Giornale di sicilia
Pubblica amministrazione. L'obiettivo
del decreto è ridurre il rischio di impugnabilità del procedimento.
Nuovi tempi per il preavviso e per il deposito delle memorie
Furbetti del cartellino, norme più
restrittive.
Licenziamenti sprint per i cosiddetti
furbetti del cartellino e Scia unica come antidoto anti-burocrazia.
Sono le principali novità in arrivo nel Consiglio dei ministri di
questa settimana, quando taglieranno il traguardo anche altri
provvedimenti targati Madia. Sarà la volta buona per il restyling
della conferenza dei servizi, ma potrebbero trovare spazio anche la
stabilizzazione delle maestre precarie e la ratifica dell'accordo
sui comparti del pubblico impiego. Il decreto che mette a punto un
iter speciale per l'assenteista colto a strisciare il badge per poi
uscire prontamente dall'ufficio (modello Sanremo) verrà ritoccato
in risposta alle richieste di Camera e Senato. Come è noto il
dipendente sorpreso in flagrante deve essere sospeso, senza stipendio
entro 48 ore. Però, qui la modifica, non sarà lasciato senza
indennità, ma gli sarà riconosciuto un assegno alimentare, pari a
metà dello stipendio tabellare. Inoltre, sulla responsabilità
penale del dirigente «omertoso», che si volta dall'altra parte
quando il «furbetto» entra in azione, sarà un giudice a decidere.
Rispetto alla versione originaria viene eliminato ogni automatismo.
Il terzo e più rilevante aggiustamento riguarda il percorso che
porta all'espulsione. Il Governo riscriverà il testo scadenzando
con precisione le tappe così da garantire il diritto alla difesa e
dare certezza al nuovo impianto, riducendo i margini per l'im -
pugnabilità del procedimento «lampo», che porterà a ridurre
notevolmente la durata del giudizio (oggi può portarsi fino a 120
giorni). Resta infatti fermo il tetto di un mese come arco temporale
massimo ma saranno posti dei termini per il preavviso (si parla di 7
giorni, ora sono 20) e per le memorie (forse 4 giorni). Il paletto
più difficile da posizionare è quello del, come si dice in termini
tecnici, «dies a quo», ossia del momento da cui far partire il
countdown dei 30 giorni. Non basta affermare che nello stesso
istante, entro 48 dall'avvenuta conoscenza dell'abuso, partano
sia la sospensione che la denuncia, ma occorrerà assicurarsi che il
lavoratore in questione sia stato avvisato del procedimento avviato a
suo carico. Se il «furbetto» è reperibile, non c'è problema ma
in caso contrario potrebbe essere necessario spedire la raccomandata
e aspettare anche un mese, dopo di che si darà per scontata la
conoscenza della contestazione. Il rischio è l'allungamento dei
termini, con una formula «31+30». Una soluzione ci sarebbe. Si sta
infatti studiando la possibilità di ridurre i tempi delle
comunicazioni tra pubblica amministrazione e suoi dipendenti.
L'occasione giusta per intervenire sarebbe il nuovo codice
dell'amministrazione digitale all'esame del Parlamento e pronto a
diventare legge entro l'estate.
Larepubblica.it
Statali,
aumenti solo per i dipendenti con redditi bassi
Svolta
nel pubblico impiego: gli aumenti retributivi nel prossimo rinnovo
contrattuale interesseranno solo i lavoratori a basso reddito,
sostanzialmente un terzo dei dipendenti pubblici, circa 800 mila,
quelli - probabilmente - sotto i 26 mila euro lordi annui. È la
linea decisa dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna
Madia. La direttiva del ministro all'Aran, l'agenzia per la
contrattazione nella pubblica amministrazione, arriverà subito dopo
il via libera da parte del Consiglio dei ministri (possibile in
settimana) all'accordo, tra sindacati e l'Aran stessa, che riduce da
undici a quattro i comparti contrattuali nel pubblico impiego. Entro
luglio potrebbero partire le trattative dopo oltre sei anni di blocco
ai rinnovi imposto dalle politiche di austerity. "E allora -
ragiona Madia - è giusto, e anche morale, che si sostengano prima i
lavoratori che hanno pagato di più gli effetti della crisi".
Che
si tratti di un cambiamento importante non c'è dubbio. "Sarebbe
la prima volta, non ci sono precedenti", commenta Sergio
Gasparrini, presidente dell'Aran. D'altra parte il contesto è
decisamente mutato. Nell'ultima legge di Stabilità, dopo che la
Corte costituzionale ha detto che i contratti non potevano restare
ancora fermi,
sono stati stanziati solo 300 milioni per gli aumenti salariali. Una
cifra che se spalmata sull'intera platea dei 3,2 milioni di
dipendenti pubblici garantirebbe un aumento non superiore ai dieci
euro a testa. Sull'orientamento della Madia pesano anche altri
fattori. Intanto non c'è più l'inflazione. La dinamica dei prezzi
tende alla deflazione (ad aprile - 0,3 per cento) "e dunque non
c'è più - sostengono al ministero - la necessità di proteggere il
potere d'acquisto".
C'è,
poi, un modello contrattuale su due livelli, nazionale e decentrato,
con il primo ancorato all'Ipca, l'indice dei prezzi appunto depurato
dai prezzi dei prodotti petroliferi importati, che stenta a tenere il
passo dopo trasformazioni globali prodotte dalla lunga crisi. Non può
essere un caso, infatti, che in due settori chiave per la
contrattazione, per quanto agli antipodi per l'apertura alla
concorrenza, quello dei metalmeccanici e quello della pubblica
amministrazione, le parti datoriali ipotizzino soluzioni che vanno
praticamente nella stessa direzione. La Federmeccanica
(l'associazione delle imprese metalmeccaniche) ha infatti proposto di
limitare gli incrementi retributivi a livello nazionale
esclusivamente ai lavoratori che si trovano sotto il minimo
contrattuale, cioè solo il 5 per cento della categoria, lasciando
che per gli altri sia la contrattazione in azienda (legata a
parametri di produttività) a definire gli aumenti salariali. Su
questa proposta si è aperto lo scontro con i sindacati. La scorsa
settimana ci sono stati scioperi, e il negoziato è fermo. Anche la
Madia rischia di andare allo scontro con i sindacati che bocciano
l'idea di aumenti solo per i redditi più bassi: "I sacrifici -
dicono - li hanno fatti tutti". E richiamano la sentenza della
Consulta che ha costretto il governo a rifinanziare i rinnovi
contrattuali. Per quanto Tiziano Treu, giuslavorista, ex ministro e
anche ex presidente dell'Aran, consideri compatibile, "in via
eccezionale", la strada degli aumenti selettivi con le norme
costituzionali. Certo è una via tutta da sperimentare. Altro test al
Consiglio dei ministri in settimana per il decreto sulla
licenziabilità dei "furbetti del cartellino", con tempi
più certi su sospensione e sanzioni in caso di flagranza di reato.
LA SICILIA
SICULIANA. Il trasferimento dei
rifiuti in altra discarica obbliga i Comuni interessati a correre ai
ripari economicamente.
Obiettivo unico: limitare i danni
Riunione ieri dei sindaci della Srr Agrigento Est per fare il punto
sulla grave situazione.
Pronti a tutto. Ad intraprendere ogni
strada possibile per scongiurare quello che potrebbe essere un sa
lasso peri cittadini e, considerata la complessivamente bassa
percentuale di evasione, i Comuni.
I sindaci del Agrigento Est si sono
riuniti ieri mattina per cercare soluzioni per i mesi di fuoco" che
seguiranno a causa dell'ordinanza della Regione Siciliana che, a
causa
dell'assenza di un impianto di
biostabilizzazione presso la discarica di Siculiana sposta a Lentini
il con ferimento dei comuni dell'Agrigentino, Il tutto si tradurrà,
dicono delle stime di massima realizzate dai tecnici, in una media di
cinquanta euro
i in più per ogni tonnellata di
rifiuti conferita. Somma alla quale si arri va considerando una media
di trenta euro in più a tonnellata per il tra sporto e 28 euro in
più per il maggior costo previsto dall'accesso al l'impianto
della Sicula Trasporti, I numeri stimati al ribasso
vedrebbero quindi una spesa aggiuntiva di circa 22.450 euro ai giorno
di spesa per il totale di 4-48 tonnellate conferite dalla nostra
provincia. Per logica, ovviamente, tanto più si pro duce tanto più
si paga. Così i più danneggiati saranno i grandi comuni (il
capoluogo dovrebbe sborsare oltre 4mila euro al giorno di
sovrapprezzo per le ottanta tonnellate conferite), che sono poi
quelli in cui è più difficile scovare i "furbetti".
Così per i sindaci è 41 momento di
passare al contrattacco cercando in primis di ridurre i danni. Tre i
punti sui quali ci si è concentrati, Il primo è il tentativo di
"tamponare" il costo per il trasporto provvedendo a realizzare
(come del resto previsto dall'ordinanza Regionale) delle stazioni
di trasferenza nelle aree industriali di Agrigento e Ravanusa. Si
tratterebbe di luoghi in cui andrebbero a conferire i compatta- tori
provenienti dai singoli comuni e dove la spazzatura verrebbe poi
trasferita con una tramoggia in mezzi di maggior dimensione. Questo
andrebbe quantomeno a "spalmare" su più di un centro i costi di
trasporto. Per realizzarli sì pensa di indire procedure pubbliche
affinché a costruirli siano dei privati su fondi messi a
disposizione da Asi. Durante il dibattito, comunque, si è anche
parlato, più o meno concreta mente, della possibilità di
trasportare all'estero i rifiuti, ma è una prospettiva che in
questa fase necessiterebbe di n'la chiarezza che non vi e,
Ci sono poi le questioni politiche.
L'assemblea dei sindaci ha dato mandato al commissario di chiede re
un incontro con l'assessore Vania Contrafatto, e, contestualmente,
di valutare la possibilità di un ricorso legale per chiedere i danni
al Governo regionale. Non solo, sarà necessario avere chiarezza
sull'effettiva competenza dell'Srr a trasferire i rifiuti fuori
provincia. L'ipotesi suggestiva, è che il compito e il costo -
potrebbe essere a carico di Palermo.
G.SCHICCHI
No al lavoro oltre il tetto d'età
nella P.a
la Consulta promuove la legge Madia.
ROMA. La Consulta promuove il decreto
legge Madia (convertito nella legge 11.114 del 2014), che dice no al
trattenimento in servi zio oltre i limiti di età per la pensione
nella Pubblica amministrazione.
La Corte costituzionale con una
sentenza deposita ieri ha infatti dichiarato infondate le questioni
di incostituzionalità sollevate a proposito di alcuni casi relativi
a docenti universitari e avvocati dello Stato. Il provvedimento, tra
l'altro dice la Corte. «favorisce il ricambio generazionale».
La legge Madia infatti abolisce il
trattenimento in servizio che per metteva di restare al lavoro (2
anni in più ma per alcuni anche 5) dopo il compimento dell'età
richiesta per andare in pensione (62 anni il limite standard nella
P.a. che sale a 65 per i medici, a 68 per docenti universitari e
primari a 70 per i magistrati). Per la generalità del pubblico
impiego lo stop alla possibilità di rimandare la pensione è
scattato il 31 ottobre 2014, mentre una deroga è stata concessa alle
toghe per cui, pur con alcuni paletti, la scadenza è fissata alla
fine del 2016.
La sentenza depositata ieri (n. 133)
ricorda che la nonna che prevede l'eliminazione del trattenimento
in servizio si inserisce tra le misure volte a «favorire la più
razionale utilizzazione dei di pendenti pubblici», come afferma la
legge stessa, e «costituisce - scrive la Corte, giustificando l'uso
del decreto legge - un primo intervento, peraltro puntuale e
circoscritto. di un processo laborioso, destinato a dipanarsi in un
arco temporale più lungo, volto a realizzare il ricambio
generazionale nel settore».
La Consulta esclude anche la violazione
dell'obbligo di copertura finanziaria del provvedimento facendo
riferimento alla relazione tecnica dove, si legge nella sentenza, «è
chiaramente indicato che, dopo l'anno 2018, gli oneri mostrano un
andamento decrescente». Inoltre, la va della legge «non può essere
costretta in una dimensione temporale limitata, ma deve svolgersi in
riferimento a un arco temporale sufficientemente ampio» durante il
quale «l'attuazione delle misure in esame appare idonea ad
agevolare risparmi da cessazione capaci di liberare risorse nuove
spendi bili per l'auspicato ricambio generazionale».
La ratio" della legge Madia, afferma
la Consulta, è proprio «quella di favorire politiche di ricambio
generazionale a fronte della crisi economica. Gli effetti positivi
attesi dall'abrogazione del trattenimento in servizio sono connessi
alla necessità di realizzare progressivi risparmi da cessazione che,
in relazione al regi me del turn over, alimenterebbero le risorse
utilizzabili per le nuove assunzioni».
Richiamando poi sue precedenti
sentenze, la Consulta ribadisce che «il buon andamento
dell'amministrazione non può dipendere affatto dal mantenimento in
ser vizio di personale che ha raggiunto i limiti di età», posto che
«il prolungarsi del servizio oltre i li miti non è sempre indice di
accrescimento dell'efficienza organizzativa».
Nel verdetto si esclude anche la
presenza di discriminazioni tra i diversi settori, in risposta ai
dubbi sollevati dalla categoria degli avvocati distato (che a
differenza della magistratura ordinaria non hanno beneficiato di
termini più lunghi), Per la Consulta la proroga riconosciuta alle
toghe riguarda il regolare funzionamento dei tribunali e nulla ha a
che vedere con lo status professionale.
SICILIALIVE
La discarica chiusa di Siculiana
"Bollette più care per i
cittadini"
di Alan David Scifo
AGRIGENTO - A pochi giorni
dall'ordinanza della Regione Siciliana che non permette più di
depositare i rifiuti nella discarica di Siculiana, i sindaci
dell'Agrigentino si sono riuniti per cercare nuove soluzioni al fine
di sopperire alle conseguenze che comporta l'utilizzo dell'impianto
di Lentini, nel Catanese. L'incontro fa il punto sui costi che la
nuova ordinanza comporta, in attesa che la discarica di Catanzaro
venga messa in regola con l'impianto di biostabilizzazione. Si
calcola circa 28 euro in più di euro per tonnellata, mentre ancora
più alti sono i costi di trasporto per una distanza che varia dai
200 ai 300 chilometri.
Ad esempio, un paese come Aragona, con
circa 10mila abitanti, pagherebbe mille euro in più al giorno per
conferire i propri rifiuti a Lentini, cosa che farà raddoppiare le
bollette destinate ai cittadini. Mentre molti paesi sono sotto la
soglia del 10% per ciò che riguarda la raccolta differenziata, la
nuova ordinanza impone anche un immediato adeguamento, imponendo la
crescita del 3% nei prossimi tre mesi e del 6% entro il 2016, con
multe per i comuni che non riescono a raggiungere questi numeri.
A prendere la parola durante la
discussione è l'assessore all'ambiente di Agrigento ed ex
presidente regionale di Legambiente, Mimmo Fontana, che fa un quadro
della situazione: "Non ci sono prospettive di riapertura per la
discarica di Siculiana, prima dei prossimi sei mesi. Tutto questo
comporta tariffe più care in un momento di crisi. Questa ordinanza è
una scatola vuota, ancora una volta si tratta il problema rifiuti in
Sicilia, partendo dall'impiantistica, mentre in 53 pagine di
ordinanza solo mezza pagina è dedicata alla raccolta differenziata.
In Campania è intervenuto lo Stato - continua l'assessore Fontana -,
qui Crocetta non riesce ad essere concreto. Alcuni inceneritori che
si trovano in nord Italia o in Bulgaria, hanno bisogno di rifiuti,
mentre noi non abbiamo più dove metterli. Bisogna trovare le
soluzioni con la differenziata piuttosto che puntare agli impianti,
così facendo fra 3-4 mesi ci troveremo di nuovo invasi dai rifiuti".
I primi cittadini dell'Agrigentino
pensano di fare affidamento ad un legale per proteggere la posizione
dei consumatori e di organizzare presto un incontro con la Regione
per chiarire la vicenda che comporterà ingenti spese per i
cittadini. Un altro obiettivo sarà quello di creare dei "centri
di trasfrenza" nelle zone industriali delle città per
consentire un risparmio nei trasporti.
LA SICILIA
P. A., LICENZIAMENTI SPRINT PER I
FURBETTI MA CON GARANZIE A DIFESA E METÀ SALARIO
Il decreto in Cdm: countdown di 30
giorni per gli assenteisti "modello Sanremo"
ROMA. Licenziamenti sprint per i
cosiddetti furbetti del cartellino, e Scia (Segnalazione certificata
di inizio attività) unica come antidoto anti-burocrazia. Sono le
principali novità in arrivo nel Consiglio dei ministri di questa
settimana (si terrà mercoledì o giovedì) quando taglieranno il
traguardo anche altri provvedimenti targati Madia. Sarà la volta
buona per il restyling della Conferenza dei servizi, ma potrebbero
trovare spazio anche la stabilizzazione delle maestre precarie e la
ratifica dell'accordo sui comparti del pubblico impiego.
Il decreto che mette a punto un iter
speciale per l'assenteista colto a strisciare il badge per poi
uscire prontamente dall'ufficio ("modello Sanremo") verrà
ritoccato in risposta alle richieste di Montecitorio e Palazzo
Madama. Come è noto il dipendente sor preso in flagrante deve essere
so speso, senza stipendio, entro 48 ore. Però è qui la modifica,
non sarà lasciato senza indennità, ma
gli sarà riconosciuto un assegno
alimentare, pari a metà dello stipendio tabellare. Inoltre, sulla
responsabilità penale del dirigente "omertoso". che si volta
dall'altra parte quando il "furbetto" entra in azione, sarà un
giudice a decidere. Rispetto alla versione originaria viene eliminato
ogni automatismo.
Il terzo e più rilevante aggiusta
mento riguarda il percorso che porta all'espulsione. Il governo
riscriverà il testo scadenzando con precisione le tappe così da
garantire il diritto alla difesa e dare certezza al nuovo impianto,
riducendo i margini per l'impuguabilità del procedimento lampo,
che porterà a ridurre notevolmente la durata del giudizio (oggi può
portar si fino a 120 giorni). Resta infatti fermo il tetto di un mese
come arco temporale massimo ma sa ranno posti dei termini per il
preavviso (si parla di 7 giorni, ora sono 20) e per le memorie (forse
4 giorni). Il paletto più difficile da
posizionare è quello del, come sì dice in termini tecnici, "dies
a quo".
ossia del momento da cui far partire il
countdown dei 30 giorni.
Non basta affermare che nello stesso
istante, entro 48 dall'avvenuta conoscenza dell'abuso, partano
sia la sospensione che la denuncia, ma occorrerà assicurarsi che il
lavoratore in questione sia stato avvisato del procedimento avviato
a suo carico. Se il 'furbetto' è reperibile non c'è problema
ma in caso contrario potrebbe essere
necessario spedire la raccomandata e aspettare anche un mese, dopo di
che si darà per scontata la conoscenza della contestazione. Il
rischio è l'allunga mento dei termini, con una formula "31+30".
Una soluzione però ci sarebbe. Si sta
infatti studiando la possibilità di ridurre i tempi delle
comunicazioni tra la Pubblica amministrazione e suoi dipendenti.
L'occasione giusta per intervenire sarebbe il nuovo codice
dell'amministrazione digitale all'esame del Parlamento e pronto a
diventare legge entro l'estate. Il provvedi mento prevede il nuovo
domicilio digitale, uno spazio web che potrebbe sostituire la Pec (la
Posta elettronica certificata, mai decollata) e restringere i tempi
per le notifiche.
Intanto, dopo il vaglio del Cdm, il
decreto sui licenziamenti sprint diventerà legge e lo stesso sarà
per la Scia Unica e per la nuova Conferenza dei servizi. In rampa dì
lancio per l definitivo ci so no anche altri tasselli del primo
pacchetto Madia (partecipate, servizi pubblici locali, forestale)
mentre il ministero è già a lavoro sulla tranche "bis con il
libretto unico per l'auto, il "taglia enti inutili" e il Testo
unico sul pubblico impiego, dove sarà rivisto anche i salario
accessorio. Intanto nelle prossime settimane dovrebbe arrivare a
conclusione l'operazione mobilità degli esuberi delle Province.
MARIANNA SERI
SCRIVOLIBERO
VACANZE IN SICILIA, IL 2016 L'ANNO
DEL RILANCIO
"Il quadro che emerge dall'indagine
Swg-Confesercenti sulle vacanze estive degli italiani per il 2016
conferma l'appeal che esercita la Sicilia e il particolare momento
favorevole per la nostra Isola".
Così il presidente di Confesercenti
Sicilia Vittorio Messina (in foto) commenta i dati dello studio
sulle tendenze dei viaggiatori per la prossima stagione estiva.
"Mete più vicine, più sicure,
preferenza per il mare e le città d'arte, per vacanze più lunghe
e più economiche. Un quadro - continua Vittorio Messina - che
può privilegiare la Sicilia, le sue coste e il suo ricchissimo
patrimonio artistico. Il 2016, come si evince dall'indagine -
aggiunge Messina - sarà dunque l'anno del rilancio per le
vacanze estive degli italiani e per quanto riguarda le mete, le
destinazioni entro i confini nazionali continuano ad essere le
preferite (76%), mentre il 27% si recherà in altri Paesi europei.
Tra le destinazioni nazionali, in testa alla classifica delle regioni
più gettonate dopo la Puglia (16%) c'è la Sicilia (11%).
Spenderanno oltre 33 miliardi di euro, tre miliardi in più rispetto
allo scorso anno".
Secondo l'indagine Swg-Confesercenti,
il fattore che più di tutti condizionerà la scelta delle ferie
estive sarà la spesa.Quanto alla scelta delle strutture in cui
pernottare durante la vacanza, più della metà continuano a
preferire alberghi, pensioni (36%) e case in affitto (25%), seguiti
da un 16% che sceglierà bed&breakfast ed un altro 13% utilizzerà
case di proprietà o si farà ospitare in casa di amici o parenti.
"Dai risultati dello studio -
conclude il presidente di Confesercenti Sicilia - emerge la voglia
di muoversi e, nonostante la crisi, di non rinunciare alle vacanze
estive scegliendo località più vicine, limitandosi a spostarsi da
una regione all'altra dell'Italia, senza per questo non trovare
posti suggestivi che non temono concorrenza rispetto anche a mete
esotiche. Tutte indicazioni che rappresentano un vantaggio per la
Sicilia che si propone con un'offerta vastissima di località di
grande richiamo e fascino. Ma per approfittare di questa grande
chance, gli imprenditori del settore turistico siciliano devono
sapere andare incontro a questa voglia di vacanze, offrendo il
miglior rapporto possibile tra qualità dei servizi offerti e costo
per il pubblico. Sono certo che come hanno sempre fatto, affrontando
con coraggio le mille difficoltà che vivono quotidianamente tra cui
la esasperante burocrazia, i costi di gestione, la pressione fiscale,
il difficile accesso al credito, la mancanza di una programmazione
istituzionale, le nostre imprese del settore saranno all'altezza
della situazione e daranno il loro contributo al rilancio
dell'economia regionale".
INFOAGRIGENTO
Entra nel vivo la campagna
elettorale per i ballottaggi.
A Favara e Porto Empedocle, gli
sfidanti per la carica di primo cittadino affilano le armi e
presentano i nomi dell'eventuale giunta
Ultima settimana di comizi e dibattiti,
poi si conoscerà la verità; nell'agrigentino, Favara, Porto
Empedocle e Canicattì vivranno giorni al cardiopalma in attesa di
conoscere gli esiti dei ballottaggi che si terranno domenica 19
giugno. A Porto Empedocle, il ballottaggio è
tra Ida Carmina del Movimento Cinque Stelle (che ha ottenuto il
36.91% dei consensi al primo turno) ed Orazio Guarraci (fermo al 25%
nella prima tornata), appoggiato dalla sua coalizione composta da PD,
Vertenza e Sicilia Futura, a cui si è aggiunta la lista 'Città
Nuova', la più votata in assoluto nonostante il suo candidato a
Sindaco abbia ottenuto meno del 10% dei consensi.
Entrambi i candidati hanno diramato i
nomi degli assessori designati. In caso di vittoria di Ida Carmina,
la giunta sarà composta da: Stefania la Porta, Totò Urso, Maria
Calabrese e Salvatore Baiamonte. A fare parte invece dell'eventuale
squadra di Guarraci, saranno: Gianni Marianelli, Flavia Ferrara,
Emilio Borsellino e Andrea Sallì.
A Favara si è tenuto sabato il comizio
di presentazione della squadra del Movimento Cinque Stelle, a
sostegno di Anna Alba (23% per lei al primo turno); l'eventuale
giunta sarà composta da Lillo Attardo, Angelo Todaro, Rossella
Carlino, Crocetta Maida ed Umberto Rumolo.
La sfidante di Anna Alba, Gabriella
Bruccoleri (20% per lei al primo turno), sostenuta da PD, Favara
Popolare ed Uniti per Favara, ha invece optato per la seguente
squadra di governo in caso di vittoria: Carmelo Vitello, Antonella
Morreale, Luca Gargano, Giuseppe Moscato ed Antonio Alba.
AGRIGENTOOGGI
Polizia Provinciale, controlli
serrati su RCA e insegne pubblicitarie lungo le strade provinciali.
Il Corpo di Polizia Provinciale, agli
ordini del Comandante dr. Vincenzo Giglio, ha attivato una fitta
serie di controlli sugli autoveicoli in transito sulle strade di
competenza del Libero Consorzio. I controlli sono finalizzati alla
verifica dei requisiti dei conducenti, delle condizioni generali dei
veicoli e in particolare della copertura assicurativa RCA. In questo
senso il Comando ha avuto un incontro con il Comando della Sezione di
Agrigento della Polizia Stradale, attivando controlli congiunti lungo
le strade provinciali e all'interno del centri abitati.
I controlli fanno seguito alle
disposizioni del Commissario Straordinario del Libero Consorzio dr.
Roberto Barberi che aveva sollecitato la Polizia Provinciale a
verificare la copertura RCA degli autoveicoli in transito,
interventi, come detto, effettuati e tuttora in corso di svolgimento
anche in collaborazione con alcuni corpi di Polizia Municipale, ad
esempio quella del Comune di Naro, assicurando anche l'assistenza
tecnico amministrativa agli Enti Locali , prevista dalla Legge
Regionale n. 15/2015, in ordine alle varie fasi dell'eventuale
sequestro amministrativo dei veicoli.
Un impegno notevole, considerata
l'estensione della rete delle strade provinciali, ex consortili ed
ex regionali, che si estende ovviamente anche ai controlli di
routine, che nel solo secondo semestre del 2015 hanno interessato
1.301 veicoli sul rispetto della normativa ambientale e della stessa
normativa sulla RCA, con 78 verbali di contestazione alle norme del
Codice della Strada per l'ammontare complessivo di 8.268,00 euro,
oltre ad altre violazioni per un totale di 20.875,00 euro per tutto
il 2015. L'attività di controllo proseguirà senza soste, anche in
considerazione dell'avanzare della stagione estiva, con relativa
intensificazione dei flussi di veicoli in transito.
Intensificati inoltre anche i controlli
sulla installazione di insegne pubblicitarie da parte di imprese e
aziende, in particolare sulle Strade Provinciali n. 1, n. 2 e n. 33,
per le quali il personale della Polizia Provinciale ha redatto le
singole schede di censimento in base alle quali si è proceduto,
successivamente, tramite la banca dati Alice Concessioni (settore
Concessioni del Libero Consorzio), le visure camerali (Camera di
Commercio) e Anagrafe Tributaria (Agenzia delle Entrate) alla
individuazione dei trasgressori, elevando dal mese di febbraio ad
aprile 2016 33 verbali di contestazione per un ammontare complessivo
di euro 13.827,00. Anche in questo settore, ovviamente, i controlli
sono stati estesi a buona parte della rete viaria provinciale e sono
tuttora in corso.