Sicilia24h
Strada Provinciale 1B Fondacazzo-
Borsellino ancora chiusa al transito
Rimane ancora interdetta al transito la
Strada Provinciale n. 1B-tratto 2 (direzione Fondacazzo-Borsellino),
chiusa lo scorso 1 febbraio con ordinanza del direttore del Settore
Infrastrutture Stradali. Non si hanno, infatti, ancora notizie in
ordine alla regolare esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del
terreno sovrastante il tratto chiuso (dal km 2+450 al km 2+640), dei
quali il proprietario del terreno ha dato comunicazione all'Ufficio
Tecnico del Comune di Agrigento, competente per territorio sui
terreni circostanti. Ripetute richieste sono state inviate dal
Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, che ha
esclusiva competenza sul tracciato stradale, allo stesso Comune di
Agrigento per valutare la regolare esecuzione dei lavori secondo le
prescrizioni dettate dallo stesso Ufficio Tecnico Comunale, in modo
da determinare il ripristino delle condizioni di sicurezza e
certificare la possibilità di riapertura della strada. Richieste
che, ad oggi, non hanno ricevuto risposta.
Ricordiamo che il tratto di SP n. 1B
dal km 2+450 al km 2+640 è stato chiuso a causa del distacco di un
grosso masso e di altro materiale solido dal costone roccioso a
margine di un terreno privato, sul quale si stavano eseguendo dei
lavori. Il masso e altri frammenti di roccia erano caduti sul
tracciato, danneggiando il manto stradale e mettendo in serio
pericolo gli automobilisti in transito.
Regione, precari e comuni in piazza...
Si è appena conclusa la transazione
sui contenziosi pregressi tra Stato e Regione Siciliana, che ha
consentito alla Sicilia di incassare una prima tranche di 500 milioni
di euro, destinati ai pagamenti anche della spesa corrente. Quindi, i
precari. E dunque perché ancora no. E infatti, il sottosegretario
siciliano del governo Renzi, Davide Faraone, bacchetta così : "Non
capisco perché in Regione si debba sempre aspettare che le questioni
arrivino al collasso prima di risolverle. Così non si riesce a
programmare nulla e si agisce sempre in emergenza. Prima che alcuni
Comuni dichiarino il dissesto perché non possono pagare i precari, e
prima che diventi irrisolvibile la questione dei dipendenti delle
Province, perché non si sbrigano ? I soldi alla Regione il governo
nazionale li ha già dati, gli ormai famosissimi 500 milioni di euro,
e abbiamo già fornito loro, bello e fatto, un piano sulle piante
organiche e sulla ipotesi di creazione dell'agenzia che stabilizzi
tutti i precari e li renda funzionali al servizio dei cittadini. Cosa
aspettano in Regione ? Non ci sono più scuse. E' arrivato il
momento di agire e hanno ragione i Comuni a scendere in piazza
giovedì prossimo. Come hanno ragione anche i lavoratori per troppi
anni precari. Stabilità per loro e servizi migliori per i cittadini.
C'è bisogno di risposte a questo stallo dannoso e immotivato" -
conclude Faraone. E giovedì prossimo, 30 giugno, su iniziativa dell'
Anci Sicilia, l' Associazione dei Comuni, a Palermo si svolgerà
una manifestazione a sostegno dei lavoratori precari e a tempo
determinato nei Comuni e del personale delle ex Province. I Sindaci
sono invitati a partecipare indossando la fascia tricolore durante il
corteo. La partenza alle ore 9.30 da Piazza Marina e, attraverso
Corso Vittorio Emanuele, in marcia fino alla sede della Presidenza
della Regione Siciliana, in piazza Indipendenza. Presidente e
segretario generale di Anci Sicilia, Leoluca Orlando e Mario Emanuele
Alvano, affermano : "Tutti insieme per evitare che nei prossimi
mesi si possa dare vita ad una guerra tra poveri. In molti, a livello
regionale e nazionale, hanno fatto finta e, nella migliore delle
ipotesi, continuano a far finta di non sapere, che il fenomeno del
precariato ha origini molto lontane nel tempo. Nasce, infatti, molto
prima della legislazione nazionale che negli ultimi anni ha imposto
limiti sempre più stringenti alla spesa per il personale. Nasce da
leggi regionali che hanno previsto contributi finanziari per i comuni
e che hanno consentito che i contratti di lavoro venissero rinnovati
di anno in anno. Ma è bene ricordare che tale meccanismo si è
consolidato anche grazie a leggi nazionali che, anno dopo anno, hanno
confermato le peculiarità del precariato siciliano legittimandone la
sua stessa esistenza".
Agrigentoweb
Strada Provinciale 1B Fondacazzo-
Borsellino ancora chiusa al transito.
Rimane ancora interdetta al transito la
Strada Provinciale n. 1B-tratto 2 (direzione Fondacazzo-Borsellino),
chiusa lo scorso 1 febbraio con ordinanza del direttore del Settore
Infrastrutture Stradali. Non si hanno, infatti, ancora notizie in
ordine alla regolare esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del
terreno sovrastante il tratto chiuso (dal km 2+450 al km 2+640), dei
quali il proprietario del terreno ha dato comunicazione all'Ufficio
Tecnico del Comune di Agrigento, competente per territorio sui
terreni circostanti. Ripetute richieste sono state inviate dal
Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, che ha
esclusiva competenza sul tracciato stradale, allo stesso Comune di
Agrigento per valutare la regolare esecuzione dei lavori secondo le
prescrizioni dettate dallo stesso Ufficio Tecnico Comunale, in modo
da determinare il ripristino delle condizioni di sicurezza e
certificare la possibilità di riapertura della strada. Richieste
che, ad oggi, non hanno ricevuto risposta. Ricordiamo che il tratto
di SP n. 1B dal km 2+450 al km 2+640 è stato chiuso a causa del
distacco di un grosso masso e di altro materiale solido dal costone
roccioso a margine di un terreno privato, sul quale si stavano
eseguendo dei lavori. Il masso e altri frammenti di roccia erano
caduti sul tracciato, danneggiando il manto stradale e mettendo in
serio pericolo gli automobilisti in transito.
Livesicilia
La decisione del Consiglio regionale
Gli uffici stampa negli enti
pubblici
L'Ordine avvia nuovi controlli
PALERMO - "Incarichi a titolo
gratuito e irregolarità nella diffusione di notizie e comunicati
stampa da parte delle pubbliche amministrazioni. Mancata applicazione
del contratto giornalistico, nonostante sentenze favorevole ai
colleghi". Il consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti di
Sicilia, riunito a Palermo nella sede di via Bernini, ha predisposto
nuovi controlli e verifiche sul fronte degli uffici stampa in Comuni
ed enti pubblici. In particolare, attraverso le audizioni dei
colleghi interessati, è stata esaminata la situazione dei Comuni di
Caltanissetta, Catania e Bagheria, in cui singoli colleghi o - nel
caso del capoluogo nisseno - l'Inpgi, dopo anni e anni, hanno vinto
le cause di lavoro mosse contro le amministrazioni locali. Ma alle
decisioni dei giudici del lavoro non è stata data ancora esecuzione.
E un altro caso si sta per aprire pure a Vittoria.
"Grazie anche alla collaborazione
e alle segnalazioni di alcuni colleghi, avvieremo, d'intesa con
l'Assostampa, nuove verifiche per rilevare irregolarità e segnalare
alle autorità competenti le eventuali violazioni", si legge
nella nota diffusa dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia, che
solleciterà i prefetti dell'Isola a vigilare sull'applicazione delle
leggi che prevedono che gli enti territoriali si dotino di uffici
stampa, anche - nel caso dei piccoli paesi - consorziandosi fra di
loro. "Abbiamo inoltre appreso che in alcuni centri dell'Isola -
prosegue la nota - si avverte un clima pesante per i colleghi che
svolgono il lavoro di cronisti. Abbiamo appreso che, ad esempio a
Bagheria e ad Agrigento, alcuni amministratori o esponenti politici,
in dichiarazioni o nel corso di conferenze stampa, hanno attaccato i
giornalisti. Un atteggiamento che condanniamo fermamente, perché
dietro all'apparente scherno si possono celare anche attacchi
diretti, che possono minare la libertà d'informazione e la dignità
stessa dei colleghi".
LA SICILIA
VIABILITÀ
Ancora interdetta la Provinciale I
B.
Rimane ancora interdetta al transito la
Strada Provinciale n. l B tratto2
(direzione Fondacazzo-Borsellino),
chiusa Io scorso I febbraio con ordinanza del direttore del Settore
Infrastrutture Stradali. Non si hanno, infatti, ancora notizie in
ordine alla regolare esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del
terreno sovrastante il tratto chiuso (dal km 2+450 al 1cm 2+640), dei
quali il proprietario del terreno ha dato comunicazione all'ufficio
Tecnico del Comune di Agrigento, competente per territorio sui
terreni circostanti. Ripetute richieste sono state inviate dal
Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, che ha esclusi
va competenza sul tracciato strada le, allo stesso Comune di
Agrigento per valutare la regolare esecuzione dei lavori secondo le
prescrizioni dettate dallo stesso Ufficio Tecnico Comunale, in modo
da determinare il ripristino delle condizioni di sicurezza e
certificare a possibilità di riapertura della strada. Richieste che,
ad oggi, non hanno ricevuto risposta. Il tatto di SP n 13 da l 2t450
al km 2+640 è stato chiuso a causa del distacco di un grosso mas so
e di altro materiale solido da un costone roccioso.
Nella Riserva sono segnalati incauti
turisti.
ARAGONA. Nonostante la tragedia del 27
settembre 2014, la riserva delle Maccalube, pur essendo chiusa al
pubblico è ancora meta di turisti, per lo più stranieri che, si
recano nei pressi del posto con l'intento di visitare l'area che
oggi i trova ancora sottoposta a sequestro. Diverse sono infatti le
segnalazioni di resi denti che hanno più volte visto e fermato
turisti, alcuni dei quali percorrono il viale incuranti del cartel Lo
che spiega in cinque lingue diverse che l'ingresso nella riserva è
vietato. A fermarli poi è però il cancello che si trova proprio al
dei vulcanelli, che de limita l'area sotto sequestro. I turisti
sono quindi costretti a ritornare indietro solo dopo questo ultimo
impedimento A chiarire il quesito è Daniele Gucciardo, responsabile
della Riserva, affidata a Legambiente «Finché superano la barra
inizia non commetto no un reato, se rimangono nel sentiero. L'area
sotto
sequestro comincia do ve c'è area
recintata; per commettere un reato i turisti devono entrare dentro
l'area re cintata. Il recinto è segnalato dai cartelli in cui è
scritto di non oltrepassare. se scavalcano il cancello commettono un
infrazione ma il vialetto di libero passaggio». L'area è sotto
sequestro dopo i tragici fatti accaduti quasi due anni addietro,
quando nel settembre del 2014, due fratellini, Carmelo e Laura Mulone
hanno perso la vita in seguito all'esplosione dei vi episodio che
in quella occasione si manifestò in tutta la sua potenza,
travolgendo i due picco accompagnati dal padre in occasione del
compleanno del figlio minore di soli 7 anni. A ricordarli è una
lapide posta proprio nei pressi dell'ingresso Il giorno dopo il
tragico fatto, l'area gestita da Legambiente è stata posta sotto
sequestro e lo è ancora mentre è in corso il processo che vede
imputati tre persone appartenenti all'associazione ambientalista.
Nonostante il sequestro l'area è comunque una meta turistica,
segnata ancora come tale nelle guide che mostrano le bellezze di
Agrigento, ed è quindi raggiunta spesso da numerosi turisti che si
fermano solo dopo aver passato la barra principale e dove il cancello
rappresenta l'ultimo impedimento all'ingresso in riserva. Nella
giornata di domenica so no stati diversi i turisti che hanno
oltrepassato la barra iniziale, salvo poi fermarsi davanti il
cancello.
ALAN DAVID SCIFO