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rassegna stampa del 7 luglio 2016

Giornale di sicilia.

Libero consorzio comunale
Partita la vigilanza contro i roghi

 È ripartito ieri il servizio di vigilanza antincendio lungo le strade di competenza del Libero consorzio comunale di Agrigento. Si tratta di un servizio dell'ufficio di Protezione civile del Libero consorzio. La vigilanza antincendio interesserà i territori  dei  Comuni: Burgio, Caltabellotta, Licata, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Palma di Montechiaro, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice, Siculiana e Villafranca Sicula. Sarà svolto con postazioni dinamiche che prevedono la  presenza di una squadra di due volontari per ciascun percorso, attive ogni giorno con turni di otto ore dalle 12 alle 20. Il tutto fino al 31 agosto. (*FEBA*)


agrigento Emergenza rifiuti, cassonetti pieni fino alle 11 Da tre giorni la discarica di contrada Coda di Volpe, a Lentini, non fa più conferire appena supera la capacità ricettiva. Cassonetti pieni almeno fino alle 11 ed autocompattatori nei depositi delle imprese anche per un giorno intero. È questo il risultato della decisione della SiculTrasporti, la società che gestisce la discarica di contrada Coda di Volpe a Lentini, dove dallo scorso 8 giugno, conferiscono i rifiuti del capoluogo agrigentino e di decine di altri comuni della provincia. Ormai da martedì scorso, in buona sostanza, accade che i mezzi dell'Iseda e delle altre imprese consorziate, si sono visti impedire l'accesso all'impianto perchè lo stesso, aveva già raggiunto la capacità massima giornaliera di conferimento rifiuti. I mezzi che arrivano dai comuni più vicini, risultano così quotidianamente avvantaggiati avendo meno chilometri da percorrere e raggiungendo la discarica in tempo utile per scaricare. Discorso diverso per i mezzi che si devono sobbarcare un minino di 150 chilometri a tratta per spostarsi da Agrigento a Lentini. Una volta lì, è quasi automatico che i cancelli vengano fatti trovare chiusi. Da quel giorno si è innescata una sorta di reazione a catena che vede i mezzi tornare indietro, restare fermi e carichi di spazzatura nei depositi con i rischi che comportano le alte temperature di questi giorni. All'alba gli autisti ripartono per Lentini, scaricano, tornano, effettuano il servizio di svuotamento dei cassonetti e per evitare il viaggio a vuoto, vengono tenuti nei depositi per ricominciare l'indomani. Situazione analoga, ovviamente si sta verificando anche per Porto Empedocle, Favara,a Siculiana, Grotte, Racalmuto e altri comuni. In tutto questo, non si sa ancora nulla della proposta lanciata nelle settimane scorse dalle ditte del Raggruppamento di imprese con Iseda capofila, di procedere con le cosiddette stazioni di travaso che darebbero la possibilità agli autocompattatori più piccoli di scaricare in grossi automezzi che partirebbero per Lentini già di notte «prendendo posto» davanti ai cancelli e riuscendo a tornare vuoti. In questo modo sia Agrigento che gli altri comuni rischiano di restare progressivamente con sempre più rifiuti nei cassonetti. Cosa questa, che in estate, avrebbe effetti ancora peggiori rispetto agli altri periodi dell'anno in cui ci si confronta con periodiche emergenze rifiuti. Dal canto loro sia Iseda che le altre imprese, hanno scritto agli uffici comunali competenti e alla Prefettura di Agrigento per far presente la situazione e spiegare che quanto sta accadendo in questi giorni esula da ogni tipo di responsabilità ma che è la conseguenza diretta della chiusura della discarica di Siculiana e della decisione dell'impianto di Coda di Volpe di far scaricare soltanto fino ad una certa quantità rifiuti che non superi la capacità ricettiva giornaliera. Una scelta quella operata dalla regione di scegliere Lentini come discarica sostitutiva a Matarana, che si è già concretizzata nelle bollette dei cittadini che in questi giorni si stanno vedendo recapitare le fatture per la spazzatura. In mezzo a tutto questo, ci sono anche i 21 operai della Catanzaro costruzioni messi in cassa integrazione in conseguenza della chiusura dell'impianto ancora privo dei requisiti previsti.


I nodi della sicilia contrafatto: al vaglio alternative ai termovalorizzatori. i 5 stelle: inevitabile l'aggravio della spesa Rifiuti all'estero e inceneritori, il governo frena .
Il trasporto dei rifiuti in altre regioni non si farà: non ci sarà un piano regionale, verrà privilegiata l'iniziati - va privata delle singole discariche. Torna in discussione anche il progetto di 5 termovalorizzatori. Palazzo d'Orleans aggira così due scadenze messe nero su bianco negli accordi con Roma del mese scorso. La prima è quella della riforma del sistema di gestione che prevede la creazione di una agenzia unica per appalti e programmazione al posto degli Ato. Norma di ispirazione renziana che non piace a Crocetta. Oggi l'asses - sore Vania Contrafatto sarà al ministero per illustrare i ritardi. «E domani - ricorda il grillino Gianpiero Trizzino - scade il termine entro il quale Crocetta avrebbe dovuto siglare accordi con altre Regioni per pianificare in modo coordinato il trasferimento dei rifiuti che non si riesce a smaltire in Sicilia». La Contrafatto, convocata d'urgenza ieri in commissione all'Ars dalla presidente Mariella Maggio, ha spiegato che «il governo ha deciso che saranno i gestori delle discariche a organizzarsi autonomamente per spedire i rifiuti all'estero». Lo stanno già facendo Lentini e Trapani. La Contrafatto ha precisato che «sono state autorizzate dalla Regione a patto che non lievitino i costi per i Comuni che conferiscono i rifiuti e quindi per i cittadini». L'autorizzazio - ne è stata concessa per evitare che questi impianti si riempiano velocemente. Il problema è che secondo i calcoli dell'assessorato entro fine anno saranno 250 mila le tonnellate da spedire fuori. «E nessuno - prosegue Trizzino - è in grado di evitare che i costi crescano a dismisura». La Contrafatto ha anche precisato che «sui termovalorizzatori Crocetta non ha ancora preso una decisione perchè sta esaminando a 360 gradi tutte le soluzioni alternative possibile». A Palazzo d'Orleans è molto quotata una nuova tecnologia che prevede la liquefazione dei rifiuti pretrattati e il riuso a scopi irrigui del derivato. In realtà l'assessorato ha insediato una commissione di tecnici che stava già valutando la collocazione di almeno 5 mini termovalorizzatori in discariche attive (Bellolampo e Lentini) e almeno 3 o 4 siti in discariche dismesse. Notizie che hanno provocato la reazione dei sindaci dei territori interessati, a cominciare da quello di Castellana, Pino Di Martino. Crocetta tuttavia ha preso tempo anche se, in base agli accordi con Roma, ha già inserito i termovalorizzatori in un piano agganciato all'ordinanza di giugno e dovrebbe svolgere le gare entro il 31 ottobre. Durante l'audizione in commissione è emersa una scollatura fra le varie anime del governo e anche fra assessore e il dirigente generale Maurizio Pirillo. Per questo motivo Mariella Maggio avverte: «Per superare l'emergenza c'è bisogno di un'azione coordinata fra presidente, assessore e dirigenti. Invece non c'è una rotta precisa che si sta seguendo e questo genera caos e ingovernabilità». E per Trizzino «siamo nelle mani di nessuno».


LiveSicilia


Le variazioni di bilancio
L'Ars sblocca i 500 milioni
Via libera tra le polemiche

di Santi Sabella
Sbloccati i soldi frutto dell'accordo con Roma in materia di entrate. La cronaca della seduta.
PALERMO - Sala d'Ercole ha sbloccato i 500 milioni di euro, frutto dell'accordo con Roma in materia di entrate. Un accordo, approvato nell'ambito del ddl sulle variazioni di Bilancio in discussione all'Ars, in base al quale alla Regione arriveranno un milione e 400 mila euro per il prossimo anno, e un milione e 685 mila euro per il 2018. Ma è stato necessario un lungo dibattito, che ha visto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone impegnato a interrompere più volte al seduta. L'opposizione ha provato a separare la parte dell'articolo relativa all'accordo con lo Stato, cercando contemporaneamente di "salvare" i trasferimenti alla Regione. Ma in commissione Bilancio non si è trovato l'accordo per presentare il relativo emendamento. Respinta, poi, la richiesta di parte della minoranza di rinviare la seduta di una settimana, in attesa della discussione in commissione Bilancio della Camera dei Deputati sul decreto legge Enti locali, nel quale è inserito l'accordo tra la Regione Siciliana e lo Stato. "È un provvedimento che potrebbe anche non vedere la luce", ha osservato Francesco Cappello del Movimento Cinquestelle. Ma la maggioranza ha deciso di andare avanti. E l'articolo relativo all'accordo è stato approvato a scrutinio segreto, con 37 voti a favore e 28 contrari.
In base a quanto previsto nella norma, la fetta più grossa dei 500 milioni andrà ai Comuni, per i quali è previsto uno stanziamento di 154 milioni e 545 mila euro. Nove milioni andranno ai Liberi consorzi, 85 milioni e 544 mila euro sono previsti in favore delle Autonomie locali a compensazione degli squilibri finanziari, mentre 17 milioni andranno ai precari degli Enti locali. Quasi 50 milioni per i lavoratori forestali, 13 per gli ex Pip. Boccata d'ossigeno anche per i Consorzi di bonifica, ai quali andranno complessivamente circa 20 milioni (oltre 15 ad integrazione dei bilanci, poco più di quattro per la proroga dei contratti di lavoro).
Fondi in arrivo anche per alcuni enti regionali. Sei milioni e mezzo per gli Enti parco, oltre tre a copertura delle spese per la prevenzione e per gli interventi per il controllo degli incendi boschivi. Quattro milioni e 746 mila euro andranno all'Irsap, un milione e 100 mila euro al Ciapi. Quasi tre milioni e mezzo per il personale in servizio all'Eas, l'ente acquedotti siciliani in liquidazione. Venti milioni, invece, sono previsti per l'acquisizione dei servizi attualmente in regime di convenzione dalla Sas. Due milioni, infine, per la soppressione e liquidazione di alcuni enti economici regionali (Azasi, Ems, Espi).
Parte dei 500 milioni saranno impegnati per spese legate allo studio e alle attività culturali. In particolare, quasi sei milioni di contributi per il funzionamento degli enti regionali per il diritto allo studio universitario, due per i consorzi universitari, uno per l'Ersu, mentre due milioni sono previsti per il contributo annuo alle università di Palermo, Catania e Messina. Quasi sei milioni andranno al Teatro Bellini di Catania, tre al Teatro Massimo di Palermo, un milione e 700 mila euro al Teatro di Messina, un milione al Biondo di Palermo, tre milioni e 700 mila euro all'Orchestra sinfonica siciliana. Due milioni, infine, andranno a rifinanziare il Fondo unico per lo spettacolo.
Tre gli articoli del ddl sulle delle variazioni di bilancio approvati da Sala d'Ercole. Oltre ad alcune norme tecniche, l'Ars ha stato rivalutato l'onere a carico della Regione per il concorso alla finanzia pubblica in un milione e 208 mila euro per il 2016, 1.301 milioni per il 2017 e 1.304 per il 2018. La discussione riprenderà martedì prossimo. Forza Italia, Lista Musumeci e Movimento cinquestelle hanno annunciato che non parteciperanno al voto finale.

Agrigentoweb

Approvato il progetto del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2016/2018

Adottato dal Commissario Straordinario Roberto Barberi il progetto del programma delle Opere Pubbliche per il triennio 2016/2018. Il Programma è costituito da un nutrito elenco di opere e di interventi, otto per il 2016, sull'intero territorio provinciale. Questi interventi riguardano, in primo luogo, la viabilità e l'edilizia scolastica. Il piano prevede venti interventi per un ammontare di € 3.717.800,00 per il 2016, 10.828.000,00 di euro per il 2017 e 169.495.000,00 di euro per il 2018 per un totale complessivo nel triennio di € 184.040.800. Le somme previste si riferiscono, in grande parte, all'arrivo di finanziamenti regionali e statali già richiesti, necessari alla realizzazione delle opere inserite.
Infatti la perdurante scarsità di trasferimenti a favore del Libero Consorzio non consentirebbe di realizzare le opere individuate, solamente, con fondi del proprio bilancio.
I primi interventi per il 2016, quando sarà assicurata la piena disponibilità delle somme necessarie, riguardano i lavori di completamento del Liceo Scientifico Fermi di Sciacca e i lavori di manutenzione straordinaria necessari per la riapertura al transito della N.C. 25 di collegamento Mussomeli-San Giovanni Gemini Bivio S.S.189. A seguire gli altri sei interventi.
Il Piano triennale delle Opere Pubbliche dovrà essere pubblicato per almeno 60 giorni e poi approvato, prima dell'adozione del bilancio. Insieme al piano delle Alienazioni, il Piano fa parte integrante del bilancio di previsione 2016 e del bilancio pluriennale 2016/2018.  Sul sito della Provincia www.provincia.agrigento.it si trova l'elenco completo delle opere inserite nel piano.

Sicilia24h
Approvato il progetto del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2016/2018 Adottato dal Commissario Straordinario Roberto Barberi il progetto del programma delle Opere Pubbliche per il triennio 2016/2018. Il Programma è costituito da un nutrito elenco di opere e di interventi, otto per il 2016, sull'intero territorio provinciale. Questi interventi riguardano, in primo luogo, la viabilità e l'edilizia scolastica. Il piano prevede venti interventi per un ammontare di € 3.717.800,00 per il 2016, 10.828.000,00 di euro per il 2017 e 169.495.000,00 di euro per il 2018 per un totale complessivo nel triennio di € 184.040.800. Le somme previste si riferiscono, in grande parte, all'arrivo di finanziamenti regionali e statali già richiesti, necessari alla realizzazione delle opere inserite.
Infatti la perdurante scarsità di trasferimenti a favore del Libero Consorzio non consentirebbe di realizzare le opere individuate, solamente, con fondi del proprio bilancio.
I primi interventi per il 2016, quando sarà assicurata la piena disponibilità delle somme necessarie, riguardano i lavori di completamento del Liceo Scientifico Fermi di Sciacca e i lavori di manutenzione straordinaria necessari per la riapertura al transito della N.C. 25 di collegamento Mussomeli-San Giovanni Gemini Bivio S.S.189. A seguire gli altri sei interventi.
Il Piano triennale delle Opere Pubbliche dovrà essere pubblicato per almeno 60 giorni e poi approvato, prima dell'adozione del bilancio. Insieme al piano delle Alienazioni, il Piano fa parte integrante del bilancio di previsione 2016 e del bilancio pluriennale 2016/2018. Sul sito della Provincia www.provincia.agrigento.it si trova l'elenco completo delle opere inserite nel piano.
RESOCONTO RIUNIONE DELLA CABINA DI REGIA SUL PRECARIATO La proposta del governo regionale non c'era il 30 giugno e non è stata presentata neanche oggi durante i lavori della cabina di regia per il precariato degli enti locali, iniziati alle ore 12 e conclusisi alle ore 13.30.
L'Assessore Lantieri (unico esponente del governo presente, insieme al dirigente generale alle autonomie locali, essendo assenti sia il Presidente della Regione, che Baccei e Miccichè) ha confermato la volontà di procedere con il transito del personale alla Resais senza però presentare alcun piano dettagliato che, invece, sarebbe ancora allo studio da parte del governo, dopo un primo incontro fra i vari rappresentanti istituzionali a cui ha preso parte pure il vertice dell'ente regionale interessato.
Questa ennesima assenza di proposta concreta da parte del governo ha ingenerato un unanime disappunto dei presenti, richiedendo nel più breve tempo possibile un nuovo incontro attraverso il quale formalizzare il nuovo progetto.
Va detto, però, che, per quanto tutti abbiamo chiesto di conoscere al più presto i contenuti della proposta, la Fp Cgil ha ribadito di essere assolutamente contraria a qualunque tipo di soluzione che preveda una fuoriuscita dei lavoratori dal bacino pubblico per essere esternalizzati attraverso tipologie lavorative quali il lavoro a somministrazione o assimilate.
La Fp Cgil conferma, quindi, la sua contrarietà ad ogni ipotesi di agenzia o contenitore che mortifichi la ventennale esperienza e professionalità lavorativa dei precari delle pubbliche amministrazioni siciliane portandoli fuori dall'ipotesi da noi sempre sostenuta di stabilizzazione all'interno delle dotazioni organiche.
Dal canto suo, l'Assessore Lantieri ha provato a recuperare in calcio d'angolo chiedendo alle parti presenti di presentare le proprie proposte. Ed è stato fin troppo facile richiamare da parte di (quasi) tutti i presenti i contenuti del protocollo d'intesa Anci- Sindacati del 16 luglio 2015 che la Regione rifiutò di sottoscrivere l'11 dicembre scorso dopo la grande manifestazione organizzata allora da Cgil- Cisl- Uil.
Come Fp Cgil abbiamo, altresì, posto l'accento sulla necessità che la cabina di regia possa funzionare correttamente attraverso la presenza di tutti gli attori interessati che, invece, da parte dei vari rappresentanti del governo regionale manifestano disinteresse a prendere parte ai lavori. Infatti, è necessario poter valutare la fattibilità delle proposte effettuate dalle parti, e senza i rappresentanti dell'economia e dell'ufficio legislativo, tra gli altri, ciò è pressoché impossibile.
La Fp Cgil ha richiamato un quadro normativo sia nazionale che regionale piuttosto variegato e a tratti contraddittorio, all'interno del quale è necessario individuare le soluzioni più congeniali alla problematica siciliana del precariato, oltre ad individuare altre soluzioni legislative che superino i vincoli ad oggi esistenti.
In questo senso, la Fp Cgil ha ribadito che le norme regionali sono andate nel tempo in direzione assolutamente contraria rispetto alla storicizzazione della spesa, in ultimo con l'art. 27 della l.r. 3/2016 che taglia del 100% in un biennio le risorse agli enti che non sono nelle condizioni di stabilizzare.
La Fp Cgil ha rilevato, su un altro versante, la contraddizione del governo regionale che ha negato la stabilizzazione ai propri precari (Acqua e Rifiuti, Ambiente e Protezione Civile) che poteva essere fatta ai sensi del comma 529 dell'art. 1 della legge 147/2013 che prevedeva la possibilità per le regioni di stabilizzare i lavoratori a domanda, in virtù del fatto che la stessa Regione aveva stabilito con altra legge propria (la 5/2014) un diverso percorso di stabilizzazione, salvo adesso prevedere che la soluzione sia il contenitore esterno per tutti.
In definitiva, queste sono state le richieste della Fp Cgil:
1. piena funzionalità della cabina di regia con la presenza di tutti gli attori responsabili e con il coinvolgimento del governo nazionale per valutare le proposte in campo a partire da quella formulata da Anci e Sindacati nel luglio 2015;
2. Chiara formulazione da parte del governo regionale della propria proposta e dei destinatari per definire l'entità della platea e l'avvio di eventuali tavoli riguardanti destinatari del processo non coinvolti dalla proposta relativa agli enti locali (regione ed enti regionali);
3. Rifiuto categorico di qualsivoglia proposta che esternalizzi i servizi ed il personale sotto forme di agenzie o carrozzoni di altro tipo;
4. Analisi dei fabbisogni e delle dotazioni degli enti per valutare la possibilità di avviare percorsi di stabilizzazione all'interno delle dotazioni organiche;
5. Individuazione di interventi a sostegno degli enti in dissesto e predissesto per garantire la continuità lavorativa e l'impegno orario.
L'Assessore ha concluso la riunione preannunciando una nuova riunione entro la prossima settimana appena sarà definita la proposta del governo.

Agrigentonotizie

Precari, Fp Cgil: "Anche oggi nessuna risposta del governo"
"L'assessore Lantieri - riferisce il sindacato - ha confermato la volontà di procedere con il transito del personale alla Resais senza però presentare alcun piano dettagliato". La proposta del governo regionale non c'era il 30 giugno e non è stata presentata neanche oggi durante i lavori della cabina di regia per il precariato degli enti locali". Lo rende noto Alfonso Buscemi della Fp Cgil di Agrigento. Precari, Fp Cgil: "Anche oggi nessuna risposta del governo. L'assessore Lantieri (unico esponente del governo presente, insieme al dirigente generale alle autonomie locali, essendo assenti sia il presidente della Regione, che Baccei e Miccichè) - si legge in una nota - ha confermato la volontà di procedere con il transito del personale alla Resais senza però presentare alcun piano dettagliato che, invece, sarebbe ancora allo studio da parte del governo, dopo un primo incontro fra i vari rappresentanti istituzionali a cui ha preso parte pure il vertice dell'ente regionale interessato. Precari, Fp Cgil: "Anche oggi nessuna risposta del governo. Questa ennesima assenza di proposta concreta da parte del governo - prosegue Buscemi - ha ingenerato un unanime disappunto dei presenti, richiedendo nel più breve tempo possibile un nuovo incontro attraverso il quale formalizzare il nuovo progetto. Va detto, però, che, per quanto tutti abbiamo chiesto di conoscere al più presto i contenuti della proposta, la Fp Cgil ha ribadito di essere assolutamente contraria a qualunque tipo di soluzione che preveda una fuoriuscita dei lavoratori dal bacino pubblico per essere esternalizzati attraverso tipologie lavorative quali il lavoro a somministrazione o assimilate. Precari, Fp Cgil: "Anche oggi nessuna risposta del governo. Chiare sono state le richieste della Fp Cgil. Prima di tutto, "piena funzionalità della cabina di regia con la presenza di tutti gli attori responsabili e con il coinvolgimento del governo nazionale per valutare le proposte in campo a partire da quella formulata da Anci e Sindacati nel luglio 2015". Al secondo punto, una "chiara formulazione da parte del governo regionale della propria proposta e dei destinatari per definire l'entità della platea e l'avvio di eventuali tavoli riguardanti destinatari del processo non coinvolti dalla proposta relativa agli enti locali (regione ed enti regionali). Quindi, il rifiuto categorico di qualsivoglia proposta che esternalizzi i servizi ed il personale sotto forme di agenzie o carrozzoni di altro tipo; l'analisi dei fabbisogni e delle dotazioni degli enti per valutare la possibilità di avviare percorsi di stabilizzazione all'interno delle dotazioni organiche", e per finire, "l'individuazione di interventi a sostegno degli enti in dissesto e predissesto per garantire la continuità lavorativa e l'impegno orario. L'assessore ha concluso la riunione preannunciando una nuova riunione entro la prossima settimana appena sarà definita la proposta del governo. SiciliaLive


Le variazioni di bilancio
L'ARS SBLOCCA I 500 MILIONI
VIA LIBERA TRA LE POLEMICHE
di Santi Sabella
PALERMO - Sala d'Ercole ha sbloccato i 500 milioni di euro, frutto dell'accordo con Roma in materia di entrate. Un accordo, approvato nell'ambito del ddl sulle variazioni di Bilancio in discussione all'Ars, in base al quale alla Regione arriveranno un milione e 400 mila euro per il prossimo anno, e un milione e 685 mila euro per il 2018. Ma è stato necessario un lungo dibattito, che ha visto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone impegnato a interrompere più volte al seduta. L'opposizione ha provato a separare la parte dell'articolo relativa all'accordo con lo Stato, cercando contemporaneamente di "salvare" i trasferimenti alla Regione. Ma in commissione Bilancio non si è trovato l'accordo per presentare il relativo emendamento. Respinta, poi, la richiesta di parte della minoranza di rinviare la seduta di una settimana, in attesa della discussione in commissione Bilancio della Camera dei Deputati sul decreto legge Enti locali, nel quale è inserito l'accordo tra la Regione Siciliana e lo Stato. "È un provvedimento che potrebbe anche non vedere la luce", ha osservato Francesco Cappello del Movimento Cinquestelle. Ma la maggioranza ha deciso di andare avanti. E l'articolo relativo all'accordo è stato approvato a scrutinio segreto, con 37 voti a favore e 28 contrari. In base a quanto previsto nella norma, la fetta più grossa dei 500 milioni andrà ai Comuni, per i quali è previsto uno stanziamento di 154 milioni e 545 mila euro. Nove milioni andranno ai Liberi consorzi, 85 milioni e 544 mila euro sono previsti in favore delle Autonomie locali a compensazione degli squilibri finanziari, mentre 17 milioni andranno ai precari degli Enti locali. Quasi 50 milioni per i lavoratori forestali, 13 per gli ex Pip. Boccata d'ossigeno anche per i Consorzi di bonifica, ai quali andranno complessivamente circa 20 milioni (oltre 15 ad integrazione dei bilanci, poco più di quattro per la proroga dei contratti di lavoro). Fondi in arrivo anche per alcuni enti regionali. Sei milioni e mezzo per gli Enti parco, oltre tre a copertura delle spese per la prevenzione e per gli interventi per il controllo degli incendi boschivi. Quattro milioni e 746 mila euro andranno all'Irsap, un milione e 100 mila euro al Ciapi. Quasi tre milioni e mezzo per il personale in servizio all'Eas, l'ente acquedotti siciliani in liquidazione. Venti milioni, invece, sono previsti per l'acquisizione dei servizi attualmente in regime di convenzione dalla Sas. Due milioni, infine, per la soppressione e liquidazione di alcuni enti economici regionali (Azasi, Ems, Espi). Parte dei 500 milioni saranno impegnati per spese legate allo studio e alle attività culturali. In particolare, quasi sei milioni di contributi per il funzionamento degli enti regionali per il diritto allo studio universitario, due per i consorzi universitari, uno per l'Ersu, mentre due milioni sono previsti per il contributo annuo alle università di Palermo, Catania e Messina. Quasi sei milioni andranno al Teatro Bellini di Catania, tre al Teatro Massimo di Palermo, un milione e 700 mila euro al Teatro di Messina, un milione al Biondo di Palermo, tre milioni e 700 mila euro all'Orchestra sinfonica siciliana. Due milioni, infine, andranno a rifinanziare il Fondo unico per lo spettacolo. Tre gli articoli del ddl sulle delle variazioni di bilancio approvati da Sala d'Ercole. Oltre ad alcune norme tecniche, l'Ars ha stato rivalutato l'onere a carico della Regione per il concorso alla finanzia pubblica in un milione e 208 mila euro per il 2016, 1.301 milioni per il 2017 e 1.304 per il 2018. La discussione riprenderà martedì prossimo. Forza Italia, Lista Musumeci e Movimento cinquestelle hanno annunciato che non parteciperanno al voto finale.
LA SICILIA
CAMMARATA. Piscina gestione affidata a "La Fenice".
CAMMARATA. Sarà l'Associazione La Fenice" di Cammarata a gestire la piscina provinciale di contrada Balatelle. Si conclude rosi un iter abbastanza travagliato per quanto riguarda l'utilizzo dell'importante impianto la cui chiusura, finora, ha pesato tantissimo. Per il sindaco di Camma rata Giambrone, quella di ieri è stata una giornata da scrivere negli annali.«Finalmente — sostiene Giambrone — si può ripartire con la stupenda struttura che appartiene al nostro patrimonio. Nono stante gli scettici come Amministrazione abbiamo raggiunto un traguardo molto importante». Una prima gara per l'aggiudicazione del servizio era andata deserta il 29 aprile, mentre un secondo bando, in pratica quello decisivo, predisposto dall'ufficio tecnico del Comune, era scaduto 18 giugno scorso. Il sindaco del paese montano, proprio sulla riapertura della piscina, si era appellato anche al l'impossibilità del Provincia di far funzionare l'impianto per mancanza di risorse chiedendo- ne, quindi, l'affidamento al Comune di Cammarata cosa che è avvenuta con successo. Aver dato in concessione la piscina al l'Amministrazione comunale, significa avere riportato la normalità, da questo punto di vista, in un territorio che plaude alla riapertura del sito dopo il totale abbandono. «Chi scommetteva che non saremmo riusciti ad affidare la gestione della piscina - aggiunge il sindaco Vincenzo Giambrone — dovrà ricredersi».(EUGENIO CAIRONE)
BAYWATCH Alcune spiagge senza servizio.
g.c.) Il servizio bagnini partirà ma non potrà coprire tutte le spiagge libere della costa licatese. Ragion per cui, in quelle dove non saranno presenti le torrette, verrà installata una cartellonistica multilingua per la segnalazione delle spiagge libere non assistite dal servizio di vigilanza e soccorso ai bagnanti. A renderlo noto è una determina dirigenziale del dipartimento di Polizia Municipale. I cartelli avranno come dicitura «Attenzione— Balneazione non sicura per mancanza di apposito servizio di vigilanza» con scritte in italiano. inglese, francese, tedesco e spagnolo. Gli arenili individuati per le installazioni sono: Gallo d'Oro, Lido Casale, Lido Bellia, Marianello Est, Balatazze, Rocca, Carrubbella Santa Zita, Pisciotto e Torre di GaRe (dove i cartelli saranno piazzati all'inizio e alla fine della spiaggia). Come si ricorderà. liter procedurale per aggiudicazione del servizio di vigilanza sulle spiagge libere licatesi per l'estate 2016 è partito con la predisposizione degli atti necessari per aggiudicare il servizio. «A causa della nota carenza di risorse finanziarie dell'Ente — si legge nella determina dirigenziale — e ancora di più per la mancata erogazione dei contributi solitamente concessi dall'Assessorato regionale agli Enti Locali e dalla Provincia di Agrigento, è stato necessario ridurre il numero di torrette di avvistamento da dover necessariamente utilizzare per il corretto svolgimento del servizio». Insomma, i bagnini saranno solo su poche spiagge licatesi (del resto la somma di 26mila euro impegnata non consente grandi prestazioni), per le altre ci si dovrà accontentare dei cartelli segnaletici e del buonsenso dei bagnanti per evitare tragedie in mare.






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