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rassegna stampa del 28 giugno 2016

Sicilia24h

Strada Provinciale 1B Fondacazzo- Borsellino ancora chiusa al transito
Rimane ancora interdetta al transito la Strada Provinciale n. 1B-tratto 2 (direzione Fondacazzo-Borsellino), chiusa lo scorso 1 febbraio con ordinanza del direttore del Settore Infrastrutture Stradali. Non si hanno, infatti, ancora notizie in ordine alla regolare esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del terreno sovrastante il tratto chiuso (dal km 2+450 al km 2+640), dei quali il proprietario del terreno ha dato comunicazione all'Ufficio Tecnico del Comune di Agrigento, competente per territorio sui terreni circostanti. Ripetute richieste sono state inviate dal Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, che ha esclusiva competenza sul tracciato stradale, allo stesso Comune di Agrigento per valutare la regolare esecuzione dei lavori secondo le prescrizioni dettate dallo stesso Ufficio Tecnico Comunale, in modo da determinare il ripristino delle condizioni di sicurezza e certificare la possibilità di riapertura della strada. Richieste che, ad oggi, non hanno ricevuto risposta.
Ricordiamo che il tratto di SP n. 1B dal km 2+450 al km 2+640 è stato chiuso a causa del distacco di un grosso masso e di altro materiale solido dal costone roccioso a margine di un terreno privato, sul quale si stavano eseguendo dei lavori. Il masso e altri frammenti di roccia erano caduti sul tracciato, danneggiando il manto stradale e mettendo in serio pericolo gli automobilisti in transito.

Regione, precari e comuni in piazza...


Si è appena conclusa la transazione sui contenziosi pregressi tra Stato e Regione Siciliana, che ha consentito alla Sicilia di incassare una prima tranche di 500 milioni di euro, destinati ai pagamenti anche della spesa corrente. Quindi, i precari. E dunque perché ancora no. E infatti, il sottosegretario siciliano del governo Renzi, Davide Faraone, bacchetta così : "Non capisco perché in Regione si debba sempre aspettare che le questioni arrivino al collasso prima di risolverle. Così non si riesce a programmare nulla e si agisce sempre in emergenza. Prima che alcuni Comuni dichiarino il dissesto perché non possono pagare i precari, e prima che diventi irrisolvibile la questione dei dipendenti delle Province, perché non si sbrigano ? I soldi alla Regione il governo nazionale li ha già dati, gli ormai famosissimi 500 milioni di euro, e abbiamo già fornito loro, bello e fatto, un piano sulle piante organiche e sulla ipotesi di creazione dell'agenzia che stabilizzi tutti i precari e li renda funzionali al servizio dei cittadini. Cosa aspettano in Regione ? Non ci sono più scuse. E' arrivato il momento di agire e hanno ragione i Comuni a scendere in piazza giovedì prossimo. Come hanno ragione anche i lavoratori per troppi anni precari. Stabilità per loro e servizi migliori per i cittadini. C'è bisogno di risposte a questo stallo dannoso e immotivato" - conclude Faraone. E giovedì prossimo, 30 giugno, su iniziativa dell' Anci Sicilia, l' Associazione dei Comuni, a Palermo si svolgerà una manifestazione a sostegno dei lavoratori precari e a tempo determinato nei Comuni e del personale delle ex Province. I Sindaci sono invitati a partecipare indossando la fascia tricolore durante il corteo. La partenza alle ore 9.30 da Piazza Marina e, attraverso Corso Vittorio Emanuele, in marcia fino alla sede della Presidenza della Regione Siciliana, in piazza Indipendenza. Presidente e segretario generale di Anci Sicilia, Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, affermano : "Tutti insieme per evitare che nei prossimi mesi si possa dare vita ad una guerra tra poveri. In molti, a livello regionale e nazionale, hanno fatto finta e, nella migliore delle ipotesi, continuano a far finta di non sapere, che il fenomeno del precariato ha origini molto lontane nel tempo. Nasce, infatti, molto prima della legislazione nazionale che negli ultimi anni ha imposto limiti sempre più stringenti alla spesa per il personale. Nasce da leggi regionali che hanno previsto contributi finanziari per i comuni e che hanno consentito che i contratti di lavoro venissero rinnovati di anno in anno. Ma è bene ricordare che tale meccanismo si è consolidato anche grazie a leggi nazionali che, anno dopo anno, hanno confermato le peculiarità del precariato siciliano legittimandone la sua stessa esistenza".

Agrigentoweb

Strada Provinciale 1B Fondacazzo- Borsellino ancora chiusa al transito.
Rimane ancora interdetta al transito la Strada Provinciale n. 1B-tratto 2 (direzione Fondacazzo-Borsellino), chiusa lo scorso 1 febbraio con ordinanza del direttore del Settore Infrastrutture Stradali. Non si hanno, infatti, ancora notizie in ordine alla regolare esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del terreno sovrastante il tratto chiuso (dal km 2+450 al km 2+640), dei quali il proprietario del terreno ha dato comunicazione all'Ufficio Tecnico del Comune di Agrigento, competente per territorio sui terreni circostanti. Ripetute richieste sono state inviate dal Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, che ha esclusiva competenza sul tracciato stradale, allo stesso Comune di Agrigento per valutare la regolare esecuzione dei lavori secondo le prescrizioni dettate dallo stesso Ufficio Tecnico Comunale, in modo da determinare il ripristino delle condizioni di sicurezza e certificare la possibilità di riapertura della strada. Richieste che, ad oggi, non hanno ricevuto risposta. Ricordiamo che il tratto di SP n. 1B dal km 2+450 al km 2+640 è stato chiuso a causa del distacco di un grosso masso e di altro materiale solido dal costone roccioso a margine di un terreno privato, sul quale si stavano eseguendo dei lavori. Il masso e altri frammenti di roccia erano caduti sul tracciato, danneggiando il manto stradale e mettendo in serio pericolo gli automobilisti in transito.

Livesicilia

La decisione del Consiglio regionale
Gli uffici stampa negli enti pubblici
L'Ordine avvia nuovi controlli
PALERMO - "Incarichi a titolo gratuito e irregolarità nella diffusione di notizie e comunicati stampa da parte delle pubbliche amministrazioni. Mancata applicazione del contratto giornalistico, nonostante sentenze favorevole ai colleghi". Il consiglio regionale dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, riunito a Palermo nella sede di via Bernini, ha predisposto nuovi controlli e verifiche sul fronte degli uffici stampa in Comuni ed enti pubblici. In particolare, attraverso le audizioni dei colleghi interessati, è stata esaminata la situazione dei Comuni di Caltanissetta, Catania e Bagheria, in cui singoli colleghi o - nel caso del capoluogo nisseno - l'Inpgi, dopo anni e anni, hanno vinto le cause di lavoro mosse contro le amministrazioni locali. Ma alle decisioni dei giudici del lavoro non è stata data ancora esecuzione. E un altro caso si sta per aprire pure a Vittoria.
"Grazie anche alla collaborazione e alle segnalazioni di alcuni colleghi, avvieremo, d'intesa con l'Assostampa, nuove verifiche per rilevare irregolarità e segnalare alle autorità competenti le eventuali violazioni", si legge nella nota diffusa dall'Ordine dei giornalisti di Sicilia, che solleciterà i prefetti dell'Isola a vigilare sull'applicazione delle leggi che prevedono che gli enti territoriali si dotino di uffici stampa, anche - nel caso dei piccoli paesi - consorziandosi fra di loro. "Abbiamo inoltre appreso che in alcuni centri dell'Isola - prosegue la nota - si avverte un clima pesante per i colleghi che svolgono il lavoro di cronisti. Abbiamo appreso che, ad esempio a Bagheria e ad Agrigento, alcuni amministratori o esponenti politici, in dichiarazioni o nel corso di conferenze stampa, hanno attaccato i giornalisti. Un atteggiamento che condanniamo fermamente, perché dietro all'apparente scherno si possono celare anche attacchi diretti, che possono minare la libertà d'informazione e la dignità stessa dei colleghi".

LA SICILIA

VIABILITÀ
Ancora interdetta la Provinciale I B.
Rimane ancora interdetta al transito la Strada Provinciale n. l B tratto2
(direzione Fondacazzo-Borsellino), chiusa Io scorso I febbraio con ordinanza del direttore del Settore Infrastrutture Stradali. Non si hanno, infatti, ancora notizie in ordine alla regolare esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del terreno sovrastante il tratto chiuso (dal km 2+450 al 1cm 2+640), dei quali il proprietario del terreno ha dato comunicazione all'ufficio Tecnico del Comune di Agrigento, competente per territorio sui terreni circostanti. Ripetute richieste sono state inviate dal Settore Infrastrutture Stradali del Libero Consorzio, che ha esclusi va competenza sul tracciato strada le, allo stesso Comune di Agrigento per valutare la regolare esecuzione dei lavori secondo le prescrizioni dettate dallo stesso Ufficio Tecnico Comunale, in modo da determinare il ripristino delle condizioni di sicurezza e certificare a possibilità di riapertura della strada. Richieste che, ad oggi, non hanno ricevuto risposta. Il tatto di SP n 13 da l 2t450 al km 2+640 è stato chiuso a causa del distacco di un grosso mas so e di altro materiale solido da un costone roccioso.

Nella Riserva sono segnalati incauti turisti.
ARAGONA. Nonostante la tragedia del 27 settembre 2014, la riserva delle Maccalube, pur essendo chiusa al pubblico è ancora meta di turisti, per lo più stranieri che, si recano nei pressi del posto con l'intento di visitare l'area che oggi i trova ancora sottoposta a sequestro. Diverse sono infatti le segnalazioni di resi denti che hanno più volte visto e fermato turisti, alcuni dei quali percorrono il viale incuranti del cartel Lo che spiega in cinque lingue diverse che l'ingresso nella riserva è vietato. A fermarli poi è però il cancello che si trova proprio al dei vulcanelli, che de limita l'area sotto sequestro. I turisti sono quindi costretti a ritornare indietro solo dopo questo ultimo impedimento A chiarire il quesito è Daniele Gucciardo, responsabile della Riserva, affidata a Legambiente «Finché superano la barra inizia non commetto no un reato, se rimangono nel sentiero. L'area sotto
sequestro comincia do ve c'è area recintata; per commettere un reato i turisti devono entrare dentro l'area re cintata. Il recinto è segnalato dai cartelli in cui è scritto di non oltrepassare. se scavalcano il cancello commettono un infrazione ma il vialetto di libero passaggio». L'area è sotto sequestro dopo i tragici fatti accaduti quasi due anni addietro, quando nel settembre del 2014, due fratellini, Carmelo e Laura Mulone hanno perso la vita in seguito all'esplosione dei vi episodio che in quella occasione si manifestò in tutta la sua potenza, travolgendo i due picco accompagnati dal padre in occasione del compleanno del figlio minore di soli 7 anni. A ricordarli è una lapide posta proprio nei pressi dell'ingresso Il giorno dopo il tragico fatto, l'area gestita da Legambiente è stata posta sotto sequestro e lo è ancora mentre è in corso il processo che vede imputati tre persone appartenenti all'associazione ambientalista. Nonostante il sequestro l'area è comunque una meta turistica, segnata ancora come tale nelle guide che mostrano le bellezze di Agrigento, ed è quindi raggiunta spesso da numerosi turisti che si fermano solo dopo aver passato la barra principale e dove il cancello rappresenta l'ultimo impedimento all'ingresso in riserva. Nella giornata di domenica so no stati diversi i turisti che hanno oltrepassato la barra iniziale, salvo poi fermarsi davanti il cancello.
ALAN DAVID SCIFO


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