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rassegna stampa del 17 maggio 2016

GIORNALE DI SICILIA

Pochi soldi, precari verso il licenziamento.

I soldi, anticipati dalla Regione, ossia un milione e 200 mila euro, stanno per finire. I 120 lavoratori a tempo determinato del Libero consorzio comunale di Agrigento rischiano la rescissione del contratto. Nuova, animata, assemblea - ieri mattina - nell'aula Giglia dell'ormai ex Provincia regionale, al termine della quale è stato proclamato l'ennesimo stato di agitazione dei dipendenti sia di ruolo che precari. Se per gli impiegati di ruolo continua a parlarsi di mobilità o prepensionamento, per i lavoratori a tempo determinato non sembra più esserci tempo di semplici parole. A fine giugno i loro contratti - che in teoria dovrebbero scadere a fino anno - rischiano di essere rescissi per mancanza di soldi. E dunque dai primi di luglio, 120 lavoratori - ormai cinquantenni - rischiano di restarsene a casa, disoccupati. «Quale primo passo - ha spiegato ieri il segretario Cisl di categoria Floriana Russo Introito - chiederemo che venga aperto un tavolo di raffreddamento della vertenza, alla presenza del prefetto Nicola Diomede. Chiederemo anche di incontrare il commissario straordinario dell'ente Roberto Barbieri. Siamo pronti comunque a forme di lotta durissime perché c'è da salvaguardare l'occupazione dei dipendenti con contratto a tempo determinato. Venerdì pomeriggio, a margine della contrattazione, abbiamo saputo che i soldi anticipati dalla Regione, ossia un milione e duecento mila euro, stanno per finire. Anzi, finiranno a giugno. E quindi i lavoratori rischiano veramente la rescissione del contratto. Contratto che, invece, fermo restando la copertura finanziaria, doveva scadere a dicembre di quest'anno. Al momento sono - sottolinea la sindacalista - proprio i lavoratori precari l'emergenza, senza nulla togliere agli impiegati di ruolo per i quali si parla di mobilità e prepensionamento». Durante l'assemblea di ieri mattina, molti dei dipendenti - sia di ruolo che precari - ponevano l'attenzione sui salari accessori dei dirigenti, ossia sulle indennità di posizione che vanno da un minimo di 27 mila euro ad un massimo di 52 mila euro. Soldi che, a dire dei lavoratori, "sono uno spreco, in un momento come questo!". «Non va fatta confusione - ricordava, però, cercando anche di smorzare i toni, il segretario Cisl di categoria Floriana Russo Introito -. Il fondo dei salari accessori per i dirigenti non può essere stornato per altre spese. Cioè ammesso che i dirigenti rinunciassero, per questione di etica o per sensibilità e solidarietà nei confronti dei colleghi che rischiano il lavoro, non si risolverebbe nulla. Intanto - ha sottolineato la sindacalista - si tratta di fondi spettanti per legge ai dirigenti. Soldi - ribadisce - che non possono essere stornati. E se vi rinunciassero rimarrebbero nel capitolo di spesa per il salario accessorio. Inoltre, si tratta di soldi che, eventualmente, non consentirebbero altro che far slittare il problema, al prossimo settembre». (*CR*)

Il Polo di contrada «Calcarelle».
La mobilitazione per mantenere in vita la struttura continua.
Giovedì  19 maggio, nuova manifestazione di protesta per le vie della città.
   
La "mobilitazione" per salvare l'università di Agrigento continua. Gli studenti hanno preso in mano il pallino della situazione perché vogliono resistere ad ogni costo contro ogni tentativo di far chiudere la sede staccata del Polo agrigentino. Ieri in contrada Calcarelle, tra una lezione e l'altra (perché nel frattempo la vita universitaria continua anche se ancora per poco per le facoltà di architettura, giurisprudenza e beni culturali), gli studenti si sono organizzati per una grande manifestazione che coinvolgerà la città capoluogo, prevista per giovedì mattina. Il giorno prima dell'assemblea dei soci, in cui il commissario dell'ex Provincia, Roberto Barberi, scioglierà la riserva ed annuncerà se l'ente potrà rientrare nel Consorzio universitario. "Coinvolgeremo tutta la città - ha detto uno dei rappresentanti degli studenti, Vincenzo Spoto - perché non ci rassegniamo all'idea che il Polo possa chiudere. Abbiamo iniziato raccolto le firme presso le scuole di ordine inferiore e tutti gli studenti hanno apposto il loro autografo alla richiesta di continuare a mantenere attivo il presidio universitario. Da domani tappezzeremo la zona di contrada Calcarelle di manifesti e slogan che stiamo preparando in modo che nessuno possa dire: io non sapevo". Venerdì 20 maggio alle 10, dunque si riunirà l'assemblea dei soci ordinari. Sono stati convocati, dal notaio Silvio Scaglia e dal vice presidente del Cupa, Giovanni Di Maida, i rappresentanti degli enti che fanno parte del Consorzio. Tra questi anche l'ex Provincia, che sebbene sia uscita con delibera del commissario precedente, Marcello Maisano, non ha mai ratificato questa decisione davanti agli altri partner. Poi c'è il Comune di Agrigento, la Regione e la Camera di Commercio (che aveva revocato l'adesione qualche anno fa). "Noi chiediamo di rientrare come socio del Consorzio ma è chiaro che io non sono un politico - afferma il presidente Vittorio Messina. Chiedo che venga preso atto della delibera di recesso e confermo il contributo di 50 mila euro per il 2016 e per gli anni successivi. ;a sia chiaro, il problema non è la Camera di Commercio, la cui percentuale pesa poco o nulla". Gli studenti hanno chiesto che l'assemblea dei soci di venerdì 20 maggio possa tenersi a porte aperte in modo da poter vedere e sentire quello che i vari rappresentanti degli enti coinvolti avranno da dire. L'istanza è stata protocollata ma non è stato ancora deciso se acconsentire a questa richiesta. Di fatto, la volta precedente era stato possibile per gli studenti assistere alla riunione, nonostante qualche mugugno. Intanto il coordinamento provinciale di Forza Italia Giovani interviene nel merito delle gravi difficoltà che pregiudicano le prospettive di attività futura del Consorzio universitario. La coordinatrice Lilly Di Nolfo, afferma: "Non è più tempo di palleggiare. L'ex Provincia ponga termine al proprio cinico comportamento che da oltre un anno mantiene in ostaggio le sorti di studenti, famiglie e personale del Polo universitario di Agrigento. L'ente manifesti in modo definitivo e risoluto quali siano le sue reali intenzioni: se vorrà proseguire confermando il proprio ruolo di socio di maggioranza, versando la relativa quota annuale, oppure, se così non fosse, fuoriesca definitivamente dalla compagine societaria.Al commissario dell'ex Provincia, Forza Italia Giovani rivolge un appello perentorio : dentro o fuori dall'Università e in ogni caso per il bene dell'Università". (*PAPI*)

L'ex Provincia conferma: «Niente soldi per il Toscanini».


Roberto Barbieri, commissario straordinario del Libero consorzio comunale, ha confermato. Il contributo all'istituto musicale pareggiato "Toscanini" di Ribera è stato azzerato. Già lo scorso dicembre, l'allora commissario straordinario Marcello Maisano aveva provveduto a comunicare al presidente del consiglio d'amministrazione del "Toscanini" che per l'anno 2016 l'ex Provincia regionale di Agrigento "non sarebbe stata in condizioni di garantire alcun finanziamento se non quello necessario al pagamento del fitto dei locali e quello necessario al pagamento dello stipendio al personale Ata, dipendente dell'ente e comandato a prestare servizio nell'istituto". Una decisione che traeva origine dalla gravissima crisi economica vissuta dall'ente a causa dei continui e pesanti trasferimenti operati dallo Stato e dalla Regione Siciliana. Tagli che, nonostante le misure di razionalizzazione e contenimento della spesa adottate negli ultimi anni, hanno generato uno squilibrio di parte corrente di dimensioni tali da mettere in condizione l'ente da non poter effettuare le spese necessarie ad assicurare neanche lo svolgimento dei servizi fondamentali. "Considerato - scrive, adesso, il nuovo commissario straordinario Roberto Barbieri - che le manovre finanziarie contenute nelle leggi di stabilità nazionali e regionali per il 2016/2018 non hanno dato alcuna risposta adeguata alla gravissima emergenza finanziaria delle ex Province regionali e che, ad oggi, appare difficile l'adozione del bilancio di previsione, a meno di fatti nuovi tali da incidere positivamente e significativamente sulle capacità di bilancio dell'ente, è inevitabile confermare l'impossibilità, per il 2016, di garantire all'istituto Toscanini alcun finanziamento, se non quello necessario per i locali e per il pagamento dello stipendio al personale Ata". Il Libero consorzio ha fatto salva, naturalmente, la possibilità di rivalutare quanto è stato deciso, qualora "intervengano fatti nuovi da incidere positivamente e significativamente sulle capacità di bilancio". Era il 29 aprile del 2010 quando veniva approvato lo schema di convenzione fra la Provincia e il "Toscanini" per il finanziamento. Allora, la Provincia si impegnava a farsi carico annualmente delle spese necessarie al regolare funzionamento dell'istituto, determinate in un milione di euro. Somma elevata, nel luglio del 2011, a 1.165.000 euro. Nel novembre del 2013 è stata prevista la possibilità di rivedere, con cadenza annuale, il finanziamento in aumento o in diminuzione per esigenze di bilancio della Provincia o per esigenze organizzative dell'istituto. Nel 2014, in favore del "Toscanini" di Ribera il finanziamento è stato rideterminato in 200 mila euro annui "per l'impossibilità oggettiva sopravvenuta di garantire il finanziamento originariamente previsto". E per l'anno successivo, il finanziamento venne tacitamente confermato. Ma il due dicembre del 2015, l'allora commissario straordinario Marcello Maisano annunciò, per quest'anno, l'azzeramento. Ed Un concerto dell'Istituto Toscanini adesso è stato confermato. (*CR*)  

Libero Consorzio Turismo, autorizzati nuovi B&B


Il settore Promozione Turistica dell'ex Provincia, ha classificato, con determinazioni dirigenziali, alcune nuove strutture ricettive nei Comuni di Agrigento e Porto Empedocle. Si conferma, dunque, in lenta ma costante crescita il trend dell'offerta turistica in provincia, in particolare per le piccole strutture e Bed and Breakfast a gestione familiare. Le nuove strutture ricettive sono i B&b: "La Mansardina", ad Agrigento nel Vicolo San Pietro, (Tre Stelle); "Bosco Sea Apartment" ad Agrigento in via Rita Gibilaro, (una stella); "Mare d'amuri", a Porto Empedocle in via del Mediterraneo (Tre stelle). Il settore Promozione Turistica ha inoltre provveduto alla riclassificazione del B&b "Il Casello della Scala dei Turchi" a Realmonte in Contrada Scavuzzo, al quale, dopo alcune verifiche tecniche, è stata assegnata la categoria "Due Stelle". Tutte le relative determinazioni dirigenziali sono state trasmesse ai Comuni nei quali ricadono le nuove strutture e ai Servizi Turistici Regionali. (*PAPI*)

Sicilia24h
Il Settore Promozione Turistica classifica nuove strutture ricettive.
 
Il Settore Promozione Turistica ha classificato, con determinazioni dirigenziali, alcune nuove strutture ricettive nei Comuni di Agrigento e Porto Empedocle. Si conferma, dunque, in lenta ma costante crescita il trend dell'offerta turistica in provincia, in particolare per le piccole strutture e Bed and Breakfast a gestione familiare. .
Le nuove strutture ricettive sono:
- B&B "La Mansardina", ad Agrigento in via Vicolo San Pietro n.18 (Tre Stelle);
- B&B "Bosco Sea Apartment", ad Agrigento in via Rita Gibilaro 6/D (1 stella);
- B&B "Mare d'amuri", a Porto Empedocle in via del mediterraneo n. 29 (Tre stelle);
Il Settore Promozione Turistica, ai sensi della Legge Regionale n. 27/1996, ha inoltre provveduto alla riclassificazione del B&B "Il Casello della Scala dei Turchi" a Realmonte in Contrada Scavuzzo n. 200, al quale, dopo alcune verifiche tecniche, è stata assegnata la categoria "Due Stelle".
Tutte le relative determinazioni dirigenziali sono state trasmesse ai Comuni nei quali ricadono le nuove strutture e ai Servizi Turistici Regionali.
Sempre nel quadro delle competenze assegnate dalla L.R. 27/1996 alle ex Province Regionali, è stato approvato il piano delle ispezioni da effettuare nel II° trimestre 2016, finalizzato al controllo a campione di alcune strutture ricettive classificate in tempi non recenti durante la gestione AAPIT.

Gibilaro sulla vicenda Cupa Dalla vicenda stasi Cupa,se si vuole si può venirne fuori.

La vicenda del consorzio Universitario che vive un momento di stasi a causa dei tagli della Regione siciliana, con le gravi conseguenze per gli studenti, le famiglie e l'indotto, deve portare a far riflettere sulla ormai non più rinviabile necessità di cambiare modo di intendere il decentramento universitario ad Agrigento. Il Libero consorzio comunale di Agrigento sta facendo perdere soltanto tempo perché, per legge, ormai è fuori dal Consorzio Universitario già a partire dalla data di entrata in vigore della legge istitutiva degli stessi Liberi consorzi che ha imposto alle ex Province di dismettere quote di partecipazione da tutte le società, tranne per quelle aeroportuali. Il continuo entrare e poi uscire della ex Provincia dalla compagine consortile e le promesse di finanziamento da parte della regione non mantenute, sono un'offesa non più sopportabile per la collettività dell'intera Provincia di Agrigento.. Se il finanziamento delle funzioni dei nuovi Liberi consorzi comunali non consente di potere sostenere i costi per partecipare a società , visto che si paventa anche la mobilità del personale , figuriamoci se la ex Provincia potrà mai sostenere più il Consorzio universitario. Oggi vi è un atto di recesso del Libero Consorzio comunale dal Cupa che non è stato revocato e di cui l'Assemblea dei soci non può omettere di prenderne atto . Ai sensi dello Statuto del Cupa la ex Provincia per avere la qualificazione di socio di maggioranza deve sottoscrivere quote fino alla concorrenza della somma di 774.000 euro che non ha, e dunque non può proporre modifiche statutarie per di più inaccettabili come quella del conferimento dell'immobile della sede universitaria a posto dei soldi perché non serve. A quel punto non può esercitare più il diritto di qualificarsi come socio di maggioranza ma bensì come socio che ha manifestato con atti amministrativi la propria determinazione di non potere versare le quote sociali . Con questo atteggiamento dilatorio vi è solo il rischio che vengano assunte obbligazioni da parte della ex Provincia cui non potrà mai assolvere con gravi danni erariali . Il Comune, sulla vicenda dell'immobile sede dell'università, un tempo di proprietà comunale accerti l'iter procedurale di trasferimento dello stesso immobile che peraltro non si è ancora concluso e verifichi l'eventuale nullità di atti. Ovviamente, questo clima di incertezza nel frattempo impone la chiusura di due facoltà e non da nessuna garanzia, ad altre università disponibili ad aprire nuovi corsi di laurea .Si ponga fine allora al teatrino politico che probabilmente ha come fine l'occupazione di una poltrona e il comune al di la degli altri titubanti soci, rifondi il Consorzio universitario insieme ai comuni del territorio ,aprendo ai privati e prevedendo il coinvolgimento di altre università che vogliono investire sul nostro territorio. Questa, a mio avviso è l'unica soluzione.


Il Consigliere Comunale Gerlando Gibilaro
Università Agrigento, "dentro o fuori"
 
Il coordinamento provinciale di Agrigento di Forza Italia Giovani interviene nel merito delle gravi difficoltà che pregiudicano le prospettive di attività futura del Consorzio universitario di Agrigento, a danno del diritto allo studio e delle prerogative di sviluppo del territorio agrigentino. La coordinatrice provinciale di Forza Italia Giovani di Agrigento, Lilly Di Nolfo, afferma : "Non è più tempo di palleggiare. L' ex Provincia di Agrigento ponga termine al proprio cinico comportamento che da oltre un anno mantiene in ostaggio le sorti di studenti, famiglie e personale del Polo universitario di Agrigento. L' ex Provincia di Agrigento manifesti in modo definitivo e risoluto quali siano le sue reali intenzioni : se intenda proseguire confermando il proprio ruolo di socio di maggioranza, versando la relativa quota annuale, oppure, se così non fosse, fuoriesca definitivamente dalla compagine societaria. La perdurante melina a centrocampo praticata da tempo dalla ex Provincia è solo un gioco al massacro, che ha già gravemente danneggiato il Polo universitario di Agrigento, perché nel corso del tempo ha provocato una drastica riduzione delle iscrizioni, in considerazione delle prospettive instabili e incerte legate al mantenimento del Consorzio ad Agrigento. Dell' immobile che l'ex Provincia vorrebbe cedere, oggettivamente non si tratta di una proposta capace di attrarre alcun interesse. All' ex Provincia di Agrigento, Forza Italia Giovani rivolge un appello perentorio : dentro o fuori dall' Università, e in ogni caso per il bene dell' Università". Nel frattempo, nelle more del palleggiamento e della melina a centrocampo, il Consiglio d'Amministrazione dell' Università di Palermo ha cancellato per il prossimo anno accademico agrigentino i corsi di laurea in Giurisprudenza, Beni Culturali e Architettura, sollevando, tra gli altri, "amarezza e delusione" in casa dell' Ordine provinciale degli Architetti di Agrigento, che così commenta : "L' Architettura ad Agrigento è attiva da oltre 10 anni e ha favorito la formazione professionale di centinaia di allievi, oggi colleghi, che già da tempo forniscono un fattivo ed importante contributo tecnico e culturale, nonostante l'aggravarsi di una crisi economica che continua ad avvilire la figura dei professionisti. Apprendere la notizia della chiusura di una realtà così assolutamente importante per Agrigento, alla luce peraltro della vocazione culturale e della straordinaria consistenza del patrimonio archeologico ed architettonico della città, è per noi fatto di grande amarezza e delusione. Auspichiamo che tale difficile momento possa essere superato, per riprendere un percorso di ricerca e di valorizzazione di tutte quelle risorse intellettuali di cui il territorio agrigentino è ricco".

Agrigentoweb

Chiusura dei Corsi di laurea al Cupa di Agrigento​, l​'intervento dell'Ordine provinciale degli architetti.

A seguito della annunciata chiusura di alcuni corsi di laurea attivi ad Agrigento, l'Ordine provinciale degli architetti interviene esprimendo in merito la propria posizione di contrarietà e di solidarietà con tutti i soggetti loro malgrado coinvolti.
Tra i percorsi formativi soggetti a chiusura, infatti, c'è anche quello di Architettura, una realtà esistente da oltre dieci anni che ha favorito la formazione professionale di centinaia di allievi, oggi colleghi, che già da tempo forniscono un fattivo ed importante contributo tecnico e culturale, nonostante l'aggravarsi di una crisi economica che continua ad avvilire la figura dei professionisti. Dal momento della loro istituzione i corsi di Laurea agrigentini, nel contribuire in maniera rilevante allo sviluppo del territorio provinciale, hanno di fatto promosso e portato avanti un numero elevatissimo di iniziative e ricerche sul tessuto sia urbano che extraurbano, puntando sulla promozione della qualità architettonica del nostro territorio.
Apprendere oggi la notizia della chiusura di una realtà così assolutamente importante per Agrigento, come quella dei corsi di laurea interessati da questa grave situazione di crisi, alla luce peraltro della vocazione culturale e della straordinaria consistenza del patrimonio archeologico ed architettonico di questa città, è per noi fatto di grande amarezza e delusione. L'Ordine degli Architetti, nel sottolineare la propria posizione di totale contrarietà alla chiusura dei corsi di laurea agrigentini, esprime la propria solidarietà a tutti gli allievi e gli operatori culturali auspicando che tale difficile momento possa essere superato, per riprendere un percorso di ricerca e di valorizzazione di tutte quelle risorse intellettuali di cui questo territorio è ricco.

Scrivolibero

Forza Italia Giovani su Università Agrigento : "L'ex Provincia dentro o fuori".

Il coordinamento provinciale di Agrigento di Forza Italia Giovani interviene nel merito delle gravi difficoltà che pregiudicano le prospettive di attività futura del Consorzio universitario di Agrigento, a danno del diritto allo studio e delle prerogative di sviluppo del territorio agrigentino.
La coordinatrice provinciale di Forza Italia Giovani di Agrigento, Lilly Di Nolfo (in foto), afferma: "Non è più tempo di palleggiare. L'ex Provincia di Agrigento ponga termine al proprio cinico comportamento che da oltre un anno mantiene in ostaggio le sorti di studenti, famiglie e personale del Polo universitario di Agrigento. L' ex Provincia di Agrigento manifesti in modo definitivo e risoluto quali siano le sue reali intenzioni : se intenda proseguire confermando il proprio ruolo di socio di maggioranza, versando la relativa quota annuale, oppure, se così non fosse, fuoriesca definitivamente dalla compagine societaria. La perdurante melina a centrocampo praticata da tempo dalla ex Provincia è solo un gioco al massacro, che ha già gravemente danneggiato il Polo universitario di Agrigento, perché nel corso del tempo ha provocato una drastica riduzione delle iscrizioni, in considerazione delle prospettive instabili e incerte legate al mantenimento del Consorzio ad Agrigento. Dell'immobile che l'ex Provincia vorrebbe cedere, oggettivamente non si tratta di una proposta capace di attrarre alcun interesse. All'ex Provincia di Agrigento, Forza Italia Giovani rivolge un appello perentorio : dentro o fuori dall' Università, e in ogni caso per il bene dell' Università".

LA SICILIA

LIBERO CONSORZIO
Nuovi B&B in provincia.

Il Settore Promozione Turistica ha classificato, con determinazioni dirigenziali, alcune nuove strutture ricettive nei Comuni di Agrigento e Porto Empedocle. Si conferma. dunque, in lenta ma costante crescita il trend dell'offerta turistica in provincia, in particolare per le piccole strutture e Bed and Breakfast a gestione familiare.
Le nuove strutture ricettive sono: B&B "La Mansardina", ad Agrigento in via Vicolo San Pietro n. 18 (tre Stelle); B&B "Bosco Sea Apartment", ad Agrigento in via Rita Gibilaro 6/D C stella); —B&B "Mare d'amuri", a Porto Empedocle in via del mediterraneo n.. 29 (Tre stelle); Il Settore Promozione Turistica, ai sensi della Legge Regionale n. 27/1996, ha inoltre provveduto alla riclassificazione del B&B "Il Casella della Scala dei Turchi' a Realmonte in Contrada Scavuzzo a 200, al qua dopo alcune verifiche tecniche, è stata assegnata la categoria "Due Stelle".


LIBERO E GDF
Avviate indagini in provincia su case vacanza e affittacamere.

FRANCESCO DI MARE

Tempi duri, durissimi per tutti coloro i quali hanno trasformato le proprie abitazioni in «eccesso, in B&B o case vacanza, senza però regolarizzare la propria posizione con il Fisco e le forze dell'ordine. Nei giorni scorsi dal competente settore del Libero Consorzio guidato da Achille Contino sono state inviate lettere a tutti i Comuni della provincia agrigentina, per sollecitare accertamenti alle autorità di controllo locali! in tutte quelle strutture aperte come funghi negli ultimi anni, destinate all'accoglienza dei turisti. Al l'ex Provincia sono sostanzialmente giunte le lamentele da parte di alcuni operatori del settore, stanchi di assistere alla fioritura di una giungla di attività minialberghiere sostanzialmente abusive. Un universo sul quale il libero Consorzio dei Comuni intende fare piena luce, e fare emergere il sommerso.
Parallelamente all'attività svolta dall'ex Provincia regionale la Guardia di Finanza continua la propria attività di verifica dei requisiti fiscali di quei B&B nei quali vengono effettuati accertamenti. Basti pensare a quanto accaduto alcune settimane orsono a Lampedusa, dove a essere chiuso per mancanza di autorizzazioni fu il B&B dell'ex sindaco isolano Dino De Rubeis. Non è poi un raso che sull'albo pretorio del Libero Consorzio una delle voci più fluttuante sia proprio quella relativa alla nascita e morte di affitta camere, un ricambio che la dice lunga sulla mutevolezza di un settore dove l'anarchia regna spesso Sovrana. Sono poche le attività in possesso dei requisiti come la Scia o che sono addirittura registrate alla Questura, per ovvi motivi di ordine e sicurezza pubblica. Tutti coloro i quali dunque hanno avviato u n'attività in questo settore e fino a oggi ha agito senza cura del rispetto delle regole, si affretti a regolarizzare il tutto. Il tutto alla vigilia dell'esplosione della stagione estiva e in una città come Agrigento che da giorni è invasa da tanti turisti fai da te alla ricerca di sistemazione a buon prezzo, ma in strutture almeno decorose dove trascorrere almeno un paio di giorni.

LIBERO CONSORZIO
Collegio Revisori dei conti.
Presentati molti ricorsi.

La nomina risale al mese scorso da parte del commissario Collegio dei Revisori all'ex Provincia regionale di Agrigento: è pioggia di ricorsi da parte di coloro i quali conte stano l'aggiudicazione del lavoro.
Se il commissario Renato Barberi nel mese di aprile ave va nominato come componenti dell'organo di controllo Alfredo Batticani di Bronte nella qualità di presidente. Francesco Di Giacomo di Salerno e Francesco Marcone di Roma (selezionati, disse all'e poca una nota stampa "mediante sorteggio informati con), adesso il Libero consorzio di Agrigento si troverà a doversi difendere nelle aule di tribunale.
Se i signori Pellegrino Quartararo (ex consigliere provinciale), e Salvatore Corso hanno proposto ricorso straordinario al presidente della Regione 'per l'annullamento. previa sospensione, dell'avviso pubblico per la presentazione delle candidature alla nomina del collegio dei revisori dei conti e tutti gli atti pregressi connessi e consequenziali", i professionisti Andreana Minuti e Francesco Lembo hanno opposto ricorso dinnanzi al Tribunale amministrativo regionale per l'annullamento del provvedimento di nomina, contestando in particolare il fatto che sono 'stati nominati quale componenti del Collegio, aspiranti non residenti in Sicilia ed iscritti ad altri elenchi regionali.
In tutti i casi l'ex Provincia ha già disposto di costituirsi in giudizio per difendere le scelte fatte, che, tra l'altro, impegneranno l'ente fino al 2018.
G.S.

L'EX PROVINCIA NON E' PIU' NELLE CONDIZIONI DI PAGARGLI LO STIPENDIO
Precari, tutti a casa dal primo luglio.

Il perdurare della già precaria situazione finanziaria dell'Ente costringerà l'Amministrazione a rescindere dal primo luglio i contratti dei dipendenti con contratto a tempo determinato part-time. Quello che si era a lungo temuto alla fine è accaduto il Libero consorzio di Agrigento non è più nelle condizioni economiche per garantire lo stipendio del personale precario e ha deciso, in anticipo di non poter sostenere il rinnovo dei contratti. La notizia è stata comunicata formalmente una settimana fa, durante una seduta di contrattazione decentrata con i rappresentanti sindacali alla quale hanno partecipato segretario generale Giuseppe Vella e i dirigenti Fabrizio Caruana, Amelia Scibetta e dal responsabile dei settore Personale Aldo Cipolla. I fatti sono drammatici esattamente quanto sembrano: ad oggi il costo degli stipendi degli oltre 140 lavoratori a tempo determinato in servizio (circa2 milioni di euro)vengono coperti al 50% dal Libero consorzio e al 50% dalla Regione, contro una copertura, nelle altre ex province, del 10%in totale a carico degli enti locali.
Finito il milione di euro messo a disposizione da Palermo; la macchina si è sostanzialmente spenta, costringendo i dirigenti ad anticipare addirittura la mancata proroga dei con tratti, che,in realtà scadranno il prossimo 31 luglio. Così ieri mattina si è tenuta un'assemblea del personale al termine della quale i sindacati della Funzione pubblica hanno proclamato o stato di agitazione, anticamera dello sciopero che verosimilmente si terrà già nei prossimi giorni. Unica possibilità perché la "carneficina" sociale che si annuncia all'orizzonte possa essere scongiurata è un intervento deciso e decisivo della Regione Siciliana, che trasferisca ad Agrigento le somme necessarie per far fronte al pagamento degli stipendi quantomeno per i prossimi sei mesi.
G.SCH.






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