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rassegna stampa del 14 giugno 2016

Agrigentonotizie
POLIZIA PROVINCIALE, CONTROLLI SERRATI SU RCA E INSEGNE PUBBLICITARIE LUNGO LE STRADE Controlli che, nel solo secondo semestre del 2015, hanno interessato 1.301 veicoli, con 78 verbali per l'ammontare complessivo di 8.268 euro, oltre ad altre violazioni per un totale di 20.875 euro per tutto il 2015.
Polizia provinciale, controlli serrati su Rca e insegne pubblicitarie lungo le strade
Il Corpo di Polizia provinciale, agli ordini del comandante Vincenzo Giglio, ha attivato una fitta serie di controlli sugli autoveicoli in transito sulle strade di competenza del Libero Consorzio. I controlli sono finalizzati alla verifica dei requisiti dei conducenti, delle condizioni generali dei veicoli e in particolare della copertura assicurativa Rca. In questo senso il Comando ha avuto un incontro con il Comando della Sezione di Agrigento della Polizia Stradale, attivando controlli congiunti lungo le strade provinciali e all'interno dei centri abitati.
I controlli fanno seguito alle disposizioni del commissario straordinario del Libero Consorzio, Roberto Barberi, che aveva sollecitato la Polizia provinciale a verificare la copertura Rca degli autoveicoli in transito, interventi, come detto, effettuati e tuttora in corso di svolgimento anche in collaborazione con alcuni corpi di Polizia municipale, ad esempio quella del Comune di Naro, assicurando anche l'assistenza tecnico amministrativa agli Enti locali, prevista dalla Legge regionale n. 15/2015, in ordine alle varie fasi dell'eventuale sequestro amministrativo dei veicoli.
Un impegno notevole, considerata l'estensione della rete delle strade provinciali, ex consortili ed ex regionali, che si estende ovviamente anche ai controlli di routine, che nel solo secondo semestre del 2015 hanno interessato 1.301 veicoli sul rispetto della normativa ambientale e della stessa normativa sulla Rca, con 78 verbali di contestazione alle norme del Codice della strada per l'ammontare complessivo di 8.268 euro, oltre ad altre violazioni per un totale di 20.875 euro per tutto il 2015"
L'attività di controllo proseguirà senza soste, anche in considerazione dell'avanzare della stagione estiva, con relativa intensificazione dei flussi di veicoli in transito. Intensificati inoltre anche i controlli sulla installazione di insegne pubblicitarie da parte di imprese e aziende, in particolare sulle Strade Provinciali n. 1, n. 2 e n. 33, per le quali il personale della Polizia Provinciale ha redatto le singole schede di censimento in base alle quali si è proceduto, successivamente, tramite la banca dati Alice Concessioni (settore Concessioni del Libero Consorzio), le visure camerali (Camera di Commercio) e Anagrafe Tributaria (Agenzia delle Entrate) alla individuazione dei trasgressori, elevando dal mese di febbraio ad aprile 2016 33 verbali di contestazione per un ammontare complessivo di 13.827 euro. Anche in questo settore, ovviamente, i controlli sono stati estesi a buona parte della rete viaria provinciale e sono tuttora in corso".

LIVESICILIA
L'accordo MERCOLEDÌ VIA LIBERA AI 500 MILIONI ECCO A CHI ANDRANNO I SOLDI di Accursio Sabella Il Consiglio dei ministri approverà il ddl "enti locali", con la norma destinata alla Sicilia. PALERMO - Il giorno buono sarà mercoledì. In quella giornata, il Consiglio dei ministri darà il via libera al ddl "enti locali". Un testo che conterrà anche la norma sui 500 milioni destinati alla Sicilia e finora congelati in bilancio. Un passo avanti decisivo, nella vertenza che da tanti mesi ormai va avanti tra la Regione e lo Stato. Ma ancora la strada è lunga. Il disegno di legge dovrà infatti approdare in parlamento, dove però dovrebbe godere di una sorta di corsia preferenziale.
A quattro giorni dai ballottaggi per le amministrative, quindi, il governo Renzi darà il via libera a un testo che interessa migliaia di cittadini. Tantissimi solo in Sicilia, dove interessati all'arrivo del mezzo miliardo, sono circa 50 mila persone. Lavoratori degli enti pubblici o di quelli che fanno comunque parte dell'universo Regione, che hanno visto "congelare", in questi mesi, anche le somme relative agli stipendi.
A cominciare dai dipendenti dei Comuni e dagli stessi sindaci, ai quali la Regione pochi giorni fa aveva detto: "Possiamo erogare solo 105 dei 340 milioni previsti". Il resto, infatti, restava in freezer, in attesa dell'ok romano. Il presidente Rosario Crocetta è intervenuto decidendo, di concerto con l'assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri, di distribuire le somme agli enti, come se i 340 milioni ci fossero tutti e davvero. Ovviamente non era così.
E anche le buone notizie che potrebbero arrivare dalla Capitale non spingono i Comuni all'esultanza: "Riteniamo l'imminente approvazione di una norma che delinei un quadro finanziario più chiaro per la Regione Siciliana e per i Comuni dell'Isola - dichiara il presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando - solamente un primo passo verso una soluzione complessiva che affronti anche il destino degli enti intermedi e quello dei lavoratori a tempo determinato. Il fatto di essere riusciti a far comprendere al governo nazionale, anche attraverso l'incontro a Palermo di 200 sindaci con il ministro dell'Interno - continua Orlando - l'importanza per i comuni dell'Isola di un intervento che consenta di superare lo stallo della gestione provvisoria e programmare la gestione dei prossimi 6 mesi ci fa ben sperare perché si possano comprendere anche le altre gravi criticità che caratterizzano la condizione degli enti locali dell'Isola. La Sicilia, anche per la situazione insostenibile e di grave emergenza nella gestione dei rifiuti - conclude il Presidente Orlando - merita un'attenzione particolare nelle scelte del Governo nazionale, un'attenzione necessaria anche ad evitare che sulla graticola rimangano sempre gli amministratori locali".
Ad attendere qualcosa, anche le Province. Ma per loro arriveranno, al massimo, le briciole. Al massimo, infatti, l'approvazione del ddl enti locali "scongelerà" nove milioni. Ma agli enti, per restare in piedi, servono qualcosa come 180 milioni. E in occasione dell'ultima cabina di regia sugli enti locali, l'assessore all'Economia Alessandro Baccei ha ammonito: "Tra quei 500 milioni non ci sono altri soldi per le Province". Soldi che, insomma, bisognerà trovare altrove, per evitare il default degli enti, già in crisi nerissima. Dovrà pensarci l'Ars, in particolare, attraverso una variazione di bilancio inizialmente attesa per fine giugno. Tempi che potrebbero però slittare e non di poco. Mettendo in grossa difficoltà commissari e lavoratori.
Si sbloccheranno invece, salvo sorprese, tutte le altre somme contenuto nell'"accantonamento" della scorsa Finanziaria. Così, via libera a 73 milioni dei 142 milioni previsti per i Forestali, 22 milioni dei 44 previsti per la società partecipata Servizi ausiliari Sicilia (tremila dipendenti), metà dei 12 milioni previsti per l'Ente acquedotti siciliano, metà dei dieci milioni per le "garanzie occupazionali" nei Consorzi di bonifica ai quali arriveranno anche 17 dei 33 milioni destinati agli stipendi. Stesso discorso per gli ex Pip di Emergenza Palermo: si sbloccheranno 15 dei 29 milioni destinati a loro. E poi c'è il famoso "allegato 1" della Finanziaria: un elenco lunghissimo di enti e soggetti vari. Tra questi, oltre all'Irsap, l'Istituto Vite e vino, l'Esa, gli enti parco, i teatri siciliani, la Fondazione orchestra sinfonica, le università per le borse di studio degli aspiranti medici, ecco anche i fondi per le comunità alloggio per minori e quelle per disabili. In tutti questi casi verrà scongelato metà del contributo inizialmente previsto. Proprio nei giorni in cui la prima metà del finanziamento inizia a esaurirsi.

SICILIA24H
FONTANA (NCD) su Ipia Fermi Agrigento: «L'istituto torni nel cuore della città» «Plaudo alla notizia che i tecnici del Libero Consorzio di Agrigento stiano lavorando ad un progetto volto a recuperare il nucleo centrale dell'istituto Ipia Fermi di Via Mattarella».
Così ha dichiarato il deputato regionale, vice capo gruppo NCD, Vincenzo Fontana, che ha aggiunto: «La strada che stanno percorrendo i tecnici del libero consorzio di Agrigento, ad oggi, è l'unica per riportare lo storico istituto nel cuore della città. Dal 2012, infatti, per una scelta inadeguata e inopportuna, l'istituto è stato trasferito nella zona industriale di Aragona, con gravi disagi per gli oltre 900 studenti e le loro famiglie - ha continuato l'onorevole Fontana -. Il progetto iniziale realizzato dal Libero Consorzio di Agrigento che comprendeva il recupero e consolidamento totale di tutti i nuclei dell'istituto, per una spesa totale di 90 milioni di euro, risulta essere insostenibile. Per questo, dopo 4 anni, ed i tanti disagi creati agli studenti - ha concluso Fontana - bisogna fare squadra per accelerare l'iter che consenta, in tempi brevi, l'inizio dei lavori».



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