Giornale di sicilia
Rifiuti, l'ira dei sindaci: tasse
raddoppiate 0 Chiuse le discariche di Siculiana e Gela, decine di
Comuni conferiranno altrove. L'Anci: i cittadini pagheranno i costi
Raccolta differenziata, piano rifiuti,
termovalorizzatori: sono le priorità della nuova ordinanza firmata
dal presidente Crocetta e «vidimata» a Roma. E intanto poco meno di
un centinaio di Comuni costretti a «traslocare» a causa della
chiusura delle discariche di Siculiana e Gela, con lunghe file di
camion e disagi all'ingresso mentre monta la protesta dei sindaci.
L'ordinanza, valida fino al 30 novembre, prevede che da ieri 64
Comuni delle province di Agrigento e Caltanissetta che scaricavano a
Siculiana e Gela si spostino nelle discariche di contrada Grotte San
Giorgio a Catania e di contrada Valanghe d'Inverno a Motta
Sant'Anastasia. A Catania saranno dirottati anche i rifiuti di
Piazza Armerina. Quarantanove i Comuni del Palermitano che invece
saranno costretti a «traslocare» da Siculiana: i rifiuti saranno
suddivisi fra Castellana e Catania. Qui finiranno anche i rifiuti di
Marsala, un viaggio di circa 300 chilometri al giorno, fino al primo
luglio quando potrà invece scaricare a Trapani. Sempre dal primo
luglio trenta Comuni del Palermitano potranno utilizzare Bellolampo:
fra questi Bagheria, Capaci, Carini, Monreale, Partinico, Terrasini.
Comuni che insieme conferiranno oltre 450 tonnellate di rifiuti al
giorno che si aggiungeranno alle 772 di Palermo e quasi 9 di Ustica.
Disposizioni che i sindaci contestano, temendo un'impennata dei
costi. «La presunta soluzione individuata - dice Salvo Lo Biundo,
vicepresidente di Anci Sicilia - è l'ennesima dimostrazione di una
mancanza di visione di strategia». «Senza impianti adeguati -
rincara l'altro vicepresidente Paolo Amenta - c'è il rischio che
anche le piccole eccellenze del territorio subiscano
un'interruzione». I sindaci non si arrendono mentre i grillini
annunciano il ricorso al Tar. «I costi saranno raddoppiati - dice
il sindaco di Ventimiglia, Antonio Rini -e i Comuni costretti ad
aumentare la tassa rifiuti. Finché continueranno a mancare gli
impianti sarà come voler tirare un calcio di rigore senza che ci
siano le porte, gli sforzi della differenziata saranno vanificati».
«L'ordinanza sui rifiuti cerca final mente di porre le basi per
una reale soluzione dei problemi - replica l'asses - sore Vania
Contrafatto - . In questa fase così delicata, sarebbe auspicabile
una fattiva collaborazione da parte anzitutto dei Comuni che hanno la
responsabilità di aumentare sensibilmente la raccolta differenziata
e di riscuotere la tassa sui rifiuti. Tocca ai sindaci non scaricare
sui cittadini il costo delle proprie inefficienze». L'ordinanza
detta tempi serrati. Entro il 30 agosto dovrà essere aggiornato il
piano rifiuti mentre già entro la prossima settimana (data fissata
il 15 giugno) l'assessore Contrafatto dovrà sottoporre alla giunta
la riforma del settore, con una «drastica riduzione degli ambiti
territoriali». Entro il 31 luglio si dovrà procedere alla
riorganizzazione delle Srr. Commissari potranno arrivare nei Comuni
per verificare la riscossione dei tributi comunali e disporre nuove
tariffe Tarsu. Entro il 7 luglio le Srr dovranno indire le gare per
la gestione del servizio, pena anche in questo caso il
commissariamento. Sul fronte della differenziata i Comuni sono
obbligati ad un aumento del 3% entro il 30 agosto e di un ulteriore
3% entro il 30 novembre. Il provvedimento inoltre stabilisce che
entro un mese dovranno essere stipulati accordi con le altre Regioni
«disponibili a ricevere rifiuti»", in attesa delle gare (entro il
30 agosto). Si potrà procedere alla requisizione delle discariche ed
entro due mesi dall'aggiornamento del piano rifiuti infine si
dovranno avviare le procedure per i termovalorizzatori: il fabbisogno
stimato è di 700 mila tonnellate all'anno, gli impianti dovranno
essere localizzati in aree quanto più vicine possibili alle
discariche.» «Ancora una volta il governo ed in particolare il
ministro dell'Ambiente Galletti sono stati costretti ad intervenire
in Sicilia per la palese incapacità da parte della Regione siciliana
a gestire la questione dei rifiuti« dice il senatore Giuseppe
Marinello (Ncd) mentre Forza Italia con Miccichè e Falcone è pronta
alla mozione di censura nei confronti della Contrafatto. (*STEGI*)
i numeri. In alcune località la
raccolta non è partita Enti locali, o aumenta la differenziata o
scatterà il commissariamento
La chiusura delle discariche di
Siculiana e Gela (disposto perché non provviste di impianti di
trattamento meccanico biologico) comporterà un «superlavoro» per
gli altri impianti che dovranno smaltire le 1.200 tonnellate di
immondizia che giornalmente finivano nei due impianti. Nella
discarica di contrada Grotte San Giorgio, a Catania, i rifiuti
conferiti giornalmente aumenteranno del 37%, a Castellana Sicula del
29. A Motta Sant'Anastasia l'aumento previsto è dell'11%, a
Trapani di un altro 8%. Le stime del Dipartimento calcolano che ogni
giorno sono 5.612 le tonnellate di immondizia prodotta. Quantità che
saranno contingentate nel caso in cui i Comuni non dovessero
raggiungere i livelli di raccolta differenziata previsti
nell'ordinanza. Al momento le percentuali nell'Isola (dati al
2014) oscillano fra zero (è il caso di Basicò, Fondachelli Fantina,
Gualtieri Sicaminò, Monforte San Giorgio, Motta d'Affermo, San
Piero Patti, Santa Lucia del Mela e Saponara, tutti nel Messinese) e
punte massime come il 72,8% a San Michele di Ganzaria, il 696% di
Licodia Eubea, il 68,7% a Zafferana Etnea, il 63,5% di Scordia (tutti
in provincia di Catania), il 58,7% di Delia (in provincia di
Caltanissetta), il 57,4% a Piana degli Albanesi (provincia di
Palermo), il 54,4% di Bivona (nell'Agrigentino). Ogni Comune dovrà
adottare un regolamento per la differenziata, se non lo farà entro
il 15 luglio lo farà il presidente della Regione con un regolamento
tipo. Per i Comuni di Palermo, Catania e Messina potrebbero scattare
anche azioni di responsabilità amministrativa ed erariale qualora
non siano adottati i relativi piani comunali. (*STEGI*)
Rifiuti, la raccolta riprende
stamattina
Gli autocompattatori delle ditte
hanno iniziato nella tarda mattinata di ieri, la «spola» da e per
la discarica di Lentini
Riprende stamattina la raccolta dei
rifiuti ad Agrigento e negli altri comuni che fino a tre giorni
addietro conferivano nella discarica di Siculiana. Ieri pomeriggio
infatti, gli autocompattatori delle imprese che hanno in appalto il
servizio, hanno lasciato i depositi per raggiungere la discarica di
contrada Coda di Volpe gestita dalla Sicula Trasporti e che si trova
tra Catania e Lentini. Gli autocompattatori hanno impiegato oltre 2
ore e mezza per arrivare e altrettanto tempo per scaricare i rifiuti,
considerando l'alto numero di mezzi che erano in fila dinanzi i
cancelli dell'impianto. Poi la strada del ritorno, in serata. Da
stamattina, lentamente, si inizierà un percorso verso una normalità
che non si sa quanto potrà durare, visto che l'ordinanza di
conferire a Lentini è valida fino al 30 giugno. E poi? Da qui ad
allora si dovrà capire se la discarica di Siculiana riaprirà,
riuscendosi a dotare di un impianto mobile per la biostabilizzazione,
«condicio sine qua non» per tornare ad essere operativa. Se così
non dovesse essere, i Comuni dovranno mettere mano al portafoglio e
pagare somme importanti per sostenere le trasferte in zone così
lontane rispetto ai centri di partenza dei mezzi. «Come già avvenne
la scorsa estate - fanno sapere dal Comune di Agrigento - lo
smaltimento presso la discarica di Catania comporterà maggiori
esborsi per il Comune di Agrigento che inevitabilmente peseranno
sulle famiglie. Per questa ragione l'Amministrazione sta valutando
tutte le soluzioni alternative nel tentativo di ridurre gli aggravi.
Tutto ciò verrà fatto assieme agli altri Comuni della SRR che
stanno vivendo la stessa emergenza». E a peggiorare una situazione
già grave, arriva anche la proclamazione di una giornata di
sciopero, indetta questa volta a livello nazionale per mercoledì 15
giugno e che riguarda i lavoratori impegnati nel servizio di igiene
urbana dalle Aziende del settore pubblico e privato. Nel documento
che annuncia lo sciopero, la Funzione pubblica della Cgil agrigentina
denuncia il fallimento delle politiche messe in atto dalla Regione
Siciliana, degli interminabili commissariamenti degli Ato e delle
società d'ambito messe in liquidazione e che per questo motivo non
possono fare investimenti per l'acquisto di mezzi e materiali.
«Chiediamo - dice Enzo Iacono - l'intervento dei sindaci,
esponsabili della situazione igienico-sanitaria, allo scopo di
favorire la stipula dei contratti nazionali e di mettere in campo
tutte le iniziative per superare i commissari regionali i quali si
sono rivelati, tranne alcune eccezioni, inadatti a gestire i servizi
di igiene ambientale».
Processo a D'Orsi ieri in Appello,
in primo grado condanna a un anno
In primo grado è uscito indenne da
quasi tutte le accuse, rimediando una condanna a un anno di
reclusione per un'accusa di abuso di ufficio collegata al rimborso
di una quindicina di pranzi, qualcuno consumato in autogrill o
paninerie, senza che risultasse "adeguatamente motivato il fine
istituzionale". La principale vicenda giudiziaria a carico
dell'ultimo presidente della Provincia di Agrigento, Eugenio
D'Orsi, è ripartita ieri mattina in appello. Da una parte i
difensori Daniela Posante e Giuseppe Scozzari, che hanno impugnato la
condanna relativa al solo capo di imputazione per cui, peraltro
parzialmente, è stato riconosciuto colpevole. Dall'altro la
Procura, attraverso l'aggiunto Ignazio Fonzo e il pm Carlo Cinque
che avevano chiesto 6 anni, ha impugnato quasi tutte le assoluzioni
(i capi di imputazione erano circa una trentina) chiedendo che venga
ribaltata la sentenza di primo grado, emessa il 30 marzo del 2015. Da
quel verdetto, peraltro, ne è scaturito un altro processo dopo che i
giudici hanno ritenuto che andasse qualificata come corruzione
l'accusa di peculato che scaturiva dal fatto che si sarebbe
appropriato di quaranta palme acquistate dall'ente. D'Orsi era
imputato di una trentina di ipotesi di abusi di ufficio (diverse fra
loro), tre di concussione, due di peculato e due di truffa.
Innanzitutto la contestazione di abuso di ufficio per avere ottenuto,
senza averne diritto, il rimborso delle spese per pranzi e cene
istituzionali. I capi di imputazione si aprivano con due ipotesi di
peculato e tre di concussione che ruotavano attorno alla
ristrutturazione della sua villa di Montaperto, eseguita fra il 2010
e il 2011. D'Orsi, secondo i pm, aveva abusato del suo ruolo
istituzionale per non pagare lavori oppure pretendere sconti
eccessivi per prestazioni di imprese e professionisti. Ieri, in Corte
di appello, c'è stato un passaggio interlocutorio. Si entra nel
vivo il 25 ottobre. (*GECA*)
larepubblica.it
Rifiuti,
caos nelle discariche dopo lo stop: a Lentini centinaia di camion in
coda
Quando
i giornali davano
la notizia dell'accordo raggiunto sulla gestione dei rifiuti in
Sicilia,
a Lentini si metteva in moto una macchina molto più complessa. Anche
da quelle parti c'erano tasti da pigiare: non la tastiera di un
computer, ma quella di un telefono. È iniziato alle 23 di ieri il
lungo day-after della Sicula Trasporti: da quando, a quell'ora, si
sono aperti i cancelli rimasti chiusi per quasi tutto un giorno,
nella struttura di Lentini che ora è diventata il perno assoluto del
sistema-rifiuti in Sicilia sono entrati quasi 400 camion. "Lavoriamo
a pieno regime - spiega il responsabile della discarica, Marco
Morabito - e non basta. In genere chiudiamo alle 16, oggi se andrà
bene proseguiremo fino alle 21".
Già,
perché la struttura di Lentini adesso deve smaltire anche i rifiuti
che fino a lunedì finivano a Siculiana. E oggi è necessario
smaltire due giorni di arretrati: lo stop allo scarico
dell'immondizia provocato per quasi tutta la giornata di ieri dallo
stallo nelle trattative fra Roma e la Regione ha creato così un
"collo di bottiglia" nel sistema. "I camion - prosegue
Morabito - formano ancora una lunghissima fila davanti ai cancelli
dell'impianto". Una situazione simile si verifica nell'impianto
gestito a Motta Sant'Anastasia dall'Oikos: l'altra struttura rimasta
bloccata ieri assorbe la gran parte dell'immondizia precedentemente
destinata a Gela e diventa quindi la seconda discarica più
importante dell'Isola.
Con
un altro paradosso: a Motta non c'è un impianto di
"biostabilizzazione" in funzione, e quindi i rifiuti
vengono trattati a Lentini, rendendo ancora più frenetico il lavoro
della struttura di Sicula Trasporti. Relativamente più tranquilla la
situazione di Bellolampo: ieri la discarica gestita dalla Rap a
Palermo ha lavorato normalmente, e quindi non c'è stato nessuno
scossone. La discarica palermitana è adesso la terza più utilizzata
in Sicilia: a Bellolampo scaricano infatti i comuni di Palermo e
Ustica.
Intanto,
il Movimento 5Stelle all'Ars presenta un'interpellanza
per chiedere la chiusura della discarica Valanghe d'Inverno
e la bonifica discarica di Tiritì, fra Motta Sant'Anastasia e
Misterbianco, nel Catanese. A supporto dell'interpellanza, avanzata
della parlamentare acese Angela Foti, uno studio pubblicato
sull'International Journal od Epidemiology, secondo il quale
"vivere vicino a una discarica aumenta il rischio di cancro ai
polmoni". All'attacco anche il deputato nazionale di Ncd Alessandro
Pagano: "La Sicilia - afferma - non era mai arrivata così
vicina al collasso sul fronte rifiuti".
Sicilia24h
L' ex Provincia di Agrigento
aggiudica gara strada a Burgio
Prosegue senza sosta l'attività
dell'Ufficio Gare dell' ex Provincia di Agrigento, che ha
aggiudicato un appalto per conto del Comune di Burgio, relativo ai
"Lavori di manutenzione straordinaria della Strada Dragotto in agro
di Burgio". La gara d'appalto, dell'importo complessivo di
114mila e 321 euro, e a cui hanno partecipato 196 imprese, è stata
aggiudicata provvisoriamente all'impresa Azzurra Costruzioni, con
sede ad Agrigento, che ha offerto il ribasso del 12,65 % sull'importo
netto di 106 mila e 86 euro, più 1.143 euro per oneri di sicurezza e
7mila e 91 euro quale costo della manodopera, entrambi non soggetti a
ribasso. Seconda in graduatoria l'impresa New Company di San
Cipirrello, che ha offerto il ribasso del 12,63 %.
LIveSicilia
La situazione finanziaria
LIBERI CONSORZI IN GINOCCHIO
Allarme rosso a Enna
di Maria Teresa Camarda
PALERMO - Casse vuote e dipendenti a
rischio. È una condizione "drammatica" quella in cui si trova da
mesi il Libero consorzio di Enna, con un bilancio sempre più a
rischio per l'impossibilità di far quadrare i conti senza un
intervento dall'alto. "Servono misure urgenti e straordinarie",
afferma il commissario Angela Scaduto. "La grave situazione
finanziaria che stiamo vivendo non potrà essere risolta in assenza
di misure specifiche - prosegue il commissario - anche perché
abbiamo già utilizzato l'avanzo che avevamo a disposizione per il
bilancio dello scorso anno".
Il rischio di fallimento, dunque, è
dietro l'angolo, con conseguenze gravissime per tutto il personale
dell'ex Provincia: i precari con l'incognita delle procedure di
mobilità e gli stipendi dei dipendenti in bilico. Una corsa contro
il tempo per trovare delle soluzioni a questa grave situazione di
predissesto: "Non possiamo andare oltre luglio", spiega Angela
Scaduto.
Ma quello di Enna non è un caso
isolato, quanto piuttosto il caso simbolo di una debolezza
finanziaria che accomuna più o meno tutti i Liberi consorzi e le
Città metropolitane e molti comuni siciliani. I tempi, però, si
annunciano più lunghi perché la questione non è ancora arrivata
sul tavolo della Commissione Bilancio dell'Ars. "Nessuno ha
ancora depositato una proposta emendativa o un disegno di legge
organico sul tema", spiega Vincenzo Vinciullo, presidente della
seconda Commissione all'Ars. "È ovvio - prosegue il
parlamentare regionale del Nuovo centrodestra - che quando arriverà
ci impegneremo ad affrontare subito la questione, che riguarda Enna,
ma che riguarda anche Caltanissetta, che è nella stessa identica
situazione, così come tanti altri enti locali dell'Isola".
Ieri la Giunta non ha potuto affrontare
la questione ex Province perché l'assessore alle Autonomie locali,
Luisa Lantieri, era impegnato in Aula a Palazzo dei Normanni per
incardinare il disegno di legge per le elezioni amministrative in
Sicilia. "Ne parleremo certamente nella prossima riunione di giunta
- spiega l'assessore al Turismo, Anthony Barbagallo - perché
siamo consapevoli che si tratta della prima emergenza da affrontare".
"Immagino che tutto verrà rinviato a
dopo i ballottaggi", sostiene Claudia La Rocca, parlamentare
regionale del Movimento 5 Stelle, che aggiunge: "La Regione,
comunque, non può sopperire alla riduzione, di anno in anno sempre
più drastica, dei trasferimenti da Roma agli enti locali. Non può
permetterselo". Il punto, conferma anche Vinciullo, infatti, è che
"la situazione si risolverà soltanto quando il Governo nazionale
sbloccherà quei 500 milioni di euro che spettano agli enti locali
siciliani".
Agrigentoweb
RIFIUTI: OK ROMA A ORDINANZA
'SALVA-SICILIA', "VERSO NORMALITA'"
In Sicilia "si va verso la
normalizzazione del sistema" rifiuti. Lo afferma l'assessore
all'Energia Vania Contraffatto dopo il via libera del ministero
dell'Ambiente all'ordinanza della Giunta Crocetta che concede una
proroga di sei mesi. Il passaggio consente la riapertura delle
principali discariche dell'Isola - da Motta Sant'Anastasia a
Siculiana - ieri chiuse, tanto da indurre
di Redazione
In Sicilia "si va verso la
normalizzazione del sistema" rifiuti.
Lo afferma l'assessore all'Energia
Vania Contraffatto dopo il via libera del ministero dell'Ambiente
all'ordinanza della Giunta Crocetta che concede una proroga di sei
mesi. Il passaggio consente la riapertura delle principali discariche
dell'Isola - da Motta Sant'Anastasia a Siculiana - ieri
chiuse, tanto da indurre il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, a
chiedere ai concittadini di tenere a casa i sacchetti.
Con l'ordinanza, scritta anche sulla
base delle indicazioni giunte da Roma, si prevede l'aumento della
raccolta differenziata, la realizzazione dei termovalorizzatori,
nonche' l'invio dell'immondizia, via nave, fuori dalla regione.
LA SICILIA
LA SITUAZIONE NEGLI AMBITI
TERRITORIALI AG1 E AG3
Off-limits anche la discarica di
Sciacca si spera in autorizzazione temporanea.
Avere una propria discarica sarebbe
dovuto essere un punto di forza per i Comuni dell'ex Ato Agi. Lo è
stato nei primi anni del sistema Ato, quando in altre parti della
provincia e della Sicilia si ricorreva invece agli impianti dei
privati, con aggravio di costi sulla società a capo dell'Ambito e,
di conseguenza, sui Comuni e sui cittadini. Ora non lo è più. Anche
i centri di Sciacca e Ribera, del Belice e dell'area montana,
saranno costretti a portare la loro immondizia nella discarica di
Lentini, così come disposto dall'ordinanza regionale. Anche la
discarica comprensoriale di Saraceno Salinella, di proprietà dèlla
Sogeir. non è infatti disponibile. L'introduzione di nuove norme
ambientali, la carenza di fondi e le lungaggini della burocrazia
regionale, hanno annullato i benefici pro dotti dalla disponibilità
dell'impianto, al quale occorre lo stesso adeguamento richiesto per
Siciliana. Gli autocompattatori sono rimasti fermi anche nei Saccense
e anche da queste parti è emergenza rifiuti, pur in presenza, a
pochi chilometri, di una discarica che recentemente è stata
ampliata. Si rischia uno stato di grave emergenza igienico sanitaria
e in stato di allerta, perché in trincea, sono soprattutto i sindaci
dei Comuni coinvolti.
Si sono riuniti la sera di martedì
scorso nella sede della Sogeir, convocati dal commissario regionale
Giuseppe Dimino per affrontare la situazione e tentare di limitare i
disagi e individuare una soluzione. L'unica strada percorribile
individuata era stata quella di chiedere l'autorizzazione
straordinaria ad utilizzare la discarica di Sciacca come stazione di
trasferenza, per almeno 43 ore, prima di trasportare i rifiuti a
Lentini L'interlocutore diretto è il Libero Consorzio e ieri
mattina una delegazione di tecnici della Sogeir si è recata ad
Agrigento per affrontare la questione con il commissario
straordinario del Libero Consorzio. Ma dal capoluogo sono venute
fuori delle difficoltà di carattere tecnico-burocratico che hanno,
fatto cambiare rotta, In serata si è tentata la strada di
un'ordinanza del sindaco di Sciacca. il Comune dove si produce il
50 per cento di rifiuti dell'area Ato Ag1 da trasferire in
discarica.
Abbiamo deciso di puntare su questo per
superare l'emergenza dice il commissario Dimino nei re
stanti 16 Comuni il livello di raccolta differenziata è elevato. si
fa il porta a porta a Ribera e nei piccoli centri, con la
disponibilità degli impianti della Sogeir e della Sam che effettuano
differenziazione e compostaggio si può alleggerire lo stato di
disagio. L'autorizzazione è un atto amministrativo, non
ambientale».
L'obiettivo è dunque ottenere il via
libera ad utilizzare la discarica di Sciacca come centro dove
collocare momentaneamente i rifiuti per evi tare di lasciarli per
strada.GIUSEPPE RECCA
DEDALO AMBIENTE
«Scongiurata in extremis
l'emergenza igienico-sanitaria».
Scongiurata l'emergenza rifiuti nei
comuni che fanno parte della Dedalo Ambiente, società dell'Ato Ag
3: Canicatti, Carnpobello dì Licata, Ravanusa, Camastra, Licata.
Palma di Montechiaro e Naro. Infatti, ieri stesso dopo il decreto
pubblicato sul sito della Regione Siciliana in questi sette comuni
della provincia di Agrigento è ripreso il servizio di raccolta e
smaltimento dei rifiuti solidi urbani
La discarica, individuata dalla Regione
per smaltire il pattume è quella di Lentini comune della provincia
di Siracusa considerata la chiusura di quella di Siculiana gestita
dalla Catanzaro Costruzioni. Sino al prossimo 30giugno questo sette
comuni della provincia di Agrigento dovranno depositare in quella
discarica i rifiuti che vengono raccolti. Ma la nota dolente di tutto
questo è l'aumento dei casti di smaltimento che si ripercuoteranno
a carico dei cittadini.
E infatti, per depositare a Lentini un
quintale di rifiuti verrà a costare 23 euro in più. Aumento anche
per il costo del trasporto considerato che gli autocompattatori da
Agrigento, dovranno raggiungere la provincia di Siracusa e da li far
rientro nelle loro sedi. Ma per il momento la discarica di Lentini,
era l'unica soluzione plausibile per evitare che rifiuti potessero
rimanere all'interno dei cassonetti e per strada provocando seri
problemi dal punto di vista igienico- sanitario per le popolazioni.
«Abbiamo ripreso - ha detto il
commissario liquidatore della Dedalo Ambiente. Rosa rio Miceli - la
raccolta dei rifiuti anche per ché nei comuni dell'Ato Ag 3
abbiamo turni che vanno dalle 13 alle 18».
CARMELO VELLA