Giornale di sicilia.
Libero consorzio comunale
Partita la vigilanza contro i roghi
È ripartito ieri il servizio di vigilanza antincendio lungo le strade di competenza del Libero consorzio comunale di Agrigento. Si tratta di un servizio dell'ufficio di Protezione civile del Libero consorzio. La vigilanza antincendio interesserà i territori dei Comuni: Burgio, Caltabellotta, Licata, Lucca Sicula, Montallegro, Montevago, Palma di Montechiaro, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita Belice, Siculiana e Villafranca Sicula. Sarà svolto con postazioni dinamiche che prevedono la presenza di una squadra di due volontari per ciascun percorso, attive ogni giorno con turni di otto ore dalle 12 alle 20. Il tutto fino al 31 agosto. (*FEBA*)
agrigento
Emergenza rifiuti, cassonetti pieni
fino alle 11
Da tre giorni la discarica di
contrada Coda di Volpe, a Lentini, non fa più conferire appena
supera la capacità ricettiva.
Cassonetti pieni almeno fino alle 11 ed
autocompattatori nei depositi delle imprese anche per un giorno
intero. È questo il risultato della decisione della SiculTrasporti,
la società che gestisce la discarica di contrada Coda di Volpe a
Lentini, dove dallo scorso 8 giugno, conferiscono i rifiuti del
capoluogo agrigentino e di decine di altri comuni della provincia.
Ormai da martedì scorso, in buona sostanza, accade che i mezzi
dell'Iseda e delle altre imprese consorziate, si sono visti
impedire l'accesso all'impianto perchè lo stesso, aveva già
raggiunto la capacità massima giornaliera di conferimento rifiuti. I
mezzi che arrivano dai comuni più vicini, risultano così
quotidianamente avvantaggiati avendo meno chilometri da percorrere e
raggiungendo la discarica in tempo utile per scaricare. Discorso
diverso per i mezzi che si devono sobbarcare un minino di 150
chilometri a tratta per spostarsi da Agrigento a Lentini. Una volta
lì, è quasi automatico che i cancelli vengano fatti trovare chiusi.
Da quel giorno si è innescata una sorta di reazione a catena che
vede i mezzi tornare indietro, restare fermi e carichi di spazzatura
nei depositi con i rischi che comportano le alte temperature di
questi giorni. All'alba gli autisti ripartono per Lentini,
scaricano, tornano, effettuano il servizio di svuotamento dei
cassonetti e per evitare il viaggio a vuoto, vengono tenuti nei
depositi per ricominciare l'indomani. Situazione analoga,
ovviamente si sta verificando anche per Porto Empedocle, Favara,a
Siculiana, Grotte, Racalmuto e altri comuni. In tutto questo, non si
sa ancora nulla della proposta lanciata nelle settimane scorse dalle
ditte del Raggruppamento di imprese con Iseda capofila, di procedere
con le cosiddette stazioni di travaso che darebbero la possibilità
agli autocompattatori più piccoli di scaricare in grossi automezzi
che partirebbero per Lentini già di notte «prendendo posto»
davanti ai cancelli e riuscendo a tornare vuoti. In questo modo sia
Agrigento che gli altri comuni rischiano di restare progressivamente
con sempre più rifiuti nei cassonetti. Cosa questa, che in estate,
avrebbe effetti ancora peggiori rispetto agli altri periodi dell'anno
in cui ci si confronta con periodiche emergenze rifiuti. Dal canto
loro sia Iseda che le altre imprese, hanno scritto agli uffici
comunali competenti e alla Prefettura di Agrigento per far presente
la situazione e spiegare che quanto sta accadendo in questi giorni
esula da ogni tipo di responsabilità ma che è la conseguenza
diretta della chiusura della discarica di Siculiana e della decisione
dell'impianto di Coda di Volpe di far scaricare soltanto fino ad
una certa quantità rifiuti che non superi la capacità ricettiva
giornaliera. Una scelta quella operata dalla regione di scegliere
Lentini come discarica sostitutiva a Matarana, che si è già
concretizzata nelle bollette dei cittadini che in questi giorni si
stanno vedendo recapitare le fatture per la spazzatura. In mezzo a
tutto questo, ci sono anche i 21 operai della Catanzaro costruzioni
messi in cassa integrazione in conseguenza della chiusura
dell'impianto ancora privo dei requisiti previsti.
I nodi della sicilia contrafatto: al
vaglio alternative ai termovalorizzatori. i 5 stelle: inevitabile
l'aggravio della spesa Rifiuti all'estero e inceneritori, il
governo frena .
Il trasporto dei rifiuti in altre
regioni non si farà: non ci sarà un piano regionale, verrà
privilegiata l'iniziati - va privata delle singole discariche.
Torna in discussione anche il progetto di 5 termovalorizzatori.
Palazzo d'Orleans aggira così due scadenze messe nero su bianco
negli accordi con Roma del mese scorso. La prima è quella della
riforma del sistema di gestione che prevede la creazione di una
agenzia unica per appalti e programmazione al posto degli Ato. Norma
di ispirazione renziana che non piace a Crocetta. Oggi l'asses -
sore Vania Contrafatto sarà al ministero per illustrare i ritardi.
«E domani - ricorda il grillino Gianpiero Trizzino - scade il
termine entro il quale Crocetta avrebbe dovuto siglare accordi con
altre Regioni per pianificare in modo coordinato il trasferimento dei
rifiuti che non si riesce a smaltire in Sicilia». La Contrafatto,
convocata d'urgenza ieri in commissione all'Ars dalla presidente
Mariella Maggio, ha spiegato che «il governo ha deciso che saranno i
gestori delle discariche a organizzarsi autonomamente per spedire i
rifiuti all'estero». Lo stanno già facendo Lentini e Trapani. La
Contrafatto ha precisato che «sono state autorizzate dalla Regione a
patto che non lievitino i costi per i Comuni che conferiscono i
rifiuti e quindi per i cittadini». L'autorizzazio - ne è stata
concessa per evitare che questi impianti si riempiano velocemente. Il
problema è che secondo i calcoli dell'assessorato entro fine anno
saranno 250 mila le tonnellate da spedire fuori. «E nessuno -
prosegue Trizzino - è in grado di evitare che i costi crescano a
dismisura». La Contrafatto ha anche precisato che «sui
termovalorizzatori Crocetta non ha ancora preso una decisione perchè
sta esaminando a 360 gradi tutte le soluzioni alternative possibile».
A Palazzo d'Orleans è molto quotata una nuova tecnologia che
prevede la liquefazione dei rifiuti pretrattati e il riuso a scopi
irrigui del derivato. In realtà l'assessorato ha insediato una
commissione di tecnici che stava già valutando la collocazione di
almeno 5 mini termovalorizzatori in discariche attive (Bellolampo e
Lentini) e almeno 3 o 4 siti in discariche dismesse. Notizie che
hanno provocato la reazione dei sindaci dei territori interessati, a
cominciare da quello di Castellana, Pino Di Martino. Crocetta
tuttavia ha preso tempo anche se, in base agli accordi con Roma, ha
già inserito i termovalorizzatori in un piano agganciato
all'ordinanza di giugno e dovrebbe svolgere le gare entro il 31
ottobre. Durante l'audizione in commissione è emersa una
scollatura fra le varie anime del governo e anche fra assessore e il
dirigente generale Maurizio Pirillo. Per questo motivo Mariella
Maggio avverte: «Per superare l'emergenza c'è bisogno di
un'azione coordinata fra presidente, assessore e dirigenti. Invece
non c'è una rotta precisa che si sta seguendo e questo genera caos
e ingovernabilità». E per Trizzino «siamo nelle mani di nessuno».
LiveSicilia
Le variazioni di bilancio
L'Ars sblocca i 500 milioni
Via libera tra le polemiche
di Santi Sabella
Sbloccati i soldi frutto dell'accordo con Roma in materia di entrate. La cronaca della seduta.
PALERMO - Sala d'Ercole ha sbloccato i 500 milioni di euro, frutto dell'accordo con Roma in materia di entrate. Un accordo, approvato nell'ambito del ddl sulle variazioni di Bilancio in discussione all'Ars, in base al quale alla Regione arriveranno un milione e 400 mila euro per il prossimo anno, e un milione e 685 mila euro per il 2018. Ma è stato necessario un lungo dibattito, che ha visto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone impegnato a interrompere più volte al seduta. L'opposizione ha provato a separare la parte dell'articolo relativa all'accordo con lo Stato, cercando contemporaneamente di "salvare" i trasferimenti alla Regione. Ma in commissione Bilancio non si è trovato l'accordo per presentare il relativo emendamento. Respinta, poi, la richiesta di parte della minoranza di rinviare la seduta di una settimana, in attesa della discussione in commissione Bilancio della Camera dei Deputati sul decreto legge Enti locali, nel quale è inserito l'accordo tra la Regione Siciliana e lo Stato. "È un provvedimento che potrebbe anche non vedere la luce", ha osservato Francesco Cappello del Movimento Cinquestelle. Ma la maggioranza ha deciso di andare avanti. E l'articolo relativo all'accordo è stato approvato a scrutinio segreto, con 37 voti a favore e 28 contrari.
In base a quanto previsto nella norma, la fetta più grossa dei 500 milioni andrà ai Comuni, per i quali è previsto uno stanziamento di 154 milioni e 545 mila euro. Nove milioni andranno ai Liberi consorzi, 85 milioni e 544 mila euro sono previsti in favore delle Autonomie locali a compensazione degli squilibri finanziari, mentre 17 milioni andranno ai precari degli Enti locali. Quasi 50 milioni per i lavoratori forestali, 13 per gli ex Pip. Boccata d'ossigeno anche per i Consorzi di bonifica, ai quali andranno complessivamente circa 20 milioni (oltre 15 ad integrazione dei bilanci, poco più di quattro per la proroga dei contratti di lavoro).
Fondi in arrivo anche per alcuni enti regionali. Sei milioni e mezzo per gli Enti parco, oltre tre a copertura delle spese per la prevenzione e per gli interventi per il controllo degli incendi boschivi. Quattro milioni e 746 mila euro andranno all'Irsap, un milione e 100 mila euro al Ciapi. Quasi tre milioni e mezzo per il personale in servizio all'Eas, l'ente acquedotti siciliani in liquidazione. Venti milioni, invece, sono previsti per l'acquisizione dei servizi attualmente in regime di convenzione dalla Sas. Due milioni, infine, per la soppressione e liquidazione di alcuni enti economici regionali (Azasi, Ems, Espi).
Parte dei 500 milioni saranno impegnati per spese legate allo studio e alle attività culturali. In particolare, quasi sei milioni di contributi per il funzionamento degli enti regionali per il diritto allo studio universitario, due per i consorzi universitari, uno per l'Ersu, mentre due milioni sono previsti per il contributo annuo alle università di Palermo, Catania e Messina. Quasi sei milioni andranno al Teatro Bellini di Catania, tre al Teatro Massimo di Palermo, un milione e 700 mila euro al Teatro di Messina, un milione al Biondo di Palermo, tre milioni e 700 mila euro all'Orchestra sinfonica siciliana. Due milioni, infine, andranno a rifinanziare il Fondo unico per lo spettacolo.
Tre gli articoli del ddl sulle delle variazioni di bilancio approvati da Sala d'Ercole. Oltre ad alcune norme tecniche, l'Ars ha stato rivalutato l'onere a carico della Regione per il concorso alla finanzia pubblica in un milione e 208 mila euro per il 2016, 1.301 milioni per il 2017 e 1.304 per il 2018. La discussione riprenderà martedì prossimo. Forza Italia, Lista Musumeci e Movimento cinquestelle hanno annunciato che non parteciperanno al voto finale.
Agrigentoweb
Approvato il progetto del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2016/2018
Adottato dal Commissario Straordinario Roberto Barberi il progetto del programma delle Opere Pubbliche per il triennio 2016/2018. Il Programma è costituito da un nutrito elenco di opere e di interventi, otto per il 2016, sull'intero territorio provinciale. Questi interventi riguardano, in primo luogo, la viabilità e l'edilizia scolastica. Il piano prevede venti interventi per un ammontare di 3.717.800,00 per il 2016, 10.828.000,00 di euro per il 2017 e 169.495.000,00 di euro per il 2018 per un totale complessivo nel triennio di 184.040.800. Le somme previste si riferiscono, in grande parte, all'arrivo di finanziamenti regionali e statali già richiesti, necessari alla realizzazione delle opere inserite.
Infatti la perdurante scarsità di trasferimenti a favore del Libero Consorzio non consentirebbe di realizzare le opere individuate, solamente, con fondi del proprio bilancio.
I primi interventi per il 2016, quando sarà assicurata la piena disponibilità delle somme necessarie, riguardano i lavori di completamento del Liceo Scientifico Fermi di Sciacca e i lavori di manutenzione straordinaria necessari per la riapertura al transito della N.C. 25 di collegamento Mussomeli-San Giovanni Gemini Bivio S.S.189. A seguire gli altri sei interventi.
Il Piano triennale delle Opere Pubbliche dovrà essere pubblicato per almeno 60 giorni e poi approvato, prima dell'adozione del bilancio. Insieme al piano delle Alienazioni, il Piano fa parte integrante del bilancio di previsione 2016 e del bilancio pluriennale 2016/2018. Sul sito della Provincia www.provincia.agrigento.it si trova l'elenco completo delle opere inserite nel piano.
Sicilia24h
Approvato il progetto del Programma
Triennale delle Opere Pubbliche 2016/2018
Adottato dal Commissario Straordinario
Roberto Barberi il progetto del programma delle Opere Pubbliche per
il triennio 2016/2018. Il Programma è costituito da un nutrito
elenco di opere e di interventi, otto per il 2016, sull'intero
territorio provinciale. Questi interventi riguardano, in primo luogo,
la viabilità e l'edilizia scolastica. Il piano prevede venti
interventi per un ammontare di 3.717.800,00 per il 2016,
10.828.000,00 di euro per il 2017 e 169.495.000,00 di euro per il
2018 per un totale complessivo nel triennio di 184.040.800. Le
somme previste si riferiscono, in grande parte, all'arrivo di
finanziamenti regionali e statali già richiesti, necessari alla
realizzazione delle opere inserite.
Infatti la perdurante scarsità di
trasferimenti a favore del Libero Consorzio non consentirebbe di
realizzare le opere individuate, solamente, con fondi del proprio
bilancio.
I primi interventi per il 2016, quando
sarà assicurata la piena disponibilità delle somme necessarie,
riguardano i lavori di completamento del Liceo Scientifico Fermi di
Sciacca e i lavori di manutenzione straordinaria necessari per la
riapertura al transito della N.C. 25 di collegamento Mussomeli-San
Giovanni Gemini Bivio S.S.189. A seguire gli altri sei interventi.
Il Piano triennale delle Opere
Pubbliche dovrà essere pubblicato per almeno 60 giorni e poi
approvato, prima dell'adozione del bilancio. Insieme al piano delle
Alienazioni, il Piano fa parte integrante del bilancio di previsione
2016 e del bilancio pluriennale 2016/2018. Sul sito della Provincia
www.provincia.agrigento.it si trova l'elenco completo delle opere
inserite nel piano.
RESOCONTO RIUNIONE DELLA CABINA DI
REGIA SUL PRECARIATO
La proposta del governo regionale non
c'era il 30 giugno e non è stata presentata neanche oggi durante i
lavori della cabina di regia per il precariato degli enti locali,
iniziati alle ore 12 e conclusisi alle ore 13.30.
L'Assessore Lantieri (unico esponente
del governo presente, insieme al dirigente generale alle autonomie
locali, essendo assenti sia il Presidente della Regione, che Baccei e
Miccichè) ha confermato la volontà di procedere con il transito del
personale alla Resais senza però presentare alcun piano dettagliato
che, invece, sarebbe ancora allo studio da parte del governo, dopo un
primo incontro fra i vari rappresentanti istituzionali a cui ha preso
parte pure il vertice dell'ente regionale interessato.
Questa ennesima assenza di proposta
concreta da parte del governo ha ingenerato un unanime disappunto dei
presenti, richiedendo nel più breve tempo possibile un nuovo
incontro attraverso il quale formalizzare il nuovo progetto.
Va detto, però, che, per quanto tutti
abbiamo chiesto di conoscere al più presto i contenuti della
proposta, la Fp Cgil ha ribadito di essere assolutamente contraria a
qualunque tipo di soluzione che preveda una fuoriuscita dei
lavoratori dal bacino pubblico per essere esternalizzati attraverso
tipologie lavorative quali il lavoro a somministrazione o assimilate.
La Fp Cgil conferma, quindi, la sua
contrarietà ad ogni ipotesi di agenzia o contenitore che mortifichi
la ventennale esperienza e professionalità lavorativa dei precari
delle pubbliche amministrazioni siciliane portandoli fuori
dall'ipotesi da noi sempre sostenuta di stabilizzazione all'interno
delle dotazioni organiche.
Dal canto suo, l'Assessore Lantieri
ha provato a recuperare in calcio d'angolo chiedendo alle parti
presenti di presentare le proprie proposte. Ed è stato fin troppo
facile richiamare da parte di (quasi) tutti i presenti i contenuti
del protocollo d'intesa Anci- Sindacati del 16 luglio 2015 che la
Regione rifiutò di sottoscrivere l'11 dicembre scorso dopo la
grande manifestazione organizzata allora da Cgil- Cisl- Uil.
Come Fp Cgil abbiamo, altresì, posto
l'accento sulla necessità che la cabina di regia possa funzionare
correttamente attraverso la presenza di tutti gli attori interessati
che, invece, da parte dei vari rappresentanti del governo regionale
manifestano disinteresse a prendere parte ai lavori. Infatti, è
necessario poter valutare la fattibilità delle proposte effettuate
dalle parti, e senza i rappresentanti dell'economia e dell'ufficio
legislativo, tra gli altri, ciò è pressoché impossibile.
La Fp Cgil ha richiamato un quadro
normativo sia nazionale che regionale piuttosto variegato e a tratti
contraddittorio, all'interno del quale è necessario individuare le
soluzioni più congeniali alla problematica siciliana del precariato,
oltre ad individuare altre soluzioni legislative che superino i
vincoli ad oggi esistenti.
In questo senso, la Fp Cgil ha ribadito
che le norme regionali sono andate nel tempo in direzione
assolutamente contraria rispetto alla storicizzazione della spesa, in
ultimo con l'art. 27 della l.r. 3/2016 che taglia del 100% in un
biennio le risorse agli enti che non sono nelle condizioni di
stabilizzare.
La Fp Cgil ha rilevato, su un altro
versante, la contraddizione del governo regionale che ha negato la
stabilizzazione ai propri precari (Acqua e Rifiuti, Ambiente e
Protezione Civile) che poteva essere fatta ai sensi del comma 529
dell'art. 1 della legge 147/2013 che prevedeva la possibilità per
le regioni di stabilizzare i lavoratori a domanda, in virtù del
fatto che la stessa Regione aveva stabilito con altra legge propria
(la 5/2014) un diverso percorso di stabilizzazione, salvo adesso
prevedere che la soluzione sia il contenitore esterno per tutti.
In definitiva, queste sono state le
richieste della Fp Cgil:
1. piena funzionalità della cabina di
regia con la presenza di tutti gli attori responsabili e con il
coinvolgimento del governo nazionale per valutare le proposte in
campo a partire da quella formulata da Anci e Sindacati nel luglio
2015;
2. Chiara formulazione da parte del
governo regionale della propria proposta e dei destinatari per
definire l'entità della platea e l'avvio di eventuali tavoli
riguardanti destinatari del processo non coinvolti dalla proposta
relativa agli enti locali (regione ed enti regionali);
3. Rifiuto categorico di qualsivoglia
proposta che esternalizzi i servizi ed il personale sotto forme di
agenzie o carrozzoni di altro tipo;
4. Analisi dei fabbisogni e delle
dotazioni degli enti per valutare la possibilità di avviare percorsi
di stabilizzazione all'interno delle dotazioni organiche;
5. Individuazione di interventi a
sostegno degli enti in dissesto e predissesto per garantire la
continuità lavorativa e l'impegno orario.
L'Assessore ha concluso la riunione
preannunciando una nuova riunione entro la prossima settimana appena
sarà definita la proposta del governo.
Agrigentonotizie
Precari, Fp Cgil: "Anche
oggi nessuna risposta del governo"
"L'assessore
Lantieri - riferisce il sindacato - ha confermato la volontà di
procedere con il transito del personale alla Resais senza però
presentare alcun piano dettagliato".
La proposta del governo regionale
non c'era il 30 giugno e non è stata presentata neanche oggi durante
i lavori della cabina di regia per il precariato degli enti
locali". Lo rende noto Alfonso Buscemi della Fp Cgil di
Agrigento. Precari, Fp Cgil: "Anche oggi nessuna risposta del
governo. L'assessore Lantieri (unico esponente del governo presente,
insieme al dirigente generale alle autonomie locali, essendo assenti
sia il presidente della Regione, che Baccei e Miccichè) - si legge
in una nota - ha confermato la volontà di procedere con il transito
del personale alla Resais senza però presentare alcun piano
dettagliato che, invece, sarebbe ancora allo studio da parte del
governo, dopo un primo incontro fra i vari rappresentanti
istituzionali a cui ha preso parte pure il vertice dell'ente
regionale interessato. Precari, Fp Cgil: "Anche oggi nessuna
risposta del governo. Questa ennesima assenza di proposta concreta da
parte del governo - prosegue Buscemi - ha ingenerato un unanime
disappunto dei presenti, richiedendo nel più breve tempo possibile
un nuovo incontro attraverso il quale formalizzare il nuovo progetto.
Va detto, però, che, per quanto tutti abbiamo chiesto di conoscere
al più presto i contenuti della proposta, la Fp Cgil ha ribadito di
essere assolutamente contraria a qualunque tipo di soluzione che
preveda una fuoriuscita dei lavoratori dal bacino pubblico per essere
esternalizzati attraverso tipologie lavorative quali il lavoro a
somministrazione o assimilate. Precari, Fp Cgil: "Anche oggi
nessuna risposta del governo. Chiare sono state le richieste della Fp
Cgil. Prima di tutto, "piena funzionalità della cabina di regia
con la presenza di tutti gli attori responsabili e con il
coinvolgimento del governo nazionale per valutare le proposte in
campo a partire da quella formulata da Anci e Sindacati nel luglio
2015". Al secondo punto, una "chiara formulazione da parte
del governo regionale della propria proposta e dei destinatari per
definire l'entità della platea e l'avvio di eventuali tavoli
riguardanti destinatari del processo non coinvolti dalla proposta
relativa agli enti locali (regione ed enti regionali). Quindi, il
rifiuto categorico di qualsivoglia proposta che esternalizzi i
servizi ed il personale sotto forme di agenzie o carrozzoni di altro
tipo; l'analisi dei fabbisogni e delle dotazioni degli enti per
valutare la possibilità di avviare percorsi di stabilizzazione
all'interno delle dotazioni organiche", e per finire,
"l'individuazione di interventi a sostegno degli enti in
dissesto e predissesto per garantire la continuità lavorativa e
l'impegno orario. L'assessore ha concluso la riunione preannunciando
una nuova riunione entro la prossima settimana appena sarà definita
la proposta del governo.
SiciliaLive
Le variazioni di bilancio
L'ARS SBLOCCA I 500 MILIONI
VIA LIBERA TRA LE POLEMICHE
di Santi Sabella
PALERMO - Sala d'Ercole ha sbloccato
i 500 milioni di euro, frutto dell'accordo con Roma in materia di
entrate. Un accordo, approvato nell'ambito del ddl sulle variazioni
di Bilancio in discussione all'Ars, in base al quale alla Regione
arriveranno un milione e 400 mila euro per il prossimo anno, e un
milione e 685 mila euro per il 2018. Ma è stato necessario un lungo
dibattito, che ha visto il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone
impegnato a interrompere più volte al seduta. L'opposizione ha
provato a separare la parte dell'articolo relativa all'accordo con
lo Stato, cercando contemporaneamente di "salvare" i
trasferimenti alla Regione. Ma in commissione Bilancio non si è
trovato l'accordo per presentare il relativo emendamento. Respinta,
poi, la richiesta di parte della minoranza di rinviare la seduta di
una settimana, in attesa della discussione in commissione Bilancio
della Camera dei Deputati sul decreto legge Enti locali, nel quale è
inserito l'accordo tra la Regione Siciliana e lo Stato. "È un
provvedimento che potrebbe anche non vedere la luce", ha
osservato Francesco Cappello del Movimento Cinquestelle. Ma la
maggioranza ha deciso di andare avanti. E l'articolo relativo
all'accordo è stato approvato a scrutinio segreto, con 37 voti a
favore e 28 contrari. In base a quanto previsto nella norma, la fetta
più grossa dei 500 milioni andrà ai Comuni, per i quali è previsto
uno stanziamento di 154 milioni e 545 mila euro. Nove milioni
andranno ai Liberi consorzi, 85 milioni e 544 mila euro sono previsti
in favore delle Autonomie locali a compensazione degli squilibri
finanziari, mentre 17 milioni andranno ai precari degli Enti locali.
Quasi 50 milioni per i lavoratori forestali, 13 per gli ex Pip.
Boccata d'ossigeno anche per i Consorzi di bonifica, ai quali
andranno complessivamente circa 20 milioni (oltre 15 ad integrazione
dei bilanci, poco più di quattro per la proroga dei contratti di
lavoro). Fondi in arrivo anche per alcuni enti regionali. Sei milioni
e mezzo per gli Enti parco, oltre tre a copertura delle spese per la
prevenzione e per gli interventi per il controllo degli incendi
boschivi. Quattro milioni e 746 mila euro andranno all'Irsap, un
milione e 100 mila euro al Ciapi. Quasi tre milioni e mezzo per il
personale in servizio all'Eas, l'ente acquedotti siciliani in
liquidazione. Venti milioni, invece, sono previsti per l'acquisizione
dei servizi attualmente in regime di convenzione dalla Sas. Due
milioni, infine, per la soppressione e liquidazione di alcuni enti
economici regionali (Azasi, Ems, Espi). Parte dei 500 milioni saranno
impegnati per spese legate allo studio e alle attività culturali. In
particolare, quasi sei milioni di contributi per il funzionamento
degli enti regionali per il diritto allo studio universitario, due
per i consorzi universitari, uno per l'Ersu, mentre due milioni sono
previsti per il contributo annuo alle università di Palermo, Catania
e Messina. Quasi sei milioni andranno al Teatro Bellini di Catania,
tre al Teatro Massimo di Palermo, un milione e 700 mila euro al
Teatro di Messina, un milione al Biondo di Palermo, tre milioni e 700
mila euro all'Orchestra sinfonica siciliana. Due milioni, infine,
andranno a rifinanziare il Fondo unico per lo spettacolo. Tre gli
articoli del ddl sulle delle variazioni di bilancio approvati da Sala
d'Ercole. Oltre ad alcune norme tecniche, l'Ars ha stato rivalutato
l'onere a carico della Regione per il concorso alla finanzia
pubblica in un milione e 208 mila euro per il 2016, 1.301 milioni per
il 2017 e 1.304 per il 2018. La discussione riprenderà martedì
prossimo. Forza Italia, Lista Musumeci e Movimento cinquestelle hanno
annunciato che non parteciperanno al voto finale.
LA SICILIA
CAMMARATA. Piscina gestione
affidata a "La Fenice".
CAMMARATA. Sarà l'Associazione La
Fenice" di Cammarata a gestire la piscina provinciale di contrada
Balatelle. Si conclude rosi un iter abbastanza travagliato per quanto
riguarda l'utilizzo dell'importante impianto la cui chiusura,
finora, ha pesato tantissimo. Per il sindaco di Camma rata Giambrone,
quella di ieri è stata una giornata da scrivere negli
annali.«Finalmente sostiene Giambrone si può ripartire con
la stupenda struttura che appartiene al nostro patrimonio. Nono
stante gli scettici come Amministrazione abbiamo raggiunto un
traguardo molto importante». Una prima gara per l'aggiudicazione
del servizio era andata deserta il 29 aprile, mentre un secondo
bando, in pratica quello decisivo, predisposto dall'ufficio tecnico
del Comune, era scaduto 18 giugno scorso. Il sindaco del paese
montano, proprio sulla riapertura della piscina, si era appellato
anche al l'impossibilità del Provincia di far funzionare
l'impianto per mancanza di risorse chiedendo- ne, quindi,
l'affidamento al Comune di Cammarata cosa che è avvenuta con
successo. Aver dato in concessione la piscina al l'Amministrazione
comunale, significa avere riportato la normalità, da questo punto di
vista, in un territorio che plaude alla riapertura del sito dopo il
totale abbandono. «Chi scommetteva che non saremmo riusciti ad
affidare la gestione della piscina - aggiunge il sindaco Vincenzo
Giambrone dovrà ricredersi».(EUGENIO CAIRONE)
BAYWATCH Alcune spiagge senza
servizio.
g.c.) Il servizio bagnini partirà
ma non potrà coprire tutte le spiagge libere della costa licatese.
Ragion per cui, in quelle dove non saranno presenti le torrette,
verrà installata una cartellonistica multilingua per la segnalazione
delle spiagge libere non assistite dal servizio di vigilanza e
soccorso ai bagnanti. A renderlo noto è una determina dirigenziale
del dipartimento di Polizia Municipale. I cartelli avranno come
dicitura «Attenzione Balneazione non sicura per mancanza di
apposito servizio di vigilanza» con scritte in italiano. inglese,
francese, tedesco e spagnolo. Gli arenili individuati per le
installazioni sono: Gallo d'Oro, Lido Casale, Lido Bellia,
Marianello Est, Balatazze, Rocca, Carrubbella Santa Zita, Pisciotto e
Torre di GaRe (dove i cartelli saranno piazzati all'inizio e alla
fine della spiaggia). Come si ricorderà. liter procedurale per
aggiudicazione del servizio di vigilanza sulle spiagge libere
licatesi per l'estate 2016 è partito con la predisposizione degli
atti necessari per aggiudicare il servizio. «A causa della nota
carenza di risorse finanziarie dell'Ente si legge nella
determina dirigenziale e ancora di più per la mancata erogazione
dei contributi solitamente concessi dall'Assessorato regionale agli
Enti Locali e dalla Provincia di Agrigento, è stato necessario
ridurre il numero di torrette di avvistamento da dover
necessariamente utilizzare per il corretto svolgimento del servizio».
Insomma, i bagnini saranno solo su poche spiagge licatesi (del resto
la somma di 26mila euro impegnata non consente grandi prestazioni),
per le altre ci si dovrà accontentare dei cartelli segnaletici e del
buonsenso dei bagnanti per evitare tragedie in mare.