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rassegna stampa del 9 giugno 2016

Giornale di sicilia
Rifiuti, l'ira dei sindaci: tasse raddoppiate 0 Chiuse le discariche di Siculiana e Gela, decine di Comuni conferiranno altrove. L'Anci: i cittadini pagheranno i costi
Raccolta differenziata, piano rifiuti, termovalorizzatori: sono le priorità della nuova ordinanza firmata dal presidente Crocetta e «vidimata» a Roma. E intanto poco meno di un centinaio di Comuni costretti a «traslocare» a causa della chiusura delle discariche di Siculiana e Gela, con lunghe file di camion e disagi all'ingresso mentre monta la protesta dei sindaci. L'ordinanza, valida fino al 30 novembre, prevede che da ieri 64 Comuni delle province di Agrigento e Caltanissetta che scaricavano a Siculiana e Gela si spostino nelle discariche di contrada Grotte San Giorgio a Catania e di contrada Valanghe d'Inverno a Motta Sant'Anastasia. A Catania saranno dirottati anche i rifiuti di Piazza Armerina. Quarantanove i Comuni del Palermitano che invece saranno costretti a «traslocare» da Siculiana: i rifiuti saranno suddivisi fra Castellana e Catania. Qui finiranno anche i rifiuti di Marsala, un viaggio di circa 300 chilometri al giorno, fino al primo luglio quando potrà invece scaricare a Trapani. Sempre dal primo luglio trenta Comuni del Palermitano potranno utilizzare Bellolampo: fra questi Bagheria, Capaci, Carini, Monreale, Partinico, Terrasini. Comuni che insieme conferiranno oltre 450 tonnellate di rifiuti al giorno che si aggiungeranno alle 772 di Palermo e quasi 9 di Ustica. Disposizioni che i sindaci contestano, temendo un'impennata dei costi. «La presunta soluzione individuata - dice Salvo Lo Biundo, vicepresidente di Anci Sicilia - è l'ennesima dimostrazione di una mancanza di visione di strategia». «Senza impianti adeguati - rincara l'altro vicepresidente Paolo Amenta - c'è il rischio che anche le piccole eccellenze del territorio subiscano un'interruzione». I sindaci non si arrendono mentre i grillini annunciano il ricorso al Tar. «I costi saranno raddoppiati - dice il sindaco di Ventimiglia, Antonio Rini -e i Comuni costretti ad aumentare la tassa rifiuti. Finché continueranno a mancare gli impianti sarà come voler tirare un calcio di rigore senza che ci siano le porte, gli sforzi della differenziata saranno vanificati». «L'ordinanza sui rifiuti cerca final mente di porre le basi per una reale soluzione dei problemi - replica l'asses - sore Vania Contrafatto - . In questa fase così delicata, sarebbe auspicabile una fattiva collaborazione da parte anzitutto dei Comuni che hanno la responsabilità di aumentare sensibilmente la raccolta differenziata e di riscuotere la tassa sui rifiuti. Tocca ai sindaci non scaricare sui cittadini il costo delle proprie inefficienze». L'ordinanza detta tempi serrati. Entro il 30 agosto dovrà essere aggiornato il piano rifiuti mentre già entro la prossima settimana (data fissata il 15 giugno) l'assessore Contrafatto dovrà sottoporre alla giunta la riforma del settore, con una «drastica riduzione degli ambiti territoriali». Entro il 31 luglio si dovrà procedere alla riorganizzazione delle Srr. Commissari potranno arrivare nei Comuni per verificare la riscossione dei tributi comunali e disporre nuove tariffe Tarsu. Entro il 7 luglio le Srr dovranno indire le gare per la gestione del servizio, pena anche in questo caso il commissariamento. Sul fronte della differenziata i Comuni sono obbligati ad un aumento del 3% entro il 30 agosto e di un ulteriore 3% entro il 30 novembre. Il provvedimento inoltre stabilisce che entro un mese dovranno essere stipulati accordi con le altre Regioni «disponibili a ricevere rifiuti»", in attesa delle gare (entro il 30 agosto). Si potrà procedere alla requisizione delle discariche ed entro due mesi dall'aggiornamento del piano rifiuti infine si dovranno avviare le procedure per i termovalorizzatori: il fabbisogno stimato è di 700 mila tonnellate all'anno, gli impianti dovranno essere localizzati in aree quanto più vicine possibili alle discariche.» «Ancora una volta il governo ed in particolare il ministro dell'Ambiente Galletti sono stati costretti ad intervenire in Sicilia per la palese incapacità da parte della Regione siciliana a gestire la questione dei rifiuti« dice il senatore Giuseppe Marinello (Ncd) mentre Forza Italia con Miccichè e Falcone è pronta alla mozione di censura nei confronti della Contrafatto. (*STEGI*)

i numeri. In alcune località la raccolta non è partita Enti locali, o aumenta la differenziata o scatterà il commissariamento
La chiusura delle discariche di Siculiana e Gela (disposto perché non provviste di impianti di trattamento meccanico biologico) comporterà un «superlavoro» per gli altri impianti che dovranno smaltire le 1.200 tonnellate di immondizia che giornalmente finivano nei due impianti. Nella discarica di contrada Grotte San Giorgio, a Catania, i rifiuti conferiti giornalmente aumenteranno del 37%, a Castellana Sicula del 29. A Motta Sant'Anastasia l'aumento previsto è dell'11%, a Trapani di un altro 8%. Le stime del Dipartimento calcolano che ogni giorno sono 5.612 le tonnellate di immondizia prodotta. Quantità che saranno contingentate nel caso in cui i Comuni non dovessero raggiungere i livelli di raccolta differenziata previsti nell'ordinanza. Al momento le percentuali nell'Isola (dati al 2014) oscillano fra zero (è il caso di Basicò, Fondachelli Fantina, Gualtieri Sicaminò, Monforte San Giorgio, Motta d'Affermo, San Piero Patti, Santa Lucia del Mela e Saponara, tutti nel Messinese) e punte massime come il 72,8% a San Michele di Ganzaria, il 696% di Licodia Eubea, il 68,7% a Zafferana Etnea, il 63,5% di Scordia (tutti in provincia di Catania), il 58,7% di Delia (in provincia di Caltanissetta), il 57,4% a Piana degli Albanesi (provincia di Palermo), il 54,4% di Bivona (nell'Agrigentino). Ogni Comune dovrà adottare un regolamento per la differenziata, se non lo farà entro il 15 luglio lo farà il presidente della Regione con un regolamento tipo. Per i Comuni di Palermo, Catania e Messina potrebbero scattare anche azioni di responsabilità amministrativa ed erariale qualora non siano adottati i relativi piani comunali. (*STEGI*)

Rifiuti, la raccolta riprende stamattina Gli autocompattatori delle ditte hanno iniziato nella tarda mattinata di ieri, la «spola» da e per la discarica di Lentini Riprende stamattina la raccolta dei rifiuti ad Agrigento e negli altri comuni che fino a tre giorni addietro conferivano nella discarica di Siculiana. Ieri pomeriggio infatti, gli autocompattatori delle imprese che hanno in appalto il servizio, hanno lasciato i depositi per raggiungere la discarica di contrada Coda di Volpe gestita dalla Sicula Trasporti e che si trova tra Catania e Lentini. Gli autocompattatori hanno impiegato oltre 2 ore e mezza per arrivare e altrettanto tempo per scaricare i rifiuti, considerando l'alto numero di mezzi che erano in fila dinanzi i cancelli dell'impianto. Poi la strada del ritorno, in serata. Da stamattina, lentamente, si inizierà un percorso verso una normalità che non si sa quanto potrà durare, visto che l'ordinanza di conferire a Lentini è valida fino al 30 giugno. E poi? Da qui ad allora si dovrà capire se la discarica di Siculiana riaprirà, riuscendosi a dotare di un impianto mobile per la biostabilizzazione, «condicio sine qua non» per tornare ad essere operativa. Se così non dovesse essere, i Comuni dovranno mettere mano al portafoglio e pagare somme importanti per sostenere le trasferte in zone così lontane rispetto ai centri di partenza dei mezzi. «Come già avvenne la scorsa estate - fanno sapere dal Comune di Agrigento - lo smaltimento presso la discarica di Catania comporterà maggiori esborsi per il Comune di Agrigento che inevitabilmente peseranno sulle famiglie. Per questa ragione l'Amministrazione sta valutando tutte le soluzioni alternative nel tentativo di ridurre gli aggravi. Tutto ciò verrà fatto assieme agli altri Comuni della SRR che stanno vivendo la stessa emergenza». E a peggiorare una situazione già grave, arriva anche la proclamazione di una giornata di sciopero, indetta questa volta a livello nazionale per mercoledì 15 giugno e che riguarda i lavoratori impegnati nel servizio di igiene urbana dalle Aziende del settore pubblico e privato. Nel documento che annuncia lo sciopero, la Funzione pubblica della Cgil agrigentina denuncia il fallimento delle politiche messe in atto dalla Regione Siciliana, degli interminabili commissariamenti degli Ato e delle società d'ambito messe in liquidazione e che per questo motivo non possono fare investimenti per l'acquisto di mezzi e materiali. «Chiediamo - dice Enzo Iacono - l'intervento dei sindaci, esponsabili della situazione igienico-sanitaria, allo scopo di favorire la stipula dei contratti nazionali e di mettere in campo tutte le iniziative per superare i commissari regionali i quali si sono rivelati, tranne alcune eccezioni, inadatti a gestire i servizi di igiene ambientale».


Processo a D'Orsi ieri in Appello, in primo grado condanna a un anno In primo grado è uscito indenne da quasi tutte le accuse, rimediando una condanna a un anno di reclusione per un'accusa di abuso di ufficio collegata al rimborso di una quindicina di pranzi, qualcuno consumato in autogrill o paninerie, senza che risultasse "adeguatamente motivato il fine istituzionale". La principale vicenda giudiziaria a carico dell'ultimo presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio D'Orsi, è ripartita ieri mattina in appello. Da una parte i difensori Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, che hanno impugnato la condanna relativa al solo capo di imputazione per cui, peraltro parzialmente, è stato riconosciuto colpevole. Dall'altro la Procura, attraverso l'aggiunto Ignazio Fonzo e il pm Carlo Cinque che avevano chiesto 6 anni, ha impugnato quasi tutte le assoluzioni (i capi di imputazione erano circa una trentina) chiedendo che venga ribaltata la sentenza di primo grado, emessa il 30 marzo del 2015. Da quel verdetto, peraltro, ne è scaturito un altro processo dopo che i giudici hanno ritenuto che andasse qualificata come corruzione l'accusa di peculato che scaturiva dal fatto che si sarebbe appropriato di quaranta palme acquistate dall'ente. D'Orsi era imputato di una trentina di ipotesi di abusi di ufficio (diverse fra loro), tre di concussione, due di peculato e due di truffa. Innanzitutto la contestazione di abuso di ufficio per avere ottenuto, senza averne diritto, il rimborso delle spese per pranzi e cene istituzionali. I capi di imputazione si aprivano con due ipotesi di peculato e tre di concussione che ruotavano attorno alla ristrutturazione della sua villa di Montaperto, eseguita fra il 2010 e il 2011. D'Orsi, secondo i pm, aveva abusato del suo ruolo istituzionale per non pagare lavori oppure pretendere sconti eccessivi per prestazioni di imprese e professionisti. Ieri, in Corte di appello, c'è stato un passaggio interlocutorio. Si entra nel vivo il 25 ottobre. (*GECA*)


larepubblica.it
Rifiuti, caos nelle discariche dopo lo stop: a Lentini centinaia di camion in coda
Quando i giornali davano la notizia dell'accordo raggiunto sulla gestione dei rifiuti in Sicilia, a Lentini si metteva in moto una macchina molto più complessa. Anche da quelle parti c'erano tasti da pigiare: non la tastiera di un computer, ma quella di un telefono. È iniziato alle 23 di ieri il lungo day-after della Sicula Trasporti: da quando, a quell'ora, si sono aperti i cancelli rimasti chiusi per quasi tutto un giorno, nella struttura di Lentini che ora è diventata il perno assoluto del sistema-rifiuti in Sicilia sono entrati quasi 400 camion. "Lavoriamo a pieno regime - spiega il responsabile della discarica, Marco Morabito - e non basta. In genere chiudiamo alle 16, oggi se andrà bene proseguiremo fino alle 21".
Già, perché la struttura di Lentini adesso deve smaltire anche i rifiuti che fino a lunedì finivano a Siculiana. E oggi è necessario smaltire due giorni di arretrati: lo stop allo scarico dell'immondizia provocato per quasi tutta la giornata di ieri dallo stallo nelle trattative fra Roma e la Regione ha creato così un "collo di bottiglia" nel sistema. "I camion - prosegue Morabito - formano ancora una lunghissima fila davanti ai cancelli dell'impianto". Una situazione simile si verifica nell'impianto gestito a Motta Sant'Anastasia dall'Oikos: l'altra struttura rimasta bloccata ieri assorbe la gran parte dell'immondizia precedentemente destinata a Gela e diventa quindi la seconda discarica più importante dell'Isola.
Con un altro paradosso: a Motta non c'è un impianto di "biostabilizzazione" in funzione, e quindi i rifiuti vengono trattati a Lentini, rendendo ancora più frenetico il lavoro della struttura di Sicula Trasporti. Relativamente più tranquilla la situazione di Bellolampo: ieri la discarica gestita dalla Rap a Palermo ha lavorato normalmente, e quindi non c'è stato nessuno scossone. La discarica palermitana è adesso la terza più utilizzata in Sicilia: a Bellolampo scaricano infatti i comuni di Palermo e Ustica.
Intanto, il Movimento 5Stelle all'Ars presenta un'interpellanza per chiedere la chiusura della discarica Valanghe d'Inverno e la bonifica discarica di Tiritì, fra Motta Sant'Anastasia e Misterbianco, nel Catanese. A supporto dell'interpellanza, avanzata della parlamentare acese Angela Foti, uno studio pubblicato sull'International Journal od Epidemiology, secondo il quale "vivere vicino a una discarica aumenta il rischio di cancro ai polmoni". All'attacco anche il deputato nazionale di Ncd Alessandro Pagano: "La Sicilia - afferma - non era mai arrivata così vicina al collasso sul fronte rifiuti".

Sicilia24h
L' ex Provincia di Agrigento aggiudica gara strada a Burgio Prosegue senza sosta l'attività dell'Ufficio Gare dell' ex Provincia di Agrigento, che ha aggiudicato un appalto per conto del Comune di Burgio, relativo ai "Lavori di manutenzione straordinaria della Strada Dragotto in agro di Burgio". La gara d'appalto, dell'importo complessivo di 114mila e 321 euro, e a cui hanno partecipato 196 imprese, è stata aggiudicata provvisoriamente all'impresa Azzurra Costruzioni, con sede ad Agrigento, che ha offerto il ribasso del 12,65 % sull'importo netto di 106 mila e 86 euro, più 1.143 euro per oneri di sicurezza e 7mila e 91 euro quale costo della manodopera, entrambi non soggetti a ribasso. Seconda in graduatoria l'impresa New Company di San Cipirrello, che ha offerto il ribasso del 12,63 %.

LIveSicilia
La situazione finanziaria LIBERI CONSORZI IN GINOCCHIO Allarme rosso a Enna di Maria Teresa Camarda PALERMO - Casse vuote e dipendenti a rischio. È una condizione "drammatica" quella in cui si trova da mesi il Libero consorzio di Enna, con un bilancio sempre più a rischio per l'impossibilità di far quadrare i conti senza un intervento dall'alto. "Servono misure urgenti e straordinarie", afferma il commissario Angela Scaduto. "La grave situazione finanziaria che stiamo vivendo non potrà essere risolta in assenza di misure specifiche - prosegue il commissario - anche perché abbiamo già utilizzato l'avanzo che avevamo a disposizione per il bilancio dello scorso anno".
Il rischio di fallimento, dunque, è dietro l'angolo, con conseguenze gravissime per tutto il personale dell'ex Provincia: i precari con l'incognita delle procedure di mobilità e gli stipendi dei dipendenti in bilico. Una corsa contro il tempo per trovare delle soluzioni a questa grave situazione di predissesto: "Non possiamo andare oltre luglio", spiega Angela Scaduto.
Ma quello di Enna non è un caso isolato, quanto piuttosto il caso simbolo di una debolezza finanziaria che accomuna più o meno tutti i Liberi consorzi e le Città metropolitane e molti comuni siciliani. I tempi, però, si annunciano più lunghi perché la questione non è ancora arrivata sul tavolo della Commissione Bilancio dell'Ars. "Nessuno ha ancora depositato una proposta emendativa o un disegno di legge organico sul tema", spiega Vincenzo Vinciullo, presidente della seconda Commissione all'Ars. "È ovvio - prosegue il parlamentare regionale del Nuovo centrodestra - che quando arriverà ci impegneremo ad affrontare subito la questione, che riguarda Enna, ma che riguarda anche Caltanissetta, che è nella stessa identica situazione, così come tanti altri enti locali dell'Isola".
Ieri la Giunta non ha potuto affrontare la questione ex Province perché l'assessore alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, era impegnato in Aula a Palazzo dei Normanni per incardinare il disegno di legge per le elezioni amministrative in Sicilia. "Ne parleremo certamente nella prossima riunione di giunta - spiega l'assessore al Turismo, Anthony Barbagallo - perché siamo consapevoli che si tratta della prima emergenza da affrontare".
"Immagino che tutto verrà rinviato a dopo i ballottaggi", sostiene Claudia La Rocca, parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, che aggiunge: "La Regione, comunque, non può sopperire alla riduzione, di anno in anno sempre più drastica, dei trasferimenti da Roma agli enti locali. Non può permetterselo". Il punto, conferma anche Vinciullo, infatti, è che "la situazione si risolverà soltanto quando il Governo nazionale sbloccherà quei 500 milioni di euro che spettano agli enti locali siciliani".

Agrigentoweb


RIFIUTI: OK ROMA A ORDINANZA 'SALVA-SICILIA', "VERSO NORMALITA'"
In Sicilia "si va verso la normalizzazione del sistema" rifiuti. Lo afferma l'assessore all'Energia Vania Contraffatto dopo il via libera del ministero dell'Ambiente all'ordinanza della Giunta Crocetta che concede una proroga di sei mesi. Il passaggio consente la riapertura delle principali discariche dell'Isola - da Motta Sant'Anastasia a Siculiana - ieri chiuse, tanto da indurre
di Redazione
In Sicilia "si va verso la normalizzazione del sistema" rifiuti.
Lo afferma l'assessore all'Energia Vania Contraffatto dopo il via libera del ministero dell'Ambiente all'ordinanza della Giunta Crocetta che concede una proroga di sei mesi. Il passaggio consente la riapertura delle principali discariche dell'Isola - da Motta Sant'Anastasia a Siculiana - ieri chiuse, tanto da indurre il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, a chiedere ai concittadini di tenere a casa i sacchetti.
Con l'ordinanza, scritta anche sulla base delle indicazioni giunte da Roma, si prevede l'aumento della raccolta differenziata, la realizzazione dei termovalorizzatori, nonche' l'invio dell'immondizia, via nave, fuori dalla regione.

LA SICILIA

LA SITUAZIONE NEGLI AMBITI TERRITORIALI AG1 E AG3
Off-limits anche la discarica di Sciacca si spera in autorizzazione temporanea.
Avere una propria discarica sarebbe dovuto essere un punto di forza per i Comuni dell'ex Ato Agi. Lo è stato nei primi anni del sistema Ato, quando in altre parti della provincia e della Sicilia si ricorreva invece agli impianti dei privati, con aggravio di costi sulla società a capo dell'Ambito e, di conseguenza, sui Comuni e sui cittadini. Ora non lo è più. Anche i centri di Sciacca e Ribera, del Belice e dell'area montana, saranno costretti a portare la loro immondizia nella discarica di Lentini, così come disposto dall'ordinanza regionale. Anche la discarica comprensoriale di Saraceno Salinella, di proprietà dèlla Sogeir. non è infatti disponibile. L'introduzione di nuove norme ambientali, la carenza di fondi e le lungaggini della burocrazia regionale, hanno annullato i benefici pro dotti dalla disponibilità dell'impianto, al quale occorre lo stesso adeguamento richiesto per Siciliana. Gli autocompattatori sono rimasti fermi anche nei Saccense e anche da queste parti è emergenza rifiuti, pur in presenza, a pochi chilometri, di una discarica che recentemente è stata ampliata. Si rischia uno stato di grave emergenza igienico sanitaria e in stato di allerta, perché in trincea, sono soprattutto i sindaci dei Comuni coinvolti.
Si sono riuniti la sera di martedì scorso nella sede della Sogeir, convocati dal commissario regionale Giuseppe Dimino per affrontare la situazione e tentare di limitare i disagi e individuare una soluzione. L'unica strada percorribile individuata era stata quella di chiedere l'autorizzazione straordinaria ad utilizzare la discarica di Sciacca come stazione di trasferenza, per almeno 43 ore, prima di trasportare i rifiuti a Lentini L'interlocutore diretto è il Libero Consorzio e ieri mattina una delegazione di tecnici della Sogeir si è recata ad Agrigento per affrontare la questione con il commissario straordinario del Libero Consorzio. Ma dal capoluogo sono venute fuori delle difficoltà di carattere tecnico-burocratico che hanno, fatto cambiare rotta, In serata si è tentata la strada di un'ordinanza del sindaco di Sciacca. il Comune dove si produce il 50 per cento di rifiuti dell'area Ato Ag1 da trasferire in discarica.
Abbiamo deciso di puntare su questo per superare l'emergenza — dice il commissario Dimino — nei re stanti 16 Comuni il livello di raccolta differenziata è elevato. si fa il porta a porta a Ribera e nei piccoli centri, con la disponibilità degli impianti della Sogeir e della Sam che effettuano differenziazione e compostaggio si può alleggerire lo stato di disagio. L'autorizzazione è un atto amministrativo, non ambientale».
L'obiettivo è dunque ottenere il via libera ad utilizzare la discarica di Sciacca come centro dove collocare momentaneamente i rifiuti per evi tare di lasciarli per strada.GIUSEPPE RECCA
DEDALO AMBIENTE
«Scongiurata in extremis l'emergenza igienico-sanitaria».
Scongiurata l'emergenza rifiuti nei comuni che fanno parte della Dedalo Ambiente, società dell'Ato Ag 3: Canicatti, Carnpobello dì Licata, Ravanusa, Camastra, Licata. Palma di Montechiaro e Naro. Infatti, ieri stesso dopo il decreto pubblicato sul sito della Regione Siciliana in questi sette comuni della provincia di Agrigento è ripreso il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani
La discarica, individuata dalla Regione per smaltire il pattume è quella di Lentini comune della provincia di Siracusa considerata la chiusura di quella di Siculiana gestita dalla Catanzaro Costruzioni. Sino al prossimo 30giugno questo sette comuni della provincia di Agrigento dovranno depositare in quella discarica i rifiuti che vengono raccolti. Ma la nota dolente di tutto questo è l'aumento dei casti di smaltimento che si ripercuoteranno a carico dei cittadini.
E infatti, per depositare a Lentini un quintale di rifiuti verrà a costare 23 euro in più. Aumento anche per il costo del trasporto considerato che gli autocompattatori da Agrigento, dovranno raggiungere la provincia di Siracusa e da li far rientro nelle loro sedi. Ma per il momento la discarica di Lentini, era l'unica soluzione plausibile per evitare che rifiuti potessero rimanere all'interno dei cassonetti e per strada provocando seri problemi dal punto di vista igienico- sanitario per le popolazioni.
«Abbiamo ripreso - ha detto il commissario liquidatore della Dedalo Ambiente. Rosa rio Miceli - la raccolta dei rifiuti anche per ché nei comuni dell'Ato Ag 3 abbiamo turni che vanno dalle 13 alle 18».
CARMELO VELLA





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