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rassegna stampa dall'11 al 13 giugno 2016

Giornale di sicilia

Pubblica amministrazione. L'obiettivo del decreto è ridurre il rischio di impugnabilità del procedimento.
Nuovi tempi per il preavviso e per il deposito delle memorie
Furbetti del cartellino, norme più restrittive.

Licenziamenti sprint per i cosiddetti furbetti del cartellino e Scia unica come antidoto anti-burocrazia. Sono le principali novità in arrivo nel Consiglio dei ministri di questa settimana, quando taglieranno il traguardo anche altri provvedimenti targati Madia. Sarà la volta buona per il restyling della conferenza dei servizi, ma potrebbero trovare spazio anche la stabilizzazione delle maestre precarie e la ratifica dell'accordo sui comparti del pubblico impiego. Il decreto che mette a punto un iter speciale per l'assenteista colto a strisciare il badge per poi uscire prontamente dall'ufficio (modello Sanremo) verrà ritoccato in risposta alle richieste di Camera e Senato. Come è noto il dipendente sorpreso in flagrante deve essere sospeso, senza stipendio entro 48 ore. Però, qui la modifica, non sarà lasciato senza indennità, ma gli sarà riconosciuto un assegno alimentare, pari a metà dello stipendio tabellare. Inoltre, sulla responsabilità penale del dirigente «omertoso», che si volta dall'altra parte quando il «furbetto» entra in azione, sarà un giudice a decidere. Rispetto alla versione originaria viene eliminato ogni automatismo. Il terzo e più rilevante aggiustamento riguarda il percorso che porta all'espulsione. Il Governo riscriverà il testo scadenzando con precisione le tappe così da garantire il diritto alla difesa e dare certezza al nuovo impianto, riducendo i margini per l'im - pugnabilità del procedimento «lampo», che porterà a ridurre notevolmente la durata del giudizio (oggi può portarsi fino a 120 giorni). Resta infatti fermo il tetto di un mese come arco temporale massimo ma saranno posti dei termini per il preavviso (si parla di 7 giorni, ora sono 20) e per le memorie (forse 4 giorni). Il paletto più difficile da posizionare è quello del, come si dice in termini tecnici, «dies a quo», ossia del momento da cui far partire il countdown dei 30 giorni. Non basta affermare che nello stesso istante, entro 48 dall'avvenuta conoscenza dell'abuso, partano sia la sospensione che la denuncia, ma occorrerà assicurarsi che il lavoratore in questione sia stato avvisato del procedimento avviato a suo carico. Se il «furbetto» è reperibile, non c'è problema ma in caso contrario potrebbe essere necessario spedire la raccomandata e aspettare anche un mese, dopo di che si darà per scontata la conoscenza della contestazione. Il rischio è l'allungamento dei termini, con una formula «31+30». Una soluzione ci sarebbe. Si sta infatti studiando la possibilità di ridurre i tempi delle comunicazioni tra pubblica amministrazione e suoi dipendenti. L'occasione giusta per intervenire sarebbe il nuovo codice dell'amministrazione digitale all'esame del Parlamento e pronto a diventare legge entro l'estate.

Larepubblica.it


Statali, aumenti solo per i dipendenti con redditi bassi

Svolta nel pubblico impiego: gli aumenti retributivi nel prossimo rinnovo contrattuale interesseranno solo i lavoratori a basso reddito, sostanzialmente un terzo dei dipendenti pubblici, circa 800 mila, quelli - probabilmente - sotto i 26 mila euro lordi annui. È la linea decisa dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia. La direttiva del ministro all'Aran, l'agenzia per la contrattazione nella pubblica amministrazione, arriverà subito dopo il via libera da parte del Consiglio dei ministri (possibile in settimana) all'accordo, tra sindacati e l'Aran stessa, che riduce da undici a quattro i comparti contrattuali nel pubblico impiego. Entro luglio potrebbero partire le trattative dopo oltre sei anni di blocco ai rinnovi imposto dalle politiche di austerity. "E allora - ragiona Madia - è giusto, e anche morale, che si sostengano prima i lavoratori che hanno pagato di più gli effetti della crisi".
 Che si tratti di un cambiamento importante non c'è dubbio. "Sarebbe la prima volta, non ci sono precedenti", commenta Sergio Gasparrini, presidente dell'Aran. D'altra parte il contesto è decisamente mutato. Nell'ultima legge di Stabilità, dopo che la Corte costituzionale ha detto che i contratti non potevano restare ancora fermi, sono stati stanziati solo 300 milioni per gli aumenti salariali. Una cifra che se spalmata sull'intera platea dei 3,2 milioni di dipendenti pubblici garantirebbe un aumento non superiore ai dieci euro a testa. Sull'orientamento della Madia pesano anche altri fattori. Intanto non c'è più l'inflazione. La dinamica dei prezzi tende alla deflazione (ad aprile - 0,3 per cento) "e dunque non c'è più - sostengono al ministero - la necessità di proteggere il potere d'acquisto".
C'è, poi, un modello contrattuale su due livelli, nazionale e decentrato, con il primo ancorato all'Ipca, l'indice dei prezzi appunto depurato dai prezzi dei prodotti petroliferi importati, che stenta a tenere il passo dopo trasformazioni globali prodotte dalla lunga crisi. Non può essere un caso, infatti, che in due settori chiave per la contrattazione, per quanto agli antipodi per l'apertura alla concorrenza, quello dei metalmeccanici e quello della pubblica amministrazione, le parti datoriali ipotizzino soluzioni che vanno praticamente nella stessa direzione. La Federmeccanica (l'associazione delle imprese metalmeccaniche) ha infatti proposto di limitare gli incrementi retributivi a livello nazionale esclusivamente ai lavoratori che si trovano sotto il minimo contrattuale, cioè solo il 5 per cento della categoria, lasciando che per gli altri sia la contrattazione in azienda (legata a parametri di produttività) a definire gli aumenti salariali. Su questa proposta si è aperto lo scontro con i sindacati. La scorsa settimana ci sono stati scioperi, e il negoziato è fermo. Anche la Madia rischia di andare allo scontro con i sindacati che bocciano l'idea di aumenti solo per i redditi più bassi: "I sacrifici - dicono - li hanno fatti tutti". E richiamano la sentenza della Consulta che ha costretto il governo a rifinanziare i rinnovi contrattuali. Per quanto Tiziano Treu, giuslavorista, ex ministro e anche ex presidente dell'Aran, consideri compatibile, "in via eccezionale", la strada degli aumenti selettivi con le norme costituzionali. Certo è una via tutta da sperimentare. Altro test al Consiglio dei ministri in settimana per il decreto sulla licenziabilità dei "furbetti del cartellino", con tempi più certi su sospensione e sanzioni in caso di flagranza di reato.



LA SICILIA

SICULIANA. Il trasferimento dei rifiuti in altra discarica obbliga i Comuni interessati a correre ai ripari economicamente.

Obiettivo unico: limitare i danni Riunione ieri dei sindaci della Srr Agrigento Est per fare il punto sulla grave situazione.
Pronti a tutto. Ad intraprendere ogni strada possibile per scongiurare quello che potrebbe essere un sa lasso peri cittadini e, considerata la complessivamente bassa percentuale di evasione, i Comuni.
I sindaci del Agrigento Est si sono riuniti ieri mattina per cercare soluzioni per i mesi di fuoco" che seguiranno a causa dell'ordinanza della Regione Siciliana che, a causa
dell'assenza di un impianto di biostabilizzazione presso la discarica di Siculiana sposta a Lentini il con ferimento dei comuni dell'Agrigentino, Il tutto si tradurrà, dicono delle stime di massima realizzate dai tecnici, in una media di cinquanta euro
i in più per ogni tonnellata di rifiuti conferita. Somma alla quale si arri va considerando una media di trenta euro in più a tonnellata per il tra sporto e 28 euro in più per il maggior costo previsto dall'accesso al l'impianto della Sicula Trasporti, I numeri — stimati al ribasso — vedrebbero quindi una spesa aggiuntiva di circa 22.450 euro ai giorno di spesa per il totale di 4-48 tonnellate conferite dalla nostra provincia. Per logica, ovviamente, tanto più si pro duce tanto più si paga. Così i più danneggiati saranno i grandi comuni (il capoluogo dovrebbe sborsare oltre 4mila euro al giorno di sovrapprezzo per le ottanta tonnellate conferite), che sono poi quelli in cui è più difficile scovare i "furbetti".
Così per i sindaci è 41 momento di passare al contrattacco cercando in primis di ridurre i danni. Tre i punti sui quali ci si è concentrati, Il primo è il tentativo di "tamponare" il costo per il trasporto provvedendo a realizzare (come del resto previsto dall'ordinanza Regionale) delle stazioni di trasferenza nelle aree industriali di Agrigento e Ravanusa. Si tratterebbe di luoghi in cui andrebbero a conferire i compatta- tori provenienti dai singoli comuni e dove la spazzatura verrebbe poi trasferita con una tramoggia in mezzi di maggior dimensione. Questo andrebbe quantomeno a "spalmare" su più di un centro i costi di trasporto. Per realizzarli sì pensa di indire procedure pubbliche affinché a costruirli siano dei privati su fondi messi a disposizione da Asi. Durante il dibattito, comunque, si è anche parlato, più o meno concreta mente, della possibilità di trasportare all'estero i rifiuti, ma è una prospettiva che in questa fase necessiterebbe di n'la chiarezza che non vi e,
Ci sono poi le questioni politiche. L'assemblea dei sindaci ha dato mandato al commissario di chiede re un incontro con l'assessore Vania Contrafatto, e, contestualmente, di valutare la possibilità di un ricorso legale per chiedere i danni al Governo regionale. Non solo, sarà necessario avere chiarezza sull'effettiva competenza dell'Srr a trasferire i rifiuti fuori provincia. L'ipotesi suggestiva, è che il compito — e il costo - potrebbe essere a carico di Palermo.
G.SCHICCHI

No al lavoro oltre il tetto d'età nella P.a la Consulta promuove la legge Madia.

ROMA. La Consulta promuove il decreto legge Madia (convertito nella legge 11.114 del 2014), che dice no al trattenimento in servi zio oltre i limiti di età per la pensione nella Pubblica amministrazione.
La Corte costituzionale con una sentenza deposita ieri ha infatti dichiarato infondate le questioni di incostituzionalità sollevate a proposito di alcuni casi relativi a docenti universitari e avvocati dello Stato. Il provvedimento, tra l'altro dice la Corte. «favorisce il ricambio generazionale».
La legge Madia infatti abolisce il trattenimento in servizio che per metteva di restare al lavoro (2 anni in più ma per alcuni anche 5) dopo il compimento dell'età richiesta per andare in pensione (62 anni il limite standard nella P.a. che sale a 65 per i medici, a 68 per docenti universitari e primari a 70 per i magistrati). Per la generalità del pubblico impiego lo stop alla possibilità di rimandare la pensione è scattato il 31 ottobre 2014, mentre una deroga è stata concessa alle toghe per cui, pur con alcuni paletti, la scadenza è fissata alla fine del 2016.
La sentenza depositata ieri (n. 133) ricorda che la nonna che prevede l'eliminazione del trattenimento in servizio si inserisce tra le misure volte a «favorire la più razionale utilizzazione dei di pendenti pubblici», come afferma la legge stessa, e «costituisce - scrive la Corte, giustificando l'uso del decreto legge - un primo intervento, peraltro puntuale e circoscritto. di un processo laborioso, destinato a dipanarsi in un arco temporale più lungo, volto a realizzare il ricambio generazionale nel settore».
La Consulta esclude anche la violazione dell'obbligo di copertura finanziaria del provvedimento facendo riferimento alla relazione tecnica dove, si legge nella sentenza, «è chiaramente indicato che, dopo l'anno 2018, gli oneri mostrano un andamento decrescente». Inoltre, la va della legge «non può essere costretta in una dimensione temporale limitata, ma deve svolgersi in riferimento a un arco temporale sufficientemente ampio» durante il quale «l'attuazione delle misure in esame appare idonea ad agevolare risparmi da cessazione capaci di liberare risorse nuove spendi bili per l'auspicato ricambio generazionale».
La ratio" della legge Madia, afferma la Consulta, è proprio «quella di favorire politiche di ricambio generazionale a fronte della crisi economica. Gli effetti positivi attesi dall'abrogazione del trattenimento in servizio sono connessi alla necessità di realizzare progressivi risparmi da cessazione che, in relazione al regi me del turn over, alimenterebbero le risorse utilizzabili per le nuove assunzioni».
Richiamando poi sue precedenti sentenze, la Consulta ribadisce che «il buon andamento dell'amministrazione non può dipendere affatto dal mantenimento in ser vizio di personale che ha raggiunto i limiti di età», posto che «il prolungarsi del servizio oltre i li miti non è sempre indice di accrescimento dell'efficienza organizzativa».
Nel verdetto si esclude anche la presenza di discriminazioni tra i diversi settori, in risposta ai dubbi sollevati dalla categoria degli avvocati distato (che a differenza della magistratura ordinaria non hanno beneficiato di termini più lunghi), Per la Consulta la proroga riconosciuta alle toghe riguarda il regolare funzionamento dei tribunali e nulla ha a che vedere con lo status professionale.


SICILIALIVE
La discarica chiusa di Siculiana "Bollette più care per i cittadini" di Alan David Scifo


AGRIGENTO - A pochi giorni dall'ordinanza della Regione Siciliana che non permette più di depositare i rifiuti nella discarica di Siculiana, i sindaci dell'Agrigentino si sono riuniti per cercare nuove soluzioni al fine di sopperire alle conseguenze che comporta l'utilizzo dell'impianto di Lentini, nel Catanese. L'incontro fa il punto sui costi che la nuova ordinanza comporta, in attesa che la discarica di Catanzaro venga messa in regola con l'impianto di biostabilizzazione. Si calcola circa 28 euro in più di euro per tonnellata, mentre ancora più alti sono i costi di trasporto per una distanza che varia dai 200 ai 300 chilometri.
Ad esempio, un paese come Aragona, con circa 10mila abitanti, pagherebbe mille euro in più al giorno per conferire i propri rifiuti a Lentini, cosa che farà raddoppiare le bollette destinate ai cittadini. Mentre molti paesi sono sotto la soglia del 10% per ciò che riguarda la raccolta differenziata, la nuova ordinanza impone anche un immediato adeguamento, imponendo la crescita del 3% nei prossimi tre mesi e del 6% entro il 2016, con multe per i comuni che non riescono a raggiungere questi numeri.
A prendere la parola durante la discussione è l'assessore all'ambiente di Agrigento ed ex presidente regionale di Legambiente, Mimmo Fontana, che fa un quadro della situazione: "Non ci sono prospettive di riapertura per la discarica di Siculiana, prima dei prossimi sei mesi. Tutto questo comporta tariffe più care in un momento di crisi. Questa ordinanza è una scatola vuota, ancora una volta si tratta il problema rifiuti in Sicilia, partendo dall'impiantistica, mentre in 53 pagine di ordinanza solo mezza pagina è dedicata alla raccolta differenziata. In Campania è intervenuto lo Stato - continua l'assessore Fontana -, qui Crocetta non riesce ad essere concreto. Alcuni inceneritori che si trovano in nord Italia o in Bulgaria, hanno bisogno di rifiuti, mentre noi non abbiamo più dove metterli. Bisogna trovare le soluzioni con la differenziata piuttosto che puntare agli impianti, così facendo fra 3-4 mesi ci troveremo di nuovo invasi dai rifiuti".
I primi cittadini dell'Agrigentino pensano di fare affidamento ad un legale per proteggere la posizione dei consumatori e di organizzare presto un incontro con la Regione per chiarire la vicenda che comporterà ingenti spese per i cittadini. Un altro obiettivo sarà quello di creare dei "centri di trasfrenza" nelle zone industriali delle città per consentire un risparmio nei trasporti.


LA SICILIA

P. A., LICENZIAMENTI SPRINT PER I FURBETTI MA CON GARANZIE A DIFESA E METÀ SALARIO Il decreto in Cdm: countdown di 30 giorni per gli assenteisti "modello Sanremo"

ROMA. Licenziamenti sprint per i cosiddetti furbetti del cartellino, e Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) unica come antidoto anti-burocrazia. Sono le principali novità in arrivo nel Consiglio dei ministri di questa settimana (si terrà mercoledì o giovedì) quando taglieranno il traguardo anche altri provvedimenti targati Madia. Sarà la volta buona per il restyling della Conferenza dei servizi, ma potrebbero trovare spazio anche la stabilizzazione delle maestre precarie e la ratifica dell'accordo sui comparti del pubblico impiego.
Il decreto che mette a punto un iter speciale per l'assenteista colto a strisciare il badge per poi uscire prontamente dall'ufficio ("modello Sanremo") verrà ritoccato in risposta alle richieste di Montecitorio e Palazzo Madama. Come è noto il dipendente sor preso in flagrante deve essere so speso, senza stipendio, entro 48 ore. Però è qui la modifica, non sarà lasciato senza indennità, ma
gli sarà riconosciuto un assegno alimentare, pari a metà dello stipendio tabellare. Inoltre, sulla responsabilità penale del dirigente "omertoso". che si volta dall'altra parte quando il "furbetto" entra in azione, sarà un giudice a decidere. Rispetto alla versione originaria viene eliminato ogni automatismo.
Il terzo e più rilevante aggiusta mento riguarda il percorso che porta all'espulsione. Il governo riscriverà il testo scadenzando con precisione le tappe così da garantire il diritto alla difesa e dare certezza al nuovo impianto, riducendo i margini per l'impuguabilità del procedimento lampo, che porterà a ridurre notevolmente la durata del giudizio (oggi può portar si fino a 120 giorni). Resta infatti fermo il tetto di un mese come arco temporale massimo ma sa ranno posti dei termini per il preavviso (si parla di 7 giorni, ora sono 20) e per le memorie (forse 4 giorni). Il paletto più difficile da posizionare è quello del, come sì dice in termini tecnici, "dies a quo".
ossia del momento da cui far partire il countdown dei 30 giorni.
Non basta affermare che nello stesso istante, entro 48 dall'avvenuta conoscenza dell'abuso, partano sia la sospensione che la denuncia, ma occorrerà assicurarsi che il lavoratore in questione sia stato avvisato del procedimento avviato a suo carico. Se il 'furbetto' è reperibile non c'è problema
ma in caso contrario potrebbe essere necessario spedire la raccomandata e aspettare anche un mese, dopo di che si darà per scontata la conoscenza della contestazione. Il rischio è l'allunga mento dei termini, con una formula "31+30".
Una soluzione però ci sarebbe. Si sta infatti studiando la possibilità di ridurre i tempi delle comunicazioni tra la Pubblica amministrazione e suoi dipendenti. L'occasione giusta per intervenire sarebbe il nuovo codice dell'amministrazione digitale all'esame del Parlamento e pronto a diventare legge entro l'estate. Il provvedi mento prevede il nuovo domicilio digitale, uno spazio web che potrebbe sostituire la Pec (la Posta elettronica certificata, mai decollata) e restringere i tempi per le notifiche.
Intanto, dopo il vaglio del Cdm, il decreto sui licenziamenti sprint diventerà legge e lo stesso sarà per la Scia Unica e per la nuova Conferenza dei servizi. In rampa dì lancio per l definitivo ci so no anche altri tasselli del primo pacchetto Madia (partecipate, servizi pubblici locali, forestale) mentre il ministero è già a lavoro sulla tranche "bis con il libretto unico per l'auto, il "taglia enti inutili" e il Testo unico sul pubblico impiego, dove sarà rivisto anche i salario accessorio. Intanto nelle prossime settimane dovrebbe arrivare a conclusione l'operazione mobilità degli esuberi delle Province.
MARIANNA SERI

SCRIVOLIBERO

VACANZE IN SICILIA, IL 2016 L'ANNO DEL RILANCIO

"Il quadro che emerge dall'indagine Swg-Confesercenti sulle vacanze estive degli italiani per il 2016 conferma l'appeal che esercita la Sicilia e il particolare momento favorevole per la nostra Isola".
   
Così il presidente di Confesercenti Sicilia Vittorio Messina (in foto) commenta i dati dello studio sulle tendenze dei viaggiatori per la prossima stagione estiva.
"Mete più vicine, più sicure, preferenza per il mare e le città d'arte, per vacanze più lunghe e più economiche. Un quadro - continua Vittorio Messina - che può privilegiare la Sicilia, le sue coste e il suo ricchissimo patrimonio artistico. Il 2016, come si evince dall'indagine - aggiunge Messina - sarà dunque l'anno del rilancio per le vacanze estive degli italiani e per quanto riguarda le mete, le destinazioni entro i confini nazionali continuano ad essere le preferite (76%), mentre il 27% si recherà in altri Paesi europei. Tra le destinazioni nazionali, in testa alla classifica delle regioni più gettonate dopo la Puglia (16%) c'è la Sicilia (11%). Spenderanno oltre 33 miliardi di euro, tre miliardi in più rispetto allo scorso anno".
Secondo l'indagine Swg-Confesercenti, il fattore che più di tutti condizionerà la scelta delle ferie estive sarà la spesa.Quanto alla scelta delle strutture in cui pernottare durante la vacanza, più della metà continuano a preferire alberghi, pensioni (36%) e case in affitto (25%), seguiti da un 16% che sceglierà bed&breakfast ed un altro 13% utilizzerà case di proprietà o si farà ospitare in casa di amici o parenti.
"Dai risultati dello studio - conclude il presidente di Confesercenti Sicilia - emerge la voglia di muoversi e, nonostante la crisi, di non rinunciare alle vacanze estive scegliendo località più vicine, limitandosi a spostarsi da una regione all'altra dell'Italia, senza per questo non trovare posti suggestivi che non temono concorrenza rispetto anche a mete esotiche. Tutte indicazioni che rappresentano un vantaggio per la Sicilia che si propone con un'offerta vastissima di località di grande richiamo e fascino. Ma per approfittare di questa grande chance, gli imprenditori del settore turistico siciliano devono sapere andare incontro a questa voglia di vacanze, offrendo il miglior rapporto possibile tra qualità dei servizi offerti e costo per il pubblico. Sono certo che come hanno sempre fatto, affrontando con coraggio le mille difficoltà che vivono quotidianamente tra cui la esasperante burocrazia, i costi di gestione, la pressione fiscale, il difficile accesso al credito, la mancanza di una programmazione istituzionale, le nostre imprese del settore saranno all'altezza della situazione e daranno il loro contributo al rilancio dell'economia regionale".


INFOAGRIGENTO

Entra nel vivo la campagna elettorale per i ballottaggi.

A Favara e Porto Empedocle, gli sfidanti per la carica di primo cittadino affilano le armi e presentano i nomi dell'eventuale giunta
Ultima settimana di comizi e dibattiti, poi si conoscerà la verità; nell'agrigentino, Favara, Porto Empedocle e Canicattì vivranno giorni al cardiopalma in attesa di conoscere gli esiti dei ballottaggi che si terranno domenica 19 giugno. A Porto Empedocle, il ballottaggio è tra Ida Carmina del Movimento Cinque Stelle (che ha ottenuto il 36.91% dei consensi al primo turno) ed Orazio Guarraci (fermo al 25% nella prima tornata), appoggiato dalla sua coalizione composta da PD, Vertenza e Sicilia Futura, a cui si è aggiunta la lista 'Città Nuova', la più votata in assoluto nonostante il suo candidato a Sindaco abbia ottenuto meno del 10% dei consensi.
Entrambi i candidati hanno diramato i nomi degli assessori designati. In caso di vittoria di Ida Carmina, la giunta sarà composta da: Stefania la Porta, Totò Urso, Maria Calabrese e Salvatore Baiamonte. A fare parte invece dell'eventuale squadra di Guarraci, saranno: Gianni Marianelli, Flavia Ferrara, Emilio Borsellino e Andrea Sallì.
A Favara si è tenuto sabato il comizio di presentazione della squadra del Movimento Cinque Stelle, a sostegno di Anna Alba (23% per lei al primo turno); l'eventuale giunta sarà composta da Lillo Attardo, Angelo Todaro, Rossella Carlino, Crocetta Maida ed Umberto Rumolo.
La sfidante di Anna Alba, Gabriella Bruccoleri (20% per lei al primo turno), sostenuta da PD, Favara Popolare ed Uniti per Favara, ha invece optato per la seguente squadra di governo in caso di vittoria: Carmelo Vitello, Antonella Morreale, Luca Gargano, Giuseppe Moscato ed Antonio Alba.

AGRIGENTOOGGI

Polizia Provinciale, controlli serrati su RCA e insegne pubblicitarie lungo le strade provinciali.

Il Corpo di Polizia Provinciale, agli ordini del Comandante dr. Vincenzo Giglio, ha attivato una fitta serie di controlli sugli autoveicoli in transito sulle strade di competenza del Libero Consorzio. I controlli sono finalizzati alla verifica dei requisiti dei conducenti, delle condizioni generali dei veicoli e in particolare della copertura assicurativa RCA. In questo senso il Comando ha avuto un incontro con il Comando della Sezione di Agrigento della Polizia Stradale, attivando controlli congiunti lungo le strade provinciali e all'interno del centri abitati.
I controlli fanno seguito alle disposizioni del Commissario Straordinario del Libero Consorzio dr. Roberto Barberi che aveva sollecitato la Polizia Provinciale a verificare la copertura RCA degli autoveicoli in transito, interventi, come detto, effettuati e tuttora in corso di svolgimento anche in collaborazione con alcuni corpi di Polizia Municipale, ad esempio quella del Comune di Naro, assicurando anche l'assistenza tecnico amministrativa agli Enti Locali , prevista dalla Legge Regionale n. 15/2015, in ordine alle varie fasi dell'eventuale sequestro amministrativo dei veicoli.
Un impegno notevole, considerata l'estensione della rete delle strade provinciali, ex consortili ed ex regionali, che si estende ovviamente anche ai controlli di routine, che nel solo secondo semestre del 2015 hanno interessato 1.301 veicoli sul rispetto della normativa ambientale e della stessa normativa sulla RCA, con 78 verbali di contestazione alle norme del Codice della Strada per l'ammontare complessivo di 8.268,00 euro, oltre ad altre violazioni per un totale di 20.875,00 euro per tutto il 2015. L'attività di controllo proseguirà senza soste, anche in considerazione dell'avanzare della stagione estiva, con relativa intensificazione dei flussi di veicoli in transito.
Intensificati inoltre anche i controlli sulla installazione di insegne pubblicitarie da parte di imprese e aziende, in particolare sulle Strade Provinciali n. 1, n. 2 e n. 33, per le quali il personale della Polizia Provinciale ha redatto le singole schede di censimento in base alle quali si è proceduto, successivamente, tramite la banca dati Alice Concessioni (settore Concessioni del Libero Consorzio), le visure camerali (Camera di Commercio) e Anagrafe Tributaria (Agenzia delle Entrate) alla individuazione dei trasgressori, elevando dal mese di febbraio ad aprile 2016 33 verbali di contestazione per un ammontare complessivo di euro 13.827,00. Anche in questo settore, ovviamente, i controlli sono stati estesi a buona parte della rete viaria provinciale e sono tuttora in corso.

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