GIORNALE DI SICILIA
Pubblica amministrazione. Secondo
un'indagine di Bankitalia l'attuale sistema di accertamento è
inefficace, l'incremento delle retribuzioni legato prevalentemente
all'anzianità Dirigenti statali, l'aumento arriva senza merito
Tra le ragioni del flop la «scarsa
adeguatezza» dei poteri di intervento degli organismi indipendenti
di valutazione
La carriera dei dirigenti, in primis
la loro busta paga, è legata all'anziani - tà di servizio, punto.
Non contano ai fini della retribuzione di risultato accademici,
conoscenza delle lingue straniere, diverse esperienze di lavoro: in
una parola il merito. La conferma arriva da uno studio della Banca
d'Italia che, dati alla mano, cerca di fare luce su chi guida la
Pubblica Amministrazione alla vigilia di una nuova riforma della
dirigenza. «Tutto, purtroppo, vero», commenta il sindacato dei
dirigenti pubblici Unadis, rivendicando «una maggiore autonomia»
dalla politica. La ricerca condotta da due economiste di via
Nazionale, Roberta Occhilupo e Lucia Rizzica, parla chiaro rilevando,
sulla base di un'analisi «empirica», un «sostanziale
appiattimento dei premi erogati, il cui ammontare risulta influenzato
solamente dall'età» e «non da altre caratteristiche individuali,
quali l'esperienza lavorativa in altri settori o il possesso di
specifiche competenze». Il lavoro giunge così a dichiarare
«l'inefficacia dell'attuale sistema di valutazione», nonostante
le riforme degli anni Novanta e la legge Brunetta. Un insuccesso
dovuto a «regole rigide e farraginose che si applicano in modo
indifferenziato» indipendentemente dal tipo di amministrazione, a
«una carente programmazione degli obiettivi strategici» e
«all'insufficiente autonomia gestionale e organizzativa
riconosciuta ai dirigenti». Non solo, il rapporto addita tra le
ragioni del flop anche «la scarsa adeguatezza e indipendenza dei
poteri di intervento degli Oiv», gli organismi indipendenti di
valutazione delle performance, a cui mancherebbe la capacità di
infliggere sanzioni. Di certo poi, evidenzia lo studio di palazzo
Koch, non aiuta «la possibilità di revoca anticipata degli
incarichi dirigenziali indipendentemente dagli esiti della
valutazione, per motivi attinenti alla riorganizzazione interna».
Ciò aprirebbe le porte alla discrezionalità, con un elemento valido
che può essere messo alla porta nonostante il suo buon lavoro.
L'indagine della Banca d'Italia, intitolata «Incentivi e
valutazione dei dirigenti pubblici in Italia» prende le mosse da
dati reali, sulle retribuzioni di risultato relative al 2012.
Guardando al campione di oltre 2 mila capi ministeriali emerge come
la voce della busta paga legata ai target raggiunti sia solo una
piccola fetta del totale (circa il 9% dell'intero stipendio di un
dirigente tipo di prima fascia). Il rapporto si sofferma anche sulla
dirigenza regionale, scoprendo che gli scatti, gli aumenti della
retribuzione di risultato, sono legati solo all'età e ogni anno in
più di anzianità vale il 6%. Ora c'è la possibilità di cambiare
le carte in tavola con la riforma che il Governo vorrebbe portare in
Consiglio dei ministri già a luglio. Il Paper riconosce come
l'attuale piano miri a migliorare la situazione ma mette le mani
avanti prima di dare un giudizio «esaustivo», anche visto quel che
è accaduto in passato: buoni propositi poi travolti da interventi
successivi, passi indietro, od ostacoli pratici. Tuttavia le due
economiste della Banca d'Italia ammettono che «alcuni profili
dell'im - pianto regolamentare delineato sembrano rispondere alle
criticità sottolineate» e «potrebbero assicurare un percorso di
carriera più ancorato alla competenza tecnica e al merito piuttosto
che all'anzianità di servizio e alla vicinanza ai rappresentanti
politici». Il sindacato dei dirigenti pubblici si dice pronto alla
svolta, ma avverte: «abbiamo sempre detto che una vera riforma è
possibile solo se basata su un sistema di valutazione serio», dove
la scelta avvenga tramite «interpelli» e in base a criteri
«meritocratici». E per raggiungere l'obiettivo, secondo il
segretario generale dell'Unadis, Barbara Casagrande, occorre
eliminare «la giungla retributiva» e i «vari sistemi di
misurazione della performance». Intanto, in Sicilia sono stati
individuati i controllori che valuteranno il lavoro dei direttori
generali della Regione, verificheranno che i premi di produttività
erogati ai regionali siano proporzionati ai risultati, sorveglieranno
gli uffici e comunicheranno eventuali criticità alla Corte dei
Conti. Sono tre superesperti esterni che avranno il compito di
rivoluzionare il sistema dei controlli nell'amministrazione
regionale. Lo faranno all'interno dell' Oiv, l' organismo
indipendente di valutazione. Dei cento candidati in gara a spuntarla
sono stati i docenti universitari Corrado Vergara e Maria Cristina
Cavallaro e l' esperta in pubblica am inistrazione Amalia Panebianco.
Il segretario generale di Palazzo d' Orleans, Patrizia Monterosso ha
ricevuto il via libera da Roma sulla correttezza del procedimento e
ha trasmesso gli atti in giunta: salvo sorprese dovrebbero essere
approvati domani. Si chiuderà così un lungo iter iniziato nel 2011,
quando la Sicilia recepì le nuove norme nazionali in materia di
valutazione dei dipendenti pubblici. Poi, nel 2014, arrivò il bando
per la selezione dei tre esperti esterni, ma le verifiche andarono a
rilento perchè i requisiti richiesti erano molto rigidi soprattutto
per evitare casi di incompatibilità. I tre esperti non devono
ricoprire incarichi pubblici elettivi e cariche politiche, non devono
avere avuto rapporti coi sindacati nei tre anni precedenti e neanche
l' ombra di un possibile conflitto di interessi con l'amministrazione
regionale, per cui sono da escludere parentele con i dipendenti e
precedenti incarichi in favore o contro la Regione. Con l' Oiv
dovrebbe terminare un lungo periodo di confusione all' interno dell'
amministrazione regionale in cui decine di milioni di euro di premi
sono stati erogati con modalità quan to meno dubbie ai 1.569
dirigenti e ai 16.300 dipendenti.
i nodi della sicilia.
Un'ordinanza del presidente della
Regione impone a Palermo di raccogliere l'immondizia di tutta la
provincia. Il sindaco: è fuori dalla realtà Rifiuti, braccio di
ferro fra Crocetta e Orlando 0 Mentre nelle città i cumuli di
spazzatura aumentano, il capo dello Stato segue la vicenda con
«preoccupazione»
OOO Mentre il Quirinale fa sapere di
«seguire con attenzione» il caso rifiuti in Sicilia, va in scena un
tutti contro tutti che ha costretto Crocetta a firmare l'ennesi -
ma ordinanza di emergenza. Il presidente della Regione ha imposto al
sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di accogliere l'immondizia di
tutta la provincia di Palermo a Bellolampo e alla discarica di
Siculiana di organizzare entro tre giorni un piano per dotarsi delle
tecnologie che ne permettano la riapertura. Cronaca di un'altra
giornata caldissima. Fin dal mattino sui social network numerose
proteste: in molti chiedevano l'intervento del presidente della
Repubblica Sergio Mattarella. Il nostro condirettore, Giovanni Pepi,
ha riferito di queste sollecitazioni al Quirinale. Gli hanno risposto
che «il presidente segue la situazione con attenzione e
preoccupazione». Crocetta è rientrato a ora di pranzo da Lampedusa
e ha convocato un vertice a Palazzo d'Orleans. Dovevano partecipare
i gestori delle principali discariche e i sindaci palermitani.
Appuntamento alle 18: alle 20 non era ancora arrivato nessuno.
Crocetta ha lasciato esplodere tutta la sua ira: «I vertici della
Rap, che gestisce Bellolampo, non sono arrivati. Orlando non mi
risponde al telefono, il sindaco di Bagheria è irraggiungibile e
quello di Partinico pure». A Palazzo d'Orleans, nell'insolita
domenica lavorativa sono arrivati solo i responsabili della discarica
di Lentini e il sindaco di Carini. Il presidente ha subito firmato
due ordinanze che attuano un'idea maturata da giorni: «Bellolampo
da domani accoglierà tutti i rifiuti dei Comuni palermitani, anche
quelli di Partinico, Carini, Bagheria e Cefalù. Così verrà
alleggerita la discarica di Lentini, da giorni in tilt proprio perché
ha dovuto aiutare i Comuni palermitani». Crocetta ha firmato un
secondo atto con cui «obblighiamo entro tre giorni la famiglia
Catanzaro a organizzare la sistemazione di un impianto mobile di
Tmb». Si tratta della indispensabile tecnologia che separa i rifiuti
riciclabili da quelli da smaltire in discarica: senza questo impianto
la discarica deve restare chiusa. Ma Crocetta avverte: «Il 31 luglio
questa discarica riaprirà. Se non ci pensano i Catanzaro ci pensa la
Regione con i poteri sostitutivi». Crocetta sa che oggi molti
sindaci, guidati dai grillini e con l'appoggio dell'Anci,
metteranno in scena una protesta senza precedenti: porteranno gli
autocompattatori sotto Palazzo d'Orleans. Sono i mezzi che nelle
ultime settimane hanno percorso anche 600 km al giorno per
raggiungere Lentini e trovare però i cancelli chiusi. Crocetta è un
fiume in piena: «La gente deve sapere che questa emergenza non
sarebbe successa se Orlando avesse rispettato la mia prima ordinanza
che prevedeva di accogliere a Bellolampo tutti i rifiuti. Invece di
fare il capopopolo, Orlando faccia l'amministratore. Orlando sta
organizzando una protesta contro di me che dovrebbe essere
indirizzata contro se stesso». Il presidente si è spinto a
ipotizzare anche il reato di «disastro ambientale». Il sindaco di
Palermo però ha rilanciato le sue accuse al governo regionale: «Sono
fuori dalla realtà e dalla storia i continui attacchi alla Rap e al
Comune. Abbiamo realizzato la più grande e operativa gestione
pubblica dei rifiuti mentre la in Sicilia da decenni c'è un
sistema che vede l'immondizia al centro di interessi privati e
speculativi». Orlando si spinge a chiedere a Crocetta «di accettare
un tavolo congiunto con i Comuni e con Roma». Il sindaco attacca
anche l'assessore Vania Contrafatto, finita nel mirino pure
dell'Ncd, alleato del governo pronto però a ipotizzare persino una
sfiducia contro l'assessore renziana. Che ieri non era al vertice
di Palazzo d'Orleans perché fuori Palermo. I rapporti fra Crocetta
e l'assessore sono tuttavia altrettanto tesi: al punto che il
presidente ha firmato un'ordinanza che «espropria» la Contrafatto
del potere di nominare i commissari nelle Srr. Di più, Maurizio
Pirillo, dirigente dell'assessorato vicino a Crocetta, ha scritto
una lettera al ministro Galletti per illustrare modifiche alla futura
riforma del settore, scritta dalla Contrafatto. Ma della lettera
l'assessore non era a conoscenza. La riforma in questo clima resta
ferma in giunta. E di tutto ciò giovedì si discute a Roma col
ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, che ha già fatto
trapelare la sua irritazione per i ritardi della Regione e il rischio
di un commissariamento.
Agrigentonotizie.it
Rubato sistema d'allarme nel liceo
scientifico "Majorana"
Fino
ad ieri, le scuole di Agrigento, durante le notti, sono
state "visitate" dai ladri per portar via le monete
contenute nei distributori di caffè, bibite e merendine. Quel
che è accaduto al liceo scientifico "Majorana" di via
Platone è andato invece oltre all'immaginabile: una banda di
malviventi ha rubato il sistema di allarme.
A
fare la scoperta, al momento della riapertura dell'edificio
scolastico, sono
stati alcuni operatori che subito hanno avvisato la dirigenza e poi
il 113.
In via Platone, per la constatazione del furto, si sono portati gli
agenti della sezione "Volanti" della questura.
I
ladri - una banda di "specialisti" - non
si sarebbero lasciati dietro le spalle alcuna traccia. Spetterà
alle indagini cercare di trovare gli elementi necessari per arrivare
all'identificazione dei balordi. Il danno provocato al liceo non è
stato ancora quantificato.
Livesicilia.it
EMERGENZA RIFIUTI
Sindaci e gestori delle
discariche
Crocetta convoca un incontro
Il
presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta ha indetto un
incontro urgente con i sindaci del Palermitano ai "quali si
impedisce di conferire i rifiuti nella discarica di Bellolampo".
"Ho convocato - aggiunge - anche i responsabili delle tre
discariche di Bellolampo, Lentini e Siculiana. Ho emesso un'ordinanza
ai primi di giugno che non viene rispettata. La Rap che gestisce la
discarica palermitana nonostante abbia i sistemi di
biostabilizzaizione adeguati si rifiuta di fare scaricare altra
immondizia". Crocetta ricorda che "la Rap dipende dal
comune guidato dal sindaco Orlando che da un lato organizza le
proteste e dall'altro ostacola la soluzione del problema". Il
presidente sottolinea inoltre "i comuni sono tenuti a far
rispettare le norme per la raccolta differenziata e in caso contrario
possono decadere dalla carica".
Giornale di sicilia
Uffici pubblici, scatta la riduzione dei comparti
Sta per cadere anche l'ultimo ostacolo alla riapertura della stagione contrattuale nella Pubblica amministrazione, dopo sette anni di stipendi congelati. L'Aran, la faccia del governo nei tavoli negoziali, ha convocato mercoledì prossimo i sindacati per la firma dell'accordo sui comparti. Un atto formale ma precondizione per potere passare a parlare di rinnovi. L'Intesa, già delineata ad aprile, infatti riscrive la geografia del pubblico impiego, non più diviso in 11 ma in 4 settori, a cui corrisponderanno altrettanti contratti. Una mappa semplificata quindi, in attuazione di quanto previsto dalla legge Brunetta, ma che crea qualche omplicazione tra le organizzazioni dei lavoratori più piccole o per le sigle con deficit di rappresentatività in determinare aree. Al fine di evitare la loro scomparsa lo stesso accordo dà un mese di tempo per stringere alleanze, un salvagente per continuare ad esserci anche se delle «poltrone» salteranno. Comunque il «diritto di tribuna» nelle trattative per la nuova tornata contrattuale sarà riconosciuto a tutti e tutti saranno anche invitati, a stretto giro, dalla ministra della P.a, Marianna Madia (nella foto), per un confronto a 360 gradi. L'incontro a palazzo Vidoni, come annunciato, si terrà nel mese di luglio e oltre che di incrementi contrattuali si parlerà anche di regole, in vista del Testo unico sul pubblico impiego. A breve invece la ministra metterà a punto l'atto di
Istituto Toscanini
Realizzata la collaborazione con la Windsor
È stata avviata una collaborazione internazionale tra l'istituto musicale Toscanini e la Windsor Piano Academy. Soddisfazione è stata espressa da Edita Stankeviciute direttrice e docente della Windsor Piano Academy e Giulio Potenza, docente dell'Accademia, al termine della Masterclass di alto perfezionamento Pianistico recentemente svoltasi al Toscanini di Ribera. «La collaborazione tra le due istituzioni - spiegano - avrà modo di incrementare il bagaglio culturale e musicale degli studenti e permettera' ad alcuni di essi di frequentare Windsor».