Giornale di Sicilia
Sabato 3 settembre 2016
emergenza immondizia. Si punterà sulle discariche chiuse e su quelle ancora attive. Gli esperti dell'assessorato hanno elaborato tre diversi tipi di trattamento
Basse emissioni, impianti nuovi: così il piano-rifiuti
La Regione: previsti 8 termovalorizzatori con tecniche di smaltimento innovative ed ecologiche. Bandi a novembre
Giacinto Pipitone
Palermo
Il piano prevede almeno 8 impianti. Verranno realizzati in discariche dismesse o ancora attive e in alternativa nelle aree industriali. Potranno smaltire ogni anno 750 mila tonnellate di rifiuti e avranno tecnologie più moderne ed ecologicamente sostenibili dei termovalorizzatori. Il bando per avviarne la realizzazione verrà pubblicato a novembre. I patti con lo Stato opo mesi di gestazione, è pronto il piano che prevede i nuovi impianti di smaltimento dei rifiuti. L'assessorato guidato da Vania Contrafatto lo ha completato nei giorni scorsi, quasi in tempo per rispettare una delle scadenze che l'accordo siglato a giugno con lo Stato aveva imposto. Il termine è scaduto a fine agosto ma in assessorato assicurano che restano da limare solo alcuni dettagli e che il piano per l'impiantistica verrà inviato a Roma a giorni. Le tecnologie Il punto cruciale su cui hanno lavorato al dipartimento Rifiuti è la tecnologia da scegliere per smaltire tutto ciò che non finirà in discaricae che non verrà riciclato al termine della raccolta differenziata. La parola d'ordine al dipartimento Rifiuti è «valorizzazione»: un dettaglio che segna il passo avanti che si vuole compiere rispetto ai tradizionali termovalorizzatori. Gli impianti che si stanno pianificando in Sicilia dovranno essere quelli che sfruttano i procedimenti di «ossidazione», «liquefazione» e gassificazione». Anche se in assessorato non vengono escluse altre tecnologie che potranno proporre i gruppi industriali interessati alla loro realizzazione. Basse emissioni L'altro paletto tecnologico previsto nel piano è quello delle emissioni. Il dipartimento Rifiuti ha indicato un limite molto basso ed estremamente inferiore rispetto a quello che l'Unione Europea autorizza: gli impianti dovranno avere un limite di emissioni pari a un terzo del massimo previsto a livello comunitario. Il tutto ovviamente per garantire rischi minimi di inquinamento. Almeno otto impianti Fin qui - in estrema sintesi - gli aspetti tecnologici. Mentre per quel che riguarda il numero degli impianti da realizzare la Regione ha rispettato i «suggerimenti» statali solo in parte: nel decreto Sblocca Italia, che ha previsto a livello nazionale la realizzazione dei termovalorizzatori, era stato previsto per la Sicilia di realizzare almeno due impianti capaci di smaltire 750 mila tonnellate all'anno. Quest'ultimo limite è quello che il piano della Regione manterrà fermo mentre sul numero degli impianti ci si discosterà, e di parecchio. Il piano in via di definizione al dipartimento Rifiuti prevederà non meno 8 impianti, tutti di piccole dimensioni proprio per rispettare limiti inferiori di emissioni in atmosfera. Il numero finale sarà frutto della tecnologia scelta e della grandezza di ogni singolo impianto in relazione ai fabbisogni di smaltimento di tutte le Srr, cioè degli ambiti di raccolta. La localizzazione E qui si innesta il punto più delicato di tutta la lunga discussione sui termovalorizzatori, la localizzazione. Come già anticipato a luglio, quando filtrò dall'assessorato una prima bozza del piano, la Regione punterà su siti in cui è già forte la «vocazione» allo smaltimento dei rifiuti: si punterà sulle discariche chiuse e su quelle ancora attive. In alternativa il piano indica la possibilità di realizzare gli impianti in aree industriali. L'individuazione dei siti dovrà rispettare anche un criterio di omogeneità fra Sicilia Occidentale e Orientale. Bandi a novembre Fin qui le previsioni a tavolino. Ma in dipartimento sottolineano che «al termine del percorso sarà il mercato a fare le scelte». Espressione legata all'ultimo punto del piano, il procedimento che la Regione attiverà. Funzionerà così: l'assesso - rato emetterà a novembre una manifestazione di interesse con cui inviterà le imprese a presentare dei progetti che rispettino questi paletti. Poi verranno valutati quelli piùconvenienti. Differenziata a rilento Nel frattempo la Regione spera di aver parallelamente dato una forte spinta alla raccolta differenziata, prevista come interfaccia degli impianti di «valorizzazione». I rifiuti trattati con queste nuove tecnologiesaranno infatti solo una parte (e neppure quella maggiore) di quelli prodotti annualmente in Sicilia. Il resta dovrà essere riciclato, per questo è quasi pronto un regolamento comunale standard che ogni sindaco dovrà applicare per incentivare questa forma di raccolta e far crescere il dato regionale del 10% attuale a livelli molto più alti. I problemi maggiori in questo senso riguardano Palermo, Messina e Catania, ancora molto lontani da livelli accettabili.
Emergenza in 19 comuni. Almeno fino a lunedì non sarà possibile sapere dove gli autocompattatori potranno andare a scaricare la spazzatura già raccolta
Mezzi speciali in azione nel corso di una delle ultime emergenze rifiuti nell'agrigentino
Rifiuti, camion pieni
e discarica chiusa
Annamaria Martorana
Il Dipartimento regionale per i rifiuti chiude fino a lunedì prossimo per effettuare gli annunciati interventi di disinfestazione e per 19 comuni della provincia di Agrigento rimangono senza alcuna indicazione su dove ortare la spazzatura raccolta. È quanto si sta verificando ormai da una settimana, da quando la discarica di Siculiana si sapeva avrebbe chiuso in attesa di nuove disposizioni dalla Regione in merito agli esiti di alcuni esami sul nuovo impianto di biostabilizzazione. Disposizioni che si spera possano arrivare quanto prima anche se non c'è nulla di ufficiale. Ad ogni modo, l'impianto ha chiuso giovedì scorso e non si sa di preciso quando riaprirà ma dalla Regione non è stato comunicato ai sindaci e alle imprese dove avrebbero dovuto portare i rifiuti raccolti. Una raccolta che potrebbe essere sospesa perchè i mezzi sono pieni ormai da due giorni. «Siamo in una situazione in cui non pensavamo mai di poter finire -spiega il sindaco di Joppolo Giancaxio Peppe Portella - i nostri comuni sono conside ati meno di niente. Nessuno si è degnato di comunicarci che cosa dovevamo fare con i nostri rifiuti, dove andarli a conferire e per quanto tempo. Già negli ultimi tempi, la gestione del compartorifiuti ha toccato livelli molto alti disorganizzazione ma questa volta abbiamo raggiunto il fondo. Nei giorni scorsi siamo stati al Dipartimento rifiuti ma non siamo stati ricevuti non potendo così avere un quadro preciso di quanto sarebbe accaduto in questi giorni e trovare soluzioni condivise. Insomma un vero disastro gestionale». Anche oggi la situazione sarà di incertezza mentre lunedì mattina se non saranno comunicatele nuove disposizioni, sia relative alla discarica sia ad un nuovo temporaneo piano di conferimento, in molti comuni sarà il caos. «Siamo pronti - aggiunge il presidente della Srr Ato4 Nuccio Sapia - a prendere i nostri autocompattatori e a partire in direzione di Palermo fino a davanti ai palazzi della Regione. Magari sentendo la puzza dei rifiuti qualcuno ci riceverà e ci darà spiegazioni». Intanto in virtù dell'ultima ordinanza del presidente Crocetta, i sindaci dei comuni dell'agrigentino «esiliati» a Lentini, stanno cercando di capire se e quando potranno tornare a conferire a Siculiana. Il Gruppo Catanzaro, è stato infatti autorizzato a trattare, a partire dal 16 settembre prossimo, 140 tonnellate giornaliere in più, in aggiunta alle 140 tonnellate già autorizzate con l'ordinanza del 20 luglio scorso. Era stata la stessa Catanzaro Costruzioni, il23 agosto a trasmettere una relazione tecnica con cui si richiedeva l'aumento della capacità di biostabilizzazione dell'impianto in modo da potere lavorare più rifiuti. La fine della via crucis giornaliera sulla quale sperano inmolti ma soprattutto gli autisti dei mezzi pesanti che sono costretti a viaggiare per centinaia di chilometri sotto il sole lungo strade che non sono certamente un esempio di viabilità. Ma anche in questo caso, ètutto più teorico che pratico. Per le decisioni occorre aspettare gli atti ufficiali.(*AMM*)
Ex provincia. All'ente l'adesione costerà 20 mila euro che verranno prelevati dal corrente bilancio
Il commissario del Libero consorzio comunale di Agrigento, Roberto Barberi, ha approvato l'adesione dell'ente al progetto: «Rete Siti Unesco» che ha come ente capofila la Provincia di Matera ed è finalizzato a dare vita ad una rete tra i territori del sud che ospitano siti Unesco. Allo scopo di promuovere, attraverso l'uso delle nuove tecnologie, tutte le risorse del territorio in un'offerta turistica unica ed integrata. L'adesione all'iniziativa comporterà all'ente la spesa di 20 mila euro che saranno utilizzate come rimborso per il lavoro dei dipendenti impiegati nel progetto. Per la sottoscrizione del protocollo è stato delegato il dirigente Achille Contino. Il progetto Rete Siti Unesco è stato elaborato dall'associazione Province Unesco Sud Italia in collaborazione con l'associazione Tecla, ed è stato presentato, con il supporto dell'Unione delle Province d'Italia, dalla Provincia Regionale di Siracusa, originariamente ente capofila, con un partenariato di altre 10 Province. Successivamente è entrato in campo l'ente provinciale materano. Infatti l'assemblea dell'associazione Province Unesco Sud Italia, ha proceduto a sostituire la provincia capofila del progetto Rete Siti Unesco con la Provincia di Matera. Nel 2012 l'iniziativa è stata ammessa a finanziamento, dal ministero del Turismo, per progetti volti a potenziare e sostenere la realizzazione e diffusione di servizi innovativi "in favore dell'utenza turistica organizzati e gestiti dagli enti pubblici locali territoriali, anche in forma associata". Il budget stabilito è stato di un milione e 130.000 euro di cui 565.000 euro di cofinanziamento da parte del Programma e 565.000 euro da parte dei partner. Con questa adesione l'ex Provincia intende inserire l'area archeologica, meglio conosciuta come "Valle dei Templi" nella rete dei siti che l'Unesco riconosce come Patrimonio mondiale dell'Umanità. L'inserimento della Valle, una delle meglio conservate della Sicilia e la più grande del mondo intero, con i suoi 1300 ettari, nella lista del patrimonio Unesco è avvenuta nel 1997.Agrigento fu una delle più importanti, potenti e floride colonie greche del Mediterraneo, della Magna Grecia e della Sicilia, fondata intorno al 580 a.C. da alcuni abitanti di Gela, ai quali si erano uniti coloni provenienti da Rodi. (*PAPI*)
Università. Per attivare i corsi di laurea di giurisprudenza ed economia e chiedere a tutti i Comuni della provincia di Agrigento di entrare a far parte del nuovo Consorzio
Attivare rapporti con l'università Kore di Enna per attivare i corsi di laurea di giurisprudenza ed economia e chiedere a tutti i Comuni della provincia di Agrigento di entrare a far parte del nuovo Consorzio universitario. Un progetto ben chiaro che ora dovà vedere però lo sviluppo possibile in tempi non lunghi. Risposte che molti attendono e che in un recente passato non sono certamente arrivate e che hanno frenato con rischi ben più maggiori al polo universitario agrigentino. Sono queste le linee guida dell'azione amministrativa del presidente del Polo universitario agrigentino, l'avvocato Gaetano Armao che ha iniziato ad imprimere la propria "impronta" sul futuro dell'ente. Ieri mattina si è riunito il Consiglio di amministrazione del Consorzio universitario di Agrigento con undici punti all'ordine del giorno, nel corso del quale è stata esaminata, preliminarmente, la situazione finanziaria del Consorzio e l'approvazione dei documenti Contabili arretrati del 2014 e 2015, che sarà definita nella prossima seduta del 19 settembre nella quale, tra l'altro, sarà completato l'insediamento dell'organo di revisione contabile. Il consiglio ha dato mandato al Presidente di richiedere al Libero consorzio comunale (già Provincia di Agrigento) il pagamento di quanto dovuto sino al recesso. Il presidente ha poi informato il Consiglio dell'avvenuta apertura dell'interlocuzione con i vertici dell'Università Kore di Enna per l'apertura dei corsi di laurea di Giurisprudenza ed Economia già per l'Anno Accademico 2017/2018, nonché di Percorsi formativi in collaborazione con la Camera di Commercio e la Camera Arbitrale di Milano, per quanto riguarda arbitrato e mediazione per Avvocati e Commercialisti. È stato deliberato altresì di richiedere l'adesione al Consorzio al Parco Naturale dei Monti Sicani ed al Parco Archeologico di Agrigento, anche al fine di sviluppare sinergie e progetti di alta formazione professionale nei settori di pertinenza. Ed ai Comuni che sono usciti dal Consorzio sarà inoltrata la proposta di rientrare. «Così facendo - ha detto il presidente del Cda del Cupa, Gaetano Armao - riusciremo a radicalizzare la presenza dei vari enti nel consorzio universitario». Nel corso della seduta, tra l'altro, sono state definite le iniziative culturali che saranno presentate con il Polo didattico di Agrigento dell'Unipa con la presentazione di libri con personalità ed autori, nonché della preparazione di un convegno per l'imminente Referendum Costituzionale, ed uno dedicato ai Comuni della Provincia sulla riforma dei contratti pubblici. Approvato anche uno schema di avviso per la realizzazione di una long-list di esperti a supporto dei progetti finanziati con risorse europee, nazionali e regionali. Il Consiglio ha in ultimo formulato il proprio augurio di buon lavoro al nuovo Direttore Generale dell'Università di Palermo.
(*PAPI*) Paolo Picone
Domenica 4 settembre 2016
Funzione pubblica. Il governo s'impegna: ora le risorse
Rinnovo dei contratti, i sindacati:
«Nuove regole per favorire il merito»
L'assessore regionale alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri, apre al rinnovo dei contratti e i sindacati si dicono pronti a introdurre nuove regole per favorire il merito dei lavoratori. Si scaldano i motori della contrattazione anche in Sicilia, dove i contratti dei regionali e dei dirigenti sono fermi al periodo 2008-2009 e i sindacati minacciano una nuova mobilitazione del personale. L'assessore Lantieri ribadisce che «da tempo ho chiesto all'assessore all'Economia di stanziare una posta in bilancio, anche simbolica come già è stato fatto a livello nazionale, per confermare l'impegno del governo a trattare la materia del rinnovo dei contratti. C'è anche una sentenza della Corte costituzionale che ci obbliga a fare questo e spero che nella prossima variazione di bilancio saranno trovate le prime risorse». Al momento però nulla è stato fatto e i sindacati sono sul piede di guerra. «Il governo sblocchi subito i rinnovi contrattuali dei regionali » hanno rivendicato Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl. I sindacati spiegano inoltre di essere «disposti a sostenere una proposta innovativa per rilanciare i servizi pubblici come volano per la crescita della regione», dunque puntando su regole che evitino risorse a pioggia e che valorizzino il merito dei lavoratori. A livello nazionale, il 26 luglio scorso i sindacati hanno avviato il primo incontro con il ministro Marianna Madia per giungere alla definizione dell'accordo. E adesso chiedono che la Regione faccia altrettanto «emanando un apposito atto di indirizzo per l'Aran Sicilia per il rinnovo dei contratti collettivi del comparto e della dirigenza». (*RIVE*)
emergenza rifiuti. Il Dipartimento regionale ieri ha autorizzato la Catanzaro Costruzioni a trasportare la spazzatura biostabilizzata in altri impianti della Sicilia
In via Acrone, ancora presenti le onduline dieternit che non sono ancora state spostate dal 23 agosto scorso.
La discarica riapre
ma non ai comuni
Annamaria Martorana
La discarica di Siculiana riapre o comunque va verso una riapertura, ma prima di accogliere nuovamente i mezzi dei Comuni dovrà fare «pulizia» al suo interno. Ieri pomeriggio è arrivata dalla Regione una nuova disposizione attuativa, la n.55 a firma del direttore del Dipartimento regionale rifiuti Maurizio Pirillo, inviata alla Catanzaro Costruzioni si dedurrebbe che l'impianto vada a riaprire anche se non è fissata una data precisa. Questo perchè il Dipartimento spiega che, in attesa di ricevere le valutazioni ufficiali da parte di ARPA Sicilia circa il parametro di IRD dei rifiuti urbani indifferenziati presso l'impianto mobile di biostabilizzazione della discarica del Gruppo Catanzaro, si deve tenere conto dei disservizi e dei disagi dei comuni coinvolti in questa chiusura e quindi procedere verso una riapertura dell'impianto. «Tenuto conto - scrive Pirillo alla Catanzaro ma anche al prefetto di Agrigento Diomede - del ritardo relativo alla definizione delle valutazioni ufficiali da parte di Arpa Sicilia delle analisi di laboratorio effettuate in relazione al rifiuto urbano indifferenziato presenti nell'impianto mobile di biostabilizzazione di Siculiana e al fine di evitare che l'ulteriore mancato conferimento dei rifiuti urbani indifferenziati di alcuni dei comuni della provincia possa determinare una situazione di crisi igienico-sanitaria, la Catanzaro Costruzioni è autorizzata a conferire il rifiuto urbano indifferenziato trattato nel proprio impianto mobile di biostabilizzazione - il cui valore di cosidetto IRDP secondo le analisi effettuate da ARPA Sicilia pare essere superiore al limite previsto nel decreto ministeriale del 27 settembre 2010, presso gli impianti di smaltimento in esercizio in Sicilia che hanno già ricevuto specifica deroga all'indice respirometrico dinamico». Che significa, tradotto, che può cominciare a «sbarazzare« l'impianto per renderlo nuovamente fruibile ai mezzi dei Comuni autorizzati. Sui tempi, purtroppo, nulla è stato scritto. Fin qui la disposizione attuativa inviata all'ente gestore della discarica cui dovrebbe seguire una qualche comunicazione ai Comuni interessati dal conferimento a Siculiana. «A noi non hanno mandato niente - tuona il presidente della Srr Agrigento est Nuccio Sapia - e se non ci danno disposizioni nelle prossime ore da domani sarà il caos ed emergenza igienico sanitaria in tutti i nostri centri perchè i mezzi sono pieni e la raccolta non possiamo effettuarla». Intanto, sempre nel settore rifiuti, nel capoluogo si continuano a registrare segni di inciviltà ma anche mancanza di interventi efficaci come nel caso del deposito abusivo di rifiuti anche pericolosi e la creazione di discariche cittadine ed extra urbane che vanno da via Sirio a via degli Imperatori passando per il centro città. È il caso di via Acrone dove lungo il muro in pietra che costeggia la stazione centrale e a pochi metri da una scuola pubblica, dal 23 agosto scorso sono stati scaricate delle onduline di eternit accanto al cassonetto dei rifiuti, che non sono ancora state spostate e smaltite. (*AMM*)
Libero Consorzio
Uno spazio web per modulista sui disabili gravi
Realizzato sul sito internet del Libero Consorzio, www.provincia. agrigento.it, un apposito spazio dove scaricare la modulistica per il servizio di trasporto gratuito riservato a soggetti scolarizzati portatori di handicap grave, che frequentino gli Istituti Superiori di competenza delLibero Consorzio. Per facilitare gli utenti nella presentazione delleistanze, il settore Politiche Sociali dell'Ente ha, quindi, messo a disposizione tutta la documentazione.
Zone terremotate Le indicazioni sul profilo facebook dell'ex provincia
Anche il Libero Consorzio di Agrigento, tramite il proprio Ufficio Relazioni con il Pubblico, partecipa alla gara internazionale di solidarietà in favore delle popolazioni del Centro Italia colpite dal sima. Sul profilo facebook "Urp Agrigento informa" gestito dall'U.R.P. infatti, è reperibile il numero di sms solidale - il 45500 - della Protezione Civile Nazionale attraverso il quale è possibile dare un contributo in denaro.
Lunedì 5 settembre
La rivolta dei precari: paralizzeremo i comuni
L'assessore regionale agli Enti locali, Luisa Lantieri: saranno stabilizzati tutti dalla Resais ma con stipendi più bassi
Giacinto Pipitone
palermo
Due giorni di paralisi nei Comuni, il 12 e 13 parte in Sicilia la rivolta dei precari che chiedono la stabilizzazione. È il primo atto di una vertenza che si annuncia durissima, pianificata dai sindacati autonomi Mgl e Peps, i più rappresentativi. Il mese di settembre è decisivo per le sorti dei circa 16 mila precari degli enti locali. Entro il 30 i sindaci dovrebbero presentare il piano triennale del fabbisogno di personale: senza questo passaggio non saranno possibili neppure le proroghe dei contratti in scadenza a fine anno. Ma questo è un passaggio che ha molte insidie: i Comuni lo hanno fallito già ad aprile ed è stata necessaria una proroga della scadenza. E il timore dei sindacati è che si arrivi anche a fine settembre con un nulla di fatto per via della mancanza dei finanziamenti necessari e per una serie di paletti che limitano il numero di posti realmente disponibili per i precari. I vertici di Mgl e Peps - riunitisi a Balestrate nel week end - hanno ricordato che «non ci sono garanzie per i precari, viste le irrisorie capacità di assunzione da parte dei Comuni e le vertenze non definite col personale delle ex Province e delle Ipab». Queste due categorie, secondo le leggi nazionali, avrebbero la precedenza nelle stabilizzazioni che i Comuni dovrebbero prevedere e andrebbero dunque a occupare posti oggi coperti dai precari. Per questo motivo Mgl e Peps temono che «solo il 10% di noi può aspirare alla stabilizzazione. Gli altri sarebbero fuori dal primo gennaio». I sindacati autonomi chiedono alla Regione di convocare la cabina di regia sul precariato e al governo nazionale di modificare le norme in vigore per consentire almeno la proroga dei contratti a fine anno. Ovviamente la premessa è che si trovino le risorse nel bilancio regionale, che fino a ora ha finanziato i contratti. Con queste motivazioni scatta la protesta. Il 12 e 13 sono state indette delle assemblee in tutti i Comuni: l'obiettivo è bloccare per due giorni le amministrazioni in modo da portare a evidenza il peso dei precari. Secondo Mgl e Peps nella maggior parte dei Comuni gli uffici tecnici, quelli che si occupano di sanatoria ed edilizia, i dipartimenti sociali e in qualche caso perfino le Ragionerie non potranno funzionare senza i precari. L'Anci, l'associazione dei Comuni, prova ad aprire una trattativa: «Molti sindaci sarebbero anche pronti a presentare il piano dei fabbisogni - dice il vicepresidente Paolo Amenta - . Ma questo cambia in relazione alla strada che Stato e Regione intendono seguire. Bisogna prima decidere se si opterà per l'assunzione dei precari in un'agenzia esterna o se dovranno essere i sindaci a mettere negli organici questo personale. Poi bisognerà cambiare la legge nazionale che regola il settore. Nulla si può fare se prima di tutto ciò». Tutto è quindi rinviato a un vertice con governo nazionale e Regione. E l'assessore regionale agli Enti Locali, Luisa Lantieri, annuncia che si terrà il 19. La Lantieri illustrerà al sottosegretario Rughetti il piano: «Puntiamo a trasferire tutti i precari degli enti locali nella Resais. Sarà poi questo ente a siglare accordi con i Comuni per i fabbisogni da coprire». Il piano prevede che la Regione copra le spese ma «per garantire che i fondi siano sufficienti - conclude la Lantieri - è previsto che l'orario di lavoro (e dunque lo stipendio, ndr) si riduca da 24 a 18 ore settimanali». Mgl e Peps si dicono scettici sull'ipotesi dell'agenzia: «Stanchi delle chiacchiere e delle continue prese in giro, scenderemo in campo con qualunque mezzo e con determinazione al fine di difendere il nostro posto di lavoro che onoriamo da oltre 27 anni».
3 settembre - sabato
Sicilia24h
UNIVERSITA', ALAVORO IL CDA
Ad Agrigento, al Polo universitario, si
è incamminato il Consiglio di amministrazione. A capo della marcia
vi è il presidente, l'avvocato, docente, ex assessore regionale,
Gaetano Armao, e il cammino lungo il percorso non sarà facile. All'
ordine del giorno della prima seduta dopo l' insediamento e la
pausa estiva vi sono stati 11 punti. E prima di procedere è stata
esaminata la condizione finanziaria dell' Università agrigentina,
approvando alcuni documenti contabili arretrati del 2014 e 2015. E in
occasione della prossima seduta, in calendario il 19 settembre,
saranno resi operativi i revisori dei conti. E poi, ancora nell'
ambito finanziario, il Consiglio di amministrazione ha incaricato il
Presidente Armao di sollecitare il Libero consorzio dei comuni di
Agrigento, che non esiste ma esiste solo la ex Provincia
commissariata, a pagare quanto avrebbe dovuto pagare all'
Università come socio fino alla data del recesso. Poi il Presidente
Armao ha informato il Consiglio di amministrazione che sono in corso
trattative con i vertici dell' Università Kore di Enna per
l'attivazione dei corsi di laurea di Giurisprudenza e di Economia
già per l'anno accademico 2017 - 2018. E il Polo di Agrigento è
in contatto anche con la Camera di Commercio e la Camera Arbitrale di
Milano, per lanciare dei percorsi formativi su arbitrato e
mediazione, per avvocati e commercialisti. E poi, il Consiglio ha
deliberato di chiedere l' adesione del Polo universitario
agrigentino al Parco Naturale dei Monti Sicani ed al Parco
Archeologico di Agrigento, anche al fine di sviluppare sinergie e
progetti di elevata formazione professionale nei settori di
pertinenza. E in tale ambito è stato approvato uno schema di avviso
per comporre un elenco di esperti a sostegno dei progetti finanziati
con risorse europee, nazionali e regionali. Infine, sono in cantiere
di programmazione numerose iniziative culturali, tra la presentazione
di libri e, a breve, un convegno sul referendum costituzionale e un
altro sulla riforma dei contratti pubblici.
Infoagrigento
Agrigento, CUPA: avviata
interlocuzione con Università KORE per due corsi di laurea
Si è svolto venerdì mattina il
Consiglio di amministrazione del Consorzio Universitario di Agrigento
con undici punti all'ordine del giorno, nel corso del quale è
stata esaminata, preliminarmente, la situazione finanziaria del
Consorzio e l'approvazione dei documenti Contabili arretrati del
2014 e 2015, che sarà definita nella prossima seduta del 19 nella
quale, tra l'altro, sarà completato l'insediamento dell'organo
di revisione contabile.
"Il consiglio - si legge nella nota
- ha dato mandato al Presidente di richiedere al Libero consorzio
comunale (già Provincia regionale di Agrigento) il pagamento di
quanto dovuto sino al recesso.
Il Presidente ha poi informato il
Consiglio dell'avvenuta apertura dell'interlocuzione con i
vertici dell'Università KORE di Enna per l'apertura dei corsi di
laurea di Giurisprudenza ed Economia già per l'Anno Accademico
2017/2018, nonché di Percorsi formativi in collaborazione con la
Camera di Commercio e la Camera Arbitrale di Milano, per quanto
riguarda arbitrato e mediazione per Avvocati e Commercialisti.
È stato deliberato altresì di
richiedere l'adesione al Consorzio al Parco Naturale dei Monti
Sicani ed al Parco Archeologico di Agrigento, anche al fine di
sviluppare sinergie e progetti di alta formazione professionale nei
settori di pertinenza.
Nel corso della seduta, tra l'altro,
sono state definite le iniziative culturali che saranno presentate
con il Polo didattico di Agrigento dell'UNIPA con la presentazione
di libri con personalità ed autori, nonché della preparazione di un
convegno per l'imminente Referendum Costituzionale, ed uno dedicato
ai Comuni della Provincia sulla riforma dei contratti pubblici.
Approvato anche uno schema di avviso
per la realizzazione di una long-list di esperti a supporto dei
progetti finanziati con risorse europee, nazionali e regionali.
Il Consiglio ha in ultimo formulato il
proprio augurio di buon lavoro al nuovo Direttore Generale
dell'Università di Palermo."
Agrigentoweb
CUPA, il CDA "interloquisce" con
la Kore di Enna
Si è svolto questa mattina il
Consiglio di amministrazione del Consorzio universitario di
Agrigento con undici punti all'ordine del giorno, nel corso del
quale è stata esaminata, preliminarmente, la situazione finanziaria
del Consorzio e l'approvazione dei documenti Contabili arretrati
del 2014 e 2015, che sarà definita nella prossima seduta del 19
settembre nella quale, tra l'altro, sarà completato l'insediamento
dell'organo di revisione contabile. Il consiglio ha dato mandato al
Presidente di richiedere al Libero consorzio comunale (già Provincia
regionale di Agrigento) il pagamento di quanto dovuto sino al
recesso.
Il Presidente ha poi informato il
Consiglio dell'avvenuta apertura dell'interlocuzione con i
vertici dell'Università KORE di Enna per l'apertura dei corsi di
laurea di Giurisprudenza ed Economia già per l'Anno Accademico
2017/2018, nonché di Percorsi formativi in collaborazione con la
Camera di Commercio e la Camera Arbitrale di Milano, per quanto
riguarda arbitrato e mediazione per Avvocati e Commercialisti.
È stato deliberato altresì di
richiedere l'adesione al Consorzio al Parco Naturale dei Monti
Sicani ed al Parco Archeologico di Agrigento, anche al fine di
sviluppare sinergie e progetti di alta formazione professionale nei
settori di pertinenza.
Nel corso della seduta, tra l'altro,
sono state definite le iniziative culturali che saranno presentate
con il Polo didattico di Agrigento dell'UNIPA con la presentazione
di libri con personalità ed autori, nonché della preparazione di un
convegno per l'imminente Referendum Costituzionale, ed uno dedicato
ai Comuni della Provincia sulla riforma dei contratti pubblici.
Approvato anche uno schema di avviso
per la realizzazione di una long-list di esperti a supporto dei
progetti finanziati con risorse europee, nazionali e regionali.
Il Consiglio ha in ultimo formulato il
proprio augurio di buon lavoro al nuovo Direttore Generale
dell'Università di Palermo.
LA SICILIA
UNIVERSITÀ. Il presidente del Cupa
Armao conferma l'orientamento dei mesi scorsi
Chiusa l'era Palermocentrica
Giurisprudenza con la Kore.
Il corso di laurea in Giurisprudenza
tornerà in città, ma parlerà ennese. Durante primo Cda del
Consorzio universitario di Agrigento dopo il ritorno dalle vacanze il
presidente Gaetano Armao ha infatti formalizzato le già annunciate
interlocuzioni con la Kore di Enna che per l'anno accademico
2017/2018 ha anticipato a volontà di garantire due corsi di laurea
ad Agrigento: Giurisprudenza, appunto, ed Economia.
Si metterebbe quindi la parola "fine
alla possibilità della riapertura del corso di Diritto, chiuso per
Panno in corso da Palermo per l'impossibilità de Cupa di garantire
la copertura economica. L'idea spiega il presidente Gaetano
Armao è esattamente questa se c'è un corso dì laurea che noi
riteniamo utile per il territorio e Università di Palermo non è
nelle condizioni di garantire ci possiamo rivolgere ad altri. La vera
rivoluzione è che finora siamo stati un Consorzio anomalo,
monouniversitario, e invece dobbiamo iniziare a ragionare anche con
altre università". Partendo, ad esempio, da corsi connessi alle
professioni Sanitarie.
C'è poi la questione finanziaria. Il
19 settembre il Cda si riunirà per approvare il bilancio 2014 e
2015. La situazione è quella che già conoscevo, avendo letto le
carte - rassicura Armao - è un ente che ha forti crediti da
recuperare. Per quanto mi riguarda cercheremo la conciliazione con i
consorziati. Mentre agiremo con decreti ingiuntivi rispetto agli
altri enti, a partire dall'ex Provincia, probabilmente, che oggi
deve versare due anni di contributo in quanto ex socio. Al momento
con l'ente non c'è una interlocuzione, per quanto l'abbia
cercata, ma Armao non esclude che "potremo tornare a dialogare con
la nuova governance politica. Dal Consorzio, inoltre, sono partite
numerose richieste di adesione, in primis ai Parchi della Valle dei
Templi e dei Monti sicani, ma anche a tutti i comuni
dell'Agrigentino. Peri Municipi il Cupa conta di organizzare corsi
di formazione gratuitì per il personale. E se per l'autunno
saranno previsti convegni su tematiche connesse alla Pubblica
amministrazione e al Referendum Costituzionale, il Cupa lavora anche
sui percorsi formativi in arbitrato e mediazione per Avvocati e
Commercialisti.
GIOACCHINO SCHICCHI
4 settembre - domenica
Scrivolibero
Agrigento: E' record di
disoccupazione per la città dei Templi
Altro "primato" negativo per
Agrigento. Tra tutte le città del mezzogiorno, la città dei templi,
risulta essere quella in cui il numero dei cittadini senza lavoro, è
inesorabilmente cresciuto durante gli anni. Se infatti nel 2011 il
tasso di disoccupazione si aggirava, secondo i dati Istat, intorno al
17,6%, le percentuali aggiornate dall'istituto nazionale di
statistica, al 31 dicembre 2015, vedono salire il numero dei
disoccupati fino al 26,2%.
"Purtroppo non abbiamo più le
registrazioni dei livelli di disoccupazione che operavano gli uffici
di collocamento a livello provinciale. Ma numeri a parte, il dramma
occupazionale dell'Agrigentino è empirico: basterebbe vedere come
si sono spopolati interi paesi della provincia",
Questo è quanto dichiarato al
quotidiano "Giornale di Sicilia" dal segretario provinciale della
Cgil di Agrigento Massimo Raso (in foto).
"Bisogna mettere piano ad un piano
del lavoro, ovvero indirizzare risorse pubbliche e private verso
l'innovazione e i beni comuni. La nostra è una provincia dalle
tante opportunità e dai tanti filoni su cui si potrebbe lavorare
meglio: dal recupero di alcuni centri storici al turismo; dalla
ricchezza del sottosuolo alle terme; dall'enogastronomia alla
pesca. Anche sulle infrastrutture c'è tanto da fare. Non siamo
all'anno zero ma regna sovrana una disorganizzazione complessiva".
"Da tempo - ha proseguito il
leader della Cgil agrigentina - gridiamo queste cose inascoltati.
Abbiamo lanciato appelli accorati alle altre forze sociali e
dell'economia per fare sistema, mettere insieme le forze, ma uno
dei più grandi nemici di questa terra è l'individualismo
esasperato, ognuno pensa di poter fare da solo e invece nessuno si
salva da solo! Dobbiamo puntare sulle risorse che abbiamo storiche,
naturali, umane e che non sono delocalizzabili e su quello costruire
economie possibili. Abbiamo tante risorse che altri che ci guardano
da fuori vedono e che noi non sappiamo cogliere appieno, è davvero
uno spreco".
LA SICILIA
LA CAMPAGNA I LUOGHI DEL CUORE DEL
FAI
Monte Guastanella ha raccolto la
maggior parte dei voti.
g.s.) C'è un bene che gli
agrigentini (e non) dicono di amare più della Valle dei Templi,
della Cattedrale o, ancora, della celeberrima Scala dei Turchi; il
monte Guastanella. Il rilievo, tra le campagne di Raffadali e Santa
Elisabetta, la cui pietra friabile ospita una necropoli e un castello
arabo, è infatti ad oggi il primo "Luogo del cuore" dell'omonima
campagna del Fai, il Fondo per l'Ambiente Italiano che si
concluderà il prossimo 30 di novembre. Sì in fondo c'è ancora
tempo per sovvertire il risultato, ma la certezza ad oggi è che su
303 beni in totale tra monumenti, parchi e Serve natura il
Guastanella ha incassato 282 preferenze. Solo a 235 voti troviamo a
valle dei Templi e, 123, la cattedrale di San Gerlando. Tutti sotto
quota cento i restanti beni, come la Scala dei Turchi (65 voti) e la
riserva naturale di Torre Salsa (70 voti). Un exploit importante se
consideriamo che la formazione rocciosa in cui il vescovo Ursone
venne imprigionato, nel 2014 ricevette soltanto 60 voti. Siamo, però,
molto lontani dalla vetta. Per capirci: in Sicilia il bene più
votato è oggi la Tonnara di San Vito Lo Capo e di voti ne conta
7.128. Primo a livello nazionale, nel
2014, fu il convento dei frati
Cappuccini di Monterosso al Mare, in provincia di La Spezia: 10.314
voti totali registrati. Va detto, comunque, che i Luoghi del Cuore è
tutt'altro che un semplice divertissement; per i primi tre beni,
infatti, Fai e Intesa San Paolo garantiranno degli interventi di
recupero, previsti, comunque, anche per beni "minori" che
tuttavia dovranno superare la soglia dei 1000 voti e, soprattutto,
dovranno essere successivamente selezionati in base alla proposta
progettuale avanzata.
5 settembre - lunedì
GdSonline
REGIONE Sicilia, i precari preparano
la protesta
Due giorni di paralisi negli enti
locali
di Giacinto Pipitone
PALERMO. Due giorni di paralisi nei
Comuni, il 12 e 13 parte in Sicilia la rivolta dei precari che
chiedono la stabilizzazione. È il primo atto di una vertenza che si
annuncia durissima, pianificata dai sindacati autonomi Mgl e Peps, i
più rappresentativi.
Il mese di settembre è decisivo per le
sorti dei circa 16 mila precari degli enti locali. Entro il 30 i
sindaci dovrebbero presentare il piano triennale del fabbisogno di
personale: senza questo passaggio non saranno possibili neppure le
proroghe dei contratti in scadenza a fine anno.
Ma questo è un passaggio che ha molte
insidie: i Comuni lo hanno fallito già ad aprile ed è stata
necessaria una proroga della scadenza. E il timore dei sindacati è
che si arrivi anche a fine settembre con un nulla di fatto per via
della mancanza dei finanziamenti necessari e per una serie di paletti
che limitano il numero di posti realmente disponibili per i precari.
LA SICILIA
Referendum, Boschi: voto a fine
novembre o primi di dicembre.
Il dibattito. Secondo uno studio di
Ambrosetti le riforme faranno crescere l'economia. Botta e risposta
Monti-ministra.
CERNOBBIO. Le riforme faranno crescere
il Paese: uno studio di Ambrosetti, presentato al Forum di Cernobbio,
stima una crescita di consumi, redditi e valore aggiunto di circa il
2% nei primi tre anni. Sempre a Cernobbio, intanto, il ministro delle
Riforme Maria Elena Boschi ha annunciato che il referendum sulle
riforme costuituzionali si terrà a fine novembre o ai primi di
dicembre.
La ricerca delle studio Ambrosetti
misura l'impatto di Jobs Act, riforma della Pubblica
amministrazione, del sistema bancario e riforma costituzionale sulla
competitività, sul funzionamento del sistema ma anche su cultura e
innovazione e su orgoglio ed appartenenza. in generale, la previsione
è che nel breve periodo (fra le 3 anni) i redditi aumenteranno fra
'1,7% e il 2 i consumi fra 11,4% e il 2,4% e il valore aggiunto fra
11,9% e il 3,4%. Nel lungo periodo (5-10 anni) le percentuali
aumentano fino al 5,2% per i consumi e al 5,6% per i redditi.
Lo studio valuta l'impatto delle
singole riforme ma sottolinea che, anche se «sembrano essere
improntate, per scelta del governo, a una "manutenzione dei
sistema" più che a produrre uno shock importante su di esso», con
la messa in atto di più riforme contemporanea mente si creeranno
«sinergie. per tanto l'impatto complessivo è maggiore della mera
somma aritmetica dei singoli impatti».
Quella che potrà avere un effetto nel
breve periodo - secondo lo studio è soprattutto la riforma
costituzionale, specialmente per il funzionamento del sistema, mentre
in vece quella della Pubblica amministrazione avrà un effetto che si
vedrà anche nel lungo periodo, aiutando non solo sul funzionamento
della macchina ma anche sulla cultura. Sulle stime della ricerca ha
però frenato Mario Monti, in modo parti colare nel caso della
riforma costituzionale l'ex premier (che non ha voluto dire cosa
voterà) ha invitato a non caricarla di troppe aspettati ve,
ammonendo che non la chiede l'Europa e invitando a prendere come
esempio la Grecia, per composizione e funzionamento delle
istituzioni.
La risposta del ministro Boschi non si
è fatta attendere. Nel suo intervento ha spiegato che ' che guarda
più alla Germania che alla Grecia, farà un passo avanti se passa il
referendum. Dobbiamo capire se è importante la riforma o meno, ha
detto la ministra ricordando tutte
quelle mancate negli anni passati.
Un intervento, il suo, che al di là
del le osservazioni di Monti è piaciuto alla platea come dimostra
tra l'altro un tweet di Franco Bassanini: «Boschi entra nel merito
dì come la riforma renderà più rapido e semplice decidere, fare
impresa e far fronte alla crisi».
«Se vogliamo avere l'occasione di
fare un passo in avanti ha inoltre spiegato la ministra -, lo
possiamo fare con questa riforma, che garantisce la stabilità. Poi
può darsi che
nel tempo alcune cose si possano
rivedere Sottoscrive, dal G20 in Cina, il premier Matteo Renzi: «La
vittoria del sì vuoi dire che l'Italia avrà stabilità, per
pensare ad altre questioni importanti, ed «è importante che sulle
riforme strutturali alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti, abbiano
espresso apprezzamento, valorizzando il nostro lavoro».
MILENA DI MAURO / BIANCA MARIA MANFREDI