Giornale di Sicilia
impianti. Verifiche sul nuovo piano
Roma, Regione sotto esame
Il primo faccia a faccia è fissato per venerdì, l'altro per giovedì 15. A Roma scattano le verifiche sulla gestione dei rifiuti. Il ministero dell'Ambiente valuterà gli atti di Crocetta, soprattutto il piano che prevede i termovalorizzatori e le misure per aumentare la differenziata. Nel frattempo dovrà anche passare al vaglio della giunta. Il nodo cruciale sono gli otto minitermovalorizzatori per smaltire 750 mila tonnellate all'anno. In realtà Roma avrebbe preferito due impianti. Crocetta però ha tenuto la linea sempre annunciata: otto piccoli impianti da sistemare nelle vecchie discariche o nelle aree industriali. I primi bandi sono previsti a novembre. Le premesse per la verifica però non sono delle migliori. Il 23 agosto, il ministero ha scritto alla Regione segnalando alcune criticità. Va detto che lo stesso ministero rivela che le stesse criticità sono state segnalate a Roma dall'Arpa: «Sono arrivate diverse note - scrive il ministero al dipartimento Rifiuti - nelle quali sembrano evidenziarsi carenze impiantistiche o problemi gestionali». Il ministero chiederà alla Regione di giustificare «problemi di captazione del percolato in alcune vasche della discarica di Bellolampo, problemi di aspirazione delle emissioni negli impianti di biostabilizzazione che provocano forti esalazioni di ammoniaca, problemi di ordine amministrativo, garanzie finanziarie all'esercizio degli impianti di trattamento». Il dipartimento ha già risposto per iscritto a queste prime contestazione. E va detto che la verifica dei prossimi giorni sarà molto più ampia rispetto ai temi anticipati nelle lettere. Gia. Pi.
Sicilia. Fino a giovedì gli autocompattatori di alcuni Comuni dovranno conferire in altri centri dell'Isola. L'Arpa assicura: i risultati potrebbero essere pronti entro domani
Controlli in ritardo, le discariche vanno in tilt.
Non sono state eseguite le verifiche sui valori dell'inquinamento. A ritmo ridotto gli impianti di Palermo e Siculiana
Giacinto Pipitone
palermo
Controlli in ritardo sui nuovi impianti, riesplode l'emergenza rifiuti. Almeno fino a giovedì gli autocompattatori torneranno ad attraversare l'Isola da un estremo all'altro per trovare una discarica in grado di smaltire l'immondizia. È l'ennesimo intoppo di una stagione da bollino rosso permanente ed è anche un altro passaggio che sta mettendo irritazione fra l'ala renziana e quella più vicina a Crocetta. I controlli sull'inquinamento L'ultimo intoppo ha una sorta di nome in codice: indice respirometrico. È il valore di inquinamento e rischio di produzione di percolato che si individua negli impianti di biostabilizzazione. Questi ultimi sono quelli che, sistemati in tutta fretta a luglio, hanno permesso di riempire al massimo le discariche attuali separando all'ingresso la parte secca dei rifiuti da quella solida. In tilt Palermo e Siculiana Gli impianti di biostabilizzazione sono stati la soluzione all'emergenza di luglio. Ora però a Palermo e Siculiana sono fermi o quasi. Il motivo sta nel ritardo con cui si stanno eseguendo le verifiche sull'indice respirometrico. Secondo il dirigente del dipartimento Rifiuti, Maurizio Pirillo, «i tempi sono troppo lunghi. E in attesa dei risultati di queste verifiche bisogna fermare o rallentare il conferimento dei rifiuti nelle relative discariche». Discariche, si cambia ancora Il risultato? È contenuto nell'ultimo provvedimento firmato in tutta fretta da Pirillo. I Comuni di Partinico e Terrasini saranno costretti a scaricare i loro rifiuti a Trapani fino a giovedì. Bagheria trasferirà tutti i giorni fino a giovedì la propria immondizia fino a Melilli nel Siracusano. I rifiuti di Carini dovranno arrivare fino a Lentini. Gli altri Comuni palermitani potranno continuare a utilizzare la discarica di Bellolampo ma ad un ritmo ridotto e non tutti i giorni: Baucina, Belmonte, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Ventimiglia, Lascari, Trappeto e Villafrati potranno scaricare solo oggi nell'impianto palermitano.Casteldaccia, Ficarazzi, Santa Flavia, Trabia e Villabate hanno potuto scaricare ieri e potranno tornare a farlo solo domani e dopodomani mentre per loro le porte oggi rimarranno chiuse. Poco cambia invece per i Comuni più grandi (Cefalù, Campofelice e Cinisi) che resteranno su Bellolampo seppure con quantitativi rigidamente predeterminati. I timori della Regione Tutto ciò aumenta in assessorato la preoccupazione che il sistema possa di nuovo andare in tilt. A luglio infatti molti Comuni, per problemi finanziari, non sono stati in grado di coprire la spesa di trasferimento dell'immondizia in discariche più lontane da quella di Palermo. E ciò ha determinato la mancata raccolta che ha a sua volta lasciato le strade invase da rifiuti. Le rassicurazioni dell'Arpa I controlli sugli impianti di biostabilizzazione sono fatti in modo molto articolato. Ne sono previsti due: il primo è a carico dell'azienda proprietaria della discarica, il secondo è eseguito dall'Agenzia regionale per l'ambiente. Il via libera arriva quando entrambi i risultati coincidono. Il problema, almeno nel caso dell'impianto di Siculiana, è che i primi risultati commissionati dall'azienda sono arrivati (e sono rassicuranti) mentre quelli a carico dell'Arpa stanno tardando. Il dirigente generale dell'Arpa, Francesco Licata di Baucina, prova a rassicurare l'assessorato: «I risultati potrebbero essere pronti oggi o domani. Si tratta di esami da fare in modo accurato, alcuni vanno eseguiti in laboratori che si trovano in altre regioni. Li stiamo eseguendo per la prima volta e stiamo provando a organizzarci al meglio per evitare tempi lunghi in futuro».
Rinnovo dei contratti. Sono 16 mila i lavoratori che attendono la firma del rinnovo a tempo determinato. Orlando: «Subiscono da tempo una grave mortificazione»
L'Anci contro la Regione si schiera al fianco dei precari
L'Anci si schiera con i precari. E così sale ancora la tensione nei Comuni sul rinnovo dei contratti a circa 16 mila lavoratori a tempo determinato. È una mossa, quell'associazione dei sindaci, che punta a mettere all'angolo la Regione in questa delicatissima vertenza. Le sigle autonome più rappresentative, Mgl e Peps, hanno annunciato lunedì e martedì prossimi una protesta dei precari: l'obiettivo è mostrare il proprio peso dimostrando di essere in grado di paralizzare gli uffici in un momento in cui si deve decidere il futuro di questi contrattisti. Entro fine mese devono essere presentati in tutti i Comuni i piani di stabilizzazione, altrimenti sarà impossibile anche prorogare semplicemente i contratti. Da qui l'allarme dei sindaci, affidato alle parole di Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano: «Non possiamo non esprimere la nostra vicinanza ai lavoratori a tempo determinato che subiscono da troppo tempo una grave mortificazione. Se tutti i precari si astenessero dal lavoro per un paio di giorni sarebbe veramente la paralisi e darebbe chiaramente l'idea di quello che può significare gestire i Comuni senza il loro apporto». L'assessore regionale agli Enti Locali, Luisa Lantieri, ha annunciato per venerdì un vertice a Roma. Lì verrà illustrato il piano della Regione che prevede la stabilizzazione di tutti nella Resais, che poi girerebbe i lavoratori ai Comuni in base alle esigenze e sfruttando la mobilità. Ma la stabilizzazione avverrebbe con contratti da 18 ore settimanali invece delle attuali 24 e dunque con una sensibile riduzione dello stipendio e della relativa spesa regionale. È una mossa che non piace ai sindacati. E anche l'Anci boccia il piano della Regione: «È evidente - aggiungono Orlando e Alvano - che tutto ciò non basta e che occorre confrontarsi nel merito delle possibili soluzioni riconvocando nel più breve tempo possibile, anche in vista della prossima scadenza del 30 settembre, la cabina di regia regionale per il precariato degli enti locali alla presenza di tutte le rappresentanze dei lavoratori». Anche l'Anci però, come l'assessore Lantieri, ritiene indispensabile una sponda a Roma: «Ribadiamo però -ha concluso il presidente Orlando - che tutto ciò non basta e che sia necessario e urgente un incontro che veda la partecipazione non soltanto dei sindacati, dell'Anci Sicilia e della Regione, ma che registri anche una presenza autorevole del governo nazionale». La vertenza sta portando sulle stesse posizioni sindacati autonomi e unitari. Ieri anche i leader di di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl - Claudio Di Marco, Luigi Caracausi e Enzo Tango - hanno sollecitato la convocazione della cabina di regia entro il 30 settembre: «Ma serve avere anche una posizione e impegni chiari dal governo nazionale». Serve un via libera romano alla modifica delle attuali leggi nazionali che regolano il sistema delle stabilizzazioni dei precari. E serve anche una soluzione al problema principale: se lo Stato insisterà sulla necessità di trasferire nei Comuni i dipendenti delle ex Province, i posti oggi occupati dai precari vanificherebbero quasi del tutto. È questa la principale paura di sindaci e sindacati.
Gia. Pi.
La Corte dei conti ha ritenuto responsabile un dirigente dell'ex Provincia: deve risarcire 21 mila euro
Più soldi negli stipendi, ma ora c'è la condanna
ENNA
Per dieci anni la Provincia di Enna avrebbe versato illegittimamente ai propri dirigenti una parte di stipendio non dovuta perché si sarebbe trattato, di fatto, della duplicazione di una quota già compresa nella busta paga. Ora la Corte dei conti ha sancito che quella spesa costituisce danno erariale attribuendone la responsabilità all'allora dirigente del settore delle risorse umane Ignazio Merlisenna, 61 anni, che è stato condannato a restituire all'attuale Libero consorzio comunale la somma di 21.633 euro maggiorata di rivalutazione monetaria, interessi legali e spese di giudizio. Si tratta però solo di una parte della spesa sostenuta alla Provincia, quella non soggetta alla prescrizione quinquennale. La sentenza è stata emessa dalla Sezione giurisdizionale che non ha ritenuto di ridurre l'addebito "considerate le circostanze del caso concreto in cui è stata colpevolmente preferita la soluzione ermeneutica incompatibile con i principi generali e più favorevole alla posizione personale dello stesso convenut " visto che lo stesso Merlisenna era stato uno dei destinatari del bonus. Il collegio giudicante, invece, ha escluso responsabilità da parte della giunta provinciale. Secondo la ricostruzione dei giudici contabili, su proposta di Merlisenna tra il 2001 e il 2011 la Provincia regionale di Enna aveva utilizzato una parte del "Fondo di efficienza dei servizi degli enti locali"per pagare il trattamento accessorio dei dirigenti. Un provvedimento che la procura della Corte dei conti bolla come illegittimo perché adottato "in violazione del principio di omnicomprensività della retribuzione, realizzando così un danno erariale dovuto alla duplicazione, per tale componente, della retribuzione dirigenziale". Secondo il pm contabile si trattava, infatti, "non di una remunerazione di funzioni aggiuntive bensì di una ingiustificata retribuzione di compiti già rientranti in quelli propri d'istituto, essendo il miglioramento dei servizi (finanziato dal Fondo in questione) naturalmente ricompreso tra le attribuzioni dirigenziali". Dal canto suo il dirigente, assistito dagli avvocati Carlo Comandè e Fulvio Licari, ha sostenuto la legittimità del suo operato richiamando contratti di lavoro e leggi regionali ai quali si era ispirato. Ma i giudici contabili sono stati di parere opposto ravvisando "la colpa grave in capo al convenuto la cui condotta è stata connotata da estrema superficialità essendo egli stesso, peraltro, uno dei beneficiari della contestata ripartizione". (*ANDI*)Antonio Di Giovanni
Rifiuti, protesta di 19 sindaci in prefettura
Nuccio Sapia, presidente dellla Srr Ag4: «Chiediamo la rimozione immediata di tutti i vertici del Dipartimento rifiuti».
«Rimozione immediata di tutti i vertici del Dipartimento regionale rifiuti. crocetta intervenga». Lo chiedono tutti e 19 i sindaci dei comuni della srr Agrigento est lasciati ormai da cinque giorni senza una qualsivoglia indicazione su dove dovrebbero portare i rifiuti dopo la chiusura tecnica della discarica di Siculiana avvenuta il primo settembre, ma annunciata almeno una settimana prima. «Una disorganizzazione - continua il presidente Nuccio Sapia - che non ha precedenti nel seppur complicato comparto rifiuti siciliano. Tutti sanno che la discarica sarebbe rimasta chiusa e a nessuno viene in mente di dirci dove andare a scaricare i nostri rifiuti. A che gioco stanno giocando? Vadano a giocare altrove ». Una situazione paradossale anche perchè, laddove in serata arrivasse la tanto attesa disposizione del Dipartimento per dire dove andranno a scaricare, la spazzatura non potrà comunque essere raccolta ancora per giorni, proprio perchè prima occorrerà svuotare gli autocompattatori. I sindaci di Siculiana, Casteltermini, Camastra, Cammarata, Aragona, Castrofilippo, Comitini, Grotte, Joppolo Giancaxio, Lampedusa, Montallegro, Naro, Racalmuto, Ravanusa, Santa Elisabetta, Sant'Angelo Muxaro e San Giovanni Gemini, stamattina alle 9, si sono dati appuntamento davanti la prefettura dove porteranno le fasce tricolori e un sacchetto di spazzatura per protestare contro questa situazione. «È qualcosa di scandaloso - ha detto il primo cittadino di Joppolo Peppe Portella - che non si era mai verificata prima. Abbiamo informato il prefetto e da Palermo, l'unica notizia che ci hanno fornito è che stavano provvedendo. Non ci hanno ne ricevuti ne date scadenze precise. Ma come è possibile tutto questo menefreghismo? Non potevano provvedere prima? Si sa da oltre 10 giorni che Catanzaro sarebbe rimasta chiusa». E ntanto questa mattina, la spazzatura rimarrà sui marciapiedi, per le strade e fuori dai cassonetti per il sesto giorno consecutivo visto che gli automezzi sono ancora pieni dei rifiuti raccolti l'ulti - mo giorno possibil ». Sabato scorso intanto, la Regione aveva diffuso una nuova disposizione attuativa, la n.55 a firma del direttore del Dipartimento Maurizio Pirillo, inviata alla Catanzaro che autorizzava a disfarsi del materiale biostabilizzato fin qui prodotto. Il Dipartimento spiegava che, «in attesa di ricevere le valutazioni ufficiali da parte di ARPA Sicilia circa il parametro di IRD dei rifiuti urbani indifferenziati presso l'impianto mobile di biostabilizzazione della discarica del Gruppo Catanzaro, si deve tenere conto dei disservizi e dei disagi dei comuni coinvolti in questa chiusura». Disagi che ci sono stati e ci saranno.
Si torna sui banchi. Interventi sono stati programmati dall'assessore alla Pubblica istruzione, Maria Antonietta Testone
Sciacca, manutenzione nelle scuole
Al liceo un corso a indirizzo sportivo
Sciacca
C'è un gran fermento anche a Sciacca per l'inizio, ormai tra pochi giorni, del nuovo anno scolastico e dal Comune fanno sapere che inizieranno le lezioni nella sede della scuola i piccoli della materna Magnolie. In quest'istituto sono già stati programmati lavori di ristrutturazione così come per il plesso di via Catusi. Interventi di manutezione e pulizia delle scuole sono stati programmati dall'assessore comunale alla Pubblica istruzione, Maria Antonietta Testone, in diversi istituti della città. E' ormai chiaro il quadro delle date per l'avvio dell'anno scolastico. Venerdì 9 settembre la campanella suonerà per gli studenti del liceo classico Fazello, dell'artistico Bonachia, dell'alberghiero e dell'agrario Amato Vetrano così come per quelli del Don Michele Arena che comprende il commerciale e l'Ipia. Lunedì 12 toccherà a quelli della media Inveges, del secondo circolo Sant'Agostino e degli istituti comprensivi Mariano Rossi e Dante Alighieri, mentre al primo circolo Giovanni XXIII l'inizio delle lezioni è fissato per il 14 settembre. Intanto, è stata autorizzata dal commissario straordinario del Libero Consorzio di Comuni di Agrigento, Roberto Barberi, l'istituzione di un nuovo corso di studi ad indirizzo sportivo da attivare nella sede del liceo scientifico statale "Enrico Fermi" di Sciacca. La creazione del nuovo indirizzo di studio per l'anno 2017/2018 è stata formulata dall'ex dirigente scolastico del liceo, Calogero Baldassano, tramite un'apposita richiesta inviata al Libero Consorzio.Per il Liceo Sportivo - fanno sapere dal Libero Consorzio - verranno utilizzati gli stessi laboratori degli altri indirizzi di studio nonché le strutture sportive idonee all'indirizzo, oltre alle aule già disponibili. L'autorizzazione del Libero Consorzio è necessaria per la parte relativa ad eventuali oneri finanziari. (*GP*)
Agrigentonotizie.it
"Valori non conformi",
vietato l'uso potabile dell'acqua in via Dei Fiumi.
Ci
risiamo. E questa volta "tocca" a via
Dei Fiumi.
Il
Comune
di Agrigento,
attraverso l'assessore Gerlando Riolo,
ha vietato, fino a nuova disposizione, di utilizzare l'acqua - a
scopo potabile - delle cisterne e dei serbatoi idrici. Sia in via
Dei Fiumi che nelle traverse servite dallo stesso turno di
erogazione.
A
comunicare al Municipio che i campioni d'acqua, prelevati lo
scorso venerdì, in via Fiume Simeto, evidenziano "valori
non conformi ai
parametri stabili dalla legge" è stata la Girgenti
Acque che
ha invitato l'ente all'emissione "degli opportuni
provvedimenti". "Si ritiene necessario ed indifferibile -
scrivono dal servizio
Sanità di palazzo dei Giganti -
provvedere, in via precauzionale, a vietare
l'uso dell'acqua ai fini potabili,
fino al cessato bisogno".