LA SICILIA
LIBERO CONSORZIO. Allarme rosso per i conti dell'ex Provincia regionale dopo avere analizzato il bilancio 2014
Corte dei conti: Personale in esubero
I magistrati contabili ritengono l'uscita dal Cupa un atto dovuto per risparmiare
Allarme rosso per il personale dell'ex Provincia regionale di Agrigento, A tirare il "freno" è la Corte dei conti. I magistrati contabili. nell'analizzare il bilancio 2014 dell'Ente, fanno una radiografia allarmante delle condizioni di salute del Libero consorzio che appare sempre più ad un passo dal default. Punto primo, ovviamente, la situazione di cassa del Libero consorzio che, dice la Corte, "appare risanata solo momentaneamente e per fattori contingenti (ricorrendo cioè ai fondi dell'avanzo di amministrazione ndr), mentre restano incontestate la sofferenza di liquidità che ha reso necessario negli ultimi esercizi un reiterato ricorso ad anticipazioni di tesoreria, oltre all'utilizzo per cassa di somme vincolate, e l'oggettiva difficoltà di ricostituire le anticipazioni medesime a fine esercizio, quanto meno con riferimento all'esercizio oggetto del presente controllo". In tal senso, continuano i magistrati, il quadro nebuloso della riforma delle Province e la riduzione dei trasferimenti regionali e statali sono solo ulteriori elementi di criticità, ma non rappresentano l'unico problema.
Particolarmente delicato, dicevamo, è il passaggio sulla situazione delle spese per il personale, che incide per il 65,64% per cento della spesa, a fronte di una soglia che dovrebbe fermarsi al 38%. La Corte dei conti, infatti, contesta "la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato, nonostante la sussistenza di eccedenze e soprannumeri all'esito della ricognizione del personale". Non solo, ma i magistrati chiedono di verificare cosa si è fatto per ridurre e ottimizzare la spesa, anche perché "la quasi totalità dei profili di criticità rilevati con riferimento al rendiconto 2014 sono già stati oggetto di segnalazione sia con riferimento al rendiconto 2012 e 2013", dicono ancora i magistrati, "allo stato attuale, non risulta che l'ente abbia fatto seguire i necessari interventi di autocorrezione atti a sanare le irregolarità emerse e le criticità strutturali e per ripristinare gli equilibri di bilancio dei futuri esercizi". L'ex Provincia accoglie le contestazioni e ne accetta la veridicità. aggiungendo poi, in audizione, un vero e proprio "carico". "Alla stregua dell'attuale regime di contribuzione regionale - si legge - è insostenibile la spesa occorrente per il numeroso personale contrattualizzato a tempo determinato e, in mancanza di una contribuzione straordinaria ed integrale da parte della Regione come avvenuto nel 2015, rappresenta l'impossibilità di proseguire i rapporti di lavoro a far data dal 1 luglio 2016". E se la Corte chiede chiarezza sulla situazione dei contenziosi in corso e sul riaccertarnento dei residui attivi e passivi, condotto, a proprio dire, non dei Comuni che rischia di dovere tagliare il personale in modo approfondito, l'ultima stoccata riguarda il rapporto tra l'ex Provincia e le partecipate, in particolare Gesa, Sogeir e Dedalo. In tal senso, si legge, vi è un "permanere di opacità e contenziosi nei rapporti debito/crediti con gli organismi partecipati, nonché le potenziali ricadute sul bilancio dell'ente dei disavanzi degli organismi, ancorché posti in liquidazione, e degli oneri pregressi relativi al servizio rifiuti". E il Cupa? E' la Corte dei Conti ad individuare la "fuga" dalla compagine societaria quasi come atto dovuto, trattandosi di una partecipata in forte perdita. "II totale dei costi di produzione superano il totale ricavi - si legge nella relazione - e il risultato di esercizio è negativo nel biennio 2012/2013: i principali fattori di costo sono i costi del personale, che nell'esercizio 2013 ammontavano a 441.952,18 euro, incrementari rispetto all'esercizio precedente del 15,6%: un risultato finanziario negativo della gestione di competenza di 408.795,27 euro ed un risultato negativo della gestione economica per l'importo di 671.865.34". Adesso il quasi Libero consorzio avrà 60 giorni per le misure correttive.
GIOACCHINO SCHICCHI
Il Libero Consorzio a caccia di sponsor
Al Comune di Agrigento lo avrebbero chiamato "proragonismo civico", AI Libero consorzio si limitano a chiamarla "sponsorizzazione". ma la questione sembra proprio la stessa (anche se con più trasparenza). L'ente ha infatti pubblicato un un avviso di ricerca di sponsorizzazione da parte di soggetti privati che "siano interessati alla realizzazione di materiale ed iniziative promozionali, finalizzate alla valorizzazione del territorio, del patrimonio Culturale ed Ambientale dell'Agrigentino".
L'iniziativa. si legge in una nota, è stata posta in essere dal servizio "Promozione dei beni Culturali ed ambienti", incardinato nel settore Comunicazione ed Eventi" punta, "attraverso la partecipazione trasparente di soggetti privati interessati alla valorizzazione dei beni . culturali ed ambientali del comprensorio agrigentino" a "superare le difficoltà finanziare, comuni a molti enti locali ed al comparto pubblico: in generale, che negli ultimi tempi hanno compromesso la presenza istituzionale dell'Ente sul territorio limitandone radicalmente la propria capacità di intervento". Ma cosa si potrà sponsorizzare? Bella domanda che è lecito porsi aldilà del consueto burocratese. La determina che autorizza il bando spiega solo che "le domande di sponsorizzazione dovranno riguardare l'erogazione di risorse finanziarie finalizzate alla realizzazione del materiale di che trattasi". In cambio. per i possibili mecenati che avanzeranno la loro disponibilità, l'associazione del marchio dello sponsor nel materiale promozionalee, udite udire, "visibilità nelle conferenze stampa". G.S.
Giornale di Sicilia
Allarme per gli enti locali. Bellolampo chiamata agli straordinari. Domani scatta la verifica del ministero sul governo Crocetta sul rispetto dell'accordo di giugno
Rifiuti, nuova crisi: i costi dei Comuni alle stelle
Chiusa la discarica di Siculiana: la Regione costretta a dirottare gli autocompattatori da un punto all'altro dell'Isola
Giacinto Pipitone - Palermo
I rifiuti dei Comuni agrigentini sparpagliati fra gli impianti di Trapani, Lentini e Melilli. La discarica di Palermo costretta a fare gli straordinari per assicurare che l'immondizia dei paesi dell'hinterland venga smaltita. Scatta un nuovo piano di emergenza, l'ennesimo, per fronteggiare la chiusura della discarica di Siculiana. È un piano che, in un sistema ormai a incastro, rischia di avere effetti in tutta l'Isola. Il problema è nato perchè l'Arpa, l'Agenzia regionale per l'ambiente, ha ritenuto che l'impianto mobile di biostabilizzazione sistemato a Siculiana non possa trattare i rifiuti al ritmo attuale: è necessario molto più dei 15 giorni previsti a luglio. Ciò fa sì che l'impianto venga svuotato più lentamente e dunque anche la discarica collegata è costretta a fermarsi. Il tutto in attesa di nuovi controlli che dovrebbero essere eseguiti entro la fine della prossima settimana: visto che le analisi che la ditta proprietaria della discarica ha commissionato privatamente hanno dato esiti rassicuranti entre quelli dell'Arpa hanno costretto a prendere queste misure drastiche.
I viaggi dei rifiuti
Nell'attesa, dunque, ecco come cambia lo smaltimento dei rifiuti secondo una direttiva firmata ieri in tutta fretta dal dirigente generale del dipartimento Rifiuti, Maurizio Pirillo. I Comuni di Cammarata, Casteltermini, Comitini, San Giovanni Gemini e Santa Elisabetta porteranno i loro rifiuti a Trapani fino a martedì prossimo. Da questi centri gli autocompattatori percorreranno mediamente 400 km per raggiungere la discarica e tornare. I sindaci di Camastra, Castrofilippo, Grotte, Joppolo Giancaxio, Montallegro, Naro, Realmonte, Siculiana, Lampedusa e Linosa faranno trasferire l'immondizia a Lentini, sempre fino a martedì. Mentre dalle cittadine di Aragona, Ravanusa e Raffadali i rifiuti verranno spostati fino a Melilli, nel Siracusano. Ma questi centri gli autocompattatori dovranno percorrere almeno 200 km (e ovviamente altrettanti per rientrare) ogni giorno fino a martedì.Per i Comuni «colpiti» da questa rivoluzione il problema è fronteggiare l'aumento dei costi necessario a trasferire l'immondizia da una discarica, quella di Siculiana, a pochi chilometri di distanza fino a impianti che si trovano dall'altra parte della Sicilia. Il trasporto avrà costi notevoli. Ed è uno degli ostacoli che la scorsa estate ha provocato la mancata raccolta: i sindaci, on le casse vuote, non hanno potuto fare fronte all'emergenza.
Super lavoro a Bellolampo
Anche l'impianto mobile di Bellolampo è stato bloccato in seguito ai rilievi dell'Arpa. Tuttavia la discarica palermitano si era per tempo dotata di un impianto fisso e più grande. E grazie a quello in città per ora non ci saranno disagi. Anzi, a Bellolampo si registrerà un aumento dello smaltimento dei rifiuti perchè lì verranno trattati e scaricati anche quelli che prima erano destinati altrove: è il caso dell'immondizia di Bagheria e Carini, circa 160 tonnellate al giorno prima indirizzate a Lentini e Melilli. Questi centri torneranno a scaricare a Bellolampo. Restano su Palermo, almeno fino a martedì, anche Terrasini, Partinico, Termini Imerese, Cefalù, Campofelice di Roccella, Cinisi. Mentre alcuni Comuni sono autorizzati a scaricare a Bellolampo solo per la giornata di domani: si tratta di Baucina, Belmonte, Caccamo, Campofelice di Fitalia, Ventimiglia, Lascari, Trappeto, Villafrati. Infine, Casteldaccia, Santa Flavia, Trabia, Villabate potranno smalire la loro immondizia a Bellolampo nei giorni di sabato, domenica, lunedì e martedì. Le incognite Da mercoledì in poi bisognerà mettere a punto un nuovo piano. Sperandoche arrivino buone notizie da Siculiana. E le preoccupazioni dei tecnici riguardano anche la discarica di Bellolampo, costretta a un aumento del carico di lavoro pur di trovare spazio a tutti i rifiuti che la Regione dirotterà. La discarica di Lentini dovrebbe reggere, anche se è pronta a inviare fuori dalla Sicilia 6 mila tonnellate di rifiuti.
L'esame romano
La nuova emergenza arriva alla vigilia della verifica che il ministero dell'Ambiente condurrà a partire da domani sulla gestione dei rifiuti da parte della Regione. Il governo nazionale verificherà soprattutto l'attuazione degli accordi di giugno, grazie ai quali Roma consentì alcune deroghe che evitarono la chiusura delle discariche e dunque il caos. Già da alcuni giorni il ministero scrive alla Regione segnalando alcune perplessità. E in particolare è stato intimato a Pirillo di inviare entro oggi il piano rifiuti che prevede i termovallorizzatori, una relazione sulle misure attuate per aumentare il dato della raccolta differenziata, una relazione sul piano per spedire in altre regioni i rifiuti che qui non si riesce a smaltire. Tutti punti su cui in assessorato e all'interno del governo ci sono molte differenze di vedute. Ciò aumenta i rischi, visto che il ministero ha già informato che l'eventuale esito negativo delle verifiche condurrebbe alla disdetta degli accordi di giugno e, probabilmente, a un commissariamento della Regione.
Operazione «quo vado». Notificato l'avviso di conclusione delle indagini. I dipendenti del Libero consorzio comunale fotografati e ripresi dal gennaio del 2015
Assenteismo a Siracusa, indagati 29 impiegati
L'accusa è truffa aggravata. Il ministro Madia: si applica la riforma, licenziamento rapido a tutela dei dipendenti onesti
Gaspare Urso - Siracusa
Invece di svolgere il proprio lavoro in ufficio avrebbero trascorso il tempo tra centri commerciali, negozi o chiacchierate davanti a monumenti storici. Sono 29 gli avvisi di conclusione delle indagini notificati ieri mattina a Siracusa dai militari della Guardia di finanza a dipendenti e dirigenti del Libero consorzio comunale, l'ex Provincia. L'accusa per i 29 impiegati è di truffa aggravata perché in 137 giorni di indagine avrebbero trascorso più tempo fuori che dentro gli uffici. In qualche caso, come scoperto dalla Finanza nell'ambito dell'operazione «Quo vado», qualcuno avrebbe raggiunto la cifra record dell'85,5 per cento di ore di assenza ingiustificata dal lavoro, recandosi regolarmente in ufficio solo per 20 giorni su 137. E mentre il commissario straordinario del Libero consorzio Giovanni Arnone spiega che si «sta esaminando attentamente quanto accaduto per adottare eventuali provvedimenti di natura disciplinare », il ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia non ha dubbi. «Si applica la riforma - scrive l'esponente del governo su twitter -. Licenziamento rapido a tutela dei dipendenti onesti». Gli avvisi sono stati notificati a: Paolo Bascetta, Corrado Caramagno, Corrado Corsico, Sebastiano Di Falco, Carmelo Fiordaliso, Fabio Furnò, Maria Grienti, Antonio Lucifora, Antonio Sambito, Sebastiano Scamporlino, Emanuele Schembari, Francesco Vacirca, Antonio Gulino, Maurizio Siringo, Fabienne Fichera, Lucia Di Benedetto, AmaliaAnsaldi, Giovanni Battaglia, Angela Formica, Rosaria Capuano, Maria Ganci, Giuseppina Amato, Francesco Controsceri, Bruno Formosa, Antonella Lombardo, Cinzia Uccellatore, Gaetano Caruso, Francesco Signini e Maria Sicuso. Secondo quanto previsto dalla riforma della pubblica amministrazione, dovrebbe adesso scattare un procedimento disciplinare ed è prevista una sospensione senza stipendio entro 48 ore mentre l'eventuale iter per il licenziamento dovrà essere concluso entro 30 giorni. A rischiare il licenziamento sono anche i dirigenti che non hanno vigilato. Nel corso dell'indagine coordinata dal Procuratore capo di Siracusa Francesco Paolo Giordano e dal sostituto procuratore Antonio Nicastro, e condotta sul campo dalle "fiamme gialle" guidate dal comandante Antonino Spampinato, i 29 impiegati avrebbero timbrato il badge per poi uscire pochi secondi dopo dall'ufficio o, in qualche caso, avrebbero contraffatto il registro delle presenze. Attraverso telecamere e pedinamenti, i militari hanno seguito tutti gli spostamenti degli impiegati che avrebbero fatto registrare 1.114 ore di assenza su 2.538, da gennaio a giugno del 2015, con una percentuale che oscilla tra un minino di 12,5 per cento e un massimo dell' 85,5 per cento di assenze dal lavoro. Tutte ore che sarebbero trascorse tra un giro al supermercato, una fila per prenotare una visita medica o anche, in qualche caso, comodamente seduti sul divano di casa. «Convocherò il commissario dell'ex Provincia di Siracusa ha assicurato Luisa Lantieri, assessore regionale alla Funzione pubblica -. Applicheremo la legge, non ci saranno sconti per nessuno». «L'indagine - ha dichiarato il procuratore capo di Siracusa - è il frutto dell'attività di controllo portata avanti con determinazione dalla Procura. Il procedimento ha messo in rilievo anche l'assenza completa di controlli interni all'ex Provincia». (*GAUR*)
Emergenza rifiuti. Da oggi, ma soltanto fino a martedì prossimo, sarà possibile conferire, anche se non tutti i giorni, negli impianti di Lentini, Trapani e Melilli.
Il prefetto di Agrigento Nicola Diomede nel corso dell'incontro di martedì scorso con i 19 sindaci dei Comuni rimasti senza discarica.
Trovate tre discariche
Dal 14 settembre, se l'impianto di Siculiana dovesse rimanere ancora chiuso, si riproporrà il problema di dove andare a scaricare. Da lunedì i sindaci torneranno in Prefettura.
Tre discariche per i rifiuti di 19 comuni dell'agrigentino. Il tutto fino al 13 settembre prossimo. La disposizione attuativa n. 60 di ieri pomeriggio a firma del dirigente del dipartimento rifiuti Maurizio Pirillo, stabilisce un nuovo piano di conferimento per questi centri rimasti senza un luogo dove scaricare i rifiuti dal primo settembre, quando l'impianto di Siculiana è stato chiuso in attesa degli esami sulle polveri inquinanti compiuti dall'Arpa. Disponibilità sono state trovate per l'impianto di Lentini della Sicula Trasporti, quello di Melilli di Cisma Ambiente e quello di Trapani della Trapani servizi. A lentini andranno, non tutti i giorni, Castrofilippo, Grotte, Joppolo, Realmonte, Sant'Angelo muxaro, Siculiana e Lampedusa. Fino a Melilli si sposteranno i rifiuti di Aragona, Camastra, Montallegro, Naro, Racalmuto, Ravanusa e Raffadali e a Trapani, andranno gli autocompattatori dei Comuni di Cammarata, Casteltermini, Comitini, San Giovanni e Santa Elisabetta. Il tutto con conferimenti parziali sia come giorni che come tonnellaggio e fino a martedì 13 settembre. E poi? «E poi - ha detto il sindaco di Joppolo Giancaxio Giuseppe Portella- speriamo che se Siculiana non dovesse ancora riaprire per quella data, non ci lascino un'altra settimana senza piano di conferimento con i nostri paesi nuovamente invasi dalla spazzatura senza che ne abbiano responsabilità ne i cittadini, ne le ditte né i Comuni. Si sa già da oggi che c'è una possibilità che su Siculiana sia necessario altro tempo e per questo chiediamo a chi di competenza di organizzarsi per tempo in modo da evitarci una nuova emergenza». Anche questa volta, va detto, a trovare il bandolo dell'intricata matassa, ci ha pensato il prefetto Nicola Diomede, ormai avvezzo ad ogni tipo di emergenze. La sua intermediazione, già da martedì mattina, è stata indispensabile e decisiva per riuscire a trovare il giusto canale di comunicazione con il dipartimento rifiuti fino all'invio della nuova disposizione attuativa arrivata, va però ricordato, con una settimana di ritardo rispetto alle attese legittime di sindaci e aziende del comparto rifiuti. Già lunedì gli amministratori dei 19 centri dell'agrigentino si muoveranno per evitare di arrivare al 14 di settembre senza sapere dove conferire la spazzatura. In questo modo, con Siculiana chiusa a tempo indeterminato, si allungano anche i tempi per sperare in un ritorno in provincia di Agrigento dei rifiuti del capoluogo ma anche di altri centri vicinori come Porto Empedocle confinati a Lentini ormai da mesi con un aggravio di costi che si sta inevitabilmente ripercuotendo sulle bollette dei contribuenti. La speranza era infatti che dal 16 settembre, in relazione ad una delle ultime ordinanze che aumentavano la capacità ricettiva dell'impianto di contrada Matarana, ci fosse la possibilità per altri comunidi tornare a conferirvi. Ma adesso tutto torna nuovamente in discussione e Lentini, al momento sembra, paradossalmente, la soluzione migliore con buona pace di chi parlava della fine dell'emergenza rifiuti. Sempre che non richiuda anche Bellolampo. (*AMM*)
Lavori pubblici. Il direttore tecnico Calogero Abissi: «La restituzione alla circolazione di questo tratto di strada consentirà ai mezzi e ai lavoratori di procedere celermente»
Raddoppio della statale 640
Aperto il viadotto «Petrusa 2»
Nuovi passi in avanti verso la conclusione dei lavori per il raddoppio della statale 640. È stato aperto ieri il viadotto «Petrusa 2» in direzione Caltanissetta-Agrigento, nelle prossime settimane sarà completata l'altra carreggiata. Si tratta grosso modo dello stesso punto dove, a metà agosto, venne rimosso il semaforo che regolava il senso unico di circolazione. «I lavori del maxi lotto agrigentino saranno conclusi entro il 31 dicembre 2016», come ha confermato ieri l'ingegnere Calogero Abissi, direttore tecnico del lotto "Empedocle", spiegando che l'apertura del viadotto all'altezza di contrada Petrusa consentirà ai mezzi e ai lavoratori di procedere agevolmente e celermente i lavori. Una nuova tappa, dunque, verso il rush finale dopo la recente apertura al traffico di 5 km di nuova viabilità per entrambe le carreggiate della strada statale 640 ribattezzata"Strada degli Scrittori", tra l'autostrada A19 Palermo-Catania e lo svincolo di Caltanissetta Nord. L'intervento rientra nei lavori di costruzione del nuovo tracciato da Agrigento a Caltanissetta di oltre 80 chilometri, per un investimento complessivo pari a circa 1,5 miliardi di euro. Ad eseguire i lavori per conto dell'Anas è il gruppo Cmc di Ravenna. La strada Ss 640 diparte dal Porto di Porto Empedocle, attraversa la Valle dei Templi a sud di Agrigento e, dopo aver interessato i territori di numerosi comuni delle province di Agrigento e Caltanissetta, termina all'innesto con la SS 626 Caltanissetta-Gela. La dorsale, importante per la viabilità regionale della Sicilia, rappresenta non soltanto un asse stradale di penetrazione a servizio delle aree interne, ma anche l'itinerario preferenziale tra la Sicilia sud-occidentale e l'autostrada A19 Palermo-Catania, e quindi il collegamento diretto tra la provincia di Agrigento e l'anello viario principale dell'isola costituito dai collegamenti autostradali fra i tre principali centri metropolitani (Palermo, Catania, Messina). L'opera nel'Agrigentino è costituita dal primo tratto dell'ammodernamento della SS 640 per un totale di 31 km. La Ss 640 è stata ribattezzata dall'Anas la "Strada degli scrittori" a sostegno dell'omonimo progetto che prevede un itinerario culturale e turistico attraverso i luoghi vissuti e amati da scrittori come Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri e quelli descritti nei loro romanzi. (*CAGI*)
«Valorizzazione del territorio»
L'ex Provincia cerca sponsor privati
Il Libero consorzio comunale di Agrigento, nonostante le difficoltà finanziarie e per promuovere il territorio è alla ricerca sponsor privati. L'ente ha infatti pubblicato sul proprio sito istituzionale, un avviso di ricerca di sponsorizzazione da parte di soggetti privati che siano interessati alla realizzazione di materiale ed iniziative promozionali, finalizzate alla valorizzazione del territorio, del patrimonio Culturale ed Ambientale dell'Agrigentino. L'iniziativa è stata posta in essere dal servizio "Promozione dei beni Culturali ed ambienti" di recente istituzione ed incardinato nel settore Comunicazione ed Eventi. La legge regionale n. 15 del 2015 all'art. 27, che ha riordinato le funzioni delle ex Province ha, attribuito espressamente ai Liberi consorzi, competenze in materia di «valorizzazione e fruizione dei Beni culturali ed ambientali». I soggetti eventualmente interessati ad offrire la propria sponsorizzazione alle iniziative che l'ex Provincia intende realizzare, potranno offrire la loro candidatura, seguendo le istruzioni espressamente indicate nell'avviso pubblico. Le modalità ed i termini di partecipazione sono consultabili sul sito istituizionale all'indirizzo www.provincia.agrigento.it.
Monti Sicani
I Comuni pronti a partecipare al nuovo bando
I Comuni aderenti al Gal Sicani, hanno risposto ad un bando pubblico del Ministero dei beni culturali per la valorizzazione delle aree di attrazione culturale nelle regioni del sud Italia, candidando un progetto denominato "Cultura Creativa". Il progetto verte sulla valorizzazione a fini turistici del vasto patrimonio culturale dei Comuni per captare i visitatori dei siti Unesco regionali.
Sciacca
Nuovo corso di studi serale all'Artistico
Il commissario straordinario del Libero Consorzio, Roberto Barberi, ha autorizzato l'attivazione di un nuovo corso di studi serale al liceo artistico "Bonachia" di Sciacca. La richiesta del nuovo indirizzo di studio per l'anno 2017/2018 è stata formulata dalla dirigente, Giovanna Pisano. L'istruttoria è stata curata dal settore Politiche attive del Lavoro e dell'Istruzione. La richiesta nasce per accogliere le nuove esigenze dei territorio legate al turismo. L'attivazione del nuovo indirizzo scolastico, comunque, non comporterà l'esigenza di reperire nuove aule o apportare modifiche o eseguire interventi di ristrutturazione. Nella foto, insegnanti e studenti del Bonachia. (*GP*)
Ambiente. Nel corso dell'iniziativa in programma sabato verranno anche liberate in mare due Caretta Caretta
Sciacca, «Tarta day» a Capo San Marco
Sabato Marevivo con i suoi giovani volontari e gli operatori del progetto Open Beach del dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale giungeranno sulla spiaggia di Capo San Marco, a Sciacca, per il "Tarta Day", giornata d'informazione e sensibilizzazione sui temi della tutela del mare e della tartaruga "Caretta caretta". A partire dalle 10 l'associazione allestirà il Blue Point dove si svolgerà un aboratorio scientifico ed informativo, con numerose attività dedicate a grandi e piccini. «L'evento sarà un'occasio - ne -fanno sapere da Marevivo - per conoscere i temi dell'importanza della tutela delle spiagge e del mare della bellissima cittadina siciliana, meta di un turismo estivo che deve essere sempre più indirizzato alla sostenibilità e al rispetto della natura». Le attività di laboratorio culmineranno, alle 12, con la liberazione in mare, di una "Ca - retta caretta", grazie alla collaborazione dell'istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, divenuto oramai centro di referenza nazionale di monitoraggio e recupero delle tartarughe marine. L'esemplare liberato prenderà le acque dotato di un localizzatore satellitare, che consentirà di monitorare il suo percorso in mare, fornendo agli studiosi tutti i particolari sulla sua vita. Il 2 luglio scorso due "Caretta caretta" sono state liberate in mare, a Sciacca, una delle quali munita di un localizzatore satellitare che consentirà, per un anno, di conoscerne gli spostamenti. Il Centro nazionale di monitoraggio e recupero di tartarughe, dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sicilia ha segnato un altro importante traguardo rimettendo in mare Pietro e Paolina, dopo esser stati curati dai veterinari del Centro. Pietro è un esemplare maschio adulto di 32 chili, recuperato dalla capitaneria di Milazzo, dotato di questo meccanismo tecnologico prodotto negli Stati Uniti che, collegato con un sistema di monitoraggio francese, permette ai biologi marini di conoscere gli spostamenti delle "Caretta caretta", studiarne i flussi migratori, capire quali sono le temperature ideali per la loro sopravvivenza e le rotte che preferiscono. Paolina, invece, è un esemplare giovane, di 13 chili e mezzo, recuperata dalla capitaneria di Palermo. (*GP*)