il falco della regina, popolazioni geograficamente isolate di Podarcis filfolensis e Chalcides ocellatus.
Nella acque di Lampione si riproducono lo squalo bianco e altre specie di squali pelagici.

La Riserva naturale Integrale di Macalube di aragona2 è di grande interesse scientifico. Trovasi nel territorio del comune di Aragona , con estensione di 256.45 Ha., ed è gestita da Legambiente. Le "Macalube" costituiscono una rarissima testimonianza dei cosiddetti "vulcanelli di fango freddi", citati nella letteratura scientifica di tutti i viaggiatori stranieri venuti in Sicilia tra il 1700 e il 1800.
Nell'area delle Nacalube, riserva naturale integrale, sono ammessi esclusivamente interventi a carattere scientifico. E' consentito svolgere attività di ricerca scientifica da parte di soggetti qualificati e autorizzati dall'Ente gestore, che potrà concedere, solo a tal fine, deroghe ai divieti per ricerche specifiche, nominative e a termine. I risultati dovranno essere comunicati all'ente gestore.

La "Riserva naturale Orientata Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio" ha un'estenzione di 5862.07 Ha., e tocca i comuni di Bugio, Bidona (Agrigento), e Palazzo Adriano, Chiusa Sclafani (Palermo). E' tipologicamente individuata come riserva naturale orientata al fine di tutelare gli aspetti geologici e geopaleontologici di calcari compatti; i massi calcarei isolati contenenti fauna e flora fossile, gli aspetti botanici della formazione vegetale dei boschi e boscaglie e le essenze arboree e arbustive tipiche dell'entroterra siciliano, in cui vivono numerose varietà faunistiche.
L'ente gestore è l'Azienda delle Foreste demaniali della Regione Siciliana. Le gole di calcareo, imponenti e profonde, tracciano e accompagnano il percorso del fiume Sosio verso valle. La flora variegata di boscaglie allinea successioni di Lecci, Roverelle e popolamenti di conifere e altre essenze. Numerose le specie animali che vivono nel territorio. Tra i mammiferi il Gatto selvatico e la Martora e tra i rettili la Vipera. Vari specie di uccelli, tipiche degli ambienti montani e collinari, volano tra le gole e le cime dei monti: l'aquila reale, il Nibbio reale, lo Sparviero, l'Allocco e il Codirossone. Altri rapaci più comuni abitano l'intera area: il Falco, pellegrino, il Lanario, il Ghebbio e il Grillaio.
La vasta area della riserva naturale Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio è ricca di fossili. I calcari sono di grande interesse scientifico, appartengono al Trias Medio, tutta l'area è ricca di fossili risalenti a ben 200 milioni di anni addietro.
Nei territori della riserva e della preriserva, alcune zone sono destinate a protezione integrale per specifiche finalità. Sono anche regolamentate le attività consentite, tra cui quelle agro-silvo-pastorali.

La "Riserva Naturale orientata Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco", ha un estenzione di 2552.91 Ha., copre i comune di Sambuca di Sicilia (Agrigento ), Contessa Entellina e Giuliana (Palermo).
L'ente che si occupa della gestione della riserva naturale è l'Agenzia delle Foreste Demaniali della Regione Siciliana.
E' tipologicamente individuata come riserva naturale orientata, al fine di tutelare, il bosco caratterizzato da piante pregevoli quali Quercus virgiliana, Quercus ilex, Sorbus aria, e il sottobosco con Peonia macula, Bonnanea greca e Acero campestre.
L'avifauna di Lodolaio, Sparviero e Picchio rosso maggiore. Sono anche presenti, fra le pareti a strapiombo di Monte Genuardo rari esemplari di Capovaccaio.
Nella Riserva Naturale Monte Genurdo e Santa Maria del Bosco, sono regolamentate le attività antropiche, tra cui quelle agro-silvo-pastorali.
Sono anche regolamentate le cessazioni esistenti ed incompatibili con le finalità istitutive della riserva.

La Riserva Naturale Integrale Grotta di Sant' Angelo Muxaro ha un'estensione di 225 Ha., nel comune di Sant'Angelo Muxaro ed è gestita da Legambiente La Grotta di Sant'Angelo Muxaro costituisce un importante centro archeologico della preistoria, in cui sistematici scavi hanno testimoniato antichi insediamenti e i resti della mitica Camico. Grotte e tombe a tholos (VIII e VII secolo a.c.) rivelano le tracce di un'antica necropoli preellenica e greca. Nella Grotta Ruffo sono stati rinvenuti importanti reperti e oggetti preziosi che sono oggi conservati nel Museo Archeologico di Agrigento e in quello di Siracusa. Una leggenda vuole che Sant' Angelo, che uccise il drago, abitasse la grotta.
La natura, intorno alla grotta di origine carsica, è rigogliosa e intensa di macchia, mediterranea. Nel territorio, con le varie specie tipiche di ambienti collinari e montani la fauna annovera la Martora, il Corvo imperiale e anche l'Aquila del Monelli.

La "Riserva Naturale Orientata del Fiume Platani"ha un'estensione di 206.88 Ha., nei comuni di Ribera e di Cattolica Eraclea (Agrigento).
E' gestita dall'azienda delle foreste Demaniali della Regione Siciliana.
E' tipologicamente individuata come riserva naturale orientata al fine di garantire la conservazione della popolazione ornitica, favorire la ricostruzione della macchia mediterranea, habitat essenziale per molte specie animale, e conservare integralmente l'ecosistema costiero esistente. Le specie vegetali di questi ambienti, tra cui il Pancrazio, la Santolina delle sabbie, l'Euforbia marittima, e altre, crescono sulle dune naturali lungo le spiagge.
E' presente anche la Retama una ginestra dai fiori bianchi che cresce anche lungo le coste del Nord Africa. Numerose specie di uccelli migratori si posano nei periodi di passo lungo le rive della foce. Tra queste specie l'Airone cenerino, il Cavaliere d'Italia,l'Avocetta, il Fratino, il Falco di palude. Anche il Falco pellegrino nidifica in zone prossime alla foce del Platani. Nel territorio della riserva si esercitano le attività agricole esistenti e si effettuano mutamenti di colture nell'ambito di quelle tipiche e tradizionali della zona. Sono esclusi nuovi impianti di serre. Nella riserva non si può esercitare la caccia, l'uccellagione e la pesca.
E' CONSENTITO:
- effettuare interventi sugli immobili esistenti, esclusivamente di gestione e fruizione della Riserva, con il parere dell'Ente gestore e previo il nullaosta dell'Assessorato Regionale territorio Ambiente, sentito il parere del Consilio regionale per la Protezione del patrimonio Naturale (CRPPN)
- effettuare restauro e risanamento conservativo. Per le ristrutturazioni sono consentiti i volumi già esistenti e catastali;
- effettuare mutazione e destinazioni d'uso, solo se strettamente funzionali alle attività di gestione;
- effettuare interventi di manutenzione su strade, mulattiere e sentieri, nel rispetto delle caratteristiche planoaltimetriche ;
- realizzare strutture mobili in legno o altro materiale naturale, esclusivamente per le finalità della gestione;
- esercitare le attività agricole esistenti ed effettuare mutamenti, nell'ambito delle colture tradizionali, in considerazione delle esigenze proprie dei cicli colturali;
- effettuare opera di miglioramento fondiario ed interventi sui popolamenti forestali per finalità naturalistiche,
- praticare l'escursionismo, libero a piedi, e su percorsi definiti quello a cavallo;
- recintare proprietà esclusivamente con siepi a verde e con materiali naturali:
- transitare con mezzi motorizzati sulla rete stradale esistente, con l'esclusione di mulattiere e sentieri.
NON E' CONSENTITO:
- realizzare nuove costruzioni ed esercitare qualsiasi attività comportante la trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio;
- la demolizione e ricostruzione degli immobili esistenti, fatta eccezione per i casi di comprovata precarietà;
- la collocazione di strutture prefabbricate, aprire cave o miniere, esercitare qualsiasi attività industriale, realizzare discariche, eseguire movimenti di terreno, asportare e danneggiare rocce, minerali, fossi e reperti di qualsiasi natura;
- introdurre armi da caccia, esercitare la caccia e l'uccellagione, asportare vegetali spontanei di ogni specie, allontanarsi da percorsi appositamente predisposti, praticare il campeggio o il bivacco, accendere fuochi, svolgere attività pubblicitaria;
- attuare interventi che modifichino il regime e il corso delle acque;
- relativamente alle Riverse Naturali delle Isole di Lampedusa, e delle Isole di Linosa e Lampione, è vietato praticare qualsiasi forma di pesca, acquicoltura, nonché interventi per l'incremento delle risorse ittiche.
- Nell'area protetta può essere svolta attività di ricerca scientifica da parte di soggetti qualificati e autorizzati dall'Ente gestore
- E' incentivato il mantenimento di colture tradizionali, l'utilizzo di tecniche biologiche, nonché conversione in tecniche biologiche delle tecniche agricole e colturali praticate.
- Nell'area protetta è consentito effettuare interventi di gestione faunistica sulla base di dettagliati studi dei diversi ecosistemi e sulle principali catene trofiche che ne condizionano la composizione.
- L'eventuale reintroduzione di specie un tempo esistenti nel territorio e oggi scomparse, deve essere preceduta da studi per valutarne attentamente gli effetti positivi o negativi sugli attuali equilibri degli ecosistemi.
- Durante il periodo di riproduzione della fauna l'Ente gestore è onerato di attuare speciali misure di tutela atte a garantire l'integrità dell'habitat, vietando tutte le attività che possano recare disturbo ed interferire con la riproduzione.
- Nelle riserve naturali e' consentito praticare l'escursionismo. Le escursioni a piedi sono libere, quelle a cavallo possono essere effettuate in percorsi definiti e con eventuali limitazioni della frequenza, al fine di evitare danneggiamenti all'ambiente e disturbo alla fauna.
- Nelle riserve non è consentito aprire cave e miniere ed esercitare attività estrattive.
- Nelle riserve naturali non è consentito asportare o danneggiare rocce, minerali, fossili e reperti di qualsiasi natura, anche se si presentano in frammenti sciolti superficiali.
- Nelle riserve naturali non è consentito introdurre armi da caccia, esplosivi e qualsiasi altro mezzo di cattura o di danneggiamento degli animali.
- Nelle riserve naturali non è consentito distruggere danneggiare o asportare vegetali di ogni specie e tipo, o parti di esse.
- Nelle riserve naturali non è consentito alterare l'equilibrio delle comunità biologiche naturali con l'introduzione di specie estranee alla flora e alla fauna autoctone.
- Nelle riserve naturali non è consentito praticare il campeggio, accendere fuochi, allontanarsi dai percorsi appositamente predisposti.
1- Riserva naturale "Torre Salsa" nel territorio del comune di Siculiana, provincia di Agrigento. Regione siciliana Decreto del 23 giugno 2000
2- Riserva naturale "Monte Cammarata" nel territorio dei comuni di Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano di Quisquina, provincia di Agrigento. Regione Siciliana Decreto del 18 aprile 2000
3- Riserva naturale "Monte San Calogero" (Kronio), nel territorio del comune di Sciacca, provincia di Agrigento. Regione Siciliana. Decreto del 26 luglio 2000
4- Riserva naturale "Macalube" di Aragona nel territorio del comune di Aragona, provincia di Agrigento. Regione Siciliana. Decreto del 24 luglio 2000
5-Riserva naturale "Isole di Linosa e Lampione" nel territorio dei comuni di Lampedusa e Linosa, provincia di Agrigento. Regione Siciliana. Decreto del 18 aprile 2000
6- Riserva naturale "Isola di Lampedusa" nel territorio del comune di Lampedusa e Linosa, provincia di Agrigento. Regione Siciliana. Decreto del 16 marzo 2000
7- Riserva naturale "Palazzo Adriano e Valle del Sosio". Regione Siciliana. Decreto del 25 luglio 1997.
8- Riserva naturale "Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco". Regione Siciliana. Decreto del 25 luglio 1997.
9- Riserva naturale "Grotta di Sant'Angelo Muxaro" nel territorio del comune di Sant'Angelo Muxaro, provincia di Agrigento. Regione Siciliana, Decreto del 25 luglio 1997.
10-Riserva naturale "Foce del fiume Platani" nel territorio dei comuni di Ribera e Cattolica Eraclea, provincia di Agrigento. Regione Siciliana. Decreto del 4 luglio 1984.