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rassegna stampa del 30 agosto 2016

Giornale di Sicilia

I nodi della sicilia
E' emergenza per gli istituti in passato gestiti dalle province: nessuno sa come finanziare i servizi essenziali
Scuole superiori senza luce, apertura a rischio

L'allarme dei presidi, che non hanno soldi e da mesi non pagano le bollette. L'assessore agli Enti locali: lo Stato ci aiuti

I soldi sono finiti, da mesi le bollette non vengono pagate. E l'apertura delle scuole superiori, fissata per il 14 settembre, è in bilico in quasi tutte le province siciliane. La prospettiva è di aprire parecchi istituti senza servizi essenziali come luce e acqua. I presidi hanno lanciato l'allarme nei giorni scorsi in una riunione riservata con l'assessore agli Enti Locali, Luisa Lantieri. Che  ha allargato le braccia: «La Regione  non sa dove trovare i finanziamenti. Lo Stato ci aiuti altrimenti l'apertura dell'anno scolastico resterà un rebus». La miccia che ha fatto esplodere la polveriera sono state alcune diffide recapitate in pieno agosto ai presidi dai fornitori non pagati (soprattutto quelli di energia, acqua e telefoni). A quel punto, non sapendo come far fronte ai pagamenti, i capi d'istituto si sono rivolti alla Regione. Che però ai primi di agosto aveva  ià fallito l'obiettivo di trovare nuove risorse: la Finanziaria bis, che avrebbe stanziato 19 milioni, non è stata approvata per via di scontri politici e una nuova manovra non è prevista prima di fine settembre. Da qui nasce l'emergenza, che più di tutti sta colpendo le province di Enna, Caltanissetta, Siracusa, Ragusa e Agrigento. A Palermo, Messina e Catania la nascita delle Città Metropolitane dovrebbe dare invece ossigeno a breve. «Quando esistevano le Province - spiega Adriana Rabita, leader dell'associazione dei presidi ennesi - le bollette venivano pagate da questo ente. Ora sono state fatte delle deleghe che scaricano tutta la responsabilità sui presidi, a cui però quest'anno non sono stati erogati i fondi necessari. Le utenze non sono state pagate nella maggior parte dei casi. Così le scuole non possono aprire». Il problema riguarda gli istituti superiori, gestiti appunto dalle Province, mentre le medie e le elementari sono sotto il controllo dei Comuni e quindi «salve». Per protestare contro questa carenza di fondi i presidi ennesi stanno rimettendo al commissario della Provincia le deleghe per la gestione dei contratti di servizi. L'emergenza è frutto del (traumatico) passaggio dalle Province ai Liberi Consorzi: dichiarate morte le prime, non sono ancora nati i secondi. Da inizio anno le scuole superiori non ricevono fondi. E nessuno sa come finanziarle in questa fase di transizione. «Il problema delle bollette non pagate - spiega Maurizio Franzò, leader regionale dell'associazione dei presidi - riguarda tutte le province, anche se è più avvertito in quelle minori. Chi è riuscito a pagare le bollette, lo ha fatto utilizzando risorse che erano in cassa ma che erano destinate alla manutenzione ordinaria o, peggio ancora, alla didattica ». Franzò tende a escludere il rischio che qualche preside tenga i cancelli chiusi ma avverte: «Le bollette non verranno pagate e se, dopo le minacce, qualche fornitore andrà avanti nel progetto di tagliare luce e acqua dovremo attivare l'Avvocatura dello Stato per denunciare l'interruzione di pubblico servizio. La scuola quest'anno inizierà in un clima di grande incertezza». In sostanza, per evitare il rischio di tenere chiuse le scuole bisogna prepararsi a contenziosi giudiziari. A Palermo l'emergenza dovrebbe avere ricadute minori: «Fino a ora - spiega Gaetano Pagano, leader dell'associazione dei presidi palermitana - le bollette sono state pagate ma solo grazie ad anticipazioni di cassa. La situazione è comunque grave perchè non ci sono più margini per anticipazioni. La Regione deve fare qualcosa». I presidi hanno chiesto un incontro con il presidente della Regione prima dell'inizio dell'anno scolastico. Nell'attesa è la Lantieri che sta tentando di fare da argine alla protesta: «Stiamo provando a sbloccare in via amministrativa una parte delle risorse ma di certo non i 28 milioni che erano previsti per le Province in questa fase. Il problema è che l'Ars a inizio agosto non ha voluto approvare almeno questo stanziamento sganciandolo dalla Finanziaria bis prima che questa naufragasse. E un altro problema è che non sappiamo ancora come suddividere questi primi fondi fra le varie Province. Normalmente dovremmo privilegiare quelle minori perchè le altre avranno altre risorse grazie all'attivazione delle Città Metropolitane ma in questa fase di gravi carenze dubito che qualcuno rinunci in favore di altri. Oltre a queste prime risorse non c'è un euro disponibile e l'Ars deve fare in fretta ad approvare la Finanziaria bis. Anche perchè non tutti i soldi disponibili andranno alle scuole visto che bisogna anche pagare gli stipendi dei dipendenti delle Province ».

Il caso Lantieri: non darò tregua a nessuno sulle ex Province
«Da quando è scoppiata questa emergenza sto male. Non dormo la notte. Cerco continuamente soluzioni, faccio riunioni dopo riunioni. Il problema rimane gravissimo ma io non darò pace a nessuno, nè a Crocetta nè allo Stato, fino a quando non verrà risolto il caso dei finanziamenti alle Province»: Luisa Lantieri, assessore regionale agli Enti Locali, confessa tutto l'imbarazzo nel dover affrontare una situazione complicata dal fatto che l'Ars resterà chiusa fino al 13 settembre. E da lì riparte l'assessore: «I deputati dell'Ars per un capriccio non hanno voluto approvare ai primi di agosto la legge che stanziava i primi 20 milioni per le Province. Questi enti sono rimasti vittime di giochi di potere: ogni deputato, per approvarla, chiedeva in cambio il voto su altri emendamenti che lo interessavano». Il punto è che fino a quando l'Ars non varerà la manovra bis non ci saranno risorse per le ex Province. La Lantieri sta provando a sbloccare qualcosa in via amministrativa: «Per questo motivo attendo a giorni un incontro con Crocetta. Ma deve essere anche lo Stato ad aiutarci visto che finora ha escluso la Sicilia dai finanziamenti concessi alle ex Province di altre Regioni». Il problema dei fondi non manda in tilt solo le scuole: «A Siracusa i dipendenti della Provincia non vengono pagati da 3 mesi - conclude la Lantieri - e ovunque non riusciamo più a garantire i servizi ai disabili». Gia. Pi.

«Provincia inadempiente»
«Il collegio arbitrale nominato per dirimere il contenzioso tra l'ex Provincia ed un'associazione di professionisti, capitanati dall'architetto Alfonso Cimino, incaricati di elaborare il piano di emergenza provinciale, ha considerato sostanzialmente adempiuto quanto descritto nel disciplinare di incarico del 2007, anzi «risulta acclarato l'inadempimento contrattuale da parte della Provincia». Lo sostiene in una nota l'architetto Alfonso Cimino, che aggiunge: «Risulta incomprensibile il comportamento di assenza istituzionale nei circa dieci anni di attività svolta dal professionista. Per queste ragioni, la Provincia Regionale è stata condannata al pagamento delle spese legali e di funzionamento del Collegio arbitrale». I comportamenti dei funzionari della Provincia, così come richiamato nel lodo arbitrale - aggiunge Cimino - «Appaiono lesivi dei principi di buona fede e correttezza». Inoltre, «il Collegio ritiene emergano elementi sufficienti per inferire un comportamento gravemente inadempiente da parte dell'ente pubblico». L'architetto Alfonso Cimino è rimasto aggiudicatario del servizio di redazione del «Piano Provinciale di Emergenza di Protezione Civile» e nei tempi e nei modi stabiliti del disciplinare di incarico ha redatto e presentato nell'agosto del 2008 il piano di massima. (*PAPI*)

Polizia. Maurizio Agrò è stato trovato in possesso di cocaina e hashish per oltre un chilo
Centrale della droga all'interno di un ovile
Arrestato quarantenne

Denunciato anche per avere allestito una discarica abusiva nei pressi dell'attività. Sequestrati alcuni bilancini
Concetta Rizzo
Sarebbe stato trovato in possesso di hashish - in panetti ed in ovuli - per un peso complessivo di un chilo 287 grammi, di una busta di cocaina, di una pistola a salve e di 250 euro in banconote da 10 e 20 euro. È nel corso di un servizio, finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti, che la polizia di Stato - sabato - ha arrestato, e posto ai domiciliari, Maurizio Agrò di 45 anni. Gli agenti della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Giovanni Minardi, sabato, hanno, appunto, effettuato un controllo in un ovile attiguo al fiume Akragas, in contrada San Marco. «A seguito della perquisizione, il personale della sezione Antidroga della Squadra Mobile - ricostruisce, con una nota stampa, la Questura - rinveniva e sequestrava sostanza stupefacente del tipo hashish, in panetti ed in ovuli, per un peso complessivo di grammi 1.287, una busta di cocaina del peso di grammi 9.7, una pistola a salve, denaro, in banconote da 10 e 20, per un totale di 250 euro e tre bilancini di precisione. Lo stupefacente risultava occultato in più punti della vasta  proprietà, - prosegue sempre la ricostruzione ufficiale fornita dalla Questura di Agrigento - specificatamente all'interno di alcune barre metalliche di un furgone Fiat Strada ed in alcuni mobili della struttura». Sarebbero stati rinvenuti anche alcuni ciclomotori «di dubbia provenienza sui quali sono in corso - rendono noto i poliziotti della Mobile - accertamenti da parte della polizia Stradale». La Squadra Mobile, sempre agli ordini del dirigente Giovanni Minardi, ha, inoltre, richiesto l'intervento sul posto della polizia provinciale che ha sequestrato una zona contigua al fiume Akragas, utilizzata come discarica per il materiale dell'ovile. Agli arresti domiciliari - per le ipotesi di reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio - è stato posto il quarantacinquenne Maurizio Agrò. L'uomo è stato anche deferito per la violazione del divieto di abbandono di rifiuti in prossimità di acque superficiali. I controlli della polizia di Stato per prevenire e reprimere lo spaccio di sostanze stupefacenti, nelle ultime settimane, sembrano essere in crescendo. La scorsa settimana, infatti, vennero arrestati due uomini- un trentaquattrenne, B. G., e un trentacinquenne, A. S., - trovati in possesso di 21 flaconi di «metadonecloridato molteni». L'arresto scattò in territorio di Favara. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento, dopo aver convalidato l'arresto, ha disposto, nelle ore immediatamente successive, le misure dell'obbligo di dimora per B. G. e dell'obbligo di presentazione alla Pg, tutti i giorni, per A. S. (*CR*)

Pendolino: «Serve task force contro b&b abusivi»
L'amministratore del Distretto Turistico «Valle dei Templi» lancia l'allarme. «I dati mostrano un quadro di illegalità»
Paolo Picone
Attivano b&b o case vacanza, ma sono totalmente abusivi. Necessario istituire una task force per stanare chi opera senza licenza. Sono 168 le strutture extra-alberghiere autorizzate nella città di Agrigento, ma altre 130 potrebbero non essere in regola. A  metterlo in rilievo è il Distretto Turistico Valle dei Templi. Il metodo seguito è accessibile a chiunque. I dati emergono dagli On line Travel Agent, ovvero i siti di prenotazione più conosciuti al mondo. «Attraverso il confronto dell'elenco ufficiale dell'offerta ricettiva extralberghiera di due dei siti tra i più consultati - spiega in una nota l'amministratore del Distretto Turistico Valle dei Templi, Gaetano Pendolino - emerge un panorama totalmente diverso rispetto al quadro ufficiale: in meno di un anno un proliferare di attività a ritmo incalcolabile, che tocca numeri ancor più in crescita con la formula della casa vacanze o dell'ospitalità per brevi periodi. È un fatto molto grave per diversi motivi - afferma ancora Pendolino. L'assenza di seri interventi mirati all'emersione delle eventuali forme di abusivismo nella ricettività potrebbe costringere i molti onesti a chiudere la propria attività: Agrigento perderebbe quello straordinario potenziale di offerta qualificata, che, fino ad oggi, ha elevato la brand reputation della nostra destinazione, portandola ai vertici dell'accoglienza turistica in Sicilia. L'accoglienza irregolare - prosegue Pendolino -potrebbe aver falsato i risultati delle presenze turistiche. Agrigento, che di fatto sembra cresciuta nel numero degli arrivi e delle presenze reali, in termini di numeri ufficiali rimane ferma al passo subendo oscillazioni minime dal punto di vista della crescita. Si pensi infatti che le circa 130 strutture extralberghiere che non sembrano essere in regola, nella peggiore delle ipotesi, vantano 6 posti letto di media: una disponibilità giornaliera di circa 780 posti letto offerti al mercato che, moltiplicati per 365 giorni, producono una disponibilità aggiuntiva della città di circa 284.700 posti letto. Supponiamo che queste strutture raggiungano la medesima presenza media annuale delle strutture regolari, pari a circa il 26% su base annua: vorrebbe dire che ogni anno producono circa 74.000 presenze alberghiere». Sono cifre allarmanti, ma valutate al ribasso. Pendolino, infatti, aggiunge che le strutture irregolari riescono ad abbattere i prezzi di vendita e aggredire il mercato, raggiungendo probabilmente una capacità media annua anche del 35- 40% con un risultato che, nel caso di Agrigento, potrebbe oscillare tra le 99.645 e 113.880 presenze all'anno. In sostanza, se tutte le strutture fossero censite regolarmente, Agrigento passerebbe dalle circa 430.000 presenze ufficiali alle 543.880 presenze. Per il Distretto Turistico tale situazione impone delle riflessioni immediate: l'intervento di una task force congiunta, a guida del Comune di Agrigento, con la Guardia di Finanza e tutti gli enti competenti al fine di debellare le eventuali irregolarità. (*PAPI*)

Tartaworld
Il ciclo di incontri continua a settembre

Continueranno anche nel mese di settembre le attività sui litorali agrigentini previste dal «Tartaworld», il ciclo di incontri di informazione e sensibilizzazione sulla attuale situazione della popolazione mediterranea di Tartaruga marina. Si tratta di un'iniziativa organizzata dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento che, grazie all'attività degli animatori  selezionati lo scorso anno, sta riscuotendo un notevole successo e soprattutto sta raggiungendo uno scopo importante, ovvero quello di aumentare la sensibilità di residenti, turisti ed operatori nei confronti della biodiversità e delle criticità che investono diverse specie marine. (*PAPI*)

La Sicilia


BLITZ DELLA SQUADRA MOBILE, ARRESTATO MAURIZIO AGRÒ
In un ovile droga, armi e moto rubate
Hashish e cocaina, ma anche una pistola e diversi ciclomotori di dubbia provenienza, nascosti all'interno dl un ovile vicino al corso del fiume Akragas, nelle campagne di contrada San Marco, ad Agrigento. Li hanno rinvenuti e sequestrati gli agenti della sezione Narcotici della Squadra Mobile diretti da Giovanni Minar di. Durante il blitz è stato arrestato Maurizio Agrò, 45 anni agrigentino, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. L'uomo è agli arresti domiciliari. Per giorni i poliziotti hanno tenuto d'occhio la zona. A seguito della perquisizione rinvenuta so stanza stupefacente del tipo hashish, in panetti ed in ovuli, per un peso complessivo di 1 chilo e 287 grammi, una busta di cocaina del peso di quasi 10 grammi, una pistola a salve, denaro contante in banconote da 10 e 20, per un totale di 250 euro e tre bilancini di precisione. Lo stupefacente era stato occultato in alcune barre metalliche di un furgone Fiat Strada e in alcuni mobili della struttura, In un'area del terreno sono stati recuperati alcuni ciclomotori, si sospetta di provenienza furtiva, sui quali sono incorso accertamenti della Polizia stradale, Inoltre è stato richiesto l'interventosul pasto della Polizia Provinciale che ha sequestrato una zona contigua al fiume Akragas, utilizzata come discarica per i materiali di scarto dell'ovile. Agrò, oltre all'accusa di spaccio, deve rispondere anche di violazione del di vieto di abbandono di rifiuti in prossimità di acque superficiali, previsto dal Testo unico ambientale. ANTONINO RAVANÀ

LIBERO CONSORZIO
Assistenza ai pescatori c'è uno sportello informativo.
Il Libero Consorzio Comunale dì Agrigento ha aggiudicato l'incarico per l'attivazione dello sportello informativo di assistenza tecnica ai pescatori sui fondi per la pesca, o FEAMP. La Commissione presieduta dal Direttore del Settore Ambiente dr. Fabrizio Caruana, in seguito alla valutazione dei curricula presentati dalle società partecipanti al bando, ha aggiudicato il servizio alla Biotech di Trapani, che ha ottenuto il miglior punteggio.
Seconda in graduatoria la Cooperativa Gre di Agrigento. La graduatoria finale è stata pubblicata su www.provincia.agrigento.it e nella sezione Primo piano" dello stesso sito internet.
Si tratta di un servizio che rientra nell'azione E2 del progetto comunitario "Tartalife-Riduzione della mortalità' della tartaruga marinane pesca professionale", dall'unione Europea con lo strumento LIFE+. del quale il Libero Consorzio Comunale di Agrigento è partner. La Biotech avrà il compito di attivare gli sportelli informativi a Licata. Porto Empedocle e Sciacca, ove sono presenti Le marinerie più importanti, in modo da fornire ai pescatori tutte e informazioni sulle possibilità di accesso ai fondi europei per la pesca. Tra le attività previste dal servizio l'organizzazione di un seminario per ciascuna marineria, al quale saranno invitate le imprese marinare e gli operatori del settore ittico. Tali incontri serviranno a fornire tutte le informazioni sui nuovi fon dì europei per il settore, con gli eventuali approfondimenti e chiarimenti sugli obiettivi della nuova politica comunitaria nella Pesca, nonché sulle varie opportunità offerte dagli assi di intervento.


agrigentonotizie.it

TreComuni - sui 43 dell'Agrigentino - hanno un rischio sismico.

Sitratta di Menfi,Montevago e Santa Margherita Belice.L'area è quella del Belice già colpita in passato. Ben 27 Comunisono quelli che hanno un rischio "2" equattro,fra queste Favara, hanno il rischio più basso. Sonodati questi, in possesso della Protezione civile. Ed i Comuni dotatidi piano di emergenza rischio sismico dell'Agrigentino sono soltanto10 su 43. Sono Alessandria della Rocca, Campobello di Licata,Canicattì, Licata, Lucca Sicula, San Biagio Platani, Santo StefanoQuisquina, Sciacca, Siculiana e Villafranca Sicula. L'obiettivo di unpiano di protezione civile è quello della salvaguardia dellapopolazione e dei beni presenti sul territorio. 

Portadi Ponte, il chiosco si rifà il look: aiuole e vasi nuovi
Ilpunto informativo di piazzaleAldo Moro si rifà il looke,per restare in tema, sceglie lo stile "autoctono". Dopo lacollocazione delle insegne alle vetrate e sul prospetto del chioscoin cui è collocato il punto informazioni, è stata adesso la voltadelle aiuole e dei  vasi antistanti il punto informazioni neiquali sono state recentemente piantumate delle piantetipiche della macchia vegetale mediterranea:le opuntie. Si tratta di una pianta appartenente alla stessa famigliadel più diffuso e familiare "fico d'india", anch'essaoriginaria del continente americano, ma ormai entrata a pieno titoloa par fare dei paesaggi e della campagne mediterranee.Leaiuole  ed i vasi antistanti il chiosco di Porta di Ponte sonopoi stati corredati da un variegato ciotolato in tufo: pietra emateriale di costruzione tipica del contesto agrigentino. Ilchiosco di piazzale Aldo Moro ha iniziato la propria attività qualepunto informazioni in occasione della scorsa edizione della Sagra delMandorlo e, grazie ad una convenzione stipulata tra il LiberoConsorzio (ex Provincia Regionale) ed il Comune di Agrigento(proprietario dell'immobile), da allora ha ininterrottamentefornito assistenza ed informazioni ai Cittadini e turisti in visitanella città.Ilboom di affluenza è stato raggiunto in occasione della scorsastagione stiva, durante la quale, ha fatto registrare puntedi affluenza anche di circa trecento utenti al giorno, distribuitisia nella fascia antimeridiana che pomeridiana. La scelta dicorredare il punto informazioni con piante di "taglio"tipicamente mediterraneo è stata suggerita anche dalla sua specifica"vocazione" a punto di riferimento per gli  stranieri e peroffrire un "tocco di colore" ai turisti in visita.

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