Agrigentonotizie
POLIZIA PROVINCIALE, CONTROLLI
SERRATI SU RCA E INSEGNE PUBBLICITARIE LUNGO LE STRADE
Controlli che, nel solo secondo
semestre del 2015, hanno interessato 1.301 veicoli, con 78 verbali
per l'ammontare complessivo di 8.268 euro, oltre ad altre violazioni
per un totale di 20.875 euro per tutto il 2015.
Polizia provinciale, controlli serrati
su Rca e insegne pubblicitarie lungo le strade
Il Corpo di Polizia provinciale, agli
ordini del comandante Vincenzo Giglio, ha attivato una fitta serie di
controlli sugli autoveicoli in transito sulle strade di competenza
del Libero Consorzio. I controlli sono finalizzati alla verifica dei
requisiti dei conducenti, delle condizioni generali dei veicoli e in
particolare della copertura assicurativa Rca. In questo senso il
Comando ha avuto un incontro con il Comando della Sezione di
Agrigento della Polizia Stradale, attivando controlli congiunti lungo
le strade provinciali e all'interno dei centri abitati.
I controlli fanno seguito alle
disposizioni del commissario straordinario del Libero Consorzio,
Roberto Barberi, che aveva sollecitato la Polizia provinciale a
verificare la copertura Rca degli autoveicoli in transito,
interventi, come detto, effettuati e tuttora in corso di svolgimento
anche in collaborazione con alcuni corpi di Polizia municipale, ad
esempio quella del Comune di Naro, assicurando anche l'assistenza
tecnico amministrativa agli Enti locali, prevista dalla Legge
regionale n. 15/2015, in ordine alle varie fasi dell'eventuale
sequestro amministrativo dei veicoli.
Un impegno notevole, considerata
l'estensione della rete delle strade provinciali, ex consortili ed
ex regionali, che si estende ovviamente anche ai controlli di
routine, che nel solo secondo semestre del 2015 hanno interessato
1.301 veicoli sul rispetto della normativa ambientale e della stessa
normativa sulla Rca, con 78 verbali di contestazione alle norme del
Codice della strada per l'ammontare complessivo di 8.268 euro,
oltre ad altre violazioni per un totale di 20.875 euro per tutto il
2015"
L'attività di controllo proseguirà
senza soste, anche in considerazione dell'avanzare della stagione
estiva, con relativa intensificazione dei flussi di veicoli in
transito. Intensificati inoltre anche i controlli sulla installazione
di insegne pubblicitarie da parte di imprese e aziende, in
particolare sulle Strade Provinciali n. 1, n. 2 e n. 33, per le quali
il personale della Polizia Provinciale ha redatto le singole schede
di censimento in base alle quali si è proceduto, successivamente,
tramite la banca dati Alice Concessioni (settore Concessioni del
Libero Consorzio), le visure camerali (Camera di Commercio) e
Anagrafe Tributaria (Agenzia delle Entrate) alla individuazione dei
trasgressori, elevando dal mese di febbraio ad aprile 2016 33 verbali
di contestazione per un ammontare complessivo di 13.827 euro. Anche
in questo settore, ovviamente, i controlli sono stati estesi a buona
parte della rete viaria provinciale e sono tuttora in corso".
LIVESICILIA
L'accordo
MERCOLEDÌ VIA LIBERA AI 500 MILIONI
ECCO A CHI ANDRANNO I SOLDI
di Accursio Sabella
Il Consiglio dei ministri
approverà il ddl "enti locali", con la norma destinata
alla Sicilia.
PALERMO - Il giorno buono sarà
mercoledì. In quella giornata, il Consiglio dei ministri darà il
via libera al ddl "enti locali". Un testo che conterrà anche la
norma sui 500 milioni destinati alla Sicilia e finora congelati in
bilancio. Un passo avanti decisivo, nella vertenza che da tanti mesi
ormai va avanti tra la Regione e lo Stato. Ma ancora la strada è
lunga. Il disegno di legge dovrà infatti approdare in parlamento,
dove però dovrebbe godere di una sorta di corsia preferenziale.
A quattro giorni dai ballottaggi per le
amministrative, quindi, il governo Renzi darà il via libera a un
testo che interessa migliaia di cittadini. Tantissimi solo in
Sicilia, dove interessati all'arrivo del mezzo miliardo, sono circa
50 mila persone. Lavoratori degli enti pubblici o di quelli che fanno
comunque parte dell'universo Regione, che hanno visto "congelare",
in questi mesi, anche le somme relative agli stipendi.
A cominciare dai dipendenti dei Comuni
e dagli stessi sindaci, ai quali la Regione pochi giorni fa aveva
detto: "Possiamo erogare solo 105 dei 340 milioni previsti". Il
resto, infatti, restava in freezer, in attesa dell'ok romano. Il
presidente Rosario Crocetta è intervenuto decidendo, di concerto con
l'assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri, di distribuire le
somme agli enti, come se i 340 milioni ci fossero tutti e davvero.
Ovviamente non era così.
E anche le buone notizie che potrebbero
arrivare dalla Capitale non spingono i Comuni all'esultanza:
"Riteniamo l'imminente approvazione di una norma che delinei un
quadro finanziario più chiaro per la Regione Siciliana e per i
Comuni dell'Isola - dichiara il presidente di Anci Sicilia, Leoluca
Orlando - solamente un primo passo verso una soluzione complessiva
che affronti anche il destino degli enti intermedi e quello dei
lavoratori a tempo determinato. Il fatto di essere riusciti a far
comprendere al governo nazionale, anche attraverso l'incontro a
Palermo di 200 sindaci con il ministro dell'Interno - continua
Orlando - l'importanza per i comuni dell'Isola di un intervento che
consenta di superare lo stallo della gestione provvisoria e
programmare la gestione dei prossimi 6 mesi ci fa ben sperare perché
si possano comprendere anche le altre gravi criticità che
caratterizzano la condizione degli enti locali dell'Isola. La
Sicilia, anche per la situazione insostenibile e di grave emergenza
nella gestione dei rifiuti - conclude il Presidente Orlando - merita
un'attenzione particolare nelle scelte del Governo nazionale,
un'attenzione necessaria anche ad evitare che sulla graticola
rimangano sempre gli amministratori locali".
Ad attendere qualcosa, anche le
Province. Ma per loro arriveranno, al massimo, le briciole. Al
massimo, infatti, l'approvazione del ddl enti locali "scongelerà"
nove milioni. Ma agli enti, per restare in piedi, servono qualcosa
come 180 milioni. E in occasione dell'ultima cabina di regia sugli
enti locali, l'assessore all'Economia Alessandro Baccei ha ammonito:
"Tra quei 500 milioni non ci sono altri soldi per le Province".
Soldi che, insomma, bisognerà trovare altrove, per evitare il
default degli enti, già in crisi nerissima. Dovrà pensarci l'Ars,
in particolare, attraverso una variazione di bilancio inizialmente
attesa per fine giugno. Tempi che potrebbero però slittare e non di
poco. Mettendo in grossa difficoltà commissari e lavoratori.
Si sbloccheranno invece, salvo
sorprese, tutte le altre somme contenuto nell'"accantonamento"
della scorsa Finanziaria. Così, via libera a 73 milioni dei 142
milioni previsti per i Forestali, 22 milioni dei 44 previsti per la
società partecipata Servizi ausiliari Sicilia (tremila dipendenti),
metà dei 12 milioni previsti per l'Ente acquedotti siciliano, metà
dei dieci milioni per le "garanzie occupazionali" nei Consorzi di
bonifica ai quali arriveranno anche 17 dei 33 milioni destinati agli
stipendi. Stesso discorso per gli ex Pip di Emergenza Palermo: si
sbloccheranno 15 dei 29 milioni destinati a loro. E poi c'è il
famoso "allegato 1" della Finanziaria: un elenco lunghissimo di
enti e soggetti vari. Tra questi, oltre all'Irsap, l'Istituto Vite e
vino, l'Esa, gli enti parco, i teatri siciliani, la Fondazione
orchestra sinfonica, le università per le borse di studio degli
aspiranti medici, ecco anche i fondi per le comunità alloggio per
minori e quelle per disabili. In tutti questi casi verrà scongelato
metà del contributo inizialmente previsto. Proprio nei giorni in cui
la prima metà del finanziamento inizia a esaurirsi.
SICILIA24H
FONTANA (NCD) su Ipia Fermi
Agrigento: «L'istituto torni nel cuore della città»
«Plaudo alla notizia che i tecnici del
Libero Consorzio di Agrigento stiano lavorando ad un progetto volto a
recuperare il nucleo centrale dell'istituto Ipia Fermi di Via
Mattarella».
Così ha dichiarato il deputato
regionale, vice capo gruppo NCD, Vincenzo Fontana, che ha aggiunto:
«La strada che stanno percorrendo i tecnici del libero consorzio di
Agrigento, ad oggi, è l'unica per riportare lo storico istituto
nel cuore della città. Dal 2012, infatti, per una scelta inadeguata
e inopportuna, l'istituto è stato trasferito nella zona
industriale di Aragona, con gravi disagi per gli oltre 900 studenti e
le loro famiglie - ha continuato l'onorevole Fontana -. Il
progetto iniziale realizzato dal Libero Consorzio di Agrigento che
comprendeva il recupero e consolidamento totale di tutti i nuclei
dell'istituto, per una spesa totale di 90 milioni di euro, risulta
essere insostenibile. Per questo, dopo 4 anni, ed i tanti disagi
creati agli studenti - ha concluso Fontana - bisogna fare squadra
per accelerare l'iter che consenta, in tempi brevi, l'inizio dei
lavori».